RICHIESTA
Buon giorno, la presente per chiederle aiuto per la mia problematica. Sono Massimo, ho 54 anni sposato con due figli. Come da referto da circa 3 mesi, ma ora quasi 4, ho un incurvamento dorsale dell’asta peniena al di sotto del glande. Tale incurvamento è di c.a. 30/40° e compromette la penetrazione. Non è presente dolore. Dalla visita è emersa presenza di placca calcifica a livello del setto intercavernoso.
Il medico consiglia:
- Tadalafil 5 mg cpr os: 1 cpr a gg alterni x 9 mesi;
- Vacuum Device 15 minuti die, almeno 3 volte a settimana;
- Eventuale trattamento con onde d’urto focali (che secondo il medico non dovrebbero produrre benefici, visto come si presenta la placca essendo già “vecchia”, se non leggo male l’ecografia dovrebbe essere di 0,43 cm);
In alternativa alle onde d’urto a placca verosimilmente stabile effettuare colordoppler in farmaco erezione e valutare la possibilità di un intervento chirurgico, di due tipologie diverse in base al referto, per il ripristino della situazione.
Da quando mi sono accorto della problematica ho difficoltà di erezione e quasi paura a “guardarlo”. Al momento non ho messo in atto nessuno dei consigli indicatomi in quanto:
- Punto 1 di cui sopra, sono contrario all’uso dei medicinali e quindi gradirei assumere un prodotto naturale che abbia la stessa efficacia e senza controindicazioni;
- punto 2, per l’attrezzo da utilizzare non avrei problemi particolari
- punto 3, visto le perplessità del medico stesso non andrei a spendere inutilmente dei soldi, visto il costo elevato di una singola seduta; ne sarebbero previste almeno 4 per poi arrivare a 10;
- punto 4, ultimo, ma non ultimo come importanza, non sarei intenzionato all’esame, in quanto non voglio farmi iniettare non so bene cosa e soprattutto non voglio sottopormi a nessun intervento.
Un ultimo consiglio se può. Non mangio molta carne, salumi, solamente prosciutto crudo e a volte tacchino, rarissimamente gli insaccati, con cosa posso sostituirli?
Spero e confido nei suoi preziosissimi consigli. Grazie. Massimo
RISPOSTA
Anni fa, ascoltavo il mio simpaticissimo amico Cibo, che di storie da raccontare ne aveva molte, essendo stato per anni famoso ristoratore con griglia a Feletto.
Purtroppo è scomparso precocemente per le sue catastrofiche abitudini alimentari. Pur vivendo gli ultimi 10 anni a Pattaya col mare a due passi, non fece mai un bagno per timore degli squali e dell’acqua inquinata. Se a volte finiva in spiaggia, lo faceva solo per sbirciare tra i bikini delle turiste o delle bellezze locali.
Passava le giornate a giocare a bocce e la sua dieta giornaliera era basata rigorosamente su pollo allo spiedo, spaghetti al ragù, prosciutto San Daniele DOC recapitato dagli amici friulani su basi settimanali e bottiglia di Merlot del Collio. La sua compagna thai era comica almeno quanto lui. Raccontava barzellette spinte in autentica lingua friulana. Una coppia irresistibile come poche altre.
RIGOROSAMENTE ANTI-VEGETARIANO
Cercai in tutti i modi di riportarlo alla ragione, ma non ci fu verso. La sua dieta era già alquanto rovinosa per il clima di Udine, figurarsi per quello tropicale della Thailandia.
Rideva incredulo dei miei piatti di verdura, del mio ananas e soprattutto dei miei 3 durian quotidiani. Banane e manghi? Mica sono una scimmia. Radicchio e carote? Mica sono un coniglio. Trovava sempre il modo di salvarsi in corner.
SI È RÒTE LE BIGHE
Mi raccontò il dramma di un suo amico di Feletto, di un certo Manlio se non ricordo male. La cosa pareva inverosimile e paradossale per cui ci facemmo pure delle belle risate. Gli dissi che non potevo credergli. “Valdo crodimi. D*o boe, e iè vere! Si è rotte le bighe e al vaìve come un frut spaventât“. (Credimi è vero. Si è rotto il membro e frignava come un bambino spaventato). Dovetti convenire che, a parte le battute irriverenti, si trattava di un dramma autentico. Non so come tale vicenda sia finita.
COS’È LA INDURATIO PENIS PLASTICA
Fatto sta il problema esiste e si chiama Malattia di Peyronie o del Pene Incurvato o del Pene Storto o anche IPP-InduratioPenisPlastica. Si parla di una patologia fibrotizzante caratterizzata da placche infiammatorie a carico della tunica albuginea del pene, prevalentemente sulla parte dorsale di esso.
