LETTERA
IPOTESI DI INFIAMMAZIONE PELVICA
Mi aiuti la prego!!! A mia madre, che da qualche mese avvertiva un fastidio al fianco dx, hanno riscontrato un ispessimento parietale peritoneale meritevole di approfondimento diagnostico. Si è sottoposta a colonscopia e gastroscopia, esami entrambi fortunatamente negativi, ed ora, tra i medici interpellati, alcuni pensano possa trattarsi di infiammazione pelvica e suggeriscono una ago-biopsia sotto guida ecografica. Altri, tra le varie ipotesi, si sono spinti fino alla carcinosi peritoneale versus mesotelioma.
DILEMMA IRRISOLTO E TENSIONE CONTINUA
Questo enorme dilemma lo trasciniamo da maggio 2014. Siamo spaventate e non sappiamo come e se procedere. Aggiungo che a parte il Ca 125 alterato e di molto (300 su 1-35), tutti i valori rientrano nella norma. L’ultima ecografia addominale ha evidenziato una sottile falda di liquido in addome. Mia madre ha subito due interventi nel corso della sua vita ovvero appendicectomia e colecistectomia ed ha avuto 4 parti naturali. Non è diabetica ed ha una leggera ipertensione controllata con un calcioantagonista (mezza compressa di Plendil 5 mg). Ha un laparocele epigastrico che le procura una digestione lenta, un senso di pesantezza e gonfiore dopo i pasti, e soffre anche di stitichezza.
PUÒ ESSERE DI AIUTO UNA ALIMENTAZIONE CRUDISTA?
A mia madre ho parlato di lei ed è rimasta affascinata dalle sue risposte e dai suoi preziosi suggerimenti. Lei cosa pensa di tutto ciò? Una alimentazione vegetariana e crudista potrebbe aiutare mia madre ad uscire dal tunnel in cui ci siamo imbattute? Confidiamo in una sua risposta, grazie!
AVVIATO UN CAMBIO DIETA, PARE CON ECCESSO DI LEGUMI E SEMINI
Ci sarebbe la possibilità di incontrarla o quanto meno potrebbe indicarci chi nella nostra città che è Napoli potrebbe aiutarci? Ho già inviato una mail all’altro suo indirizzo di posta elettronica perchè non so quale dei due è attivo. Questa è la terza mail e devo aggiungere che in questi giorni mia madre ha eliminato carne, pesce e formaggi dalla sua dieta e forse l’aver introdotto soprattutto più legumi, cereali integrali e semini vari ha peggiorato la sua stitichezza cronica. Si sente gonfia, non riesce a svuotarsi e sembra avere un blocco delle funzioni intestinali. Cosa fare? Un digiuno potrebbe aiutarla? Sono confusa e non so come aiutare mia madre.
Anna
*****
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI PERITONEO
Ciao Anna. Il termine peritoneo deriva dal greco peritonéios, dove peri sta per intorno e tonéios sta per ricoperto, per cui si parla di qualcosa che copre intorno o che si distende intorno. Il peritoneo è una membrana siero-fibrosa, sottile e quasi trasparente, che avvolge e sostiene e protegge uno per uno tutti gli organi addominali dell’apparato digerente, come intestino, stomaco, duodeno, digiuno, ileo, colon, fegato, colecisti, pancreas. Presenta due strati ripiegati uno sull’altro. Due strati che formano due foglietti. Quello esterno chiamato peritoneo parietale, che aderisce alla parete addominale, e quello interno chiamato peritoneo viscerale, che avvolge i visceri.
DEFINIZIONE DI CARCINOSI PERITONEALE E DI ASCITE NEOPLASTICA
Con il termine di carcinosi peritoneale si indica la presenza di cellule tumorali nella cavità peritoneale. Queste cellule formano dei noduli che crescono sulla membrana stessa ossia sul peritoneo. In genere, alla presenza di cellule tumorali nel peritoneo, si associa la presenza di liquido ascitico. Le cellule si possono trovare anche libere all’interno di questo liquido. L’ascite neoplastica è rappresentata da un abnorme aumento del liquido endo-peritonealae, fino a raggiungere quantità di 8-10 litri, nel cui contesto galleggiano milioni di cellule tumorali.
TUMORI PRIMARI E SECONDARI
Le cellule tumorali possono derivare da rari tumori primari o peritoneali che originano dal peritoneo stesso, come lo Pseudomixoma del peritoneo ed il Mesotelioma peritoneale, ma più spesso derivano da tumori secondari che hanno origine da altri organi. I tumori che più spesso provocano un quadro di carcinosi peritoneale sono:
- Carcinoma dell’ovaio,
- Carcinoma dello stomaco,
- Carcinoma della mammella,
- Carcinoma del colon o del retto,
- Melanoma.
NODULI TUMORALI E SINTOMI
La presenza di noduli tumorali sulla membrana peritoneale provoca in genere i seguenti sintomi, o segni, o disturbi avvertiti dal paziente.
- Disturbi addominali vaghi ed aspecifici,
- Disturbi della digestione,
- Senso di gonfiore precoce ai pasti,
- Senso di pesantezza,
- Disturbi del transito intestinale fino alla sub-occlusione ed alla occlusione intestinale,
- Aumento di volume dell’addome legato alla presenza di ascite.
L’ascite neoplastica è rappresentata da un abnorme aumento del liquido endoperitoneale, fino a raggiungere quantità di 8-10 litri, nel cui contesto galleggiano milioni di cellule tumorali.
