LETTERA
Mandi Valdo, ho visto (su Nexus) che è uscito questo libro sul digiuno (secco), 680 pagine! Volevo inoltre chiederti come mai nelle tue tesine non viene mai citato-ma potrei sbagliarmi- il nome di André Passebecq, autore di libri come “Dietetica e Salute” e “Cura delle affezioni circolatorie” (cito questi 2 perché li ho letti e mi sembrano ottimi, ma potrebbero non esserlo -sono di un po’ di anni fa). È per questo che gradirei un tuo parere. Grazie & Mandi! Rob da Udine
RISPOSTA
Ciao Rob. Ovvio che fai benissimo a guardarti in giro e leggere. Ma forse faresti bene anche a riservare qualche attenzione in più al mio blog o almeno agli articoli pubblicati nell’ultimo anno, se non i 6500 articoli dei 10 anni precedenti. Così scopriresti che il testo “Digiuno Secco” di Filonov l’ho già sintetizzato in “Digiuno secco e Igienismo Siberiano” del 25/1/2018. O forse fai un po’ parte anche tu della tendenza esterofila diffusa pure in Friuli, per cui Nemo Propheta in Patria? Scherzi a parte, si tratta di un importantissimo volume che consiglio a tutti, e ho avuto il privilegio di essere il primo a leggerlo grazie alla amicizia con l’autore e con la Vera Bani che ha tradotto dal russo e che me l’ha prontamente inviato. Da rilevare che il prof Sergej Filonov e la dr Vera Bani sono stati ospiti esclusivi alla HSU di Imola lo scorso anno.
Quanto al naturopata francese André Passebecq (1920-2010), ricordo di aver letto anni addietro il testo da te citato “Dietetica e Salute”. Si tratta di un ottimo autore, definito nel paese transalpino come “Gran Signore della Naturopatia”. Non ho dedicato tempo a Carton e Passebecq? Qui hai ragione, ma non si può arrivare dappertutto. Non sono anti-francese. La Francia è una fucina di autori fecondi in tema di alimentazione e di salute. Parlo spesso di Voltaire, di Antoine Béchamp, di Claude Bernard, di André Simoneton, e in toni non troppo elogiativi parlo pure di Louis Pasteur. Cito spesso pure Albert Mosseri, fedele seguace di Shelton, Michel Montignac (legato ai picchi glicemici) e David Servan-Schreiber (legato agli Omega3).
Hai fatto bene comunque a segnalarmelo. Per farmi perdonare vedrò di sintetizzare qui di seguito il lavoro di questi naturopati niente affatto obsoleti.
CHI È PAUL CARTON
L’opera di Passebecq segue da vicino le orme di un altro talentoso naturopata francese come Paul Carton (1875-1947), autore di “L’alimentazione che guarisce, l’alimentazione che uccide”. Carton ha il merito di essere stato uno tra i primi medici a lanciare un coraggioso grido d’allarme contro lo zucchero commerciale in uso presso tutte le famiglie, definendolo come alimento assassino, assieme alla carne ai formaggi e all’alcol, classiche prelibatezze tipiche della tradizione culinaria francese e non solo. Carton aveva intuito prima di altri, e si era alla vigilia della seconda guerra mondiale, che il mondo si stava avviando fuori rotta e verso la catastrofe non solo sul piano dei conflitti planetari, ma anche su quello degli alimenti e degli stili di vita.
Carton incluse tra i cibi all’indice pane, pasta, pizza, latticini, prodotti da forno (vedi reazione di Meniere e formazione di acrilamide), pasticceria industriale, snack, vino, cognac e alcolici vari. Tra i cibi regolatori dell’indice glicemico indicò correttamente legumi (piselli, fagioli, lupini, fagiolini, lenticchie, ceci, fave), frutta acquosa ad alto tasso di acqua viva e di eccellente succo zuccherino, frutta secca, verdure specie crude ricche di fibra e di clorofilla.
A Paul Carton va riconosciuto il ruolo di profeta di quanto è poi realmente avvenuto in Francia e in Europa negli anni successivi in tema di sovrappeso e di diabete, mentre Passebecq non fece altro che riverberare ed ampliare tali concetti. Tant’è che oggi in Italia ci sono 3 milioni di diabetici, ovvero il 6% della popolazione, ma almeno altrettanti pre-diabetici. In fatto poi di sovrappeso tra bambini e ragazzi siamo addirittura tra i peggiori in Europa. La Francia non sta meglio con oltre 6 milioni di diabetici. L’intera Europa ne ha 64 milioni, mentre a livello mondiale si superano i 422 milioni, tutte cifre in forte crescita. (Dati 2014)
MALATTIE IN FORTE LIEVITAZIONE E RICORSO OSSESSIVO AGLI INTEGRATORI
D’altra parte, le cifre non sorprendono. La Francia è la Regina Mondiale Indiscussa dello zucchero e dei dolciumi, oltre che che dei formaggi, degli champagne, del Beaujolais e del cognac, terra dei croissant, delle crêpes suzette, delle brioche, dei macaron, delle Saint Honoré. L’Italia le corre appresso coi suoi panettoni, i suoi gelati, il suo cioccolato, il tiramisu, le caramelle, i confetti, gli amaretti e tutto il resto. Senza scordare ovviamente prosciutti, mortadelle, pancette, zamponi, guanciali, musetti, trippe e fiorentine. Il trionfo della dieta autolesionista mediterranea. Chiamare tutto questo malnutrizione è un eufemismo. Siamo in mezzo a un dramma che sfiora il suicidio collettivo.
Quante malattie acute e croniche, quante turbe catarrose, digestive, epatiche, renali, cardiache e polmonari, nervose, ghiandolari, cutanee, ossee si devono a questo manicomio alimentare sostenuto e sovvenzionato dalle multinazionali, dall’agroalimentare, dai governi, dalla politica, dalla religione e dai media? Diversi anni fa biologi come Richet, Lecocq ed altri, in linea con le varie scuole di salute naturale e la Health Science sheltoniana, hanno dimostrato che le vitamine sintetiche e gli integratori minerali della farmacologia non hanno potere nutritivo, limitandosi a esercitare una azione eccitante e stimolante.
Ma di queste cose nessuno ne parla. Non è casuale che gli spot televisivi a favore di nuovi marchi di integratori si moltiplichino giorno dopo giorno come i funghi. È in atto la mossa strategica che vado citando da anni. Si cerca di tirar via l’uomo dagli alberi, dai frutteti, dai campi e dagli orti, per portarlo volente o nolente alle macellerie e alle farmacie.
DIETETICA E SALUTE DI PASSEBECQ IN 5 PUNTI
1. DIETE AD ALTE PROTEINE E DIETE AD ALTI ZUCCHERI
Nel “Dietetica e Salute” di André Passebecq, vengono messi sotto torchio e sotto critica gli alimenti protidici e gli alimenti glucidici. Gli alimenti protidici (proteine) fanno sì che sangue e cellule si carichino di purine, acidi urici e di altre tossine incompatibili, con alterazione progressiva di fegato e sistema renale, oltre ad altre forme degenerative tipo artrite, sclerosi, ipertensione, cardiopatie. Gli alimenti glucidici (zuccheri raffinati o cotti) implicano iperglicemia (diabete), sovraffaticamento epatico, obesità, fermentazioni gastrointestinali, nonché un appesantirsi e un rallentarsi della funzionalità intellettuale. In altre parole l’uomo diventa impigrito, linfatico e letargico.
2. DIETE ACIDIFICANTI E DIETE ALCALINIZZANTI
L’altra classificazione essenziale è quella tra alimenti acidificanti (alcalini in partenza come carni e proteine animali e acidi in sede di assorbimento duodenale) ed alimenti alcalinizzanti (acidi in partenza come gli agrumi e alcalini in arrivo). Gli acidificanti rilasciano residui acidi come zolfo, fosforo e cloro. Gli alcalinizzanti producono residui alcalini come sodio, calcio e magnesio. Passebecq consiglia un 70% di cibo alcalinizzante e un 20% di cibo acidificante circa, mentre una minima parte si può riservare ai cibi neutri come oli, grassi, miele e tapioca.
La migliore bevanda è l’acqua vitale della frutta acquosa. Si consiglia di prendere una bevanda al mattino a digiuno e lontano dai pasti (per esempio verso le 11 e le 18). Se si ha veramente sete durante i pasti, si può bere, ma poco e lentamente. Se si prendono frutta e legumi in discreta quantità, la sete è moderata. La clorofilla è un alimento che migliora la digestione, combatte le fermentazioni intestinali e fluidifica la bile.
3. LE FUNZIONI BASILARI DELL’APPENDICE
Dice la sua anche sull’appendice, spesso considerata un organo inutile. L’appendice svolge un importante ruolo di riserva di batteri utili per l’intestino e di “oliatore” destinato ad agevolare la progressione delle materie fecali nel colon. Quando si infiamma, l’intestino non gode di buona salute. Salvo casi eccezionali, è possibile correggere questa situazione con metodi naturali, senza ricorrere a un’operazione. Oggi sappiamo che tutte le carni, e in particolare quelle suine, hanno effetti infiammatori a carico dell’intestino.
