PROBLEMI DIGESTIVI ED EPATO-BILIARI TRASCINATI DA ANNI

da 25 Dic 2014Disturbi gastroenterologici

LETTERA

PROBLEMA DI STOMACO TRASCINATO DA ANNI

Buongiorno Dr Vaccaro, le scrivo perché una mia amica mi ha dato il suo nome riferendomi ottime notizie su quanto sta facendo. Mi rivolgo a lei perché davvero non so più come risolvere un problema allo stomaco che mi sto trascinando da anni e che purtroppo, negli ultimi mesi, è peggiorato moltissimo.

PRESSIONE E PESANTEZZA, BOCCA AMARA AL MATTINO E LINGUA SEMPRE BIANCA

Ho come disturbo principale un fortissimo dolore alla bocca dello stomaco. Una sensazione di pressione forte e di pesantezza da cibo che quasi mi toglie il fiato fino a quando non passa. Oltre a questo, mi sveglio fin dal mattino con un senso di bocca amarissima, come se avessi mangiato qualcosa di marcio. La mia lingua poi è costantemente ricoperta di una brutta patina bianca.

CISTIFELLEA CON PARETI ISPESSITE, POLIPI E SABBIA

Questi ultimi due sintomi, il mio gastroenterologo li addebita ad una difettosa cistifellea, con pareti ispessite, diversi polipi presenti e della sabbia che crea notevoli difficoltà nella digestione e nei movimenti della bile.

ELIMINAZIONE SALUMI E FORMAGGI

Per disinfiammare la cistifellea, mi ha chiesto di seguire per ben 6 mesi una dieta povera di grassi. Ho infatti eliminato tutti i salumi, nonché i formaggi stagionati e i fritti ma, paradossalmente, sto sempre peggio. Tanto è vero che negli ultimi tempi mi si è aggiunto un senso di bruciore allo stomaco che prima non avevo e una frequente nausea con la conseguenza di uno scarso appetito. Ho perso pure parecchi kg mangiando così poco e così leggero.

LIEVE GASTRITE CRONICA

Successivamente, mi è stata fatta sia la gastroscopia, e la diagnosi parla di lieve gastrite cronica, sia una risonanza magnetica confermante ispessimento e presenza di polipi alla cistifellea. A questo punto, il mio gastroenterologo sostiene che dovrei essere operata di colecisti.

L’ASPORTAZIONE DELLA CISTIFELLEA POTREBBE NON RISOLVERE I PROBLEMI ALLO STOMACO

Ma, quello che mi lascia perplessa è che sia il radiologo che mi ha fatto la risonanza, sia l’ecografista che mi fece tempo fa l’ecografia, temono che levando la cistifellea rischierei di non risolvere questo mio disturbo allo stomaco. Secondo loro il dolore allo stomaco non dipende totalmente dalla cistifellea. Lei cosa ne pensa? Può essere un problema di intolleranze? Le premetto che ho fatto i test allergici su latte, pomodoro, uova ed altro ancora, senza anomalie di sorta. Non ho però fatto dei test sulle intolleranze.

CON CARNE E PESCE STO ABBASTANZA BENE, CON LA PASTA NO

Tuttavia io ho notato che se mangio tendenzialmente carne, pesce e verdure, sto abbastanza bene, se invece mangio la pasta, due volte su tre sto molto male. Però, le sembrerà strano, se mangio pasta fresca o pasta all’uovo va bene. Non risulto celiaca dalle analisi che ho fatto.

L’INCUBO DEL MANGIARE POCO E LEGGERO

Per me, che sono sempre stata una gran mangiona, le assicuro che sta diventando un incubo. Sto facendo attenzione a tutti i cibi pur di non stare sempre con questi dolori così forti. Quindi mi ritrovo a mangiare quasi sempre solo le stesse cose e molto leggere. E nonostante ciò, mi viene subito un senso di pienezza e un bisogno notevole di digerire, come se avessi mangiato chissà che cosa.

SINTOMI DOVUTI ALLA GASTRITE O ALLA COLECISTI?

Non so se i miei sintomi siano collegabili ad un aggravamento della gastrite, che già era risultata dalla gastroscopia di 6 mesi fa, oppure se sono riconducibili alla colecisti infiammata. A questo punto le chiedo un suo parere su come procedere perchè sto davvero male.