PRESSIONE ENDO-ADDOMINALE E IMPEDIMENTO AL TRANSITO INTESTINALE
Si produce pure un aumento della pressione endoaddominale, dovuta alla occupazione di spazio sia da parte delle masse di carcinosi che dalla presenza dell’ascite. Progressivamente i visceri endoaddominali vengono compressi e il normale transito all’interno dell’intestino ne risulta impedito, con la comparsa infine del quadro di occlusione intestinale. Il mancato transito del contenuto intestinale, rappresentato da gas e feci, provoca vomito, distensione addominale, dolori crampiformi, perdita progressiva di liquidi con progressiva contrazione delle diuresi e comparsa di insufficienza renale, difficoltà respiratorie.
MESSA A PUNTO DI TECNICHE CHIRURGICHE AVANZATE MIRANTI A COLPIRE IL TUMORE IN ZONA PERITONEALE
Per molti tumori, che si manifestano con carcinomatosi e ascite, si verifica che la malattia neoplastica rimanga confinata nella cavità addomino-pelvica anche per molti mesi se non addirittura anni, senza una particolare tendenza a dare origine a metastasi a distanza come si verifica normalmente per la maggior parte dei tumori maligni. In altre parole si può verificare che per lungo tempo il tumore tenda a diffondersi sempre più nella cavità addominale sotto forma di carcinosi, ma senza provocare la formazioni di tumori secondari (metastasi) in altri distretti quali ad esempio metastasi al fegato, al polmone, alle ossa, al cervello. Per questo motivo sono state messe in atto strategie terapeutiche che mirano a colpire la malattia quando ancora rimane confinata alla cavità addomino-pelvica, pur trattandosi di forme di diffusione gravi e di difficile trattamento, che fino a poco tempo fa erano ritenute suscettibili esclusivamente di trattamenti palliativi e non radicali.
TUMORE OVARICO E MARKER CA 125
Il Ca 125 sta per Cancer Antigen 125 o Mucina 16, ed è un marker del tumore ovarico che rappresenta il 5% di tutti i tumori femminili e che in Italia colpisce 4000-5000 donne all’anno. Il marker può risultare elevato anche in caso di malattie benigne tipo endometriosi, fibromi uterini, policistosi ovarica, infiammazioni pelviche e gravidanza.
ALTRE MALATTIE DEL PERITONEO
Altre malattie del peritoneo sono la peritonite, infiammazione causata da perforazione dei visceri per diverticoli, ascesso, morbo di Crohn, nonché lo pneumo-peritoneo, con formazione di gas all’interno della cavità peritoneale in seguito a perforazioni di stomaco o intestino con peritonite, nonché l’ascite che è un versamento peritoneale o liquido peritoneale, ossia un accumulo in eccesso di liquido trasudato od essudato nella cavità peritoneale, dovuto a causa tumorale o ad infiammazioni.
LAPAROCELE EPIGASTRICO O ERNIA POST-OPERATORIA
Evidenziate queste informazioni generali di provenienza essenzialmente medica, entriamo nel caso specifico. Tua madre soffre di laparocele epigastrico, un foro derivante da precedenti operazioni. Un foro che viene anche definito ernia post-operatoria. Una lesione che provoca dolori e tende ad ingrossarsi. Anche questo fatto può rappresentare una complicazione e un dilemma chirurgico. Come dire una tentazione in più per intervenire col bisturi.
SCELTA DI CAMPO TRA MEDICINA INTERVENTISTICA E CURA DELLA NON-CURA
Si impone a questo punto il solito problema della scelta di campo. Da un lato c’è la medicina chirurgica, che pur tra dubbi e ipotesi varie non ci pensa su troppe volte e tende ad intervenire col bisturi. Dall’altro c’è la Health Science, che non considera il bisturi ed è pure contraria ai farmaci, puntando tutto su un riequilibrio progressivo mediante cambio dieta, ricorso a centrifugati di verdure, a frutta matura, a menu super-digeribile sobrio e leggero, a cibi masticati accuratamente, a passati di verdure e patate e cavoli, a purea di patate. Evitare pasti pesanti e proteici, intesi a rimpiazzare la carne abbandonata. Puntare preferibilmente a pasti leggeri e frequenti. Risolvere la stitichezza ricorrendo anche all’inserimento di patata cruda non irradiata nel centrifugato di carote-sedano-ananas.
CAMBIO DIETA E CAMBIO MENTALITÀ
Cambio dieta associato alla applicazione di un pacchetto salute che crede nelle leggi della natura, associato alla legge secondo la quale il corpo, se messo nelle condizioni ideali per farlo, non va mai contro se stesso e ha la tendenza ad autoguarire. Pertanto, scegliendo l’igiene naturale si deve cambiare anche la propria mentalità. Ci si deve responsabilizzare e preparare.
PENSARE IN POSITIVO E DIVENTARE ATTORI DELLA PROPRIA SALUTE E NON PIÙ COMPARSE
Non più vivere nella paura e nell’inazione. Pensiero positivo e rimboccarsi le maniche. Dopotutto gli esami condotti finora non hanno evidenziato grandi patologie. Ma anche se ci fosse qualche tumore non bisognerebbe demordere o disperarsi. Agire, provare, sperimentare. Non più delegare la propria salute a terzi, ma diventare conoscitori di se stessi e terapeuti di se stessi, visto che ogni corpo è diverso, avendo una storia diversa, nonché problematiche particolari ed esclusive, visto che il nostro corpo ci appartiene e occorre stabilire con esso un continuo dialogo.
TESINE DA LEGGERE
- Ascite o idropisia con perdita equilibrio idrico-salino
- Adenocarcinoma, ascite e vita legata a un filo
- Ascite cancerosa, sistema ormonale, scala pH e 10 mosse salvavita per casi disperati
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti