PATOLOGIE DI ORIGINE DENTALE DA IPPOCRATE AI GIORNI NOSTRI

da 15 Apr 2016Carie dentaria

LETTERA

NIENTE PIÙ FARMACI E NIENTE PIÙ EUTIROX DA 4 ANNI

Ciao Valdo, sono Claudia e ho 47 anni. Seguo l’alimentazione vegan-crudista tendenziale e l’igienismo dall’estate 2011. Sono stata Eutirox dipendente per 23 anni. Prendevo dosaggio 100 e 125 nel week-end. Grazie alla lettura delle tue tesine sono riuscita ad eliminarlo e ora sono 4 anni che non assumo farmaci.

NELL’EUFORIA DELLO STAR BENE MI SONO DIMENTICATA PERSINO DEL DENTISTA

Il primo anno è stato durissimo perché avevo male costante alla tiroide e crisi eliminative continue. Dall’anno scorso ho iniziato a stare bene e, nell’euforia del fatto che finalmente stavo bene, mi sono dimenticata dei medici, anche del dentista. Ero così contenta di stare bene che ero sicura che i benefici si fossero riversati anche sui miei denti, sempre debolissimi e tutti curati.

SONO CADUTA NEL BARATRO E NELLA DEPRESSIONE

Per due anni non sono andata dal dentista, però mi sono sempre lavata i denti con spazzolino e filo interdentale. Purtroppo per me ha cominciato a farmi male un dente e sono dovuta andarci per forza. La situazione però è devastante perché mi ha trovato 4 carie profonde, denti da devitalizzare, protesi e forse un’estrazione. Sono caduta nel baratro e ora sono molto depressa. Possibile che abbia avuto tanti effetti positivi tranne che nei denti? Il dentista mi ha addirittura chiesto se mi lavo i denti oppure se sto attraversando un momento molto difficile.

PUÒ ESSERE CHE I DENTI SIANO DAVVERO UN CANALE DI ELIMINAZIONE?

Mi ha fatto vedere che non uso lo spazzolino in maniera adeguata, massaggiando in maniera circolare la gengiva e il dente e mi ha consigliato l’uso dello scovolino, nonché visite periodiche ogni 6 mesi.
Ehret dice che i denti sono un canale di eliminazione. È possibile che questo sia il mio caso? Oppure è solo una questione di igiene?

IMBARAZZANTE CONFRONTO CON MAMMA E SORELLA

Nella mia famiglia io sono l’unica che segue l’alimentazione vegan-crudista. In 5 anni mai un dolce, mai un caffè, solo frutta e verdura fresca al 80% con un 20% di cotto. Mia mamma e mia sorella, che mangiano di tutto e di più, prendono farmaci a profusione e che se ne fregano di tutto, hanno denti mille volte migliori dei miei e mi prendono in giro. Mi puoi dare un consiglio? Autorizzo l’eventuale pubblicazione e il nome giusto. Tante grazie per la tua risposta.
Claudia

*****

RISPOSTA

LA VALUTAZIONE DELLO STATO DENTALE ERA FONDAMENTALE SIN DALL’ANTICHITÀ

Ciao Claudia. Ippocrate aveva l’abitudine di fare osservazioni a 360° prendendo una gran quantità di appunti, proprio perché cercava di capire quale spina irritativa potesse innescare la fonte degli umori dannosi che invadevano l’organismo creando disturbo. La valutazione dello stato dei denti era preponderante, un elemento onnipresente nella sua indagine.

EROFILO, ERASISTRATO E CELSO

Tutti i medici ippocratici dell’antichità avevano questo punto di vista, come per esempio Erofilo e Erasistrato, illustri dottori della scuola medica di Alessandria (300 a.C). Interessante anche notare che il famoso enciclopedista e ricercatore medico romano, Aulo Cornelio Celso (25 a.C-50 d.C) non fece altro che tramandare la tradizione medica ippocratica. Apprendiamo da Celso che i denti che causano il ritiro delle gengive sono morti e il terapeuta che non li prende in considerazione non riuscirà a far guarire i suoi pazienti.

ANCHE GALENO ERA SULLA STESSA LINEA

Detto in altre parole, a tutti quelli che non conoscono la causa della malattia, risulterà anche impossibile curarla. Secondo quanto spiegava Ippocrate, Celso coniò la famosa frase: Rubor, tumor, calor, dolor, functio lesa, (ripresa da Galeno, che nel 200 d.C. scrisse tre libri di commentari su Ippocrate). Galeno descrive nell’ordine: Rubor, Foci infiammatori, Tumor rigonfiamento, concentrazione e perimetrazione di un focus di metaboliti infiammatori, Calor reazione primaria del sistema immunitario, Functio Lesa una fase tardiva, cronica, caratterizzata dalla degenerazione del tessuto invaso a distanza quando il sistema immunitario è sfiancato e meno efficiente.

