LETTERA
UN ASSILLO PROFONDO PER MIO FIGLIO
Carissimo Valdo, Ho avuto l’onore di incontrarti e di parlarti l’estate scorsa a S. Omodono Imagna. Ti espongo ora di nuovo il problema che mi assilla profondamente. A mio figlio Paolo, 53 anni, nel 2010 è stata diagnosticata l’epatite C. Prognosi di un anno con terapia a base di interferone, ribavirina e cortisone. Già dopo pochi mesi l’indice “HCV-RNS quantitativo” dava assenza di replicazioni virali (cosa che permane anche nelle analisi successive).
TERAPIE A VUOTO E VIRUS RIPRODUCENTE
Ma, dopo un anno di terapia, e dopo tre mesi di sospensione dei farmaci, il virus si è ripresentato e Paolo ha dovuto affrontare un’altro periodo di cura di 18 mesi. Quest’ultima cura doveva terminare a luglio 2013, ma i medici gli hanno proposto un’altra tranche di sei mesi.
IL TERRORE NON CONSENTE RAGIONAMENTO
Paolo è terrorizzato dal fatto di vedere il virus replicarsi, e ha accettato, rifiutando la terapia igienistica da me caldeggiata (nemo propheta in patria). Mi ha promesso però che a dicembre sospenderà ogni terapia medica e farà un serio digiuno igienista.
FARMACI IN ABBONDANZA E OMOCISTEINA ALTA
La sua alimentazione è da molti mesi prevalentemente vegan-crudista, ma lui non ne vuole sapere di abbandonare i farmaci. All’ultima verifica il colesterolo era: totale 116, hdl 31, ldl 53, ferritina 1875, sideremia 232, uricemia 7,6, transferrina 236, ma soprattutto l’omocisteina, mai misurata prima, risulta a luglio 2013 di 20,6 (!).
QUALI RISCHI CORRE?
Io vedo Paolo in grande pericolo e vorrei che tu mi dicessi francamente quali rischi corre, considerati i valori delle analisi ed in costanza di assunzione farmaci? Spero potrai rispondermi e ti ringrazio sin d’ora, mentre ti mando tutto il mio apprezzamento ed un saluto affettuoso. Amalia
*****
RISPOSTA
Ciao Amalia, mi spiace per il ritardo nel risponderti. Hai fatto bene ad inviarmi un sollecito. Tutti i lettori privi di riscontro alle loro email dovrebbero farlo, visto che le mie risposte vanno a ondate, a periodi in cui riesco a smaltire la posta e altri che invece rimangono zone scure e trascurate. Quando vi accorgete che la risposta tarda oltre il dovuto, è il caso di bussare nuovamente.
LA PEGGIORE DELLE INTOSSICAZIONI POSSIBILI È QUELLA DA PAURA
La cosa che vi sta preoccupando di più mi pare sia l’omocisteina alta, misurata tra l’altro per la prima volta e quindi fuori da ogni possibile confronto. L’omocisteina diventa fattore di pericolo cardiaco quando è associata a colesterolemia alta, e qui non siamo in tale situazione. In ogni caso, ci si disintossica dall’omocisteina con mezzo litro al giorno di bietola vulgaris rossa, succo fresco, e con una dieta basso-proteica di tipo vegan-crudista tendenziale.
RELATIVITÀ DEI TEST
In ogni caso, le misurazioni dei vari valori tabellari non vanno prese in modo drammatico, visto che variano notevolmente in base al tempo, alla stagione, alle condizioni del soggetto, a eventuali crisi eliminative in corso, a cure farmacologiche in corso. Inseguire poi i singoli valori per farli rientrare nella norma non è necessariamente la soluzione migliore.
INTERPRETAZIONE DELLA QUESTIONE EPATICA
La cosa che stride di più in tutta la vicenda è il modo di interpretare la questione epatica, sposando acriticamente la teoria medico-virale. Tutto si può fare nella vita. Si può credere liberamente a Cappuccetto Rosso e a Biancaneve. Fa parte delle proprie scelte ideologiche e culturali.
