LETTERA
DA UN ANNO STO SEGUENDO I TUOI CONSIGLI
Caro Valdo, sono Manuela da Bergamo, affetta da neurofibromatosi f2, vegetariana da quasi tre anni e, da gennaio 2011, sto facendo l’impossibile per seguire i consigli tuoi e quelli di Carmelo Scaffidi. Per prima cosa mi unisco alle tante persone che ogni giorno la ringraziano per il suo interessantissimo blog. Ce ne vorrebbero!
SITUAZIONE MIGLIORATA, MA FORTI DOLORI ALLE VIE URINARIE
Mi ero presentata a giugno 2011. Inutile dire che sto meglio, sia fisicamente che psicologicamente. Sto bene nonostante tutto, se non fosse per il neurinoma che ormai ha azzerato anche l’udito destro. Negli ultimi due mesi mi ritrovo spesso con dolori forti alle vie urinarie, ma forti davvero, che si attenuano per poi sparire dopo qualche giorno con applicazioni di fango.
UREMIA ANTICA ED ORA ASSOCIATA AD INTENSIFICATA DIURESI
Spessissimo devo andare in bagno ad urinare, di giorno e di notte. Inoltre, dopo qualche ora di sonno, un indolenzimento all’altezza dei reni mi sveglia, e non mi riaddormento più fino all’ora di alzarmi. Questo succede da quando avevo 18 anni, ed ora ne ho 44. Una volta tanto capitava la diagnosi del mio medico, ed era colon irritabile, mentre per il ginecologo si trattava di annessite bilaterale (infiammazione degli annessi uterini).
DODICI MESI SENZA FARMACI
Da un anno non assumo più farmaci. Né Tapazole per l’ipertiroidismo, né antibiotici, né antidolorifici, né antiinfiammatori. Niente di niente. Sopporto e poi passa. Solo che basta poi un po’ di tensione, di stanchezza o il semplice sforzo di alzare un peso, che tutto si rifà sentire. Da 15 anni (dopo il cesareo), non vado dal ginecologo e ne passeranno altri ancora.
PROVO NAUSEA PER LA MEDICINA E USO LE LACRIME ARTIFICIALI
Dopo la mia storia clinica passata, i medici mi hanno davvero nauseata. Per loro sono stabilmente ed inevitabilmente prossima all’impianto al tronco. Non li sopporto più. Faccio uso di lacrime artificiali da undici anni, per la paralisi del facciale e, quando mi serve la ricetta, metto il cartoncino in una busta e la lascio in ambulatorio, senza disturbare nessuno.
UN PARERE SU QUESTO PRIMO ANNO DA IGIENISTA
Spero di essermi spiegata perche questo disturbo inizia davvero a darmi fastidio. Ora giuro che non pretendo la sua risposta a breve. So benissimo quanto lei sia occupato. Non può dar retta a tutto e a tutti. Gradirei solo un suo parere su questo aggiornamento, al termine del primo anno da allieva e da paziente igienista. Un sincero grazie per avermi aiutata e per tutto quello che fa ogni giorno. Lunga vita a tutti gli igienisti! Un po’ meno lunga a tutti i buffoni che stanno sulla faccia di questa terra! Manuela (pubblicazione esplicitamente autorizzata)
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RISPOSTA
PARLIAMO PURE DI DISTROFIE E DI NEUROFIBROMATOSI, OVVERO DI ETICHETTE
Ciao Manuela, non vorrei esagerare o cantare vittoria anzitempo, ma sono molto ottimista sulla tua situazione. Il perché te lo dico dopo, alla fine di questa tesina. Lasciami prima spendere quattro parole sulle distrofie muscolari e sulla Neurofibromatosi-2, ovvero sulla etichetta che i medici ti hanno appiccicato addosso.
L’IMPORTANTE PRINCIPIO DELLA GIUSTA DEFINIZIONE
Dare una giusta ed appropriata definizione alle cose in genere è un modo universale per classificarle e capirle meglio. Il discorso vale ancor di più se, invece di cose semplici e banali da descrivere, si parla di fenomeni complessi come le malattie, i morbi e le sindromi. Inquadrarle al meglio e definirle con un nome e una condivisibile descrizione, è un modo saggio per renderle più comprensibili, più facili da capire, e anche più facili da curare (per l’interventismo medico) o da non-curare (per il non-interventismo dell’igiene).
