(Conferenza di Aramengo-Asti del 10 Dicembre 2011, presso la Sede di Naturopatia Pediatrica AnpTraining)
SALUTO AL PUBBLICO
Buona giornata a tutti voi, amiche e amici piemontesi, liguri e lombardi, convenuti in questo stupendo Agriturismo collinare immerso nella natura. Nel mio piccolo, il Giro d’Italia salutistico l’ho realizzato nell’anno che si chiude, e lo concludo qui ad Asti nel Monferrato, terra generosa di vini e di tartufi, a due passi da Torino, capitale mondiale della magia, ma anche del cibo appagante e sfizioso, con Bagnacauda e Pannacotta, Tomini di Saluzzo e marron glacé, torroni e cioccolatini, gianduia e gelati, nonché una serie di vini famosi nel mondo come il Barolo, il Barbera, il Grignolino, il Moscato, il Barbaresco, il Gattinara ed altri ancora.
NESSUNA PROVOCAZIONE
Arrivarci poi sotto Natale, e per giunta a predicare morigeratezza e virtuosità, mi pare quasi una provocazione. Una provocazione aggiuntiva a quelle già troppo feroci di un governo infame ed impoveritore. Di un governo totalmente nelle mani degli USA e di un corrotto Fondo Monetario Internazionale, ovvero di gente senza scrupoli che specula e offende l’Italia, confondendola come nazione di dissipatori, di mani bucate, di fannulloni e di evasori fiscali da stanare e da crocifiggere.
UNA COSA È LA FINANZA PUBBLICA E UNA COSA LA NAZIONE
È risaputo che il nostro paese sia caratterizzato da una finanza pubblica tradizionalmente sciupona e spendacciona. Finanza pubblica da sempre indebitata, ma solvente e garante, a meno che non si vogliano considerare i nostri tesori dì’arte alla stregua di rovine senza valore. Ma è anche noto quanto la popolazione italiana sia operosa, sparagnina, responsabile, orgogliosa di se stessa ed in buona parte benestante. Non disposta pertanto a seguire penalizzanti ed ipocrite direttive montiane-geithneriane, basate sulla caccia contemporanea al ricco e al povero, basate sul sequestro della moneta, basate sulla tassazione della prima e della seconda casa, quasi fosse un crimine possedere un paio di case pagate coi propri sudati risparmi, e quasi fosse preferibile comprarsi tutti una roulotte e puntare alla vita da nomadi e da ambulanti.
I BUONI PRINCIPI NON VANNO IN VACANZA
Sarei tentato di dire, come fece il Dalai Lama in una delle ultime maxi-feste di Luciano Pavarotti: “Italiani, andate controcorrente, cioè divertitevi!”. Piano coi vini però, soprattutto se intesi come soci accompagnatori di carni e latticini. Il rigore etico-salutistico non va in vacanza né a Natale, né a Pasqua, né a Capodanno. Chiudere un occhio sulle endorfine, e su un brindisi più virtuale che stracarico, si può e si deve, a patto di non alterarci. Noi insegniamo il divertimento sano basato non sull’evasione della droga, sull’immersione nel fumo e nella caffeina, sulle stomachevoli stimolazioni della cadaverina stemperate dalle bevande alcoliche, ma il divertimento sano, basato sullo stare bene e in equilibrio.
OGGI LA VERITÀ, VAGLIANDO VAGLIANDO, LA POSSIAMO CARPIRE
Non ci sono alibi e non ci sono scuse. Oggi le cose vere si sanno e, pur tra molte contraddizioni, imbrogli e mascheramenti, emergono con chiarezza a condizione di volerle conoscere. Non ci sono più alibi e non esistono più scuse. Ma non basta percepire e sapere. Serve un passo in più. Serve un altro basilare ingrediente. Serve un maggior grado di convinzione. Serve il coraggio di andare oltre alle comode versioni ufficiali dei fatti. C’è gente che non osa spostarsi di un millimetro rispetto a quanto legge sui quotidiani, sui libri di testo, sui video televisivi, o rispetto a quanto pensa, dice e fa la maggioranza, poco importa se inquadrata ed ipnotizzata. Questa è colpevole pigrizia mentale. Questo è arrendevole asservimento. Questa è codardia ideologica.
PERCHÉ TANTO FURORE CONTRO I MEDICI?
Le tesine che ho sul blog ricevono spesso dei commenti. Accanto a una di esse, dal titolo “Zona tumore, zona cancro”, qualcuno mi ha chiesto: “Ma perché tanto furore ed odio contro i medici? Sei stato forse cacciato o preso a calci nel sedere da qualche facoltà di Medicina?” A parte la frase sibillina, qui c’è una doppia miopia mentale. Questo è un ragionare per preconcetti e pregiudizi. Qui si vuole far vedere che tutti stiamo sbavando per diventare medici, per raggiungere l’obiettivo massimo ed il top in fatto di scienza salutistica, quasi che medicina e salute fossero sinonimi. Potrei ambire alla laurea in Medicina per cento motivi economici, politici, legali, ma non certo per la salute, che non è per niente di casa nel settore medico, fatte le debite eccezioni individuali.
