NEGLI ANNI RUGGENTI LA SITUAZIONE ITALIANA NON ERA ANCORA COMPROMESSA E DEGENERATA
Negli anni scorsi, diciamo pure negli anni ruggenti, quando l’Italia nel bene e nel male era ancora Italia, e non una mangiatoia per le multinazionali e per i solerti lustrascarpe delle medesime, si usava ironizzare sul fatto che il governo italiano fosse governato da Piccoli Preti Storti e Malfatti, per cui c’era davvero ben poco da sperare. Ma, pur con tutti i loro difetti e con la mediocrità insita nello Scudo Crociato stabilmente al potere, quella gente era tutto sommato seria ed affidabile. Succhiava di sicuro risorse al popolo, ma senza esagerare. Ne combinava di cotte e di crude, ma sempre entro i limiti della decenza e della ragione.
UN CAVOLO A CAPO DELLA GRANDE GERMANIA
Per nostra consolazione, la Germania non stava molto meglio in termini di nomi e nomignoli, visto che il Cancelliere della Repubblica Federale era Kohl, che in tedesco significa semplicemente “Cavolo”. Nulla di offensivo e di negativo, sia ben chiaro. Il cavolo, anzi, è sempre stato un simbolo della salute, almeno in termini orticoli. Essere però una potenza industriale come la grande Germania, ed essere governati da uno che si chiama Cavolo, dava sicuramente adito a qualche battuta di troppo.
PARLARE DI ITALIA E DI AMERICA, SENZA CITARE IL DUCE, SIGNIFICHEREBBE NON CAPIRE NULLA SU QUANTO STA AVVENENDO OGGI
Volendo essere cattivelli, potremmo fare qualche passo indietro, arrivando inevitabilmente al Duce Benito Mussolini. Personaggio centrale e fondamentale del nostro passato, avendo monopolizzato un ventennio e oltre delle nostre travagliate vicende contemporanee. Al solo citarlo, si ridestano vecchie malsopite tensioni, e si finisce magari per essere etichettati come nostalgici o come fascistoidi senza esserlo affatto, quasi che la nostra storia non ci appartenesse in ogni suo tempo e in ogni sua circostanza buona e cattiva. Per come terminò i suoi giorni, per come fu crivellato di colpi al pari della sua compagna Claretta Petacci, per come lottò contro le potenze plutocratiche angloamericane di allora, destinate a diventare paradossalmente le potenze della Liberazione, finirà presto per ricevere adeguate rivalutazioni storiche, con buona pace degli indifferenti, dei qualunquisti, dei fascisti e degli antifascisti.
NELLE DITTATURE COMANDA UN PAZZO, NELLE DEMOCRAZIE UN INTERO MANICOMIO
L’articolo di Enzo Raffaele, efficace e condivisibile al 100 percento, pubblicato in questi giorni sul sempre brillante sito www.disinformazione.it di Marcello Pamio, esordisce con un titolo davvero azzeccato: “Nelle dittature comanda un pazzo, nelle democrazie un intero manicomio”, per cui non si è affatto sicuri se si sta meglio oggi, o se si stava meglio quando si stava peggio.
C’È QUALCUNO CHE CI VUOLE CANCELLARE DALLA CARTA GEOGRAFICA
“Ahi Serva Italia di dolore ostello”, si lamentava già nel Trecento il grande Vate fiorentino. Con un’Italia alla mercé dei creditori privati, delle banche nazionali e straniere, della BCE e del micidiale Fondo Monetario FMI. Con un’Italia priva di autosufficienza energetica ed alimentare. Con un’Italia priva della sua sovranità, della sua Costituzione e della sua moneta. Con un’Italia governata da una classe politica asservita, ignorante ed incapace, oltre che corrotta, a destra, a sinistra e al centro. Con un’Italia allo sbando, con la disoccupazione alle stelle, e le scuole che continuano a sfornare dotti e dottori destinati alla pulizia delle fogne e dei marciapiedi. Cosa mai direbbe Dante Alighieri, se solo ricapitasse dalle nostre parti?
BIASIMEVOLE BERLUSCONI MA MAI QUANTO PRODI
Silvio Berlusconi aveva almeno un bel nome e, cosa importantissima, non gli mancava la battuta sdrammatizzante e il senso dell’umorismo, a parte l’eccessivo Bunga-Bunga e le vicende decisamente troppo piccanti per un leader politico. Corrotto? Probabilmente sì, ma non certo più di quelli che lo hanno fatto cadere. Romano Prodi detto Mortadella? Quello che smontò l’IRI regalandolo a De Benedetti e ad altri voraci specialisti del paga 1 e compra 4? Quello che nel 1995 sponsorizzò la laurea honoris causa presso la sua Università di Bologna per il suo fraterno amico George Soros, quel tizio specializzato in grandi manovre speculative che già aveva tentato di affondare l’Italia anni prima, giocando al ribasso della povera Lira? Quel braccio destro di Clinton che decapiterà 2 anni dopo, nel luglio 1997, le Tigri Asiatiche, rovinando le economie ruggenti di Thailandia, Indonesia, Korea, Giappone, Malaysia e Singapore, e dando un colpo mortale alle piccole industrie metalmeccaniche italiane che stavano esportando a tutto spiano nel Sud-Est Asiatico, irritando francesi, inglesi e americani?
