LETTERA
GLI ANIMALI NON SONO COME NOI MA MOLTO MEGLIO DI NOI
Ciao Valdo, magari tu già lo conosci, io invece l’ho scoperto solo recentemente. Si tratta di Jeffrey M. Masson, uno dei più importanti studiosi vegani della psiche animale e dei rapporti tra loro e gli esseri umani. Personaggio davvero singolare tanto da poter essere definito un vero e proprio rivoluzionario, ma di quelli incontentabili, che non si è mai fermato in nessuno dei prestigiosi ruoli che ha ricoperto. Insegnante di sanscrito a soli 28 anni alla University of Toronto, laureato e specializzato in psicanalisi fino a diventare Direttore degli Archivi Freudiani per arrivare alla fine a dedicarsi a ciò che più lo interessava, ovvero il mondo animale. In questo campo Masson ha operato la sua piccola-grande rivoluzione. Mentre la stragrande maggioranza dei movimenti animalistici si affanna intorno all’assunto che “gli animali sono come noi”, Masson va oltre.
ABBIAMO TUTTO DA IMPARARE
Letto tutto lo scibile sul rapporto uomini-animali, analizzate epoche, culture e religioni diverse, è arrivato ad affermare che gli animali non solo hanno gli stessi diritti di noi umani, ma che sono assai migliori di noi e che da loro dovremmo imparare molto, anche solo osservandoli.
SIAMO LA SPECIE PIÙ VIOLENTA MAI ESISTITA
A differenza degli umani essi non si uccidono. Solo nel ventesimo secolo abbiamo contato fino a 200 milioni di vittime. Tra i predatori animali non si è mai verificata una sola aggressione animale con una ferocia simile a quella che l’umanità si autoinfligge. Privi di controllo sull’aggressività, gli esseri umani sono la specie più violenta mai esistita. Ed è per questo che dagli animali dobbiamo solo imparare. Da http://www.veganitaly.it/Blog/14/MASSON-IL-RIVOLUZIONARIO-GLI-ANIMALI-SONO-MIGLIORI-DI-NOI
UN SAN FRANCESCO DEI TEMPI ATTUALI
Se Masson fosse un personaggio letterario, sarebbe Don Chischiotte della Mancia, se fosse un rivoluzionario, sarebbe Che Guevara, se fosse un Papa, sarebbe il nostro ultimo pontefice, Francesco, se fosse un Santo, sarebbe il Poverello di Assisi, il primo santo cristiano a cogliere l’unità divina del mondo e delle creature che vi abitano.
LE BESTIE SIAMO NOI
Masson ha 75 anni e a vederlo proprio non si direbbe, sorriso aperto, fisico asciutto e presenza solare. Così, in forma smagliante, è apparso a Milano a parlare del suo nuovo libro “Le bestie siamo noi” lanciato in Italia da Edizioni Sonda. A questo punto segnalo l’intervista rilasciata da Masson, dal titolo: Il cibo è conformismo, voglio un mondo vegan.
Elena
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RISPOSTA
PIÙ CHE QUESTIONE DI CATTIVERIA INTERNA È QUESTIONE DI ABBRUTTIMENTO PROGRESSIVO
Ciao Elena. Ovvio che quanto scrive e dice Jeffrey Masson è sostanzialmente vero e condivisibile. Solo che il suo messaggio, troppo centrato sulla cattiveria umana, corre il rischio di essere diseducativo e di creare una specie di alibi e di scusa per continuare ad essere cinici ed aggressivi.
LA SINDROME DI CAINO USATA COME ALIBI PER IL PROPRIO SADISMO
Tanta gente insensibile e portata ad essere prepotente per qualsiasi suo motivo e qualsiasi sua distorsione caratteriale e mentale, potrebbe benissimo continuare nei suoi comportamenti blasfemi e sado-masochistici nella convinzione di essere dopotutto normale, cioè in linea con la tendenza aggressiva e violenta della specie umana. Un po’ quella che si chiama la sindrome di Caino.
IMPORTANZA FONDAMENTALE DELL’EDUCAZIONE AL RISPETTO
La realtà, a mio avviso, è che nell’uomo prevalgono scelte e tendenze culturali, prima ancora che istintuali. Importantissimo pertanto coltivare e promuovere a tutti i livelli una forte educazione mirata al rispetto del prossimo, uomo o animale che sia, una educazione mirata a rispettare il diverso e soprattutto il più debole e il più indifeso.
LA CULTURA DELLA VIOLENZA VA CONTRASTATA RADICALMENTE DOVUNQUE ESSA SIA
Sarò forse troppo ottimista, ma non credo all’esistenza della cattiveria umana vera e propria. Credo piuttosto all’incattivimento e alla degenerazione di alcuni individui e di alcune comunità umane che, al posto di sviluppare una cultura della convivenza pacifica, della bonarietà e del dialogo, antepongono una cultura di tipo opposto che porta alla violenza, alla miseria ed alla aberrazione. L’adorazione imbecille e smisurata per i propri dei, per i propri libri sacri, per i propri luoghi di culto porta inevitabilmente alla violenza.
ESISTONO ANCHE I SENSORI DELL’AMORE E DELLA POESIA
Se questo succede non è imputabile alla Natura cattiva, al Costruttore che ci ha assemblati male. Troppo comodo scaricare il barile a quel modo. Ognuno è dotato non solo di sensori di fame e di sete, ma anche di sensori riguardanti l’armonia, i valori etici e il senso della poesia. Il bullismo nelle scuole, i giovani che vanno allo stadio con la voglia di far male, gli istruttori e i promotori di odio religioso, sono tutti fenomeni degeneri partoriti da situazioni patologiche create da una umanità distorta e patologica, da scemenze e demenze religiose e mai da una umanità normale ed equilibrata.
SIAMO DELLE MERAVIGLIE SCIUPATE
Come insegna l’immenso prof Luigi Lombardi Vallauri che ci onora della sua presenza alla Health Science University di Imola, noi uomini siamo delle Meraviglie Sciupate che non si comportano sempre all’altezza del potenziale e dei compiti per i quali sono state concepite, create e programmate.
Valdo Vaccaro
Sono completamente con Valdo in questo frangente.Invertire le posizioni tra uomo e animale è troppo anche per uno come me che non schiaccia nemmeno una formica quando questo è possibile. Poi ci sono affermazioni che non sono in grado di comprendere,tipo che gli animali non si uccidono mai tra loro.Forse si voleva dire che non lo fanno mai per un motivo estraneo alla loro natura,per futili motivi o per calcolo,così come invece fanno tragicamente gli umani.Ecco che allora agli animali non possiamo imputare alcuna "colpa" quando tali circostanze si verificano.Tra loro non è pensabile trovare una figura equivalente a quella che tra gli umani corrisponde al killer di professione o al limite al gestore di un allevamento intensivo di bestiame.
Anche secondo me la cattiveria umana è molto questione di cultura.