NECESSITÀ DI INDAGARE SUI PUNTI DI INFIAMMAZIONE E DI PUTREFAZIONE

Sfortunatamente nei secoli si è dimenticata la lezione di Ippocrate sulla necessità d’’indagare la presenza nell’organismo di siti primari di infiammazione o di putrefazione localizzata, come per esempio l’interno dei denti compromessi, che diventa il fattore causale di disturbi a distanza, prima indebolendo le difese del sistema di regolazione e poi trasmigrando in altri siti secondo meccanismi di locus minoris resistentiae.

I DENTISTI DEL MEDIOEVO RACCOMANDAVANO L’ESTRAZIONE DEI DENTI MALATI

Questo modo di pensare sui denti lo ritroviamo anche in pieno medio evo, presso i guaritori naturali. La loro diagnosi partiva dalla bocca e la guarigione veniva coadiuvata da cambiamenti di alimentazione, impacchi e tisane con fitoterapici specifici per risvegliare la presenza dell’organismo nelle parti ammalate. Anche i professori delle prime università di medicina raccomandavano l’estrazione dei denti malati per la cura delle patologie degli occhi e delle orecchie e di altri organi distanti (Ambroise Pare, 1517-1590, Giovanni Andrea Della Croce, 1533-1603, e Pieter van Foreest 1522-1597). Questi autori erano finanche a conoscenza del fatto che numerosi malanni potevano essere fatti risalire a qualche frammento di radice rimasto nell’osso mandibolare nel corso di precedenti estrazioni dentali.

CRESCENTE DISATTENZIONE DEI MEDICI SULLE PATOLOGIE AD ORIGINE DENTALE

Nel 1838 il dr Shearjashub Spooner scriveva: “Non credo sia il caso di dubitare ancora che le malattie dei denti siano in grado di causare dei disturbi fisici a distanza e possano contribuire allo sviluppo di malattie sistemiche croniche”. E citava oltre alle sue osservazioni personali una quarantina di esempi di simili guarigioni pubblicati da Leonard Koecker in Grundsätze der Zahn-Chirurgie” (Weimar, 1828).

Fu proprio negli anni seguenti che ci fu lo scisma ufficiale e definitivo tra medicina e odontoiatria. Nel 1851 il prof Thomas Bond, dell’Università di Baltimora, era protagonista di un ulteriore tentativo di ricucire la disattenzione crescente dei medici su questo argomento invitandoli a non sottovalutare la patologia dentale come causa di difficoltà organiche a distanza, come invece sta accadendo.

LA CORRELAZIONE TRA PATOLOGIE DENTALI E MALATTIE SISTEMICHE CONTINUAVA A SFUGGIRE ALLA MEDICINA

Significativo è il seguente passaggio di Samuel Fitch, autore di “System of Dental Surgery” (1827): “Voi mi direte, com’è possibile che la correlazione tra patologie dentali e malattie sistemiche sfugga all’attenzione della più parte dei medici? Ebbene dovete sapere che gli insegnamenti sui denti da alcuni decenni sono stati tolti dal curriculum formativo dei medici, dopodiché questi generalmente non hanno la curiosità di valutare l’argomento in relazione alle malattie che sono già impegnati a curare con un folto arsenale di sostanze”.

PROVE DI FITCH SUI LEGAMI TRA INFEZIONI DENTALI E TUBERCOLOSI

Fitch tra le altre cose raccolse un’ampia casistica sulle infezioni dentali come fattore decisivo nello sviluppo della tubercolosi. Anche Leyden (1867), Fuller (1881), Jaffe (1886) e Israel (1886) segnalarono diversi casi di tubercolosi polmonare che guarivano in seguito all’estrazione di denti compromessi. Ungar (1884) richiamò l’attenzione alla caratteristica ulcerazione delle gengive, che nel caso specifico di un suo paziente tubercolotico nasceva proprio da un dente cariato in profondità. Il dente sospetto fu rimosso ottenendo un sorprendente recupero delle condizioni di salute del paziente.
Già Areteo di Cappadocia aveva descritto una considerevole infiammazione della gengiva nel primo caso di tubercolosi mai consegnato alla storia nel 1° secolo d.C. (De causis et signis diuturnorum morborum).

