LETTERA
Buongiorno grande Valdo le scrivo perché non so più cosa pensare. Il mio problema consiste in acufeni, in orecchie tappatissime e ultimamente ipoacusia, oltre che strani bernoccoli molto dolorosi che vanno e vengono in testa. L’avevo già contattata telefonicamente in passato e lei mi aveva consigliato la dieta vegan crudista.
È quindi da un anno che ho smesso tutti i farmaci (cortisone e immunosopressori per diagnosi di sindrome di Cogan). Certo qualche sgarro in un anno lo ho fatto, ma molto raramente, comunque mai carne.
È da parecchio che continuo a scaricare muco all’interno della gola e non capisco se è di vecchia data o se si produce giornalmente e se deriva da questa infiammazione che penso di avere in testa. È mai possibile che dopo un anno presenti ancora questi sintomi invalidanti? È mai possibile che in 365 giorni non sia mai stata bene un giorno? Ma le crisi eliminative (se così fossero) possono durare tanto così? La ringrazio infinitamente se mi potrà rispondere. Chiara
RISPOSTA
LE ERUZIONI CUTANEE INCLUDONO PURE I BERNOCCOLI
Per i bernoccoli alla testa dovrebbe trattarsi di innocenti eruzioni cutanee velocemente riassorbibili nel giro di 2 o 3 giorni. Piccole protuberanze per danneggiamento vasi sanguigni e infiammazione locale. Consigliata l’applicazione sulla parte critica di un gel di aloe, o di aceto di mele. A volte, se non c’è subitaneo riassorbimento, si può ipotizzare la presenza di piccoli lipomi benigni, riassorbibili in modo naturale. Ma veniamo alla questione principale degli acufeni e a quella delle crisi eliminative persistenti.
IL LINGUAGGIO IGIENISTICO PONE AL CENTRO DI OGNI GUARIGIONE L’ESPULSIONE DEI VELENI INTERNI
A volte si vorrebbe rovesciare la realtà, rimescolando le carte in tavola. Ma si tratta di tentativi illusori e velleitari, per cui ci si deve rassegnare. La realtà va affrontata per come è, e non per quella che noi vorremmo essa fosse. Dà fastidio anche a me dover tirar fuori spesso il discorso della crisi eliminativa. Sembra quasi un ritornello da apprendere a memoria.
Almeno i medici, bontà e fortuna loro, non lo adoperano mai, non puntando essi ad alcuna depurazione ed essendo loro estraneo il concetto igienistico di tossiemia. Ricorrono peraltro ad altri ritornelli non certo migliori in termini di razionalità, come quelli di malattia auto-immune, malattia cripto-genetica, malattia idiopatica (che esiste di per sé), malattia lantana (misteriosa). Per loro il corpo non auto-guarisce. Le tante remissioni naturali che continuano a verificarsi e a indispettirli, per loro (o comunque per molti di loro) non esistono, sono frutto di invenzioni, credenze, placebo, miraggi o allucinazioni.
AD OGNI MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE CHIMICO INTERNO CORRISPONDE UNA RISPOSTA DEPURATIVA
Se la parola crisi eliminativa ingenera delle perplessità, possiamo chiamarla crisi depurativa, o scarico veleni, o anche tentativo di ripristino dell’equilibrio e della omeostasi. Non è di certo una invenzione dell’igienismo, ma un fenomeno reale e concreto che si verifica in concomitanza con ogni miglioramento del nostro sangue (sgrassamento e aumento di fluidità e scorrevolezza), del nostro sistema immunitario (aumento di vitalità e di reattività immunitaria) e incremento del nostro pH nel liquido extra-cellulare entro il quale si muovono i 75-100 trilioni di cellule (aumento di alcalinità corporale).
DISINCROSTAZIONI ED ELIMINAZIONI SONO PROCESSI ORDINATI DILUITI SAGGIAMENTE NEL TEMPO
Come mai queste crisi si sviluppano o comunque stazionano a lungo (come nel caso qui segnalato) in concomitanza con dei miglioramenti? Non è questo strano e paradossale? Lo è solo per chi non vuol capire il meccanismo nei suoi congegni funzionali. Non c’è nulla di strano.
I miglioramenti (e nel caso presente il forte miglioramento sta di sicuro nel coraggioso stop ai farmaci da parte della paziente) fanno scattare la molla della vitalità e della relatività immunitaria, quella molla che era stata inibita dalla pigrizia linfatica, dalla ostruzione metabolica da moria cellulare priva di proporzionata e pronta espulsione dei detriti cellulari morti ed ostruenti. Ed è proprio l’adozione di comportamenti virtuosi che porta a un decisivo cambio di marcia.
