LETTERA
UN GRAZIE PER LA DIVULGAZIONE TRASPARENTE RELATIVA AL PAPILLOMA VIRUS
Carissimo dr Vaccaro, seguo il tuo blog da pochi giorni ma ho già letto molte tesine soprattutto riguardo al mio problema (infezione da papilloma virus) e sento di doverti ringraziare profondamente per le illuminanti risposte e le preziose informazioni che contribuisci a divulgare in un sistema di credenze limitanti e obsolete come quello italiano.
GINECOLOGI ED OMEOPATI, PAP TEST E HPV TEST
Ho 28 anni e sono vegetariana da 3 anni, tendenzialmente vegana da 1. Proprio grazie a te mi sto impegnando ad abbracciare il vegan-crudismo. L’infezione da Hpv l’ho riscontrata il primo anno in cui decisi di diventare vegetariana e da quel momento mi sono affidata in contemporanea al mio ginecologo e al mio omeopata, monitorando la situazione con diversi pap test e hpv test per la tipizzazione da cui è risultato hpv 16 (alto rischio). I pap test riportavano sempre lo stesso risultato, ossia L-SIL lesione intraepiteliale squamosa di basso grado.
ANOMALIE AL COLLO UTERINO E ASPORTAZIONE DI TESSUTO
Dopo un anno, sotto stretta raccomandazione del ginecologo che notava anomalie nel collo dell’utero, mi sono sottoposta ad un intervento chirurgico di conizzazione con laser (di cui è assicurata la restituito ad integrum) che ha comportato l’asportazione di una minima parte di tessuto affetta dalla cui diagnosi istologica è risultato “portio con focolai citopatiche da infezione virale in atto (hpv) in assenza di displasia”.
UNA SIGLA LSIL COME SIMBOLO PERSECUTORIO
Convinta di aver risolto il problema (il collo dell’utero adesso sembra perfetto) mi sono dovuta ricredere con il pap test successivo che ancora indicava LSIL. Ormai avvilita mi sorpresi, invece, del risultato del pap test di un anno dopo , che risultava finalmente negativo anche se riscontrava la presenza di Candida albicans. Non ho fatto in tempo a godermi la vita che al controllo successivo (ottobre 2013) è tornato il solito risultato, forse peggiore, dove si parla di LSIL più effetti citopatici da virus (hpv).
POTRÒ MAI LIBERARMI DA QUESTO INCUBO?
Avendo appreso che si tratta di detriti (virus endogeni) che non sono stati debitamente eliminati dal mio organismo, appesantito da una dieta non-crudista e dal fumo (mio acerrimo nemico difficile da abbandonare per me, sono riuscita solo a passare alla sigaretta elettronica, intanto ho eliminato il caffè), mi chiedo se il vegan-crudismo potrà liberarmi da questo incubo, o se l’operazione chirurgica che ad oggi non rifarei mai e poi mai, perché totalmente inutile e invasiva, ha compromesso le mie facoltà di ripresa.
DIPENDENZA DAL FUMO E VOGLIA DI QUALCHE CHILO IN PIÙ
Ovvio che il fumo rappresenta il mio acerrimo nemico, per una questione di dipendenza. Sono pure passata alla sigaretta elettronica. E sono pure riuscita ad eliminare il caffè. In tal caso vorrei chiederti quali alimenti devo eliminare e quali invece sono indicati per la mia situazione, considerando che sono molto magra e mi piacerebbe prendere qualche chilo. Devo iniziare con il digiuno?
DOLORI DURANTE I RAPPORTI E PERDITE BIANCHE DA CANDIDOSI
Aggiungo che durante i rapporti mi capita a volte di sentire dolore, non vorrei che si trattasse di endometriosi, anche se il ginecologo lo ha escluso, o di dispareunia. Ho anche continue perdite bianche anche se non maleodoranti e di piccola entità, sarà una lieve ma costante candida?
BASTA VISITE E FREQUENTAZIONI STRESSANTI IN CAMPO SANITARIO
Mi auguro di stare bene perché sono stanca e depressa e non voglio più sacrificare gli anni più belli della mia vita inseguendo ginecologi, piangendo dalla paura, sottoponendomi a continui pap test e subendo gli sguardi di disprezzo di alcuni infermieri o medici che mi è capitato di incontrare, facendomi sentire un’appestata, una poco di buono.
ERO OSSESSIONATA, TIMOROSA E PERSINO CARICA DI SCIOCCHI SENSI DI COLPA
Premetto che per anni sono stata silenziosamente terrorizzata dalle malattie veneree, con profondi sensi di colpa e ho più volte sospeso i rapporti anche per anni interi. Anche sotto questo punto di vista le tue tesine mi hanno aperto gli occhi. Spero da una parte che questa infezione sia scaturita dalle mie ossessive paure e che possa svanire ora che mi sento molto più serena e libera nei confronti del sesso.
IMPORTANZA FONDAMENTALE DELLA LIBERA INFORMAZIONE
Concludo rinnovando i miei complimenti per il lavoro che stai facendo da anni. Sono laureata in relazioni internazionali e so quanto l’informazione sia un’arma potentissima. A maggior ragione quando è chiara libera e genuina perché favorisce il cambiamento, l’evoluzione e il rinnovamento. L’informazione è l’unica risorsa che ci permette la libertà di scelta. Se desideri, puoi pubblicare la mia email, preferibilmente senza far comparire il mio vero nome. Grazie mille.
Giovanna
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RISPOSTA
NON AUTO-TORTURIAMOCI CON PAURE INGIUSTIFICATE
Ciao Giovanna. Complimenti intanto per aver trovato i giusti equilibri e per aver sconfitto pregiudizi e sensi di colpa, emancipandoti da ombre e da paure. La sigla LSIL, che ti sta preoccupando oltre misura, sta per low grade squamous intraephitelial lesions, ossia lesioni squamose intraepiteliali di basso grado, e non è altro che una infiammazione da HPV (human papilloma virus) passibile tra l’altro di regressione spontanea. Non si tratta dunque di neoplasia ma di lesione displasia.
COME INCREMENTARE IL PESO
Per aumentare di peso ti consiglio di assumere, oltre a una quota elevata di crudo intorno al 60-70%, tutti i piatti gustosi della buona tradizione, facendo largo uso di patate, legumi, zucche, cereali tipo miglio, mais, saraceno e riso integrale, gnocchi, purè, minestroni, polenta bianca e gialla arrostita, verdure saltate in padella. Inserire spesso l’avocado, la manciata di mandorle, pinoli e semini vari, lupini, piselli, fagiolini, ceci, fagioli.
LSIL E POSSIBILE REGRESSIONE
Sebbene l’infezione o meglio l’infiammazione da parte del papillomavirus umano (HPV) sia fortemente associata allo sviluppo del carcinoma della cervice uterina, tale condizione è comunemente diffusa nelle adolescenti e nelle giovani donne, dove si presenta in forme transitorie per oltre il 70% di esse. Da rilevare inoltre che i casi di regressione spontanea sono tutt’altro che una rarità
MALATTIE CERVICALI O DEL COLLO UTERINO
Le malattie del collo dell’utero, l’estremità più bassa e stretta dell’utero detta anche cervice, sono molto comuni. Possono variare da problemi semplici, quali infezioni e infiammazioni, a quelle più serie, quali displasia e cancro. Alcuni tipi di alterazioni cervicali possono trasformarsi in cancro. Il cancro del collo dell’utero rappresenta, oggi, come 60 anni fa, una delle maggiori cause di morte, femminili, in una fascia di età tra l’altro 35-55 anni, in cui la donna è ancora tutto sommato giovane ed attiva.
IL MEDICO RUMENO DR PAPANICOLAU ED IL PAP-TEST
La prima soluzione al problema fu proposta all’inizio degli anni ’40, sebbene non si sapesse ancora la causa che provocava il cancro del collo uterino. Fumo? Estrogeni? Smegma? Fu proposto un esame, per l’epoca rivoluzionario, ma di semplice attuazione e sopratutto di basso costo, che era in grado di prevedere, con anni di anticipo, l’insorgere del cancro del collo uterino. Ed è cosi che nacque il Pap Test il cui nome deriva dalle iniziali del citologo rumeno dr Papanicolau che lo inventò e lo mise a punto.
MISURAZIONE DELLE LESIONI E DELLA DISPLASIA
Il Pap Test ha il compito di valutare la normalità delle cellule del collo dell’ utero, ma anche di rilevare infiammazioni, individuare le pazienti che sono affette da lesioni del collo dell’ utero non ancora di tipo tumorale, ma con potenzialità evolutiva in senso francamente neoplastico. Tali lesioni vanno sotto il nome di Displasia. Il Pap Test vede anche il cancro della cervice.
SIGNIFICATO DEL TERMINE DISPLASIA
Displasia vuol dire letteralmente “alterato sviluppo”. Infatti le cellule displastiche sono cellule trasformate, diverse da quelle normali. Si comportano come cellule ribelli, che non ubbidiscono più alle regole delle cellule epiteliali normali che rivestono la superficie del collo dell’utero. Le cellule displastiche, per esempio, non hanno più l’inibizione da contatto con le altre cellule, pertanto tendono a moltiplicarsi senza limiti anche a costo di sovrapporsi una sull’altra (vedi formazioni condilomatose).
CELLULE DISPLASTICHE A RAPIDA MOLTIPLICAZIONE
Sono anche cellule che si moltiplicano velocemente, che inducono la formazione di nuovi vasi capillari, necessari per il loro nutrimento, sono anche cellule che si trasformano per esempio quando mettono intorno alla loro membrana cellulare uno strato di cheratina che le rende più resistenti (cheratosi displastica).
ACCRESCIMENTO VERTICALE E MICROCONDILOMI
L’accrescimento, non potendo avvenire più in senso orizzontale, avviene in senso verticale, quindi le cellule si ammassano l’una sull’altra formando delle piccole piramidi, che appaiono in colposcopia come un’ area bianca micropapillare o come microcondilomi. Quando la displasia diventa grave le cellule diventano più aggressive, aumentano la loro capacità di infiltrasi tendendo a superare la membrana basale che separa i tessuti epititeliali da quelli connettivali (stoma). Esistono due gradi di displasia: LSIL (Lesione intraepiteliale squamosa di basso grado) e HSIL (Lesione intraepiteliale squamosa di alto grado).
SUPERAMENTO DELLA MEMBRANA BASALE
Ed è proprio il superamento della membrana basale che costituisce il sottile limite tra displasia grave e cancro. Le cellule cancerose sono trasformate al massimo grado, la loro struttura è ridotta oramai all’essenziale, solo ciò che serve per moltiplicarsi rapidamente ed invadere i tessuti adiacenti, queste cellule alla fine acquisiscono anche la capacità di impiantarsi su altri tessuti appartenenti ad altri organi o distretti generando le cosiddette metastasi.
COSA RENDE LE CELLULE DISPLASTICHE?
In pratica, per la medicina, si tratta di un’infezione virale. Il Virus HPV avrebbe un ciclo vitale anomalo detto ciclo oncogeno, nel senso che una volta penetrato nella cellula, libererebbe il proprio DNA, entrerebbe nel nucleo della cellula e si fonderebbe con il DNA della cellula stessa. Si otterrebbe così una cellula ibrida, metà umana e metà virale, una specie di “cellula mostro” in grado di generare il cancro del collo dell’utero.
CELLULE-MOSTRO E SPERTICATA FANTASIA MONATTA
Questa almeno l’ennesima spiegazione medico-monatta, non priva della solita sperticata fantasia.
Il riconoscimento microscopico di tali lesioni consente il loro trattamento, con interventi chirurgici molto limitati, e quindi conservativi della funzione dell’utero, impedendo così la loro degenerazione in senso neoplastico.
EFFETTI BENEFICI MA ANCHE DOLOROSI DEI RAPPORTI SESSUALI
Gli effetti di una buona attività sessuale non sono solo psicologici ma anche fisici. Alcuni studi hanno dimostrato che avere rapporti sessuali, allunga la vita. L’effetto benefico del fare l’amore si manifesterebbe a qualunque età. Ma non sempre una tale funzione fisiologica è così piacevole per l’organismo. Vi sono casi in cui i rapporti sessuali possono diventare dolori, creando prima di tutto una riduzione della frequenza di questi ultimi, con conseguente ansia, depressione ed anorgasmia, fino ad arrivare alla sterilità e alla crisi di coppia.
LA DISPAREUNIA E LE SUE CAUSE
Il dolore avvertito durante una normale attività sessuale può essere a livello pelvico (la parte bassa dell’addome), a livello della vagina o a livello dell’introito vaginale. Tale disturbo è chiamato dispareunia. Il problema si può presentare in forma episodica e di lieve entità. Gran parte delle donne ha avuto almeno un episodio di questo tipo. Alle volte invece diventa di natura cronica.
DISPAREUNIA SUPERFICIALE
Si parla di dispareunia superficiale quando il disturbo è localizzato all’introito vaginale o alla vagina. Le cause di dispareunia possono essere:
- Cicatrici conseguenti a traumi,
- Episiotomie o lacerazioni da parto,
- Interventi chirurgici vaginali,
- Vaginismo,
- Alterazioni psicologiche,
- Malattie dell’utero e delle ovaie,
- Malattie croniche intestinali,
- Infezioni urinarie,
- Gravidanze extrauterine,
- Flogosi pelviche,
- Aderenze,
- Endometriosi,
- Ridotta lubrificazione vaginale,
- Vaginiti e vulviti,
- Infiammazioni delle ghiandole del Bartolino,
- Diminuita elasticità delle pareti vaginali,
- Distrofia,
- Alterazione dei tessuti legate all’età.
DISPAREUNIA PROFONDA
Nella dispareunia profonda, invece, si riscontrano malattie dell’utero, come fibromatosi, adenomiosi, o delle ovaie, come le cisti. Infine possono esservi flogosi pelviche, malattie croniche dell’intestino, endometriosi, aderenze pelviche post-operatorie. In quella superficiale è frequente il riscontro d’infezioni flogistiche della vulva, della vagina o delle vie urinarie, anomalie anatomiche dell’imene, esiti cicatriziali di interventi, lacerazioni da parto o episiotomie, vaginismo, alterazioni distrofiche dei tessuti vulvo-vaginali.
ANOMALIE GIOVANILI DELL’IMENE E DELLA VAGINA
Va detto che in età giovanile sono le anomalie anatomiche dell’imene e della vagina, le cause flogistiche e quelle psicogene a prevalere, mentre con il passare degli anni prevalgono le patologie pelviche, quelle uterine e ovariche, la distrofia delle mucose vulvo-vaginali, il deficit di lubrificazione, gli esiti cicatriziali dei parti o di precedenti interventi chirurgici. Quando il dolore si promana a seguito di particolari posizioni sessuali, è difficile che si tratti dell’introito o di una causa infettiva vaginale. È invece più probabile che sia una patologia degli organi pelvici.
VAGINISMO E SPASMI A BASE ANSIOGENA
Il vaginismo rientra sicuramente nelle cause psicogene, si tratta di una condizione non rara tre le giovani donne. Esso è caratterizzato da spasmo dei muscoli peri-vaginali, perineali, a base ansiosa. Lo spasmo anticipa la penetrazione e può renderla anche difficile da compiere. Generalmente si accompagna anche ad una scarsa o assente lubrificazione. Alle volte, però, il disturbo può avere origine da una forma di natura infiammatoria e quindi assumere carattere secondario.
DISTROFIA DELLE MUCOSE VAGINALI
Distrofia deriva dal greco dys=cattiva e trophìa=nutrizione. Per quanto concerne la distrofia delle mucose vulvo-vaginali, essa è tipica della menopausa e dell’età post-menopausale. Di solito è legata al deficit di estrogeni. Probabilmente anche l’età, fattori costituzionali e immunologici hanno il loro rilievo. Tant’è che le mucose diventano sottili, anelastiche, rigide, biancastre e difficilmente resistenti ai traumi. Di fronte ad una tale patologia si ritiene efficace l’uso di lubrificanti, lenitivi, vitamina E, fitoestrogeni e estrogeni locali.
LUBRIFICAZIONE VULVARE
Nelle distrofie vulvari, invece, si consigliano prodotti a base di cortisone ed androgeni, che siano comunque idratanti e lubrificanti per facilitare il rapporto. Ad eccezione dei gel lubrificanti che non presentano alcuna controindicazione e possono essere usati senza prestare una particolare cautela, tutte le altre terapie si utilizzano solo ed esclusivamente su prescrizione medica, in quanto possono presentare gravi controindicazioni, nonché effetti collaterali.
GHIANDOLE DEL BARTOLINO
Durante un rapporto sessuale è necessario che vi sia la lubrificazione vaginale, affinché questo possa essere piacevole. Essa non è altro che il frutto delle secrezioni di due piccole ghiandole poste in prossimità dell’introito vaginale. Queste si chiamano le ghiandole del Bartolino. Una loro scarsa funzionalità potrebbe essere determinata da malattie infiammatorie, deficit degli estrogeni o loro asportazione parziale. La causa più frequente è però una scarsa stimolazione nervosa. Infatti, a seguito di tale stimolo conseguente all’eccitazione, le ghiandole secernono un liquido filante, untuoso, incolore e opalino. In mancanza di esso la secrezione sarà scarsa o assente.
RAPPORTI DOLOROSI DA SCARSO COINVOLGIMENTO EMOTIVO
I rapporti che si dimostrano più dolorosi sono sicuramente quelli con scarso coinvolgimento emotivo o non desiderati. Dopo i 50 anni i preliminari diventano fondamentali se si pensa che il tempo di latenza tra eccitazione e picco delle secrezioni vaginali è allungato. La correlazione esistente tra le secrezioni e la stimolazione nervosa, spiega perché la scarsa lubrificazione sposi problemi psicologici e sessuali di una certa complessità.
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Valdo Vaccaro
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