LETTERA DEL PROF ENRICO CILLARI, DOCENTE DI IMMUNOLOGIA ALLA UNIVERSITÀ DI PALERMO
(terzo scambio tra il dr Cillari e Valdo, qui trovate il primo e il secondo)
Grazie Valdo per la tua disponibilità a confrontarti con me e per lo spazio che mi hai concesso. Abbiamo approcci diversi, ma insisto nel sostenere che sono possibili utili contaminazioni tra le due modalità di affrontare le alterazioni dell’equilibrio del nostro organismo. Io sono arrivato a 68 anni in buona salute, grazie ad una vita sana. Quando ero giovane ho fatto tanto sport competitivo. Poi ho continuato a svolgere molta attività fisica. Mai droghe di alcun tipo, tranne il caffè. Non fumo. La mia alimentazione è stata ed è di tipo mediterraneo (verdure, pane, pasta e pesce); raramente mangio la carne, perché non la gradisco proprio. Apprezzo, comunque, il caffè, il vino, un bel piatto di pasta e i dolci.
Per questo sono certamente in conflitto con la tua scelta di vita della NON CURA, della remissione naturale e del crudismo. Sono filosofie di vita diverse. Io non voglio vivere a lungo; non credo che l’uomo debba perseguire l’immortalità, né tentare di allungare la vita in maniera spropositata. È più importante la qualità della stessa. Vivere 70-80 anni è sufficiente per lasciare una buona traccia, se si è mantenuta una mente sana. Inoltre bisogna pure godere delle cose belle che la vita ci regala (amore, affetti, sesso, cibo, vita all’aria aperta, viaggiare, leggere, ecc.).
Quando insorgono le malattie si va dal medico, o nel mio caso mi curo da solo. Sto iniziando a prendere i farmaci per la pressione ora a 68 anni. Certo lontano dai medici e dalle medicine finché si può. Poi è importante che il medico si aggiorni continuamente e non receda mai dalla sua missione. Per me la medicina che pratico è piena di valori e aiuta l’umanità. I mascalzoni ci sono pure tra i medici come in tutte le professioni e si deve lavorare per metterli fuori dal gioco.
Certo gli uomini si intossicano con grande bravura, ma non si può spiegare tutto così. Il regime alimentare, del quale tu sei un cultore, è importante per vivere bene, ma non tutto è imprigionabile nella remissione naturale. Si pensi ai tumori, al diabete di tipo I, malattie da parassiti, auto-immunità conclamata, ecc.
I patogeni esistono. Alle volte possono essere la conseguenza delle malattie (specialmente per alterazione del microbiota), ma è difficile non riconoscere l’azione dei parassiti, o dei batteri in specifiche malattie (leishmaniosi, malaria, colera, difterite, ecc.) delle quali esiste una messe di dati di valore incontrovertibile, cui anche io ho dato un contribuito. Per i virus il discorso è più complesso, ma la loro esistenza è sostenibile con dati scientifici anche qui di indubbia validità. Per il coronavirus ci sono prove del suo ruolo (oltre 2000 lavori scientifici), al di là del fatto che in molte polmoniti interstiziali la patologia è associata con il coronavirus e non dovuta al COVID-19. Certo oggi i dati sono confusi e pieni di inesattezze. Il numero dichiarato è inesatto e sovrastimato, ma la presenza del coronavirus e non di altri patogeni resta e andrebbe spiegata.
Infatti l’ipotesi che la quantità di esposizione al virus all’inizio dell’infezione -la dose infettiva- possa aumentare la gravità della malattia ed essere anche collegata a una maggiore carica virale è supportata da alcune evidenze. Uno studio pubblicato su Lancet Infectious Disease (Liu Y et al Viral Dynamics in mild and severe cases of COVID-19 Lancet Inf Dis 2020: (20)30232-22) presenta i risultati dell’analisi di 76 soggetti affetti da COVID-19 confermata al momento del ricovero mediante RT-PCR. La carica virale media dei casi gravi era circa 60 volte superiore a quella dei casi lievi, suggerendo che cariche virali più elevate potevano essere associate a esiti clinici gravi.
