PSEUDOMIXOMA PERITONEALE, CHIRURGIA INUTILE E CURA DEI SUCCHI VERDI

da 24 Ott 2015Tumori dell'apparato digerente

LETTERA

RARISSIMA FORMA DI TUMORE RIGUARDANTE MIO PADRE

Carissimo dr Valdo Vaccaro, mi chiamo Gaetano e le scrivo da Torino. In realtà il motivo per cui le scrivo è mio padre 69enne e affetto da una rarissima forma tumorale chiamata pseudomixoma al peritoneo.

PRIMO INTERVENTO TUTT’ALTRO CHE RISOLUTIVO

Il primo approccio è avvenuto purtroppo attraverso la medicina ufficiale, con intervento HIPEC (gen 2014) che, stando ai dati in scorta ai chirurghi  di Candiolo dove l’intervento è stato eseguito, dovrebbe essere risolutivo almeno nel 70-80% dei casi. Non è stato affatto così per mio padre, visto che nel marzo di quest’anno la TC evidenziava una ripresa di malattia.

CHEMIO ED IPERTERMIA A ROMA, SENZA ALCUN GIOVAMENTO

Si cerca una seconda via, sempre ufficiale purtroppo, e questa volta si va a Roma, Tor Vergata per fare chemio più ipertermia. Iniziata a luglio, con ripetute interruzioni per tossicità varie, ad oggi mio padre non ne trae nessun giovamento, anzi la situazione peggiora.

UN PARERE SULLA CURA A BASE DI SUCCHI VERDI

Il motivo per cui le scrivo è che, documentandomi in rete, come spesso fanno i figli di persone ammalate nella ricerca di una soluzione migliore, mi imbatto in questa cura a base di succhi verdi.
Vorrei sapere cosa ne pensa lei, data la patologia descritta, di questo trattamento che sembra dare ottimi risultati, a differenza di quanto offre l’oncologia ufficiale.

ESISTONO CONTROINDICAZIONI?

Ha controindicazioni? È vero che potrebbe essere addirittura pericoloso se gli esami del sangue non sono a posto, e qui si tratta di un paziente neoplastico sotto chemio, i cui parametri emato-chimici non sono quasi mai nella norma? È vero che se si hanno le proteine totali basse è controindicata come cura? Le scrivo perché ripongo molta fiducia in una cura del genere, ed è una strada che mi sento di tentare visti i precedenti fallimenti. Grazie per l’attenzione che mi dedicherà. Cordialmente.
Gaetano

*****

RISPOSTA

DEFINIZIONE DI PSEUDOMIXOMA DEL PERITONEO

Ciao Gaetano. Lo pseudomixoma del peritoneo è caratterizzato da tumori mucinosi intraperitoneali disseminati e da asciti mucinose nell’addome e nel bacino. L’incidenza annuale è stimata in 1/1.000.000, con una leggera prevalenza femminile. La malattia viene di solito diagnosticata dopo i 40 anni. Nel 30-50% dei casi è presente una distensione progressiva dell’addome, chiamata addome gelatinoso.

SEGNALI INDICATIVI

La diagnosi può essere secondaria alla scoperta di una massa ovarica nelle donne o allo sviluppo di un’ernia inguinale recente, o ad un’appendicite o ad una occlusione intestinale in entrambi i sessi. Altri segni comprendono il dolore addominale, la perdita di peso, i sintomi urinari, la costipazione, il vomito, la dispnea. Nel 90% dei casi, la lesione primitiva è un tumore mucinoso appendicolare, anche se sono stati descritti tumori mucinosi ovarici e più raramente, tumori del colon, dello stomaco, del pancreas e dell’uraco, ossia del cordone fibroso tra l’apice della vescica urinaria e l’ombelico.

CITORIDUZIONE COMPLETA CON RESEZIONI VISCERALI E PERITONEOCTOMIA

La migliore opzione curativa è rappresentata secondo i medici dall’intervento chirurgico di citoriduzione completa (resezioni viscerali e peritoneoctomia), associato alla chemioterapia ipertermica intraperitoneale, eventualmente seguita dalla chemioterapia per via venosa, che può essere presa in considerazione nei pazienti giovani in buone condizioni generali. Lo pseudomixoma del peritoneo ha una progressione lenta ed è possibile, per ammissione degli stessi chirurghi, una recidiva dopo la rimozione totale del tumore.

