LETTERA
Ciao Valdo.
È cinese il nuovo proprietario dell’intera agricoltura italiana, ma gli italiani non lo sanno.
Elena Fasulo
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COMMENTO
PESANTI CRITICHE ALLA VISUALE FILO-ATLANTICA DI MODIGLIANI E CERRETELLI
Mi spiace per Sergio Di Cori Modigliani e per Adriana Cerretelli, autori sì di un ottimo articolo in fatto di informazione politica ed economica, ma anche protagonisti di una interpretazione parziale e faziosa di stampo pro-atlantico e filo-americano. Una interpretazione sviante e tutto sommato diseducativa a mio modo di vedere. Se George Soros venisse a conoscenza di questo loro articolo li nominerebbe all’istante suoi adepti e gli assegnerebbe importanti premi e riconoscimenti.
CI SONO TIRANNI E TIRANNI
Ovvio che mettersi in condizioni di dipendenza, di servitù, di vassallaggio e di schiavitù non è mai piacevole ed auspicabile, indipendentemente da quale sia il despota e il tiranno di turno. Tuttavia, in mancanza di alternative migliori, non c’è nulla di anormale nel dare le proprie preferenze a chi ti snobba e ti sfrutta di meno.
L’ITALIA FAREBBE BENE AD APRIRSI FINALMENTE VERSO L’EST
Qualora l’Italia avesse davvero l’intenzione di svendersi per necessità a qualcuno, farebbe bene a rivolgersi ai giusti interlocutori, ovvero a paesi e a soggetti dotati delle carte in regola. Potrei avere qualche dubbio sugli Emirati e sull’Arabia Saudita, per il loro coinvolgimento con Al Qaeda e con l’Isis, ma non vedo per niente grossi svantaggi nelle aperture verso la Cina o verso la Russia di Putin, entrambi giganti laboriosi, concreti e bendisposti verso l’Italia.
PEKINO PER NECESSITÀ, MA SOPRATTUTTO TAIWAN, HONGKONG E SHENZHEN
Meglio ancora di Pekino, di cui serbo ovviamente il pessimo ricordo di Piazza Tienanmen e la facilità con cui tuttora commina condanne a morte, vedrei chiaramente un’apertura verso i cinesi di Taiwan, non solo per la loro ammirevole fierezza indipendentistica, ma anche per quella loro impareggiabile abilità e maestria agricola che gli permette di produrre 12 mesi l’anno banane, manghi, guava, meloni, angurie e ortaggi superlativi. Gli agricoltori di Taiwan, senza offesa verso quelli di casa nostra, sarebbero in grado di trasformare in breve l’Italia in un giardino fiorito e in un territorio fertile e produttivo mai visto prima. O vedrei chiaramente un’apertura verso Hongkong e dintorni, dove la stessa Cina odierna si distingue comunque e sta anzi facendo autentiche mirabilie nella Silicon Valley di Shenzhen (al confine con Hongkong), dando impiego e partecipazione societaria a oltre 30.000 giovanissimi ingegneri cinesi impegnati nella produzione di articoli avanzatissimi. Giovani sui vent’anni che parlano a meraviglia la lingua inglese.
L’OPERAZIONE PIRELLI E GLI STESSI APPROCCI VERSO L’A.C. MILAN E LO SPORT ITALIANO, INCLUDONO VALORI DI AMMIRAZIONE E DI COLLABORAZIONE
L’operazione Pirelli, vista dai pianificatori dell’economia cinese, riassume la strategia della nuova normalità e il rapporto tra Partito-Stato e libero mercato. Il presidente di ChemChina, Ren Jianxin, 57 anni, sta guidando il gruppo (che è il primo nella chimica cinese e il 19° al mondo, con 140 mila dipendenti) in una campagna di espansione all’estero per ottenere tecnologia, capacità di management e accesso ai mercati. C’è qualcosa che ricorda l’imprenditorialità italiana del dopoguerra in gente come Ren. Ci sono in tutto questo importanti valori come capacità di adattamento e intuizione.
L’ESPERIENZA DI REN JANXIN È CARICA DI SIGNIFICATO
La guerra, per la generazione di Ren, è stata la Rivoluzione Culturale che spedì milioni di giovani nelle campagne per rieducarsi. L’uomo al vertice dell’operazione Pirelli, dopo aver zappato per un po’, laureato in economia, ha cominciato lavorando per l’Istituto di ingegneria chimica del ministero dell’Industria e nel 1984 gli capitò per caso di sapere che ogni anno otto milioni di tonnellate di carbone venivano sprecate per le incrostazioni delle caldaie. Al giovane funzionario venne in mente di aver letto qualcosa di utile in materia: uno studio su un acido con particolari doti detergenti. Quella pratica giaceva inutilizzata con migliaia di altre negli scaffali dell’istituto.