STOP A DIVERSI FARMACI SALVO IL GAVISCON

Ho provato anche a prendere dei protettori per lo stomaco, come l’Esopral 40mg e la Ranitidina, ma ho dovuto sospenderli perchè mi facevano stare peggio. L’unico farmaco che sto prendendo ancora è il Gaviscon, ma non è che mi aiuti più di tanto. Le allego comunque tutta la documentazione in mio possesso. Aspetto davvero con ansia un suo parere. Grazie.
Selena

*****

RISPOSTA

NIENTE RINUNCE E SACRIFICI DA FRATI TRAPPISTI, MA SIAMO PER UNA DIETA SEMPLICE E SOBRIA

Ciao Selena, Non so quale sia il tuo menu in progressione da mattina a sera ma, essendo per tua stessa ammissione una mangiona, me lo posso immaginare. Ti poni anche il problema della preferenza per carne e pesce rispetto alla pasta, e ti lamenti della dieta leggera e monotona. Sulla monotonia di pochi cibi accettabili, posso essere d’accordo, visto che sono per la varietà e per il divertimento col cibo, e non per il sacrificio alimentare fine a se stesso. D’altra parte ti rivolgi a uno che parla spesso di vita sobria e pertanto di cibi leggeri e non di grandi abbuffate.

OCCORRE STUDIO E AGGIORNAMENTO

Tutto questo mi fa pensare che tu non sappia granché di quanto scrivo e che tu non abbia letto le tesine “Bilirubina alta, cause e patologie associate” e “Incomparabili rimedi nomadi a gastriti, reflussi, nefriti ed epatiti,”, del 20/12/14. Sarà opportuno da parte tua aggiornarti su queste cose.
Dovrai fare molto lavoro se davvero vuoi risolvere una volta per tutte i tuoi problemi. Cercare scorciatoie non ha senso. Nulla risolveresti togliendo la colecisti. Correndo il rischio di ripetermi per l’ennesima volta, cercherò di darti qualche istruzione aggiuntiva.

GRASSI SATURI SIGNIFICA CARNE

Per mettersi in carreggiata è necessario più rigore e non fermarsi a metà del guado. L’eliminazione dei farmaci deve essere totale. La scelta vegetariana, o meglio ancora vegan-crudista tendenziale, deve essere coerente e non a corrente alternata come da tue precedenti esperienze, e da ideologie spurie del tuo gastroenterologo. Giusta l’idea di non assumere grassi. Ma la prima fonte di grassi sono le carni rosse, bianche e di qualsiasi colore. Pare che sia il tuo medico che te medesima non ve ne rendiate conto.

SPOSTIAMO L’ATTENZIONE UNA BUONA VOLTA SUI CIBI NATURALI ED INNOCENTI

Se ti interessa intraprendere il percorso salutistico ultra-millenario della Health Science che nulla ha di rischioso e di invasivo, leggi regolarmente libri e tesine del mio blog e applica coerentemente il nostro  pacchetto-salute. Nessuno ti obbliga a mangiare pasta visti gli effetti che essa ti produce. L’igiene naturale non prevede sazietà a base di carne e nemmeno a suon di pasta, tanto per intenderci.
Ci sono ottime patate e ottimi legumi, nonché rape, zucche, funghi, semini, cereali, castagne, e soprattutto arance, melagrane, meloni e uva.

MANGIARE SANO E LEGGERO COMPORTA BENEFICHE CRISI ELIMINATIVE

Prendi nota piuttosto che ad ogni serio programma detossificante seguono delle parziali, fastidiosette, ma altamente benefiche ed inevitabili, crisi eliminative, con tossine in uscita attraverso il sangue. Non vanno contrastate nel modo più assoluto. Anche la lingua patinata, l’alito pesante e i rigurgiti amarissimi del primo mattino sono effetti eliminativi derivanti dal digiuno notturno successivo al ciclo circadiano assimilativo che va dalle 20 alle 4 del mattino.

NUTRIRSI SIGNIFICA CATTURARE ENERGIA

La normale nutrizione è la base della salute. Pare una osservazione ovvia e banale, ma molti non si rendono abbastanza conto di questo fatto. L’origine di tutte le malattie è infatti dovuta a disordini della nutrizione. Nutrizione che avviene per via polmonare, stomacale e cutanea. Siamo infatti obbligati a catturare energia dovunque possibile, in primis dalle radiazioni solari, dalle vibrazioni positive degli alberi e degli animali di compagnia, dalle emissioni magnetiche positive emesse da chi è in splendida forma psico-fisica.

