PIZZE, GELATI, FORMAGGI, CALCIOMANIA E DRITTE BASILARI SULL’ALIMENTAZIONE

da 25 Lug 2015Alimenti

LETTERA

COSA È PEGGIO LA CASEINA O IL GLUTINE COME COLLANTE INTESTINALE?

Ciao, vorrei chiederti quale tra i due collanti intestinali è il peggiore, a parità di peso e volume. Mi rendo conto che risulti improbabile mangiare tanto formaggio quanto il pane e la pasta che normalmente noi italiani mangiano a tavola.

SCEGLIENDO FORMAGGI FRESCHI C’È MODO DI TENERE SOTTO CONTROLLO LA CASEINA?

Comunque, se non sbaglio, la caseina, è contenuta in dosi maggiori nei formaggi stagionati. Quindi l’introduzione della caseina potrebbe essere tenuta sotto controllo preferendo certi formaggi anziché altri. Per il formaggio cotto, pizza o alla piastra, varia qualcosa a livello di caseina-collante? Grazie di cuore. Michele


RISPOSTA

NO AL GRASSO COTTO

Il formaggio è un grasso animale. I grassi e gli oli non andrebbero mai cotti per principio. Ogni formaggio cotto moltiplica i suoi effetti negativi e perversi. Basta provare per credere. Una pizza con la mozzarella ti vanno via ore per digerirla, mentre senza mozzarella le cose cambiano di molto. La pizza ideale è sempre sottile e ricca di verdure fresche inserite nell’ultima fase di cottura della base, e non dall’inizio. Al posto della mozzarella si può inserire dell’avocado e dell’ananas fresco. Uno strappo alla regola si può fare di tanto in tanto. In Friuli, ad esempio il frico piace molto, ed è formaggio cotto, con o senza l’aggiunta di patate. Comunque è bene limitarsi assai ed essere consapevoli di questi effetti perversi del grasso cotto.

DIGERIRE BENE INNANZITUTTO

La cosa essenziale parlando di cibo è ovviamente la sua digeribilità. Premettiamo dunque che l’alimentazione frugivora e vegetariana non ha controindicazioni per nessuno. Frutta, verdure crude, radici e semi, assunte con un minimo di criterio, vengono digerite, assimilate ed evacuate velocemente e senza sforzo alcuno, senza costi digestivi ed enzimatici, senza residui malsani, senza rovinosi fenomeni putrefattivi. La caseina ovviamente detiene il primato mondiale della collosità, per cui è assai peggiore del glutine.

LA FRUTTA AGRA INVERNALE ED ACQUOSA ESTIVA ALIMENTO NUMERO UNO

Ovvio che le combinazioni improprie possono complicare i meccanismi digestivi e causare  gonfiori e dolori addominali. Ma in questi casi si tratta sempre e solo di errori aberranti nelle scelte, nei modi, nei tempi e nelle quantità. Mettiamoci pertanto col cuore in pace, vegani, vegetariani, crudisti ed anche consumatori di proteine animali carichi di dubbi e di perplessità. La frutta rimane l’alimento numero uno, consumata a stomaco vuoto e non a fine pasto, salvo che non si tratti di mela, ananas e papaia, specie che non fermentano.

QUALITÀ DEI FRUTTI PIÙ COMUNI

L’anguria lontano dai pasti è grande amica dei reni e aiuta ad espellere l’urea e le scorie interne. L’arancia è preziosissima come ricostituente e fortificante, oltre che vermifugo, sedativo, antiscorbutico e purificante. Cachi e cornioli hanno potere astringente e sono ottimi contro i fenomeni diarroici. Le ciliegie fortificano il sangue e favoriscono le funzioni renali. Le fragole sono vermifughe, antireumatiche e antiuriche. Il limone aiuta stomaco e reni pigri, disintossica, disinfiamma, contrasta reumatismi, gotta e diabete. Le mele di stagione rafforzano il cervello e aiutano stomaco, vescica e reni. Il melone è lassativo e diuretico. Le pere sono digestive e diuretiche. Pesche, albicocche e prugne sono toniche e depurative. L’uva infine è frutto completo, ricostituente, disintossicante prezioso per la digestione e le funzioni biliari, anti-stitico e anti-obesità.

ORTAGGI, RADICI, GERMOGLI E BULBI

Nell’ordine immediato di cibi ideali per l’uomo seguono le foglie verdi, come radicchio, lattuga, cicoria, cardo, spinaci, erbette o bietole, cavolo, cavolfiore, cavolino Bruxelles, crescione, carciofo, sedano. Seguono le radici come rape, ravanello, carote, barbabietole, patate, patate dolci, topinambur. Infine i bulbi come porro, cipolla, aglio,finocchi, asparagi. Tutti questi prodotti naturali possono essere mangiati crudi oppure cotti al vapore, usando poi l’acqua di cottura per preparare zuppe di cereali e ottime minestre. Le verdure si possono anche saltare in padella.

LEGUMI E CEREALI

I legumi secchi sono pesanti da digerire e favoriscono le fermentazioni. Se freschi invece, sono sempre raccomandabili. Frumento, mais, avena, segala, riso sono digeribili a patto di limitare le quantità e di anticiparli con un piatto di verdure crude. Farine, pasta tipo spaghetti, tagliatelle e simili, sono piuttosto pesanti ma anche qui, anticipati da abbondanti verdure crude, si possono assumere per fini essenzialmente energetici.

DIVIETO ASSOLUTO PER ZUCCHERI RAFFINATI, DOLCIUMI ED ASPARTAME

Zuccheri raffinati, dolciumi ed aspartame si devono considerare come tra i prodotti più dannosi e pregiudiziali alla salute, poiché favoriscono le fermentazioni acide nell’apparato digerente producendo così acidosi nel sangue. Caffè, the, cole, bibite, succhi confezionati e alcolici vanno esclusi dalla nostra alimentazione.

FORMAGGI FRESCHI E DI MALGA SÌ MA CON MODERAZIONE

Il formaggio vecchio è indigesto, produce acido urico, artrite e acidosi del sangue. Quello fresco non genera tali inconvenienti ma può essere consumato con moderazione e solo dai sani, mai dagli infermi e tanto meno dagli stitici. Il sale è irritante. Cibi caldi e gelati predispongono lo stomaco all’ulcera, e poi si va ad accusare del misfatto l’innocente l’helicopter pylori.

IL MINERALE CALCIO E LE TRASMUTAZIONI

Per garantirsi l’apporto giornaliero di calcio è sufficiente utilizzare cereali, frutta fresca, noci e semi crudi, frutta secca e verdura cruda. Sodio, calcio, magnesio e potassio si possono tramutare l’uno nell’altro. Il calcio può essere prodotto a partire dal magnesio presente nella clorofilla, per combinazione con l’ossigeno. Perciò è possibile ottenere il calcio a sufficienza mangiando unicamente verdure crude. Infatti le mucche e molti altri mammiferi che mangiano solo erba hanno una struttura ossea molto sviluppata. Il latte di capra e di pecora fu usato da popoli nomadi molto tempo prima di quello delle mucche domestiche.

IL DECOLLO DELL’INDUSTRIA CASEARIA IN USA

Gli europei introdussero il latte di mucca negli Stati Uniti intorno al 1625. Poco dopo fu formata la prima mandria degli Stati Uniti per la produzione di latte. L’attrattiva che il latte esercitò fu forte, soprattutto grazie alla intensa propaganda di un gruppo di uomini d’affari che fondarono una delle più grosse e influenti industrie alimentari degli Stati Uniti, e grazie al supporto che diede loro il governo stesso nel promuovere il latte come cibo indispensabile per l’alimentazione dell’uomo.

