PROTOCOLLO SANITARIO E PROTOCOLLO IGIENISTICO PER IL TUMORE AL SENO

da 10 Dic 2020Tumore al seno

LETTERA

Buongiorno Valdo Vaccaro, Le chiedo un’informazione, hanno diagnosticato a mia madre un piccolo tumore al seno, si parla di millimetri. Ora il protocollo sanitario è quello di asportarlo con operazione chirurgica, per la cura successiva ancora non si sa. Le chiedo, quale tipo di dieta o comunque quali alimenti dovrebbe assumere in questo periodo pre e post operazione, per affrontare meglio il tutto? Grazie in anticipo. Saluti. Melissa


RISPOSTA

SOPPRIMERE I SINTOMI È L’ULTIMA COSA DA FARE

Chi mai ha detto che il protocollo sanitario sia qualcosa da seguire? Una delle cose più controverse e più cariche di insidie sta proprio nel dare fiducia alla medicina allopatica basata sulla soppressione dei sintomi, la quale include in primis la medicina oncologica asportatrice dei tumori, visto che pure i tumori sono in ultima analisi sintomi, oltre che preziosi segnali d’allarme e autentiche barriere immunitarie a qualcosa di peggio. Stiamo attenti a non farci ingabbiare nella rete dell’interventismo medico ad ogni costo, qualcosa di cui ci si potrà pentire amaramente. Esiste anche un protocollo igienistico-naturale che è molto più affidabile, sensato, amico del corpo e della mente, basato sulla eliminazione dei fattori causanti, e pertanto non sulla cura del sintomo, il quale va sempre rispettato e interpretato.

DARSI UNA PREPARAZIONE ALTERNATIVA È UNA SCELTA SAGGIA E OBBLIGATA PER NON PENTIRSI IN SEGUITO

Prima ancora di pensare alle cure preventive e successive, a cosa assumere durante il periodo pre e post-operatorio ci sono altre strategie fondamentali da esperire, come quella di darsi una preparazione di base e di non credere mai a nessun tipo di medicina commerciale e convenzionale. Tu mi richiedi consigli alimentari, per una “cura successiva che non si sa”, quasi che invece per la cura precedente di tipo chirurgico ci fosse conoscenza sicura e accertata. Le cose non stanno affatto così. I chirurghi sono abili e geniali nel rimuovere, nel menomare e nell’impostare i trattamenti farmacologici di contorno, ma nulla sanno di cosa sia il tumore, della sua origine, dei suoi perché. Le loro terapie e la loro fretta di intervenire è una specie di scorciatoia fortemente offensiva per il corpo, per il sistema immunitario e per il morale. Una scorciatoia obbligata spinta da precisi interessi economici e regole-capestro della sanità e degli ospedali. Tante promesse di guarigione, ma in realtà un salto nel buio e una autentica batosta per il sistema immunitario e per un benessere autentico di lungo periodo.

LA FRETTA, IL PANICO E LA PAURA SONO NEMICI INSIDIOSI DA SCONFIGGERE

Non c’è nessuna fretta e non esiste nessun dogma sulla necessità di intervenire chirurgicamente. Prendersi dunque un anno almeno di tempo per meditare, riflettere, studiare, cercando di bloccare la crescita di questo innocuo nodulo e di farlo eventualmente ridurre o anche scomparire mediante dieta vegan-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzata, mediante vita sana e pensieri positivi-rilassanti, con decisa ribellione a chiunque giochi la carta della pressione e della paura. L’errore più grave che le donne commettono è quello di spaventarsi e di mettersi a disposizione della medicina, quello di fare una scelta di campo di tipo sanitario per le terapie, e di riservare una scelta di campo di tipo igienista per l’alimentazione, non rendendosi conto che non esiste allineamento e compatibilità tra i due campi, per cui o vai col medico o ci vai contro. La scelta di campo deve essere coerente e determinata.

LE CELLULE MAMMARIE SONO DELICATISSIME E RICHIEDONO MASSIMO RISPETTO

Prima cosa da farsi è quella di darsi una preparazione culturale alternativa a quella medica. Basta studiare le mie tesine su tumori, tumore al seno, chemio, vitto valdiano. Occorre diventare medici intelligenti di se stessi o meglio medici-igienisti di se stessi, comprendendo appieno il proprio corpo, le sue esigenze, come funziona, comprendendo che in particolare le cellule mammarie, delicatissime, vanno rispettate e non aggredite col bisturi o con i farmaci. Solo a quel punto uno decide con criterio, con calma e senza fretta la strada da seguire, campo medico o campo igienista. Non si devono mescolare le due cose e ballonzolare tra due metodi che percorrono strade diametralmente diverse ed opposte.

L’OBIETTIVO NUMERO UNO DEVE ESSERE IL BLOCCO DELLA CRESCITA DEL TUMORE

Ci sono tesine da studiare in proposito, come:

Pertanto comprendere meglio se stessi, ascoltare il proprio organismo, rispettare se stessi e mai aderire passivamente o per paura e panico a terapie urgenti di tipo invasivo. Nel frattempo, l’adozione di una dieta e di stili di vita e di comportamento sani ed anti-tumorali faranno sentire prepotentemente i loro effetti, bloccando e inibendo la crescita del tumore.

