PARAPLEGIA SPASTICA, SINDROME EXTRAPIRAMIDALE E TEST GENETICO

da 25 Nov 2011Neuropatie

LETTERA

RAGAZZA DI VALENCIA CON DEI PROBLEMI MOTORI

Mi chiamo Anca, vivo a Valencia e quest’anno mi hanno diagnosticato una paraparesi spastica familiare. Tutti gli esami che mi hanno fatto erano normali. La diagnosi l’hanno fatta toccandomi il ginocchio ed il tallone, vedendo che ho i riflessi esagerati.

Io fisicamente mi sento bene anche se a volte sento i piedi pesanti e mi accorgo di camminare trascinando i piedi. Quando fa freddo faccio più fatica a camminare.

Mi hanno detto che non esiste un trattamento per questa malattia degenerativa. La freddezza dei medici mi ha messo dei dubbi.

Per sapere di più mi resterebbe da fare il test genetico, per vedere quali geni sono danneggiati e per vedere se posso trasmettere la malattia ai miei figli.

Ho avuto momenti di paura con il morale sotto i piedi. Poi ho parlato con un’amica che mi ha detto di un modo alternativo per curarmi, tramite l’alimentazione e l’igiene. Per questo ti sto scrivendo. Per sapere sei puoi consigliarmi su come comportarmi di fronte a questa presunta malattia. Grazie in anticipo. Un abbraccio. Anca


RISPOSTA

MALATTIE NEURODEGENERATIVE A CARICO DEI MOTONEURONI

Ciao Anca, vorrei essere breve e sintetico, ma occorre fare un minimo di quadro generale, altrimenti ci capiamo poco e male e le mie risposte non avrebbero alcun valore.

Parlare di sistema nervoso non è cosa semplice, e cercherò come faccio sempre di essere il più possibile chiaro e spero non noioso.

I disturbi diagnosticati o comunque ipotizzati dai medici, appartengono in questo caso a quel gruppo di malattie che vengono chiamate neurodegenerative, ovvero malattie a carico del motoneurone-I (piramidale o corticale), del motoneurone-II (extrapiramidale o spinale), o a carico di entrambi.

Le malattie dei motoneuroni comprendono una vasta gamma di malesseri neuromuscolari-spinali, includenti varie forme di malattie, incluso la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la SLP (sclerosi laterale primaria), la sclerosi a placche, ecc.

PIRAMIDALE ED EXTRAPIRAMIDALE

Nell’ambito dei sistemi di controllo del movimento, si distinguono due sistemi chiamati piramidale ed extrapiramidale, appartenenti al sistema nervoso cerebro-spinale.

In termini anatomici, il sistema extrapiramidale è un fascio neurale localizzato nel cervello. Esso è la componente del sistema motorio che comprende i nuclei della base, ovvero la sostanza grigia profonda, e le strutture ad esso collegate. Viene chiamato extrapiramidale per distinguerlo dai tratti della corteccia che giungono ai loro terminali nervosi viaggiando attraverso le piramidi del midollo spinale.

I CIRCUITI CEREBRALI DI COLLEGAMENTO

Il sistema piramidale (tratti corticospinali e tratti corticobulbari) può innervare direttamente i motoneuroni della spina dorsale o del cervello, mentre il sistema extrapiramidale agisce modulando e regolando gli stimoli e le risposte nervose mediante un controllo indiretto.

In altri termini, il sistema extrapiramidale è un complesso multiconnettivo costituito da vari circuiti. I gangli della base (nucleo caudato, plutamen, pallido, sostanza nigra) influenzano le aree corticali, mentre il cervelletto svolge un ruolo di controllo a impulsi feed-back sulla corteccia, soprattutto sulla coordinazione motoria.

In aggiunta ai gangli esistono vie multisinoptiche che influenzano il midollo della corteccia, tipo il sistema rubrospinale, il reticolo spinale e il vestibolo spinale.

SINDROME PIRAMIDALE O PARALISI CENTRALE, E SEGNO DI BABINSKI

Nel fascio piramidale decorrono elementi a funzione piramidale ed extrapiramidale, per cui la sindrome piramidale, nella neurologia clinica, coinvolge ambedue le componenti.

Solo nelle lesioni acute e massive la perdita della motilità volontaria è completa (paralisi). Nelle forme parziali, o a lenta evoluzione, il disturbo motorio è incompleto (paresi).

Il tono muscolare può essere diminuito nella fase iniziale dopo un danno o una crisi acuta, ma aumenta in maniera stabile nelle fasi successive e nelle lesioni ad andamento cronico (spasticità).

E fa la sua comparsa il segno caratteristico della sindrome piramidale che è l’inversione del riflesso plantare, chiamata anche “segno di Babinski”, che è una flessione dorsale dell’alluce (o plantare delle altre 4 dita) in seguito a stimolo cutaneo della pianta dei piedi. Tale flessione indica una lesione del fascio piramidale (Josef Babinski, 1857-1932, neurologo polacco che operava in Francia).

SINDROME EXTRAPIRAMIDALE, TIPO PARKINSON ED ALZHEIMER

La sindrome extrapiramidale fa sempre parte delle patologie chiamate “disturbi del movimento” e si differenzia dalla piramidale per il suo polimorfismo che include:

  • Sindrome di Parkinson, coinvolgente i neuroni dopaminergici della sostanza nigra, riguardante i movimenti volontari del tronco e degli arti, con ipertono di tipo rigido e tremori vari a riposo,
  • Morbo di Alzheimer, con demenza, malattia neurodegenerativa spesso associata a queste anomalie extrapiramidali,
  • Sindrome coreica di Huntington, dove corea sta per movimenti bruschi e a scatti, con disturbi del movimento (iperattività, ipercinesia, impersistenza motoria, goffaggine, movimenti distonici, disartria, disfagia), disturbi comportamentali (irritabilità, aggressività verbale e fisica, ansia, depressione, mania, disibinizione, apatia, rischio elevato di suicidio), disturbi cognitivi (difetto di attenzione e di concentrazione, apatia, difetto di motivazione, di capacità di giudizio, di autoconsapevolezza, e alterazione del “problem solving”),  
  • Sindrome di Wilson, con tremore, rigidità, incoordinazione,  
  • Sindromi iatrogene, da impregnazione di psicofarmaci.

DISTRUZIONE NEURONI DOPAMINERGICI DELLA SOSTANZA NIGRA E PARKINSONISMO

L’induzione al parkinsonismo proviene da neurotossine come l’MPTP (metil-fenil-tetraidropirina) che distruggono selettivamente i neuroni dopaminergici della sostanza nera o nigra o grigia. In tutti questi casi la medicina parla di malattie autoimmuni (assurde pazzie del sistema immunitario), di malattie praticamente sconosciute o idiopatiche o lantaniche o criptogenetiche, oppure suggerisce fantasiose predisposizioni genetiche, mentre esistono gravi e solidi sospetti in senso iatrogenico e in senso alimentare-comportamentale. 

Le cure mediche vertono sulla somministrazione della levodopa, un precursore della dopamina, che è attivo sui recettori D1 e D2, che migliora temporaneamente la rigidità e l’acinesia (paralisi motoria), ma assai meno fa contro i tremori. L’efficienza della levodopa viene compromessa dalle diete alto-proteiche, ed anche da quelle del gruppo B (specie dalla piridossina B6).

Si parla sempre di cure palliative che danno un sollievo temporaneo, provocando effetti dopanti ed effetti collaterali, senza mai risolvere in alcun modo la patologia di base.

PARAPLEGIA O PARALISI DEGLI ARTI INFERIORI

Per paraplegia si intende la paralisi della parte inferiore del tronco e degli arti inferiori, conseguente a lesione traversa del midollo spinale, provocata da cadute, da incidenti o da anomalie varie.

Questa patologia, definita dalla medicina come “familiare”, o “ereditaria”, appartiene a un gruppo eterogeneo di patologie ereditarie caratterizzate da un danno o da un difetto definito “genetico” al motoneurone-I, con conseguente paraparesi o tetraparesi spastica. La paraplegia ha una età di esordio molto variabile che va dai 20 ai 70 anni. Trattasi di malattia rara che colpisce 1 persona su 10 mila.

I SINTOMI DELLA PARAPLEGIA

Il sintomo più importante è la spasticità degli arti inferiori, ossia l’incapacità di controllo della muscolatura volontaria dei medesimi, con rigidità e debolezza progressive. 

Tutte le forme di paraparesi sono caratterizzate da progressiva compromissione della deambulazione, con successive complicazioni tipo uso deficitario mani, tipo disartria spastica (alterazione nella pronuncia delle parole) e disfagia spastica (difficoltà di inghiottire). In genere comportano il ricorso alle sedie a rotelle entro i 40-50 anni di età. 

