(Conferenza di Tolmezzo-Udine del 22 Ottobre 2011)
I NOSTRI ARGOMENTI SUSCITANO PROFONDO INTERESSE
Amici di Tolmezzo e della Carnia, potrei anche salutarvi con un “Amììs de Furlanìe e de Cjàrgnie”, ma farei torto a chi è arrivato da fuori regione. Saluto dunque voi tutti con un cordialissimo “Buona Sera”. Le cose da dirvi sono tante e il tempo a disposizione è limitato. Corro il rischio di fare come a Catania tre settimane fa, col meeting fissato tra le 20 e le 22 al Teatro dell’Istituto Salesiano. Saletta piena alle 19 e 30, e saletta piena brulicante a mezzanotte passata, 5 ore dopo, con nessuno che se ne voleva andare. Ma anche qui a Tolmezzo, nel precedente incontro del 21 aprile, la saletta del Museo Carnico era stracolma, con gente seduta per terra lungo le pareti. Oggi come allora tutto è stato reso possibile dal grande lavoro organizzativo di Beatrice e della Mery, che hanno coinvolto le rispettive famiglie.
SCETTICI E CURIOSI DI CONFRONTARE LA VOSTRA CULTURA CON LA SCIENZA DELLA VERITÀ
Mi pare che pure oggi siate in molti davvero. Significa che qualcosa prude dentro di voi. Non penso affatto che siate tutti vegetariani, vegani, o addirittura igienisti naturali. Probabilmente siete semmai scettici e comunque curiosi. Portati magari a verificare e mettere a confronto quanto già sapete, pensate, fate e credete, cioè quanto vi ha dato la famiglia, la chiesa, la scuola e la televisione, con quanto vi offre e vi propone in alternativa questa scienza comportamentale che si chiama Igiene Naturale, e che merita di essere chiamata “Scienza della Verità”, “Scienza del Bene, del Giusto, del Sensato, del Logico e del Possibile”.
SUPER-RELIGIONE SENZA CHIESE E SENZA CELEBRANTI
Qualcuno si dirà che sto esagerando, che sto facendo opera di esaltazione. Nossignori, vado anche oltre, e parlo di Hygiene come di “Scienza della Coscienza e del Benessere in Cielo e in Terra”. Non religione ma super-religione, e per giunta senza chiese, senza riti e senza preti. Senza oboli e senza elemosine. Senza militari e senza servizi segreti, come succede per la New Age che il cosiddetto New World Order sta cercando di imporre al mondo intero a suon di fondazioni, di miliardi, e di invadenti e noiosissimi predicatori televisivi.
CERCHIAMO DI NON SBAGLIARE INDIRIZZO
Se pensate di assistere alle performance di un estremista vegano che vi fa mangiare pane e radicchio, bere acqua di sorgente e sparare tante pugnette in nome di un purismo assoluto e neo-proibizionista, avete sbagliato completamente indirizzo. Se pensate di assistere a un fanatico, a uno dei tanti nuovi profeti che vi viene a promettere la salvezza eterna, o a proporre soluzioni strampalate per vivere male e sacrificati, per fare insomma un salto dalla padella nella brace, avete sbagliato indirizzo. Se pensate di trovarvi di fronte a un mangiapreti, a un mangiamedici, a un mangiamacellai, a un mangiacacciatori, a un mangiapolitici, avete preso un abbaglio. Riesco a dialogare con tutti sulle basi della logica, della razionalità, del buonsenso, della sincerità, della trasparenza, dell’amore per noi stessi e per la natura.
TIFIAMO PER IL MASSIMO DIVERTIMENTO POSSIBILE, SIA IN QUESTA VITA CHE NELLE PROSSIME
“Vietare l’alcol, il fumo, il caffè, la carne, il pesce, il formaggio, l’uovo, il prosciutto, il cibo cotto, il sale e lo zucchero, cosa sarà mai se non proibizionismo?” La mia risposta è che noi siamo per il massimo svago possibile. Senza la salute non ci si diverte. Le sostanze citate, immesse nel corpo umano, causano effetti collaterali. Abbiamo scoperto che ci si può divertire anche senza di esse. Proibito è ammalarsi, cadere nelle maglie del diabete, della dialisi, della tiroidite, della sclerosi, del lupus, della cardiopatia e del cancro, questo è l’unico proibizionismo che accettiamo di rappresentare.
PUR BAZZICANDO NELL’ECCELLENZA, MERITATE TUTTI UN SALTO DI QUALITÀ
Andiamo al dunque. Il vostro tempo è prezioso. Non ve lo voglio far perdere. Non ve lo voglio sciupare in chiacchiere. Non siete dei “mastìe-fumate” e dei “mene-bìghe”, come diceva mio nonno Markìn, quando vedeva dei giovani impigriti a grattarsi gli attributi. Il mio obiettivo è far sì che, dopo aver acquisito questo documento e questi concetti, dopo aver dialogato alla fine con libere obiezioni e libere risposte, possiate rientrare alle vostre case e nella vostra realtà con un pizzico di valore in più, con qualcosa di extra-positivo ed extra-costruttivo nel vostro bagaglio culturale, nella vostra mente e nel vostro spirito.
NIENTE ETICHETTE E NIENTE APPARTENENZE
Una garanzia ve la do in anticipo, per dovuta chiarezza. Non appartengo a nessuno e non sono strumento di nessuno. Non ci sono disegni strani e segreti dietro di me, non ci sono logge, massonerie o partiti segreti, o finanziamenti occulti. Non mi piacciono nemmeno le collocazioni, le etichette tipo vegano, igienista, crudista, ehretiano, sheltoniano. Se facessi il barista o l’elettricista, o il tubista, o il bruciatorista, mi darebbero fastidio pure quelle etichette. Sono un essere normale che si dedica magari a un determinato tipo di attività. Sono pertanto come voi tutti, una persona cioè che vive, pensa e fa secondo criteri qualitativi, o comunque ritenuti tali.
LA LEZIONE DEL MAESTRO PITAGORA
Non siamo nati ieri. Nemmeno Pitagora era nato ieri, quando 2500 anni orsono fondava la sua celebre Università di Crotone, e creava le basi filosofiche e politiche per una nuova Civiltà Mediterranea e Mondiale, con tutte le città italiche della Magna Grecia (Crotone, Taranto, Messina, Eraclea, Locri, Gallipoli, Velia, ecc) rette alla perfezione da amministrazioni sagge, virtuose e pitagoriche, governate con principi sani, mai visti prima e mai visti dopo. Non dimentichiamoci che si viveva in un mondo rozzo, schiavistico e orrendamente maschilista, con le donne prive di qualsiasi diritto civile (il diritto di voto femminile arriverà in Europa nel 1918, non senza che la londinese Anne Kenney e altre femministe conoscessero prima le sofferenze del carcere).
NESSUNA DISCRIMINAZIONE VERSO LE DONNE
Per Pitagora la parità tra uomo e donna era un dogma più che un diritto, e nelle sue scuole le classi erano scandalosamente classi miste. Di sicuro Pitagora era troppo avanzato per quei tempi, e sarebbe troppo avanzato persino per i tempi odierni, caratterizzati come sono da superficialità, da imbrogli, da scandali, da frodi, da crudeltà mentale, da beffe, da epidemie inventate, da gioventù sbadata e sbandata, da gente che vive male, mangia male, defeca male, orina male, suda male, fa l’amore male o peggio ancora non lo fa addirittura, perché non lo sa fare o perché non gli interessa nemmeno.