FONDAMENTALE FARE UNA COERENTE SCELTA DI CAMPO
L’ho detto e scritto il tutte le salse che la propria salute va salvaguardata in modo geloso e determinato. E ho anche detto che va fatta una precisa scelta di campo tra interventismo medico sul sintomo (curomania medica) e scuola della non-cura sul sintomo, tra ricorso sistematico ai farmaci e scuola del non-farmaco, tra monattismo sanitario e assoluzione batterico-virale.
LE EPATITI SONO UN FATTO TOSSICO E NON VIRALE PER LA SCUOLA IGIENISTICA
Tutte le epatiti, con le varie lettere dell’alfabeto, sono per noi semplicemente un fatto tossico e non un fatto virale. Detto questo, occorre intervenire sulla vera malattia a monte e non sul fegato. La malattia a monte è la diseducazione alimentare. La via igienistica prevede dunque la cura-della-non-cura, nel senso che nulla si fa contro il sintomo in sé.
CHIUDERE IL RUBINETTO-VELENI E APRIRE IL RUBINETTO-SALUTE
Il mio personale consiglio è quello di lasciare accuratamente in disparte ogni ansia, ogni paura ed anche ogni farmaco, e di chiudere il rubinetto dei veleni (carne, latte, caffè, the, alcol, fumo, proteine animali, sale, zucchero, cibi cotti), aprendo il rubinetto dei controveleni (frutta e verdure crude, centrifughe di carote-sedani-bietole-rape-topinambur-zenzero) inserendo nella dieta carciofi, finocchi, germogli, tarassaco, avocado. Senza mai scordare più movimento, più respirazione ritmata, più sole, più riposo, più motivazione. Il tutto dopo un periodo iniziale di 3 giorni di digiuno ad acqua (con riposo totale a letto, seguito da 3 giorni di cura dell’uva, e poi da dieta normale che per noi è quella vegana tendenzialmente crudista).
EPATITE-C CON ANTIVIRALI CHE MI HANNO DISTRUTTA NEL FISICO E NELLA MENTE
“Epatite-C (genotipo 2a-2c) post trasfusionale, trattata da poco tempo con interferone e ribavirina. Terapia effettuata da settembre scorso fino a maggio scorso e per ora la viremia non è rilevata. Il fegato ha un grado di compromissione molto lieve e le transaminasi sono sempre state nella norma. Infatti ho cercato di sfuggire alla terapia per oltre 15 anni ma, alla fine, i dottori che mi seguivano mi hanno convinta ad iniziare. Se tornassi indietro non lo rifarei! Ne sono uscita distrutta psicologicamente ma soprattutto fisicamente. Ed ora, a distanza di oltre 4 mesi, non riesco ancora a tornare fisicamente come ero prima!” Questo è uno stralcio da una delle lettere che mi arrivano. Uno dei tanti esempi su cui riflettere.
OCCORRE SAPER DISTINGUERE TRA ADDIZIONE E MOLTIPLICAZIONE
Ma fin quando non si riesce a capire che i virus non si moltiplicano ma di accumulano, e che non sono mostriciattoli attaccabrighe ma nostre cellule innocenti e fisiologicamente disintegrate, diventate materiale ostruttivo ed intasante di troppo per colpa nostra, non andremo lontano in fatto di chiarezza.
LA PAURA DEI VIRUS NASCONDE MILLE ALTRE PAURE
Uno che ha paura dei virus e che si sottopone a trattamenti virali, vivrà sempre nel terrore, si sentirà sempre vulnerabile ad ogni influenza stagionale, ad ogni herpes, ad ogni epatite, ad ogni papilloma, ad ogni sifilide, ad ogni patologia contagiante, ad ogni Hiv immaginato, ad ogni Aids inventato. Uno che ha paura del virus diventerà inevitabile destinatario di sostanze micidiali. Non ho altre cose da aggiungere se non il consiglio di sfruttare la marea di tesine su questo argomento.
TESINE DA LEGGERE
- Fegato, epatite-B, contagismo e monattismo
- Epatite-C, o meglio epatite non-A, non-B e non-C
- Il gioco iatrogeno del più-ti-curo-più-ti-ammali
- La farsa del contagio batterico-virale
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti