LETTERA
RICHIESTA DELUCIDAZIONI SULLA MIA PROSTATA
Caro Valdo, ho ritirato i tuoi due libri “Alimentazione Naturale” e “Storia dell’Igienismo Naturale” e sto apprezzandoli per quanto scritto. Ti avevo già inviato alcune mail per avere maggiori delucidazioni sul mio disturbo, l’IPB (ipertrofia prostatica benigna). Ho letto le tue tesine a riguardo oltre ad avere estrapolato lo schema alimentare vegano tendenzialmente crudista.
RITENZIONE IDRICA, INSERIMENTO CATETERE E PSA A LIVELLO 6
L’estate scorsa ho avuto una ritenzione urinaria con inserimento di catetere. Risolta poi a suon di antibiotici a fiale e antiinfiammatori, oltre che con pillole di Avodart per un mese (poi lasciate, su consiglio dell’urologo anziano reperibile in quel periodo), per vedere il PSA a livello 6. Altro urologo consultato mi dice che ciò era dovuto all’inserimento del catetere, portato per circa una settimana. Mi ha detto di ripetere il PSA a dicembre e mi ha ordinato Xanax, nonché Profluss a base di Serenoa Repens, nonché un potente anti-infiammatorio, che non ho assunto perché mi provocava controindicazioni da incubo.
PROSTATA INGROSSATA, MANTENIMENTO FARMACI E PROSPETTIVA OPERATORIA
Faccio questa cura da settembre a dicembre, misuro il PSA e risulta diminuito a 5,96 con un buon rapporto col PSA libero oltre il 30% che fa propendere per l’IPB. Fa l’ecografia addominale mi dice che ho una bella prostata ingrossata (ma non è riuscito a calcolare il peso esatto che fino all’ultima eco 2010 era di circa 78 grammi). Mi dice di continuare con il Xanax e l’Avodart, con un “Arrivederci” in primavera, accennando pure a qualche possibile operazione chirurgica.
MODI SBRIGATIVI E PARCELLE SALATE
Lui è primario urologo ma il suo modo quasi sbrigativo e le sue parcelle non mi sono piaciute. Mi ha dato la sensazione di essere venale. Oltretutto mi ha meravigliato chiedendomi se bevo birra. Alla mia riposta che non ne bevo si è sorpreso dicendo “Non beve birra?” Chiestogli che cosa posso mangiare, ha risposto con un generico “Tutto esclusi fritti e roba piccante”. Il che mi ha fatto capire che di nutrizione ne sapeva ben poco. Non mi sono mai stati simpatici i medici, anche perché il mio stile di vita è stato sempre equilibrato e sportivo.
SEGUO IL TUO FENOMENALE BLOG MA NON HO ANCORA LASCIATO I FARMACI, PER PAURA DI NUOVE CRISI RITENTIVE
Mangiavo carne raramente, soprattutto bianca, anche se non disdegnavo lo yogurt, qualche latticino e il pesce. Da qualche tempo, dopo aver scoperto il tuo fenomenale Blog (e ringrazio Dio di averlo scoperto), ho una visione più chiara riguardo il mio disturbo e sto seguendo il più possibile lo schema proposto. Ma non ho ancora lasciato L’Avodart e il Xanax per paura di una nuova ritenzione, ed è per questo ti scrivo. Ho notato che, nei momenti del disturbo (stimolo a urinare spesso), se prendo metà pillola o una pastiglia di ansiolitico, i disturbi si calmano. Ma da 10 giorni non sto prendendo niente, data la pace idraulica.
SENZA PROBLEMI URINARI IL MIO UMORE VA ALLE STELLE
Cosa devo fare? Negli ultimi quattro giorni mi sono sentito in Paradiso in quanto non ho avuto nessun disturbo urinario (anche se stanotte mi sono alzato qualche volta) e il mio umore era alle stelle. Vorrei eliminare i farmaci nei modi e nei tempi dovuti. Ti faccio notare che sono sportivo, faccio corsa, nuoto, yoga (con le respirazioni che tu suggerisci).
UN SALUTO DALLA COSTA IONICA CALABRESE
Ho 57 anni e da 9 anni sapevo di avere una IPB (regolarmente controllata con PSA annuale ed eco trans-rettale) che fino all’estate scorsa non mi aveva dato grossi disturbi (escluso qualche alzata la notte). Vivo in Calabria provincia di Catanzaro sulla costa ionica. Ti ringrazio e spero di incontarti a Roma, grazie per tutto quello che fai per l’umanità. Auguri di Buon Anno! Braun
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RISPOSTA
GUARIRE DALLA RITENZIONE URINARIA È GIÀ UNA GRAN COSA
Ciao Braun! Hai detto bene. Liberato dai fastidi urinari ti sei sentito in Paradiso. A volte basta poco per essere felici. Sai che quasi la metà dei maschi superiori ai 50 anni ha problemi di prostata, e che il fenomeno è in costante ascesa, soprattutto in America, paese della carne, del latte, dei vaccini e degli integratori.
UN DISCUTIBILE QUESTIONARIO DELLA AUA
L’AUA, American Urology Association, ha redatto negli anni scorsi un questionario destinato ai pazienti. Sette domande su “quante volte nell’ultimo mese”:
1) Quante volte hai avuto svuotamento incompleto o minzione incompleta? 2) Quante volte hai urinato meno di due ore dopo l’ultima minzione? 3) Quante volte hai dovuto mingere in più tempi? 4) Quante volte hai avuto difficoltà a rimandare la minzione? 5) Quante volte il getto urinario è apparso debole? 6) Quante volte hai dovuto sforzarti per iniziare ad urinare effettivamente? 7) Quante volte ti sei alzato per urinare di notte?
INDICE DI QUALITÀ DELLA VITA
Per ogni domanda sei possibili risposte da scegliere: 1) Nessuna volta, 2) Meno di una volta su 5, 3) Meno della metà delle volte, 4) La metà delle volte, 5) Più della metà delle volte, 6) Quasi sempre. A fianco di ogni domanda le valutazioni da zero a 5 (Il “nessuna volta”, ad esempio, significa zero per tutte le domande), per cui alla fine la valutazione è “bene”. Il “quasi sempre”, invece, significa 5 punti di penalizzazione per ciascuna domanda e quindi un “molto male”. La AUA, alla fine, ha chiamato tali risultati come “Indice della qualità della vita”, a conferma di quanto importante sia stare in ottima salute. Mica aggiungere, come ottava domanda, anche la fatidica “Quante volte hai fatto sesso nell’ultimo mese?” Evidentemente il sesso non fa parte della qualità della vita per gli urologi di Atlanta.
ECCESSIVA SOGGETTIVITÀ DELLE TABELLE E DEI NUMERI
Ovviamente le tabelle si lasciano scrivere da uomini soggetti a sviste e ad errori anche clamorosi. Se poi hanno in mano provette, agitatori ed uroflussometri, ancor peggio. Non v’è ricercatore più pericoloso, arrogante e presuntuoso di quello che crede ciecamente ai propri strumenti e alle proprie tecniche diagnostiche. Alcuni indici del questionario sono sicuramente affidabili. Ma, quello che svaluta ed inficia tutto il quadro è un’altra cosa, basilare e generale. Il fattore disturbante ed invalidante è la mentalità, la situazione fisica e culturale di chi fa le indagini, di chi stila le domande e i punteggi, e di chi emette le valutazioni finali.
C’È IL RICERCATORE STITICO E QUELLO METABOLICO
Se ad elaborare il quadro metti uno stitico, uno che mangia sale, zucchero, caffè e cadaverina dalle 3 alle 10 volte al giorno, capirai che per lui la normalità è andare in bagno una volta di giorno e mai di notte. Se ci metti invece un mangiatore intensivo di arance, di kaki, di meloni, di radicchio e magari del magnifico tarassaco Pisselit (che gli urologi della AUA non sanno nemmeno cosa sia), abituato a una diuresi frequente e ricca di minzione, diurna e notturna, l’impostazione della ricerca medesima, sarà diversa e con risultati totalmente diversi.
PIÙ CHE QUESTIONE DI PROSTATA È QUESTIONE DI STILE ALIMENTARE
Il punto 4 è assurdo. Trattenere le urine come molti fanno è dannosissimo. Chi ci riesce non dimostra forza ritentiva ma follia ritentiva e scarso potere diuretico. Il punto 7 è ancora più assurdo. La notte vede l’incrociarsi di 2 cicli circadiani, che sono il ciclo assimilativo (dalle 20 alle 4 di mattina, e il ciclo eliminativo, che va dalle 4 alle 12. Dipende tutto da cosa e quanto si è mangiato il giorno prima a colazione a pranzo, a merenda e a cena. Provare per credere, ovviamente. La capacità diuretica di una persona è una questione di scelte personali. Alzarsi di notte a svuotare, felicemente e senza dolori o impedimenti, abbondanti urine accumulate mangiando al meglio nel giorno precedente, è segno di grande salute e non di prostatite.
LA PACE IDRAULICA NON È AFFATTO IL GIUSTO OBIETTIVO
L’assenza di disturbi urinari è una cosa, l’assenza di diuresi è un’altra. La pace idraulica, intesa come rarefazione di visite al bagno, non è affatto un obiettivo valido. Pace idraulica significa in realtà acque stagnanti e ritenzione idrica. Vuoi stare davvero in pace idraulica o i temporaneo Paradiso? Prendi sale, zucchero, cibo cotto, vaccini, integratori, farmaci, stando alla larga contemporaneamente da frutta e verdura. Oppure fai molto moto e molta essudazione, senza rimpiazzare i liquidi perduti, e vedrai che non ti alzi a svuotare le acque da ricambio. O ti diverti magari a fare il respirazionista. Nessuno ti vedrà entrare in bagno, se non per rinfrescarti il viso. Pace idraulica non significa affatto qualità della vita, ma malsano stato di uricemia, allo stesso modo che pace defecatoria non significa affatto qualità della vita, ma stato di malsana stitichezza.
DEFINIZIONE DI PROSTATA
La ghiandola prostatica appartiene all’apparato genitale maschile ed è responsabile della produzione di parte del liquido seminale. La prostata è quella formazione ghiandolare spugnosa circostante il collo della vescica, e soggetta ad infiammarsi e a congestionarsi in rapporto alla qualità del sangue e delle urine che circolano nel corpo. Ha la forma e la grossezza di una castagna. Secerne un liquido filante chiaro che si mescola a quello spermatico per diluirlo e preservarne gli spermatozoi.
L’ANTIGENE PROSTATICO PSA COME MARCATORE TUMORALE
La medicina fa le sue valutazioni cliniche partendo dal PSA (Prostatic Specific Antigen), una glicoproteina secreta nei dotti prostatici, riconosciuta come miglior marcatore tumorale per la diagnosi di carcinoma prostatico, con valori da 0-4 ng/mL per bassa probabilità, 4-10 sospetto carcinoma, e oltre >10 alta probabilità (specie se il PSA libero circolante è basso).
DIFFICOLTÀ E DOLORE NELL’URINARE
I primi segnali di anomalia prostatica stanno nella difficoltà di urinare, nel dolore di urinare e nella frequenza di urinare (spesso a vuoto e a secco, come fanno i cagnolini), oltre che in un diminuito desiderio sessuale. In generale, questi problemi sono accompagnati da stati di depressione e di debolezza, nonché da degenerazione fisica generalizzata.
LE ISPEZIONI E LE CURE MEDICHE PRODUCONO SPESSO DEI PEGGIORAMENTI
L’esplorazione trans-rettale rappresenta per la medicina un elemento semiologico di primaria importanza, potendo determinare dimensioni della prostata, nonché eventuali asimmetrie tra lobo destro e lobo sinistro, possibili espressioni di neoplasie prostatiche. Trattata però con questi messi invasivi della medicina, l’affezione prostatica acuta, che sarebbe una anomalia banale e facilissima da guarire, diventa cronica, causando guai peggiori, come le malattie della vescica e dei reni e la ritenzione idrica di urina, che può anche essere mortale. Farmaci, lavaggi, clisteri, cateteri, sonde dilatanti comportano infiammazioni supplementari e nuove complicazioni, portando inevitabilmente verso l’intervento chirurgico.
LE CLAMOROSE GUARIGIONI DI MANUEL LEZAETA
Questo è semplicemente assurdo. Già Lezaeta accettava regolarmente nel suo studio casi estremi, trattati dai medici senza risultato per 10 anni, e li faceva guarire in poche settimane. Qual’era il suo segreto? Bagni genitali di 10 minuti ciascuno per 3-4 volte al giorno, fasciatura di fango stile mutanda-cataplasma sul basso ventre, getti di acqua fredda ai piedi, tisane di coda cavallina (equiseto), di ortica e di menta (3 bicchieri al giorno, come bevanda preziosa per tutte le affezioni genito-urinarie), digiuno iniziale e dieta vegana tendenziale crudista. E’ normale poi che, in via guaritiva, ci siano tracce di sangue sia a livello urinario che a livello spermatico.
GLI STRAORDINARI SUCCESSI DI HERBERT SHELTON E DI NATHAN PRITIKIN
Risultati ancora più fenomenali e a vasto raggio raccoglieva Herbert Shelton nei vari stati americani. L’eliminazione di ogni farmaco e di ogni cura medica, l’eliminazione dello stress, del superlavoro, dell’alcol, del fumo, del the e del caffè, è di fondamentale importanza. Al pari del resto della dieta vegana e crudista. “Le prostate ingrossate ed ipertrofiche si normalizzano nelle dimensioni e nella funzionalità nel giro di poco tempo, a volte nel giro in una sola settimana”, sono parole testuali di Shelton, che superava i risultati già eccellenti conseguiti dal dr Nathan Pritikin (vedi oggi cliniche di Santa Monica e di Miami, dirette dal figlio Robert). Per accorciare i tempi di recupero, Shelton riduceva o addirittura eliminava dalla dieta persino i cereali, durante il tempo di cura.
SEMI DI ZUCCA, CAVOLI E CIPOLLE
E’ accertato che una dieta crudista, ricca di semi di zucca (presenza di zinco e di manganese), di germe di grano (vitamina E e zinco) e di altri semini, porta a grossi risultati. Utilissima anche l’attività fisica aerobica, accoppiata a esercizi che includano la contrazione e il rilassamento alternato dell’area prostatica, atti a produrre auto-massaggio interno. Come alimenti di supporto vanno benissimo i cavoli crudi tutti, incluso il crescione, mezza cipolla cruda al giorno, tarassaco, cicoria, carciofi, cardi, finocchi, malva e ortiche.
LIBERARSI DEI FARMACI, DELLA CARNE BIANCA E MULTICOLORE, DEL LATTE E DI TUTTO IL JUNK
Ricordarsi infine che la prostatite è favorita dalla vita sedentaria, dai cosiddetti piaceri della tavola, dalla stitichezza e dalla pigrizia linfatica, dalle spezie, dai vini, dai the e dai caffè, dalle carni bianche e rosse e ittiche poco importa, dai cibi cotti e dai latticini. Paradossalmente, i farmaci che dovrebbero aiutare, servono invece a rendere il sangue addensato e quindi peggiorano alla lunga la situazione. Si impone in ogni caso, carissimo Braun, una scelta decisa e netta. Via medica o via igienistica. Se scegli la seconda, i farmaci vadano subito nel deposito immondizie (settore sostanze pericolose).
Valdo Vaccaro
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