ORIGINE ORALE DI MOLTE MALATTIE

Nel caso di  malattie degenerative, la causa principale potrebbe trovarsi proprio in bocca. Ogni dentista sostiene che la procedura dentale comune della devitalizzazione e la procedura della cura canalare, sono completamente sicure, nonostante il fatto che molti scienziati avvertano dei suoi pericoli da più di un secolo.

I DENTI DEVITALIZZATI SONO DENTI MORTI E POTENZIALE SORGENTE DI INFEZIONE

Ogni giorno nei soli Stati Uniti, 41.000 di queste procedure dentistiche vengono eseguite su pazienti che credono di risolvere in condizioni di sicurezza e in modo permanente il loro problema. Più di 25 milioni di cure canalari vengono eseguite ogni anno in questo paese. I denti devitalizzati sono denti morti che possono diventare incubatrici per batteri anaerobici altamente tossici. Possono farsi strada nel flusso sanguigno e causare malattie  che rimangono latenti e si manifestano decenni più tardi.

LE SCOPERTE DI WESTON PRICE

Purtroppo, la stragrande maggioranza dei dentisti è ignara dei gravi potenziali rischi per la salute a cui espongono i propri pazienti. L’American Dental Association attesta che le cure canalari si sono dimostrate sicure, ma non ha mai pubblicato alcun dato o ricerca attuale per suffragare tale affermazione. Un brillante pioniere, cento anni fa ha scoperto il collegamento tra denti devitalizzati e malattie. Si tratta di Weston Price, considerato da molti come il dentista più grande di tutti i tempi. Ma il suo lavoro continua ad essere svilito e rifiutato da professionisti del campo medico e dentistico.

I DENTI DEVITALIZZATI RIMANGONO INFETTI A DISPETTO DI OGNI TRATTAMENTO

Il dr Price viaggiò in tutto il mondo per studiare denti, ossa e diete delle popolazioni autoctone che vivevano senza le comodità della cucina moderna. Intorno all’anno 1900, Price si trovò a dover trattare persistenti infezioni dei canali dentari e si insospettì che i denti devitalizzati rimanessero sempre infetti, a dispetto di qualsiasi trattamento. Poi un giorno raccomandò a una donna, che era condannata sulla sedia a rotelle da sei anni, di estrarre un suo dente devitalizzato, anche se sembrava sano.

UNA PAZIENTE LIBERATA DA UN DENTE TOSSICO GUARÌ DALL’ARTRITE E RIPRESE A CAMMINARE

Lei accettò, così Price estrasse il dente e poi lo impiantò sotto la pelle di un coniglio. Il coniglio sorprendentemente sviluppò la stessa artrite paralizzante di cui era affetta la donna e morì 10 giorni dopo aver contratto l’infezione. Ma la donna, ora liberata dal dente tossico, in brevissimo tempo guarì dalla sua artrite e poteva camminare senza neanche l’aiuto di un bastone. Price scoprì che è meccanicamente impossibile sterilizzare un dente devitalizzato.

I DENTI DEVITALIZZATI CAUSANO PER PRICE MALATTIE CARDIACHE, CEREBRALI E CIRCOLATORIE

Dimostrò che molte malattie croniche degenerative hanno origine dai denti devitalizzati, fra cui le più frequenti sono le malattie cardiache e della circolazione. Scoprì 16 diversi agenti batterici eziologici per queste malattie. Ma c’erano anche forti correlazioni tra i denti devitalizzati e malattie delle articolazioni, del cervello e del sistema nervoso. Il dr Price scrisse due libri innovativi nel 1922 descrivendo nei dettagli le sue ricerche sul legame tra le patologie dentali e le malattie croniche. Purtroppo, il suo lavoro è stato deliberatamente sepolto per 70 anni, finché finalmente un endodontista, George Meinig, riconosciuta l’importanza del lavoro di Price cercò di esporre la verità.

IL DR MEINIG DENTISTA DELLE STAR DI HOLLYWOOD

Il dr Meinig, nativo di Chicago, era capitano dell’esercito. Durante la seconda guerra mondiale si trasferirì a Hollywood per diventare un dentista delle star. In seguito divenne uno dei membri fondatori della Associazione Americana di Endodontisti (specialisti nella cura canalare). Nel 1993, pubblicò il libro Root Canal Cover-Up, che fino ad oggi continua ad essere il riferimento più completo su questo argomento. È possibile acquistarlo direttamente dalla Price-Pottenger Foundation.

