(Conferenza di Spilimbergo-Pordenone del 13 Dicembre 2013)
UNA DOMANDA QUASI PROVOCANTE
Davvero bella questa domanda. Soprattutto se posta come titolo dell’intera serata. Confesso che non l’ho formulata io e che non mi sarebbe nemmeno venuta facilmente in testa. Troppo concreta, troppo insidiosa e troppo provocatoria nei riguardi dell’intero bel castello dei nostri pensieri e delle nostre teorie nutrizioniste. Una domanda scomoda, indiscreta, allusiva, sibillina e quasi-impertinente. Eppure stimolante e coinvolgente. Al punto di piacermi come se l’avessi inventata io.
PRECEDENZA AI FIORI DI BACH O ALLA FRUTTA-VERDURA DEL VEGETARIAN-CRUDISMO?
Una domanda posta sicuramente da una mente sottile e investigativa come quella di una donna a cui non dispiace stare nel bilico dell’incertezza, del credere e non-credere nello stesso tempo, a cui non dispiace fare la parte del diavolo. Non vi tengo col fiato in sospeso e rivelo il nome dell’autrice. Si chiama Silvia Zavagno e sta qui al mio fianco. Fa molto affidamento sul ruolo basilare del buon cibo, altrimenti non sarebbe la manager del gruppo Onde Luce e non organizzerebbe questo tipo di conferenze. Cibo tendenzialmente vegetarian-crudista sì, senza alcun dubbio, per una scelta pulita, gentile ed etica nel contempo, ma sempre in subordine al profumo dei fiori e alla colorazione dei vari petali che rallegrano e profumano prati e giardini.
PRIMA IL CIBO O PRIMA IL FIORELLINO?
Accetterò la simpatica ed implicita provocazione. Dovrò pure rintuzzarla e toglierle qualche vigore, se vorrò mantenere sul palmo la priorità del cibo sul fiorellino, la prevalenza di Pitagora, Ippocrate e Shelton sui fiori di Bach. A pensarci bene poi, la concorrenza tra frutta e fiori è soltanto apparente. Quale è mai il frutto che, prima di diventare edule, maturo carico di aromi, di flavonoidi e di acqua biologica, non sia prima stato germoglio e fiore?
SPESSO ANCHE I FIORI FUNGONO DA ALIMENTO
La bontà alimentare della frutta e della verdura cruda e cotta è sicuramente insuperata. Non dovremmo dimenticare però che l’inimitabile carciofo è un fiore, che i fiori di zucca si trasformano in delizie alimentari, che i gialli butuli primaverili delle primule e del tarassaco rendono straordinariamente salubri le nostre insalate primaverili, che lo zafferano dei colchici entra nel buon risotto alla milanese, e che cavolfiori e cime di rapa sono più fiori che verdure. Nè dovremmo scordarci che tante altre infiorescenze ci offrono tisane salubri e magnifiche, e mi riferisco alla malva, al tiglio, al sambuco, alla calendula e alla camomilla.
NESSUNA COMPETIZIONE
Dove sta allora la contraddizione e la competizione tra frutta e fiore? Diciamoci la verità. Essa non esiste. Al massimo si noterà all’interno di un vivaio, dove migliaia e migliaia di colori diversi caratterizzano la sezione fiori, contrastando col verde e il rosso dei vari radicchi, delle piantine di pomodoro, peperone, porro, cetrioli e zucchine.
PRIORITÀ DELL’ETICA SULL’ESTETICA
Il vero vantaggio dell’igiene naturale sulla bellezza floreale e sulla floricoltura non sta certamente nella frutta-verdura in sé come fattore alimentare di tipo salutista, che è un parametro tutto sommato materialistico, quanto nell’intimo significato di adottare una dieta innocente, gradevole spiritualmente, lontana ed incompatibile con l’abominevole logica dei macelli. Non è un discorso ricercato e cervellotico, ma semmai una priorità dell’etica sull’estetica.
LA GENTILE MOGLIE DEL MACELLAIO
Troppe volte mi è successo di vedere nello stesso cortile il macellaio che sfoderava i suoi coltellacci contro maialini spaventati e supplicanti pietà da un lato, e la moglie intenta giornalmente dall’altro lato a nascondere quelle scene con una cortina floreale di gigli, azalee, camelie, begonie, geranei, ciclamini, violette, rose e garofani. Quei fiori, dico la verità, non mi piacevano affatto, non tanto per la comprensibile voglia femminile di ingentilire l’ambiente, quanto per il fatto che a pranzo e cena la medesima persona si trasformasse disinvoltamente in cuoca e rosticciera di tranci di manzo e di maiale.
IMPORTANTE EVITARE LA CUROMANIA
E poi rimane il vantaggio della millenaria applicazione della non cura sul sintomo, nella incrollabile fiducia verso la creazione e le leggi naturali che governano l’universo, nel religioso rispetto della divina volontà che, ci piaccia o meno, sovrasta e surclassa le nostre piccolezze e le nostre banalità quotidiane. L’igiene naturale ha caratteristiche integrali ed universali, ampiamente dimostrate nel corso della sua lunga storia. Essa include tutti gli aspetti fondamentali della salute e del benessere. Chi pensa di curare e di curarsi grazie al radicchio e alla ciliegia, o anche alla bellezza estasiante del giglio e del ciclamino, finisce inevitabilmente nel mediocre calderone della curomania.
LA VIS GUARITIVA STA DENTRO DI NOI E NON DA ALTRE PARTI
Alimentazione naturale non è fare discorsi astrusi. Non è fare scelte mercantili o ideologiche. Significa piuttosto stare a fianco della natura facendo buon uso del nostro cervello e nei nostri sensori fisici e spirituali. Possiamo forse attribuire a una mela o a un’arancia una forza riequilibrante specifica, una vis guaritiva capace di sovvertire la situazione a nostro vantaggio? Possiamo forse attribuire alla fragranza e ai colori dei fiori l’armonia e la serenità del nostro stato d’animo e delle nostre emozioni? Come dice Silvia: “L’essenza floreale non mette dentro di noi nulla, semmai stimola a far emergere quello che già c’è in noi, lavorando essa per risonanza e non è per induzione”.
ADDOBBI FLOREALI NON SEMPRE RASSERENANTI
Una ghirlanda di fiori, per quanto curatissima, elegante e perfetta, mi riempie di grande tristezza se posta su una bara o un feretro delle onoranze funebri. Un fiore reciso può ingenerare sentimenti di rammarico e di pena, anche se l’omaggio di una rosa o di un mazzetto di ciclamini dura qualche giorno e rimane comunque un atto di squisita gentilezza.
C’È ENORME DIFFERENZA TRA CIBO INNOCENTE E CIBO CRUDELE
Non daremo mica ragione poi a chi sostiene l’indifferenza del cibo? Farebbero salti di gioia Cremonini, Smithfield e tutti i macellai seriali del pianeta. Sgombreremmo la strada ai loro aberranti progetti. Non daremo mica ragione al classico “Mangiare un po’ di tutto, tanto il cibo non guarisce un bel niente?” Farebbero salti di gioia i medici ospedalieri e i dirigenti super-stipendiati della Pfizer e della GlaxoSmithKline. Diciamo allora le cose come stanno. Fiori, frutta fresca e da guscio, verdura, radici, semi, cibo vivo, cibo enzimizzato, cibo non crudele, privo di sangue e di grassi animali, è dotato di caratteristiche peculiari. Trattasi di cibo avente la capacità di autodigerirsi a basso costo assimilativo. Trattasi di cibo apportatore di energia netta e quindi amico del nostro sistema immunitario.
APPLICARE IN CONCRETO LE GIUSTE SCELTE
Chiariamo dunque l’arcano una volta per tutte. Mangiare e bere al meglio è estremamente importante per il corpo e per lo spirito. Fare le scelte giuste è basilare. Stare lontano da allevamenti e macelli il minimo che possiamo eticamente fare. Ripulire i nostri carrelli-spesa dai cibi e dalle bevande-spazzatura è indispensabile. Tutto questo è desiderabile e veritiero. Ma non va confuso ed interpretato come curomania cibaria.
NESSUN CIBO GUARENTE MA SOLO CARBURANTE ADATTO E SU MISURA
Personalmente non seguo nemmeno Ippocrate in questo. Mi sta stretto pure lui. Una sua indicazione come “Il cibo sia il tuo farmaco” odora di curomania a tutto spiano e non mi soddisfa troppo. Non esiste al mondo cibo guarente ma soltanto cibo compatibile e su misura, ossia carburante adatto alla struttura biochimica, mentale, emozionale e spirituale della macchina messaci a disposizione dal creatore.
IL MECCANISMO RIMEDIALE STA TUTTO ALL’INTERNO DEL NOSTRO CORPO
Cibo cioè capace di cedere le sue risorse energetico-caloriche-rivitalizzanti al minor costo possibile, senza ritardi, senza dispersioni, senza effetti collaterali, senza acidificazioni, senza surriscaldamenti, senza ipertrofie ed ingrossamenti di organi, senza leucocitosi digestive, senza addensamenti del sangue e rallentamenti metabolici. Questo e niente altro che questo. L’agente ri-bilanciante e rimediale non sta nel cibo in sé ma nei meccanismi auto-guaritivi dell’organismo.
COSTI ENERGETICI ALTISSIMI DELLA DIGESTIONE
La funzione del corpo umano che richiede più energia di qualsiasi altra è la digestione. La digestione assorbe più forze di una sgambettata, di una nuotata, di una partita a pallone o di una lunga pedalata. I cibi fermentanti e putrefacenti generano acidi tossici nell’organismo, producendo gas, flatulenza, pirosi, surriscaldamento, reflussi ed iper-acidità di stomaco.
ANTIACIDI A TONNELLATE
Gli antiacidi si consumano a tonnellate perché la gente mangia a casaccio e in modo indiscriminato, non disdegnando cibo guasto, decomposto e maleodorante. Provate a immaginare 10 metri di intestino costretti a fronteggiare tutti i giorni quel tipo di emergenza. Quel cibo potrebbe impiegare 8 ore per uscire dallo stomaco e 20-40 ore per uscire dall’intestino.
LE STRATEGIE ISTRUTTIVE DI HENRY FORD
Henry Ford non era bravo solo a costruire automobili. La sua Wayside Inn era una scuola da lui fondata nel 1928 per insegnare ai ragazzi americani a usare le mani ed il cervello. I giovani dovevano sottoporsi alle sue teorie sull’alimentazione. Zucchero, caramelle, dolci, torte, budini, gelato e altri tipi di dessert dolcificati erano proibiti. Stessa sorte per cole, caffè, the, bibite, alcol, cioccolata. “Se riuscite a far sì che il vostro cibo passi attraverso lo stomaco in 3 ore anziché 8, avrete guadagnato ben 5 ore di energia”, era il suo motto.
BACCHE E GERMOGLI, FRUTTA ACQUOSA E DA GUSCIO. TUBERI E RADICI
Già negli anni ’70 negli USA si spendevano 40 miliardi di dollari/anno in medicinali e si ingerivano 30 milioni di pillole/ora. Se prima il farmaco più venduto era il Valium, la priorità era passata ben presto al Tagamet, un prodotto per alleviare i disturbi allo stomaco. Alan Walker, eminente antropologo della John Hopkins University pubblicò nel 1979 un articolo che fu come un fulmine a ciel sereno. Le sue scoperte indicavano che i nostri progenitori non erano affatto carnivori, né erano onnivori, ma si alimentavano primariamente a base di frutta acquosa e da guscio, a bacche di ogni genere, oltre che a germogli, tuberi e radici. Per arrivare a queste conclusioni si era basato sulle striature inequivocabili lasciate dal cibo sui denti.
NIENTE CARENZE PROTEICHE MA SOLO ECCESSI
In 15 anni di esperienza nella nutrizione non ho mai incontrato una singola persona che accusasse una deficienza proteica, mentre ne ho viste tante sofferenti di eccesso di proteine. Un vero e proprio anticipo delle posizioni espresse in questi mesi da Colin Campbell e dalla Marion Nestle. Consumo eccessivo di proteine significa tumore al seno, al fegato e alla vescica, più tendenza inevitabile verso la leucemia. Negli ultimi 6 anni il consumo di carne è cresciuto del 400%. Il cancro allo stomaco ha finito per rappresentare la metà di tutti i cancri. Queste le notevoli affermazioni di Walker.
NESSUN ALIMENTO SUPERA LA FRUTTA IN VITALITÀ
La frutta è l’alimento con il più alto contenuto di preziosa acqua. Nessun altro cibo possiede la forza vitale della frutta. La frutta è nel contempo depurativa e non ostruente. L’elemento essenziale alla vita è l’energia. La frutta per essere digerite, lo abbiamo visto, richiede costo energetico vicino allo zero. Ad eccezione di banane, avocado, datteri e frutta da guscio, viene digerita in 20-30 minuti. Più transito accelerato che digestione. Ed è nell’intestino che la frutta si decompone e libera le sue intatte sostanze nutritive. Importante consumarla a stomaco vuoto.
COS’E’ IL SISTEMA IMMUNITARIO
Sistema immunitario è il nome dato a una complessa organizzazione di ghiandole, globuli bianchi o leucociti, anticorpi, sostanze proteiche, ormoni, enzimi e batteri che, in piena sinergia, ci proteggono da intrusori inerti o vivi chiamati antigeni. Un antigene può essere un germe (batterio vivente) o un virus endogeno (detrito cellulare morto e polverizzato), una proteina indigesta, un minerale inorganico o una sostanza estranea o velenosa. Per il corpo non ci sono vie di mezzo. Una sostanza è self (parificabile ed assimilabile) o non-self (spaiata e inassimilabile). L’insulto al nostro equilibrio e al nostro benessere può consistere anche in traumi e stress psico-fisici capaci di stimolare il nostro sistema immunitario al rilascio di globuli bianchi nella circolazione. Qualsiasi accelerazione nell’attività fisica e cardiocircolatoria implica pure aumenti nella conta dei leucociti.
LE BUFALE DEI VIRUS INGEGNERIZZATI
In realtà, la difesa dagli antigeni esterni o dai virus esogeni in particolare (o da quelli bio-ingegnerizzati di cui si parla molto in questi giorni al solo scopo di spaventare la gente e spingerla a vaccinarsi), non presenta troppe difficoltà. Siamo troppo bene protetti dalla pelle, dal sangue, dalla linfa e da una serie di barriere invalicabili, pur restando vulnerabili agli avvelenamenti chimici ed alimentari, ai vibrioni tipo mucca pazza assunti con le carni infette.
LA MAGGIORE INSIDIA VIENE DALLE OSTRUZIONI INTERNE
I veri pericoli e le vere insidie per il sistema immunitario arrivano dall’interno del nostro corpo e si chiamano fattori ostruenti e cellule morte inespulse per incapacità sopravvenuta dell’organismo a riciclarne il ferro via splenica e a espellerne i residui via polmonare, intestinale, renale e cutanea. I globuli rossi, ossia le cellule sanguigne chiamate eritrociti, si esauriscono e muoiono nel giro di 6-17 settimane, lasciando pure il segno giallo della bilirubina in caso di insufficienza epatica, e vengono distrutti dai lisosomi e fagocitati dai globuli bianchi.
NEUTROFILI E LINFOCITI
Globuli bianchi come cellule fagocitarie in allerta nel sangue periferico, e consistenti nel 60-70% dei globuli bianchi circolanti (con la neutrofilia che indica l’eventuale aumento numerico di tali cellule in circolo). I neutrofili vengono prodotti quotidianamente dal midollo in grandi quantità e hanno una vita non superiore alle 48 ore. Suddivisi in linfociti T (timo) e linfociti B (bursa), viaggiano lungo la linfa, il sistema linfatico e il sangue. Le cellule B confezionano specifici antigeni su basi personalizzate. Le cellule T maturate nel timo provvedono a una mirata eliminazione dei virus endogeni. La maggior parte di esse stanno pronte ad entrare in azione e stazionano nel timo, nella milza, nei tessuti linfoidi come le tonsille e l’appendice.
RISPOSTA IMMUNITARIA GENERALE E RISPOSTA SPECIFICA
Ci sono dunque 2 tipi di risposta immunitaria del corpo. Una risposta generale contro tutti gli estranei o i non-self, e quindi una risposta specifica e personalizzata contro ogni tipo di antigene individuale. Infiammazioni e febbre sono ulteriori espressioni funzionali della risposta immunitaria in una determinata area o nel corpo intero. L’attività enzimatica è al massimo alle alte temperature sul 41 con incremento del 50% in tasso metabolico rispetto alla norma. Le febbri alte sono indicazione di ottima risposta immunitaria. Già Parmenide da Velia (oggi Castellamare della Bruca), contemporaneo di Pitagora, esaltava le alte temperature con la sua ormai celebre espressione “Datemi la potenza della febbre e ne farò mirabilie”. Pus e muco sono residui di tessuti distrutti, di detriti cellulari e di batteri morti su parti infiammate e in cicatrizzazione.
IMMUNOCOMPETENZA E VISCOSITÀ EMATICA
La capacità funzionale del sistema immunitario è chiamata immunocompetenza e può essere compromessa, ridotta e inibita drasticamente dalla fatica, dallo stress, dalla paura. Le condizioni del sangue sono molto importanti. Quando c’è stato di tossiemia interna, il grasso del sangue incolla globuli rossi e piastrine aumentando la viscosità ematica e diminuendo il flusso di ossigeno alle cellule, per cui nulla procede al meglio nel corpo, cala la funzionalità dei globuli bianchi, del timo, degli organi vitali e di tutti i componenti del sistema immunitario.
LE MAGIE DEL SANGUE FLUIDO
Prova ne è che un miglioramento della formula sanguigna ripristina rapidamente la funzione immunitaria. Significativo il fatto che le diete regressive e ripulitrici tipo Gerson e Pritikin risparmiano da sempre ai pazienti una lunga serie di patologie, impedendogli di prendere persino un raffreddore.
GRASSO ANIMALE ED ECCESSO PROTEICO NEMICI DEL SISTEMA
Le sostanze dietetiche più dannose per il sistema immunitario sono il grasso, il colesterolo, l’omocisteina e l’eccesso proteico. Varie malattie croniche e un calo di vitalità accompagnano queste diete, segnate da bassa temperatura corporale, bassa attività enzimatica e bassa immunocompetenza. Altri fattori immunodepressivi sono le droghe come la nicotina, la caffeina, la theina, l’alcol, i tranquillanti, gli antidolorifici, le aspirine, i fluoruri e i cloruri usati nelle acque.
STRABILIANTE IMPORTANZA DELLA VITAMINA-C NATURALE
La vitamina-C o acido ascorbico ha invece strabiliante importanza per il sistema immunitario. In presenza di stress, o dei fattori depressivi appena menzionati, il suo fabbisogno risulta moltiplicato. Una deficienza di vitamina-C rende il corpo vulnerabile all’arteriosclerosi, al cancro e a tutte le peggiori malattie metaboliche. La vitamina-C, sempre nella versione naturale e non sintetica, facilita pure l’assimilazione dei minerali essenziali e dei minerali di traccia. Ovvio che i frutti tropicali come guava, mango, leichi e papaia sono i più ricchi in termini di sole catturato e incapsulato. Nei climi temperati-freddi le migliori fonti sono i vegetali non stracotti, i pomodori, le bacche, le fragole, la frutta acida, i cavoli e i cavolfiori, i cavolini di Bruxelles, il crescione, il melone, il finocchio, la rosa canina, l’acerola (ciliegie amarene).
CLASSIFICHE ORAC SUL VALORE ANTIOSSIDANTE DEGLI ALIMENTI
Che dire poi dei diamanti rossi del benessere, le bacche di Goji che vengono consumate da millenni nel Tibet e nell’Himalaya. Bacche rosse che ricordano i mirtilli rossi e l’uvetta e contengono più betacarotene delle carote, più ferro degli spinaci, più proteine dei cereali e 500 volte la vitamina-C delle arance, più vitamina-E, Vitamine-B1-B2-B6 e ben 21 tracce di minerali incluso il germanio, minerale raro ed anti-tumorale. Sono anche uno dei frutti più antiossidanti al mondo, come risulta dalle classifiche ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) che stabiliscono il valore antiossidante degli alimenti.
DALLE CAROTE AI MELOGRANI
Le carote valgono 275 sulla scala ORAC, cipolle 875, patata 1128-1318, kiwi 1198, arance 1475-2103, pompelmo 1640, asparagi cotti e scolati 1664, rucola 1904, pesche 1922, avocado 1922, erba cipollina 2094, cavolo crudo 2094, patate dolci cotte in buccia 2115, germogli ravanello 2184, bietole 2210, cavoletti di Bruxelles 2225, asparagi crudi 2252, succo d’uva 2389, spinaci 2460, fragole 2475, mangosteen 2510, guava 2550, more 2650, cardamomo 2764, mele crude 2828-3049, cavolo rosso bollito 3145, albicocche secche 3284, bacche Goji crude 3390, fichi freschi 3383, ciliegie dolci 3747, mirtilli 3750, datteri neri 3875, menta piperita 3978, uvetta secca 4188, pesche secche 4222, cipolla in polvere 4289, basilico fresco 4805, noci e mandorle 4454, lamponi 5065, coriandolo foglie 5149, aglio grezzo 5409, melissa foglie 5997, prugne crude 6100, carciofo crudo 6552, aglio in polvere 6665, mele secche 6681, lenticchie 7282, ribes 7957, prugne nere fresche con buccia 7581, pistacchi 7675, mirtilli selvatici 9496, mirtillo rosso 8888, pere secche 9496, carciofi cotti 9221, fagioli vari 8300-8600, bacche sambuco 9496, pepe nero 10205, melograni 10450.
SORGHI E POP-CORN COLORATI, CHIODI DI GAROFANO E SPEZIE
Ma i valori più alti si raggiungono col Sumac o crusca di sorgo 309900, origano secco 165712, cannella 143264, chiodi di garofano 114490, timo secco 137720, rosmarino secco 112200, Acai mais amazzonico 99700, Crusca nera di sorgo e pop-corn nero 100860, rosa canina 96150, Pepe Szechuan 86100, Smac grano grezzo 85300, sorgo rosso e pop-corn rosso 70400, basilico secco, 56685, cacao semi 56585, cioccolato fondente amaro 49093, curcuma 44776, salvia fresca 32004, timo fresco 27428, curry in polvere 24981, peperoncino polvere bianca 21827, senape gialla 20759, lampone nero 19220, dragoncello fresco 15592, zenzero 14840, noce moscata 14500.
BACCHE SPECIALI, OLIVELLO SPINOSO, NOCE DI COCCO E MORE DI GELSO BIANCO
Valori alti ORAC, non meglio specificati, vengono raggiunti dal succo di cocco e dalle noci di cocco, radici di Yacon, alchechengi, Maca peruviana, gelso bianco more, semi di chia, alga Wakame, olivello spinoso, Aronia o chockeberries americani (bacche rosse o nere), Maqui bacche Patagonia.
IMPORTANZA FONDAMENTALE DEL CANALE GASTRO-INTRESTINALE E DI UNA BUONA DIGESTIONE
L’importanza dell’intestino è troppo evidente per essere messa in discussione. Il fatto che mangiamo tutti i giorni e che eliminiamo con minore frequenza e regolarità, sottolinea la necessità di migliorare la funzionalità gastrointestinale. Il nostro scopo dev’essere chiaramente quello di digerire ed assimilare i cibi, nonché di liberarsi dei loro residui nel modo più rapido ed indolore possibile. Solo in questo modo possiamo produrre un sangue fluido e all’altezza della situazione. Le disfunzioni intestinali non sono soltanto fastidiose e invalidanti, ma richiedono spesso tempi lunghi per essere risolte.
DUE PAROLE SULLA CELIACHIA
La celiachia o glutine-enteropatia è una intolleranza alla gliadina, che è una componente alcol-solubile del glutine (insieme di proteine contenute in alcuni specifici cereali e nei loro prodotti derivati). Viene definita in genere come intolleranza permanente a vita, assolutamente non guaribile e non migliorabile. Trovo tale valutazione esagerata e dogmatica, oltre che pessimistica, per cui vale la pena di non rassegnarsi alla condizione e a migliorare iil proprio margine di tollerabilità alle sostanze difficili.
PIÙ PROTEINE METTI IN CIRCOLO E PIÙ BASSI SONO I TUOI MARGINI DI TOLLERANZA
Uno che si intasa giornalmente di proteine e di grassi vive in stato di acidificazione cronica, di perenne avvelenamento, e quindi di impregnazione tossica del sangue, con nessun margine di tolleranza ad ulteriori veleni. La cosa mi pare ovvia. Il fatto che passando da tali situazioni critiche a diete alleggerite, basso-proteiche e cariche di frutta e verdura tendenzialmente crude, comporti sorprendenti scomparse di allergie e intolleranze, indica che anche la situazione di intolleranza al glutine può subire dei miglioramenti. Se sei già ubriaco di proteine indigeste non puoi pretendere di fare ulteriori aggiunte proteiche a base di glutine, e di non subire pesanti conseguenze.
MEZZO MILIONE DI CELIACI IN ITALIA
Si valuta che una persona su 100 in Italia sia celiaca e che questa sia solo la punta di un iceberg, per cui molti altri soffrirebbero di forme attenuate di intolleranza ai citali cereali, senza nemmeno rendersene conto. Chi soffre di problemi intestinali cronici e in particolare del morbo di Crohn, deve necessariamente considerare l’ipotesi celiaca, verificando la presenza o meno di immunoglobuline IgG (dette anti-gliadina) che rappresentano il parametro più sensibile a questo tipo di anomalia. La celiachia non deriva da trasmissione genetica mendeliana ma pare caratterizzata da un certo indice di familiarità.
ATROFIA VILLI E MALASSORBIMENTO INTESTINALE
Il meccanismo patogeno porta a sviluppo di atrofia dei villi intestinali, con sviluppo di citochine (interferone, interleuchina-2, interleuchina-4) che provocano fenomeni di apoptosi (moria cellulare pianificata) e di iperproliferazione cellulare, con ipertrofia delle cripte e aumento dei linfociti intra-epiteliali, con processi infiammatori a danno del duodeno, poi del digiuno prossimale e poi dell’ileo, per cui si instaura un malassorbimento dei cibi e delle microlesioni lungo l’intestino tenue, nonché un appiattimento e una ridotta funzionalità della mucosa intestinale e dei suoi 5.5 milioni di villi.
IPOTESI SULLE CAUSE ORIGINANTI
L’igienista australiano Ross Horne sosteneva che la celiachia viene causata spesso in età infantile, quando si pretende di alimentare con cereali e farine di frumento e d’orzo i bambini, prima che il loro intestino si sia completamente formato ed adattato alle alternative del post-svezzamento. Horne notò notevoli miglioramenti su di sé utilizzando la dieta Pritikin, togliendo pane e farinacei, aumentando la crema di avena e soprattutto triplicando la frutta ingerita.
L’IGIENISMO NATURALE ANNOVERA IMPORTANTI CORRENTI ANTI-CEREALI
Herbert Shelton, al pari di Hilton Hotema, ed anche di Arnold Ehret, non è molto tenero con cereali e legumi. “Tra tutti i cibi amidacei a disposizione dell’uomo, cereali e legumi sono i meno indicati per l’alimentazione umana”. Fa poi eccezione per il riso integrale, preferito a frumento e farro per il suo più basso livello proteico, perché è meno acido-formante, più nutriente, ed in più non lascia tossine e residui lungo il corpo. In ogni caso, aggiunge Shelton, i cereali vanno sempre preceduti da un piatto di insalata cruda, ed in più ci deve essere adeguato corredo di frutta nel corso della giornata.
FRUTTA IN PREVALENZA E INCLUSIONE DEI CEREALI LEGGERI
Le mie personali posizioni su questo dualismo “cereali sì-cereali no”, sono che la frutta è sicuramente un alimento superiore. Il problema si pone comunque quando essa non è sufficiente in qualità, quantità e varietà, quando l’apporto calorico stenta a coprire il fabbisogno, specie nel periodo invernale, specie nelle persone sportive, specie nelle persone sottopeso, e ogniqualvolta la quota di vitamine del gruppo B (di cui tutti i cereali integrali sono ricchi) scarseggia.
UN CELIACO PUÒ COMUNQUE VIVERE IN CONDIZIONI DI FORMA INVIDIABILI
I celiaci vegetariani e vegani non dovrebbero in alcun modo preoccuparsi. La celiachia non è catalogabile come vera e propria malattia, ma piuttosto come tendenza a non sopportare qualcosa che si chiama glutine concentrato. Un celiaco può stare in forma splendida e divertirsi a tavola quanto vuole, evitando il ristretto gruppo di sostanze vietate. Ci sono tutte le patate a disposizione e tutti i tuberi, oltre che la frutta fresca o secca, i semini ed anche i cereali integrali senza glutine. Essere celiaco può essere spesso vantaggioso, visto che si finisce per diventare accurati selezionatori e nel privilegiare scelte dietologiche più attente ed accurate, ed usufruendo così di maggiori spazi digestivi a vantaggio della frutta e delle verdure crude.
BASTERÀ EVITARE 5 CEREALI E I LORO SOTTOPRODOTTI
Dopotutto si tratta di rinunciare a quel tipo di glutine che si trova in 5 tipi di prodotti bene individuati, come il frumento, il farro, l’orzo, la segale, il kamut). L’avena, soprattutto se consumata correttamente a crudo o quasi-crudo come nella crema di avena che spesso propongo, viene agevolmente tollerata. Il riso integrale, il mais, il pop-corn, il grano saraceno, il miglio, l’amaranto o psillo e la quinoa non presentano controindicazioni. Idem per i semini vari tipo sesamo, girasole e lino. Si tratterà di evitare il germe di grano. Il frumento, volendo, si potrà germogliare e in quel caso diventerebbe accettabile, Bisognerà stare attenti a farinacei, torte, merendine, paste e pizze (le pizze alla soia vanno invece bene). E si dovranno evitare le bevande all’orzo e le birre. Chiaro poi che la caseina dei latticini va evitata con altrettanto rigore, producendo essa gli stessi guai del glutine, gli stessi devastanti incollamenti tra i villi intestinali.
UNO STRAORDINARIO LEGUME CHIAMATO LUPINO
Viene anche incontro il solito lupino, un legume davvero straordinario che dovrà necessariamente essere rivalutato. Utile non solo per i diabetici ma anche ai celiaci. La farina ottenuta dal lupino dà luogo a prodotti gluten-free, capaci di sostituire al meglio le farine vietate. Anche le farine di ceci, di castagne, di tapioca, di pistacchio e di carruba, possono essere usate liberamente, al posto delle farine al glutine.
CIRCOLAZIONE EFFICACE E CUORE FUNZIONANTE
Se è vero che l’uomo è sano come la salute del suo sangue, la purezza del suo fiume risulta essere fattore determinante del suo benessere fisico e mentale. La parola cardio si riferisce al cuore, cioè alla pompa. La parola vascolare si riferisce alle condutture. Il cuore è formato da due pompe affiancate, le cui camere ventricolari vengono spremute ritmicamente dal tessuto muscolare. La pompa sinistra è più potente di quella destra e il suo ruolo è di ricevere il sangue ossigenato dai polmoni, e di convogliarlo nelle arterie per un nuovo viaggio di rifornimento a ogni parte del corpo. Il tutto riguarda non solo le arterie grosse, ma anche i micro-capillari da 1/50.000 di pollice, per una incredibile lunghezza totale di 150.000 km.
IL REBUS DELLE CRISI ELIMINATIVE
Le crisi eliminative sono uno dei fenomeni più temuti e meno capiti dall’umanità, e in primo luogo dalla stessa classe medica. Trattasi di sindromi altamente benefiche, tendenti a scaricare i veleni accumulati grazie a una buona immunocompetenza, favorita da miglioramenti comportamentali ed alimentari messi in opera dal soggetto in questione. Ad ogni accelerazione depurativa tipo passaggio dall’onnivorismo al vegetarian-crudismo, incremento crudista, semidigiuno e digiuno, c’è da aspettarsi uno scarico tossico in termini di dolorini, muco in uscita, febbre, eruzioni cutanee, nonché sbalzi nei valori del sangue, visto che i veleni in uscita devono necessariamente transitare per linfatico e sangue.