DEFINIZIONE DI ASCITE

Siccome di parla pure di asciti mucinose, occorre spendere qualche spiegazione anche su di esse.
Ascite è parola che deriva dal greco askòs=sacco e askitès=otre. L’ascite è la complicazione più frequente della cirrosi epatica e consiste nell’accumulo di liquido nell’addome, generalmente associata ad un peggioramento della qualità di vita, ad un aumentato rischio di infezioni e di problemi renali.

CAUSE DI ASCITE

È provocata da diverse cause tra cui 1) Ipertensione portale (che si misura dentro la vena porta del fegato, via di apporto dei nutrienti dall’intestino e principale fonte di circolazione per il fegato), 2) Alterazione a carico del rene che non riesce ad eliminare in modo opportuno il sodio e quindi tende anche a trattenere maggiori quantità di acqua, 3) Riduzione delle proteine che vengono prodotte dal fegato (albumina), che svolgono un ruolo cruciale nel ricambio dei liquidi trattenuti all’interno dei capillari sanguigni.

ASCITE E SANGUINAMENTO GASTRO-ENTERICO NERI SOFFERENTI DI FEGATO

La comparsa di ascite nel paziente con cirrosi epatica è un segno negativo implicante un accorciamento dei giorni che rimangono. La comparsa di ascite è una delle cause principali di necessità di ricovero del paziente epatopatico, assieme al sanguinamento gastroenterico.

SINTOMI DI ASCITE

I movimenti possono risultare particolarmente complicati e può comparire anche difficoltà respiratoria, stanchezza, riduzione dell’appetito con senso di sazietà e di peso per la distensione causata dal liquido addominale e conseguente progressiva perdita di massa muscolare (da notare bene che il peso corporeo in realtà aumenta, ma si tratta di accumulo di liquidi, mentre in realtà il corpo deperisce). L’ascite, oltre che dalla cirrosi, può essere causata da altri processi patologici come infiammazioni e come tumori della cavità addominale o pelvica.

STRATEGIE MEDICHE CONTRO L’ASCITE

I medici ricorrono a strategie come la riduzione drastica del sale e di apporto di acqua e di altri liquidi ai diuretici che aggravano l’insufficienza renale e causano encefalopatie, ed alla paracentesi evacuativa, o assorbimento di 5 litri di liquido, mediante soluzioni di albumina.

ASPORTARE LA TUMOROSITÀ CAUSALE E NON IL TUMORE-SINTOMO

Detto questo, il fallimento dei due interventi effettuati non sorprende affatto. L’errore non sta tanto nei metodi di rimozione adottati ma piuttosto sul fatto stesso di ricorrere alla soluzione drastica ed invasiva di asportazione della massa tumorale, ovvero del complicato sintomo tumorale, senza nulla sapere del fatto causativo e senza muovere un dito nei riguardi di esso, nei riguardi dello stato tossiemico interno e quindi della tumorosità e del milieu interieur patologico, ossia del precario terreno corporale che ha favorito tanta e tale anomalia.

IL BISTURI RIMUOVE MA NON GUARISCE

Il più delle volte, le guarigioni oncologiche mediante tali sistemi non sono vere guarigioni ma apparenti traguardi. Non potranno dare mai risultati risolventi, come dimostrato anche dalle statistiche sui tempi di sopravvivenza e sul livello qualitativo della sopravvivenza stessa. Non porteranno alcun giovamento, a meno che non vengano associate a un reale cambio drastico dello stile di vita, laddove sarà proprio tale cambio a determinare una svolta positiva. Come dire che la svolta rimediale avverrà non grazie al bisturi ma nonostante il bisturi. Va anche detto che le circostanze drammatiche ed inquietanti dell’emergenza non consentono una serena e adeguata impostazione alimentare e comportamentale.

IL CORPO CHE PRODUCE TENDE POI A RIPRODURRE

Questa ansia di asportare e di far scomparire al più presto le neoplasie e le formazioni cellulari alterate interne è di per sé sbagliata e patogena. Il corpo continuerà infatti a riprodurre il tumore mediante recidive. A quel punto i chirurghi giocano la carta estrema della chemio-radioterapia, ottenendo non certo un ravvedimento del corpo ma piuttosto un potente indebolimento della vitalità, della reattività, della immunocompetenza, e pertanto una fittizia e temporanea incapacità di creare altre recidive, anche perché nel frattempo le morfine e l’accanimento terapeutico anticipano purtroppo la fase finale della vicenda.