L’ARIA PULITA HA UNA NOTEVOLE IMPORTANZA

Affinché tutto proceda a regola d’arte occorre respirare aria pura a pieni polmoni e con metodo diaframmatici-addominale. Per respirare al meglio è indispensabile sconfiggere il respiro corto e alto, e serve fare tutti i giorni una ventina di minuti di esercizi respiratori davanti a finestra aperta almeno in parte o, ancora meglio, associati alla camminata giornaliera di almeno un’ora. L’ideale dunque è adottare un piano di esposizione della nostra pelle alle forze elettromagnetiche dell’aria, della luce e del sole, compatibilmente col clima. Solo così il corpo può assorbire, attraverso i nostri 5 milioni di pori, gli alimenti vitali dell’atmosfera, trovando così la forza immunitaria di espellere le tossine interne tramite il sudore e le eliminazioni promosse dai tessuti cutanei in preziosa sinergia con l’organo escretorio principale che sono i reni.

I CIBI VANNO ASSUNTI CON CALMA E SOLO QUANDO C’È UN BUON APPETITO

La nutrizione cibaria aviene mediante il processo digestivo effettuato in stretta collaborazione tra stomaco e intestino. Il digerire include l’intervento di 5 organi che sono bocca, stomaco, intestino, fegato e pancreas. Il processo ha inizio in bocca e questa prima parte iniziale è di capitale importanza, tanto che la metà del processo digestivo avviene in bocca. Buona parte delle affezioni dell’apparato digerente trovano origine e causa nella masticazione e nella insalivazione insufficienti, nell’ingoiare i cibi, caldi o freddi, in modo affrettato e precipitoso, scordando che non abbiamo denti nell’esofago o nello stomaco.

DIGERIRE BENE SIGNIFICA FABBRICARE SANGUE NUOVO

Nessuno ha lo stomaco sano e l’intestino malato. Questi due organi sono fortissimi, concepiti per durare e resistere a lungo ma, se non c’è alcun rispetto per le loro esigenze, finiscono per subire le devastazioni che noi medesimi gli imponiamo. Tutte le malattie corporali, e spesso anche quelle mentali, trovano la propria ragione d’essere nella cattiva digestione, una autentica disgrazia che sovverte e mette fuori uso tutti gli organi coinvolti. Siccome la digestione elabora e fabbrica il sangue nuovo che provvede al ricambio organico, sostituendo l’elemento guasto (le cellule ematiche dette eritrociti) con quelle fresche e sane, nessuno guarisce da niente senza aver prima normalizzato la digestione.

I DISAGI DI STOMACO E INTESTINO CE LI CREIAMO CON LE NOSTRE STESSE MANI

Le malattie dello stomaco hanno come causa comune una vita disordinata, scelte balorde in fatto di alimenti ed intossicazioni seriali. Ovvio che il premio finale consista in disagi intestinali, epatici e renali a non finire. Il rimedio parte, mi spiace per te e per le tue abitudini di mangiatrice solerte, da un buon regime normalizzato a base di alimenti semplici e naturali e crudi, mirato a purificare e rivitalizzare il sangue più che a soddisfare le solite voglie di rimpinzarsi.

RICOSTRUIRE PASSO DOPO PASSO LA PROPRIA CHIMICA INTERNA

Ci si può arrivare per gradi e in progressività, non prima di aver eliminato ogni tipo di farmaci e di integratori sintetici. Erbe di campo, erbe aromatiche e tisane sono sicuramente di aiuto, e cito tra le tante l’assenzio, salvia, menta, finocchio, genziana, ruta, prezzemolo, basilico, equiseto e bardana. Questi rimedi aiutano solo e sempre a condizione di modificare radicalmente la chimica interna del corpo.

OPTARE PER ALIMENTI FRESCHI SE PUNTIAMO AL BENESSERE

L’irritazione dello stomaco, o gastrite, è causata da alimenti inadatti, pesanti, ed indigesti per il nostro tipo di apparato gastrointestinale, come carne, pesce, formaggi stagionati, alcol, caffè, aceto pastorizzato in eccesso, zucchero raffinato, dolci, bevande gassate, gelati, vivande gelide e scongelate, vivande stracotte e devitalizzate, vivande da fast food, cibi in scatola.

RIMEDI ALLE GASTRITI

I rimedi consistono nello smettere di mangiare e nel digiunare 1-2 giorni riposando al caldo e bevendo acqua leggera di alta montagna a piccoli sorsi. Qualche tazzina di infusi tipo assenzio, menta e camomilla possono risultare utili. Se c’è inappetenza non forzare ma eliminare ogni sorta di cibo e, solo quando si torna in forma, ricominciare con la frutta al naturale, meglio se acquosa, e con le insalate crude ben masticate ed ingerite lentamente. Gli ortaggi freschi, quali carote, cavolfiori, cavoli, radicchio, tarassaco, valeriana o dolcetta, sono ottimi per chi soffre di stitichezza.

ESEMPIO DI UN MENU DI RECUPERO

Esempio di un menù di recupero? Al risveglio spremuta di limone (allungata) o di agrumi non mescolati, o di melagrana, o anche fette di melone o di ananas o di papaia. Per chi sta nell’emisfero meridionale la scelta si allarga a uva fresca, ciliegie, pesche, albicocche e angurie. A metà mattina, volendo, banana e gallette di riso o di mais. A pranzo insalata mista cruda, seguita da zuppa di verdure tipo patata, verza, porri, sedani e grano saraceno, oppure da purea di patate, peperonata, un eventuale uovo sodo o una farinata di ceci o una frittata alle erbe, o una insalata di patate e fagiolini all’aglio crudo. A merenda un grappolo d’uva o una vaschetta di mirtilli. A cena insalata di verdure con pane integrale e, se c’è reale appetito, un secondo a piacere. Il tutto con ampio margine di personalizzazione.

STRESS E CIBI PESANTI SI RIPERCUOTONO SUI MECCANISMI DIGESTIVI

L’acidità non è altro che una dispepsia acida ed è causata sempre da alimentazione innaturale ed irrazionale, oltre che da situazioni di stress che si ripercuotono e si somatizzano sull’apparato gastrico, irritando e congestionando le pareti e le mucose di stomaco e intestino. Il troppo lavoro mentale e fisico, la mancanza di aria pura e di camminate rilassanti fanno da agenti negativi di contorno per la dispepsia e per i bruciori di stomaco.

L’OBIETTIVO È DI ARRIVARE PER GRADI AL VEGAN-CRUDISMO TENDENZIALE

Frutta cruda, insalata verde condita con olio extravergine di qualità e aceto di mele, sono gli alimenti  più indicati. Esistono però stomachi talmente malmessi e degenerati da non tollerare nemmeno queste formule, e allora  si partirà pazientemente con il solo succo di carota, con la frutta cotta, col purea e le peperonate, con le verdure saltate in padella, per arrivare poi gradualmente al crudismo tendenziale.

CAROTE, PATATE, CAVOLO E UVA LONTANO DAI PASTI

La mucosa gastrica irritata ed infiammata a ripetizione porta inevitabilmente a ulcerazioni e bruciori. L’uso di carne conduce all’acidità e all’ulcera. I nomadi curano le gastriti con carota, patate, cavolo crudo e, grappoli d’uva lontano dai pasti. Il rafano stimola la digestione e favorisce la diuresi in caso di insufficienza renale. Chiodi di garofano, semi di cumino e pepe sono pure elencati tra gli amici della digestione.

LA CARNE INGROSSA IL FEGATO, ORGANO BASE DEL CORPO UMANO

Passando ai problemi epatici, fegato e cistifellea rappresentano un unicum. Il fegato svolge un enorme lavoro di elaborazione dei cibi e produce un litro di bile al giorno. Chiamare il fegato magnifica ghiandola è dire poco. Purifica il sangue e i prodotti della digestione, lubrifica l’intestino, emulsiona i grassi e favorisce l’espulsione degli escrementi con l’ausilio della bile. Svolge in tutto qualcosa come 500 funzioni. I peggiori nemici del fegato sono la stitichezza, l’alcol, le bevande nervine, i grassi saturi e quindi le carni di tutti i tipi. Tant’è vero che la cosa che salta all’occhio è che chi mangia carne ha costantemente fegato e pancreas ingrossati ed ipertrofici.

DECONGESTIONAMENTO DEL FEGATO

Per decongestionare il fegato serve 1) Digiuno di 2-3 giorni bevendo sola acqua, 2) Ammesso un decotto di ortiche, 3 tazzine al giorno, con limone e miele ma zero zucchero, 3) Dieta a frutta acquosa per 3-4 giorni, 4) Insalata di crudità a pranzo e cena come prima portata, 4) Minestroni di verdure e cereali cotti al minimo, come seconda portata.

MADRE NATURA CI OFFRE GENEROSE SOLUZIONI

Cibi amici del fegato sono arance, asparago, avocado, carciofo, carota, cavolo, ciliegia, cotogna,  crescione d’acqua, crescione di terra, fagiolini, fragola, finocchio, mela, melanzana, mirtillo, oliva, orzo, patata, pompelmo, peperone,  prezzemolo, prugna, rabarbaro, rapano, ravanello, ribes, sedano, tarassaco, uva.

DISGREGAZIONE CALCOLI E POLIPI IN ZONA BILIARE

Il coledoco è la delicata parte finale del tubicino di 6 cm che continua il dotto epatico e sbocca nel duodeno consentendo il deflusso della bile. Calcoli e polipi in zona biliare e in zona coledoco si possono disgregare ed eliminare con la dieta crudista e con 2 o 3 accelerate depurative o digiuni, da effettuarsi ad almeno un mese di distanza l’uno dall’altro. Per eliminare i calcoli piccoli un buon rimedio provato con successo da Lezaeta è di assumere diversi cucchiai di olio di oliva extravergine la sera prima di coricarsi. Altro rimedio è quello di bere tutti i giorni prima dei pasti una tazzina d’acqua con radici di tarassaco macerate in essa e filtrate. Inserire nell’alimentazione ravanelli, rafano e tarassaco.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

13 Commenti

  1. Francesco

    Il peggioramento degli ultimi mesi è secondo me da imputare alla dieta basso calorica consigliatati dal gastroenterologo: succede infatti che, quando si alleggerisce la digestione, parte (o si intensifica) la detox ovvero le crisi eliminative sotto forma di qualche malattia (il massimo si ha quando si digiuna, quindi regolati, se dovessi deciderti di digiunare metti in conto un inasprimento dei tuoi problemi attuali). Immagino la tua obiezione: che senso ha alleggerire la digestione se poi i miei problemi si aggravano? Giusta domanda, e la risposta è semplicemente che il corpo si (auto)guarisce inventandosi qualche malanno più o meno forte, insomma la guarigione passa attraverso la malattia e la sofferenza (pensa ai disagi che arreca una bella febbre influenzale, ma se tu avessi la pazienza di aspettare che la febbre passi senza ricorrere all’aspirina, dopo l’influenza ti ritroveresti risanata e ritemprata, lo stesso è vero in generale per ogni altro malanno). Ma il punto cruciale della faccenda è di individuare il modo corretto di alleggerire la digestione: non basta infatti ridurre i grassi (con meno salumi e formaggi fino ad eliminarli), bisogna sostituire questi cibi grassi, e più in generale tutti i cibi concentrati, con i cibi leggeri adatti alla fisiologia umana che sono frutta e verdura, così come si presentano in natura cioè crude. Il tuo povero intestino è stato tartassato per decenni dai cibi concentrati: carne salumi formaggi (ricchi di grassi), zuccheri raffinati (lo zucchero industriale presente ovunque nella nostra alimentazione, nei dolciumi bibite biscotti merendine ecc.), perfino i cereali sono cibi concentrati difficilmente digeribili. Questi cibi concentrati hanno tra l’altro l’inconveniente di ristagnare nell’intestino per un tempo interminabile (72 ore se tutto va bene, contro le 24 ore di frutta e verdura), con conseguenti problemi di putrefazione (cibi di origine animale) e di fermentazione (cereali. In molti soggetti poi, tu sei probabilmente fra questi, i cereali hanno il grosso inconveniente di atrofizzare i villi intestinali per mezzo delle loro micidiali proteine). Quel che bisogna veramente fare è alleggerire la digestione con una dieta a base esclusivamente di frutta e di verdura nelle giuste quantità. Nel tuo caso tuttavia il problema non è così semplice. Se tu fossi una persona sana, con un intestino che funziona a dovere, l’introduzione di una simile dieta provocherebbe certo una crisi eliminativa, ma di lì a poco questa sarebbe superata e tale persona tornerebbe a star bene come prima anzi meglio di prima. Nel tuo caso invece il cattivo funzionamento gastrointestinale è un dato ormai strutturale con il quale dovrai fare i conti a lungo: il passaggio ad una dieta corretta non può compiere il miracolo di riportarti alla salute in breve tempo. Diciamo che con una dieta corretta potrà finalmente iniziare un percorso di guarigione che sarà necessariamente piuttosto lungo, tanto lungo quanto stabilirà il tuo corpo in base alle sue forze residue, e anche in base alla tua abilità nel metterlo nelle migliori condizioni. (continua)

