LETTERA
Buongiorno, mi chiamo Maria, ho 65 anni e da alcuni anni soffro, anche se occasionalmente, di prurito alle orecchie, un prurito interno che parte in sordina e va crescendo fino a procurarmi dolore e a sentire ovattato un cerchio alla testa. Ho consultato già 6 otorini, ricevendo altrettante diagnosi, le più disparate e ricevendo consigli, i più diversi. Mi sono sottoposta ad esami per l’udito, per la funzionalità della mandibola. Una ipotesi di psoriasi localizzata.
Io penso che il tutto sia invece legato a qualcosa che mangio. Premetto che non amo la carne e la mangio in rare occasioni, non amo i latticini se non il grana stagionato. Anche se non sono rigida nelle mie scelte alimentari penso di essere abbastanza attenta, dato che sono dietista e mi occupo di educazione alimentare nelle scuole.
Sono però convinta di avere bisogno di una svolta e mi piacerebbe avere da lei indicazioni più precise, anche perché da circa 20 anni soffro di una tosse irritativa, soprattutto al mattino e dopo i pasti. Tosse che ho tentato di combattere con visite specialistiche di ogni tipo che non sto ad elencarle. La ringrazio molto e complimenti per il suo lavoro di ricerca e l’aiuto che offre. Maria
RISPOSTA
IL CALZOLAIO DALLE SCARPE BUCATE
Non so perché ma in casi come questo mi viene in testa la storiella del calzolaio che è bravo a riparare le scarpe altrui mentre le sue sono in condizioni pietose. Non è raro che questo succeda. Uno usufruisce di un cosiddetto reddito psicologico di posizione, ovvero è consapevole di essere preparato più della media su un determinato tema che in questo caso è la salute, e finisce per non badare troppo a se stesso e agli errori che compie, sottovalutando gli errori di concetto e di impostazione che sta compiendo, o ritenendo di essere comunque immune e non particolarmente vulnerabile.
In questi casi predomina su tutto l’importanza di quello che siamo e che facciamo. Uno è dietista, si occupa di educazione alimentare, e pertanto può anche concedersi degli strappi alla regola, tanto poi sa come venirne fuori.
FINALMENTE IL TEMPO DELLA SVOLTA
Non è che la Maria sia rimasta inattiva, anzi, nel corso degli anni si è fatta visitare da diversi specialisti sia per i suoi problemi di prurito agli orecchi che per quelli della tosse cronica. Ma, pur rendendosi conto dell’inefficacia e della contraddittorietà delle diagnosi e delle ipotesi che gli venivano proposte, è andata avanti con questa situazione per lungo tempo e solo alla fine ha capito che tutto questo era assurdo e insostenibile, per cui ora ha deciso con un “Basta, qui ci vuole una svolta!”
QUALCHE TRASGRESSIONE DI TROPPO
Anche nel suo rapporto coi cibi ha peccato di un certo pressappochismo misto a un certo senso di superiorità, quasi che una dietista possa permettersi di trasgredire senza doverne pagare le conseguenze. Attenta sì nelle sue scelte alimentari, ma forse non abbastanza rigida di fronte a dei sintomi che continuano a perdurare. Vedi l’esempio del grana, di sicuro il formaggio più saporito e salato in circolazione, gustoso sì ma particolarmente insidioso per chi soffre di psoriasi e prurito, o comunque di acidificazione.
Non abbastanza rigida nemmeno con la carne, anche se assunta solo occasionalmente. E magari non rigida con qualcos’altro di proibito che non mi è stato detto. La predica finisce qui e va intesa in tono scherzoso, non certo come una bocciatura in tronco. Molte delle critiche pungenti incluse in questo articolo non sono in effetti riferite al caso specifico, ma agli errori di pensiero e agli strafalcioni che la gente comune compie di fronte alle varie malattie.
PER FORTUNA CHE LA SENTINELLA PRURITO STA FACENDO IL SUO LAVORO
Il prurito è un vivace segnale d’allarme a indicare che uno dei canali depurativi più importanti, quale l’apparato cutaneo, è sotto sforzo per qualche motivo. I sintomi includono oltre al prurito un arrossamento locale, secrezioni, desquamazione cutanea, gonfiore. Le possibili cause vanno dall’abuso di auricolari e di telefonini, a stress, ad eczema, psoriasi, dermatite seborroica, micosi, scabbia, uso di farmaci e altre cosa ancora. Per un quadro completo della visuale igienistica suggerisco una testimonianze formidabile come “Dermatite atopica e straordinaria cura della non cura” oltre che le varie mie tesine alla voce psoriasi.
