ADDITIVI E PESTICIDI NELLA FRUTTA

da 21 Lug 2014Salute

LETTERA

I BENEFICI RISCONTRATI NESSUNO ME LI TOGLIE

Buongiorno Valdo. È da qualche anno che seguo il suo blog cercando di mettere in pratica l’alimentazione da lei consigliata, consumando verdura il più possibile cruda, ed anche molta frutta iniziando la mattina con spremute di limone ed arance (d’inverno) e pompelmi (d’estate), metà mattinata e pomeriggio kiwi, banane e mele. Devo dirle che ho riscontrato molti benefici in generale.

NIENTE BIOLOGICO, MA L’ETICHETTA IMAZALIL MI HA RAGGELATO

Compro tutto nei supermercati e quindi non nel biologico. Ultimamente ho comprato una confezione di limoni, qualità primo fiore origine Italia. Giunto a casa ho guardato con attenzione l’etichetta nella quale viene riportato “Prodotto trattato con imazalil, buccia non commestibile”. Ho potuto notarlo in quanto il prodotto era confezionato in una retina ed etichettato. Presumo che tutta la frutta non etichettata ma esposta nelle casse subisca lo stesso trattamento a insaputa di noi consumatori.

SOSTANZE CANCEROGENE MESSE DISINVOLTAMENTE SULLE TAVOLE E LE DISPENSE

Da una ricerca sul Web ho scoperto che l’Imazalil è un fungicida utilizzato per conservare più a lungo gli agrumi. Viene applicato per immersione o atomizzazione, si deposita sulla buccia porosa ed in piccole quantità penetra all’interno degli agrumi per renderli resistenti nel tempo. L’imazalil è cancerogeno ed attualmente la normativa europea è estremamente permissiva rispetto all’impiego di questo fungicida. L’unica nota è per le aziende trasformatrici: “Vietato utilizzare la buccia di questi agrumi per fini alimentari!”

FRUTTIVENDOLI E SUPERMERCATI SONO LA STESSA COSA

Nella tesina “Spergiuri e devastazioni culturali della Signoria Medica“, Giovanni Bignotti scrive di aver aiutato una signora a guarire dal diabete consigliando consumo di frutta da acquistate solo da fruttivendolo e non nei supermercati. Non capisco questa precisazione in quanto anche i fruttivendoli, al pari dei supermarket, si approvvigionano da grossisti. Se potesse rispondere anche a questo mi farebbe piacere. Vorrei entrare in contatto con questo signore e capire di più sull’argomento, quindi le chiedo di fornirmi la sua mail per contattarlo.

NON PENSAVO SI ARRIVASSE A QUESTE BRUTALITÀ ALIMENTARI

Ho sempre saputo che tutto ciò che viene coltivato viene trattato con prodotti chimici ma non pensavo che fossero così dannosi e addirittura cancerogeni. Bisognerebbe consumare alimenti biologici ma, oltre ad essere molto più cari e non alla portata, c’è forse da fidarsi? Non so se ha affrontato questo argomento dei pesticidi e conservanti nella conservazione della frutta. Non vorrei aver perso eventuali scritti. Sarebbe certamente cosa gradita al pubblico che segue il suo blog qualcosa di specifico. Mi auguro che possa dedicarci una tesina, grazie! Marcello Lo Conte

*****

RISPOSTA

ANCHE IL DIFENILE E230 AVVELENAVA SENZA SCRUPOLI

Ciao Marcello. Qualcosa ho sicuramente scritto, magari sparso nelle varie conferenze sul cibo. Il difenile o bifenile, chimicamente fenilbenzene, sigla E 230, è un conservante per alimenti usato nel trattamento superficiale degli agrumi e delle banane destinati al consumo diretto, ed inoltre per impregnare le cartine che avvolgono gli agrumi stessi. Per diversi aspetti simile all’Imazalil. Non si elimina con il semplice lavaggio. Dose massima tollerata 70mg/kg.

NAUSEA, VOMITO E IRRITAZIONI A BOCCA E NASO

In genere non passa nella polpa del frutto, anche se esiste la teorica possibilità, ma si ritrova inalterato se mangiamo la buccia o con la pratica di mettere la buccia nel the o nei drink. Vietato in Australia. Lavoratori esposti per lunghi periodi al difenile hanno manifestato sintomi quali nausea, vomito, irritazione degli occhi e del naso. Dal 2004 L’Unione Europea ha tolto il difenile dagli additivi alimentari passandolo ai fitofarmaci con maggiori restrizioni.

10 ALBERELLI KIWI E 5 LIMONI IN OGNI CASA

La soluzione migliore in termini di agrumi sta sicuramente nel comprare una decina di alberelli kumquat e una manciata di alberi di limone o di cedro, mangiandone i frutti 12 mesi l’anno con tutta la magnifica buccia tenera, deliziosa e non più trattata da materiale inquinante.