UNA ISTERICA CACCIA ALLE OPERE DI PITAGORA DA PARTE DEL CLERO
Perché proprio Pitagora? Non era nato ieri, dicevamo. Pitagora non era un grande, non era un Platone o un Socrate. Pitagora era un super-grande. Tanto grande che se ne resero conto mille anni dopo i papi e la Chiesa, che trovavano evidenti ostacoli alla penetrazione del loro credo cristiano, nel senso che la fama di Pitagora oscurava in tutto e per tutto quella di Gesù. E fu per questa assurda e patologica gelosia postuma che l’Inquisizione scatenò una caccia spietata alle opere di Pitagora e dei Pitagorici. Un repulisti sistematico presso le biblioteche e i monasteri, che si risolveva sempre con un grande rogo di tomi, di pergamene, di papiri e di scritti dal valore incommensurabile.
IL MEGLIO DEL MEGLIO DELLA CONOSCENZA ANTICA
Pitagora era ai suoi tempi un contenitore vivente. Aveva girovagato in lungo e in largo per l’Egitto, la Caldèa e la Mesopotamia, studiando matematica, musica, medicina e scienze occulte coi grandi sacerdoti, incontrando studiosi e filosofi, rastrellando il meglio del meglio della conoscenza antica, e portando il tutto con sé a Crotone, sulle nostre coste ioniche.
PITAGORA ETERNO FARO DELL’UMANITÀ
Tanto grande, giusto ed illuminante era Pitagora che venne brutalmente fatto fuori dall’ignoranza e dalla demagogia. Una fine orribile e vergognosa che pesa come un macigno su tutti noi, che disturba ed imbarazza non meno della crocifissione di Gesù. Pitagora non solo igienista, non solo filosofo della salute e dell’equilibrio psico-fisico, non solo vegano e matematico, ma anche politico e pure martire. Con la differenza che, mentre Gesù ha ricevuto il conforto di 2000 anni di Cristianesimo, Pitagora, a parte 500 anni di divinazione da parte della Civiltà Greco-Romana, ha continuato a subire crocifissioni, insulti da parte della chiesa vaticana, animata da una dissennata furia incendiaria contro qualunque cosa e qualunque persona che facesse ombra alla fede cattolica.
I VERSI IMMORTALI
Igiene dunque che si rifà a Pitagora. Hygiene come regola di comportamento e regola di alimentazione. Le scuole di Pitagora erano molto selettive ed educative. Pitagora insegna l’amore per il Dio Sole, l’amore per se stessi, per i propri genitori, per il prossimo, per gli animali col pelo, le pinne e le piume. Bruciata ed incenerita la sua opera dai preti, siamo costretti a prendere brani e scritti di altri autori su di lui. A parte i famosi teoremi sui triangoli, studiati nelle scuole del mondo intero, una sola opera scritta di suo pugno ci rimane, e si tratta dei “Versi Immortali”, che ho inserito, non a caso, nel mio testo “Alimentazione Naturale”.
PITAGORA, COI SUOI 5 PUNTI CHIAVE, CE L’ABBIAMO TUTTI NELLE VENE
Basta però interpellare gli allievi diretti di Pitagora, per capire qual’era la musica, l’atmosfera e lo spirito che animava il nostro grande maestro (e quando dico nostro dico anche vostro, perché Pitagora ce l’abbiamo tutti nel sangue, nei meandri della coscienza, per cui dobbiamo solo recuperarlo). Cosa scrive Larisa, moglie di Kostantinos, allievo di Pitagora? Dice che i principi della vita “in amore con l’intero” (cioè con l’universo) sono molto semplici, e sono basati su 5 punti chiave: 1) L’amore cordiale, 2) La calma della mente e il silenzio interno, 3) La benevolenza verso tutti, uomini, animali e piante, 4) L’operare per il bene di tutti i viventi, nei propri pensieri, nelle proprie emozioni e nelle proprie azioni, 5) La gratitudine verso il Creatore per tutte le lezioni che ci dà ad ogni istante della nostra vita.
OGNUNO RACCOGLIE QUELLO CHE SEMINA
Pitagora insegna aveva che la giustizia divina è grande, per cui ognuno raccoglie i frutti che ha seminato in questa vita e in quelle precedenti. Niente diavoli e niente inferni. Se il nostro frutto è amaro, diamoci da fare per renderlo più dolce. Hygiene che parte giustamente da Pitagora. Hygiene come materia eclettica e multi-comprensiva. Qualcosa che riguarda da vicino le necessità reali ed intime del singolo cittadino e dell’intera comunità umana, oltre che gli interessi della natura e dell’ambiente, incluse le creature viventi che abitano e che, al pari di noi, hanno diritto di vivere, e di non portare al collo, ignare e frodate, una inquietante targhetta con la data della loro prossima esecuzione.
HYGIENE TROPPO BELLA E TROPPO SCOMODA
Hygiene come scienza del vivere e del filosofare, come religione vera stracarica di significati spirituali ed ultraterreni, anche se priva di icone, di riti e di genuflessioni. Hygiene come scienza comportamentale e salutistica, attentissima alle condizioni della persona umana, allo stare bene, in forma ed equilibrio, ma anche al come ripristinare la salute, una volta che l’avessimo persa lungo il cammino. Hygiene ignorata, insabbiata, ostacolata, perseguitata, perché va a scalfire ed intaccare i grossi interessi consolidati.
PIÙ SPIRITO E MODO DI ESSERE CHE TECNICA TERAPEUTICA
Un altro tipo di medicina forse? Una scuola in competizione frontale con la medicina allopatica, con l’omeopatia, con l’ortomolecolare, con l’ayurvedica, con la macrobiotica, con la teosofia steineriana, coi Fiori di Bach e tutto quanto esiste in campo terapeutico? Molto di più di tutto questo. L’igienismo è spirito, modo di essere piuttosto che teoria e metodo di cura.
ESSERE IGIENISTI È DOVERE RESPONSABILE PER OGNUNO DI NOI
Hygiene è una serie di regole, di leggi naturali, di principi trasversali che riguardano e attraversano tutte le scuole e tutte le filosofie, per cui ognuno di noi, medico o non medico, naturopata o non naturopata, laureato o privo di questi sudati, ma anche odiosi ed abusati e discriminanti pezzi di carta chiamati titoli di studio, ha il diritto e il dovere di essere igienista, ovvero di pensare in modo civile, retto, virtuoso, sensato, sociale, educato, amorevole e rispettoso.
LA DISGRAZIA DI TRADIRE SE STESSI
Paradossalmente, ha dentro di sé doti igienistiche anche il medico che sta conducendo operazioni chirurgiche e farmacologiche border-line, anche il macellaio che sta affondando il coltello nella gola di un ennesimo maialino urlante, anche la studentessa scemetta che esce da scuola con aria sfrontata e sigaretta in bocca, impedendo al suo sistema cellulare di ossigenarsi e di vivere, arrecando cioè grave offesa a se stessa e al bambino che un giorno potrebbe voler concepire. In tutti questi casi la gente infrange le regole e fa finta di niente. Ha imparato a tacitare la voce interna della propria coscienza e a fare il callo sopra una pessima abitudine o su una deformazione professionale. Questo significa tradire se stessi e tradire il prossimo, oltre che diseducare gli altri e diffondere il cattivo esempio.
VOGLIAMO IL RINNOVO DELLA MAGNA CHARTA
Cosa chiediamo in concreto noi igienisti? Abbiamo delle pretese e delle ambizioni che vanno molto al di là del cavolfiore, delle castagne e dei ravanelli. Non possiamo chiuderci nel nostro orticello e disinteressarci di quanto sta avvenendo intorno a noi, come se si trattasse di cose ne non ci riguardano. Ci riguardano eccome. Vogliamo una civiltà in sintonia e in simbiosi con la natura, e non in conflitto insanabile con essa. Una civiltà in logica continuazione con quelle del passato, Inca, Maya, Egizia, Indiana, Cinese e Greco-Romana. Chiediamo il rinnovo della Magna Charta a tutela dei diritti fondamentali. Una Magna Charta contro lo schiavismo, contro il razzismo, contro la sopraffazione del più debole, contro il consumismo esasperato, contro l’impoverimento progressivo dei popoli, contro la plutocrazia e l’oligarchia dei nostri giorni, contro tutte le armi di offesa e in particolare contro le armi psicotroniche di ultima generazione, più che mai disumane ed angoscianti, che caratterizzano gli arsenali segreti dei despoti al potere.
UNA PLEBISCITARIA RIBELLIONE MONDIALE CONTRO ROTHSCHILD E ROCKEFELLER
Vogliamo senza mezzi termini una pacifica e plebiscitaria ribellione mondiale contro l’infido ed iniquo dominio dei Rothschild e dei Rockefeller, dei regnanti d’Olanda e d’Inghilterra, delle 15 famiglie che hanno in mano le sorti del pianeta, contro i galoppini presidenziali tipo Bush, Clinton e Obama, e contro i servitori del soldo e del potere tipo Soros, Murdoch, Brezynski, Kissinger e Gorbachev, contro i lustrascarpe politici di tutti i governi e di tutti i ministeri, contro lo strapotere delle maggiori banche, manovrate dai soliti ignoti.
INDIGNATI MA NON-VIOLENTI
Siamo di sicuro indignati, per usare un termine di grande attualità, ma non vogliamo affatto spaccare tutto, come successo a Roma la scorsa settimana. Condividiamo l’opinione che i facinorosi vadano fermati, individuati ed arrestati. E che debbano pure pagare i danni. Incitiamo la gente all’amore, alla calma e non alla violenza. Non cerchiamo tensioni e meno ancora scontri contro le forze dell’ordine, non intendiamo praticare offese di alcun tipo contro cose o persone. Vogliamo soltanto avvertire questa gente, targata Bilderberg, che sta portando il pianeta verso il baratro, che è arrivato il momento di mollare l’osso. Vogliamo dirglielo tutti in coro e all’unisono. Sette miliardi di persone contro centomila o al massimo un milione incluso i lobbisti, i reggi-gabbana e gli opportunisti.
IL NUOVO ORDINE MONDIALE È UNA BUFFONATA PAZZESCA
Vogliamo dirgli chiaro e tondo che non ci stiamo. Vogliamo dirglielo in faccia che hanno superato il limite di guardia e che sono delegittimati a dirigere e a governare le sorti del pianeta. Vogliamo mettere in chiaro che il NWO che stanno furtivamente allestendo nell’ombra, come un uovo di Pasqua con sorpresina finale per tutti noi, con tanto di portafogli vuoti e carte di credito telecontrollate, con tanto di vaccinazioni obbligatorie e microchippate, con tanto di sovra-religioni stile New Age, è una buffonata pazzesca, come diceva il grande Fantozzi a proposito del film filo-sovietico “La Corazzata Potyomkin”.
I LORO PROGRAMMI NON COLLIMANO COI NOSTRI
Pretendono di far marciare il mondo a bacchetta lungo la falsariga della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, costruite a tavolino dai loro avi solerti e complottanti? Vogliono far cadere come birilli i Saddam, i Gheddafi e tutti i regimi scomodi (non certo per le loro probabili malefatte, ma perché regimi non manovrabili, amalgamabili e gestibili a piacere)? Vogliono ridurre la popolazione mondiale avvelenandola con le scie chimiche, debilitandola e sterilizzandola con i vaccini, ammonendola con terremoti, tsunami e cambi climatici innescati ad arte? Vogliono far implodere l’economia e impedire ai giovani di trovarsi un decente posto di lavoro? Vogliono innescare uno sviluppo alla rovescia? Vogliono una Terza Guerra Mondiale in rispetto del “Non c’è il due senza il tre” o della data cabalistica del 21 Dicembre 2012?
SIAMO IN TROPPI? IMPAREREMO NUOVE TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA.
Non ci stiamo alle loro inquietanti e sinistre trame nere. Siamo in troppi? Rispondiamo che c’è posto per tutti a questo mondo. Troveremo modo di divertirci di più e di generare di meno, di pregare di più (per santi e asceti) e di rapportarci di più, di farlo con più piacere e più libera giocosità, con meno calcoli e meno ipocrisia (per carnali e peccatori). Troveremo insomma il modo di convivere più serenamente e più sani.
NON ESISTE CARNE DA MACELLO
L’umanità non è carne da macello. Ogni persona ha il suo carattere, la sua preziosa valenza, il suo valore individuale, il suo ruolo karmico e sovrannaturale. Nemmeno gli animali sono carne da macello, beninteso. Chi ci garantisce che in essi non alberghino delle anime umane? In ogni caso, umani o non umani, gli animali hanno una grande anima così come sono e come appaiono, ed è dovere civile, morale, etico e legale di tutti gli uomini, dal primo all’ultimo, operare attivamente per la loro liberazione. Mio figlio Francesco mi ha minacciato qualche giorno fa di denunciarmi all’Ente Protezione per maltrattamento animale nei riguardi di una cinghialetta vietnamita, prontamente denominata Gina, grande non più del gatto. In pochi giorni è diventata padrona del cortile e dell’orto, amichetta di famiglia, ciarlona, sempre pronta a fare ridicoli e vorticosi giri su se stessa, pronta a seguirti dovunque, persino a correre dietro la tua bicicletta per chilometri lungo i campi.
UNA MINUSCOLA CINGHIALETTA-CATERPILLAR DI NOME GINA
Due chili di peso ma la forza esplosiva di un Caterpillar. Non appena ho sistemato l’orticello, mettendo accuratamente a dimora trecento piante di radicchio invernale, prima delle piogge in arrivo, mi ha messo letteralmente sottosopra l’intero impianto. Reti di protezione, rinforzi, rimproveri e altri mezzi ancora. Nulla da fare. Dopo aver rifatto l’orto per tre volte, e avermelo visto distrutto il giorno dopo, ho deciso di trasferirla nel mio bosco recintato sottocasa, assieme a caprette ed anatre, suscitando le critiche dei miei ragazzi.
UNA CREATURA ESTREMAMENTE PERMALOSA
Sapevate forse che maialini e cinghiali sono esseri dolci e amichevoli, ma anche molto permalosi? L’ho scoperto da me. Sono andato nel bosco due giorni dopo a portare un grosso secchio di mele, di mais, di bucce di patata e di scorze di melone. Le caprette mi hanno fatto festa e mi si sono strusciate contro. La Gina invece, si è defilata dal gruppo e se ne è rimasta a qualche metro di distanza, senza dire niente, senza un singolo grugnito. La fine temporanea (spero) di una luna di miele. Dovrò darmi molto da fare per recuperare l’affetto perduto. Queste sono le creature che noi chiamiamo bestie, e che pretendiamo essere senza sentimento senza personalità e magari senz’anima!