COSE CHE I DENTISTI NON SANNO SULL’ANATOMIA DENTALE

I denti sono fatti delle sostanze più dure di tutto il corpo. Al centro di ogni dente c’è la camera pulpare, una struttura interna morbida vivente che ospita i vasi sanguigni e i nervi. Intorno alla camera pulpare c’è la dentina, che è composta di cellule viventi che secernono una sostanza minerale dura. Lo strato più esterno e più duro del dente è lo smalto bianco, che avvolge la dentina.

OGNI DENTE POSSIEDE DA 1 A 4 CANALI PRINCIPALI, MA CI SONO ANCHE I CANALI SUPPLEMENTARI

Le radici di ogni dente discendono nella mandibola e sono mantenute al loro posto dal legamento parodontale (periodonto). Nelle scuole per dentisti, si insegna che ogni dente ha da uno a quattro canali principali. Tuttavia, ci sono canali supplementari che non vengono mai menzionati. Questo significa essere lontani mille miglia dalla verità.

QUATTRO KM DI MICRO-TUBULI PER CIASCUN DENTE

Proprio come il corpo ha grandi vasi sanguigni che si ramificano fino ai piccolissimi capillari, ciascuno dei denti ha un labirinto di tubuli molto piccoli che, se messi in fila uno dopo l’altro, si estenderebbero per più di quattro chilometri. Weston Price ha identificato 75 canali supplementari separati in un singolo incisivo centrale (dente anteriore).

I BATTERI SI NASCONDONO IN QUESTI MINUSCOLI TUNNEL

Organismi microscopici si spostano regolarmente avanti e indietro in questi tubuli, come roditori in tunnel sotterranei. Quando un dentista esegue una cura canalare, svuota il dente, poi riempie la camera vuota con una pasta dentale, che taglia fuori il dente dalla circolazione del sangue, e da lì in poi, nessun fluido può circolare nel dente. Ma rimane il labirinto dei tubuli minuscoli. E i batteri, tagliati fuori dal loro approvvigionamento alimentare, si nascondono in questi tunnel dove sono al sicuro dagli attacchi di antibiotici e dalle difese immunitarie del corpo.

LORENZO ACERRA E ANTONIO MICLAVEZ ALL’AVANGUARDIA

Abbiamo in Italia grandi specialisti che vanno dal dr Lorenzo Acerra al dr Antonio Miclavez. Ho l’onore e il piacere di conoscere di persona Miclavez in quanto abita non lontano da me. Si tratta di ricercatori coraggiosi che applicano i metodi diagnostici e terapeutici più avanzati e più vicini all’odontoiatria naturale. Il testo-base di Miclavez è Odontoiatria Tossica e Odontoiatria Vitale.

GLI INSEGNAMENTI DI IPPOCRATE VALGONO TUTTORA

La polemica tra odontoiatria comune basata sulla tecnica della devitalizzazione e quella basata sulla non devitalizzazione, non è affatto stata risolta in modo definitivo. C’è spazio per pensarla come si vuole. I principi enumerati da Ippocrate fino ai giorni nostri non vanno affatto messi da parte. Ma occorre anche una buona dose di senso pratico, alla luce dell’esperienza concreta accumulata in questi ultimi anni.

LA TECNICA DEVITALIZZANTE RAPPRESENTA IN MOLTI CASI IL MALE MINORE

Ho consultato anche il mio tradizionale medico-dentista di fiducia. Ha definito l’estrazione dei denti devitalizzati come una cosa priva di qualsiasi senso logico. Alla luce di quanto si pratica e si sa, la devitalizzazione dei denti è una tecnica sperimentata e ampiamente provata, che consente di prolungare l’utilizzazione dei denti senza doverli togliere quando vanno in grave crisi dolorifica per causa carie. La tecnica della devitalizzazione, alla luce dell’esperienza e delle conoscenze attuali, rappresenta il male minore. Come dire che la sola cosa migliore alla devitalizzazione è mantenere i denti perfetti e privi di carie.

ESTRARRE UN DENTE SIGNIFICA PROCEDERE AL PONTE DENTALE O ALL’IMPIANTO A VITE

Estrarre un dente devitalizzato significherebbe fare altri interventi, con ulteriori anestesie e ulteriori antibiotici, Le scelte a quel punto sarebbero due, quella del ponte realizzabile in collegamento coi denti vicini che fanno da supporto, e quella dell’impianto, ovvero della vite inseribile direttamente nell’osso sottostante. In queste due eventualità, il materiale più compatibile ed affidabile, cioè più resistente e privo di effetti contaminanti, risulterebbe essere il titanio, più che lo zirconio (materiale con cui si fanno le capsule).