La stratificazione dei dati in base al giorno di insorgenza della malattia al momento del campionamento ha evidenziato che i valori di DCt (Ct camp – Ct rif) nei casi gravi sono rimasti significativamente più bassi per i primi 12 giorni dopo l’inizio rispetto a quelli dei casi lievi corrispondenti. I casi lievi avevano una clearance virale precoce, e il 90% di questi pazienti erano RT-PCR negativi entro il decimo giorno dall’esordio. Al contrario, tutti i casi gravi erano ancora positivi al decimo giorno successivo all’esordio. Complessivamente, i risultati dello studio indicavano che i pazienti con COVID-19 grave tendevano ad avere un’alta carica virale e un lungo periodo di diffusione del virus. I risultati suggeriscono che la carica virale di SARS-CoV-2 potrebbe essere un marcatore utile per valutare la gravità e la prognosi della malattia.
Gli alti livelli di particelle SARS-CoV-2 rilevate all’inizio dei sintomi suggeriscono che il virus possa essere trasmesso facilmente tra le persone, anche quando i sintomi sono relativamente lievi. Questa è la sintesi a cui è arrivato un altro gruppo di ricerca (To KKW et al Temporal profiles of viral load in posterior oropharyngeal saliva samples and serum antibody responses during infection by SARS-CoV-2: an observational cohort study Lancet Infect Dis2020, http://doi.org/ggp4qx ) evidenziando come i livelli di RNA virale siano più alti nelle persone con COVID-19 subito dopo la comparsa dei loro sintomi. L’analisi di 23 su 30 pazienti sottoposti a screening per l’inclusione (età media 62 anni) ha dimostrato una carica virale mediana elevata nella saliva durante la prima settimana dall’insorgenza dei sintomi, con una successiva diminuzione nel tempo. In uno dei soggetti, l’RNA virale è stato ancora rilevato 25 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi. L’età avanzata del campione studiato correlava con una maggiore carica virale. Questi risultati sono coerenti con quelli di un altro studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sui tamponi orofaringei di persone affette da COVID-19 (Zou L et al SARS-CoV-2 viral load in upper respiratory specimens of infected patients. N Engl J Med. 2020; published online Feb 19. 10.1056/NEJMc2001734).
Poi è chiaro che ci sono cose poco chiare in questo tipo di isolamento attuato. Siamo sicuri che non sarebbe stato meglio, come si faceva in passato, isolare i soli malati, proteggere le fasce a rischio e lasciare circolare i soggetti sani?
Comunque rispetto molto il tuo lavoro e la tua filosofia e mi auguro che molti sposino il tuo “igienismo”, che certamente produce benessere e crea un uomo più sano con minore possibilità di ammalarsi. Grazie ancora per lo spazio di democrazia offerto. Un caro saluto.
Enrico, Palermo 15 aprile 2020
RISPOSTA
VIRUS-NON VIRUS LASCIAMO STARE, IN OGNI CASO ESSI FANNO PARTE INTEGRANTE E NON ESTRANEA DI NOI STESSI
Ciao Enrico, non vorrei soffermarmi troppo sulla questione virus-nonvirus in termini di attribuzioni patologiche in generale, o anche con riferimento ai tanti Coronavirus da anni noti sotto diversi nomi, o anche ai nuovi Coronavirus Covid-19 pure diversi nelle versioni cinesi-coreane, iraniane e italiche. Troppo abusato e inflazionato ormai l’argomento. Finiremmo per scontrarci e non ne verrebbe fuori niente. Resto fermo e orientato nell’idea che virus e batteri fanno parte integrale di noi stessi da millenni e che sono sempre innocenti, per cui la loro presenza ostruttiva per i virus morti e infiammatoria per i batteri vivi non sono causa ma conseguenza della malattia in atto definita dai medici impropriamente “batterico-virale” anziché “tossicologica”.