La causa esatta del pene curvo congenito è tutt’oggi sconosciuta. Un pene curvo congenito ha più probabilità rispetto ad un normale pene diritto di andare incontro a traumi durante il rapporto sessuale.
I traumi del pene possono a loro volta trasformarsi in ematomi, edemi, sanguinamenti e vere e proprie “rotture”, denominate fratture del pene. Per il pene curvo acquisito si ipotizzano traumi acuti e cronici durante i rapporti.
La patologia in questione riguarda non oltre il 10% circa della popolazione mondiale, con picco di incidenza tra i 45 e i 60 anni. Si ritiene però che la sua diffusione sia molto sottovalutata a causa della riluttanza dei pazienti a sottoporsi all’osservazione del medico.
I MEDICI AMANO OPERARE E RISOLVERE ALLA SVELTA
L’unico modo di curare efficacemente il pene curvo è la chirurgia. Gli interventi chirurgici che si effettuano per la terapia di questa malattia non comporterebbero problemi. Questo il pensiero dei medici.
La patologia non congenita, acquisita pertanto dopo la nascita, può causare deformità di varia natura e gravità come curvature, restringimenti, accorciamenti, dolori, disfunzione erettili, rapporti sessuali difficili.
L’anomalia di cui parliamo prende il nome dal medico francese Francois de la Peyronie che fu il primo a descriverla nel 1743, dopo che il fenomeno era stato osservato e segnalato da Gabriele Falloppio (1523-1562) e da Vegalio.
IL PENE È TUTT’ALTRO CHE UN ORGANO SECONDARIO
Il pene viene definito come organo maschile per la riproduzione e la minzione. È formato da due strutture cilindriche di tessuto erettile chiamate corpi cavernosi, ovvero il corpo spongioso includente l’uretra trasportatrice dell’urina e dello sperma, e la tonaca di rivestimento o tunica albugine che ricopre i corpi cavernosi. Nella IPP il tessuto denso e fibroso detto placca si forma a livello della tunica albuginea.
SERVE UNA BUONA EMODINAMICA PENIENA
La placca fibrotica si sviluppa solitamente a livello della parte superiore (dorsale) dell’asta, inducendo il pene a curvare verso l’alto durante l’erezione, ma può anche presentarsi sulla parte inferiore e causare quindi una curvatura del pene verso il basso o sulla parte laterale determinando una curvatura del pene dallo stesso lato.
In circa il 13% dei casi la placca non causa dolore. Fatto sta che lo si può avere storto che può incurvarsi in su, in giù, o su entrambi i lati. Una specie di insulto all’orgoglio del maschio che vorrebbe sempre poter vantare un membro “dur, dret e c’al duri”, come auspicava il Cibo, a conferma di una buona emodinamica del pene, per dirla col linguaggio pomposo degli uro-andrologi.
TERAPIE MOLECOLARI DAL MONDO VEGETALE
In realtà esistono delle terapie naturali di riduzione del fenomeno e di recupero della normalità. Il problema infatti pare dovuto a produzione di radicali liberi causativi di infiammazioni, di arteriosclerosi vascolare, di fibrosi e sclerosi, di calcificazioni nella parte dorsale o superiore dell’asta. E qui prevale tra i terapisti il ricorso a rimedi molecolari derivanti dalla fitoterapia avanzata di questi ultimi tempi.
CURA DELLA NON CURA E IMPORTANZA DETERMINANTE DELLE SOSTANZE ASSUNTE
Non sempre la mia Cura della Non-Cura-sul-Sintomo viene compresa e condivisa. Scarsa simpatia sembra suscitare pure il mio concetto secondo cui il vero attore protagonista rimane il corpo e non le sostanze che assumiamo.
Tali miei principi, derivati ovviamente dalla Health Science Igienista, sono tuttavia veritieri. Ma non è che le sostanze naturali-utili-assimilabili assunte dal corpo siano prive di effetto e di significato. Svolgono anche esse un ruolo determinante. Il corpo rimane il protagonista e le sostanze assunte sono le comparse. Comparse tutt’altro che inutili e secondarie, ma semmai preziose a mantenerlo in equilibrio e in salute.
Questo mi pare ovvio e sensato. Se uno poi assume sostanze dannose e incompatibili ottiene chiaramente l’effetto contrario e il suo organismo ne paga le conseguenze.