LA REALE SCARSITÀ DI VALIDE ALTERNATIVE
I soliti Draghi, Monti e Tremonti? Economisti senza palle e senza pallottoliere. Incompetenti, in malafede o entrambe le cose. Scalatori, intrallazzatori e arrivisti. “Italy Arabek!”, avrebbe detto l’amico Keko Pigan, con l’immancabile supporto di un quartino di nero. Montezemolo? Quello che riesce a farsi battere in Formula Uno da un fabbricante austriaco di cole droganti chiamate Red-Bull? I voraci imprenditori di Confindustria, grandi sostenitori di governi tecnici e sempre in famelica attesa dei prossimi saldi di ENI, Finmeccanica ed ENEL?
IL MONDO È TUTTO UN BUNGA-BUNGA
Oppressi dalle banche, vittime delle Borse, ostaggio delle agenzie di Rating, e degli speculatori stile Bill Gates e Soros, il tutto con la benedizione Urbi et Orbi del Vaticano e dello IOR (Banca Vaticana controllata dai Rothschild), che ci fornisce lo zucchero Eridania e i cioccolatini per rafforzare il diabete causato dal grana e dalle carni, e che ci vende pure i profilattici Hatù, per ripararci dall’Aids inventato dalla CDC (Central Disease Control), e gestito magistralmente da Bill & Melinda Gates, dai Clinton e da Barack Obama. Siamo messi davvero bene.
UN PAESE CONSEGNATO CHIAVI IN MANO AI NUOVI PADRONI
La UE e l’Euro sono soltanto i preliminari per il Nuovo Ordine Mondiale (NWO). Per realizzarlo prima e meglio ci rendono poveri nel corpo e nello spirito. Stanno infatti premendo come degli ossessi sull’acceleratore, aumentando crisi e pandemie, controlli mentali e scie chimiche, rivoluzioni colorate e guerre “pacifiche”, alluvioni e siccità, terremoti e tsunami, malattie e povertà, fame e morte. Il NWO e la moneta unica mondiale bussano insistentemente alle nostre porte di ingresso. E chi va ad aprire se non i vecchi e i giovani onorevoli rincoglioniti, i capi di stato, i capi di chiesa, i capi di governo e dell’opposizione?
E SE CI ORGANIZZASSIMO E DICESSIMO BASTA A QUESTO SFACELO?
Mi fa un po’ rabbia Enzo Raffaele. Troppo bello e chiaro il suo articolo, mi ha letteralmente tolto le parole di bocca. Non c’è un termine, un dato, una virgola, un aggettivo, che io non mi sentirei di ripetere e ribadire. Basta al capitalismo e al mercato, basta alle liberalizzazioni e alle privatizzazioni, basta alle speculazioni, basta al nucleare civile e militare, basta alle scie chimiche e all’inquinamento ambientale, basta alle calamità naturali diventate innaturali, basta ai pesticidi e agli OGM, basta alla medicina assassina, basta al Sionismo, all’Imperialismo, al Vaticanismo e alla commedia della informazione televisiva diventata da anni disimpegno, disinformazione e diseducazione continuata. Basta anche ai divi della pseudo-contestazione da salotto alla moda, stile Grillo-Travaglio-Santoro-Saviano.
L’ITALIETTA DI MARIO DRAGHI
Ma il mercato si tranquillizzerà, le borse si calmeranno, le agenzie di Rating si ricrederanno, e gli investitori si rassicureranno. Il potere è sempre riconoscente e generoso con chi lo riconosce. Ha eletto a capo della Banca Europea BCE nientemeno che l’uomo d’oro della Goldman Sacks, del Bilderberg, del Britannia, delle Privatizzazioni, del Ministero del Tesoro e di Bankitalia. Il potere ha eletto il nostro Mario Draghi, affondatore, becchino e traghettatore del popolo italiano, con grandi sorrisi di approvazione da parte di Soros, della Ilary Clinton e di Barack Obama.
PRODI, DRAGHI E SOROS, NON C’È IL DUE SENZA IL TRE
In friulano, quando uno te l’ha messa nel “viadoro“, si usa dire che “ti a dat el soròs“, ovvero ti ha dato il “soròs”, quella graminacea che si usava per fabbricare le scope dei tempi andati. Se uno ti ha dato il “soròs” significa insomma che hai perso di brutto la partita. Non più Piccoli Preti Storti e Malfatti, ma semplicemente un paio di Prodi e di Draghi striscianti e zigzaganti oltre che ubbidienti al massimo grado, appoggiati a distanza da un abile manovratore dotato di telecomando e di implacabili appetiti verso l’Italia.
LA COLLEZIONE SOROS, IN VISTA DEL NUOVO SUPERDOLLARO MONDIALE
Non c’è il due senza il tre. L’ha tramortita negli anni 80, perdendola per un soffio, l’ha colpita quasi a morte nel 1997, e ora se la trova finalmente tra le mani. Nuda, distesa, arrendevole, tremante, disponibile, priva di qualsiasi resistenza. La Lira eurosizzata come il Baht thailandese, l’Italia come il Siam, Roma come Bangkok. L’ultimo scalpo eccellente che ancora mancava nella collezione Soros, nei record del massimo speculatore mondiale. Non sarà che i prossimi obiettivi siano proprio l’Euro e lo stesso Dollaro, che non stanno per niente meglio della nostra sgualcita Eurolira?
Valdo Vaccaro
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