LA PAROLA ODIO NON FA PARTE DEL MIO ARMAMENTARIO
Odio i medici? Tutt’altro. Non vorrei fare nomi, ma ho avuto l’onore di conoscerne dei grandi davvero, come l’australiano Alec Burton, titolare di clinica a Sydney e presidente dei Medici Igienisti Internazionali, come Ralph Cinque e Frank Sabatino, medici-igienisti dei divi di Hollywood, come lo stesso Christian Barnard, non certamente igienista e privo di pecche, ma comunque gioviale, umile e simpatico. Sono inoltre sperticato ammiratore di medici famosi nella storia, con Asclepiade, Galeno, Paracelso (quello che usava dire che quanto sapeva in salute lo aveva appreso dai barbieri, dai mendicanti, dagli zingari, dai boia e dalle prostitute e non certo dalla facoltà di Medicina), Oliver Wendell Holmes, Albert Schweitzer, Max Bircher-Benner, Max Gerson, Benjamin Sandlers, Robert Mendelsohn.
CONDIVIDO L’IDEA DI VOLTAIRE SULLA NECESSITÀ DI ELIMINARE OGNI MACELLO
Altre volte mi è stato chiesto il perché del mio furore contro casari e macellai. Anche qui non ci sto. Casari non me ne ricordo. Ma macellai sì, e pure più di uno. Per paradosso, alle elementari avevo come compagno di banco Franco Gressani, figlio del macellaio di Tavagnacco. Alle medie avevo per compagno di banco Renzo Filello, figlio del macellaio di Casarsa della Delizia. All’università avevo per compagno di corso a Economia e Commercio, Bepi Calligaris, figlio del macellaio di Branco. Tutti ragazzi bravi, gentili, irreprensibili. Renzo l’ho perso di vista. Franco e Bepi se ne sono andati, e con mio sommo dispiacere, anche perché erano persone sensibili e ragionevoli. Mi davano ragione sulla questione etica. Su quella economica erano praticamente inattaccabili. Finché c’è un mercato di persone che richiedono carne, i macellai non chiuderanno i loro negozi, era la loro obiezione.
UNA LODE A TUTTE LE VIGNE DEL MONDO
La vite produce un frutto che si chiama uva, un prodotto naturale e magnifico sotto ogni punto di vista. Se viene poi trasformato in vino alcolico la colpa non è sua. Pure con la mela e con la patata si può produrre alcol. Non per questo andremo a mettere tali frutti sulla lista nera. In Friuli c’è un caro amico di nome Stefano Veritti, che produce magnifici vini in località Paradiso (a metà strada tra Udine e Lignano Sabbiadoro). Non mi sognerò mai di demonizzare le bellissime vigne d’Italia. Benedette esse siano dunque. Il giorno in cui impareremo a non inondarle di anidride solforosa e di anticrittogamici, e a recidere i grappoli lasciandoli seccare naturalmente sulle rispettive viti, oppure impareremo a farcene tanto succo d’uva analcolico o magari un vino dal grado alcolico limitatissimo, sarà un grande giorno per l’umanità intera.
PROVOCAZIONI PIÙ CHE DOMANDE
Questo volermi mettere contro questo o contro quello non sono domande reali ma piuttosto allusioni, prefigurazioni di una anomalia, di qualche manchevolezza relazionale. Come si fa ad andare contro le nostre grandi tradizioni del grana e del prosciutto, del piccante e del salato, dello zucchero e del caffè, del cacao e delle bollicine? Le tradizioni non sono in realtà sempre buone ed affidabili. Con Tolomeo e la Chiesa abbiamo pensato per millenni che il Sole girasse intorno alla Terra. Un abbaglio e non una verità. Oggi pensiamo che tutto giri intorno al macello, alla carne, al sangue e al latte. Se uno è avvezzo ad ingerire sangue, va a finire che lo trova pure gustoso.
L’INNOCENTE COMPROMESSO CI PUÒ STARE
Occorre usare sì il gusto e il palato, ma anche l’intelletto, il cuore, il senso estetico. Non sono un estremista. Le 2/3 volte l’anno che passo per Torino, non mi tiro indietro per un assaggio al Tomino di Saluzzo, inserito nel panino alle verdure, e per un bicchiere di Bonarda della Monaca, addolciti da un paio di cioccolatini Gianduia, o di marron glacé. A patto che il tutto sia sempre preceduto da una terrina di carciofo crudo, oppure da radicchio, olive e ravanelli.
IL FORMAGGIO CRUDO AVREBBE BUON SAPORE, SE NON CI FOSSE DI MEZZO IL SANGUE
Qualche innocente trasgressione una tantum può essere perdonata, a patto di essere in forma e a patto che non si cada nella sistematicità. Qui nessuno è fanatico e nessuno è Talebano. Se gli animali non venissero maltrattati e uccisi, approverei persino qualche formaggio crudo di malga nella stagione invernale. Non tanto e non necessariamente per un discorso pro-salute, quanto per un discorso pro-gusto. Non abbiamo a caso un margine di tolleranza ai veleni, che è in grado di coprire queste insignificanti trasgressioni.
VIETATO AFFAMARE L’ORGANISMO
Quando le cellule affamate bussano alla porta del sistema immunitario in cerca di cibo, non c’è santo che tenga. La richiesta diventa un ordine immediato, imperativo ed irresistibile, trasformandosi, se disattesa e trascurata in un tuffo notturno nel grana o nella nutella, se non nel vasetto delle acciughe o nel caffè. Stessa cosa succede col tuffo nelle sale massaggi, perché anche quella è né più né meno fame. Mai scordare il sacro principio del Panem et circenses. Un amico friulano volle venire a Bangkok con me, in quanto non parlava una parola di inglese. Giunto nella capitale thailandese non pensò affatto a riposarsi dal lungo viaggio aereo, e si fece fuori e dentro non uno ma ben otto casini di fila. Gli erano rimasti solo il naso e le orecchie. Ecco perché predico di non affamare il corpo ma di saziarlo e di assecondarlo, stando attenti però non a stimolarlo e drogarlo, ma a nutrirlo.