CREDO POCO AI PRINCIPI ATTIVI CONCENTRATI
Tra le cure naturali e non invasive più dettagliate e affidabili in circolazione, meritano sicuramente attenzione quelle basate sulle molecole derivate dalla fitoterapia.
Mi spiace per i loro fabbricanti, ma gli integratori a base di sostanze sintetiche non rappresentano a mio avviso il massimo della salute, il massimo dell’efficacia e della bio-disponibilità, mancando loro i vantaggi insostituibili della presenza idrica (acqua biologica dei succhi) e della presenza vitale (potere vibratorio-radiante del cibo crudo).
CON UN PIZZICO DI PAZIENZA SI OTTENGONO GUARIGIONI INSPERATE
Nel caso specifico della Induratio Penis Plastica, si parla ripetutamente e non a caso di radicali liberi, di anti-infiammatori, di anti-colesterolo e persino di antivirali, per cui il discorso vale pure per chi intende pararsi e proteggersi dalle patologie influenzali con o senza presenze virali specifiche tipo CV-19.
Il che fa capire primo che la disfunzione del Pene Storto è rimediabile per vie naturali, e che si conferma pure la tendenza alla remissione naturale mediante la non-cura e il relax, essendo il corpo un tutt’uno che tende ad auto-guarire se messo nelle giuste condizioni biochimiche, mentali e spirituali per farlo.
RICORSO A CURE ESTERNE
In questi casi, trattandosi spesso di noduli sotto pelle e di processi infiammatori globali, e coinvolgenti le zone periferiche oltre quella genitale, non è sbagliato usare sostanze naturali disinfiammanti di tipo esterno come piccoli cataplasmi notturni a base di fango, o con 2 foglie di cavolo intercalate da cipolla grattugiata.
UN POSTO DI RILIEVO ALL’ANANAS E ALLA BROMELINA
Ben venga l’Ananas Sativus, poco importa se arriva dal Costa Rica o dal Ghana e poco importa se fuori stagione. Ottimo come succo fresco o anche a fette sulla verdura cruda.
La sua bromelina è straordinaria nell’incrementare prostaglandine anti-infiammatorie senza causare danni gastrointestinali (come fanno i FANS-FarmaciAntinfiammatoriNonSteroidei e le aspirine). La bromelina ha pure azione anti-trombotica e stabilizzante nei riguardi delle placche arteriosclerotiche. Capacità sinergica nelle terapie antibiotiche e anti-tumorali.
PINOLI, MIRTILLI E CRANBERRIES, OVVERO PRO-ANTOCIANIDINE
Nulla da eccepire sulle pro-antocianidine dei pinoli e dei mirtilli, specie di quelli rossi americani (cranberries), a potente azione antiossidante contro la ossidazione delle LDL (lipoproteine a bassa densità) stimolante dei recettori epatici nel rimuovere le LDL. È da tempo dimostrata l’importanza della ossidazione delle LDL nella genesi della arteriosclerosi vascolare.
RESVERATROLO E FRUTTI DI BOSCO
Ottimo pure il resveratrolo, che è una elastina, oltre che antiossidante, antinfiammatorio, vulnerario o cicatrizzante. Antiossidante più potente della vitamina E nel prevenire l’ossidazione delle LDL. Uccide le cellule tumorali estrogeno-dipendenti.
Contiene polidatina, sostanza biodisponibile e stabile, glucoside più resistente del resveratrolo stesso alla ossidazione enzimatica e capace di penetrare nelle cellule tramite gli enzimi trasportatori di glucosio. Il resveratrolo si trova in kiwi, frutti di bosco, mirtilli, more, lamponi, uva, ribes, uva spina, arachidi, pistacchi, cacao amaro.
PROPOLI COME PANACEA
Efficace pure l’azione della propoli, miscela di composti di natura aromatica e fenolica, associati ad acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, minerali, flavonoidi, quercina, falangina, rmnocitina, isalpinina, kempferide, crisina, tettocrisina, acidi carbossili aromatici, acido caffeico, acido ferrulico, resine, balsami, cere.
Propoli dotata di azione batteriostatica ed anti-infiammatoria, anti-ossidante, fungicida, immunostimolante, antivirale. Ottima pure contro il Coronavirus (associata a cavolo-crescione-aglio-cipolla-ravanelli-limone-ortica-menta).
GERME DI GRANO, FLAVONOIDI E ALFA-TOCOFEROLO
Concludiamo poi con la vitamina E naturale (alfa-tocoferolo) tipica di cereali integrali, germe di grano, foglie verdi, noci e legumi, durian per chi sta nelle regioni tropicali. Vale contro i soliti radicali liberi, soprattutto in associazione con la vitamina C naturale e con i polifenoli. I flavonoidi poi, coi loro fenoli e tocoferoli, reagiscono coi radicali liberi impedendo così di degradarsi.