    Rispondi
  2. Francesco

    (segue) Dunque dicevamo che la dieta ideale è costituita da frutta e verdure crude. Ma l’ideale è un conto, la realtà spesso un’altra, alle cose ideali si arriva per gradi, attraverso un periodo di transizione, in cui si fanno concessioni più o meno grandi al cotto. Mantenere una quota di cotto (che è meno digeribile del crudo) ha infatti il vantaggio di frenare un po’ la detox (e dunque i tuoi attuali problemi gastrointestinali), che con una dieta cruda 100% si scatenerebbe invece in forma virulenta dolorosa e probabilmente incontrollabile, tutte cose che in una situazione come la tua non sono certamente consigliabili. Quindi non solo frutta e verdura crude, ma anche frutta e verdure cotte. E forse anche qualche piccola concessione ai cereali senza glutine, come il riso miglio grano saraceno ecc.
    Se sei interessata, ti posso dare qualche utile suggerimento su come programmare il tuo menù giornaliero, anche nelle quantità, basta che tu me lo chieda, qui sul blog (precisando la tua età e peso/altezza). Quel che mi premeva dirti è che se vuoi puoi guarire, ma attraverso un percorso piuttosto lungo e travagliato, durante il quale però già potrai godere di progressivi miglioramenti.
    In bocca al lupo.

    Rispondi
    • Donata Gumiero

      Buongiorno Francesco, è possibile contattarla per e-mail privatamente?

      Rispondi
  3. Elettra

    Grazie Francesco per l'assidua attività di commento alle tesine di Valdo con ulteriore chiarimento dei casi specifici. Per me, ma credo anche per molti altri, è molto didattica e utilissima. Continua così, e non temere di ripeterti…repetita juvant!!!

    Rispondi
  4. Selena Spina

    la ringrazio molto Francesco. Certo sono interessata a ricevere da lei qualche utile suggerimento su come programmare il mio menù giornaliero, anche nelle quantità!
    Le lascio la mia mail: recel10@libero.it
    Ad ogni modo, se preferisce invece scrivermi qui sul blog le anticipo che ho 33 anni, peso 60 kg circa e sono alta 1,70.
    Lei esclude che io possa avere qualche problema di intollerenze alimentari dato che negli ultimi tempi ho notato che con la pasta "secca" faccio fatica quasi sempre a digerire?!
    Grazie in anticipo…

    Colgo l'occasione per ringraziare anche il Dott.Vaccaro per la sua lunga mail di risposta.

    Rispondi
  5. Francesco

    Dunque, Selena, sei piuttosto giovane, quindi ancora ben provvista di capitale energetico, che ti aiuterà a rimetterti abbastanza velocemente in sesto. Ma non più così giovane da aver potuto finora evitare una serie di processi degenerativi (all’apparato gastrointestinale, alla cistifellea, probabilmente anche all’assetto ormonale) che ora ti tocca affrontare con un piano di azione di medio lungo termine (piano d’azione che dovrà diventare il tuo stile abituale di vita, da assumere cioè per sempre, pena il ritorno dei vecchi problemi, anzi aggravati). Quanto al tuo peso, sarebbe opportuno riprendere qualche chilo (anche 4 o 5), quindi la prima cosa è quella di interrompere quella sorta di dieta dimagrante in atto e dunque di mangiare di più e comunque a sufficienza: in questo modo il peso si assesterà da solo sul suo giusto livello di equilibrio. Direi che non puoi scendere sotto le 2000 calorie, se poi vorrai seguire qualche programma di esercizio fisico anche intenso (ecco un’altra cosa altamente consigliabile), ovvio che il tuo fabbisogno non potrà che salire anche a 2500 e oltre. Quindi occhio alle calorie, il modo più semplice è quello di servirsi di una tabella delle calorie/grassi per un paio di settimane, un tempo più che sufficiente per familiarizzare con questo genere di conteggi: allo scopo puoi scaricare sul tuo p.c. la tabella delle calorie/grassi messa a disposizione da Marco Urbisci nel suo sito internet (http://www.dietaenergiaalta.com/). Ed ora veniamo al menù, che di fatto è la strategia centrale dell’igienismo. Non starò a ripeterti ciò che ti ho già detto circa la necessità di adottare una dieta che assicuri una digestione leggera, dunque a base di frutta e verdura (quindi via dalla tavola i cibi di origine animale, carne/salumi/pesce/formaggi latticini/uova), se non per chiarire la questione dei cereali. Io mi sono fatto questa convinzione, che ci sono due categorie di persone: quelli che tollerano i cereali e quelli che invece non li reggono. Io ad esempio ho mio fratello che li regge benissimo, mai avuto problemi; io al contrario ho grossi problemi coi cereali, pur non essendo celiaco. L’ho capito a 60 anni, quando finalmente una mia amica crudista mi ha scongiurato di provare ad eliminarli completamente dalla mia dieta, come già lei stessa aveva fatto risolvendo ogni suo problema (gastrointestinale e non solo) e come io stesso l’ho quindi imitata con gli stessi risultati. Io capisco che per noi i cereali sono molto più di un alimento, sono il perno della nostra civiltà, riunirsi a tavola e spezzare il pane insieme è celebrare un rito che ci rassicura e ci dà gioia e calore umano. Ma che ci lascia anche, almeno per i molti soggetti che non tollerano i cereali, un cumulo tossico di proporzioni davvero ragguardevoli. L’inconveniente più grave dei cereali è che intasano i villi intestinali, con le loro micidiali proteine (glutine in particolare), collose e calcificanti; molte disfunzioni nascono da qui, dal malassorbimento intestinale. Senza poi contare il problema della glicemia, del ristagno delle feci, delle fibre insolubili che irritano l’intestino, tutte cose che sfiancano il nostro fisico, specie se non siamo adeguatamente attrezzati a metabolizzare questo alimento. Io di certo non sono attrezzato, e molto probabilmente non lo sei neppure tu, visti i risultati. (continua)

    Rispondi
  6. Francesco

    (segue) Non hai che un modo per stabilirlo, provando ad eliminarli, con un piano d’azione però di medio lungo raggio, perché i risultati non sono ad effetto immediato (diffida di coloro che ti spiegano che con un digiuno o due si risolve tutto miracolosamente, questa è una bufala, buona per i gonzi, ciò che è necessario in casi come il tuo è la costante pratica virtuosa). Datti un arco di tempo ragionevole, nel mio caso è stato di un anno, nel tuo caso la tua giovane età può venirti in soccorso accelerando i tempi della guarigione, difficile però dire di quanto, è il nostro corpo che fa tutto e decide come e quando. Mi rendo conto che non è un percorso facile, sia per via delle nostre radicate abitudini (dure a cambiare), sia per gli effetti della detox (crisi eliminative) e che in parte hai già avuto modo di conoscere (ma altri ancora potrebbero insorgere, anche di carattere acuto dovuti alla lisi dei tessuti). Qui starà a te stabilire fino a che punto spingere, e di conseguenza sopportare, gli spiacevoli effetti e sofferenze della detox, giocando sulle tue scelte alimentari e in particolare sulla quota di cotto da adottare nel tuo menù: più stai sul crudo (specie se liquido) e più favorisci la crisi eliminativa, quindi attenta a non esagerare col crudo (anche se non vedo nel tuo caso grossi rischi dovuti a carenza delle risorse necessarie ad affrontare il processo depurativo), e comunque sta in gran parte a te trovare il giusto equilibrio. Io ora ti prospetto un menù di riferimento, cui tendere nel tempo, ovviamente modificabile secondo le tue specifiche esigenze e gusti (oltre che secondo la stagione, visto che si tratta di un menù invernale).
    Colazione: 800 gr agrumi (arance, clementine, pompelmo) e kiwi. La colazione può essere eventualmente arricchita da un succo di carote (mezzo chilo), che può essere bevuto anche insieme alla spremuta d’arancia e pompelmo. Si può anche dividere la colazione in due turni: prima colazione e spuntino a metà mattina
    Pranzo: 800 gr banane, frullate con 2 etti di lattuga (o sedano o altra foglia tenera, spinaci compresi)
    Un’ora almeno prima di cena: due mele e una pera, 600 gr circa
    Cena: insalata mista cruda (di almeno ½ chilo, di cui un paio d’etti a foglia), condita con mezzo cucchiaio d’olio, seguita da verdura cotta (di 700 gr circa di cui 200 gr patate), condita con mezzo cucchiaio d’olio. Un ottimo piatto cotto sono le patate e carciofi: cuori di carciofi a spicchi, patate a dadini, passati in padella con un dito di acqua e spicchio d’aglio (e sale), 10-15 minuti di sobbollitura sotto coperchio, a fine cottura battutina di aglio e prezzemolo e filo d’olio. I carciofi e il succo di carote sono particolarmente consigliati dalla terapia Gerson, ottimi per il fegato e per la flora batterica intestinale.
    Totale calorie 2.150 (con le carote anche 2.400 circa), di cui il 10% circa proveniente dai grassi.
    Naturalmente niente alcol, caffè, sigarette, bibite, cioccolato e dolcetti di alcun genere. L’unica bevanda consentita è l’acqua, buona anche l’acqua di cottura dei carciofi (bolliti), va bene anche qualche tisana (ottima per scaldarsi la sera se si ha freddo, come succede normalmente i primi tempi)

