PROLASSO VALVOLARE MITRALICO E FACILI PREDICATORI DI SVENTURE

da 7 Mag 2015Cardiopatie

LETTERA

Buonasera Valdo Vaccaro, la seguo da tempo. Ho 49 anni sportivo, pratico nuoto 2 volte alla settimana, mentre tutti gli altri giorni faccio pesi in palestra. Sono vegano.

Ho scoperto di avere un lieve prolasso valvolare mitralico. Questo mi terrorizza psicologicamente. Ho letto sulla rete che questa malformazione può peggiorare. Dalla sulla lunga esperienza cosa ne pensa di questa patologia? Cordiali Saluti.
Massimiliano

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RISPOSTA

Ciao Massimiliano. Stiamo attenti a non farci intrappolare da chi predica sventure. Ogni malformazione può migliorare o peggiorare a seconda di come ci comportiamo. L’importante è pensare costantemente in positivo.

PROLASSO VALVOLARE MITRALICO

Prolasso in linea generale sta per fuoriuscita di un viscere dalla cavità in cui è contenuto attraverso un’apertura naturale. In cardiologia il termine ha un significato meno drammatico perché definisce una condizione per la quale uno od entrambi i lembi della mitrale, a causa di un aumento di spessore o di una lieve alterazione della struttura, tendono a incurvarsi o sporgere al momento della chiusura, verso l’atrio sinistro. Il prolasso di uno o entrambi i lembi può determinare una chiusura imperfetta e pertanto causare un rigurgito di sangue nell’atrio sinistro, con lieve insufficienza della valvola mitrale.

Leggiti pure la tesina “Scorbuto, prolasso mitralico, calcoli biliari e pianti che non servono“.

DEFINIZIONE DI VALVOLA MITRALE

La valvola mitrale è una delle quattro valvole cardiache. Essa separa l’atrio sinistro dal ventricolo sinistro ed è formata da due lembi. Questi hanno una forma analoga ad un paracadute e sono attaccati ai loro muscoli papillari di sostegno mediante corde tendinee che aiutano la chiusura dei lembi. Con il suo movimento di apertura e chiusura alternata la valvola mitrale assicura la progressione del sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro. Il movimento di chiusura, in particolare, impedisce che il sangue pompato dal ventricolo sinistro torni indietro verso l’atrio sinistro. In questo modo il sangue avanza regolarmente, attraverso la valvola aortica, verso l’aorta e il resto del corpo.

PROLASSO DELLA VALVOLA MITRALE ED INSUFFICIENZA VALVOLARE

Nel prolasso della mitrale, uno o entrambi i lembi della valvola mitrale sono allentati o allargati, e le loro corde di supporto sono troppo lunghe. Di conseguenza, quando il ventricolo sinistro si contrae, i lembi della valvola mitrale si spostano bruscamente indietro verso l’atrio sinistro. Il lembo mitralico anomalo produce una retroflessione, un inginocchiamento che sporge come una protuberanza sul pavimento dell’atrio, per cui si parla di prolasso del lembo valvolare.

Questo a volte fa sì che non ci sia più una chiusura corretta della valvola. Succede così che una piccola quota di sangue torni indietro attraverso la valvola durante la contrazione sistolica, per cui si verifica una insufficienza valvolare. Il rigurgito di sangue, favorito da tale insufficienza può suonare come quel mormorio che costituisce il soffio cardiaco sentito con un stetoscopio.

CAUSE DI PROLASSO MITRALICO

La causa del prolasso valvolare mitralico è tuttora sconosciuta. Non è frequente il riscontro di altre anomalie del cuore associate ad esso, come il difetto del setto interatriale, o malattie del muscolo cardiaco, o malattie di altre valvole cardiache o delle coronarie. I lembi prolassati non degenerano nel tempo, ma la disfunzione valvolare può progredire. Tuttavia, solo raramente c’è bisogno di intervento chirurgico.