NON ESISTE ALTERNATIVA AD UNA BUONA PREPARAZIONE IGIENISTA
Molta gente non interpreta correttamente il fenomeno e commette l’errore marchiano di contrastare tali sintomi, di maledire il ricorso ai miglioramenti e magari ad assumere dei farmaci per stroncare i fastidi in corso. Serve chiaramente una preparazione e una coerenza dell’impostare i nostri progetti depurativi, altrimenti ci areniamo in mezzo al guado e non raccogliamo i frutti della nostra semina igienista.
NON SOLO LODI SPERTICATE MA ANCHE MESSAGGI FARNETICANTI
Chi non capisce l’alternanza naturale tra salute e malattia, non arriverà mai ad uscire dal tunnel dell’ignoranza più nera. Come ad esempio un certo Massimo che mi ha inviato nei giorni scorsi una gratuita ed ingiustificata gragnola di insulti, dal momento che non lo conosco e che non ho avuto alcun ruolo ed alcuna responsabilità nella scomparsa contemporanea di due suoi parenti per patologie cancerogene trattate con soli metodi antidolorifici. Probabilmente ha letto la mia inappuntabile tesina “Tumore barriera e strumento del sistema immunitario” e ha perso la tramontana, inviandomi come regalo di Natale un messaggio farneticante e schizofrenico carico di odio e di disprezzo.
INCAPACITÀ INTERPRETATIVA VERSO LE CRISI ELIMINATIVE MA ANCHE VERSO LA MALATTIA IN LINEA GENERALE
Questa incomprensione non riguarda solo le crisi eliminative, ma anche le comuni malattie, visto che pure esse sono uno scarico di tossine derivanti dalla tendenza naturale del corpo ad autoregolarsi e ad auto-guarire, ovvero a mandar fuori costantemente le sostanze velenose accumulate, in un tentativo continuo di remissione spontanea della malattia mediante sintomi e avvisaglie che non vanno assolutamente disturbati e curati, ma soltanto interpretati, spostando le nostre attenzioni sui fattori causanti di tali sintomi, che stanno a monte nascosti tra le pieghe dei nostri comportamenti e delle nostre scelte alimentari ed emotive.
IMMUNOCOMPETENZA MISTERIOSA ED ENIGMATICA
L’errore gravissimo della medicina, dell’omeopatia e di tutte le terapie interventistiche, sta proprio nel loro testardo e riprovevole scatenarsi contro il sintomo, in una specie di associazione a delinquere tra il curatore-terapista ed il malato, che non vedono l’ora di troncare subitamente ogni alterazione, non avendo capito un bel nulla del gioco armonico, coerente e super-intelligente degli sbalzi tra malattia e salute, non avendo capito un accidente di cosa sia l’immunocompetenza.
UNA PROVVIDENZIALE INCAPSULAZIONE DI TOSSINE PERICOLOSE
Il tumore in particolare non è affatto un mostro da demonizzare e una sovracrescita da asportare, come insegna e pratica da sempre, in modo testardo e fallimentare, la chirurgia medica. Non è nemmeno un assembramento di cellule maligne da cui liberarsi con modalità belliche e devastanti. Trattasi di normali cellule in eccesso che vengono fisiologicamente prodotte dal corpo umano allorquando è in condizioni di super-avvelenamento e di tumorosità corporale e spirituale.
SOVRA-PRODUZIONI CELLULARI E REMISSIONI SPONTANEE
I tumori sono una cosa normalissima in tutti noi. Non una misteriosa maledizione di Tutankamen ma una normalissima espressione riequilibrante del corpo umano. Vanno e vengono spesso in modo asintomatico senza che nemmeno ci accorgiamo, con le solite modalità della remissione spontanea. Se non se ne vanno e si mettono invece a sovracrescere la responsabilità è tutta nostra, in quanto abbiamo esaurito colpevolmente i nostri limiti di tolleranza ai veleni e ci siamo resi vulnerabili e super-sensibili a un processo che il grande igienista australiano Ross Horne, nel suo The Health Revolution definisce “Sovraproduzione cellulare”.
VULNERABILITÀ NEI PUNTI DELICATI
Generalmente le crescite tumorali o neoplasmi si originano su tessuto normale sottoposto sia ad eccessivo e intenso stress cellulare, che a frequenti infiammazioni, ovvero su punti sottoposti spesso a irritazioni, ulcerazioni, pressioni e ferite. Parliamo di pelle e di pareti del tratto digestivo-assimilativo e del tratto respiratorio, per non dire del delicato settore genitale-mammario femminile.
MARCESCENZA E CACHESSIA TUMORALE
I tumori consistono di cellule normali tendenti a contenere e ad incapsulare dei veleni-virus endogeni, ossia dei detriti cellulari inespulsi e normali che tendono a diventare cellule migranti e sopravviventi per scarsa immunocompetenza del soggetto e per tumorosità spiccata del soggetto. Cellule migranti che sfuggono alla incapsulazione e vanno a circolare nel sangue e nella linfa colonizzando altre parti del corpo in un processo terminale chiamato metastasi. Quando la sovracrescita non si blocca e non si risolve spontaneamente ma tende a crescere come entità aggiuntiva, il pericolo di cachessia o di marcescenza del sangue, e quindi di metastasi terminale, diventa un fatto concreto.
IMPEDIMENTI CAPILLARI CON MIGRAZIONE E METASTASI
Non dimentichiamo che ogni singola cellula, pur piccolissima ed invisibile, è un organismo vivente di per sé, per cui richiede di essere alimentata, ossigenata e ripulita regolarmente. Se questo non accade perché i microcapillari tipo arteriole e venule di accesso al tumore trovano 1) Impedimenti e restringimenti da ipertrofia tumorale, o 2) Impedimenti e complicazioni biochimiche da dieta è intossicante e da deterioramento dell’ambiente cellulare chiamato “Cancer Milieu” o matrice extracellulare, con pH alterato e abbondanza di ritenzione idrica, le cellule normali diventano marce e maligne, tendenti per l’appunto alla citata migrazione e metastasi.
I SEGNI CHE PRECEDONO L’APPARIZIONE DEL CANCRO
La metastasi non avviene fin quando il sangue circola liberamente in un tumore che si comporta come un qualsiasi organo corporale del nostro corpo, dotato di sangue, di rivestimento, di membrane e a volte persino di struttura ossea. Troppa acqua nel corpo è sicuro fattore di tumorosità. Scarsità di ossigenazione alle cellule è accertato fattore di tumorosità. Il tutto provato da noti esperimenti dei dr Goldblatt e Cameron, del dr Otto Enrich Warburg, del dr H.A. Schweigart e di altri ricercatori tedeschi. I segni che precedono l’apparizione del cancro sono la cirrosi epatica, il blocco renale e un prurito corporale su tutto il corpo.
