LETTERA
STORIE DI ORDINARIA NEOPLASIA
Ciao Valdo. “Storie di ordinaria neoplasia” è il titolo emblematico di una conferenza tenuta da un medico di base decisamente controcorrente e anche molto arrabbiato. Si tratta del dr Ennio Caggiano, veneto di Camponogara in provincia di Venezia, il quale non esita a mettere a nudo le malefatte dell’attuale classe medica. Aiutato anche da uno spiccato senso umoristico, giunge a ridicolizzare e a screditare inesorabilmente tutto il baraccone della medicina tradizionale.
MI VERGOGNO PROFONDAMENTE DI ESSERE MEDICO
Coerentemente, in questa opera di condanna, include un po’ anche se stesso quando dice “Io faccio autoaccusa e mi vergogno di essere medico perché, se penso a quanti anni ho studiato e a quanto sono costato alla comunità, mi rendo conto che dovrei essere più utile”, o ancora quando dice “All’inizio ero un medico illuso, poi sono diventato colluso, dopo disilluso e adesso recluso. Mi sono rassegnato, mi hanno isolato tutti quanti”.
NON FATEVI TROVARE DAI MEDICI E NON FATEVI SORPRENDERE DAL CANCRO
La conferenza prende avvio con un esordio sorprendente: “Almeno un terzo dei presenti ha un cancro e non lo sa. Non so se questa sia una buona o cattiva notizia. L’altra notizia è che i medici lo sanno e ci cercano pure, per curarci. Allora scopo della mia relazione è insegnarvi a non farvi trovare dai medici ma soprattutto di non farvi sorprendere dal cancro”.
LE CURE MEDICHE PORTANO ALLA MORTE DOPO MOSTRUOSE SOFFERENZE
Quello che succede, purtroppo, a molte persone è che ad un certo punto della loro vita arriva un cancro. Queste persone si sorprendono e si disperano mentre sono state semplicemente artefici della loro sfortuna. Hanno pure il coraggio di stupirsi e di ritenersi sfortunate mentre sono state solo sprovvedute”. Referti alla mano, il dr Caggiani, presenta al pubblico molti casi di persone che sottoposte alle cure tradizionali non ce l’hanno fatta e sono arrivate all’epilogo dopo sofferenze mostruose.
UNA CONFERENZA DRAMMATICA MA RESA SPASSOSA DAL GRANDE SPIRITO IRONICO DELL’AUTORE
La conferenza dura circa tre quarti d’ora ma si ascolta molto piacevolmente anche perché il dr Caggiano, nonostante la brutalità delle sue affermazioni, riesce ad essere spassoso grazie ai suoi toni ironici e pungenti.
Elena
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STORIA DI UN PROGETTO PERVERSO MA BEN RIUSCITO
VIDEO INTEGRALE
ALCUNI STRALCI DELLA RELAZIONE
Riporto alcuni momenti della sua relazione anche se non consentono proprio, nella loro parzialità, di cogliere lo spirito della conferenza. La premessa di Caggiano è che può parlare con cognizione di causa ed effetto perché fa il medico di base e quindi sta in una posizione di osservazione privilegiata.
IL PROTOCOLLO TAGLIA, AVVELENA E BRUCIA
Stile di vita sballati, costringere le persone a respirare aria inquinata, mangiare cibi avvelenati e pensare in modo sbagliato, porta per forza alla malattia. Lo screening medico consiste nell’attuare un collaudato sistema di marketing per insinuare nella gente la paura della malattia promettendole di essere in grado di prevenirla. Diagnosi significa identificare e catalogare i soggetti da destinare ai vari capannoni della filiera produttiva. Terapia significa applicare il triplice protocollo chirurgia-chemioterapia-radioterapia, tristemente noto come taglia avvelena e brucia.
L’EPILOGO FINALE DI SORA MORTE
Esiste anche l’Intermezzo, ovvero la fase tardiva del processo nel quale inserire eventuali sopravvissuti per affidarli temporaneamente al settore delle cure palliative. E c’è pure il Ravvedimento che consiste nell’accogliere in un piccolo hospice o padiglione coloro che si rassegnano ad una morte dignitosa, dove però i posti sono limitati. L’epilogo tardivamente arriva con “Sora nostra morte corporale de la quale nullu homo vivente pò skappare”. La principale causa di morte, trascurata dai più, è la vita. Si tratta di una malattia mortale, ereditaria, trasmessa sessualmente, ma non contagiosa. Siccome è talmente diffusa i medici non si sono mai occupati di vita, preferiscono occuparsi di malattia.
L’ITER CLASSICO DEL PAZIENTE PAOLO, SPAZZATO VIA DAL CANCRO IN DUE ANNI
Il caso di Paolo che va in pensione a 65 anni e muore di cancro a 67. Si tratta di uno dei tanti casi umani che ricalca sempre lo stesso perverso iter.
- Portaci le tue feci che controlliamo se c’è sangue occulto per prevenire il tumore all’intestino (aprile 2008).
- C’è del sangue, ti facciamo gratuitamente una colonscopia per vedere se per caso c’è un cancro.
- C’è presenza tumorale e devi operarti, ti leviamo mezzo colon così risolviamo il tuo problema all’origine (maggio 2008).
- Bene. Abbiamo tolto tutto. Però è meglio che ti facciamo qualche ciclo di chemioterapia leggera. Sempre gratis, non preoccuparti! (luglio 2008).
- Purtroppo sono comparse delle metastasi, devi farti fare una chemio più aggressiva. Ti verrà il vomito, la diarrea, perderai i capelli e non avrai più un filo di forza. Però facciamo tutto questo per curarti (novembre 2008).
- Ci dispiace, ma non hai risposto nel modo atteso alle miracolose cure che ti abbiamo somministrato.
- Ti affidiamo al tuo medico di base che ti aiuterà con l’appoggio del team di terapia antalgica domiciliare ad aspettare la morte gratis e senza dolore (maggio 2010).
- Vieni preso in carico dalla morte (agosto 2010).
TEST DEL PSA TOTALMENTE INUTILE
Esame che viene consigliato ai maschietti sani dopo i 50 anni per rovinargli la seconda parte della vita, farli vivere in ansia e prepararli alla morte. Visto l’enorme successo dell’esame i medici stanno già pensando di trasformarlo in SPA. Ricordiamo poi, quello che dice il prof Richard Ablin che 40 anni fa scoprì il test per il tumore prostatico.
“Il test PSA per i cancro alla prostata è inutile. L’affidabilità del test è poco più che tirare una monetina in aria. Non avrei mai pensato che la mia scoperta avrebbe portato ad un disastro regolato dalla legge del profitto”.
LETTERA DI DIMISSIONE TIPICA IN ARRIVO SUL TAVOLO DEL DR CAGGIANO
In considerazione della progressione della malattia, nonostante i molteplici trattamenti antineoplastici eseguiti e delle condizioni generali del paziente si sospende il trattamento chemioterapico. Il paziente è candidato alla migliore terapia di supporto. Utile l’attivazione da parte del medico di medicina generale, dell’ADI e del nucleo di cure palliative per la nutrizione parenterale totale e per la gestione della terapia antalgica. Obiezione di Caggiano: “Cosa vuoi che faccia un povero medico di campagna che si chiama Caggiano? Come fa a gestire tutte queste cose dopo che gli hanno ridotto il paziente in queste condizioni?”
TOLSTOJ LA SAPEVA PIÙ LUNGA DEGLI STESSI MEDICI DI OGGI
Tolstoj, dice Caggiano, non era un medico ma sapeva molte più cose dei medici di oggi. I medici ignoranti, dopo aver messo l’ammalato nello stato più contrario all’igiene, dopo avergli somministrato dei rimedi che lo finiscono, affermano che egli è morto della sua malattia, mentre sarebbe guarito se lo avessero lasciato in pace, firmato Tolstoj.
STRATEGIE BELLICHE E ORGASMO PROFESSIONALE DEGLI ONCOLOGI
Gli oncologi ricorrono a strategie belliche ed impiegano anche terminologie belliche come combattere, circoscrivere, sorvegliare, aggredire, debellare, sopprimere, eliminare. Perché i medici cercano il cancro? Più ne cercano e più ne trovano, più ne trovano e più ne curano, più ne curano e più ne guadagnano.
DECALOGO COMPORTAMENTALE RISERVATO AGLI ONCOLOGI COSCIENTI
- Parla di meno e studia di più.
- Rispetta il sistema immunitario del paziente.
- Anteponi la salute del tuo paziente alla salute del tuo portafoglio.
- Non sottoporre il paziente a terapie della cui efficacia non sei d’accordo.
- Se sospetti che il risultato terapeutico sia inferiore al rischio, chiedi al paziente se è disposto ad accettarlo.
- Non ingannare, non deludere e soprattutto non illudere il tuo paziente.
- Non considerarti onnipotente, sei solo un medico e non una divinità.
- Ricorda che la cura del tumore non è solo chirurgica, chemioterapica o radioterapica.
- Prima di convincere il paziente a mangiare le tue medicine, convincilo a mangiare meglio.
- Prega per il tuo paziente e per la tua professione.
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COMMENTO
QUESTO È UN IMPIETOSO SPACCATO SULLA SITUAZIONE DEL CANCRO
Bravissima Elena. Continua a segnalare questi casi che servono a far capire la verità in modo inequivocabile. Questo dr Caggiano è davvero strabiliante. Parla il nostro stesso linguaggio. Oltre alle doti caratteriali non comuni, oltre alla combattività, oltre al realismo radicale e a dire le cose senza peli sulla lingua, dimostra grande spirito autocritico e grande coraggio.
Grazie a personaggi di questo livello e di questa caratura si ottiene uno spaccato impietoso e reale della situazione in campo curativo ed in campo oncologico. Sarebbe interessante poterlo inserire a una delle prossime lezioni Health Science di Imola. Se ha modo di leggere questo documento si metta in contatto con la dr Fiorenza Guarino, fiorenza.guarino@aghape.it, tel 335-1997815.
Valdo Vaccaro
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