LATTE CHE DIVENTA SIMBOLO DEL WAY OF LIFE AMERICANO

A partire dal 1830 la domanda costrinse i produttori a meccanizzare la produzione. Con l’avvento della pastorizzazione, dell’omogeneizzazione e dei mezzi di trasporto refrigerati, la disponibilità di latte crebbe e, alla fine della Seconda guerra mondiale, il latte era diventato il simbolo dell’American Way of Life che negli anni successivi andrà ad imporsi in tutto il mondo.

CIBO PERFETTO PER IL CALCIO E LE PROTEINE, MA PRINCIPALMENTE PER IL PROFITTO

Il latte, cibo definito puro e perfetto per il suo alto contenuto di calcio, di proteine e di profitto, sta venendo rapidamente smascherato come qualcosa che non è affatto perfetto come siamo stati indotti a credere. Infatti molti nutrizionisti e molti degli stessi consumatori, hanno iniziato a ricredersi circa la sua importanza e persino sulla sua sicurezza come cibo da usarsi tutti i giorni. L’uso smodato che si è fatto del latte e dei suoi derivati ha già provocato l’indebolimento del sistema immunitario di molta gente, compromettendone costituzione fisica e carattere, e ci vorrà molto tempo per cancellare le cicatrici che questi alimenti hanno lasciato su almeno tre generazioni.

DECADIMENTO DELLA VITALITÀ, DELLA FORZA FISICA E DELL’INTELLIGENZA

Il Professor Michael Brawford, biochimico specialista in problemi nutrizionali, autore del libro The Driving Force, osserva che nel corso del nostro secolo l’uomo è riuscito sì a progredire sul piano della tecnologia, ma è anche tragicamente regredito in campo ecologico. L’incremento abnorme di grassi animali nell’alimentazione umana, che negli Stati Uniti ha provocato l’incremento dell’obesità del 30 per cento sulla popolazione, ha notevolmente penalizzato l’assunzione di altre sostanze, come ad esempio i cereali, che fungono da antiossidante che regola lo sviluppo del cervello. L’obesità e altre malattie legate ad un’alimentazione tanto sbilanciata, sono fra le cause principali della mortalità. L’errore alimentare non solo mette a rischio la vitalità dell’uomo, ma produce un decadimento mentale progressivo. Urge quindi al più presto avviare serie campagne educative, ben più radicali e incisive di quelle tutt’oggi esistenti.

DUE PAROLE SULLE MUCCHE DI ALLEVAMENTO

La vita media all’aria aperta è di 20 anni. Ma, chiuse in stalla, durano intorno ai cinque o sei anni. Per produrre a ritmi intensivi latte e vitelli, solo il 25% degli animali riesce a raggiungere sette anni d’età. La dieta naturale delle mucche è l’erba da pascolo, mentre nell’allevamento industriale si utilizza mais, rifiuti non solidi tritati, letame e feci animali, residui intestinali della macellazione di altri animali. In sostanza si stravolge l’alimentazione di un animale erbivoro, inserendo sostanze di origine carnea e organica che provocano conseguenze terribili, incluso il morbo denominato Mucca Pazza.

SCARSO VALORE NUTRITIVO DI LATTE E FORMAGGI

Il latte e i formaggi che troviamo in commercio non sono di certo prodotti di alto valore nutritivo. Per mezzo della pastorizzazione il latte cosiddetto fresco vale ben poco, e il latte sterilizzato di lunga conservazione non ha nessun valore nutritivo. Una buona parte dei veleni, specie i diserbanti e i fertilizzanti sintetici, i farmaci e gli ormoni che si trovano nell’alimentazione delle mucche finisce nel latte, e quest’ultimo diventa maggiormente tossico all’inizio della primavera e quando le mucche sono più malate, fenomeno assai frequente per gli animali che vivono rinchiusi e legati alla catena.

LATTE DI MUCCA CIBO STRAORDINARIO PER IL VITELLO, MA DISASTRO PER L’UOMO

Per legge della natura, il latte serve esclusivamente per nutrire i piccoli della propria specie fino allo svezzamento. Così il latte di mucca è un alimento completo, ma solo per il vitello fino allo svezzamento. La specie umana dovrebbe prendere il latte solo dalla propria madre, normalmente fino all’età di cinque anni circa. Gli adulti che desiderano bere il latte dovrebbero andare a popparlo dal seno della madre o dal seno di un’altra donna. Quanti adulti se la sentirebbero di bere il latte in questo modo?

LA SCALA VIBRAZIONALE SIMONETON PARLA CHIARO

Andando contro questa regola naturale non ci si guadagna niente in salute. L’energia vitale del latte alla mungitura è di 6500 Angstrom, dopo sei ore 6000 A°, dopo 48 ore dalla mungitura 2000 A°. I formaggi fermentati non emettono quasi nessuna radiazione vitale, quelli non fermentati hanno 7500 A° di radiazione, ma non essendo questi, cibi naturali, si possono consumare solo raramente.

IL CALCIO ABBONDANTE HA UNA SUA RAGIONE D’ESSERE

Un vitellino appena nato pesa intorno ai cinquanta chili, mentre dopo un mese ne peserà circa una novantina ed a questo punto sarà in grado di andarsene in giro da solo. Questa rapida crescita richiede un rapido sviluppo della struttura del corpo ed in particolare delle ossa, in base alle richieste del peso e del movimento dell’animale. Questa è la ragione per cui il latte bovino contiene una quantità di calcio tre o quattro volte di più del latte umano.

PER IL BAMBINO UMANO È PRIORITARIO IL FOSFORO ED IL CERVELLO, PIÙ CHE LO SVILUPPO STRUTTURALE

Il latte materno contiene fosforo. Questo elemento è molto importante per la crescita e lo sviluppo del cervello. Il piccolo dell’uomo sviluppa dapprima il cervello, mentre l’animale sviluppa prima la sua struttura ossea. Perciò è giusto che il latte destinato ad un piccolo essere umano sia diverso da quello per un grande animale. Nutrire con latte vaccino un neonato, senza prima riflettere sull’ordine naturale delle cose, è da vero rischioso ed autolesionistico.

STIAMO ATTENTI A QUALE SCIENZA SCEGLIAMO

La scienza convenzionale presta attenzione alle calorie, alle vitamine, alle proteine, agli zuccheri, senza però conoscere esattamente in base a quale meccanismo il latte di mucca crei le mucche e il latte umano faccia diventare esseri umani i bambini. Quando la scienza raggiungerà una più completa comprensione della differenza tra mucche ed esseri umani sicuramente proclamerà che il latte di mucca non deve essere dato agli uomini.

IL CALCIO, UN PREZIOSO ELEMENTO

Il calcio è necessario per la propagazione degli impulsi nervosi, la salute delle ossa e denti e la regolazione del battito cardiaco. Equilibra il sistema nervoso ed interviene nell’attività ritmica del cuore. Evita crampi alle gambe, unghie fragili, irritabilità e alcune forme di mal di testa. L’assimilazione di questo prezioso elemento è controllato dalla ghiandole endocrine ed il corpo è capace di ricavare tutto il calcio che gli è necessario da una dieta sana e naturale. Per garantirsi un apporto giornaliero di calcio adeguato è perciò sufficiente utilizzare cereali, frutta fresca, noci e semi crudi, frutta secca, germe di grano, avena, e verdure con foglie verdi. L’aceto ed i sottaceti in forma pastorizzata sono nemici del calcio e vanno usati con cautela. Su queste basi, diventa comprensibile l’effetto remineralizzante e ricalcificante osseo, di alimenti ricchi di silicio come il miglio e il frumento (65/68 per cento) e ricchi di magnesio come il grano saraceno.

OSTEOPOROSI E CANCRO AL SENO NEI PAESI AD ALTO CONSUMO

La mania di usare molti latticini, per non restare senza calcio, non è pertanto fondata su verità. Diremo anzi che è pericolosa, visto che recenti ricerche hanno dimostrato come l’osteoporosi ed il cancro al seno siano più diffuse nei paesi dove vi è un maggior consumo di latte e formaggio. Pertanto è preferibile ottenere il calcio necessario mangiando cibi che provengono dal regno vegetale. Ne danno conferma le mucche e molti altri mammiferi che mangiano solo erba ed hanno una struttura ossea molto sviluppata. Il calcio è una pericolosa mania sviluppatasi tra i medici, i pediatri in particolare, e tra la gente. Questa mania è cresciuta a tal punto che le industrie latteo-casearie stanno prosperando.

SIAMO TUTTI PRESI IN GIRO DALLE INDUSTRIE CASEARIE

L’assimilazione di calcio nel corpo umano avviene solo quando è in rapporto 2:1 con il fosforo. Nessun latte animale ha questo rapporto, perciò nell’uomo non avviene nessuna assimilazione di calcio (Dr. Frank Oski, pediatra, New York). Da dove prende il calcio il vitello, i cui bisogni di tale minerale sono molto più alti di quello dell’uomo? Come può essere adatto all’uomo il calcio del latte di mucca che è stato creato per il vitello? Vuol dire che qualsiasi cosa contenga calcio può essere consumata dall’uomo anche se è una pianta velenosa, carne o latte?

L’ECCESSO DI CALCIO CI CALCIFICA E CI RENDE FRAGILI

Se il calcio serve allo sviluppo delle ossa e alla crescita fisica, perché abbiamo bisogno di calcio anche quando la nostra crescita è completa? Il bisogno di calcio non si riduce dopo la maturità? Dove andrà questo eccesso di calcio? Nessun dubbio, sarà depositato nei vari organi, arterie, articolazioni, rendendoci goffi, legnosi e rigidi. Oppure sarà espulso, sovraccaricando così gli organi escretori in modo da esaurirli o squilibrarli. Il miglior suggerimento che si può dare è di non utilizzare il latte di nessun tipo e, qualora piacciano i formaggi in modo irresistibile, tener presente che quelli di capra e quelli di malga, ricavati a freddo, sono molto migliori. Ci piace da matti il gelato? Prepariamolo con le banane.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

6 Commenti

  1. arvo

    E pensare che certi presunti esperti pretendono che lo stesso calcio delle acque minerali sia assimilabile dall'organismo umano. In sostanza si tratta del calcare!! Se così fosse vorrebbe dire che l'uomo può digerire direttamente i sassi. Ma ci rendiamo conto di quali idiozie si compone il sapere fasullo dell'attuale scienza dell'alimentazione? Poi non c'è da stupirsi se a fronte di una carenza di assimilazione del calcio si prescrivano supplementi di calcio inorganico e integratori di vit D sintetica. E' accaduto qualche tempo fa ad uno che conosco, al quale nessuno ha mai chiesto cosa mangiasse in genere. Sarebbe bastato metterlo in guardia dalla sua dieta fortemente iperproteica e il problema si sarebbe risolto da sé, sia pur nei tempi dovuti.

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  2. Francesco

    Io personalmente trovo che sia peggiore, come collante intestinale, il glutine (i cereali in generale) rispetto alla caseina dei latticini, ma forse potrei anche sbagliarmi, visto che anche quest'ultima gioca la sua bella parte nell'atrofizzazione dell'intestino tenue (villi intestinali). Comunque una bella guerra fra queste due fonti tossiche, che stanno inoltre spesso all'origine delle affezioni alle vie respiratorie. In genere si comincia con i disturbi respiratori, già nell'infanzia, poi da ragazzini arrivano i disturbi intestinali, che non ci mollano più, e anche i problemi respiratori tendono col tempo a cronicizzare. Il cambio radicale di dieta in senso frugivoro, segna tuttavia una svolta profonda su entrambi i versanti.

    Rispondi
  3. arvo

    Come avevo già fatto presente……il glutine attuale è divenuto fortemente problematico a causa delle manipolazioni continue che l'uomo ha operato nel corso della storia nei confronti del frumento in particolare e degli altri cereali in generale. Il perché delle manipolazioni lo si intuisce facilmente. Il grano attuale non solo ha più resa, ma contiene più glutine per avere migliore panificazione, e quest'ultimo è di qualità diversa; è chiaro che la sua problematicità è aumentata. Le informazioni le ho ricavate dalle ricerche di una ricercatrice esperta in queste questioni. Come già detto in altre occasioni conosco attualmente tre persone onnivore intolleranti a vario grado al glutine ordinario e che non subiscono alcun problema apparente con quello da grano precedente. Non dico antico ma precedente poiché anche quello in questione fu fortemente modificato nel dopoguerra per adattarsi ( se non ricordo male) a certi fertilizzanti. Sarebbe interessante capire come era quello realmente antico ma non lo sapremo mai. Quale in altre parole era allora il potere di incollare i villi intestinali? Tra caseina e glutine non mi esprimo ma è certo che tra formaggio e cereali preferisco questi ultimi; non fosse altro per le vitamine del gruppo "B" e la scarsità dei grassi saturi che invece abbondano nei formaggi. Dove ho perplessità circa ciò che scrive Valdo è circa il fatto che il calcio si ricaverebbe dal consumo di cereali. Dovendo cuocere quest'ultimi non credo ne resti molto di assimilabile. Infine io non ho mai avuto alcun affezione respiratoria nell'infanzia né disturbi intestinali di alcun genere. Forse intendevi tra le persone che non li tollerano.

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  4. Francesco

    sì a quelle mi riferivo, prendendo me stesso come esempio, mentre mio fratello non ha mai avuto alcun problema, pur mangiando le mie stesse cose.

    Rispondi
  5. arvo

    Avendo in precedenza dovuto abbandonare in fretta e furia il PC, aggiungo che non solo i cereali non sono più al centro della mia alimentazione, ma anche che al momento ritengo sia utile limitarli il più possibile. Questo perché rileggendo mi è parso di aver dato l'impressione di esserne un difensore. Come era agli inizi.
    Mi sono fatto una bella settimana all'insegna del crudismo totale, eccetto un paio di occasioni in cui ho mangiato anche poca verdura cotta. Se fossi nella condizione di tanti che hanno a disposizione solo i cereali ordinari e con qualche sospetto di anche lievissima intolleranza, cercherei di eliminarli del tutto. Poi c'è la questione della dipendenza. Qui la mia impressione è che a darla sia il cotto in generale e me ne sono convinto sperimentando su me stesso. Tempo fa ero in prossimità della cena e ho sostituito agevolmente i cereali che bramavo da un paio d'ore con patate cotte e accompagnate dallo stesso sugo che avrei messo nella pasta. Ne ho ricavato identica sodisfazione. Il fatto è che le abitudini di una vita stimolano certi recettori che poi chiedono di essere appunto sodisfatti. Infine sarà bene chiarire anche il fatto che incassare con disinvoltura ogni cibo non vuol dire che gli effetti della sua assunzione non si facciano sentire in qualche maniera difficilmente ricollegabile ad essa; intendo a posteriori. Dunque lo stomaco trita sassi non può essere la scusa per mangiarsi qualunque cosa. Bene che ti vada cammini comunque col freno a mano tirato. E poi con gli anni aumentano i rischi.

    Rispondi
  6. Francesco

    naturalmente sottoscrivo 100%

    Rispondi

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