LETTERA
PROTEINURIA, DIABETE E ALDOSTATISMO
Buongiorno dottore, abito a Roma e sono disperato per le mie condizioni cliniche. Ho problemi di proteinuria e sono un soggetto diabetico mellito di 59 anni. Proprio ieri ho anche scoperto problemi di ipo-aldosterone, con valori 11 in ortostatismo e 5 in clinostatismo. Vorrei sapere se lei potesse aiutarmi con indicazioni che mi possano permettere di migliorare la mia salute.
PROBLEMI INFIAMMATORI ED EMATICI CONSEGUENTI A CADUTA
Inoltre tre mesi fa ho subito un intervento open alla spalla dx a causa di una rottura massiva dei legamenti per una caduta (tamponato da fermo ma ero in moto) e forte ematoma sul bacino-gluteo con forte problema infiammatorio ed ematico dovuto alla caduta, finalmente quasi risolto la scorsa settimana grazie ad una infiltrazione ecoguidata e mirata all’articolazione coxo-femorale.
IPERTENSIONE, SOVRAPPESO E 5 LITRI DI ACQUA AL GIORNO
Purtroppo sono anche iperteso, neuropatico agli arti inferiori, e bevo 5 litri di acqua al giorno. Peso ben 130 kg ma il mio mt 1.90 fa apparire il problema meno grave. Non riesco a dimagrire e nessuno vuole darmi una dieta corretta per la condizione nefropatica, compresi i miei due nefrologi. Non avrei parole di ringraziamento più sentite nei suoi confronti se riuscisse ad aiutarmi a migliorare o magari a risolvere i miei problemi. La ringrazio con profondo rispetto porgendo distinti saluti. Daniel Albert Habib
RISPOSTA
SIGNIFICATO DIAGNOSTICO DI CLINOSTATISMO
Ciao Daniel. Nella posizione eretta (ortostatismo) si verifica l’aumento della pressione idrostatica nel distretto venoso che determina un trasferimento di liquidi dal torrente circolatorio allo spazio interstiziale. La diminuzione del volume plasmatico stimola la secrezione di renina che determina vasocostrizione e carenza di aldosterone, con conseguente riassorbimento di sodio e di acqua al fine di ripristinare il volume circolante. Nella posizione supina (clinostatismo) i processi sono inversi e si aspettano valori più bassi di renina e di aldosterone plasmatici.
ALDOSTERONE, ORMONE MINERALCORTICOIDE CHE REGOLA LA CONCENTRAZIONE DI SODIO E POTASSIO
L’aldosterone è il più importante tra i mineralcorticoidi, ormoni secreti dalla corticale delle surrenali, due ghiandole situate sopra il polo superiore del rene. La sua funzione è quella di regolare la concentrazione di due importantissimi elettroliti del nostro organismo: il sodio e il potassio e di controllare di conseguenza il volume dei liquidi extracellulari e quindi la pressione sanguigna. Ogni volta che il flusso ematico del rene è ridotto, viene stimolata la secrezione di renina e il conseguente rilascio di angiotensina II che stimola direttamente le cellule della zona glomerulare del surrene a produrre aldosterone. A livello renale, l’aldosterone aumenta infatti il riassorbimento del sodio (Na+) da parte del tubulo distale e del dotto collettore del rene e aumenta l’eliminazione del potassio (K+) e degli idrogenioni (H+).
FUNZIONI BIOLOGICHE DELL’ALDOSTERONE A LIVELLO RENALE
La funzione biologica dell’aldosterone è quella di riequilibrare l’omeostasi idroelettrolitica in condizioni di elevata concentrazione in circolo di potassio (iperkaliemia) o di ridotta concentrazione di sodio (iponatremia). L’aldosterone agisce a livello renale, legandosi ai recettori che si trovano nei tubuli contorti distali e nei dotti collettori. I valori normali di aldosterone nel plasma variano a seconda che il prelievo si svolga da sdraiati o in piedi. I livelli indicativi per il prelievo in clinostatismo è di 20-160 pg/ml, mentre in ortostatismo è di 40–310 pg/ml. I livelli di aldosterone nelle urine (raccolte nelle 24 ore) si aggirano intorno ai 5-30 μg/24h.
