LETTERA
Ciao Valdo, voglio segnalarti il paragrafo 7 di un documento sulla Sanità pubblicato dall’OMS-WHO World Health Organization. Documento importante al quale nessun Media Nazionale sta dando un minimo risalto.
Un caro Saluto Paolo Cavacece, architetto
Red meat consumption linked to early mortality
Red meat consumption is associated with early deaths and increased mortality from cardiovascular diseases and cancer, scientists say.
The study, published in the Archives of Internal Medicine last month, also suggests that replacing red meat with other sources of protein lowers the risk of early death.
In the USA-based study, of 37 698 men from the Health Professionals Follow-up Study (1986–2008) and 83 644 women from the Nurses’ Health Study (1980–2008), scientists investigated the association between red meat intake and cause-specific and total mortality.
After adjustment for major lifestyle and dietary risk factors, the pooled hazard ratio of total mortality for a one-serving-per-day increase was 1.13 (95% confidence interval, CI: 1.07–1.20) for unprocessed red meat and 1.20 (95% CI: 1.15–1.24) for processed red meat.
Previously, several studies have suggested that vegetarians have greater longevity compared with non-vegetarians, but this might not be ascribed to the absence of red meat only.
TRADUZIONE
CONSUMO DI CARNE ROSSA LEGATO A MORTALITÀ PRECOCE
Gli scienziati affermano che il consumo di carne rossa è associato a morte precoce e a maggior rischio di mortalità per malattie cardiovascolari e cancro.
Lo studio, pubblicato negli Archives of Internal Medicine il mese scorso, suggerisce anche che la sostituzione della carne rossa con le altre fonti di proteine riduce il rischio di morte precoce.
Nello studio, condotto negli Stati Uniti d’America, coinvolgente 37.698 uomini dello Health Professionals Follow-up Study (1986-2008), e 83.644 donne delle Health Study Nurses (1980-2008), gli scienziati hanno verificato l’associazione tra assunzione di carne rossa e la causa di mortalità specifica e globale.
Tenendo conto dei principali fattori rischio di stile di vita e dieta, il rapporto di rischio della mortalità totale per un aumento di un pasto al giorno era 1.13 per la carne rossa non lavorata (95% intervallo di confidenza, C.I. 1,07-1,20) e 1,20 per la carne rossa lavorata (95% C.I. 1,15-1,24).
In precedenza, diversi studi hanno suggerito che i vegetariani hanno una maggiore longevità rispetto ai non-vegetariani, ma questo potrebbe non essere dovuto solamente all’assenza di carne rossa.
RISPOSTA
BIANCA O ROSSA NON FA NESSUNA DIFFERENZA
Ciao Paolo. Grazie per le statistiche. Del resto esistono dichiarazioni a bizzeffe da parte di tutti i maggiori centri di ricerca americani su un divario enorme di longevità tra vegetariani e onnivori ed ancor più tra vegani ed onnivori.
Non è poi soltanto una questione di carne rossa. Tutti i tipi di carne, indipendentemente dal colore e dalla provenienza, sono implicate sia nell’accorciamento della vita media in termini di quantità di anni che nel peggioramento della vita stessa in termini qualitativi.
Come diceva Marco Tullio Cicerone, nulla al mondo è utile, conveniente e sano, se basato sulla crudeltà e sulla sofferenza.
Valdo Vaccaro
LETTERA
ALTRE NOTIZIE CLAMOROSE NEL SETTORE CARNE
Ciao Valdo, ci tenevo a segnalare una notizia clamorosa che sta girando sul web da ieri.
Sembrerebbe che l’OMS si stia preparando ad annunciare a breve l’inserimento della carne rossa e di quella lavorata nell’elenco delle sostanze cancerogene insieme al fumo, all’alcol e all’amianto. Questo secondo quanto riportato da una fonte diretta al Daily Mail ripreso poi dall’Independent.
Elena
ARTICOLO DEL DAILY MAIL, di FIONA McRAE AND STEPHEN WRIGHT DEL 22 OTTOBRE 2015
150.000 MORTI OGNI ANNO PER CANCRO NEL REGNO UNITO
Pancetta, hamburger e salsicce rappresentano minacce di cancro al pari delle sigarette. La WHO World Health Organization sta inserendo la carne tra le maggiori sostanze cancerogene, accanto all’arsenico e alle polveri di amianto. Questi provvedimenti produrranno ondate di panico tra le industrie dell’allevamento e le catene dei fast food. D’altra parte, le nuove disposizioni WHO arrivano da timori crescenti che la carne sia davvero tra i maggiori responsabili dei 150.000 morti/anno per cancro nel Regno Unito.
TUTTE LE CARNI LAVORATE SONO CAUSA DI CANCRO
Le connessioni col cancro all’intestino, il secondo killer cancerogeno nazionale britannico, sono particolarmente forti, e si stima che metà dei casi si potrebbero evitare mediante stili di vita più salubri. Gli addetti al Ministero della Salute hanno concluso di recente che sia le carni rosse che le carni lavorate comportano maggiori rischi di cancro intestinale.
Ma la WHO sta andando oltre e affermerà che tutte le carni lavorate sono causa di cancro. La decisione fa seguito a un incontro di scienziati da 10 diversi paesi tra cui lo stesso Regno Unito, che hanno esaminato tutte le prove a disposizione.
CARNE, ALCOL, AMIANTO, ARSENICO E SIGARETTE
C’è unanimità nel credere che la carne lavorata di tutti i tipi è cancerogena per l’uomo, e va collocata tra i cinque maggiori responsabili, assieme all’alcol, all’amianto, all’arsenico e alle sigarette. Le vendite di zucchero hanno subito una drastica caduta lo scorso anno, dopo che la WHO emise un ammonimento sul sovra-consumo di zucchero. Il timore tra le industrie correlate è che succeda la stessa cosa con le carni. Il settore bovino da solo vale 2,8 miliardi di sterline per l’economia e dà lavoro a 440.000 addetti. Traduzione e sintesi di VV
Sarebbe ora! Di sicuro se crollasse il mercato della carne anche l'ambiente se ne avvantaggerebbe moltissimo. Bisognerebbe capire in che modo riconvertire quell'enorme settore…
Emanuela se davvero consacreranno questa cosa vuol dire che avranno pensato già a qualcosa di peggio …..io non credo avrà seguito ma ne riparliamo…..
http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2015/pdfs/pr240_E.pdf
http://www.lastampa.it/2015/10/26/scienza/benessere/loms-ha-deciso-i-wurstel-cancerogeni-come-il-fumo-5z59nHeY6QXAUWWuyMdnVM/pagina.html
Tranquilli, ci pensa l'immenso Calabrese a dare l'esatta dimensione al fenomeno!