I SUCCHI VERDI VANNO BENE AL PARI DEI SUCCHI ZUCCHERINI NATURALI

Quanto ai succhi verdi di verdura cruda, nessun dubbio che sono in grado di apportare vitalità e clorofilla ad un corpo martoriato, a condizione di essere assimilati senza troppi problemi da un intestino reduce da recisioni e raschiamenti. Qualcosa di molto simile del resto ai metodi di Max Gerson basati sull’assunzione intensiva di frutta acquosa e di succhi zuccherini da frutta fresca di stagione, grazie ai quali egli riportava a galla anche dei malati terminali.

IL FATTORE DETERMINANTE STA SEMPRE NELLA FORZA AUTO-GUARITIVA RESIDUALE DEL PAZIENTE

Senza mai dimenticare però che il fattore guarente non risiede tanto nel succo zuccherino della frutta o nel succo verde-amaro della clorofilla, ma sempre nella forza auto-guaritiva del paziente, nella sua scorza, nella sua voglia di non cedere e di venirne fuori, nel suo grado residuo di funzionalità epatica e renale, oltre che nella scorrevolezza del suo sangue addensato, viscosizzato ed appesantito dai farmaci e dai patimenti subiti.

SUCCHI VIBRANTI E RADIANTI ALL’INFRAROSSO

I succhi freschi sono apportatori non solo di acqua biologica, di vitamine naturali e di minerali organici, ma soprattutto di energia solare, di vibrazioni radianti all’infrarosso sulla zona alta della scala Simoneton, il tutto a costi digestivi bassi grazie agli enzimi auto-digestivi che essi contengono.

PASSAGGIO PROGRESSIVO E MONITORATO DAL COTTO DEVITALIZZATO ALLA VIVACITÀ DEL CRUDO

Chiaro che questo tipo di cure va attuato in modo sensato e progressivo, dato che un intestino in fase post-operatoria potrebbe tollerare meglio un passaggio graduale dal cotto al crudo, con passati di verdure, mele cotte al forno e purea di patate in fase iniziale, e un progressivo inserimento di succhi di carote, di sedano, di cavolo, di rape. Per smaltire le acque della ascite, utile l’assunzione giornaliera di tarassaco foglie e parte tenera della radice, crudo e cotto, prezioso diuretico naturale. Tener presente che le verdure hanno, contrariamente a quanto si pensa un alto indice proteico, triplo di quello della frutta e doppio di quello dei cereali.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

5 Commenti

  1. Elisabetta

    A proposito di "intestino reduce da recisioni e raschiamenti", in un video su youtube di giorni fa dr John McDougall dedicato alla reversibilità delle malattie tramite l' alimentazione, parla anche della colonscopia e dei gravi danni e rischi, e inoltre afferma "non conosco nessun medico che si faccia fare la colonscopia"…

