UNO DEI PIONIERI DELL’IGIENISMO SHELTONIANO IN ITALIA
Stavo per usare il termine scomparsa, ma non mi pareva adatto. Scompare, si può applicar a uno che non lascia una importante e duratura impronta personale. Perdita lo trovo più appropriato per Manca, nel senso che perdiamo sì la presenza fisica di un Grande Maestro, ma rimane forte e non scompare affatto il messaggio che Egli ci ha lasciato.
QUALCHE RAMMARICO CE L’ABBIAMO TUTTI
Una decina di anni fa lo conobbi a Bergamo, in una delle mie conferenze nella sede storica della ABIN di Carmelo Scaffidi. Mi diede l’immediata impressione di una persona autorevole e nel contempo umile, uno persona fortemente motivata che credeva nel suo ruolo di buon seminatore con l’ardore di un giovane missionario. Ho il rammarico di non averlo potuto incontrare altre volte da allora. In effetti, alla HSU-Health ScienceUniversity di Imola, stavamo pianificando di averlo come ospite d’onore.
IGIENISMO SPINA NEL FIANCO PER LA MEDICINA CONVENZIONALE
Michele Manca ha dato lustro al Movimento Igienista di questo paese, in un clima assai poco favorevole, dove la gente vive troppo spesso di pane, televisione e farmaci. Clima del resto che non è per niente cambiato. Personalmente mi sento onorato di aver condiviso in questi anni una battaglia comune, idealmente a fianco dei suoi stessi principi, con la collaborazione fattiva e preziosa dei diversi colleghi vicini alle nostre posizioni. E mi sento onorato di poter continuare questa importane opera di rinnovamento e apertura culturale a favore della medicina naturale e ippocratica, e a favore di una penetrazione della idea igienista nel fortino esclusivo e inaccessibile della medicina convenzionale.
DANIELE BRICCHI HA IL PRIVILEGIO DI ESSERGLI STATO VICINO
Daniele Bricchi ha avuto modo di incontrarlo spesso anche in queste ultime settimane, collaborando con lui per 30 anni. Prendo pertanto dai suoi commenti qualche stralcio. Michele Manca all’età di 20 anni, nel 1958 vide suo fratello morire in ospedale dove era in cura per la tubercolosi. Michele stesso era affetto da tubercolosi (disturbo classificato di tipo infettivo che è stato endemico in vari periodi storici) e rischiava di fare la fine del fratello.
Tuttavia trovò in biblioteca un opuscoletto di Albert Mosseri, allievo del Dr Shelton, che lo introdusse all’igiene naturale. Michele sentì che in quello scritto vi era tanto di prezioso di cui fidarsi e mise in pratica i dettami dell’igienismo pur contro il parere di tutti. Il tempo gli diede ragione perché non solo sopravvisse a quella malattia, ma visse una lunga vita senza farmaci e con lo stesso spirito allevò i suo figli.
Michele era nel vero senso della parola un uomo di fede e dopo alcuni anni, con spirito missionario iniziò a divulgare l’igienismo, iniziò a tradurre e stampare estratti dei pionieri dell’igienismo quali Shelton, Tilden, Mosseri ed altri. Si improvvisò editore, offrì soggiorni igienisti e fondò l’Associazione Igienista Italiana a Genova. Era contrario all’uso di farmaci e vaccini e aiutava le persone ad aprire gli occhi nei confronti degli abusi in campo sanitario. Un amico e maestro per molti di noi.
LA LOTTA CONTRO LA CENSURA, CONTRO L’OSCURANTISMO, L’INGANNO E LE COERCIZIONI DEL SISTEMA SANITARIO È PIÙ CHE MAI ATTUALE
Il messaggio di Michele Manca dice di fare rete, di organizzarsi e adoperarsi per i veri bisogni di questo mondo, rifiutando fermamente tutto quello che con il lavaggio del cervello, con l’inganno e con la coercizione, alcune energie strane ed oscure (che si presentano come benefattori della società) ci vogliono imporre… modelli di vita materialistici, il pensiero unico, l’oscurantismo, la censura, l’ulteriore perdita dei diritti fondamentali. Sottoscrivo pienamente queste considerazioni di Bricchi e mi associo alle condoglianze nei riguardi della famiglia Manca.
Valdo Vaccaro
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