IPER-COAGULAZIONE, COLLOSITÀ E SCARSO FLUSSO DI OSSIGENO
Il grado di viscosità del sangue è un fattore-chiave in tutte le malattie, ma in particolare nelle patologie tumorali. Il dr Wardle sostenne già nel 1967 che l’aggregazione di eritrociti e piastrine, e le conseguenti iper-coagulazioni e collosità comportano scarso flusso di ossigeno, formazione di acido lattico e degenerazioni cancerogene chiamate de-differenziazione. In altre parole il grado di malignità cellulare, ossia il grado di incontrollabilità del tasso di sovra-crescita, è proporzionale al grado di de-differenziazione e al grado di fermentazione.
DETERIORAMENTO EPATICO E PATOLOGICI CAMBIAMENTI A RENI, MILZA E SISTEMA LINFATICO-IMMUNITARIO
Il dr Gerson identificò le cause di cancro nel deterioramento degli organi essenziali del tratto digestivo, e principalmente del fegato. Il cancro non si sviluppa mai fin quando il fegato non è stato danneggiato da patologici cambiamenti ai reni, alla milza e al sistema linfatico. Il fallimento parziale o totale del sistema immunitario è un pre-requisito fondamentale per lo sviluppo di cellule migranti e cancerogene.
LIPO-TOSSIEMIA E INCREMENTO ORMONALE DI ESTROGENO
La crescita tumorale è solo un sintomo della malattia reale che si chiama lipo-tossiemia o grasso-tossiemia, susseguente alla degenerazione tissutale e alla debolezza immunitaria che ne deriva. L’inquinamento interno e la privazione di ossigeno nei fluidi del corpo hanno le loro chiare implicazioni in ogni malattia e pertanto anche nel cancro. Ogni eccesso di grasso e di colesterolo, di dieta sballata, di eccesso proteico, comporta incremento nella lipotossiemia e nella stimolazione ormonale di estrogeno.
STRABILIANTE IMPORTANZA DELLA VITAMINA-C NATURALE
La situazione vene aggravata da assunzione di zucchero raffinato, di alcol, the, caffè, sale e cibo-spazzatura in genere, nonché da scarsezza di vitamina-C per inadeguata assunzione di frutta e vegetali freschi. La vitamina-C è essenziale per ricostruire e mantenere un buon collagene, per assicurare l’ossigenazione cellulare, per l’integrità del sistema immunitario e per la detossificazione del corpo. Se un paziente ha meno di 10 mg percentuale di vitamina-C nel suo sangue, il sospetto di cancro è più che giustificato. Ogni sigaretta comporta grave distruzione di vitamina-C, per cui fumo attivo e passiva vanno drasticamente evitati.
FLORA BATTERICA SIMBIOTICA, AEROBICA E SAPROFITA
La gente sana abbonda di flora batterica aerobica, simbiotica e saprofita. Con le diete putrefattive, alto-grasse, alto-proteiche e basso-fibrose, la flora batterica diviene invece anaerobica e dispotico, per cui i batteri si impossessano del colon, per cui si formano razioni acide nella bile che forma veleni cancerogeni come gli acidi apocolico e deossicolico, inibitori dell’ossigenazione cellulare su tutto il corpo. Fondamentale ristudiare la tesina “La salute umana parte dal colon“.
TUMORE MALATTIA DELL’INTERO CORPO E PERTANTO NON ASPORTABILE E NON OPERABILE
Gerson imputò alla inadeguatezza di enzimi ossidanti, alla presenza di troppo sodio e di scarso potassio. In ogni caso, aggiunse il dr Moerman, il cancro resta una malattia dell’intero corpo, caratterizzata da un preciso sintomo chiamato cachessia. Il malato non muore di cancro ma di una condizione corporale globale chiamata cachessia, risultante da un disturbato metabolismo cellulare.
PURIFICAZIONE E RIEQUILIBRIO DEL COLON CON PRITIKIN E GERSON
Nella dieta Pritikin, basata su frutta, verdura e cereali, il 90% dei dannosi batteri disbiotici viene estromesso e si purifica il colon nel giro di 1-2 mesi, con salvaguardia da tumori intestinali, da tumori al seno e tumori alla prostata. Nella dieta Gerson, basata su frutta e verdure soltanto, su tanto potassio e poco sodio, i risultati sono ancora più eclatanti e straordinari. Non a caso il celebre dr Arbuthnot Lane (1856-1943) dichiarò che per scansare ogni forma di cancro servono cibi integrali, frutta e vegetali, con messa al bando di ogni tipo di carne.
CAMPANE A MORTO PER LA CUROMANIA E LA CHIRURGICA MEDICA
Tutti i motivi appena elencati suonano come clamoroso monito e come campane a morto per la curomania medica, basata tutta sulla precoce ed ossessiva diagnostica, sulla chemio e sulla asportazione del tumore, mentre tutto dovrebbe essere incentrato sulla asportazione della tumorosità degenerata.
MIOPIA TERAPEUTICA A TUTTO SPIANO
Ignoranza profonda e assoluta sul fatto che la malattia è un signor processo rimediale impostato dal nostro corpo e non qualcosa di misterioso e lantanico, di nemico ed autoimmune, di casuale ed idiopatico, come insegna la peggiore magagna umanitaria mondiale chiamata medicina moderna. Questo atteggiamento abominevole si chiama curomania e miopia terapeutica. Ovvio che molte malattie derivano da una serie di scarichi tossici sovrapposti, derivanti da precedenti interventi scomposti, sbilenchi e sconnessi da parte dei medici, ossia da malattie iatrogene o medico-causate, dove la guarigione è resa via via più complessa avendo subito una cronicizzazione.
CHE FARE CONCRETAMENTE IN CASO DI MALATTIA
In caso di malattia in corso, non si devono pertanto assumere farmaci e non ci si deve spaventare. Mettersi in relax in tutti i sensi, ricorrendo al cosiddetto riposo fisiologico, con stop ad ogni cibo e incremento di assunzione acqua o succo di agrumi allungato, per il tempo necessario a ristabilire la normalità. Stiamo in pratica parlando di digiuno.
