LETTERA
SVEGLIA CON FORTISSIMO DOLORE ALLA SPALLA SINISTRA E DIAGNOSI DI PERIARTRITE ACUTA, CON SPALLA CONGELATA
Gentile dr Vaccaro, ho trovato la sua pagina e la sua e-mail tramite ricerca google. Il mio compagno Paolo lunedì 18 agosto si è svegliato con un fortissimo dolore alla spalla sinistra. Al pronto soccorso, il 19/08, dopo un esame RX, gli è stata diagnosticata una periartrite in fase acuta, con presenza di grossolana calcificazione in sede sotto-cromiale. Dolente la pressione in corrispondenza del CLBB, capo lungo del bicipite brachiale. Spalla pressoché congelata, senza deficit periferici.
SECONDO RICOVERO AL PRONTO SOCCORSO E PRESCRIZIONI MEDICHE
Di nuovo al pronto soccorso il 22/08/2014 ore 02.49. Spalla sinistra iperventilata, stabile, non palpabile per estremo dolore e stato di agitazione. Visita medica, incannulamento vena periferica, iniezione EV, monitoraggio parametri, prelievo venoso. Terapia consigliata: Depalgos 5/325 mg 1 cp x 3 volte al dì, Delacortene 25 mg 3 cp per 3 giorni e quindi 1 cp x 4 giorni, Diazepam 20 gtt alla sera.
NAUSEA, VOMITO E ASSUNZIONE DI FARMACI
A causa di forte nausea e vomito ha preso 1 cp al dì di Depalgos, 1 cp di Delacortene ieri, oggi 2 Depalgos più 1 Delacortene, nonché infusi allo zenzero per combattere la nausea. A completamento, un cerotto Ibuspas applicato localmente 24 ore al giorno e sostituito da un nuovo cerotto Ibuspas localmente applicato 24 ore al dì e sostituito con uno nuovo ogni 24h. Rispetto al 22/08 il dolore è diminuito.
IMPOSSIBILITÀ DI CORICARSI, DISTENDERSI E DORMIRE REGOLARMENTE
La situazione aggiornata alla data odierna appare drammatica. A causa del dolore non può distendersi e di conseguenza può solo cercare di stare seduto sul letto, riuscendo a dormire pochissimo e svegliandosi con forti sofferenze.
DOMANDE
Chiedo:
- Se la fisioterapia ad onde d’urto o laser può essere attuata anche in fase acuta
- Quanto tempo circa potrebbe durare la fase acuta,
- In quanto tempo potrebbe migliorare sensibilmente o risolversi il problema.
Ringraziandola. Cordialmente la saluto.
Paola
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RISPOSTA
ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA
Ciao Paola. La spalla è una articolazione, ovvero una struttura anatomica dove due ossa si incontrano. La maggior parte delle articolazioni prevedono un movimento di un osso sull’altro. L’articolazione della spalla prevede il movimento dell’omero sulla scapola. La parte dell’omero che forma l’articolazione si chiama testa, ha una forma sferica e una superficie ampia. Invece la parte scapolare si chiama glena, ha la forma di un piattino ed una superficie molto piccola rispetto a quella della testa omerale.
STABILIZZATORI PASSIVI SONO I LEGAMENTI GLENO-OMERALI, STABILIZZATORI ATTIVI SONO MUSCOLI E TENDINI AD AZIONE CONTRAENTE
Le rispettive forme e superfici consentono alla spalla un ampio raggio di movimento. Durante ogni movimento la testa omerale deve rimanere ben centrata sulla glena e alcune strutture garantiscono questa stabilità. I legamenti gleno-omerali sono come delle corde che vanno dalla testa omerale alla glena scapolare e fungono da stabilizzatori passivi. I vari muscoli, con i relativi tendini, che vanno dalla scapola all’omero, ossia alla cuffia dei rotatori, mediante la loro azione contraente fungono invece da stabilizzatori attivi.
CAPO LUNGO E CAPO BREVE
Il CLB, capo lungo del bicipite brachiale, è un tendine assai importante. Assieme ad altri muscoli tiene il braccio ancorato alla scapola, anche se la sua funzione basilare consiste nello stabilizzare la testa dell’omero e quindi il braccio stesso sulla glena della scapola. In caso di rottura del tendine, la testa dell’omero salirebbe verso l’alto. Si può definire come l’ultimo dei muscoli posteriori della cuffia dei rotatori. Viene chiamato “Capo Lungo” o CLB per differenziarlo dal CBB o “Capo Breve” del bicipite brachiale, che è assai meno coinvolto nel dolore alla spalla stessa. Una delle cause più frequenti di dolore alla spalla è, infatti, l’infiammazione del tendine del CLB, capo lungo del bicipite brachiale.
BICIPITE BRACHIALE E MUSCOLI ANTERIORI DEL BRACCIO
Responsabili della flessione dell’avambraccio sul braccio, nonché di buona parte delle dimensioni del braccio stesso, sono i muscoli anteriori del braccio. Il bicipite origina dalla scapola con due capi lungo e breve. Essendo un muscolo bi-articolare, la funzione del bicipite è particolarmente complessa. Il CLB, insieme al sovraspinato e al deltoide abduce o allontana il braccio, mentre il capo breve CBB lo adduce o lo tiene vicino. La contrazione contemporanea dei due capi solleva il braccio in sinergia col deltoide. Il bicipite brachiale è comunque il più forte muscolo flessore dell’avambraccio. Il tendine del CLB è parte dell’articolazione della spalla, mentre non lo è il CBB che è praticamente extra-articolare.
PERCHÉ I TENDINI SI INFIAMMANO?