COLLEGAMENTI TRA PRURITO AURICOLARE E INTESTINO PER LEZAETA
Per il prurito auricolare Manuel Lezaeta intravede una morbosità che parte dal ventre e cerca sfogo negli orifizi del cranio, e in particolare nella zona auditiva, per cui occorre rimettere in equilibrio la digestione e la funzionalità intestinale in particolare. Per Herbert Shelton si tratta di Otitis Media o irritazione auricolare con del muco che passa dalle tube di Eustachio all’orecchio interno, e che viene causata dagli stessi fattori che causano mucosità in eccesso in ogni altra parte del corpo, ovvero acidificazione.
Oggi diremmo non tanto acidificazione del sangue, visto che al sangue non viene concesso di sballare troppo il suo pH, ma acidificazione della matrice extra-cellulare che fa da supporto e da partner funzionale dei nostri 100 trilioni di cellule, e che risente pesantemente di ogni nostro strafalcione alimentare e comportamentale.
DEPURAZIONE E SOLO DEPURAZIONE
Shelton non crede nei rimedi e nelle varie sostanze da prendere per bocca o da applicare sulla parte esterna dell’orecchio. Tutti tentativi inutili ed illusori, tutti perdite di tempo per il più grande igienista mondiale. Serve solo risolvere l’acidificazione con un percorso virtuoso includente un periodo di intensa depurazione, e adottare poi una dieta spiccatamente alcalinizzante a prevalenza di frutta. Tolta la causa se ne va l’effetto. Sarà la Vis Medicatrix Naturae a prendersi cura del percorso di riequilibrio.
ARGILLA, CIPOLLA TRITATA E SUCCHI FRESCHI VITALI
Per Stan Malstrom, autorevole simbolo della naturopatia classica statunitense, non lontano peraltro dall’igienismo, alcune applicazioni esterne offrono invece un aiuto, e si riferisce al cataplasma di argilla (durante la notte preferibilmente), o anche l’applicazione di cipolla triturata, magari posta tra due foglie di cavolo.
Sul piano alimentare suggerisce l’inserimento di succhi vitali di carota-sedano-ananas (o simili) più pizzico di aloe o di zenzero o di peperoncino, e cita pure il digiuno idrico di 4-5 giorni circa. Oggi abbiamo a disposizione il digiuno secco di 2-3 giorni ripetibile dopo un mese.
RUOLO IMPORTANTE DELL’ALOE
Per la naturopatia di oggi si parla di 3-4 gocce di aloe da iniettare all’interno dell’orecchio, visto che l’aloe lenisce il prurito articolare. Stessa procedura con l’infuso di basilico, o di timo, o di menta o di ortica, da sole o anche miste (alcune foglie secche messe in acqua bollente, il tutto filtrato e stemperato). La liberazione del naso bloccato aiuta a sbloccare pure le tube di Eustachio. Suggeriti dei lavaggi nasali di acqua di mare, inspirando acqua marina dal naso e rimandandola fuori per bocca.
TOSSE POST-PRANDIALE E AL RISVEGLIO
L’altro problema da risolvere è la tosse irritante al risveglio e dopo i pasti. Anche qui i protagonisti sono gli stessi, ovvero l’acidificazione e il muco che ne consegue. Il fatto che tale tosse avvenga dopo i pasti indica che, probabilmente siamo di fronte a reflusso acido e irritazione dell’esofago (per risalita del cibo dallo stomaco), con qualche difficoltà a deglutire, accompagnati da asma. E anche qui si ripropone il tema ricorrente della acidificazione e dei problemi addominali dovuti a digestioni non sempre a regola d’arte.
DI NOTTE IL CORPO LAVORA, E SPESSO SIMULA UN MINI-DIGIUNO REGALANDO DELLE MINI-CRISI ELIMINATIVE MATTINIERE
La tosse di prima mattina è dovuta al fatto che proprio di notte il corpo (tramite il medico interiore che tutti abbiamo) lavora di più a sistemare e revisionare le sue anomalie interne. Inoltre, nel suo ciclo circadiano notturno (ciclo assimilativo dalle 20 alle 4 am), il sistema immunitario trova modo di impostare una mini-fase digiunistica nelle due ultime due ore del ciclo stesso, per cui al risveglio c’è la presenza di leggera crisi depurativa tipica del post-digiuno.