La sintomatologia motoria predominante può essere associata a neuropatie ottiche, ad anemia emolitica, a sordità autoimmune neurosensoriale, a trombocitopenia, ad atassia (scoordinazione), ad amiotrofia distale, a neuropatia periferica, a ritardo mentale, a disfunzioni vescicali).

METTIAMO IL NASO NELLA MEDICINA GENETICA

Per capire le gravi deviazioni della medicina contemporanea, la cosa migliore è andare a mettere il naso nelle faccende della genetica, e spero che uno dei maggiori specialisti italiani del settore, il professor Pietro Perrino che insegna alla Università di Bari, e di cui ho il piacere e l’onore di essere in cordiali rapporti di amicizia, possa leggere queste righe e magari fare un suo breve e libero commento.

GLI ULTIMI TEST SPERIMENTALI

Tra le ultime notizie pubblicate su internet, si parla di una sperimentazione realizzata dall’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) di Napoli. Grazie alla terapia genica, il Telethon ha introdotto la versione sana di Spg7 nelle cellule muscolari dei topini malati, mentre un vettore virale che trasporta il gene fino ai nervi, ha fatto sì che i mitocondri sclerotizzati dei topini stessi tornassero ad essere perfettamente funzionanti, arrestando la progressione della malattia. 

Questo risultato fa seguito alla scoperta nel dicembre scorso di Andrea Daga, ricercatore dell’Istituto Telethon Dulbecco di Padova, grazie al quale un farmaco antitumorale ha migliorato nel moscerino della frutta i sintomi di un’altra forma della malattia, dovuta a difetti nel gene per la spastina. Il tutto è stato pure pubblicato su The Journal of Clinic Investigation.

PER ESSERE SCIENTIFICO UN TEST DEVE ESSERE TRASPARENTE, INCRUENTO, UTILE ED APPLICABILE

Segue il commento della prof Elena Rugarli, ricercatrice dell’Istituto Neurologico C. Besta di Milano:

“Questo studio dimostra che la terapia genica rappresenta una via praticabile verso la cura dei pazienti che soffrono di paraplegia spastica e di altre neuropatie genetiche, anche se si tratta di uno studio preliminare, per cui il passaggio all’uomo è ancora prematuro. La paraplegia si presta infatti a questo tipo di terapia a causa del suo esordio tardivo, della progressione relativamente lenta dei sintomi e della totale assenza di paraplegia.” 

In altre parole, la Telethon ha verificato come un’unica iniezione del gene sano produca la paraplegia nel muscolo di topini colpiti da una forma di paraplegia spastica ereditaria, rallentandone il decorso e permettendo il recupero dei nervi periferici.

NESSUN CREDITO ALLE MALATTIE GENETICHE E ANCOR MENO AGLI ESPERIMENTI SUI TOPI

Credo in tutto questo? No, nemmeno una sillaba e nemmeno una parola. Non voglio fare da bastian contrario o danneggiare un Istituto di Ricerca Nazionale che ha bisogno di supporto e di soldi per andare avanti col suo lavoro, né voglio mettere in cattiva luce i rispettabili ricercatori ivi citati.

Ma non do alcun credito alla definizione medica di malattia genetica stabile e definitiva in generale, e ancor meno all’esperimento in questione, condotto su dei poveri topi con modalità non troppo lontane dalla vivisezione, e con prospettive applicative improbabili almeno quanto l’invio di un’astronave sul pianeta Venere. 

Qui si continuano evidentemente a usare i vecchi tomi universitari sui geni, sui caratteri ereditari, sul Dna, sulle eliche e sulle doppie eliche, facendo finta che nulla sia successo e nulla stia succedendo nel campo dei geni e del Dna.

LA CADUTA DELLA COLONNA PORTANTE DELLA GENETICA, IL DOGMA DEL GENE FISSO E IMMUTABILE

Non è un segreto che la genetica stia subendo una autentica rivoluzione, non dissimile da quella portata da Albert Einstein con la teoria della relatività. 

Si è semplicemente scoperto che i dati di base relativi ai codici genetici non sono valori fissi come si pensava, ma variano in continuazione, essendo strettamente interrelati con l’ambiente, col clima, con la storia della persona, con il comportamento e lo stile di vita della persona stessa, con quello che essa pensa, dice e fa, con quello che essa mangia e beve. 

La fissità dei codici genetici era un dogma centrale della genetica ed è caduto rovinosamente al suolo, per cui tutta la materia, tutti i tomi, tutti gli studi precedenti ed in corso, finiscono al macero. Una scienza da reinventare dalle fondamenta dunque.

LA LINGUA FERISCE PIÙ DELLA SPADA

Queste sono informazioni che arrivano fresche dai migliori specialisti del settore. Informazione scomoda? Finanziamenti statali che chiudono il rubinetto? Queste sono cose che non mi riguardano.

Volevo solo mettere in guardia chi continua a tirare fuori a sproposito i termini “malattia familiare”, “malattia ereditaria”, “malattia genetica”, di guardarsi bene dal farlo. Sproloquiare e usare a vanvera le parole può essere molto pericoloso. Anche perché la lingua ferisce più della spada, e a volte più del bisturi.

Dire a uno che ha una malattia genetica significa non dargli speranza, significa arrecargli angoscia sia per la sua vita che per quella dei suoi figli, significa dire stronzate e disobbedire alla legge numero due di Ippocrate, quella del “Non nuocere”, quella del “Non terrorizzare”, che la medicina continua imperterrita ed irresponsabile a usare in ogni angolo del pianeta.

“NESSUN RIMEDIO” SIGNIFICA SPARARE UNA SENTENZA TAGLIAGAMBE

Torniamo pure all’amica Anca, alla quale i medici, per una malattia presunta e non ancora del tutto accertata, hanno sentenziato che “non esiste rimedio a questa malattia ereditaria degenerativa”, mandandole il morale impietosamente sotto i piedi.

Non esiste davvero rimedio alcuno, se uno segue le loro direttive, i loro farmaci e le loro aberranti diete alto-proteiche. E’ facile trasformare una persona sana in un parkinsoniano. Basta mettergli qualche strumento addosso e dirgli che ha il Parkinson. Basta dargli dei farmaci e imbottirla di brodaglia ospedaliera.

Stessa cosa per una cardiopatia grave o per il cancro. Il trauma emotivo diventa un vero e proprio ormone negativo, un neurotrasmettitore che va a disastrare, a colpire al cuore una persona, ammalandola davvero non solo delle patologie temute, ma anche di altre che non conosceva nemmeno.

ORTICHE, SFREGAGIONI, BAGNI, FANGHI E SOPRATTUTTO DIETA CRUDISTA VEGANA, PER SCONFIGGERE I CORVI NERI DELLA MEDICINA

Non so se nelle prove effettuate su questa giovane di Valencia ci sia stato o meno il discriminante segno di Babinski, ma so per certo altre cose fondamentali. So che sia l’umile frate cappuccino Padre Taddeo di Wiesent (1858-1926), che il suo allievo Manuel Lezaeta Acharan (1881-1959), hanno rimesso in ordine della gente paralizzata, epilettica, sclerotica, nel giro di pochi mesi, con tanto di nome e cognome, di date e di firme notarili. 

C’è persino il caso di un certo Daniel Urquiza di Santiago che, paralizzato al lato destro del corpo per “travaso cerebrale”, sottratto in condizioni disperate dall’Ospedale Maggiore della capitale cilena, e sottoposto a un regime di 6-8 orticazioni su tutto il corpo, seguite da altrettante frizioni di acqua fredda, con clistere giornaliero, con cataplasma notturno di fango sul ventre e sui reni, e una dieta rigorosa di tipo vitale e rivitalizzante, a base di frutta ed insalate crude, è tornato nuovo nel giro di 8 giorni, riprendendo sia il lavoro che il suo hobby preferito di andare a cavallo.

SI RIESCE ANCHE SENZA LE ORTICHE

D’accordo, le ortiche d’inverno non ci sono. Ma esistono gli erboristi, e in primavera comunque esse ricresceranno. E poi si guarisce anche senza di loro, magari mettendoci due giorni in più. 

L’importante è stimolare e sollecitare il derma per troppo tempo sclerotizzato dall’anemia. L’importante è rimettere in funzione un organo fondamentale che si chiama pelle, ridargli vita e calore circolatorio, oltre che potenza escretoria in assistenza al sistema renale.

LA GENTE SOFFRE ASSAI PIÙ DI STITICHEZZA CHE DI GENI SBAGLIATI

Tutto questo per capire non solo la fase guarente, che esiste concreta e definitiva, ma soprattutto quella eziologica, dove si comprende come questa gente disperata non soffra affatto di problemi genetici, ma delle solite patologie metaboliche. 

Quelle patologie che portano a compromettere le funzioni epatiche-renali-intestinali, quelle che portano alla stitichezza cronica, alle diverticoliti e al sangue addensato e non più circolante, non più nutriente e non più ripulente. Quelle gravi patologie che si chiamano proteino-mania, caseino-mania, bidodici-mania.

CAMBIARE CULTURA E CAMBIARE VITA PER NON FINIRE NELLE GRINFIE MEDICHE

Il discorso poi del sentire le gambe pesanti con l’arrivo del freddo, e di trascinare i piedi anziché fare dei passi normali, denota processi artritici, gotta, acido urico, pigrizia linfatica. Se vai dai medici e ti fai diagnosticare una cosiddetta patologia auto-immune, che poi ti pseudo-cureranno a suon di immunosoppressori e di cortisonici, sei davvero conciato per le feste. 

L’unico modo per saltarne fuori è darti una preparazione cosciente, sensata, scientifica quale l’igiene naturale o scienza della salute offre, e prendere senza ulteriori indugi la strada comportamentale ed alimentare corretta, allineata col tuo disegno, con le tue esigenze e le tue reali aspettative fisiologiche, emotive, etiche ed estetiche.

ATTENZIONE AGLI INQUINANTI CHE ABBONDANO NELLE NOSTRE CASE

E’ risaputo da anni come i farmaci e i vaccini a base di mercurio e arsenico siano causa specifica di paralisi. E’ risaputo come l’alluminio, il rame, il piombo e il cadmio siamo altamente tossici.

E’ risaputo come, in un corpo già intossicato da nicotina, cadaverina, caseina, theina e caffeina, essi completino l’opera demolitiva causando autismo e morte improvvisa nei piccoli, apportando allergie e fibromialgie negli adulti, provocando Alzheimer e Parkinson negli anziani e a volte persino nei giovani.

La diffusione di malattie tipo la MCS (sensibilità chimica multipla), impone maggiore attenzione ai prodotti che usiamo all’interno delle nostre stesse abitazioni. Il micidiale alluminio, tanto per fare un esempio, si usa in molti ingredienti per torte e merendine, nei lieviti industriali, nei formaggi lavorati, nei farmaci antiacidità, nelle aspirine, nei rossetti, nelle creme, nelle lozioni, nei detersivi, per non dire del pentolame vecchio stile.

PARLIAMOCI CHIARO E SENZA IMBROGLI, UNA BUONA VOLTA

Accampare sempre l’istanza ereditaria fa molto comodo a determinati interessi economici. Nei testi di medicina responsabile, nei testi di igiene naturale, nei testi di naturopatia germanica dei Kuhne e degli Ehret, non c’è spazio per parole strane e svianti, come auto-immunità, come ereditarietà, come genetica, e si parla invece chiaro, chiamando acqua l’acqua e vino il vino. “La paralisi si può manifestare per tre cause”, scrive Lezaeta.

“Una causa cerebrale, determinata da lesione al midollo spinale, una causa intestinale, determinata dalla mala-alimentazione, e una causa medicamentosa o iatrogena, tutte confermabili da un semplice esame iridologico”.

UNA CURA PER I PARAPLEGICI E PER I SANI CHE NON VOGLIANO DIVENTARLO

Per ripristinare la salute basterà una cura identica per tutti i tipi di paraplegia. Una cura basata sulla normalizzazione dei processi digestivi, sullo stop al surriscaldamento intestinale con febbre ventrale non rilevabile esternamente, e sulla riattivazione della pelle esterna, resa anemica dalla congestione sanguigna in zona ventrale.

Basilare che ci siano regolari evacuazioni su base quotidiana, aria pura, sole, movimento, ginnastica, massaggi rilassanti, balneazioni tiepide, rapporti amorevoli ed amorosi, pensieri positivi e non ansiogeni, dieta con frutta, semi e cereali, succhi di agrumi e di melograni, nonché centrifugati di carote-rape-bietole-sedani-topinambur-patate-zenzero-mele-ananas, soprattutto per chi non può masticare.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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