La funzione digestiva degli alimenti non è facile a esporsi. Infatti sarebbe dannoso per la qualità della digestione preoccuparsene troppo. Occorre lasciar libero l’organismo di lavorare nel modo che ritiene più favorevole. Fidarsi del proprio corpo: è la regola d’oro dell’igiene naturale.
4. ERRORI DI SOVRA-ALIMENTAZIONE COI BAMBINI FIN DA PICCOLI
Fin dalla nascita il neonato viene rimpinzato. Un bel bambino è un bambino grasso, pingue. Peccato che non manchino ben presto tentativi di depurazione: vomiti, diarree, urine abbondanti, traspirazione, periodi febbrili, eruzioni cutanee, catarri e altre anomalie. Sono i segni di un’azione intrapresa dall’organismo per liberarsi dagli alimenti sovrabbondanti e tossici. Più il piccolo soffre e si indebolisce, più i genitori sono tentati di costringerlo a nutrirsi. Il riflesso dell’ingordigia e la paura di morire di fame si impregnano così nello spirito del bambino e sussistono nell’adolescente e nell’adulto. Da questa iperalimentazione nascono numerose malattie. L’abuso di condimenti provoca irritazioni e fermentazioni gastrointestinali. Le riserve organiche vengono impiegate a ritmo accelerato per cercare di salvaguardare un equilibrio incerto e una salute precaria. Mangiare troppo porta dunque a sovraccaricare gli organi eliminatori e i sistemi digerente, circolatorio, neuro-endocrino e respiratorio.
5. STATO DI TOSSIEMIA LEGATO ALLA VITA MODERNA
Il ritmo e la tensione della vita nel mondo attuale sono insopportabili per molti perché il sistema neuro-ormonale, il cervello e la circolazione sanguigna finiscono per guastarsi. La maggior parte della gente soffre di uno stato di tossiemia dovuto a insufficiente eliminazione delle scorie organiche interne, a un accumularsi delle tossine di cui la vita moderna è molto prodiga (avvelenamento dell’alimentazione, dell’acqua, dell’aria). Si devono aggiungere anche i farmaci e le droghe come gli interventi preventivi (vacc!nazione, irradiazione, ecc.) concepiti per alleviare i mali dell’umanità ma generatori di squilibri sempre più evidenti nell’ambiente e nell’individuo.
L’uomo ha trasformato il proprio corpo in un deposito di detriti putrefatti: carne in decomposizione, amido fermentato. Quando si ammala, ritiene responsabili della malattia il fegato, i reni, l’intestino. E si sottopone a qualsiasi trattamento, illudendosi di non dover abbandonare abitudini alimentari del tutto errate.
CONCLUSIONE
Alla fine si nota che non ci sono grosse differenze tra quanto sostengono i talenti francesi di ieri e quanto sosteniamo noi oggi alla Health Science. C’è anzi da rimarcare un fatto. Tra le varie affermazioni di Passebecq si nota qualche contraddizione riguardante la frutta acquosa, classificata correttamente come acida in partenza e quindi alcalinizzante in fase assorbitiva (agrumi), ma a volte classificata scorrettamente come acidificante (ciliegie, fragole, uva ecc).
Forse è questo che ha portato i francesi ad evolversi nelle posizioni esageratamente attente agli indici glicemici e legate alla diabetologia ufficiale, trascurando altri aspetti determinanti quali i punteggi insulinici e gli Orac (Oxygen Radical Absorbance Capacity), come da diverse mie tesine su questo tema specifico. Errori gravi che si sono ripercossi e si ripercuotono tuttora sui seguaci di Michel Montignac, monopolista di queste teorie glicemistiche, autore best seller di libri e produttore di alimenti a basso indice glicemico, prima di finire lui stesso vittima delle proprie aberrazioni.
Valdo Vaccaro
Da ricordare inoltre la differenza tra indice glicemico e carico glicemico. Il primo indice, misura la velocità con cui i carboidrati di un determinato alimento si riversano nel sangue, mentre il carico glicemico considera pure il quantitativo dei carboidrati effettivamente ingeriti. La zucca, che ha per esempio un indice glicemico molto elevato, vicino a quello del comune zucchero, ha nel contempo un bassissimo carico glicemico. Infatti il comune zucchero è costituito per il 100% da carboidrati, mentre in un etto di zucca misuriamo appena 3 – 5 grammi di carboidrati. Ragion per cui che per eguagliare il quantitativo di carboidrati contenuti in un etto di zucchero bianco dovremmo ingerire 2 o 3 chili di zucca!
PERSONALMENTE SE NON MANGIO COSE ZUCCHERINE NON DIGERISCO E LA MIA GLICEMIA E’ STATA QUASI SEMPRE NELLA MEDIA.