ANDAMENTO BENIGNO O ALTERAZIONE PASSIBILE DI PEGGIORAMENTO?

In linea di massima, no! Uno studio attento suggerisce che il prolasso della valvola mitrale è presente nel 2-3% della popolazione ed ha un andamento prevalentemente benigno. Quali rischi si corrono?

Il soggetto portatore di un prolasso della mitrale con rigurgito di lieve entità, svolge una vita assolutamente normale, può praticare sport, anche a livello agonistico, purché si sottoponga a tutti i controlli richiesti dal medico, a seconda del tipo di attività praticata. Limitazione per sport competitivo c’è in quei pazienti che presentano aritmie serie, insufficienza mitralica severa, sintomi gravi come angina da sforzo, come episodi sincopali tipo perdite di coscienza e svenimenti, o come la sindrome di Marfan.

Nella stragrande maggioranza dei casi il prolasso della valvola mitrale non rappresenta mai una emergenza cardiaca, con le rarissime eccezioni di una infezione acuta della valvola (endocardite) o l’ancor più rara rottura di uno dei lembi, riguardante pazienti anziani e in condizioni davvero critiche. Queste rare evenienze danno comunque sintomi rilevanti, che indirizzano facilmente verso la gravità del quadro clinico. Solo nei rari casi di prolasso valvolare mitralico con insufficienza valvolare importante può essere necessario il cateterismo cardiaco.

SINDROME DI MARFAN

La sindrome di Marfan è una malattia sistemica del tessuto connettivo caratterizzata dall’associazione variabile di sintomi cardiovascolari, muscolo-scheletrici, oculari e polmonari. La prevalenza stimata è 1/5.000, senza differenza tra i sessi.

I sintomi possono insorgere a tutte le età e variano notevolmente tra le persone affette. Il coinvolgimento cardiovascolare è caratterizzato da:

  • Progressiva dilatazione dell’aorta.
  • Insufficienza della valvola mitralica, che può essere complicata da aritmie, endocarditi o insufficienza cardiaca.
  • Anomalie dello scheletro con dolicostenomelia (eccessiva lunghezza delle estremità), sovrappeso, aracnodattilia (dita lunghe ed affusolate), ipermobilità delle articolazioni,  scoliosi, protrusione dell’acetabolo (cavità articolare che accoglie la testa del femore), deformità del torace (torace carenato o pectus excavatum).
  • Segni oculari tipo la miopia assiale, che provoca il distaccamento della retina e la dislocazione del cristallino.

Nella maggior parte dei casi, la sindrome di Marfan è causata dalle mutazioni del gene FBN1 (15q21) che codifica per la fibrillina-1, una proteina essenziale del tessuto connettivo. La metà dei pazienti sintomatici Marfan patiscono attacchi di panico, agitati da sintomi non necessariamente pericolosi o gravi. Con una istruzione corretta e uno stile di vita sano, basato sul miglioramento radicale del proprio sangue, i sintomi possono essere alleviati e controllati adeguatamente.

SINTOMI DI INSUFFICIENZA VALVOLARE

Generalmente nessun sintomo caratteristico. Talvolta, specie nei soggetti giovani, si possono avere:

  • Batticuore irregolare altrimenti noto come palpitazioni da stress emozionali o da stati d’ansia.
  • Tachicardia, o battito cardiaco accelerato, con sensazione di cuore che batte, anch’essa conseguente a stati emotivi o stress mentali, ma che generalmente non comporta nessun danno al cuore, salvo i meno frequenti casi di tachicardia parossistica che richiedono invece opportune cure mediche.
  • Dolore toracico, causa di forti apprensione per la possibile somiglianza all’angina pectoris che invece è dovuta ad una malattia coronarica).
  • Dolori toracici atipici puntiformi, con durata che va da pochi secondi a molte ore, insorgendo e risolvendosi spontaneamente, che non necessitano di alcuna terapia specifica. Per togliere ogni dubbio ed ansia sulla possibile origine del dolore può essere utile sottoporsi ad elettrocardiogramma sotto sforzo.

SINTOMI DA STATO APPRENSIVO

Purtroppo accade che i soggetti che apprendono casualmente di avere un prolasso della valvola mitrale, fino a quel giorno privi di qualsiasi disturbo, iniziano ad avere strani sintomi o malesseri. Il più delle volte legati solo all’ansia di avere una cardiopatia. Questi disturbi non sono propriamente dovuti al prolasso valvolare ma allo stile con cui il soggetto percepisce e gestisce questa particolarità del suo cuore.

Nella maggior parte dei casi, una volta informato correttamente, il paziente vive una vita normale, senza disagi particolari. Alcuni soggetti invece possono accusare sintomi vari come:

  • Facile affaticamento, non tanto perché manchino veramente le forze, quanto perché sono spesso in stato di tensione psicologica o di apprensione per quel che si sentono succedere.
  • Attacchi di panico per lo spavento indotto dall’insorgenza improvvisa di palpitazioni e di dolorabilità toracica,
  • Insonnia ansiosa.
  • Capogiri.
  • Formicoli alle estremità degli arti.
  • Problemi intestinali.

SONO NECESSARI INTERVENTI E TERAPIE?

Nella maggior parte dei casi, comunque, non compare alcun disturbo e pertanto non è necessaria alcuna terapia. Solo un piccolo numero di pazienti presenta un prolasso valvolare mitralico con insufficienza valvolare. Solo in casi molto rari si può sviluppare una insufficienza mitralica importante, improvvisa o progressiva, che può talvolta rendere necessaria la sostituzione della valvola. La maggior parte dei pazienti con prolasso valvolare mitralico, comunque, svolgono una vita attiva senza alcuna restrizione.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. sotiv

    Buona sera
    Sono un uomo di 44 anni, sposato e con due bambini e da tre anni pratico podismo amatoriale.
    Mai accusato problemi in vita mia e annualmente ho avuto il certificato agonistico per partecipare alle gare. Una settimana fa ho voluto fare un esame, ecocardio, mai fatto prima ma solo per scrupolo e a seguito consigli di amici e ho scoperto di avere il prolasso della valvola mitralica del lembo posteriore con lieve insufficienza (scallop P1). Il cardiologo mi ha riferito che questo tipo di anomalia puo' aggravarsi se si sforza l'attività cardiaca, consigliandomi di non forzare sia negli allenamenti che nelle gare. Questo mi rattrista tanto perche' la corsa per me e' diventata una cosa irrinunciabile.Faccio allenamenti specifici per migliorare la mia performance con l'obbietivo di fare una maratona nei prossimi anni. Ho già fatto parecchie maratonine e negli allenamenti cerco sempre di migliorare. Per il resto mi ha trovato una attività cardiaca aritmica per rare extrasistoli sopraventricolari ed frequenza cardiaca di 48. Conduco una vita sana cercando di controllare l'alimentazione per stare bene. La mia domanda è posso continuare a correre o devo proprio smettere?
    Sono un pò giù ma non mi aspettavo tutto questo.
    Grazie per la sua risposta

    Rispondi
  2. Giovanni

    Buonasera innanzitutto complimenti e grazie leggere le sue risposte aiuta a chiarirsi le idee meglio. Le scrivo perché 4 anni fa a seguito di ecocardiogramma si era evidenziato un prolasso alla valvola mitralica di entità lieve moderata a cui non ho dato un gran peso 20 giorni fà causa intervento menisco altra ecocardiogramma a seguito di elettrocardiogramma da cui si evince prolasso severo il cardiologo e il cardiochirurgo mi dicono di farmi operare a suo giudizio meglio sentire un'altro parere ? Ho saputo di terapie alternative alla chirurgia sperimentali ne sà qualcosa ? Grazie comunque

    Rispondi

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