LETTERA
BAMBINO DI 11 ANNI REDUCE DA TRE INTERVENTI PER IPOSPADIA E LICHEN
Salve dr Vaccaro, mi chiamo Alessandra e sono la mamma di un bambino di 11 anni a cui 5 anni fa hanno diagnosticato il lichen. Nell’ottobre 2005 è stato sottoposto ad intervento di uretroglanduloplastica con ricostruzione del prepuzio in quanto portatore di ipospadia. Nel febbraio 2011 intervento di meato plastica per stenosi meatale con biobsia e diagnosi di lichen. Nel novembre 2015 è stato sottoposto ad un terzo intervento di circoncisione con relativo esame istologico che ha confermato la presenza del lichen.
TERAPIE AL CORTISONE E INVITO A NON PREOCCUPARCI TROPPO
Negli ultimi anni abbiamo incontrato molti medici che ci hanno sempre detto di non preoccuparci poiché questo tipo di malattia nei bambini spesso regredisce in età adolescenziale e si sono limitati a prescriverci terapie a base di cortisone. Io mi sono anche un po’ documentata su questa malattia e mi si è aperto un mondo.
DIETE ALIMENTARI ADEGUATE E ACQUA ALCALINA
Insieme a mio marito sono alla ricerca di un medico che sia in grado di darci delle spiegazioni sulla reale situazione di nostro di nostro figlio e su quello che il futuro ci riserva, visto che le poche spiegazioni che ci hanno dato non sono state così esaustive. Noi abitualmente già da un paio di anni abbiamo scelto di seguire una dieta alimentare adeguata, beviamo acqua alcalina, non usiamo medicinali e siamo molto orientati su tutto ciò che è naturale e questo spesso si scontra con le realtà mediche.
RICHIESTA APPUNTAMENTO
Mi chiedevo se fosse possibile avere un appuntamento con lei, anche se immagino che sia molto difficile. Resto comunque in attesa di un suo riscontro e la ringrazio se riuscirà a dedicarmi un pochino del suo tempo. Cordiali saluti. Alessandra
RISPOSTA
CHE COS’È L’IPOSPADIA
Ciao Alessandra. L’ipospadia è un’anomalia congenita, presente fin dalla nascita. Una malformazione congenita dell’uretra maschile che sbocca sotto il glande anziché alla punta iniziale del pene. Questo determina disturbi nella minzione e più avanti disturbi nella eiaculazione, eiaculazione precoce e disturbi psicologici conseguenti come sconforto e depressione. Il termine deriva da hypò=sotto e spadìzen=pelle ritirata.
ANOMALIE ANATOMICHE E INTERSESSUALITÀ
Le forme più gravi di ipospadia sono spesso associate ad altre anomalie anatomiche del pene o dell’apparato urinario. Tra queste, la più frequente è il cosiddetto pene curvo congenito. Tuttavia, possono presentarsi anche casi di idrocele, ernia inguinale, malformazioni renali e criptorchidismo (dal greco kryptòs= nascosto e orchis=testicolo), con mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nel sacco scrotale. Queste associazioni, se presenti, vanno prese in notevole considerazione, perché potrebbero essere collegate a una condizione di intersessualità, in cui un individuo ha caratteri sessuali sia maschili che femminili, per alterazioni cromosomiche ed ormonali.
TRE FORME DI IPOSPADIA
L’incidenza è di un individuo ogni 300 nuovi maschi. Ci sono tre forme di ipospadia. L’ipospadia anteriore è quella più comune, in quanto caratterizza il 70% circa dei casi. L’ipospadia posteriore, la forma più grave, sta sul 20%. Questa forma, inoltre, si presenta, quasi sempre, associata al pene curvo congenito. L’ultimo posto è occupato dall’ipospadia media, che colpisce il 10% circa dei malati.
CAUSE DI IPOSPADIA
Le ipotesi più probabili riguardano la scarsità di testosterone durante lo sviluppo fetale, dovute spesso a intersessualità. Altri fattori di rischio sono:
- Età della madre superiore ai 40 anni,
- Fumo,
- Esposizione a sostanze chimiche e a pesticidi,
- Assunzione di farmaci,
- Assunzione di progesterone.
MODALITÀ DELL’INTERVENTO
Il chirurgo urologo ricostruisce il canale uretrale e il nuovo meato urinario, grazie a del tessuto prelevato dalla mucosa buccale o dal prepuzio, nella parte dorsale del pene. La durata dell’intervento può variare da una a tre ore, durante le quali il paziente è sottoposto ad anestesia generale. Il 90% degli interventi riesce con successo e senza complicazioni future. Tuttavia, una percentuale di casi, il 10% circa, è soggetta a fistola uretrale o astenosi uretrale. La fistola uretrale consiste nella formazione di un buco, che mette in comunicazione la nuova uretra ricostruita con l’esterno. La stenosi uretrale è, invece, un restringimento della nuova uretra, che impedisce il passaggio dell’urina. Di fronte a queste complicazioni, è necessario effettuare un secondo intervento.
QUAL È L’ETÀ IDEALE PER OPERARE?
L’intervento chirurgico è mirato a ricostruire l’uretra e a riposizionare la sua apertura in corrispondenza della punta del pene. È un’operazione delicata, ma con una buona percentuale di successo. Si può effettuare a qualsiasi età, ma quella consigliata è compresa tra i 4 e i 18 mesi di vita. Il decorso post-operatorio è meno traumatico per un neonato (che non lo ricorderà), rispetto a quello di un adulto. Si evitano pure le spiacevoli complicazioni che affliggono l’adulto con l’ipospadia.
Se non si agisce in questo primo arco di tempo, si consiglia di aspettare il 5°-6° anno di vita. Si è osservato, infatti, che, nei bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni, il decorso post-operatorio è di difficile gestione e il trauma psicologico è notevole. Tutti gli affetti da ipospadia possono sottoporsi a intervento. Tuttavia, i casi più lievi, dove il meato urinario è dislocato appena sotto la punta del glande, possono evitare l’operazione. Questi pazienti possono condurre un vita normale anche senza intervento correttivo.
Valdo Vaccaro
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