AZOTO E SOMATOTROPINA PER UNA MAGGIORE CRESCITA CELLULARE
E le sostanze nutrienti sono quelle leggere a costo digestivo zero, come l’aria, il sole, l’amore, i cibi crudi, gli amidacei intelligentemente sotto-cotti (patata, zucca, cavolfiore, cime di rapa, cavolini, asparagi, cereali integrali inteneriti in pre-ammollo). L’aria non è soltanto ossigeno O2, ma soprattutto azoto N. Nei corpi in fase di crescita la somatotropina STH o GH, prodotta dalla ipofisi o pituitaria, permette una maggiore cattura e ritenzione dell’azoto, che va così ad ossidare più scorte lipidiche di colesterolo ed omocisteina, incrementando la fabbricazione di nuove cellule.
L’IMPORTANZA DELL’ENZIMA E DELL’INDICE ETICO-ESTETICO DI GRADIMENTO
Basta forse che un certo materiale sia ricco, per essere considerato buon cibo? No, ci vuole l’enzima e ci vuole il gradimento. La plastica è ricca di sostanze? Sì. La mangiamo? No. Ci mancano gli enzimi per disgregarla! La cacca di cavallo è ricca? Sì. La mangiamo? No. Ci fa schifo! Il latte di mucca è ricco? Sì. Lo consumiamo? No. Ci mancano gli enzimi per disgregare la colla caseinica! Tanti lo fanno? Peggio per loro. Rimangono fregati! (Grazie per l’applauso). Quando dico cose importanti e convincenti c’è sempre qualcuno pronto a storcere il naso. “Ci vogliono prove, referenze, formule!” Lo accontentiamo subito con la formula di Ehret V = P – O, dove V sta per vitalità, P per potenza e O per ostruzione. Cos’è mai l’ostruzione se non il materiale alto-proteico e le indigestioni quotidiane dell’uomo comune?
PERCHÉ NO AL LATTE
Esiste una raffica di motivi, uno più serio dell’altro.
- Il latte è chimicamente carne liquida, sangue rosso pressato e trasformato in sangue bianco che passa per le mammelle lacerate della mucca. Latte e sangue provengono dallo stesso rubinetto che sono le cellule dell’animale.
- Il latte bovino è disegnato e giustificato per il piccolo della mucca e soltanto per quello.
- Il latte intero ha troppo grasso e troppo colesterolo, quello magro ha troppe proteine. Da notare che serve a far quadruplicare il peso di un vitellino nel giro di 30 giorni.
- Il latte è l’alimento più allergenico, contenendo esso più di 100 componenti accertati (sindrome intestino irritabile, asma, sinusite, tiroidite).
- Il latte è indigesto, mancandoci l’enzima lattasi per estrarne lo zucchero del latte (lattosio). I residui indigesti si trasformano in galattosio e causano cataratta, gonfiori, gas, dilatazioni, crampi, costipazione, arterioclerosi.
- La latto-globulina, la più allergenica delle proteine, non viene disgregata né dalla cottura né dagli enzimi.
- Il latte contiene l’ormone GF1 (growth factor) prolattina, che stimola tumori e cisti al seno e alle ovaie.
- Il latte intrappola i peggiori veleni vaganti, come diossine, Stronzio 90 e Iodio 121.
- Il latte è anemizzante, mancando totalmente di ferro.
- Il latte ha la caseina, potente colla che appiccica i nostri 5 milioni di villi intestinali, riducendo i nostri 400-600 metri quadri assimilativi (2 campi da tennis) a uno stanzino da 10 mq.
- Il formaggio contiene 10 volte più grasso e più sale del latte, ed è 10 volte più acidificante, essendo perossidato e carico di radicali liberi.
UN LATTE DI QUALITÀ AUSTRALIANO (PARIS CREEK) RIVELA I DIFETTI DEL LATTE COMUNE
La pubblicità del latte Paris Creek che si vende a Singapore, mette a nudo i difetti del latte normale. Il Paris Creek proviene da mucche tranquille e sotto-produttive, non forzate a produrre più latte e più carne mediante ormoni sintetici. Il Paris Creek non contiene residui di ormoni, non è omogeneizzato e dunque causante intolleranze, problemi di colesterolo e di cuore, non subisce processi di alta temperatura (riduzione vitamine A e D). Il Paris Creek ha il 50% in più di vitamina E e di Omega-3, il 3,75% in più di betacarotene, il 200-300% più antiossidanti, il 30% in più di calcio e di acido linoleico. Chiaro che costa il triplo rispetto al mediocre latte che la gente compra.
UNA MAGNIFICA DONNA INDIANA DI NOME MANEKA GANDHI
Ex-modella e 55 anni di età portati benissimo, Maneka è celebre in India, essendo vedova di Sanjay Gandhi, figlio di Indira e perito in un incidente aereo che si dice prefabbricato. Contestatrice nata, è stata più volte ministro della salute, nonché esponente dell’opposizione interna all’Establishment guidato dalla cognata Sonia Gandhi, pur essendo membro de Nehru-Gandhi Political Clan. Leader dell’Animal Rights, è stata per decenni bersagliata dai capi religiosi Ayurveda, per le sue posizioni da sempre anti-latte. Oggi la scienza internazionale (vedi The China Study) ma anche quella indiana, inclusi gli Ayurdeva moderni, sono tutti con lei.
CONTRARIETÀ PER MOTIVI SALUTISTICI
In una intervista dei giorni scorsi, Maneka ha giustificato la sua forte avversione al latte spiegando che si tratta di alimento ferro-carente e ferro-blindante, in quanto impedisce agli alimenti buoni di cedere il loro ferro al nostro organismo. È inoltre calcio-inefficiente, visto che dal latte si estrae solo il 32% del calcio, mentre il rimanente 68% va a produrre disastri al sistema urinario (calcoli, calcificazioni, prostata, dialisi) e disastri a quello endocrino (tiroiditi). Tutto questo quando dal cavolo crudo ricaviamo il 65% del calcio e dal cavolfiore (cotto al vapore) il 69%. Quanto ai pesticidi HCH, il massimo limite concesso per legge è di 0,01 mg/kg, mentre la media indiana, ed anche quella mondiale, viaggia intorno ai 5,7 mg/kg, ovvero 500 volte più veleni di quelli massimi ammessi per legge.
CONTRARIETÀ PER MOTIVI ETICI
In India qualcuno ha la faccia tosta di dipingere l’industria del latte come “l’industria gentile”. “Gentile dove?” obietta Maneka. Ogni bicchiere di latte, ogni yogurt, ogni formaggino viene da una triste e disgraziata madre, forzata su basi annuali alla gravidanza, munta per 10 mesi, re-inseminata al 3° mese dei 10, costretta a disintegrare le sue cellule mediante chetosi per compensare il deficit, sottoposta ad antibiotici e cortisone per la dolorosa mastite cronica delle sue mammelle. Non bastando la supermungitura, danno loro l’ossitocina, un farmaco latte-stimolante per aumentare la resa. Spesso, i contadini indiani entrano con un bastone nell’utero delle mucche per spingerle a darne ancora di più. Una madre infelice alla quale sequestrano il piccolo per massacrarlo sotto i suoi stessi increduli occhi. Un tempo i piccoli venivano chiamati “Bachda” (sacri vitellini), ma oggi li chiamano “Katra” (vitellini da carne).
UNA TRADIZIONE DI SALUTE
I critici hanno obiettato a Maneka che gli Indiani hanno dopotutto bevuto latte per secoli, eppure sono sani. “Cosa intendete per sani?” “Avere l’artrite, l’artrosi, le tiroiditi, le osteoporosi, i calcoli, le indigestioni, le rettocoliti, le endometriosi, le cistiti, le candide, i tumori, è forse questo essere sani?” La salute normale è quasi sempre uno stato patologico latente. Al limite, se c’è ritenzione idrica, sintomo grave di un sistema linfatico pigro e inefficiente, i medici prescrivono dei diuretici a gente che chiede loro esattamente dei diuretici.
IL DRAMMATICO E CLAMOROSO SFOGO TELEVISIVO DEL DOTTOR SPOCK
Il dottor Spock è una celebrità da molti decenni in India. Tutti i giorni nelle maggiori reti televisive come guru della Child Nutrition. È tornato in TV singhiozzante e con le lacrime agli occhi. Ha chiesto a tutti i bambini indiani e alle loro mamme di perdonarlo. “Mi rendo conto di aver rovinato milioni di bambini, consigliando latte, latte e latte. Mi vergogno e mi pento amaramente di questo. Mi avete creduto quando vi dicevo cose assurde. Vi chiedo di credermi oggi, quando vi dico la verità. Statene lontani! State lontani dal latte in tutte le sue forme!” Nulla a che vedere col professor Carlo Cannella della Sapienza, testardo paladino del latte e della bistecca fino alla tomba.
PERCHÉ NO ALLA CARNE?
- Non c’è assolutamente bisogno di cadaverina, quando siamo circondati da cibi vivi e naturali, con ben 160 mila piante diverse.
- Devo trasformarmi in un assassino di innocenti e senzienti creature, oppure devo noleggiare dei killer che lo facciano per me, cosa che non attenua la mia vergogna e la mia colpa. Mangiar carne è commettere un atto criminoso. Non imbrogliamo noi stessi. Non cerchiamo alibi e scuse. Non facciamo gli gnorri, gli indifferenti, i disinvolti. Nell’hamburger, nel prosciutto, nella piadina, nei gamberetti, nel pane bianco allo strutto, è racchiusa tanta di quella sofferenza da mandare in tilt qualsiasi equilibrio etico, conscio o subconscio.
- In ogni porzione di carne ci sono scarti, prodotti della disintegrazione batterica, urine, detriti cellulari (virus dell’animale morto).
- La carne, anche quella cosiddetta bio, contiene una impressionante lista di contaminanti, erbicidi, pesticidi, fungicidi, vermicidi, antibiotici, ormoni.
- La carne contiene estrogeni in quantità tali da rendere impotenti i maschi e da squilibrare le donne, rendendole a volte frigide e a volte ninfomani.
- La carne è carica di grassi saturi, di colesterolo e di omocisteina, materiale che intasa le arterie, sovraccarica il fegato, ostruisce la cistifellea, irrita il colon, incrementa il rischio cardiaco.
- Le proteine in eccesso sono un disastro, in quanto demineralizzano le ossa, acidificano il sangue, stimolano i tumori, accelerano l’orologio biologico (invecchiano la gente).
- La carne dà uno sgradevole odore cadaverinico al corpo che nessuna acqua di colonia è in grado di coprire o di esorcizzare.
- La carne non offre onde vibrazionali rivitalizzanti colore infrarosso a 8-10000 Angstrom come la frutta, ma solo onde basse sotto il minimo di 6500 Angstrom e non lontano dai 1800 dei malati terminali.
- Produrre carne implica enormi sprechi di suolo, di acqua, di cereali, di legumi, di risorse, di carburanti, di energia elettrica.
IDENTIFICAZIONE SICURA DELLA DIETA UMANA-VEGANA
Esiste l’evidenza fossile, grazie al professor Boyd Eaton, analizzatore di feci pietrificate (copralite), dove si apprende che gli umani del Paleolitico viaggiavano non al ritmo five-per-day, ma addirittura al twelve-per-day, cioè dodici pasti di frutta al giorno, uno ogni due ore. Esiste l’evidenza anatomica, visto che ogni organo, ogni ghiandola, ogni liquido, ogni dettaglio del corpo umano, dice che siamo vegani-fruttariani-crudisti. Esiste l’evidenza biochimica, per cui il corpo si trova a suo agio con acqua biologica enzimizzata, mineralvitaminizzata, glucosizzata e magnetizzata da madre natura. Esiste l’evidenza lattaria, per cui il latte umano, a basso contenuto proteico ci qualifica come fruttariani. Solo il coniglio ha un latte meno proteico del nostro.
PROTEINE ANIMALI? NO GRAZIE! VITAMINA B12? NO GRAZIE!
È caduto il mito FDA della quantità proteica, portata con imbarazzante pena dai 300 ai 75 grammi al giorno. Non contente di questo strazio, la OMS e la FAO hanno riconosciuto che anche la quota 75 non vale, e che la quota proteica giornaliera va portata sui 24 grammi/giorno, con 30 grammi a fare da tetto massimo oltre il quale il corpo va in acidificazione. È caduto il mito della complementazione proteica a ciascun pasto con i diversi aminoacidi essenziali. È caduto il mito della B12, visto che la B12 sta in tutte le piante in quantità impercettibili e imponderabili, com’è giusto che sia, e lo sbugiarda mento della FDA è tuttora in corso avendo essa manipolato i minimi della WHO, portandoli abusivamente dagli originali 80 ng/mL agli odierni 157 ng/mL. The China Study ha provocato uno scossone enorme, e persino Bill Clinton è diventato vegano, nonché cliente personale di Colin Campbell.
CAMPBELL E HYMAN
Il professor Colin Campbell, di origini contadine, filo-latte e filo-carne fino ai 30 anni, ha dovuto ricredersi profondamente man mano che le sue ricerche nutrizionistiche portavano coerentemente dalla parte opposta, fino a farlo diventare paladino mondiale del veganismo crudista scientifico, e artefice della straordinaria ricerca chiamata The China Study. Stessa storia per Mr Hyman, uno dei maggiori produttori di carne e di latte del Montana, diventato vegano e testimonial dei grandi cambiamenti in corso.
LA PERICOLOSITÀ DELLE PROTEINE
La prof Marion Nestlé, preside e direttrice della Facoltà di Scienze Nutrizionali alla New York University, è stata molto chiara. “Se si parla oggi di proteine, lo si fa soltanto per evidenziarne la pericolosità”. “Getting enough proteins is simply a matter of getting enough calories” (Ottenere sufficienti proteine significa ottenere sufficienti calorie). Come dire che, nemmeno volendo farlo apposta, non si va mai in crisi proteica, ma sempre e solo in crisi calorica.
I DATI USDA SUL CONTENUTO PROTEICO (in percentuale delle calorie totali)
1) Latte umano 5,9% (su 100 calorie totali, 5,9 calorie derivano dalle proteine del latte), 2) Frutta 6,7%, 3) Noci e semi 11,0%, 4) Cereali 13,0%, 5) Vegetali crudi 22,0%, 6) Legumi 28,0%, 7) Fabbisogno umano di proteine 2,5% minimo-10% massimo.
NO ALLA MONSANTO
Dal momento che oltre il 70% delle aree coltivabili del pianeta è usato per monocolture destinate all’alimentazione di animali da carne, con uso crescente di pesticidi Round-Up e di sementi OGM della Monsanto, non si può pensare che basti dire No alla carne e No al latte, senza dire anche No alla Monsanto.
NO ALLA COALIZIONE ANTI-ITALIANA
Per riportarsi in regola, De Gaulle, pardon Sarkozy, e Adolfina Merkel, chiedono che l’Italia rientri nel rapporto deficit-PIL del 60% in 20 anni, con 20 manovre da 40 miliardi cadauna. Cosa semplicemente impossibile a farsi. Impossibile fino a quando si fa la caccia ai ricchi, che portano le loro barche in Croazia, e si fa pure la caccia pure ai poveri, scarnificando le basse pensioni e i bassi salari, nonché i risparmi da loro investiti in una prima e in una seconda casa.
UNO STATO ITALIANO ABITUATO DA SEMPRE AGLI SPRECHI
Cosa impossibile fin quando lo stato non pensa a tagliare i suoi sprechi, ad eliminare gli oboli miliardari a uno straricco Vaticano, ad abbattere i superstipendi dei divi parlamentari, a spegnere le costosissime luci notturne sulle autostrade, a spegnere le luci accese anche di giorno negli impianti di illuminazione di tanti comuni d’Italia, a ridurre l’elefantiasi dei municipi italiani, dove 50 anni fa 2 persone facevano tutto (esempio al Comune di Tavagnacco), mentre oggi ce ne stanno almeno un centinaio (e si parla di uno dei migliori comuni d’Italia). Cosa impossibile fino a quando tutti gli appalti pubblici risultano truccati e manipolati.