Se poi una crisi eliminativa fosse troppo intensa e concentrata, diverrebbe insostenibile e pericolosa dal punto di vista cardiocircolatorio. Sarebbe come una diga che si rompe e che da luogo a una cascata improvvisa e distruttiva. Il corpo non lavora in quel modo. Esiste una logica e una intelligenza corporale ed immunitaria, nonostante il tentativo continuo della medicina di demonizzare il sistema immunitario con le sue patologie autoimmuni.
DIGIUNO SECCO E DIGIUNO IDRICO COME ACCELERAZIONI DEPURATIVE
Se uno se la prende con la durata e la persistenza del ciclo depurativo vuol dire che non ha compreso bene il meccanismo e il significato dell’intera operazione ripulitiva a vantaggio dell’organismo nel suo complesso.
Un modo validissimo e sperimentato per accorciare i tempi di recupero sta nel digiuno terapeutico ad acqua leggera o distillata (stile americano, vedi Herbert Shelton), o nel digiuno intermittente (stile Mark Mattson), o nel digiuno secco (stile russo, vedi Sergej Filonov), dove 2 giorni di digiuno secco equivalgono a 5 giorni di digiuno idrico, in termini di efficienza e di impegno.
Il digiuno può essere considerato una specie di accelerazione depurativa. In generale, per una persona non troppo inquinata da tossiemia interna, è possibile intraprendere un digiuno secco per 2-3 giorni in proprio, senza alcuna assistenza, oppure un digiuno idrico di 5 giorni senza assistenza, magari ripetendo l’esperienza a distanza di un mese circa.
Qualche attenzione va in ogni caso posta nella fase di entrata nel digiuno, anteponendo una settimana di miglioramento ed alleggerimento dieta, e nella fase di uscita dal digiuno, interponendo tra stop-digiuno e ripresa alimentare un paio di giorni di dieta virtuosa, crudista e sobria.
Una alternativa a tutti i digiuni sta nell’adottare una dieta vegan-crudista a marcata prevalenza fruttariana per una o due settimane, o nel fare la cura dell’uva, con uva a sazietà a mattina e pranzo e una cena verduriana la sera, per una o due settimane.
SORDITÀ ENTRO 3 ANNI SECONDO LA DIAGNOSI MEDICA
Quando si parla di sindrome di Cogan, si vanno a sfiorare e a scomodare altre patologie correlate o accavallate come la labirintite e la sindrome di Meniere, dove si verifica un aumento dei fluidi contenuti nel labirinto dell’orecchio interno.
La medicina parla di cheratite interstiziale non sifilitica o a volte sospetta-sifilitica, associata a coinvolgimento audio-vestibolare, con progressiva perdita dell’udito. Una sindrome infiammatoria che, se la malattia non viene curata prontamente coi metodi propri della medicina convenzionale, porta la maggior parte dei pazienti a sviluppare sordità entro 3 anni dall’insorgenza dei primi sintomi.
Il solito ultimatum medico che non dà scampo al paziente, spaventato a morte e privo di vie alternative sicure, garantite e sperimentate (visto che la medicina, a partire dal rapporto Flexner, ha mandato fuorilegge ogni altra scuola naturale prendendosi il business in totale regime monopolistico).
FORME CRONICHE DI LABIRINTITE IN FORTE DIFFUSIONE
Solo in Italia il 30% della popolazione tra i 30 e i 60 anni soffre di forma cronica di labirintite, con sbilanciamenti e attacchi di asma. Ha poi un bel dire che occorre scongiurare il rischio di disturbi al sistema nervoso e di malattie come la sclerosi multipla e i tumori, per cui all’apparire dei primi sintomi occorre un check-up completo. Il fatto che l’infiammazione sia la più importante strategia difensiva dell’organismo non viene riconosciuto dalla medicina. Tanto meno il fatto che la malattia-sintomo sia in realtà uno scarico-veleni, viene riconosciuto.
IL RITORNELLO DELLE CAUSE SCONOSCIUTE NON IMPEDISCE ALLA MEDICINA DI INTERVENIRE PESANTEMENTE
La medicina dichiara apertamente che non esistono dati certi sulle cause (solita giaculatoria applicata per ogni patologia). Ciononostante si ipotizzano eventuali interventi chirurgici di sostituzione dell’impianto cocleare, e intanto si ricorre all’uso massiccio e spropositato di cortisonici.
