LETTERA
PH URINARIO BASICO E PLACCHE DI RANDALL A UN RENE
Caro Valdo, ti scrivo per una cosa che potrebbe interessare molti utenti. Ho un pH urinario molto basico, vale a dire 8,5 nel 90% delle analisi e mai sotto il livello 7. Da sei mesi, dopo una occasionale ecografia, mi hanno riscontrato placche Randall a un rene e niente nell’altro.
COME LIBERARSI DA CALCOLI E PLACCHE
Mi sai dire come potrei toglierle visto che già sono quasi vegano totale e secondo i medici potrebbe essere la mia alimentazione troppo vegana con ph urinario 8,5 il responsabile di tutto questo? Grazie per la risposta.
Tino
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RISPOSTA
DEPOSITI CRISTALLINI CHIAMATI PLACCHE DI RANDALL
Ciao Tino. Le placche di Randall sono siti di deposizione cristallina interstiziale all’apice della papilla renale. Troppo spesso asportare non significa risolvere. Vale per i tumori, vale per le placche, vale per i calcoli. Meglio in ogni caso puntare alla auto-disgreazione e all’auto-lisi, sia mediante dieta depurativa che mediante qualche accelerata digiunista. Le placche non derivano di certo dalla alimentazione vegan-crudista ma piuttosto dagli assurdi menu consigliati dalla medicina ufficiale. Queste placche sono state descritte da Randall già nel 1936 in pazienti con calcolosi renale. È su queste placche che si può infatti sviluppare la formazione di vero e proprio calcolo. Perché si formino le placche di Randall non è ancora stato scoperto, dicono i nefrologi.
STRAORDINARIE TERAPIE DEL DR WALSER PER IL RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITÀ RENALE
Non è affatto di questa opinione il dr Mackenzie Walser, docente alla John Hopkins University nonché ideatore di una formidabile terapia per sofferenti renali. Praticamente tutte le proteine animali sono eliminate in modo sistematico e vengono rimpiazzate con vegetali e frutta acquosa. Gli basta che ci sia una funzionalità renale residua di almeno il 2% o di più, per impostare un efficace lavoro di ripristino renale evitando il ricorso alla dialisi. Al pari dei calcoli alla cistifellea, i calcoli renali sono il chiaro risultato di dieta fallace. Si dissolvono gradualmente mano a mano che modifichiamo in meglio il nostro menu quotidiano.
ACIDO OSSALICO, CALCIO INORGANICO E ACIDO URICO PRODUTTORI DI CALCOLI RENALI
I calcoli renali sono legati a quanto segue: A) Eccessi di acido ossalico, tossico e corrosivo (bietole 690 mg per 100 grammi), spinaci 676, cacao 450, bietole rosse 338, cavolfiore 60, sedano da costa 50, carote 33, radicchio 27, arance 24, fragole e mirtilli 15, banane 6, patate e asparagi 5, fagioli 4, piselli 1 mg per 100 grammi, B) Eccessi di calcio inorganico (da latticini, da integratori, da acque pesanti, da cibi cotti e da verdure stracotte), C) Eccessi di acido urico (da alimentazione carnea e da caffè).
VARIAZIONI PH NEL SANGUE E NELLE URINE
Il pH delle urine può variare all’interno di un range di normalità piuttosto ampio. A differenza di quello sanguigno per il quale oscillazioni di ± 0.4 punti sono già di per sé spia di patologie gravissime, il pH delle urine oscilla normalmente tra 4,6 ed 8, in relazione alla dieta ed alla salute dell’organismo. Al di fuori di questi limiti la condizione viene considerata patologica. Da cosa dipende il pH delle urine? Il pH delle urine riflette l’abilità renale nel mantenere una normale concentrazione di ioni idrogeno nel plasma e nei liquidi extracellulari. Tale risultato viene ottenuto principalmente tramite il riassorbimento di sodio e la secrezione di ioni idrogeno ed ammonio da parte dei tubuli renali.
LA CARTINA TORNASOLE
Il metodo più tradizionale e semplice per valutare il pH delle urine consiste nell’immergere una cartina al tornasole in un campione di urine fresche. In pratica si utilizza una striscetta di carta contenente un colorante di origine naturale, che gli conferisce la capacità di virare dal verdino (a pH neutro) alle varie tonalità del rosso (in ambiente acido, pH < 4,4) e del blu (ambiente basico, pH > 8,0).
CALCOLOSI DA OSSALATI E CALCOLOSI DA URATI
Urine acide sono associate a calcoli di cistina, xantine ed acido urico, mentre in presenza di urine basiche aumenta il rischio di concrezioni renali di fosfato di calcio, calcio carbonato, magnesio fosfato e struvite. I calcoli di ossalato di calcio si sviluppano maggiormente in ambienti urinari neutri o alcalini. In presenza di calcolosi uratica è consigliabile mantenere il pH urinario tra 6,5-6,8 per favorire la dissoluzione dei cristalli di acido urico.
APPORTO IDRICO GIORNALIERO
È altresì raccomandato un adeguato apporto idrico giornaliero per favorire la diluizione dell’acido urico urinario. Ovvio che chi opta per una dieta vegan-crudista, beve spremute e fa ricorso a tisane, assume importanti quote di acqua biologica per cui bastano pochi bicchieri di acqua e non servono i litri d’acqua raccomandati dai medici. Un’acidificazione del pH urinario può essere d’aiuto contro le infezioni urinarie, mentre il mantenimento di un pH basico è visto, specie dai cultori delle medicine alternative, come una sorta di purificazione dell’organismo, ferma restando l’importanza di una dieta ricca di frutta e verdura.
DIABETE ED IPERTENSIONE ARTERIOSA NEL 72% DEI DIALIZZATI MONDIALI
Da rilevare che:
- I reni sono organi basilari con funzioni energetiche e depurative. I reni sono di fondamentale importanza e rappresentano il maggior organo eliminativo del corpo, specie nei riguardi dei sali minerali inorganici. Quando uno o entrambi i reni sono affaticati tutto il corpo ne risente, a conferma del fatto che essi, insieme al fegato, stanno alla base della nostra forza e della nostra vitalità. Essi svolgono preziose funzioni di smaltimento tossine
- I reni si possono deteriorare anche senza dare sintomi e segnali. Molta gente soffre di insufficienza renale senza nemmeno essere al corrente della sua patologia
- I soggetti più a rischio sono gli ipertesi, i diabetici e gli obesi, i consumatori di aspirine e di farmaci antinfiammatori, gli ultra60enni
- L’insufficienza renale porta alla dialisi e al trapianto
- Nel mondo ci sono 2,5 milioni di persone in trattamento dialitico per uremia cronica, e in Italia la cifra supera le 50 mila unità
- Le cause più comuni di insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa, tant’è che il 72% dei dializzati mondiali sono pazienti diabetici ed ipertesi
- Il diabete si complica col danno renale nel 40% dei casi.
UN AUTENTICO INNO AI CARCIOFI
Tenere presente che un paio di carciofi crudi al giorno ripuliscono reni, linfa e sangue, per cui rimettono a nuovo l’intero nostro organismo. Vanno gustati preferibilmente crudi affettati in insalata con olio e.v. di prima qualità e succo di limone. I carciofi sono tra gli spazzini più efficaci del nostro organismo in quanto:
- Stimolano in modo simultaneo le funzioni renali, epatiche ed intestinali
- Aumentano la diuresi e rafforzano i reni, a loro volta responsabili della depurazione del sangue e protagonisti della ricarica energetica corporale
- Grazie al principio attivo ed amaro della cinarina incrementano la secrezione biliare, facilitando la digestione dei grassi
- Abbinati all’asparago combattono i disturbi meteoropatici legati al cambio di stagione
- Associati alla cicoria e al tarassaco, l carciofo forniscono la quantità di fibre necessarie per il metabolismo primaverile
- I carciofi sono i più potente agenti anti-arteriosclerosi naturali per la loro capacità di abbassare il colesterolo
- Crudi e cotti aiutano a prevenire diabete, coliti, otiti e disturbi dermatologici
- Con un cucchiaio di foglie secche sminuzzate e messe in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua si ottiene un’ottima tisana depuratrice
- Una cura intensa di due settimane è sufficiente a rinnovare fegato, reni, sangue e tessuti
Questo lo sapevano assai bene gli antichi Egizi, ma soprattutto Catone e gli antichi Romani, celebri per la loro salute e il loro equilibrio psicofisico.
FINOCCHIO CRUDO SUGLI SCUDI
Pure il finocchio è pianta straordinaria. Se i reni funzionano a rilento nulla di meglio del finocchio. Il finocchio stimola gli organi emuntori fegato e reni, contrasta i disturbi addominali, regolarizza il ciclo mestruale, svolge intensa azione stimolante e diuretica facilitando l’espulsione di tossine e di acidi urici, senza squilibrare l’equilibrio idrico del corpo, come avviene per i diuretici di sintesi.
MALVA E ORTICA
Ci sono altre piante magnifiche per i reni, e mi riferisco alla malva con la quale si prepara un infuso bevibile nella misura di un litro al giorno. Mi riferisco all’umile ortica ottima come verdura e anche per delle tisane. È ricchissima di clorofilla, di acetilcolina, di vitamine A e C, di minerali basilari come ferro, magnesio, potassio, silicio, calcio e forfora. Eccellente depuratore del sangue ed eliminatorie di scorie. Ineguagliabile sgrassatore del sangue. L’ortica ci porta in dote una salute di ferro.
RAPA PICCANTE, ORZO E PUNGITOPO
Il rafano o rapa piccante è specifico per contrastare l’insufficienza renale, al pari dei ravanelli neri e di quelli rossi. Ovvio che anche il melone acquoso-dolce invernale dalla scorza gialla è straordinario al pari dell’anguria in estate. Anche l’orzo è indicato per arricchire il sangue e per aiutare la funzione renale. Altre piante amiche delle vie urinarie e dei reni sono il cavolo, cicoria, ciliegia, crescione, lampone, porro, portulaca, pungitopo (asparagi amari), ribes, tarassaco, uva, zucca. Ricordarsi infine che l’esercizio fisico e l’esposizione al sole sono di grande aiuto alla funzione renale.
Valdo Vaccaro
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