IL BUONSENSO NON PUÒ MAI MANCARE

Per il resto occorre barcamenarsi al meglio usando concretezza, acume intellettuale e buonsenso. Ovvio che sotto la parola bio si nascondano migliaia di prodotti che nulla hanno a che vedere con la autentica condizione vitale e biologica. Ovvio poi che gli alberi da frutto prendano gran parte della propria energia dal sole, prima che dal terreno sano o inquinato.

PREDILIGERE I FRUTTI CHE NON RICHIEDONO TRATTAMENTI

Salta all’occhio poi che molti frutti non abbiano bisogno di trattamenti, come cornioli, kaki, melograni, nespole giapponesi, nespole germaniche, kiwi, fichi, susini piccoli, ribes, lamponi rossi e blu, more, mirtilli di bosco, uve tipo fragola e baccò, ciliegie selvatiche, fragoline di bosco, frutti di rosa canina, mele selvatiche, pesche e pesche-noci selvatiche, pinoli, noci, nocciole, mandorle, carrube, fichi d’India, castagne. In più nelle campagne ci sono alberi di mele che nessuno spruzza e nessuno raccoglie, con chili e chili di mele tristemente a marcire sul terreno o in pasto agli increduli uccellini. Non mancano persino vigne trascurate con grappoli non trattati, e stranamente dimenticati.

STIAMO ATTENTI AL MAXI-SCANDALO DELLE IRRADIAZIONI, IGNORATO DA TUTTI

Molto importante trovare invece patate e patate dolci e cipolle e castagne non irradiate, e dunque germogliabili e vitali, condizione che i supermercati e catene bio non garantiscono affatto, mancando una legge europea o italiana che lo richieda, come succede negli USA. Meglio in questi casi coltivarsele nell’orto o ricorrere al contadino, dove le patate tenute al buio e sporche di terra sono già una garanzia. Per le verdure vale un po’ lo stesso discorso, e diventa importante integrare con le verdure di campo, specie in stagione invernale-primaverile, rifornendosi di radicchio selvatico, dolcetta, tarassaco, acetosa, selene, farinaccio, punte di pungitopo, punte di ortica, germogli di luppolo.

FRUTTA E VERDURE A CARRIOLATE E A CASSETTE

Di sicuro serve frutta e verdura non a sacchetti carissimi con tre mele bio, un paio di banane, bio e un misero grappolo d’uva, ma a cassette, in ogni casa e in ogni dispensa, per cui l’attuale impostazione bio-nonbio è inadeguata e truffaldina. Dovrebbe essere la legge dello stato a unificare la situazione e imporre il bio a tutti, mettendo rigorosamente al bando coltivazioni Ogm e Roundup, senza più sentirsi schiavi della Monsanto o della Bayer.

QUINDICI TIPI DI AVVELENAMENTO INSIDIANO LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA

Chiaro che, volenti o nolenti, stiamo subendo un avvelenamento sistematico e progressivo.

  1. Un avvelenamento da devitalizzazione (da de-enzimizzazione, da de-vitaminizzazione, da de-mineralizzazione dei cibi).
  2. Un avvelenamento da deidratazione, ovvero di sottrazione della preziosa acqua biologica.
  3. Un avvelenamento da smagnetizzazione, ovvero di sottrazione delle cariche elettriche naturali.
  4. Un avvelenamento da sale evidente e nascosto, dove il sale crea ipertensione, ritenzione idrica, danni a fegato e reni, perversione equilibrio sodio-potassio, sovvertimento equilibrio vasocostrizione e vasodilatazione.
  5. Un avvelenamento da zucchero evidente e nascosto, dove lo zucchero stressa il sistema ormonale, produce candida, sostituisce pessimamente la frutta occupandone abusivamente gli spazi digestivi.
  6. Un avvelenamento da aspartame, dove l’aspartame contiene metanolo al 10%, veleno mortale che causa cecità, danni alla retina e alla ghiandola pineale, e dove non mancano acido formico e formaldeide, neurotossine altrettanto mortali (cole, gelati, caramelle e gomme da masticare), il tutto diretto ai giovanissimi col mito del dimagrimento.
  7. Un avvelenamento da caffeina (caffè, the, cole), dove la caffeina, droga dopante, assuefacente e mutagena al pari della cocaina, irrita il sistema nervoso e sottrae calcio-ferro al sistema.
  8. Un avvelenamento da acido urico (carne, crostacei, pesce, uova, formaggi, caffè, the, cole).
  9. Un avvelenamento da cibi cotti (con formazione di minerali inorganici e non più assimilati, con creazione di veleni pericolosi come l’acrilamide che si formano ad ogni cottura superiore ai 110°C).
  10. Un avvelenamento da metalli pesanti tipo mercurio, alluminio, nickel e piombo (da vaccini, da farmaci, da integratori, da pesce e crostacei, da amalgami dentari, da inquinamento stradale).
  11. Un avvelenamento da caseina, micidiale per i danni ai villi e alla superficie assimilativa intestinale.
  12. Un avvelenamento da glutine, con danni simili a quelli della caseina, ma limitato ai celiaci e ai lattanti privi di enzimi capaci di disgregare il glutine e renderlo più tollerato.
  13. Un avvelenamento ormonale a base di steroidi anabolizzanti, autentiche bombe chimiche a base di testosterone che, uscite dalle tradizionali palestre come gonfia-muscoli, offrono aggressività ai forzati del successo nella finanza, nello sport, nel sesso, con gravi conseguenze per cuore (infarto), fegato (ittero e necrosi fulminante) e reni (dialisi), e conseguente depressione (con la cocaina che scorre a fiumi).
  14. Un avvelenamento mentale, fatto di assenteismo della scuola e delle istituzioni, di disinformazione mediatica e televisiva, di pubblicità deviante e consumistica.
  15. Un avvelenamento morale e spirituale, etico ed estetico, fatto di noncuranza, di disinvoltura, di cinismo, di sadomasochismo, di sopraffazione, di mancanza di rispetto verso il prossimo e verso la natura.