TUTTO SOMMATO ININFLUENTI PER LA SALUTE
In linea generale i virus non creano gli sconquassi che vengono loro attribuiti, non sono identità viventi dotate di pensiero e intenzioni e organi di offesa o di movimento, in tutte le forme vecchie e nuove, naturali e persino inventate-immaginate o anche nelle forme manipolate-ingegnerizzate, a detta dello stesso prof Peter Duesberg, massima autorità mondiale vivente nel campo della microbiologia cellulare e molecolare. I virus non sono mostri e tanto meno sono uomini neri apportatori di peste.
PRESUNZIONE, PAURA, CATTIVERIA E CO-FATTORI TOSSICI
La vera e unica peste sta nella presunzione dei falsi scienziati, nella cattiverie, nelle paure ataviche ingiustificate e nella stupidità umana. Questi sono i veri virus avvelenanti. Se aggiungiamo poi la assoluta inaffidabilità dei tamponi e dei test che accompagnano queste emergenze, abbiamo un quadro completo della sofisticazione e della follia collettiva creata e pianificata da chi ha interesse a farlo. Quello che conta veramente in senso negativo sono i co-fattori di cui parla persino Luc Montagnier, uno che non è affatto sprovveduto in materia microbica.
NON SCARICHIAMO IL BARILE SUGLI ALTRI, SIAMO NOI GLI ARTEFICI E I PROTAGONISTI
Ovvio che esistono da un lato batteri discreti-amici-vegetalprovenienti-aerobi-simbiotici-saprofiti prevalenti nella parte alta dell’intestino (duodeno-digiuno-ileo) responsabili-principi di salute-protezione (immunità)-serotonina, e dall’altro lato batteri disturbanti-invadenti-putrefattivi-animalprovenienti-anaerobi-disbiotici nella parte bassa dell’intestino, ma è sempre una questione di uso intelligente o scellerato del nostro carburante cibario. Siamo noi gli artefici del giusto bilancio batterico sia nel bene che nel male.
PROVA DEL NOVE SULLA INNOCUITÀ BATTERICO-VIRALE
Per quanto mi concerne ho parlato spesso di Prova del 9 dell’innocenza batterico-virale. Non chiedermi referenze librarie perché me la sono creata e confezionata io stesso, sempre sulla base della mia preparazione igienistica e della letteratura a disposizione. Te la ripropongo. Prendiamo un soggetto malato-raffreddato-influenzato-costipato in modo anche serio (che non sia però in condizioni disperate da pronto soccorso intendo). Uno così possiede invariabilmente una sovrabbondanza di materiale virale morto (autoprodotto in sommatoria ed accumulazione, non in moltiplicazione-replicazione, a causa della precaria condizione immunitaria e quindi della scarsa forza espulsiva-ripulitivi dei suoi detriti cellulari che continuano ad arrivare a centinaia di miliardi al giorno) e possiede pure una simultanea sovrabbondanza di batteri vivi capaci di auto-moltiplicarsi e poi di auto-ridursi con intelligenza e in proporzione allo stato patologico generale e ai quantitativi di virus endogeni accumulati.
DIGIUNO TOTALE PROLUNGATO IDRICO O SECCO
Prendo quel paziente e, senza dargli da mangiare lo metto a digiuno totale con libera assunzione di acqua leggera a sorsi (digiuno idrico sheltoniano per 3 settimane) o senza nemmeno l’acqua (digiuno secco stile Sergej Filonov per 10 giorni), sempre senza farmaci di alcun tipo, né antibiotici né antivirali), né vaccini né integratori. E qui arriva la sfida o la scommessa. Secondo la teoria medica, implicante l’esistenza di voraci aggressori nemici concomitanti di tipo batterico e virale, per questo soggetto non ci sarebbe scampo e finirebbe per essere divorato da queste orde di mostriciattoli.