Questo è un fatto che riguarda un po’ tutti, sani e meno sani, generando al risveglio sintomi eliminativi di vario genere, come cortisolo alto, glicemia alta, stanchezza, capogiri, blocchi nasali, tosse, asma e difficoltà ad alzarsi se non con l’aiuto del caffè e della sigaretta (questo vale ad esempio per un sacco di italiani).
PER HERBERT SHELTON NON ESISTE CIBO CAUSATORE DI MUCO
Parlando di muco, Herbert Shelton, smentisce e stronca duramente l’intera opera di Arnold Ehret (1866-1922) “The Mucus-Less Diet Healing System”.
“È da diversi anni che il popolo americano si arrovella la testa col problema del cibo che forma o non forma muco. Parliamoci chiaro -prosegue Shelton- non esiste al mondo qualcosa che si chiami mucus-forming food. Ehret era un bravo veterinario, ma non aveva nemmeno l’esperienza clinica per parlare di queste cose. Pretendeva di essere una autorità in campo digiunista, ma dovette ammettere in pubblico che la sua esperienza diretta nel settore era uguale a zero.
Si proponeva come terapeuta naturale, ma promulgava principi che non seguiva personalmente, si vantava di uno stato di salute che non possedeva, ed è stato pure responsabile di una caduta progressiva della naturopatia americana. Distingueva i cibi classificandoli muco-formanti e non muco-formanti, ma non conosceva la differenza basilare tra muco e pus, tra muco e catarro.”
IL MUCO È UNA FISIOLOGICA E LUBRIFICANTE SECREZIONE CELLULARE
Il muco è una fisiologica secrezione cellulare in quanto viene prodotto dalle membrane che rivestono le ghiandole mucogene degli individui più sani che vivono al meglio in un ambiente ideale come l’Eden. Si tratta di un normale lubrificante delle superfici di contenimento, indispensabile a mantenerle umide e a prevenire fessure e secchezza.
Se delle sostanze irritanti o dei veleni finiscono nello stomaco, nell’intestino tenue o nel colon, grosse quantità di muco vengono riversate per diluire tali sostanze deleterie e lavarle via. Il muco è pertanto un normale prodotto fisiologico che svolge una precisa e utile funzione nel corpo. Il muco acquoso e trasparente non circola nel sangue a casaccio per essere espulso in una o in un’altra parte del corpo. Il sangue stesso è alla fine il “mucus forming material”.
DIVERSITÀ DELLA CONDIZIONE CATARRALE
Nel catarro invece, che deriva da infiammazione acuta o cronica della membrana mucosa, c’è un eccesso di muco di carattere denso ed oleoso. La condizione catarrale non è affatto fisiologica ma patologica dove i fermenti disorganizzati (enzimi) sono inadeguati e insufficienti a completare il lavoro digestivo, per cui i fermenti organizzati (batteri) si assumono il piacere e l’onere di demolire, mangiare e dissolvere il cibo indigesto.
I prodotti finali dei due processi (processo assimilativo nel primo caso e processo demolitivi-espulsivo nel secondo caso) sono molto diversi. Il primo prepara il cibo per l’uso anabolico-costruttivo dell’organimo che lo trasforma in tessuti, il secondo lo demolisce e lo destina all’escrezione. I sottoprodotti dell’indigestione, come giungono nel sangue, devono essere prontamente eliminati. Il catarro è uno dei mezzi di eliminazione di tale materiale tossico.
LE IRRAGIONEVOLI PRETESE DI GUARIGIONE DI UN ASMATICO IN CORSO DI CURA
Quanto ai rimedi contro l’asma, Shelton è ancora più determinato, e racconta nel suo testo “Getting Well” il caso di un soggetto asmatico che da tre anni si sottopone a iniezioni di morfina.
“Mi chiede come liberare il corpo dalla tossiemia, il tutto mentre la sua enervazione (indebolimento) viene tutti i giorni perpetuata e peggiorata dal ricorso a un rimedio fittizio e immaginario. È logico che l’intossicazione non può essere eliminata fino a quando gli organi emuntori-escretori-eliminativi vengono depressi dalla morfina, fino a quando il sistema nervoso viene indebolito sino al punto di non funzionare. Noi tutti dipendiamo dagli organi depurativi per liberare sangue e linfatico dai loro carichi di tossine. Essi sono i soli purificatori conosciuti. Non esiste altro.