PENSIONI MILIONARIE E DISINVOLTE SANGUISUGHE
Cosa impossibile fino a quando le sanguisughe d’Italia continuano a percepire disinvoltamente e senza alcun imbarazzo pensioni da 90 mila Euro (Mauro Sentinelli, telefonia), 50 mila (Alberto De Petris, telefonia), 50 mila (Mauro Gambaro, finanza), 45 mila (Vito Gamberale, telefonia), Carlo Azeglio Ciampi (53 mila), Oscar Luigi Scalfaro (25 mila), Lamberto Dini (44 mila) Giuliano Amato (31 mila), eccetera.
CHI STAMPA DOLLARI SVALUTATI E CHI STAMPA SANTINI
Una cosa è lo stato e un’altra cosa gli italiani, dicevamo. La realtà è che in Italia si lavora meglio e di più che in America, in Francia e in Germania. Solo che l’America ha una Federal Reserve e un Ben Bernanke che possono stampare dollari svalutati a ruota libera, finanziando i loro sprechi e le loro guerre, mentre noi in Italia possiamo stampare a ruota libera solo santini e riviste pornografiche.
L’ITALIA DELLA CREMONINI E DELLA MCDONALD’S
In ogni stazione ferroviaria ci sono oggi i Bar Chef Express del gruppo Cremonini/McDonald’s, coi caffè e le cole della Illy/Coca-Cola. C’è molto da ridire su tutto questo, con 100 panini esposti contenenti cotto, crudo, pancetta, speck e mortadella. Le grinfie dei macellai si sono estese persino alla distribuzione automatica dove la pubblicità mostra un coniglio che dice “Basta carote, oggi pesce!”, e segue l’elenco dei panini ecologici della Montana (gruppo Cremonini) a base di gamberetti e verdure, e di tonno e uova, e anche la pubblicità della Beretta (gruppo Cremonini), presente con piadinette, salamini e musettini.
SIAMO VITTIME DEI PEGGIORI LADRONI DELL’UNIVERSO
Stanno succedendo cose strane in questo paese. Un conto è essere cristiani, un altro conto è essere succubi di un Vaticano controllato dalla Rothschild. Un conto è americanizzarsi, un altro diventare Colonia. Colonia poi non Americana ma Monsantiana, Pfizeriana, Sorosiana, Clintoniana, Montiana e Rockefelleriana. Stiamo subendo la falsità e l’ipocrisia di ladroni e burocrati 1000 volte più cinici e disonesti di Madoff. Siamo oggetto di giochi indegni e di gigantesche prese per il culo.
UN NEMICO DELL’ITALIA
L’Italia è un paese strano, un paese delle Meraviglie. Circola una persona che ha fatto di tutto e di più per affossare prima la lira, fallendo clamorosamente ai tempi dei governi Andreotti, e poi l’industria metalmeccanica italiana, riuscendoci in pieno a partire dal 1997, con la famosa crisi speculativa sul Baht thailandese e la decapitazione delle Tigri Asiatiche, e riuscendoci di nuovo adesso con la ingenerosa pressione delle agenzie di rating Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch Ratings, abili distributrici di patenti AAA e di declassamenti teleguidati.
IN ASIA LO CONOSCONO TROPPO BENE
Questa persona la conoscono bene in Asia, e conoscono per filo e per segno le sue malefatte, sia che si tratti di professori universitari o di scaricatori di porto o di semplici guidatori di taxi. Al punto che questo elemento si guarda bene da recarsi in Asia, visto che a Bangkok, a Singapore, a Kuala Lumpur, a Jakarta, a Seoul, a Tokyo o a Taipei, lo riconoscerebbero e lo lincerebbero all’istante.
UN LUPO IN MEZZO A TROPPE PECORE NON È DEL TUTTO FUORILUOGO
In Italia no. Siamo un paese troppo generoso e, in questo caso, troppo disinformato ed ignorante. Per molti aspetti, la cosa non mi dispiace. Non gradirei affatto che Soros subisse delle violenze. Dopotutto si tratta di un gran furbone che sa fare a menadito il suo mestiere. In un mondo fatto di troppe pecore è giusto che esista anche il divoratore di pecore, come naturale contromisura al pecorismo incontrollato.
LA BELLEZZA DI GIRARE INDISTURBATO PER ROMA CAPUT MUNDI, DA LUI FINALMENTE VINTA E SEMIDISTRUTTA
È per questo che dopo un paio di fugaci e prudenti apparizioni, non credendo quasi ai suoi occhi, ha capito di poter scendere da solo e senza guardie del corpo a Fiumicino, e di poter girare in lungo e in largo per le vie della Città Eterna, senza colpo ferire, senza nessuna contestazione di piazza e senza che nessuno gli torcesse un capello, senza che nessun giornalista di destra, di centro o di sinistra gli riservasse un articoletto mirato, senza che nessun sindacalista della Fiom o della CGL gli muovesse una singola obiezione. Tutti sovra-impegnati a spulciare sulle peccaminose minorenni del Silvio Berlusconi.