IL SOGGETTO INVARIABILMENTE SI RIPRENDE E GUARISCE
Ebbene, non in 99 casi, ma in 100 su 100, il soggetto non solo non finisce divorato dalle bestiole microbiche come immaginato e teorizzato dalla virologia e dalla medicina filo-pestilenziale, ma si verifica al contrario che egli ne viene fuori con una manciata di chili in meno e con un fisico ripulito-riequilibrato-energizzato, pronto a riprendere in mano le redini della propria vita. Questa è la prova del 9 chiara e lampante della innocenza batterico-virale che lascia la medicina a vuoto di argomenti, se non divagazioni e ricorso a scuse fumose e cervellotiche.
TEMA CENTRALE DELLA SCIENZA NATURALE IGIENISTA È LA VITA SANA-ARMONIZZATA-DIVERTENTE
Quanto alla importanza della qualità della vita e non della ricerca quantitativa di longevità o di pretese di immortalità, siamo sulla stessa linea. Le scelte che io pratico e propongo (senza imporre) a chi me le chiede a chi le vuole accettare o almeno mettere alla prova, sono tutte interamente in quella direzione. Mi sono divertito tutta la vita senza rinunciare mai a niente. Il maggiore divertimento per me è stare bene 24 ore al giorno col mio corpo, col mio spirito, col mio senso etico-estetico, con la mia coscienza. Per me non è sacrificio o rinuncia stare lontano dai macelli e dalla sofferenza animale, ma Fantastico Piacere Quotidiano non dissimile da un vero e proprio orgasmo continuato. Non c’è confronto poi tra una spremuta d’arancia, o un succo di mirtilli, o un centrifugato di carota-ananas, con qualsiasi dolciume del mondo carico di zucchero, di grassi animali e simili.
LIBERTÀ DA OGNI SCHIAVITÙ E DIPENDENZA FISICA-MENTALE-SPIRITUALE
Col tipo di dieta che attuo e sostengo da una vita non ci sono fanatismi e talibanerie, ma solo un grande e continuato divertimento, con libertà dalla sete e dalla fame, da ogni dolorino, da ogni pesantezza digestiva, da ogni dissidio interiore, da ogni dissonanza e contrasto con l’amore incontrastato e totale per la natura e per le sue leggi. La interconnessione con la mente universale che include tutti le creature e che reclama rispetto massimo per esse senza sconti e senza eccezioni, è una costante limpida, costante e priva di sbavature, e non un ostacolo o una complicazione nella vita terra-terra di ogni giorno.
VIVERE PIENAMENTE FELICI E SERENI MOMENTO PER MOMENTO
Non sono assillato dal falso problema del vivere a lungo. Vivo giorno per giorno la mia personale avventura quotidiana e mi accontento di quello. Nessun essere al mondo può affermare con certezza che fra tot minuti, tot ore, tot giorni, mesi o anni sarò ancora vivo. L’importante è che ogni singolo secondo della nostra vita abbia un significato e una valenza speciale. Il tempo è relativo oltre che illusorio. L’importante è prendere coscienza che ogni nostro pensiero-parola-azione potrebbero essere gli ultimi per cui occorre sempre dare il meglio di noi stessi, sia al fine sociale di dare un buon esempio che al fine di lasciare una buona traccia e un buon ricordo.
ARMONIA COI VIVI E COI MORTI DI TUTTE LE SPECIE
Sul piano personale cerco di sfruttare ogni singolo secondo al meglio. Questo significa respirare a pieni polmoni aria pura, significa assorbire i raggi del sole, significa essere in armonia massima possibile con chi mi sta vicino e chi mi pensa o mi segue da lontano, coi vivi e coi morti (che non sono affatto meno vivi di noi), con tutti gli animali vivi e morti. Lo spirito della della barboncino Sissi o di Annalupa (pastore tedesco scomparsa ormai da decenni, o quello della Annaoca o quello della anatra Aki che ho perso lo scorso anno e poche settimane fa, le quali giocavano coi lacci delle mie scarpe, e venivano a bussare col becco alle porta-vetrata del mio ufficio, aleggiano intorno a me e a volte devo rimovere il tutto dalla mente per non soffrirne troppo.