NESSUN MIRACOLO ALLA HEALTH SCHOOL
Non potremo mai ospitare questo asmatico nella nostra Health School a meno che non si decida di abbandonare immediatamente e completamente l’uso di morfina o di altri farmaci che lo stanno mantenendo in precarie condizioni. La nostra Health School (Casa della Salute) non è un posto dove si fanno i miracoli. Non siamo in grado di sospendere o di accantonare le Leggi di Natura e di ridare salute e forma psicofisica a chi continua a minare la propria salute con stili di vita inadeguati e scelte sbagliate.“
PLURI-CARCERATO PER DIFENDERE LA SALUTE DEI POPOLI
Per quanto sottili e sofisticate possano apparire le distinzioni di Shelton tra muco e catarro, resta il fatto che ogni sua parola pesa e conta quanto il metallo più prezioso, e non si svaluta col passare del tempo, a dimostrazione che chi sta dalla parte del vero non viene smentito dai fatti.
Shelton non difettava certamente di franchezza e di autorevolezza, ma lo sorreggeva pure il senso dello humour e di auto-ironia. Uno che ha subito per 30 volte l’umiliazione delle carceri americane per difendere fino in fondo i suoi principi, non poteva non essere provvisto di una grande anima. Ecco il motivo per cui ogni suo scritto emana prodigiosi ed illuminanti spunti.
VIETATO VARCARE IL PUNTO DI MASSIMA TOLLERANZA AI VELENI
Tutti siamo più o meno affetti da condizioni tossiemiche, vivendo in una società che ci sottopone a stress ed avvelenamenti senza darci tregua. Ma la vera tossiemia conclamata, ovvero l’insorgenza di malattia-sintomo, si ha quando il livello di tossine supera il livello personale di guardia (o il livello di massima tolleranza veleni) che caratterizza ognuno di noi con variazioni strettamente personali.
Un soggetto vulnerabile e delicato avrà un livello massimo di resistenza del 5% prima di andare in crisi e in segnale d’allarme, e un altro soggetto dalla scorza più forte subirà invece il segnale a partire dal 10%. In ogni caso la malattia insorge solo quando serve e dura finché necessario, questa è regola di Madre Natura che vale per tutti indistintamente.
SOTTRARSI ALLA DIPENDENZA DALLE SOSTANZE AMMALANTI E DOPANTI
La causa primaria della tosse e dell’asma è la tossiemia, la quale è causata da diverse cause. Il soggetto in questione non potrà mai stare bene finché non si decide ad abbandonare i suoi indebolenti palliativi. Come può rinforzarsi con un programma che giornalmente lo rende più debole. Più a lungo la sua tossico-dipendenza o farmaco-dipendenza rimane in essere e più debole egli diventerà.
Una persona snervata e tossiemica ha necessità di un prolungato periodo di riposo fisiologico-mentale-sensoriale-fisico-alimentare. Solo con tale riposo la sua energia nervosa e la sua vitalità possono essere ripristinate e il suo avvelenamento corporale eliminato.
Ed è in tali condizioni che egli potrà reimpostare la sua alimentazione coi cibi giusti, con l’indispensabile esercizio aerobico e con l’imperdibile esposizione solare. Solo allora il suo sangue, la sua linfa e la sua matrice extra-cellulare ritroveranno equilibrio e massima efficienza.
LE TERAPIE TAPPABUCHI NON FUNZIONANO
Appare evidente che quando si accavallano diversi sintomi cronici simultanei non serve rincorrerli uno ad uno nel tentativo di sopprimerli con delle terapie apparentemente naturali, o peggio ancora per via farmacologica mediante antistaminici, cortisonici, corticosteroidi, paracetamolo ed immuno-soppressori.
Occorre semmai rendersi conto che ogni sintomo localizzato anche in zone diverse del corpo è causato da un comune denominatore, da una comune radice che si chiama tossiemia, per cui o si punta ad auto-guarire del tutto in modalità naturali eliminando tale tossiemia a regola d’arte non-curativa, oppure si rimane a metà del guado, privi di sintomi e in apparenza curati e guariti, ma in realtà vulnerabili e in balia di ogni piena torrenziale in arrivo.
Valdo Vaccaro
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