IL SUO NOME È GEORGE SOROS, AMICO INTIMO DI ROMANO PRODI
Non ha fatto solo il turista, in questi ultimi mesi, ma è arrivato persino a proporsi come acquirente della società Roma Calcio, intavolando delle trattative con la famiglia Sensi. Parliamo ovviamente di George Soros, padrone del più grosso volume di capitale libero e speculativo mondiale, quello che da solo può smuovere masse finanziarie di danaro contante capaci di far fallire qualsiasi paese. Quello che, amico personale preferito di Romano Prodi, sta facendo pressioni, in sintonia con Prodi stesso, perché nessun italiano possa guadagnare o spendere, in nome della tracciabilità finanziaria, più di 250-500 Euro in contanti (con le nuove leggi siamo intanto a quota 1000 Euro).
LA FORMULA SOROS E LA PALESTRA ITALIA
La storia di Soros come speculatore internazionale e come destabilizzatore di stati e di intere regioni mondiali è ormai nota, fuori dell’Italia. L’Italia fu anzi la sua vera palestra di allenamento. Il posto in cui si fece le ossa. Aveva scommesso sulla caduta della lira negli anni ’70. Il suo gioco era di una semplicità sconcertante. Tanto sconcertante da poter essere chiamata “la formula Soros”. Basta andare in borsa e comprare in silenzio e in sordina contanti e titoli del paese prescelto, accumulando in segreto un bel gruzzolo di valuta. Poi, con l’aiuto di agenzie stampa e di agenzie di rating addomesticate (basta assoldare un dirigente e dirgli di fare una dichiarazione pubblica o di scrivere un articolo su Times o su Newsweek o su The Economist), lanci una campagna denigratoria nei riguardi della situazione finanziaria di quel paese.
LA LEGGE DELLA PAURA E LA LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
A quel punto i mercati, sensibilissimi a ogni fattore psicologico perturbante, cominciano già a farfugliare e a dare segni di irrequietezza. E quello è il momento decisivo per l’operazione chirurgica, per portare il colpo basso sotto la cintura, piazzando sul mercato, con una enorme botta finale, il gruzzolo accumulato in precedenza. Per la legge della paura, ed anche per la legge della domanda e dell’offerta, il mercato si comporta in modo prevedibilissimo e garantito al limone, e va come un robot teleguidato nella esatta direzione voluta dallo speculatore, nell’unica direzione possibile, che è quella della caduta clamorosa e deflagrante, regalandogli un grosso profitto valutario già all’interno del gioco speculativo.
ALLA SPECULAZIONE CARTACEA SEGUE IL RASTRELLAMENTO IMMOBILIARE A PREZZI DI SALDO
Ovvio che, caduta la moneta, cade il valore internazionale di banche, assicurazioni, aziende, case, palazzi, terreni, alberghi. E coi soldi accumulati nell’operazione chirurgica, si moltiplicano i profitti rastrellando e acquistando a prezzo di liquidazione tutti i beni immobili interessanti di quel paese.
GERMANIA E AMERICA SALVARONO LA LIRA DAL DISASTRO
Ma, a quel tempo, Soros era evidentemente acerbo, e commise un errore grave. Le aveva studiate tutte fuorché una. Non aveva messo in conto il fattore “solidarietà politica internazionale”. Il gioco stava per volgere a suo favore, e la lira era in caduta libera. Ma, per sua sfiga personale, intervenne la Germania, comprando massicce quantità di lire e di titoli di stato italiani. E, quel che è peggio, pure il governo americano intervenne in favore di Roma, mandando a vuoto il primo assalto anti-italiano di Soros. Ma George è un tipo tosto. Uno che sa far tesoro di ogni cosa, anche delle esperienze più fallimentari.
SOROS CORSE PRONTAMENTE AI RIPARI
Una vera e propria lezione. Occorreva correre ai ripari. Soros comprese che, senza un forte controllo nei riguardi della Casa Bianca, non avrebbe potuto ambire al ruolo di Imperatore Mondiale della Speculazione Valutaria. Ecco allora la sua mossa vincente sul suolo americano. La coppia Hillary-Bill Clinton stava raccogliendo buoni consensi politici a livello locale, perché non sovvenzionarla pesantemente e trasformarla in una coppia vincente, portando Bill alla presidenza degli United States of America? Le campagne presidenziali americane costano care, ma Soros non si fece distrarre, e mise a disposizione dei Clinton un budget generoso e vincente. Io do una mano a te, caro Bill, e tu ne dai una a me, vero Presidente?
IN POLITICA, UNA MANO LAVA L’ALTRA
Clinton doveva in qualche modo sdebitarsi. La piccola industria americana era in forte crisi. Grazie alle proprie potenti sedi diplomatiche asiatiche, aveva per anni partecipato a tutte le maggiori fiere internazionali nei vari settori, dall’edilizia, alla meccanica, alla moda, al cibo, al turismo, spendendo molto e raccogliendo assai poco. L’Asia stava da tempo nel mirino americano, visto il pesante deficit americano nell’interscambio con questi paesi, capaci di piazzare i loro prodotti da New York a Chicago e a San Francisco, ma alquanto restii e refrattari ad importare il made in USA. Di chi la colpa? Delle aggressive e concorrenziali industrie europee, ed in particolare di quella italiana, dinamica, con prezzi competitivi, design e alta qualità. Con quattro scalcinati stand alle varie fiere, e con qualche decina di promotori di mercato, la modesta Italia piazzava più container carichi di sue attrezzature industriali che la grande America!