ANGIOTENSINA II STIMOLATRICE DEL RILASCIO DI ALDOSTERONE
L’angiotensina II, a differenza dell’angiotensina I è un potente vasocostrittore. A livello renale, restringe le arteriole del glomerulo, e quindi esplica un effetto sia sulle arteriole efferenti che su quelle afferenti. Nella corteccia della ghiandola surrenale, l’angiotensina II causa il rilascio di aldosterone.
ALDOSTERONE E VASOPRESSINA
L’aldosterone agisce sui tubuli renali a livello della parte convoluta distale, favorendo il riassorbimento di sodio dall’urina. L’aldosterone agisce anche a livello del Sistema nervoso centrale, contribuendo ad aumentare il senso di appetito per il salato ed il senso della sete. Inoltre facilita il rilascio dell’ormone antidiuretico, la vasopressina, per opera dell’ipotalamo. La vasopressina agisce sul tubulo collettore inducendolo a riassorbire acqua. In definitiva, tutti questi effetti hanno l’azione comune di aumentare la quantità di liquido nel sangue aumentandone la sua pressione!
MECCANISMO RENINA-ANGIOTENSINA-ALDOSTERONE
Il Sistema renina-angiotensina-aldosterone è un meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna, la volemia (il volume plastico circolante) nonché il tono della muscolatura arteriosa. La renina è un enzima prodotto dalle cellule iuxtaglomerulari del rene. La sua produzione è stimolata da ipovolemia, ipotensione o bassa pressione arteriosa, dal sistema nervoso ortosimpatico o da perdita volume sangue o emorragie. La renina converte un peptide inattivo, l’angiotensinogeno, in angiotensina I, quest’ultimo peptide viene convertito a sua volta in angiotensina II dall’enzima di conversione dell’angiotensina I, detto ACE (angiotensin-converting enzyme), prodotto principalmente a livello dei capillari polmonari.
DEFINIZIONE DI IPOSURRENALISMO
Il termine iposurrenalismo indica una insufficienza delle ghiandole surrenali che può essere primitiva (malattia di Addison), secondaria o terziaria se il problema che l’ha generata è a livello rispettivamente del surrene, dell’ipofisi o dell’ipotalamo. Le forme primitive sono le più frequenti.
MALATTIA DI ADDISON
La malattia di Addison, prende nome da Thomas Addison 1793-1860) medico e scienziato inglese di Newcastle, che soffriva di depressione al punto di suicidarsi nel 1860. o insufficienza surrenale primitiva, è dovuta nella maggioranza dei casi a distruzione delle ghiandole surrenali su base autoimmnune, mentre in una minoranza di casi a infezioni tubercolari o micotiche. Vi sono poi cause neoplastiche, perché i surreni possono essere sede di metastasi bilaterali di melanomi, tumori polmonari, gastrointestinali e mammari. Il danno può essere la conseguenza di farmaci che inibiscono la sintesi di cortisolo, ketoconazolo e aminoglutetimide), o di farmaci che accelerano il metabolismo dei glucocorticoidi (difenilidantoina, barbiturici, rifampicina), o di farmaci citotossici come il mitotano. Infine possono esserci cause vascolari e congenite.
SINTOMI DI ADDISON
La carenza di aldosterone e cortisolo (idrocortisone) provoca iperkaliemia, ipovolemia, ipotensione arteriosa, possibili disturbi del ritmo cardiaco, ipoglicemia, astenia, perdita di peso, apatia, depressione, anemia, neutropenia, linfocitosi, eosinofilia. Inoltre il feedback negativo dell’ipocortisolemia induce ipersecrezione di Acth (ormone aderenocorticotropo) e degli altri peptidi Pomc correlati (proopiomelanocortina), responsabili della tipica iperpigmentazione dei pazienti con malattia di Addison. Tuttavia la conseguenza più grave del deficit di cortisolo è l’incapacità di questi pazienti di rispondere adeguatamente a ogni tipo di stress, sia fisiologico che patologico. Ne consegue che malattie, traumi, interventi chirurgici, normalmente superabili da soggetti sani possono scatenare crisi acute nei malati di Addison. Cortisolo e androgeni sono controllati dall’Acth, l’aldosterone no, quindi i casi di iposurrenalismo secondario a carenza di Acth si presentano con sintomatologia meno marcata, senza iperpigmentazione e ipotensione, e nella donna si ha una diminuzione dell’apparato pilifero soprattutto a livello ascellare.