I tendini sono sottoposti a notevole stress meccanico nella vita quotidiana. Con l’avanzare degli anni e con la carente vascolarità finiscono per perdere la loro elasticità e tendono ad essere più rigidi, fragili e soggetti a infiammazioni e degenerazioni. Esistono anche cause di tipo traumatico, specie tra i giovani che sono portati ad abusare dei propri muscoli adoperandoli oltre misura.
LESIONE DEL CLB OSSIA DEL CAPO LUNGO BICIPITE
La lesione del CLB è una evenienza non infrequente nelle persone over 50. Le cause principali sono:
- Diabete,
- Alcolismo,
- Ipercortisonismo,
- Osteofitosi testa omerale o della doccia bicipite,
- Ispessimento e sclerosi della guaina,
- Intrarotazione o azione-puleggia sulla piccola tuberosità.
FUNZIONI DEL CLB IN SITUAZIONE NORMALE E IN SITUAZIONE ALTERATA
Il CLB è molto spesso causa di dolore, non va però mai dimenticato quali sono le sue funzioni. Il tendine del capo lungo del bicipite, grazie alla sua posizione anatomica, si oppone, in sinergia con i muscoli extrarotatori, alla risalita della testa dell’omero durante la contrazione del muscolo deltoide. Questo spiega il motivo per cui la lesione della cuffia determina un sovraccarico del CLB che, nel tempo, ne provoca la tendinopatia. Spesso la spalla dolorosa è causata dalla tendinopatia del CLB, la cui sintomatologia spesso si risolve con la rottura dello stesso.
VENIAMO PERÒ A CONSIDERAZIONI MENO CUROMANI E MENO ANATOMICHE
Analizzare anatomicamente e radiograficamente le spalle spesso nulla risolve, visto che i dolori sono creati da precursori situati altrove nel corpo, come in zona toracica e in zona addominale. Come diceva Francoise Mézières (1909-1991), grande fisioterapista francese, “La causa risiede sempre lontano dal punto di effetto”. Una delle condizioni base per guarire è il ripristino della circolazione periferica, messa in crisi da cronico surriscaldamento intestinale e quindi da anemia, ossia da scarso flusso sanguigno nelle aree periferiche.
SINTOMI E CAUSE DI DIVERSO TIPO
Ci sono limitazioni ai movimenti. Il paziente non è in grado di alzare il braccio più di 30-40 gradi ed anche il movimento rotatorio è ristretto. Il dolore è accompagnato da difficoltà a compiere anche i movimenti più banali come il radersi e il lavarsi i denti. Vecchi traumi, posture sbagliate, intossicazione interna tra le cause. Problemi di cattiva dieta, con eccesso di proteine animali, specie di carni bianche e rosse, di pesce e crostacei carichi di acido urico, di stress, di aria condizionata, di posture sbagliate, di intossicazione e indebolimento generale, di ore passate al computer, con dolori chiamati impropriamente mausite.
RIMEDI NATURALI E RIABILITAZIONE
È importante tenere in movimento la spalla e il braccio e fare esercizi riabilitativi. Il complesso muscolare che consente la rotazione del braccio e la sua elevazione è denominato cuffia dei rotatori. Il dolore è causato dall’infiammazione e dall’ispessimento della capsula articolare.
CIBI DA EVITARE E CIBI DA PREDILIGERE
Stare lontani dalle proteine animali, dal sale e dagli zuccheri raffinati evidenti e nascosti, dagli edulcoranti, dagli integratori e dalle vitamine sintetiche, dal the, dal caffè, dall’alcol, dai cibi devitalizzati e dai cibi arricchiti da vitamine e integratori minerali. Una buona cura è quella di un buon centrifugato di carote, bietole e sedano, bevendone liberamente e in abbondanza. Aumentare la presenza di cibi vitali tipo frutta e verdura, senza trascurare cereali integrali, avocado, germogli, e frutta secca.
MASSAGGI, LETTURA MATERIALE INFORMATIVO E APPLICAZIONE DEL VADEMECUM-SALUTE
Massaggiare la spalla per mobilitare la circolazione linfatica locale, viene fortemente consigliato. Aiutare il braccio indolenzito a completare i movimenti normali usando il braccio buono. Prendere sole e pazientare. Cataplasmi di fango sulla parte dolente sono ottimi. Anche le foglie di cavolo applicate regolarmente aiutano a disinfiammare. Non dimenticarsi che esiste pure la strategia delle catture energetiche esterne (sole, aria, radiazioni positive), delle catture energetiche interne (motivazioni, autostima, pensieri positivi), del riposo, del relax e della remissione spontanea, quando non si commettano errori terapeutici basati su curomanie mediche o extramediche sul sintomo. Ovvio che raccomandiamo una maggiore preparazione igienistica, ottenibile dai miei libri circolanti e dalla regolare lettera delle tesine sul blog, e una coerente applicazione del nostro vademecum igienistico.
FISIOTERAPIA LASER SCONSIGLIATA E TEMPI DI RECUPERO
Il laser non risolve perché, al pari delle dannose medicine prescritte, rimane anch’esso una forma di curomania sul sintomo, e non un interessamento ai veri fattori causativi. La durata della fase acuta dipende dalle condizioni interne di tuo marito, dalla impregnazione tossica accumulata che in questa fase tenderà certamente ad essere smaltita mediante crisi limitative che con vanno assolutamente contrastate. Il tempo di recupero può variare da poche settimane ad anche un anno, sempre in dipendenza delle condizioni interne e della energia immunitaria a disposizione.
TESINE DA LEGGERE
- La periartrite scapolo-omerale
- Periartite della spalla e dolori insopportabili
- Capsulite adesiva o spalla congelata
- Articolazioni al top e 15 anni di meno
Valdo Vaccaro
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