IMPORTANTE ORIENTARSI E NON PERDERE DI VISTA L’ASSIEME
Da questa esposizione già si traggono ovviamente degli orientamenti e delle scelte specifiche per la patologia in questione che si chiama Pene Incurvato o Induratio Penis Plastica.
La dieta che propongo è sempre la solita vegeto-crudista tendenziale-sostenibile-personalizzata, capace di regalare e concedere all’intero corpo e ai suoi strumenti mentali di riequilibrarsi al meglio.
RINUNCIANDO ALLA CARNE NON SI PERDE NIENTE E C’È TUTTO DA GUADAGNARE
Ottima l’intenzione di rinunciare al tacchino, al prosciutto crudo e agli insaccati. Non serve sostituirli con niente, visto che le proteine, contrariamente a quanto sostenuto per decenni dai nutrizionisti di regime, servono in misura minima (24 grammi di proteine al giorno, oltre i quali si va in acidificazione), e visto che le proteine si trovano dappertutto, in particolare nelle verdure crude ben masticate e assunte lentamente.
Non mi riferisco ai legumi ma al radicchio, ai cavoli, al tarassaco, ai finocchi e simili in forma crudo, a spinaci, patate, cavolini, melanzane e broccoli in versione cotta conservativamente. Per sciogliere le calcificazioni di placche e simili, nulla di meglio che un abbondante succo d’arancia fresco al risveglio.
MASSAGGI E STRUMENTI CORRETTIVI NON GUASTANO, PURE UN PIZZICO DI UMORISMO RADDRIZZA LA SITUAZIONE
Trovo coerenti e valide anche le osservazioni sulle prospettive citate dal medico, per cui si possono tralasciare i punti 1-3-4, ed accettare eventualmente il punto 2 riguardante l’accettazione di strumento esterno riposizionante ed inoffensivo.
Importantissimo affrontare l’onera questione con serenità d’animo e con un pizzico di umorismo. Ridere un po’ di se stessi è estremamente produttivo. A 54 anni non è il momento di darsi per vinti, ma nemmeno di affliggersi e angustiarsi troppo per una condizione destinata a rinormalizzarsi se non ci si pensi sopra troppo.
Valdo Vaccaro
LETTERA 2
Nel ringraziare, ad integrazione della mail inviata in precedenza, vorrei aggiungere che il medico suggeriva molta “ginnastica”, anche quotidiana, per favorire l’afflusso di sangue nella zona e, vista l’impossibilità di avere rapporti, suggeriva anche la masturbazione.
Al punto uno dei consigli del medico viene suggerito il generico del Cialis per almeno 9 mesi; se non interpreto male è sufficiente mangiare bene e tornerà tutto alla normalità, ma non c’è un prodotto naturale che comunque aiuti a raggiungere l’obiettivo dell’erezione duratura? Per poter anticipare il risultato?
Per le informazioni ricevute avrei una domanda da porre.1. in riferimento al ricorso alle cure esterne, chiedevo: i piccoli cataplasmi notturni come vanno applicati all’esterno o internamente sul glande a scendere? Per il fango ne va usato uno in particolare?
RISPOSTA
Niente Viagra e niente Cialis ovviamente. D’accordo sul ricorso alla masturbazione in mancanza di meglio.
Il discorso sull’erezione duratura non può prescindere da tre fattori che sono:
- Lo stato di forma psicofisica da mantenersi costantemente ai massimi livelli
- L’assunzione di cibi potenzialmente afrodisiaci come il germe di grano, la pappa reale, la rucola, il crescione, i ravanelli, le ortiche, le patate, le patate dolci, le banane, i pinoli, i piselli, le uova organiche e gallate
- L’erezione rimane essenzialmente un fatto mentale legato fortemente a fattori emozionali, tipo l’attrazione fisica per una persona esterna, per cui se manca tale pulsione diventa vano ogni altro discorso.
Direi che la cosa più determinante rimane la capacità di vivere con calma, serenità ed equilibrio, senza pensarci troppo, senza forzature, sapendo prenderla col giusto grado di auto-ironia, sapendo ridere un po’ di se stessi. La cosa peggiore rimane l’eccesso di serietà.
Quanto ai cataplasmi vanno applicati all’esterno del glande. Qualsiasi fango bioattivo va bene, ma anche il fango ricavato dalla terra comune può andar bene.
vv
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