RISPETTARE LE LEGGI NATURALI E RICONOSCERE CHE IL CORPO È HEALTH ORIENTED

Per far regredire i noduli mammari ci sono strategie precise, efficaci e sicure. Il corpo è health-oriented, autoguarente, a patto di non interferire coi suoi meccanismi auto-guaritivi. Occorre ricreare all’interno del corpo un ambiente depurato ed alcalino, un milieu interieur di tipo anti-tumorale, e una formula del sangue capace di riportare l’organismo all’equilibrio e alla funzionalità. Occorre rispettare le leggi universali di Madre Natura, cosa che i medici assolutamente non fanno.

ORIENTARSI MEDIANTE I CICLI CIRCADIANI

Basilare il rispetto dei cicli circadiani:

  • ciclo depurativo mattiniero adatto ai cibi acquosi dalle 4 am alle 12, con spremute al risveglio, e poi frutta acquosa, banane e pop-corn, frutti di stagione e succhi freschi di carote-ananas-sedano,
  • ciclo alimentare solido dalle 12 alle 20 con pranzo ore 13:30 e cena 19:30 di tipo fortemente verduriano (1° piatto terrina abbondante verdure crude ben masticate che rappresentano il 60% calorico del pasto, 2° piatto di cibo cotto ma non stracotto, di cibo sempre e solo vegetariano a piacere tipo minestra di verdure, risotto integrale con funghi o con verdure, polenta e fagioli, peperonata, verdure saltate in padella, patate e cipolle, zucche, melanzane, pasta integrale con verdure, pizzetta con verdure, patate dolci, castagne, terminando il tutto con manciata di pinoli o noci o mandorle, e merenda fruttariana alle 17 con grappolo d’uva, o mango, o kaki, o mirtilli.
  • Il ciclo circadiano assimilativo notturno va dalle 20 alle 4 del mattino e serve per riposare e ricaricare le batterie, essenzialmente per rifornire la ghiandola pineale di melatonina (dormendo bene e profondo le ore prima e intorno alla mezzanotte soprattutto) e di serotonina proveniente dal microbiota intestinale.

Se serve un consulto di approfondimento lo si può prenotare a questa pagina seguendo le istruzioni riportate.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Manuela Bigotto

    Anch ‘io nel 2007, dopo uno screening ho appreso di avere un CARCINOMA MAMMARIO INTRADUTTALE e, anche se seguivo una dieta sana, ho deciso di operarmi e sottopormi a cicli di radioterapia…..Non consiglio mai di non operarsi perchè il tumore potrebbe progredire…infatti , faccio annualmente le mammografie e il tumore è annullato…. non credo che regredisca facendo dieta vegan crudista—-ho 73 anni

    Rispondi
  2. Prema

    Per favore non la faccia operare, non le faccia mettere un bisturi addosso. Dice che questa roba è di pochi millimetri..ebbene rimarrà così. magari le hanno detto che è del tipo “in situ”. Meglio ancora. Io non sono riuscita, per ignoranza sull’argomento, a salvare mia sorella dall’intervento. Ci hanno messo una paura, un terrore addosso, dicendoci che nell’arco di tre mesi poteva mutare. Era meglio intervenire, col protocollo sanitario. Organizzano tutto loro. Certo, ma non i pensieri che arrivano addosso, l’ansia, quella te l’aumentano loro. Non stanno con te quando capisci che ti sei sottoposta inutilmente a quell’intervento. Mia sorella ha rifiutato categoricamente la chemio (per fortuna questa scelta !!!) ma ha dovuto seguire 15 sedute di radioterapia. Con tutte le preparazioni, gli esami fatti prima, l’angoscia del giorno stabilito, i dubbi e le i tremori del dopo. I dolori di artrosi si sono acutizzati, la stanchezza la fa da padrone…E questo periodaccio di quarantene sono state la sua doppia fortuna: non ha più fatto un controllo, ne un esame, ne ecografie singole e doppie, mammarie, eco addomi, esami del sangue marcatori (che non sono affidabili). Se non fosse per i dolori alle mani, starebbe bene. La cicatrice, a distanza di due anni è ancora visibile, dura e le duole anche il braccio. NON LA FACCIA OPERARE. Si documenti piuttosto. Aspettare tre mesi (il tempo classico che le propongono) non la fa morire. Anzi, si salverà la vita. Ora chissà perché hanno sospeso la ricerca sul Frecciarossa Milano/Roma di donne sane , potenzialmente cancerogene….ahah covid… Riprenderanno la ricerca. Tanto le visite sono gratis, cercano donne per farle sentire ammalate…Noi rientreremo forse nei cinque anni di statistica, chi lo sa. Si salvi per favore. Non fate nulla… Non avete niente da perdere, ne la tetta, ne la vita. Anzi, dieta sana, passeggiate, sole e aria aperta!!!! senza mascherina ovviamente!!
    Buona vita! Lina

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