SERVE UN MINIMO DI PREPARAZIONE AL DIGIUNO
Non si parte con un digiuno da oggi a domani su due piedi, soprattutto se si è altamente intossicati. E’ necessario un minimo di preparazione igienistica, prima di buttarsi a capofitto nella materia. Occorre adottare un cambio dieta progressivo a base di dieta vegancrudista rigorosa per una o due settimane e poi passare al digiuno vero e proprio, onde evitare una crisi eliminativa intensa e sormontante.
IL DIGIUNO È UNA TAVOLA OPERATORIA SENZA BISTURI
Un digiuno, ossia un riposo fisiologico di 3 giorni, lo considero un fai-da-te, e va benissimo per tutti. Il digiuno viene definito spesso come tavola operatoria della natura, senza bisturi e senza l’uso di alcun prodotto chimico-farmaceutico, e dunque priva di controindicazioni di sorta. Far sparire in pochi giorni lipomi, miomi e tumori al seno, mediante autolisi o auto-scioglimento, senza orribili mutilazioni e senza l’uso di farmaci, è cosa normalissima per l’igienismo, anche se medici e medicalizzati rimangono spesso perplessi, sbalorditi ed increduli.
PER CHI RIESCE A VIVERE SENZA INTOSSICARSI, NON SERVE ASSOLUTAMENTE IL DIGIUNO
Chiaro che, se un soggetto si alimenta giornalmente al meglio (vale a dire con cibo prevalentemente crudo, con abbondanza di frutta), se respira come si deve, se fa del moto, se riposa bene, se prende il sole, e cerca di vivere in armonia con se stesso e gli altri, non ha bisogno di digiunare. Gli basta il normale e naturale digiuno notturno e la colazione a base di frutta acquosa per regolare perfettamente il suo organismo.
ESTENSIONE TEMPORALE DEL DIGIUNO
Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar fuori innocentemente qualche chilo di ciccia in più. Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso. A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.
L’ASSISTENZA SI LIMITA NECESSARIAMENTE ALL’ASPETTO PSICOLOGICO
L’assistenza al digiuno si limita in ogni caso a parole di spiegazione e di incoraggiamento durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello. Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico. Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali, quindi a basso residuo fisso) vicino al comodino, quando sta rilassato sotto le coperte, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio.
L’INTERRUZIONE CORRETTA DEL DIGIUNO
Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quando la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l’appetito. Il digiuno non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di centrifugati o frullati di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).
CIRCOLA PIÙ CAFFEINA CHE ACQUA BIOLOGICA
Una delle abitudini più diffuse e malsane dell’umanità è quella di cedere alle tentazioni delle bevande stimolanti tipo bevande gassate e dolcificate, cole, alcolici, the e soprattutto caffè. Il caffè in particolare è diventato un business inferiore in termini commerciali solo a quello del petrolio, ma superiore a quello dell’acciaio, quasi che il motore umano andasse avanti a caffeina e non più a carboidrati naturali. Si parla di una produzione di 60 milioni di quintali in continua crescita. I danni micidiali prodotti dal caffè sono ormai arcinoti.
LE DEVASTAZIONI DEL CAFFÈ
1) Il caffè è una droga dopante. La caffeina è stretta parente dell’acido urico ed è classificata tra le 20 sostanze più pericolose al mondo. Una specie di droga legalizzata pur essendo una versione poco più leggera della cocaina. Tanto dopante che basta un solo caffè al giorno per inibire la capacità del corpo di purificarsi da radicali liberi, da acidi urici e da pH sballato. 2) Il caffè è teratogeno e causa difetti e malformazioni ai bambini delle coppie caffeinomani. 3) Il caffè è mutageno e causa danni alle molecole del Dna per l’alto contenuto di materiale torrefatto e di methylglyoxal, prodotto della pirolisi. 4) Il caffè è cancerogeno e viene associato ai tumori alle ovaie, alla vescica, al pancreas, al seno, allo stomaco e all’intestino crasso. 5) Il caffè contiene caffeina, un alcaloide tossico che irrita il sistema nervoso e causa aritmie cardiache. 6) Il caffè è torrefatto ed amaro. Appesta l’alito, ingiallisce i denti, irrita lo stomaco, devasta il fegato ed altera la funzione renale. 7) Il caffè è carico di acido ossalico, che produce calcificazioni e calcoli ai reni, alla cistifellea e in altre parti del corpo. 8) Il caffè acidifica il sangue, altera la digestione, compromette il sonni, causa emicrania e produce crisi depressive. 9) Il caffè ha impatto distruttivo nei riguardi del sistema renale ed urinario. 10) Una tazzina di caffè confine 250 mg di acido clorogenico, più la super-tossica actractyloside, nonché i glutathione transferase inducers che portano al palpitato di Kahweal e al palpitato di cafestolo. 11) Il caffè provoca tachicardia, alta pressione, irregolare circolazione coronarica, restringimento diametro vasi sanguigni, insufficienza renale, ulcera gastrica, ronzio alle orecchie, tremito muscolare, irrequietezza, diabete ai neonati, irritazioni gastriche, sconvolgimenti glucosidi nel sangue (spinte al pancreas a secernere più insulina). 12) Una tazzina di caffè impiega 24 ore per passare attraverso reni e sistema urinario. 13) Bastano 7-8 tazzine al giorno per per fare di te cliente prossimo e probabile della dialisi. 14) Il caffè a pasto e dopopasto obbliga il cibo a lasciare lo stomaco troppo presto, rallentando così la peristalsi intestinale. 15) L’effetto caustico del caffè provoca un non-assorbimento del cibo in zona villi intestinali. 16) Il caffellatte è poi un vero e proprio aborto alimentare, col tannino del caffè che causa fermentazioni con impedimento assorbitivi alle proteine del latte. 17) Una Coke o una Pepsi contengono l’equivalente di 3 tazzine di caffè. 18) Il caffè decaffeinato fa altrettanto male per i prodotti caustici usati nel processo di de-caffeinizzazione. 19) La theina non è migliore del caffè e ci sono tutti gli estremi per metterla da parte.
Valdo Vaccaro
Si dice che i Fiori di Bach siano un rimedio più indicato per la psiche. E, solitamente, si pensa al cibo come qualcosa più direttamente collegato al fisico. La realtà è che questo confine non esiste. I vantaggi in termini di serenità con me stessa e nel rapporto con gli altri da quando ho cambiato alimentazione ne sono la prova.
Bellissimo post, esaustivo e – permettimi di dirlo – anche poetico.
Quando apprendo di attacchi verbali maleducati e sconsiderati che spesso è costretto a subire il nostro incommensurabile Valdo mi prende lo sconforto.
Semplicemente grazie.
La ringrazio di tutto cuore di tutte queste informazioni magnifiche e le chiedo scusa per l'idiota che l'ha offesa.