I MIGLIORAMENTI OTTENUTI NON VANNO SOTTOVALUTATI

Per venire al caso specifico, importantissimo rilevare che ci sono stati notevoli miglioramenti nello stato generale di salute, con il notevole successo legato allo stacco dall’Eutirox e da altri farmaci. Che i denti siano poi dei complessi e sofisticati canali di eliminazione, come afferma Ehret, non è difficile sottoscriverlo.

OGNUNO HA IL SUO PERCORSO

Non credo sia il caso di andare in depressione. I miglioramenti sul piano alimentare e su quello comportamentale finiscono comunque per riflettersi e riverberarsi anche sullo stato dentale. Fare poi dei confronti con mamma e sorella non ha molto senso. Ogni membro della famiglia ha la sua storia. Bisognerebbe indagare su quanti latticini ha consumato ciascuna di voi, su quanti integratori, quanti farmaci e quanti vaccini avete assunto, e altre cose di questo tipo.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

7 Commenti

  1. Dariosken

    Confermo che l'alimentazione ha un forte impatto sui denti, i miei ultimi problemi risalgono a quando ero onnivoro. La cosa importante è il filo interdentale e sciacquare la bocca con acqua e sale, lavarli saltuariamente e senza forzare con spazzolini rigidi (meglio quelli con le setole morbide ).

    Rispondi
  2. lino19051963

    Anch'io cara Claudia confermo quanto detto da Valdo e Dariosken,aggiungo e suggerisco a tutti voi un procedimento della medicina indiana.Si chiama oil pulling,tutte le mattine appena sceso dal letto,2 cucchiai di comunissimo olio di semi di girasoli,gargarismi per circa 20 minuti cercando di far passare con forza l'olio attraverso i denti.Dopo ciò sputare il tutto nel wc e tirare lo scarico, perchè attraverso le gengive fuoriescono tante sostanze tossiche di scarto prodotte dall'organismo mediante il digiuno notturno.Il tutto l'ho scoperto navigando e cercando su internet, rimedi non medici,riguardo la pulizia dentale.Non costa nulla,non ho pagato nulla e nessuno,ho risparmiato sulla pulizia dentale,le gengive sono diventate rosa come quelle dei bambini,non sanguinano piu',le macchie sui denti sono solo un ricordo del passato,e poi la colorazione dei denti viva e naturale.Lavo i denti solo una volta al giorno,dopo cena passando prima il filo interdentale,non uso dentifricio ma acqua,mezzo cucchiaino di bicarbonato,una punta di sale da cucina,e spazzolino.Dopo aver spazzolato i denti con questa soluzione,gargarismi con la stessa ed ultimo risciacquo con acqua pura.I risultati si ottengono già da subito,la bocca rimane fresca e priva di qualsiasi sapore per molto tempo,ma sopratutto quanto sostengono gli autori di questa metodica,con questa pratica l'organismo scarica sostanze tossiche attraverso questi organi emuntori (gengive).Carissimi,queste sono le ultime sostanze chimiche che ho eliminato (dentifricio),dopo integratori,vitamine,ed altro,posso dire e sostenere che tutto è piu' naturale e semplice fino ad ora. Saluti, Lino da Lecce.

    Rispondi
  3. Teo

    Lino, capisco, ho letto tante volte dell'oil pulling, ma ci vuole troppo tempo!!Volevo anche dire: leggo diverse volte che i dentisti non studierebbero che esistono anche altri canali, oltre a quelli principali, ma sinceramente non credo sia vero! Ho anche cercato in internet ed in siti di studi dentistici (non olistici o alternativi), si scrive che esistono anche tanti altri canali più piccoli oltre ai 4 principali!

    Rispondi
  4. Ignazio Podda

    L'oil puling è una pratica potentissima e molto efficace.
    Importantissimo non sputare l'olio negli scarichi per le tossine rilasciate, se ne vanno in giro a far danni.
    Sputare il contenuto nelle bottiglie apposite che poi vengono portate nei contenitori degli oli esausti che ormai ci sono ovunque perchè vengano ben rielaborati e riadattati a non creare danni!!

    Rispondi
  5. Lorella Niccolai

    Tutti abbiamo denti devitalizzqti e a leggere queste cose prende il panico. Cosa dobbiamo fare?

    Rispondi
  6. Lorella Niccolai

    Tutti abbiamo denti devitalizzqti e a leggere queste cose prende il panico. Cosa dobbiamo fare?

    Rispondi
  7. ale naua

    Dopo un anno di oil pulling mi si e scheggiata la capsula di un dente devitalizzato.può centrare in qualche modo questa pratica?ho anche due amalgame faccio male e fare oil pulling?

    Rispondi

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