AUSCHWITZ NON FINISCE MAI
Torniamo a noi per dire che Auschwitz non è per niente superato. Non voglio usare queste inenarrabili tragedie umane del passato per banali scopi discorsivi. Ma Auschwitz è diventato il simbolo di tutte le peggiori cattiverie. Auschwitz non sta purtroppo dietro i fili spinati di Oswiecim in Polonia. Quello è il luogo storico dove sono successe cose che non sarebbero mai dovute succedere, e che nessuno avrebbe mai voluto vedere e conoscere. Auschwitz, fatte le debite proporzioni, sta nel nostro frigorifero, nella nostra dispensa, nel tipo di fame e di gusti perversi che alberghiamo nelle pieghe dello stomaco e della mente.
COS’È TUTTO QUESTO SE NON AUSCHWITZ?
Auschwitz inizia quando in televisione si propongono ricette basate sui fichi al salame e allo speck, irrorati magari di cabernet al sangue di bue. Auschwitz si realizza quando entriamo nel bar di qualsiasi stazione ferroviaria e troviamo cento panini sovrapposti che trasudano odore di morte e cadaverina, con pane bianco allo strutto, con coscia disossata di pollo e mortadella, e nemmeno un panino integrale con della crema di olive, dell’insalata e delle melanzane.
DOPOTUTTO SONO SOLO ANIMALI
Auschwitz prosegue quando guardiamo indifferenti e cinici un vagone-bestiame o un camion sovraffollato di bovini vocianti e disperati, affamati ed assetati, destinati alla voracità vampiresca dei bipedi mangiatori di cadaveri. Auschwitz si attua quando passiamo accanto a un mattatoio, a una macelleria, a una salumeria, a una stalla-prigione con persone senzienti e sensibili come noi, e pensiamo che “dopotutto sono soltanto animali senza feeling, senza diritti, senza bisogno di dare e ricevere affetto”. Auschwitz consiste nell’addensare il sangue con le brodaglie e le diete alto-proteiche della medicina, e nel fluidificare lo stesso sangue con l’eparina di maiale, derivata dalla pressatura di budella porcine.
I VERI MACELLAI SIAMO NOI E NON GLI SGRAZIATI GARZONI DEL MATTATOIO
Consumiamo carne, pesce, uova e latticini? Per qualche uovo e per qualche formaggio crudo di malga, si potrebbe anche chiudere un occhio, se la creatura vivente che ci regala questo prodotto venisse almeno premiata, rispettando il suo diritto di vivere e morire secondo natura, e non per mano di un boia. Siccome questo accade raramente è meglio che ci ripensiamo. Il peccato proteico non è certo veniale ma mortale, è un voler male agli altri, oltre che a noi stessi. Quando facciamo una scelta di quel tipo, siamo noi i veri macellai e i veri satrapi, non i garzoni della macelleria, non il loro coltellaccio che gocciola, fuma e olezza sangue. I macellai esistono in funzione nostra. I pescatori delle tonnare, i cacciatori di delfini e di balene esistono in funzione nostra, in funzione delle nostre scelte quotidiane.
ANCHE I MACELLAI HANNO UN CUORE CHE BATTE
Beppino di Branco, mio caro amico, macellaio più per tradizione paterna che per scelta, mi confessò, con estrema chiarezza, un paio di mesi prima di passare a migliore vita, ”Valdo, non hai torto a difendere gli animali. Tu sai però che sono vittima del sistema”. “Ho le mie colpe, le mie magagne, le mie debolezze e non le nascondo. Non sono riuscito a trovare una via alternativa, e non ho avuto il coraggio di andare contro il business di famiglia!”
LA COTTOMANIA NEL MIRINO DI TITO LUCREZIO
Veganismo dunque, senza alcun dubbio e senza alcuna esitazione. La scienza e l’esperienza ci dimostrano però che, per stare davvero bene, nemmeno quello basta. L’errore marchiano dell’umanità, dopo la proteinomania, è la cottomania. Questo lo sapevano già gli antichi romani. Il maggior poeta romano dopo Virgilio, Tito Lucrezio (99-55 a.C), cento anni prima di Cristo, additava il cibo cotto come causa dell’indebolimento progressivo della razza umana e come causa dell’accorciamento della vita stessa. E lo diceva quando Roma viveva i suoi 600 anni di massimo splendore politico e di sfratto totale all’arte medica, quando il cavolo crudo era considerato simbolo della salute nella città Eterna. Lo diceva, nota bene, quando nelle abitazioni romane non c’erano i fornelli a gas, i fornelli elettrici, i micro-onde. Quando non esistevano i supermercati di oggi stracarichi di cibi concentrati, irradiati, sintetizzati, precotti, pastorizzati, congelati, salati e dolcificati.
LE ACUTE OSSERVAZIONI DI ORAZIO
Non è che a Roma mancassero anche grottesche esibizioni di cattivo gusto, come rileva Quinto Flacco, detto Orazio (65-5 a.C), osservatore sereno, sorridente e indulgente delle debolezze umane, sulle quali ironizza non poco. Se da un lato i legionari mantenevano le tradizioni degli spartani, stando sulla frutta e la verdura, e su orzo e farro abbrustoliti, non mancavano i ghiottoni, i ricchi oziosi ed annoiati che cercavano stimoli nei cibi strani e sofisticati, come l’assum (arrosto), l’elixum (bollito), il pullus (carne di pollo), l’haedus (carne di capretto), il pavo (pavone) e l’aper (cinghiale), al posto della gallina e del maiale, l’ostrica e il rombo al posto della troppo comune sardella.
I BUONGUSTAI ROMANI DAL VOMITORIO FACILE
Erano i banchetti dei buongustai romani, quelli che non disdegnavano pesci e uccelli, fegato di oca bianca e fichi per addolcirne la schifezza, gru affettata e farcita con sale e farro, per mascherarne il sapore di morte e la povertà nutrizionale. Quelli che non disdegnavano le zuppe di ceci, fave e lenticchie, e nemmeno le “liba” (gustose focacce) e le “mellitae placentae” (torte al miele). Gente insoddisfatta che si trovava poi alle prese col “vomitorium”, con grandi gastriti e con inevitabili stitichezze, nonostante le abbondanti caraffe di vino che giravano sui tavoli. Gente che rappresentava tutto sommato la mollezza e la degenerazione, i segni anticipatori di disgregazione etica e materiale dell’impero.
LA SEMPLICE E SOBRIA DIETA DI ORAZIO
Orazio invece, memore della sua militanza nelle file dei soldati di Bruto, manteneva una dieta basata su cibi semplici, tendenzialmente crudi, sani e poco lavorati. Una dieta inclusiva di mele, di pensilis uve (uva passa), datteri e fichi, lattughe e cicorie, ravanelli e porri, cavoli e rafani, delicate malve e tante olive. A fine pasto il suo dessert era rappresentato spesso dalle more di rovo o da frutti di bosco. Quando Orazio aveva davvero fame, il delizioso cum sale panis (pane col sale) calmava i latrati del suo stomaco. Stessa cosa per le fave bollite e le zuppe di legumi, che di tanto in tanto apprezzava. Il cibo insomma serviva a divertirsi e a stare bene, non certo ad ingozzarsi e a soffrire le pene dell’inferno.