La sindrome Cogan viene curata utilizzando corticosteroidi dove i sintomi oculari di solito regrediscono, mentre la sordità che è l’aspetto principale della questione rimane immutata o peggiora, essendo soltanto raramente reversibile secondo i medici.
In caso di corticoresistenza e di corticodipendenza vengono prescritti pure dei farmaci immuni-soppressivi, secondo quei criteri che creano malumori e contrasti anche all’interno della stessa medicina. È previsto pure l’uso di diuretici e cicli di infiltrazioni di antibiotico Gentamicina che va ad agire sulle cellule celiate per ridurre gli impulsi al nervo vestibolare responsabile dell’aumento pressione dei liquidi.
NON ESISTONO MALATTIE MISTERIOSE O MOSTRUOSE
Non mancano i buoni consigli condivisibili come quello di abbassare il colesterolo e lo stress (e forse pure l’omocisteina a nostro avviso), o come quello di ricorrere a tecniche rilassanti tipo yoga e pilates. Ci si guarda bene dal citare cause iatrogene, visto che cortisonici, immuno-soppressori e antibiotici hanno effetti boomerang incontrollabili.
L’igienista non si spinge nella questione cure, ben sapendo che questo compito spetta di diritto alla Natura, per cui il bravo medico può solo dare una mano alla Natura e non certo andando contro di essa. Nessuna demonizzazione dei medici da parte nostra, dal momento che, prima ancora di essere protagonisti in negativo, sono pure essi vittime del sistema che hanno contribuito a creare.
La realtà è che le cause non sono così ignote, e che tutto parte dall’intestino, dalle cattive scelte cibarie, dal microbiota sbilanciato e disbiotico, nonché dalle conseguenze di lungo periodo dei programmi soppressivi delle malattie esantematiche infantili mediante vaccinazioni. Queste cose si conoscono da decenni, e fanno parte centrale della scuola germanica di Padre Taddeo e del suo continuatore cileno Manuel Lezaeta Acháran.
EVIDENTI CORRISPONDENZE SINTOMATOLOGICHE CON LA FIBROMIALGIA
Del resto i sintomi di queste patologie oto-vestibolari, a parte vertigini, capogiri e acufeni, includono una gamma di sintomi comuni con la fibromialgia, come stanchezza, sonnolenza, depressione, nausea e simili. Per avere un quadro completo della situazione, sarà dunque opportuno leggere attentamente “Otto miliardi di fibromialgie una diversa dall’altra”, che affronta gli stessi temi. Quanto a tesine precedenti sugli acufeni ce ne sono diverse come “Ansia inutile, acufene guaribile e farmaci da estromettere” e “Testimonianze di guarigione da acufene”.
DURATA DELLE CRISI ELIMINATIVE
Veniamo infine alle domande sui sintomi invalidanti tuttora presenti e sui perché le crisi eliminative durino così a lungo. E alle domande sul perché persista un continuo scarico di muco alla gola.
La malattia, sia ben chiaro, non è qualcosa che arriva a casaccio e che si comporta a casaccio. La malattia è un processo razionale e intelligente. Vale anche qui ovviamente il principio universale per cui essa insorge solo quando serve e dura solo fin quando è necessario.
UN ANNO INTERO SENZA FARMACI E SENZA CARNE
In presenza di sindrome Cogan, e dei cliché informativi medici di contorno, per i quali la sordità sopravviene comunque al terzo anno sia con cure che senza, c’è ben poco da gioire, da scherzare e da aspettarsi. Un vero e proprio allenamento alla paura e alla disperazione. In questo caso la paziente ha colto al volo l’opzione igienistica di non seguire la strada dei farmaci. Lo ha fatto di testa sua prendendosi ogni responsabilità, mettendoci coraggio e determinazione. Un anno senza farmaci e un anno senza carne. Personalmente non lo trovo né drammatico né penalizzante.
Ma come, sei ancora viva? Dirà invece qualche medico scandalizzato. A mio avviso la paziente dovrebbe citare con orgoglio e motivata soddisfazione la sua straordinaria esperienza. Pochi hanno la forza e la grinta per imboccare tale strada. Solo che per 365 giorni c’è stata finora tanta sofferenza e risultati pochi. Non sarà forse che queste crisi eliminative sono un mito, per cui si soffre gratis e si rimane con un pugno di mosche in mano?