LUCE VERDE PRESIDENZIALE PER LA MAGGIORE OPERAZIONE SPECULATIVA DELLA STORIA
Occorreva agire presto. Bisognava cambiare drammaticamente il corso degli eventi. Korea, Hongkong, Giappone e paesi del Sud-Est Asiatico, stavano crescendo al vertiginoso ritmo del 12-15%, lasciando però l’America fuori dalla porta e fuori dalla torta. Una lampadina si accese nella mente di Bill Clinton. Diamo una botta all’Asia e diamo una botta all’Italia. Così mandiamo il tutto gambe all’aria e rimescoliamo le carte. Chi meglio di Soros per un progetto del genere? E Soros ricevette luce verde e via libera per la più grossa operazione speculativa della storia.
NEL MIRINO LA VALUTA PIÙ STABILE DELL’ASIA
La valuta più stabile e sicura dell’Asia era da decenni il Baht thailandese, fisso a 25 Baht per US$. La Thailandia pullulava di turisti come non mai. Bangkok costretta a optare per un nuovo aeroporto, visto che il mitico Dong Muang era diventato insufficiente. Il re godeva dell’indiscriminato appoggio popolare. Nessuno avrebbe mai pensato alla Thailandia come obiettivo strategico per una speculazione. Nessuno, eccetto George Soros appoggiato dalla Casa Bianca, dal Fondo Monetario Internazionale e dai Servizi Segreti americani.
UN’ESTATE PARTICOLARMENTE TORRIDA
Correva l’anno 1997 ed era piena Estate nella capitale thailandese. Un caldo insopportabile. Non soltanto per il clima caldo umido, ma per un concatenarsi di eventi strani ed imprevisti, per un improvviso surriscaldamento del clima politico ed economico a livello asiatico ed internazionale. Si leggevano sul Bangkok Post notizie strane e poco credibili, mai sentite o sospettate, per cui la Thailandia avrebbe costruito troppi grattacieli, senza avere i fondi per completare gli ultimi piani. Si facevano ipotesi negative sulla famiglia reale. E la solida moneta thailandese scendeva paurosamente, nonostante i massicci interventi delle Banche Centrali di tutti i paesi asiatici. Cadde il governo Thai. E il nuovo ministro delle Finanze, nominato da un re serio e preoccupato, venne convocato alla Casa Bianca per un imprimatur ed un riconoscimento ufficiale da parte del governo americano.
CLINTON E SOROS FIANCO A FIANCO DI FRONTE AL MONDO INTERO
Mi trovavo a Bangkok nel luglio 1997. Tutta la gente incollata davanti ai televisori. Non capisco la lingua Thai, ma le immagini parlavano chiaro. Il ministro thailandese venne ricevuto con pieni onori e procedette sul tappeto rosso fino a stringere la mano di Bill Clinton. L’intelligente operatore televisivo inquadrò il particolare di due mani che si stringevano sopra la scritta “President of America”, e poi il dettaglio di una seconda stretta di mano. Chi sarà mai quello? Forse il Vicepresidente? L’immagine salì in un attimo alle facce dei personaggi coinvolti. Accanto a Bill Clinton c’era, fatto incredibile ed inusitato, nientepopodimeno che George Soros, nell’atto di stringere la mano all’uomo di Bangkok.
OCCORRE CAPIRE QUANTO STA SUCCEDENDO INTORNO A NOI
Non è mio compito entrare nella politica. Cerco di stare fuori da ogni schieramento. La salute e la filosofia del benessere hanno bisogno di chiarezza e di equidistanza, non certo di coinvolgimento. Non sono qui ad Asti per parlare di politica. Non lo vorrei mai fare. Ho la fortuna di non appartenere a nessun partito e di non possedere alcuna tessera. E ho la fortuna di aver lavorato duro per 30 e più anni a vantaggio dell’export italiano verso l’Asia, conoscendo in dettaglio e di persona le cose di cui tratto. Vorrei in ogni caso auto-censurarmi e far finta di niente. Ma come si può parlare di salute e di comportamento, mentre siamo tempestati di messaggi angoscianti e stressanti, che mettono a repentaglio la nostra libertà politica ed economica, oltre che la nostra libertà di stare bene nel corpo e nello spirito?
LA VIOLENZA DEL CAPITALISMO FINANZIARIO E SPECULATIVO
Siamo vittime di una inaudita violenza da parte del bieco capitalismo finanziario e speculativo mondiale. Quello che ha deciso, diciamocelo con chiarezza una buona volta, di far fuori Gheddafi e di fare piazza pulita dell’Europa Meridionale, ovvero della quaterna Italia-Grecia-Spagna-Portogallo. Quel che è peggio, la Crema della Politica e della Finanza, o meglio i farabutti che si riuniscono annualmente al Bilderberg, stanno facendo precipitare il mondo intero all’epoca dello schiavismo.
CAMBIARE PASSAPORTO?
Niente più Costituzione, niente più confini nazionali, niente più libertà di voto, niente più soldi contanti, niente più transazioni, niente più cure alternative allo strapotere medico-farmaceutico. Ci troviamo praticamente in situazione di Pre-Magna-Charta, altro che Risorgimento e Lotte di Liberazione, altro che Fratelli Bandiera e Martiri di Belfiore. Colmo dei colmi, tra tutti gli italiani ospiti selezionati ed invitati dal Bilderberg (vedi Agnelli, De Benedetti, Tremonti, Bonino, Prodi, Padoa-Schioppa, Draghi), chi non è mai mancato all’appello è proprio il professor Mario Monti, attuale presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, persona particolarmente gradita ai Rothschild, ai Rockefeller, ai Soros, ai Geithner, ai Bernanke e ai Clinton. Che sia il caso di cambiare passaporto e di diventare apolidi?
Valdo Vaccaro
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