LO STOICISMO NON DEVE SCONFINARE NELLA MORTIFICAZIONE
Orazio non era un estremista ma solo un saggio, al pari dell’imperatore igienista Marco Aurelio Antonino (121-180 d.C), ammiratore di Seneca e di Epitteto (filosofo stoico vissuto in Roma fino al 94 d.C, quando Dominiziano cacciò i filosofi dalla capitale). Quel Marco Aurelio i cui scritti rimangono oggi tra i più seguiti in quella cultura americana che cerca, non senza qualche ossessione, punti di riferimento e di origine alle proprie inquietudini e alle proprie incertezze morali. Lo stoicismo rappresentava, assieme all’epicureismo, lo sforzo supremo del paganesimo romano verso un ideale di nobiltà e di fermezza morale, verso l’impassibilità e il dominio di se stessi, verso il disprezzo eroico del dolore e delle avversità. Orazio comunque ironizza su un tale Avidieno, notoriamente spilorcio, che si cibava soltanto di olive vecchie e di bacche selvatiche. La sobrietà e lo stoicismo sono una cosa, ma l’autolesionismo, l’afflizione, il castigo e la mortificazione della carne non rientrano affatto tra le pratiche da raccomandarsi.
GLI INTEGRATORI SONO PSEUDO-CIBI, SONO DEI VIAGRA ALIMENTARI
Tornando ai nostri tempi odierni, imperano i cuochi trasformatori, mescolatori e distruttori di vivande, e impera la cotto mania. Nella cottomania si include anche la integratormania, ovvero la micidiale tendenza a correggere sinteticamente le proprie carenze, ignorando che le vitamine e i minerali di sintesi non sono affatto degli alimenti ma delle droghe, dei veri e propri Viagra alimentari, dei farmaci dopanti che creano dipendenza. Nella scala Simoneton i cibi sintetici non producono onde vibrazionali vivificanti ma solo perturbazioni chimiche che nel breve stimolano, ma nel lungo periodo vengono a costare care. La prova del nove sta nella dipendenza che causano gli integratori. Una volta presi non li puoi abbandonare, se non vuoi cadere in piena depressione.
I SISTEMATICI CAPITOMBOLI DELLA MEDICINA
La medicina nemmeno farlo apposta, casca sempre nelle reti della chimica. Si è fatta infinocchiare dal chimico Louis Pasteur coi batteri causativi di malattia, mentre la colpa è sempre del terreno corporale. Si è fatta ciullare dal chimico Linus Pauling e dalla cosiddetta ortomolecolare, con le miracolose megadosi di vitamina C, che sballano letteralmente gli equilibri del corpo. Si è fatta inchiappettare dal chimico Barry Sears, con la Zona, ossia la peggiore dieta del secolo, con gli Omega3 da pesce, uniche prostaglandine negative ed ammalanti, quando gli Omega3 salubri esistono abbondanti nelle mandorle, nelle noci e nei semini.
SIAMO PER UNA ALIMENTAZIONE NATURALE E NON DOPANTE
Siamo dunque per una alimentazione naturale e non dopante, non stimolante e non deprimente, non idratata da eccessiva acqua minerale, come blaterato dalla medicina. Siamo per un’alimentazione responsabile, capace di produrre in noi stessi una ricaduta benefica importantissima che si chiama non solo salute fisica ma anche auto-stima. L’alimentazione non è solo cibo, ma tutto quello di cui ci nutriamo, tutto quello che mettiamo dentro di noi, incluse pertanto tutte le nostre scelte culturali e comportamentali.
MALTRATTARE L’INNOCENTE, L’INDIFESO, IL BAMBINO, LA CREATURA ANIMALE, È SEMPRE UN CRIMINE
“Veganismo per il bene dello spirito e dell’anima!”, e su questo sono tutti più o meno d’accordo, persino il dr Giorgio Calabrese. Non penso sia divertente per nessuno maltrattare e ferire una creatura che ti pianta gli occhi negli occhi, ti guarda e ti interroga tremante ed impaurita sulle tue reali intenzioni, chiedendoti per quale motivo stai commettendo un odioso crimine che grida vendetta di fronte ad ogni Dio e persino ad ogni diavolo, per quale motivo le stai tagliando la gola.
ORRORE PER IL SANGUE E PROTEINA CHE NON FA PROTEINA
Ma noi andiamo anche oltre all’aspetto etico. Il veganismo è anche per il bene del corpo e della mente! Il creatore del resto ha fatto le cose in modo armonico e perfetto. Non può essere sospettato di incoerenza, di imprecisione, di contraddizione. Ci ha dato una mente vegana che inorridisce davanti al sangue, e ci ha dato pure un corpo vegano e antiproteico, perché proteina non fa proteina.
IL CORPO NON AMA CIBI PRONTI MA CIBI DA ELABORARE E TRASFORMARE
Ci ha dato un corpo vegano e antilatteo, perché latte non fa latte. Un corpo vegano e anticarneo, perché carne non fa carne. Un corpo vegano e antisanguineo, perché sangue non fa sangue. Un corpo vegano e non esageratamente acqueo, perché acqua non fa acqua ma si intrappola nel corpo. Provate a berne un bicchiere. Scoprirete che va dentro un bicchiere e ne viene fuori solo un quarto. A conferma di come, più che una dieta stra-carica di acqua, serve una dieta diuretica, ricca di frutta e di verdure crude. Berrà litri di acqua chi mangia il cotto ed il proteico, chi mangia il secco e il sintetico, chi mangia lo zuccherato e il salato. Il corpo non lavora per scomposizione e sostituzione come nei lego, ma per trasformazione ed elaborazione delle sostanze! Niente dunque mattoni preconfezionati ma sostanze integrali e facili da assimilare e da espellere.
UN CORPO SMACCATAMENTE VEGANO NON PUÒ ESSERE ALIMENTATO A PROTEINE ANIMALI
Il creatore ci ha dato un corpo vegano con intestino tenue assimilativo non corto, tozzo e liscio (per una rapida digestione-espulsione del materiale carneo-putrefattivo) come nei carnivori, ma lungo 9 metri, con tanto di gomiti spugnosi, rientranze, discese e risalite, con onde peristaltiche adatte all’avanzamento dei cibi fibrosi di tipo vegetale. Non a caso, l’abusivo ed incompatibile pasto carneo gironzola e intasa l’intestino per 40 e più ore. Ci ha dato un corpo con stomaco non carico di acido cloridrico come nei carnivori (20 volte più acido che nei bipedi), e quindi inadatto a disgregare il guscio delle proteine animali e a trasformarle in aminoacidi. Un corpo privo di enzima uricasi, a differenza dei carnivori che ne hanno a iosa, e ogni chilo di carne o di pesce ha 28 grammi di acido urico che non riusciamo a disgregare. Ci ha dato un sangue alcalino con un inalterabile pH 7.30-7.50. Un sangue che va in mortifera acidificazione non appena superiamo il tetto massimo di 20-30 grammi di proteine totali al giorno (quota che ogni vegano-crudista raggiunge in modo disinvolto e ad occhi chiusi.