IL PARADIGMA SANITARIO È UNA IMPOSIZIONE CHE TRAVOLGE GLI STESSI MEDICI
Il paradigma sanitario è noto a tutti. Non sto dicendo che i medici siano persone prive di buonsenso. Tuttavia, la loro professione impone loro di prescrivere farmaci come fossero innocenti caramelle. La loro professione impone loro di sopprimere le infiammazioni e le febbri interne ed esterne, e non di usarle invece come preziosi strumenti di depurazione e di scarico veleni. In teoria dovrebbero e potrebbero ribellarsi e tentare strade diverse. Ma se lo facessero verrebbero radiati all’istante, visto che l’eroismo in questi casi non paga.
QUESTO È UN CANTIERE CHE STA LAVORANDO INTENSAMENTE
In questo caso specifico la paziente ha avuto il coraggio di ribellarsi allo schema medico e di intraprendere un percorso diametralmente alternativo. Sta già ottenendo grossi risultati ma non se ne rende nemmeno conto. Lo scarico di muco alla gola dimostra che il sistema immunitario sta lavorando duro al riordino della chimica interna e al ripristino del pH nel liquido extra-cellulare acidificato oltre misura.
Lo stop ai farmaci e lo stop alla carne non sono cose da poco e stanno innescando un ciclo depurativo intenso e consistente che non le sta dando tregua e che dura già da un anno. Questa è la prova che le cose funzionano e che il sistema immunitario è più che mai reattivo. Il cantiere “Lavori in corso” non è affatto in vacanza.
QUI NON SI SOFFRE A VUOTO, MA LO SI FA NELL’ATTESA CONCRETA DI UN OBIETTIVO IMPORTANTE
La strada depurativa e igienista intrapresa non è una soppressione di sintomi, ma al contrario è uno stimolo specifico a maggiori sintomi, a uno scarico veleni attraverso la matrice extra-cellulare che avvolge le cellule, il linfatico e il sangue che riconducono i veleni disincrostati fuori dal corpo.
Ovvio che c’è da soffrire, ma è una sofferenza disegnata e concepita in funzione di un risultato finale straordinario che verrà presto e che lascerà di sasso la controparte medica, dimostrando ancora una volta che il corpo è health oriented e che la Natura è Sovrana Mediatrice di tutti i mali, incluso l’acufene, inclusa la sindrome di Cogan, incluso tutto il resto.
VIETATO FERMARSI A METÀ DEL GUADO
Bravissima la paziente fino a questo momento, ma non ci si può fermare a metà del guado. Occorre andare fino in fondo e completare l’opera. Lo scopo non è quello di smentire la medicina, che è già brava a farlo di per sé. Qui si giocano le proprie carte per recuperare un bene prezioso e unico che si chiama salute. Non ci si possono permettere dubbi e cali di tensione.
Quanto dura il ciclo eliminativo è il medico interiore a saperlo e a doverlo stabilire. Tutte le cure precedenti al cambio di marcia, tutti i farmaci assunti in passato hanno creato all’interno del sistema uno stock e una accumulazione tossica non certo semplice e veloce da rimuovere, per cui i lavori in corso stanno procedendo al meglio.
Valdo Vaccaro
AGGIORNAMENTO DI CHIARA DEL 20/9/2019
Ciao Valdo, volevo farti partecipe della mia “guarigione”. Ti ho scritto un paio di mesi fa per la mia patologia di sindrome di Cogan, o sordità autoimmune, che pur stoppando tutti i farmaci, da più di 1 anno e facendo la tua dieta vegana crudista non sono ancora riuscita a eliminarla visto che l’ipoacusia sta aumentando, ma sono fiduciosa.
Circa 7anni fa mi è stata diagnosticata una artrosi all’anca dx con dolore e difficoltà ai movimenti soprattutto nell’apertura della gamba. Be’ che dirti il dolore è scomparso e così pure la rigidità,non me ne ero neanche accorta, perché concentrata sui miei sintomi alle orecchie, nemmeno il medico ci crede.
Il mio corpo, facendo una giusta alimentazione, camminate quasi tutti i giorni con respirazione diaframmatica, tanto sole ed aria buona (finestra aperta anche di notte) ha reagito positivamente, adesso spero sia la volta delle orecchie …… Grazie Valdo senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile!!! Chiara
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