    Rispondi
  7. Francesco

    ovvio che l'alimentazione non è tutto per la nostra salute, ci sono tante altre buone pratiche tutte molto importanti: l'esercizio fisico anche intenso (sempre comunque con la dovuta gradualità), l'esposizione all'aria e alla luce del sole, il sonno e il riposo, la respirazione profonda (addominale), i pensieri positivi (soprattutto). Tutte cose molto importanti che puoi approfondire leggendo diverse pubblicazioni di ispirazione più o meno igienista.

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  8. Francesco

    dimenticavo il tuo timore per la tua intolleranza alla pasta secca. Secondo me hai quasi certamente qualche forma di intolleranza o di sensibilità nei confronti dei cereali, similmente a quanto succede a me personalmente, Ma questo è un male davvero relativo, basta non mangiare più i cereali e sostituirli con la frutta e con le patate. In via transitoria, se proprio non riesci a farne a meno, ti puoi concedere talvolta quelli senza glutine, come il riso il miglio il grano saraceno il mais la quinoa e l'amaranto. Ma l'ideale secondo me resta una dieta abituale priva di cereali tout court. Poi chiaro che le eccezioni si possono sempre fare, purchè siano tali: la pizza ogni tanto con gli amici, o alcuni piatti tipici del nostro territorio (polenta e funghi, pasta e fagioli, risotto ecc.), purchè siano davvero delle eccezioni e non la regola. Tornando alle intolleranze, io non so più cosa siano, perchè non gliene dò motivo di esistere, tagliando loro l'erba sotto i piedi. Quanto al timore di una carenza di carboidrati complessi (cereali), non è davvero il caso di farsene un problema: moto meglio i carboidrati semplici della frutta cruda, immediatamente digeribili e ricchissimi di enzimi e di una quantità infinita di nutrienti (vitamine, minerali e sostanze fitochimiche) che con la cottura o spariscono oppure perdono efficacia e vitalità. Il nostro corpo ha bisogno di zuccheri semplici per funzionare: se gli diamo quelli complessi lo costringiamo, prima di poterli utilizzare come fonte energetica, ad un grosso lavoro digestivo per ridurli a zuccheri semplici, un lavoro che diventa del tutto inutile se glieli forniamo direttamente attraverso la frutta. Quando si passa dall'alimentazione convenzionale a quella centrata sul consumo di frutta, succede che l'impegno digestivo quasi si azzera, e dunque a quel punto il nostro corpo può finalmente dirottare le sue energie verso la depurazione interna e la riparazione dei tessuti, andando incontro a una serie di disturbi che sappiamo essere quelli della detox ma che gli onnivori addebitano alla frutta e a loro supposte intolleranze o allergie che sono in realtà solo un prodotto della loro fantasia (diciamo pure della loro ignoranza di come funziona il nostro organismo).

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  9. Francesco

    anzi direi che un pò di sana intolleranza nei confronti di tutto quel (cereali compresi) che non sia frutta e verdure edibili è perfino una benedizione, se la si prende per il verso giusto.
    Quanto al menù che ti ho proposto, non vorrei averti spaventato; tieni conto che è un menù pressocchè ideale, insomma è un traguardo a cui tendere con la gradualità necessaria. Comunque per eventuali tue perplessità non esitare a farti sentire.

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  10. Veronica

    Ho 31 anni,e da qualche mese soffro con dolori allo stomaco.la gastroscopia indica ernia iatale e abbondante reflusso biliare.il gastroenterologo dice che non mi servirebbe a niente stare attenta a mangiare,perché il problema deriva dalle valvole (piloro e cardias)che sono costantemente aperte.nel mio caso.prendo pariet da 20mg,ma sto solo tamponando,in più ho un calcolo e 2 polipi alla colecisti.cosa ne pensa?grazie mille veronika

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  11. Luca Merlino

    Per anni problemi di digestione, stomaco e intestino, dolori addominali. Tutti i medici mi curavano per gastrite e peraltro seguivo anche una dieta tendenzialmente vegana. Non appena tolta la colecisti ho risolto tutti i problemi adesso digerisco anche le pietre

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