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  2. Francesco

    La terapia Gerson non prevede succhi di frutta, ma esclusivamente succhi di verdure, e sono di 4 tipi (carota, cavolo, lattuga e altre, l'unico frutto ammesso è la mela). Questi succhi vanno assunti in quantità massicce, che il paziente non è in genere in grado di farsi da solo, quindi ha bisogno di una persona che lo assiste di continuo. L'effetto di questi succhi non è certo quello di offrire un apporto calorico, che infatti è assai modesto, ma piuttosto di duplice natura: da un lato ipernutrire, con i micronutrienti contenuti doviziosamente nelle verdure, un organismo devastato e denutrito come quello di questi pazienti sottoposti a cure chemio; dall'altro lato l'effetto è quello di indurre la detox, cioè il processo di disintossicazione e riparazione dell'organismo, il quale purtroppo non è mai un processo indolore, perchè di fatto il corpo si trova a dover sopportare quantità industriali di tossine che entrano nel torrente sanguigno prima di esserne espulse attraverso gli organi emuntori (reni in particolare, oltre all'intestino, i polmoni, e la pelle). Normalmente questi soggetti sono troppo deboli per poter reggere questi processi di disintossicazione; per questo la terapia Gerson prevede il ricorso ai clisteri di caffé, i quali non hanno, contrariamente a quanto si crede, un intento lassativo (hanno sì un effetto lassativo, ma non è questo il loro intento), ma hanno lo scopo di accelerare il processo di espulsione delle tossine, grazie ai potenti antiossidanti stimolati dai clisteri di caffé (solo il caffé per via rettale, mentre quello per via orale non ha questo effetto positivo, ma solo un effetto stimolante negativo). Anche qui c'è tutto un lavoro da fare, perchè questi clisteri vanno fatti anche più volteb al giorno, dopo l'assunzione in quantità industriali di questi succhi di verdure. Tutte cose che il paziente non è in grado di fare da solo, c'è bisogno di una persona che lo assista da mane a sera. L'apporto calorico invece è affidato alle zuppe di verdure amidacee (patate) e di riso (mi pare). Il problema, con queste terapie, che sono molto potenti se fatte come dio comanda, è quello della gestione della detox, che per questi malati già fortemente debilitati può diventare un vero problema. La tentazione anche molto forte in questi casi è quella di rivolgersi al dottore per capire di che si tratti (è solo detox, cioè un processo di avvelenamento del sangue in corso che sta per essere espulso e che provoca necessariamente disturbi) e che cosa fare per fronteggiare questi disturbi. E qui davvero casca l'asino, perchè se il medico non capisce nulla di detox e di terapia Gerson è veramente finita, perchè farà di tutto per distogliere il paziente da queste terapie avventurose e per rifilargli le solite schifezze, e con questo si mette la parola fine a ogni speranza di guarigione.

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  3. arvo

    Francesco, conosco o credevo di conoscere il metodo Gerson da una quindicina di anni, quando ne scrissero Acerra e Pignatta nel loro "Cancro Puoi Guarire". Magari ci sono state variazioni o il metodo prevedeva sin dall'inizio protocolli diversi. Fatto sta che quella fonte parlava di succhi di frutta e verdura, andando anche sullo specifico; dicendo cioè che i succhi di frutta erano 13 al giorno. Altre fonti che ho consultato tornano a parlare di frutta e lo fa persino un ente ufficiale di cura del cancro, ovviamente solo per screditare il Gerson.
    In ogni caso la cosa che più mi sorprende è che tutti confermano l'uso di integratori, enzimi proteolitici e persino di estratti di fegato crudo!! Mi pareva infatti di ricordare una cosa del genere e riprendendo il libro in mano te lo posso confermare. (Un istituto oncologico ufficiale infatti accusa il Gerson di usare un prodotto pericoloso, che è appunto l'estratto in questione). Il che mi lascia un pò perplesso. Vengono poi riportati anche studi e casi di applicazione della terapia con esiti favorevoli per la salute. All'epoca erano attivi il Gerson Istitute, a Bonita in California e poi il Centro Hospitalaria International a Tijuana in Messico. Sinceramente non so cosa pensare. Magari ci sono attualmente orientamenti diversi. O ancora può essere che si sia tornati alle indicazioni originarie del dottore tedesco.

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  4. Francesco

    La mia fonte è una persona che ci è stata in un centro Gerson, in Ungheria. La sostanza è questa: succhi di verdure (sono di 4 tipi e solo 4) e clisteri di caffè, tutto il resto sono dettagli, curiosi e discutibili quanto si voglia, ma solo dettagli. E' vero che sono previsti anche integratori e forse anche qualche farmaco, tutte cose tra l'altro, mi spiegava questa persona, dificilissime da trovare; oppure esami stranissimi che la nostra struttura sanitaria nemmeno conosce. Ma si tratta di cose di secondaria importanza. Questo mi è stato detto da chi ci è stato e questo riferisco. Dopo di che ognuno trarrà le proprie conclusioni.

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  5. Francesco

    questa persona ha accudito la mamma, malata di cancro al pancreas, per oltre sei mesi, quindi ne ha preparati di succhi a vagonate, e ne ha praticato di clisteri, hai voglia. Dopo sei mesi il tumore era regredito da tre centimetri a due centimetri di diametro, quindi una cosa notevole. Purtroppo la mamma era recalcitrate alla cura, e alla fine ha voluto far di testa sua e è andata dal suo medico. Ed è stata la fine di tutto. Questa la storia. Io purtroppo questa persona l'ho persa di vista, e non ho più modo di contattarla, e la cosa mi dispiace veramente

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