LA MALEDIZIONE DI UN COLON SPRIGIONANTE MIASMI PUTREFATTIVI
Ci ha dato un colon non idoneo ai colibatteri putrefattivi, anaerobi e disbiotici delle carni, del pesce e delle uova, ma adatto ai batteri aerobi e simbiotici. E, ricordiamocelo bene, proprio dalla disbiosi partono i micidiali miasmi putrefattivi che risalgono l’organismo internamente andando a provocare tutte le malattie del corpo e della psiche, creando intasamenti cerebrali, oltre che disturbi gravi alla vista, all’udito e alla parte nasale.
SIMBIOSI DA FLORA BATTERICA SAPROFITA E DISBIOSI DA FLORA BATTERICA PUTREFATTIVA
Vediamo però di approfondire questo argomento del gioco simbiosi-disbiosi che ha importanza basilare. L’effetto più grave di una alimentazione iperproteica (o alto-proteica nel linguaggio di Pitagora), basata cioè non sulle innocenti proteine vegetali, ma su quelle farabutte di origine animale, è la disbiosi intestinale. Disbiosi significa sovvertimento della flora batteria umana, che è una flora di tipo sapròfita (vegetal-derivata) e non di tipo putrefattivo (animal-derivata). La flora batterica sapròfita è responsabile dei fondamentali processi di assimilazione delle sostanze nutritive (vitamine naturali) contenute nei cibi vegetali (frutta, ortaggi, tuberi, cereali, semi e legumi).
LA PARTITA TRA SALUTE E MALATTIA SI GIOCA TUTTA NELL’INTESTINO
L’intestino umano ha un volume di circa 6 litri e una enorme superficie di 400-600 metri quadri (2 campi da tennis), con 150 stazioni linfonodali tra la gola e l’ano, importantissimi presidi di linfociti o globuli bianchi che mantengono le difese immunitarie a ridosso di quella che può essere considerata l’area più delicata, critica e pericolosa del corpo, chiamata anche lume intestinale. Ed è proprio su questa enorme superficie, che include 4,5 milioni di villi a forma di libricino multi-pagine, che si gioca la partita vitale. È proprio qui che si fa la differenza tra stato di salute e stato di malattia.
GIUSEPPE NACCI, UN MEDICO TRASPARENTE E, MANCO A DIRLO, RADIATO
La massa fecale in un soggetto vegetariano è costituita per il 20-40% da germi buoni, da enterobatteri simbiotici o sapròfiti appartenenti a 500 specie diverse (Bifidobacterium, Citrobacter, Edwardsiella, Eschericia-coli, Enterobacter, Klebsiella, Pseudomonas, ecc). Trattasi come dicevamo di germi aerobi, bisognosi di ossigeno per vivere. Essi sono gli artefici della simbiosi tra corpo umano e germi stessi. Quella simbiosi che consente all’uomo un buon equilibrio assimilativo delle vitamine. Quella simbiosi che assicura nel contempo ai batteri un habitat ideale, ossigenato per la proliferazione dei medesimi, come dice il dr Giuseppe Nacci nel suo ottimo testo “Diventa medico di te stesso”, Editoriale Programma. Questi batteri buoni non sono danneggiati dall’alimentazione vegana, pur essendo frutta-verdure-spezie ricchissime di sostanze germicide, fungicide e parassiticide (come gli allicini contenuti nell’aglio comune, nell’aglio ursino, nei porri e nelle cipolle).
PROLIFERAZIONE A DISMISURA DEI GERMI SCOMODI
La massa fecale, nella parte iniziale alta dell’intestino, contiene circa 1 milione di germi per 1 grammo di escrementi. Via via che essa scende nel tubo intestinale, aumenta la sua percentuale di germi simbiotici o sapròfiti, raggiungendo il valore di 10 milioni di germi “buoni” per 1 grammo di feci. Ma, nella parte finale dell’intestino, nel colon, cominciano a formarsi colonie di germi completamente diversi da quelli “buoni”. Sono i germi anaerobi della putrefazione, quelli capaci di sopravvivere anche in assenza di ossigeno (Bacteroides, Peptostreptococchi, ecc). La quantità di questi germi “cattivi” aumenta a dismisura, raggiungendo valori compresi tra 1 e 100 miliardi per 1 grammo di massa fecale.
PIÙ CHE GERMI BUONI E CATTIVI ESISTONO DIETE BUONE E DIETE CATTIVE
Questi germi “cattivi” dovrebbero essere confinati solo all’ultima parte dell’intestino ma, l’alimentazione sbagliata, ricca di proteine animali e di zucchero sintetico, tende a far sì che essi risalgano le zone proibite. Tipico il caso dell’helicobacter pilori, che è suo malgrado onnipresente nelle ulcere gastriche allo stomaco. Ovvio poi che i termini “buono e cattivo” vadano presi con le pinzette. In realtà, più che parlare di germi buoni e cattivi è opportuno parlare di buona alimentazione e di cattiva alimentazione, dove la buona genera batteri confacenti e la cattiva produce germi scomodi. Non servono dunque politiche vaccinatorie e antibiotiche, ma soltanto scelte alimentari congrue.
CASEINA, MICOTOSSINE, CANDIDE E PARASSITI INTESTINALI
L’imputato numero uno di tutti i mali umani rimane la caseina del latte, con tutti i suoi derivati, in quanto provoca una enorme riduzione della quantità di ossigeno presente nel tratto intestinale, grazie alla sua capacità di incollare le pareti intestinali fra di loro, riducendo la superficie assimilativa tipo 2 campi da tennis a un piccolo sgabuzzino di pochi metri quadrati. I germi anaerobi causano una marea di problemi. Tolgono in particolare spazio ai sapròfiti e aprono la strada ai funghi, alle micotossine, alle candide e ai vermi intestinali.
EOSINOFILI SUPERIORI AL 2 PERCENTO
La presenza di parassiti intestinali è un fenomeno diffusissimo e sottostimato nella popolazione italiana di oggi, e lo confermano gli eosinofili che stanno troppo spesso su livelli superiori al limite del 2%. Gli eosinofili sono globuli bianchi del sangue colorati dalla eosina in caso di elmintiasi (presenza di parassiti). La eosina è formata da cristalli di sale sodico rilasciati dai vermi stessi. Le malattie chiamate auto-immuni hanno come costante ezio-patogenesi, cioè come frequentissima causa, la presenza di vermi nell’intestino.
PRESENZA DI VERMI IN TUTTE LE MALATTIE AUTOIMMUNI
Tra le malattie autoimmuni, dove la medicina nulla può fare se non somministrare disperanti ed inutili cortisonici, ci sono la SM o sclerosi multipla, gli sbalzi tiroidei (ipertiroidismo Flajani-Graves-Basedow, e ipotiroidismo Hashimoto), il LES o lupus eritematoso sistemico, le connettiviti, la sarcoidosi, il morbo celiaco, il morbo di Crohn, le rettocoliti, il diabete 1, il morbo di Sjogren (ghiandole salivari), le uveiti, le spondiolo-artriti, la poliartrite reumatoide, e tante altre ancora, spesso definite idiopatiche, lantaniche, criptogenetiche e iatrogene (o medico-causate). I germi della putrefazione aprono dunque la strada a funghi e parassiti, provocando una caduta delle difese immunitarie. Guarire significa dunque combattere la pigrizia linfatica, la stitichezza, la densità del sangue, la disbiosi intestinale e la conseguente presenza parassitaria. Ecco spiegata la formidabile superiorità del sistema vegano tendenzialmente-crudista su tutte le baggianate mediche e non-mediche in circolazione.