IPOSURRENALISMO IN FASE DIAGNOSTICA
Agli esami di routine emergono Anemia normocitica con linfocitosi ed eosinofilia, iperkaliemia, iponatriemia e tendenza all’ipoglicemia. Indagini ormonali specifiche rilevano, nell’insufficienza surrenale primitiva, ridotti livelli plasmatici di cortisolo, diminuita eliminazione urinaria di cortisolo, incremento dei livelli plasmatici di Acth, addirittura oltre i 1000 pg/ml, attività reninica plasmatica elevata, ridotte concentrazioni plasmatiche di aldosterone. La cortisolemia però è molto variabile quindi la sua misura in condizioni basali ha un valore diagnostico limitato. Non individua per esempio le forme secondarie. Il test di stimolo con Acth diagnostica l’iposurrenalismo, senza distinguere le forme primitive da quelle secondarie. Per la diagnosi differenziale si deve ricorrere al medesimo test ma prolungato per 3-5 giorni, oppure al test di stimolo con ipoglicemia insulinica e con Crh (ormone rilasciante corticotropina).
IPOSURRENALISMO E RICORSO A CURE CORTISONICHE
Il cortisolo è l’ormone prodotto in maggior quantità dalle ghiandole surrenali quindi il paziente con insufficienza surrenale deve seguire una terapia ormonale sostitutiva a base di cortisone acetato. Il medicinale in compresse si assume per via orale tutti i giorni: due terzi della dose al mattino e un terzo nel pomeriggio per mimare il ritmo fisiologico del cortisolo. È importante che il paziente sappia che deve aumentare la dose giornaliera in condizioni stressanti, raddoppiandola in caso di stress minori, passando all’assunzione parenterale in caso di nausea, vomito o perdita di coscienza. L’aldosterone non si può somministrare come tale, perciò nei pazienti con malattia di Addison, per ripristinare l’attività mineralcorticoide, si può ricorrere a fludrocortisone.
IPERPIGMENTAZIONE CUTANEA
Da anni si cerca di rimediare alla iperpigmentazione cutanea. Con l’erezione maschile, la ricrescita dei capelli, sbiancare la pelle è stato uno dei cavalli di battaglia di tanti venditori di olio di serpente. Il business potenziale per chi trova il giusto rimedio è enorme. Se esistesse la sostanza o il prodotto cosmetico in grado di depigmentare la pelle senza reazioni avverse avremmo miliardi di consumatori di origine asiatica o africana pronti a comprarlo. Non tutti sono ossessionati, ma per varie ragioni socio-culturali sembra che la maggioranza voglia avere una pelle più chiara.
MACCHIE CUTANEE E INESTETISMI
Allo stesso modo, chi ha la pelle chiara può vedere anche una piccola macchia cutanea, strano come l’attenzione a volte si focalizzi su piccolezze trascurando la visone complessiva, come un grave inestetismo. Una macchia più scura può essere una efelide, una lentiggine, una voglia, un nevo, un fungo, neurofibromatosi e tante altre cose fino al curioso eritema ab igne, per l’effetto termico di una termocoperta, una borsa dell’acqua calda o un notebook. Non è facile per chi non è esperto riconoscerne la natura e le cause.
GENETICA E FISIOLOGIA DELLA PELLE
Se abbiamo la pelle chiara, i capelli castani e gli occhi verdi, è stato deciso da una complessa rete di geni nel nostro genoma. Il numero esatto di geni non è stato determinato. Alcuni parlano di più di 100, anche se al momento ne sono stati individuati solo una decina. Anche perché di alcun geni non si ha ancora certezza del loro ruolo nella pigmentazione. Probabilmente sempre al DNA va attribuito il perché una macchia cutanea si forma qui anziché là e perché ha una ben precisa forma e disegno a fronte di una esposizione omogenea al fattore scatenante l’iperpigmentazione.