METTI UNA “E” DAVANTI A DEI NUMERETTI E HAI IL TUO BRAVO ADDITIVO

Gli additivi alimentari hanno sempre una sigla E, seguita da un numero. Da E100 a E199 abbiamo i coloranti, da E200 a E299 i conservanti, da E300 a E399 gli antiossidanti o regolatori di acidità, da E400 a E499 gli addensanti, gli emulsionanti, i gelificanti e gli stabilizzanti, da E600 a E699 gli esaltatori di sapidità, da E900 a E999 gli edulcoranti di sintesi, tra cui l’aspartame E951, una delle sostanze più diffuse e più pericolose in commercio. E si continua a quattro cifre, da E1000 a E1999.

INQUINAMENTO DA ADDITIVI INOFFENSIVI

Un documento distribuito negli anni scorsi dal Centro Tumori di Aviano-Pordenone, specializzato nella lotta contro il cancro, suddivideva gli additivi in inoffensivi, sospetti e tossici. La lista completa degli inoffensivi comprende i seguenti numeri: 100, 101, 103, 104, 105, 111, 121, 122, 126, 130, 132, 140, 151, 152, 160, 161, 162, 163, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 180, 181, 200, 201, 202, 203, 206, 237, 238, 260, 262, 272, 280, 281, 282, 290, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 307, 308, 309, 325, 326, 327, 331, 332, 333, 334, 335, 336, 337, 400, 401, 402, 403, 404, 406, 408, 410, 411, 413, 414, 420, 421, 422, 440, 470, 471, 472, 473, 474, 475.

In tutto 81 additivi inoffensivi, o comunque poco offensivi. Nulla da obiettare sul termine “inoffensivi”. Rimane che sono sempre degli additivi chimici e quindi non paragonabili a sostanze naturali. Chiudiamo pure un occhio su di essi. A patto di ricordare che E101 (lattoflavina o vitamina B2 sintetica), che E104 (giallo di chinolina), che E132 (indigotina), che E140 (clorofilla), che E180 (pigmento rosso) ed E304 (palmitato di ascorbile) vengono giudicati sospetti e niente affatto inoffensivi da altre fonti.

INQUINAMENTO DA ADDITIVI SOSPETTI

E125, E131, E150, E153, E210, E212, E213, E214, E215, E216, E217, E221, E222 (bisolfito di sodio), E223 (metabisolfito di sodio), E224 (metabisolfito di potassio), E226 (solfito di calcio), E231 (ortofenil fenolo), E240(aldeide formica), E241, E338 (acido orto fosforico), E339 (ortofosfato di sodio), E340 (ortofosfato di potassio), E341 (diortofosfato tricalcico), E460, E461, E463, E465, E466, E467. In tutto 29 additivi sospetti.

INQUINAMENTO DA ADDITIVI TOSSICI

E102 (tartrazina), E110 (giallo arancio S), E120 (cocciniglia), E123 (amaranto), E124 (rosso cocciniglia A), E127 (eritrosina), E220 (anidride solforosa), E221 (sodio solfito), E225, E230 (difenile), E239 (esametil tetramina), E250 (nitrito di sodio), E252 (nitrato di potassio), E311 (octyl gallato), E312 dodecyl gallato), E320 (butil idrossi-anisolo), E321 (butil idrossi-toluolo), E407 (carragenina), E450 (polifosfati), E330 (acido citrico) che è tra i più pericolosi di tutti.

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Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Sara Borin

    Sarà un caso ma un paio di giorni fa ho mangiato due mandarini con un gusto pessimo che mi hanno provocato un'emicrania fortissima. Insospettita sono andata a leggere l'etichetta "Trattati con TBZ e/o IMAZALIL". Naturalemnte io ho mangiato la polpa e non la buccia! Che questi veleni penetrino anche nella polpa??? Direi proprio di si visto l'effetto su di me!

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