LA PERDITA DI IMPERMEABILITÀ NELLE MEMBRANE CELLULARI E L’IMPORTANZA DEGLI OLI VEGETALI SPREMUTI A FREDDO
La penetrazione tossica è resa possibile anche dall’alterata permeabilità della parete intestinale alle tossine putrefattive, causata dalla carenza cronica di vitamina F. Come indicato diversi decenni orsono dalla Katherine Kousmine, “la normale impermeabilità dei tessuti viene perduta, le difese immunitarie sono travolte e l’equilibrio immunitario si spezza”. Solo la vitamina F, ovvero l’acido cis-cis linoleico tipico degli oli vegetali spremuti a freddo, assicura la giusta impermeabilità alle membrane cellulari del rivestimento intestinale e costituisce la materia prima da cui l’organismo sintetizza le prostaglandine anti-infiammatorie PGE1, specifiche delle mandorle, delle noci e dei pinoli.
RUOLO MICIDIALE DEI GRASSI SATURI DELLA CARNE
Gli acidi grassi saturi invece determinano gravissime alterazioni alla membrana cellulare, prendendo il posto della vitamina F. Questo determina gravi forme di permeabilità a diverse sostanze negative come il glucosio in eccesso (con comparsa di diabete 2), quali le sostanze apoptotiche, antitetiche alla vitamina C e quindi potenzialmente cancerogene. L’apoptosi non è altro che la normale moria programmata da parte delle cellule.
IL FALSO PROBLEMA DEGLI AMINOACIDI ESSENZIALI
Le varie proteine generano circa 20 aminoacidi, di cui 9 sono denominati essenziali, perché non sintetizzabili facilmente dal corpo (secondo la visuale medica). Trattasi di valina, isoleucina, leucina, metionina, istidina, triptofano, fenilanina, treonina, arginino. Non è vero però che nella frutta e nella verdura crude manchino gli aminoacidi essenziali. Essi esistono in quella quantità minima ed assimilabile che la natura ha saggiamente riservato al corpo umano. Se poi al piatto di cereali (specie il miglio, il saraceno, il quinoa e il riso scuro che sono pure alcalinizzanti) associamo dei legumi, riusciamo a dare al corpo tutto lo spettro proteico, dato che i cereali sono carenti di lisina ma ricchi di metionina, mentre i legumi sono carenti di metionina ma ricchi di lisina.
LE UNIVERSITÀ CONTINUANO A DISINFORMARE E A CONFONDERE
Importante evitare gli OGM, specie quelli dei legumi, in quanto contengono tutti gli aminoacidi e sono dunque pericolosi in quanto ci fanno debordare dal tetto proteico. Eppure, nelle università, si continua ad insegnare che il fabbisogno proteico giornaliero di un adulto è di 60 grammi/giorno per un individuo del peso di 70 (la FDA parla di 75 grammi oggi, dopo le imbarazzanti follie numeriche degli anni scorsi), quando in realtà la dose proteica di sicurezza è molto più bassa, e si aggira su 10-20 grammi di proteine/giorno, e forse anche di meno (mentre la OMS e tanti altri enti medici hanno ufficializzato per ora 24 o massimo 30 grammi/giorno, cifra raggiungibile comodamente con qualsiasi dieta vegano-crudista).
TAMPONI AMMONIACALI E TAMPONI MINERALI CONTRO L’ACIDIFICAZIONE
Quando arrivano troppe proteine, non solo scatta la leucocitosi digestiva, ma l’apparato digerente è pure costretto a mobilitare dei minerali-tampone per contrastare il pH acido dei cibi. Uno dei sistemi più efficaci è quello del tampone ammoniacale, per cui i reni iniziano a produrre ammoniaca, che è sostanza alcalina. Se la minzione è dolorosa e sa di ammoniaca significa che le urine stanno eliminando acidità, ed è suggeribile prendere a contrasto un succo di agrumi o dei mirtilli.
PRODURRE AMMONIACA A LIVELLO RENALE SIGNIFICA ANDARE DIRITTI VERSO LA DIALISI
L’eccessiva produzione di ammoniaca in zona renale causa via via una graduale ma inevitabile insufficienza cronica dei reni (dimostrata dalla presenza di proteine e di creatina nelle urine). L’organismo ricorre anche alle scorte di minerali alcalinizzanti come calcio, sodio e magnesio, prendendoli dalle ossa e causando così artrosi, osteoporosi e carie dentarie.
NEL MIO SCHEMA NUTRIZIONALE VEGANO, TENDENZIALMENTE CRUDISTA, STANNO LE LINEE GUIDA CHE HO ADOTTATO
Tutta questa pappardella l’ho sintetizzata a livello pratico nel mio schema nutrizionale vegano tendenzialmente crudista, di due sole pagine, che prende pure in considerazione la vitalità dei cibi, ossia la vibrazione alta che li rende rivitalizzanti e capaci di ricaricare le nostre batterie, evitando che la nostra vibrazione corporale scenda sotto il livello di guardia di 6500 Angstrom, facendoci diventare degli emanatori di un’aura grigia-ammalante, dei vampireschi buchi neri assorbitori di energia dal prossimo. Schema che ognuno può utilizzare personalizzandolo in modo appropriato.
IMPARIAMO A USARE IL FRENO E L’ACCELERATORE
Eppure la gente continua a chiedermi quanto di questo e quanto di quello, continua a pretendere grammi, etti e chilogrammi, ignorando che ogni corpo è basilarmente uguale, ma anche diverso in piccoli ma decisivi dettagli. In ogni auto c’è un serbatoio, un acceleratore, un freno e un freno a mano di emergenza. Anche noi siamo dotati delle stesse cose. Impariamo pertanto a usare la nostra auto corporale, ad ascoltare l’acceleratore dell’appetito e il freno della sazietà.
PER I BAMBINI IL DISCORSO NON CAMBIA MOLTO
Questo per i grandi. Per i bambini il discorso non cambia di molto. Il bambino non è un marziano o un alieno, ma è soltanto un piccolo uomo che deve crescere bene e al meglio. Crescere bene non vuol dire affatto crescere in fretta come insegna la pessima e demenziale pediatria mondiale. Ognuno ha i suoi tempi e modi di sviluppo, e non esistono tabelle di crescita valide per tutti. Forzare i piccoli alla crescita con svezzamenti alto-proteici è il tradimento più infame che si possa fare nei loro confronti.
IL DOVERE DI PREPARARSI IN MODO RESPONSABILE
Il futuro genitore che si vuole bene e ha cura di se stesso, deve pensare anche al bene del bambino in cantiere, e questo significa adottare uno stile di vita particolarmente virtuoso e responsabile, evitando l’uso di fumo, alcol, caffè, farmaci, vaccini, doping. Evitando pure lo stress, l’insonnia, i luoghi chiusi, i luoghi inquinati ed irradiati, l’eccesso o la carenza di sport. Durante la gravidanza la futura mamma opterà per una alimentazione normale, cioè vegana e tendenzialmente crudista, ricca di tutti i tipi di frutta, germogli, verdure, tuberi, cereali e semi.