DIABETE ED IPOTIROIDISMO
Fatte queste considerazioni di tipo medico, e preso nota che tutti gli addisoniani ricorrono invariabilmente ai vari farmaci messi a disposizione e prescritti dai loro endocrinologi, preso nota che tendono al diabete, che tendono all’ipotiroidismo e che prendono spesso l’Eutirox, e preso nota che non riescono a dimagrire, veniamo al caso specifico qui sollevato da Daniel, e veniamo soprattutto alle nostre considerazioni di tipo igienistico.
SCORAGGIANTE DISEDUCAZIONE MEDICA
Come suo solito, la medicina convenzionale stabilisce norme e regole fisse e dogmatiche di intervento basate sulla cura del sintomo. Ovvio che usando tali metodi continua a non raccogliere risultati positivi, concreti e stabili o, se li raccoglie, sono provvisori, precari e mediocri. Basta infatti analizzare uno qualsiasi dei forum dedicati agli addisoniani, con pazienti che troppe volte si dichiarano schiavi di debolezza, di anemia, di depressione, di cure Eutirox a vita. Pazienti che si ritrovano soprattutto condizionati da convinzioni limitanti che li bloccano e che gli impediscono loro di pensare in positivo e di cercare altre vie di guarigione.
CLIMA DI SFIDUCIA E DI RASSEGNAZIONE
Manca insomma del tutto la fiducia in se stessi e nell’autoguarigione, nel fatto che il corpo è health oriented e che non va mai contro se stesso ma tende ad autoregolarsi a condizione però, nota bene, di dargliene la possibilità, di non sottoporre il sistema protettivo a interferenze chimico-farmacologiche. Ed è proprio qui che casca l’asino. La medicina non ha mai insegnato e divulgato corrette informazioni e corretto linguaggio igienistico.
PAZIENTI CHE SI ACCONTENTANO DELLE CURE IN ATTO, VIVENDO DECISAMENTE MALE
Troppo ligia alla sua ideologia interventistica sul sintomo, per cambiare anche minimamente rotta. Quando poi ci si trova di fronte a malattie particolarmente complesse come l’Addison, la voglia di cercare vie alternative si inaridisce ancora di più. Ovvio che alla fine, i pazienti mantenuti nella totale ignoranza e nella rassegnazione che quella è l’unica via possibile, non fanno altro che accontentarsi pigramente di cosa passa loro il convento medicale.
NON ESISTONO CURE RISOLUTIVE SE NON QUELLE CHE IL PROPRIO CORPO OFFRE
Non è che noi igienisti facciamo miracoli o che siamo più bravi a guarire. Noi non guariamo nessuno e lo dichiariamo pure a chiare lettere tutti i giorni. Non guariamo ma non spaventiamo. Non guariamo ma non produciamo disperata rassegnazione. Non guariamo ma non deprimiamo. Non guariamo ma non manteniamo la gente nella mediocrità e nella dipendenza terapeutica da qualcosa e da qualcuno. Diamo al pubblico informazioni e principi il più possibile basati sulla correttezza, sulla assunzione di responsabilità e sulla coerenza.
STRETTO COLLEGAMENTO TRA CUORE E RENI
Rene e cuore sono due organi strettamente connessi tra loro. Molti disturbi renali e cardiaci sono correlati. È esattamente per questo che alla nostra Scuola Superiore di Salute insegniamo a mangiare bene e a correggere le cattive abitudini e i pessimi stili di vita, optando per cibi sobri, digeribili ed innocenti. È per quello che divulghiamo consapevolezza sul fatto che sovrappeso ed obesità affaticano i reni obbligandoli a un extra-lavoro di filtrazione. Insegniamo pure a limitare il sale, contenente sodio e cloro, evitando di andare oltre i 2,5 grammi al giorno.
STACCO DA TUTTI I FARMACI
È per quello che raccomandiamo uno stacco da tutti i farmaci, inclusi gli ipertensivi contro la arteriosclerosi, l’alterazione della vascolarizzazione in tutto l’organismo, per cui anche le due arterie renali rivelano un ispessimento della parete e una riduzione del calibro, con meno sangue che arriva ai tessuti, mandando gradualmente in sofferenza i reni e formando placche ateromatose. È per quello che contrastiamo pure i farmaci ritenuti erroneamente meno pesanti come i Fans (antinfiammatori non steroidei) che sono nefrotossici, mentre la gente non lo sa.
BERE POCA ACQUA
È per quello che insegniamo a bere poca acqua, e non diversi litri al giorno come insegnano i medici, proponendo invece acqua biologica vitale e vibrante, ricavabile dal succo zuccherino di frutta e verdura gradevoli e dalla verde-amara clorofilla. È per quello che limitiamo o vietiamo carni, insaccati, formaggi stagionati, dadi, salse, cracker, grissini, biscotti, snack salati, integratori, pizzette e simili. Molta acqua riduce i livelli di ormone vasopressina.
NECESSITÀ ASSOLUTA DI CONTRASTARE IL DIABETE
Grande nemico dei reni è il diabete, condizione sempre più diffusa, con 3,5 milioni di diabetici nel nostro paese, cifra in continuo aumento, non inclusiva dei pre-diabetici. L’incremento dei malati di insufficienza renale segue un andamento proporzionale a crescere, con pazienti che dimostrano scarsa idratazione, albumina alta e superiore a 30 mg/dl al giorno, creatina alta oltre 1,5 mg/dL, con nefropatia diabetica che porta alla condizione peggiorativa chiamata proteinuria. Leggere la mia tesina “Esame urine, sbalorditivo calo proteinuria e recupero funzionalità renale” del 7/3/14. Fornirsi del mio testo Diabete chiedendolo direttamente a info@hygeaedizioni.com.
ANCHE LA TIROIDE MERITA PARTICOLARI ATTENZIONI
Il motore del nostro organismo è la tiroide. Oltre 6 milioni di persone soffrono di ipotiroidismo in Italia. Il peggior nemico-antagonista rimane il calcio inorganico e pertanto i latticini, e persino il cavolo cotto o stracotto. Serve invece dello iodio da Omega3, da alghe, da cavolo crudo, cime di rapa, cetriolo, anguria, spinaci, asparagi, ora, mirtilli, fragole, zucca, carciofi, melanzane, longan, pesche, cipolla, lattuga, corta, banana, patata, pomodoro. Amici della tiroide pure lo zinco (germe di grano, avena, frutta secca, semi di zucca,, di sesamo e di girasole), il selenio (noci brasiliane e anacardi) e i carboidrati basso indice glicemico come grano saraceno, quinoa, mais, pop-corn, miglio e riso integrale.
TUTTO AVVIENE ALL’INSEGNA DELLA LOGICA E DELL’EQUILIBRIO
Il corpo umano, in ultima analisi, vive di tanti piccoli equilibri rincorsi con costanza, continuità, coerenza e intelligenza. Mettiamoci in testa una buona volta che non siamo in balia di brutti mostri e di maligne patologie che ci mandano in tilt senza possibilità di essere sanate e superate, ma che al contrario rispondiamo alla legge di causa ed effetto. Indispensabile credere alle regole inalterabili di Madre Natura. Il vero fattore guarente, il vero protagonista rimane il nostro corpo con le sue straordinarie dotazioni. Diamogli dunque la possibilità di funzionare.
DIETA LEGGERA, PACCHETTO SALUTE E SDRAMMATIZZAZIONE
Occorre adottare una dieta leggera, vitale e digeribile, supportandola col nostro pacchetto salute. Tutto questo va fatto con convinzione, fiducia ed autostima. La Natura non tradisce ma richiede i suoi tempi. Guai metterla sull’ipocondria e sul drammatico. Al contrario è basilare un pizzico di humorterapia. Affrontare la vita con un sorriso è fondamentale. Leggerezza e spirito sono grandi risorse. Permettono di ricomporre i conflitti e di smussare gli angoli e le difficoltà quotidiane.
Valdo Vaccaro
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