INTRAPRENDENZA PREMIATA
Ren pensò che era il caso di rischiare: “Ottenni dal ministero un prestito di 10 mila yuan (circa 15 mila euro di oggi) e con sette compagni fondai la BlueStar, azienda per la pulizia chimica”. All’inizio, il detergente usato dalla BlueStar serviva a pulire le teiere dei cinesi nella povera provincia del Gansu: 20 centesimi di yuan a intervento. Ma visto che funzionava, l’azienda passò a ripulire caldaie e poi gli impianti industriali, compreso il poligono di lancio del progetto spaziale cinese.
L’ITALIA HA TUTTO DA IMPARARE E GUADAGNARE DALLA RUSSIA E DALLA CINA
L’Italia ha tutto da imparare e tutto da guadagnare sia dalla Russia di Putin che dalla Cina di Xi Jinping e di Li Kejang, attuali presidente e premier. Politici di valore che hanno appreso importanti lezioni dalla storia, che dimostrano spirito autocritico, buonsenso, saggezza e responsabilità. L’Italia ha tutto da imparare da imprenditori straordinari come Ren Jianxin. Poco e nulla può invece capitalizzare da quell’America che coi Bush, con i Clinton e gli Obama ha sovvertito ogni parvenza di pace e di stabilità in Medioriente, creando le basi per i disastri immigratori i cui oggi paghiamo salate conseguenze. Da rilevare poi che la stessa America, nella versione decisamente innovativa Donald Trump, 45° presidente, sta guardando non a caso in quella stessa direzione.
I GIOVANI ITALIANI INOPEROSI E DISOCCUPATI DEVONO DIRE GRAZIE AGLI USA
Poco e nulla da quell’America che ci ha riempiti di basi militari e di testate atomiche. Poco e nulla da quell’America che ci ha letteralmente distrutto le piccole ma fiorenti industrie metal-meccaniche e il magnifico flusso export verso l’Asia, grazie alle disgraziate speculazioni di Soros sul Baht Thailandese e sulle valute delle Tigri Asiatiche. Poco e nulla da quell’America che con le sue banche fallimentari e decotte, nonché coi suoi dollari inflazionati ed usati con stile da falsari, ha causato povertà e disoccupazione nel mondo intero, ridicolizzando l’Italia con le sue agenzie corrotte di rating. Poco e nulla da quell’America manovrata dai ladroni stile Billy e Melinda Gates, da personaggi infidi come i Rockefeller, come i Brezinski, i Kissinger. Poco e nulla da imparare e da condividere sulle vergognose invenzioni Aids, sulle insalubri catene alimentari McDonald’s e sulle pesantissime interferenze di Big Pharma.
L’AMERICA RIMANE CULLA PREFERITA DELLE 13 FAMIGLIE FETENTI
Poco e nulla dalle 13 famiglie che capeggiano, comandano e tiraneggiano il mondo intero, con in testa i Rothschild (vedi anche mia tesina “L’inquietante impero mondiale Rothschild”). Poco e nulla dal famigerato Comitato dei 300, formato da famiglie come Agnelli, Balliol, Beale, Campana, Bouvier, Bush, Cameron, Campbell, Carnegie, Carrington, Coolidge, Delano, Doiglas, Ford, Gardner, Graham, Hamilton, Russell, Savoia, Schiff, Seton, Spencer, Stewart, Stuart, Taft, Wilson e simili.
L’AMERICA RIMANE CULLA PREFERITA DEL FUNESTO COMITATO DEI 300
Il Comitato dei 300 usa le varie istituzioni internazionali per dominare il mondo, tra cui il Council of Foreign Relations, il Bilderberg, la Commissione Trilaterale, il Club di Roma, il Royal Institute of Foreign Affairs, la Mafia, la Cia, la Nsa, il Mossad, i Servizi Segreti, il Fondo Monetario Internazionale, la Federal Reserve, l’International Reverse Service, l’Interpol, la Nato, la Seato, l’Irs, la Sec, la Fema, la Fda, l’Oms, tutte istituzioni private, spacciate in modo truffaldino per istituzioni pubbliche!
Valdo Vaccaro
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