LETTERA
IPOCONDRIA E PENSIERI FISSI RICORRENTI
Mi chiamo Erika e ho 30 anni. Sono capitata per caso nel Suo sito e ho deciso di chiederLe un consiglio, spero davvero tanto che mi risponderà. A febbraio 2015 inizio a soffrire di forte ipocondria, il pensiero fisso di essere malata, accompagnata da fiato corto, tachicardia costante, ansia e angoscia costanti. L’ipocondria sparisce, ma l’ansia e l’angoscia non diminuiscono, inizio ad avere pensieri fissi di morte e malattia dei miei cari, senso di fallimento, senso di solitudine e isolamento. Il mio pensiero fisso cambia, diventa quello del lavoro che ho perso qualche anno fa, senza quel lavoro sarò una fallita per sempre. E così via, in preda costante a pensieri in loop nel mio cervello, fiato corto, tachicardia costante, senso di oppressione al petto, nodo alla gola, senso di intorpidimento agli arti della parte sinistra del corpo, stato di affaticamento e confusione.
DIAGNOSI DI SINDROME DEPRESSIVA
Consulto una psichiatra che mi diagnostica stati di ansia libera e mi prescrive degli antidepressivi/ansiolitici ma non li prendo per scelta. Cambio, vado da una psicologa che mi diagnostica depressione endogena, faccio qualche seduta ma sento profondamente dentro di me che sto solo perdendo tempo e soldi e mollo. Io non la chiamerei depressione, perché mi bruciava dentro la voglia di uscire, viaggiare, fare cose divertenti riprendermi la mia vita, ma mi era impossibile a causa di queste sensazioni di disagio continuo.
CORSO DI MINDFULNESS E DI AUTOSTIMA
Vado avanti così fino al 2017. A febbraio del 2017 faccio un corso di Mindfulness. A casa ho poi continuato sempre a meditare. Effettivamente mi ha aiutata, ho ritrovato la stima di me stessa, la forza di lottare, la pazienza e la fiducia che le cose si possono sistemare, inoltre mi ha migliorato la tachicardia e il fiato corto.
STANCHEZZA PERMANENTE E SENSO DI ANGOSCIA
Tuttavia ad oggi continuo a provare stanchezza e sonnolenza cronica, mi sveglio la mattina più stanca di quando sono andata a letto, sono sempre accompagnata da uno stato di torpore generale sia fisico che mentale, difficoltà di concentrazione, il tutto comunque accompagnato da un fortissimo senso di angoscia, paura non identificata e irritabilità, nodo e bruciore alla gola 24h su 24. Ogni tanto torna anche la tachicardia, per fortuna però dura poco. Non mi ricordo più chi ero, non sono me stessa. Lo stesso anno ho fatto una terapia ortomolecolare, anch’essa fallita, anche se a dire la verità chi me la prescrisse mi disse mi mangiare sano e biologico, cosa che non feci se non per un brevissimo periodo di tempo.
OVAIO POLICISTICO, INSULINO-RESISTENZA E IPOTIROIDISMO
Decido quindi di fare degli esami specifici. I risultati degli esami sono: sindrome dell’ovaio policistico, marcata insulino-resistenza ed ipotiroidismo subclinico (sfuggente all’esame clinico). Mi prescrivono Aldactone (ormoni per ridurre l’eccesso di peluria), integratore di inositolo, e dieta a basso indice glicemico. Non so se le cose possono essere correlate ma ricordo che appena poco prima di iniziare a stare male ebbi violenti sfoghi sulle mani, la pelle si ispessiva, si spaccava e iniziava a sanguinare, che sono riuscita a curare solo con creme al cortisone.
NIENTE ALTRI FARMACI PER NON PERDERE IL FILO DELLA SITUAZIONE
Ho fatto anche le prove allergiche, da cui è emersa intolleranza alle uova e alla banana. Nonostante la prescrizione non ho preso farmaci perché ho paura di perdere ancora di più il filo della situazione imbottendomi di medicinali. Però allo stesso tempo sono terrorizzata perché non so cosa ne sarà di me e del mio futuro se non riesco a guarire.
MI ALIMENTO MALE MA NON SO COME MIGLIORARE LA MIA DIETA
Ad oggi sono in un limbo sto ancora male, ma non so cosa fare, la mia dieta devo ammettere che è un disastro e lo è sempre stata, ma non saprei come fare per migliorarla perché non me ne intendo. Vorrei andare da un nutrizionista ma temo sia tempo perso. Ho letto per esempio che la tiroide può essere influenzata da glutine o latticini, anche se dalle prove allergiche ematiche non emerge un’allergia, per non parlare dei danni che può fare l’insulina incontrollata. Ma allora che tipo di dieta devo seguire? Come faccio a spiegare queste cose ad un nutrizionista? Sento che in me c’è qualche meccanismo inceppato e che mi manca la chiave per riportare l’equilibrio. Ho sentito tante persone ma nessuno è in grado di aiutarmi, mi sento davvero sconfortata. Spero che mi risponderà per darmi qualche dritta, intanto La saluto e La ringrazio. Erika
RISPOSTA
NECESSITÀ ASSOLUTA E URGENTE DI RISTRUTTURARE LE PROPRIE CONOSCENZE
Mi pare evidente un fatto, e cioè che l’ipocondria segnalata nel 2015 non è mai scomparsa del tutto ma rappresenta un filo conduttore ininterrotto, nonostante il corso di Mindfullness e le meditazioni. Giunti a 30 anni non è accettabile che una persona si ritrovi in un limbo e non sappia quale strada imboccare. Indecisioni, dubbi, insicurezze e sconforto, sia sulla dieta che sugli stili di vita da adottare, vanno affrontati con decisione e vanno risolti positivamente, vale a dire che devono essere sconfitti mediante informazioni competenti e strategie condivise. Serve urgentemente il ricorso al manuale istruzioni su come funziona la digestione, su come funzionano il corpo, il pensiero e l’anima. Autostima, motivazione, fiducia in se stessi, positività, credere in quello che si sta facendo.
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Tutti i problemi accennati, dall’insulino-resistenza, all’ovaio politeistico, all’ipotiroidismo, alle allergie vengono trattati ampiamente nella nostra scuola HSU-Health Science University a indirizzo igienistico-naturale, oltre che chiaramente le migliaia di articoli su questo sito che affrontano alla radice gli argomenti connessi al mantenimento e al ripristino dello star bene in armonia con se stessi e col mondo che ci circonda.
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Non siamo i soli a insegnare salute e benessere. Siamo tra i pochi privilegiati a farlo con un taglio igienistico, basato sulla non cura del sintomo, sulle leggi naturali millenarie e su altre scelte a forte caratterizzazione naturalistica. Farsi una panoramica sulle varie scuole esistenti, mediche e non mediche, è giustissimo. Tutti pretendono di avere in tasca le soluzioni migliori, ma bisogna dimostrarlo in modo convincente. Diventa pertanto fondamentale fare una scelta accurata e mirata al di là delle semplici apparenze, una scelta basata sui principi e le premesse, sui fatti, sulle testimonianze. Occorre circondarsi di gente motivata e positiva, di gente in grado di stimolare e facilitare i compiti di chi vuole rompere col passato e intraprendere un percorso di autentica crescita personale. Occorre dare la giusta importanza a questo progetto, occorre dare il meglio di sé, occorre investire il proprio tempo e le proprie risorse.
Valdo Vaccaro
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