MILIARDI DI ANIMALI ALL’INGIUSTO PATIBOLO PER LA CIECA E STOMACHEVOLE VORACITÀ UMANA
Anime pure che continuano a esistere e volteggiare. Lo spirito dei 7000 animali massacrati impunemente ad ogni secondo che passa non è una cosa teorica o una invenzione o una moda o un voler mettersi in mostra come persona sensibile e migliore delle altre, ma un fatto reale-pesante-sconcertante che causa inquietudine e rimorso per non fare mai abbastanza al fine di contrastare questo orrore quotidiano con successo e risultati concreti. È per questo che sono sperticato ammiratore di Pitagora, di Leonardo e di Voltaire e di chiunque altro faccia qualcosa per demolire le assurde cattiverie, bestialità, incongruenze e imbecillità della razza umana.
LA REMISSIONE NATURALE È LA REGOLA IPPOCRATICA PER CUI MEDICUM CURAT E NATURA SANAT
Quanto all’elenco di malattie tipo cancro, diabete, auto-immuni e via discorrendo, la remissione naturale è un fatto dimostrato e provato. Nei decenni passati, quando si era ancora curiosi e si facevano dei test e delle statistiche veraci, ci sono stati in USA e in altri paesi celebri chirurghi che hanno registrato spettacolari e inspiegabili remissioni naturali da tumori e cancri, ad esempio il dr Lomer (213 casi), il dr Rotthenburg (302 casi), e altri ancora come Brodie, Muller, Sauerbach, Gleitmann (citati in The HealthRevolution di Ross Horne (pag 283).
PICCOLA RINUNCIA AL PESCE, DEGNA PERSONA ABITANTE DELLE ACQUE
Veniamo piuttosto alle tue scelte dietetiche che non sono certamente disastrose o diametralmente opposte ed incompatibili, tant’è che ti mantieni in buona forma psico-fisica e in spirito aperto e costruttivo. Certo che avresti qualche spazio di miglioramento, senza peraltro dover compiere drammatiche rinunce. Dovresti solo imparare a osservare i pesci da vicino, anche in un piccolo acquario di casa, e rinunciare al pesce sul piatto, inserendo dell’avocado, della portulaca, dei pinoli, delle mandorle per gli Omega3.
CON POCHI RITOCCHI STARESTI ANCORA MEGLIO
Dovresti rinunciare alla rara e non amata carne ed anche ai frequenti caffè, entrambe sostanze dopanti-uriche-acidificanti. Per la pasta basterebbe non andare oltre 2 volte a settimana e sempre in forma integrale e non stracotta, accompagnata a verdure. Idem per la pizza. Per il pane può rimanere, nelle forme integrali di alta qualità. Per i gelati stare con quelli alla soia e ai mirtilli-fragole-frutti di bosco. Per i dolciumi stare con gli strudel alle mele-pere e pinoli, senza zuccheri aggiunti e dolcificati con abbondante uvetta-datteri-fichi-carrube. Consiglio abbondanza di spremute e frutta acquosa in mattinata e nel tardo pomeriggio.
GUARIGIONE GARANTITA DA IPERTENSIONE SENZA FARMACI
Quanto all’ipertensione o pressione alta, non servono farmaci ma è tutta questione di stili di vita. Via il caffè, prendere tanto sole e fare l’ora di camminata giornaliera e respirazione. Inserire regolarmente nella dieta riso integrale, finocchio, sedano, pomodoro, cachi, anguria, melone, cetriolo, mandarino, fragola, lupini, cipolla, ravanelli, lupini e garantisco risultati eccellenti e sbalorditivi nel giro di un mese al massimo (togliere il caffè implicherà almeno una settimana di mal di testa, ma liberarsi di tale schiavitù comporta grossi vantaggi). Dopo alcuni giorni a niente zucchero e a pochissimo o niente sale (sostituibile con erbe aromatizzanti), non ne sentirai più la necessità. Un caro saluto.
Valdo Vaccaro
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