BASILARE IMPORTANZA DELL’ALLATTAMENTO AL SENO
La mamma allatterà con intervalli di 3 ore circa tra una poppata e l’altra, e sarà preferibile abituare il piccolo a dormire durante la notte. Dai 6 mesi in poi è possibile già intercalare tra le poppate un succo d’arancia dolce a metà mattina e un succo di frutta dolce (esempio mela o pera) a metà pomeriggio. Da ricordare che il latte materno contiene soltanto l’1-1,5% di proteine, percentuale equivalente esattamente a quella della frutta in genere. A un anno si può sospendere la poppata della sera e introdurre al suo posto la banana schiacciata, dove l’amido si trasforma in zucchero e la banana diventa più digeribile. Si può anche introdurre il latte di mandorle fatto in casa, frullando, anche assieme alle mandorle, mele, datteri, uva passa e fichi secchi.
UNO SVEZZAMENTO PROGRESSIVO E VIRTUOSO, DOVE SVEZZAMENTO SIGNIFICA DISTACCO PROGRESSIVO DAL LATTE
Dai 15 mesi si può introdurre qualche amidaceo naturale cotto per pranzo (patate, zucche, cavoli, fagiolini) preceduto da una verdura cruda (cetriolo, carota, finocchio pomodoro, zucchina). Dai 2 anni è possibile interrompere l’allattamento al seno e il nuovo schema sarà basato su frutta acida a colazione, banana a metà mattina e cereali senza glutine a pranzo (miglio, riso, grano saraceno, quinoa, mais), preceduti da verdure crude con avocado. Merenda con mele o pere a metà pomeriggio e frullato di mandorle per cena. Pappette con farina di castagne, di carrube, di manioca e di pistacchi, sono sempre gradite. La crema di avena con latte di cereali, e rinforzata con semini macinati di sesamo, lino, girasole e zucca, potrà essere introdotta progressivamente nella dieta del bambino in crescita.
NESSUN COMPROMESSO CON LE VACCINAZIONI
Importante che il bimbo possa contare sul buon esempio dei genitori. Mamma e papà devono dimostrargli di gradire genuinamente il cibo vegano che mangiano, e di ottenere da esso ottimi risultati. Basilare poi che gli vengano risparmiate tutte le vaccinazioni. Per i bambini non-vaccinati non esistono rischi di alcun tipo, tant’è che risultano essere sempre più sani e pimpanti dei vaccinati. Alluminio e mercurio sono metalli ultra-pericolosi, e sempre presenti nei vaccini. Faremmo forse dormire i nostri bambini su un materasso di amianto? Li lasceremmo forse giocare in un cortile contaminato dal plutonio? Immettere sostanze velenose nei loro corpicini non è un errore ma un crimine.
VIETATO FORZARE ED ANTICIPARE LA CRESCITA
Ho due ragazzi di 15 e 22 anni. Ho subìto pressioni indescrivibili, raccomandate RR, minacce scritte e contravvenzioni da parte delle autorità sanitarie. Mi sento orgoglioso come genitore di aver resistito all’arroganza della sanità. Non sono mai stati vaccinati. Erano tra i più piccoli nelle rispettive classi delle elementari. Possiedo chiare conferme fotografiche. Le insegnanti stesse lo possono confermare. Francesco, il maggiore, è oggi più alto di me. William lo sta seguendo. A conferma che non bisogna forzare i bambini verso la crescita.
POSSONO I BAMBINI SEGUIRE UN’ALIMENTAZIONE VEGETARIANA?
“Assolutamente sì. Molti studi dimostrano che i piccoli che seguono un menu vegetariano hanno sviluppo regolare e si ammalano di meno già all’asilo perché hanno difese immunitarie migliori. Il loro quoziente d’intelligenza è pari o superiore a quello dei coetanei onnivori”. Detto da me non farebbe una grinza. Ma se lo afferma in modo autorevole e perentorio l’ex-ministro della Sanità Umberto Veronesi nel suo libro “Verso la scelta vegetariana”, ed anche in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi alla rivista “Oggi”, ogni residua perplessità, ogni titubanza ed ogni scetticismo sono destinati a sciogliersi come la neve al sole.
Valdo Vaccaro
hanno preparato miliardi di microchips da inserire obbligatoriamente in tutti e calcolano di far fuori l'80% della popolazione mondiale per sopravvivere solo loro nei bunkers….
Gentile Signor Vaccaro leggo con particolare interesse le sue tesine che ampliano e chiudono tasselli di ricerca di tanti anni, ragion per cui mi sento di commentare questa sua tesina che, se per massima parte concordo, posso affermare di non condividerla in pieno e la ragione è che io credo che siamo tutti corresponsabili della realtà che stiamo vivendo. Non è forse vero che l'esterno rispecchia l'interno? E non è forse vero che i " noi" e i " loro" creano separazioni con particolare incidenza sull'aspetto buoni e cattivi? Ho letto una sua tesina in cui lei menziona con simpatia Beppe Grillo, ora, io non ho ovviamente nulla di personale contro di lui (e come potrei?) ma certamente ritengo che aprire gli occhi alle persone, o come si dice alzare il tappeto non serva se non vengono proposte al contempo misure alternative, al singolo individuo, e le misure alternative, come giustamente afferma Corrado Malanga, sono percorribili solo con un incremento della propria consapevolezza, e non con , a mio avviso, una forma differente di " terrorismo". senza soluzioni. Sarebbe come propagandare un nuovo modo di nutrirsi senza fornirne le motivazioni e tanto meno le conoscenze per potervi accedere. Ritengo , come tanti altri, che lei stia facendo un lavoro volto alla consapevolezza attraverso il cibo che è, come tutto ciò di cui ci nutriamo, uno degli aspetti volto alla spiritualità, ma quello che penso in sostanza è che quando dico che siamo tutti compartecipi affermo che nel nostro arazzo ancestrale ( e nel nostro dna quindi) c'è la storia di tutti i nostri antenati e di tutte le polarità che essi hanno espresso al tempo in cui erano in vita: non è forse vero che vittima e carnefice non sono altro che parti della stessa medaglia? E non è forse vero che dentro di noi vi è tutto perchè ( la maggior parte di noi) ancora vive nelle polarità? Quanti antenati abbiamo avuto che sono stati vittime e carnefici ( un esempio )e non è forse vero che un messaggio come quello che manda Beppe Grillo fa sentire le persone o arrabbiate o impotenti, e quindi vittime di una realtà che si sente impossibilitati a cambiare di fronte al gigantesco potere dei Rothschild ecc ecc?
Non è certamente solo Pitagora che abbiamo tutti nelle vene ma tutti quegli antenati fautori di dolori, guerre, uccisioni, maltrattamenti ingiustizie ecc , non c'erano forse anche i nostri antenati sia come vittime che come carnefici ad Auschwitz o/e responsabili e/o vittime di tutte le atrocità del passato? L'uomo è caduto in consapevolezza e dichiarare che c'è un "noi " e un "loro" significa non considerare che noi siamo ancheloro: il governo forse non sta emulando la maggior parte della popolazione sul pianeta in cui la meritocrazia, i talenti e le capacità individuali non valgono nulla, in cui se non sei un raccomandato non vai da nessuna parte, in cui i furbi, i menzogneri, anche nel piccolo hanno la meglio sull'onestà e la correttezza? Ecco, io penso che dovremmo prendere consapevolezza di questo: "che non esiste un noi e un loro", e fintanto che non vediamo e accettiamo la nostra oscurità e non perdoniamo tutti i nostri antenati che sono stati compartecipi di tutte le atrocità del passato lo specchio del mondo non cambierà. Questo mi sento di dirle. Con simpatia.Eva