PIANO CON LE DISINVOLTE DENOMINAZIONI
Apporre etichette stabili, e magari scorrette, sulla pelle delle persone, è un procedimento grave e carico di conseguenze. Se un paziente crede fermamente nella figura del medico, e quello gli regala la definizione di “malato-ipsilon”, il povero diavolo si terrà nel cervello fin che campa, marcata a fuoco, la denominazione infamante, scassante e scoraggiante di “malato-ipsilon”. Trattasi di un fenomeno coinvolgente il profondo della psiche umana.
IL COMPLESSO DI ESSERE QUELLO CHE NON SEI
Anche se una persona qualsiasi ti dà dell’avaro, o del superficiale, o dell’immaturo, poco importa se le accuse sono vere o sono invece gratuite, corri sempre il rischio di introiettare tali sgarbi e di crearti il complesso. Il complesso di essere quello che non sei. Esiste un problema che chiamerei di falsata reputazione, di psico-diffamazione. Il mondo è strapieno di gente complessata. Quanti maschi si sposano al mondo con la prima che capita, non tanto per amore strabiliante verso la loro fiamma, ma solo per dimostrare alla famiglia e agli amici che non sono affatto dei finocchi o degli omosessuali o delle “piante sterili”? E’ solo un esempio tra i tanti che si possono fare.
UNO SCONFINATO CAMPO DI PATOLOGIE NEUROLOGICHE
Ma cerchiamo di restare nel vasto e delicato campo delle malattie neurologiche e neurodegenerative, quelle che coinvolgono nervi, muscoli, sistema nervoso e sistema cerebrale, quelle dai nomi sinistri come encefaliti, autismi, sclerosi, paralisi, ischemie, distrofie, o dai nomi strani tipo Schwann, Virchow, Duchenne and Becker, Parkinson, Alzheimer, Recklinghausen. I loro confini sono estremamente labili e mobili, al punto da coinvolgere anche le persone cosiddette sane.
TRE TIPI DI MALATTIE IN TUTTO PER L’IGIENE NATURALE
Per l’igiene naturale ci sono soltanto tre tipi di malattie al mondo:
1) Malattie metaboliche-tossiche che causano dei sintomi (o dei segnali di allarme, o delle spie rosse, da non toccarsi), catalogabili come crisi espulsive, detossificanti o eliminative (veleni chimici, organici, gassosi, virali o ex-cellulari, minerali). 2) Malattie iatrogene, ovvero medico-causate, omeopata-causate, ortomolecolare-causate, dietologo-causate, FDA-causate, o ciarlatano-causate. 3) Malattie inventate, ovvero CDC-originate e CIA-originate (vedi il GRID-omosex disease diventato AIDS-eterosex disease, e ultimamente ridefinito HIV/AIDS, vedi tutte le malattie cosiddette virali, vedi le epatiti-A-B-C-D-E, vedi le malattie pseudo-contagiose e gli herpes simplex e genitalis, vedi il Papilloma-Aids femminile, vedi l’HFMD-Aids infantile, vedi le ricorrenti Aviarie, Suine, Asinine, Equine, Legionarie, Cetrioline, e tutte quelle che seguiranno, dettate dalla munifica fantasia della banda Rockefeller).
MALATTIE-BENETTIE DI TIPO RICOSTRUTTIVO
Per l’igiene ci sono soprattutto le malattie-benettie, ovvero soltanto crisi detossificanti e crisi eliminative, successive e conseguenti a precise cause intossicative a monte, di tipo fresco e recente (nuove intossicazioni in arrivo giornaliero dai 50 attentati/giorno che fa la gente in media contro se stessa), e di tipo consolidato ed antico (vecchie intossicazioni depositate nei meandri del corpo, e causanti un continuo processo di sorda, e scarsamente individuabile ed avvertibile detossificazione giornaliera grazie al digiuno notturno cui tutti andiamo incontro nelle ore iniziali del mattino, quelle che vanno dalle 2 alle 4 am circa).
MAI SI PARLA DI BATTERI, VIRUS E ALLERGENI
Da notare come l’igienista non parli mai di malattie batteriche, virali e allergeniche, trattandosi sempre si malattie da impregnazione tossica, che hanno generato compresenze batterico-virali o fenomeni di temporanea allergia, di temporanea mal-sopportazione verso determinati cibi, profumi o sostanze.
CREATIVITA’ E FANTASIA NON MANCANO AFFATTO
La medicina, dal canto suo, è specialista nel creare dal niente nuove malattie, e nell’incasellarle su apposite cartelle dalle definizioni più o meno di comodo, più o meno assurde, più o meno idiote e cervellotiche (e non può non venire in testa la categoria delle idiopatiche, delle criptogenetiche, delle lantaniche, delle ultra-genetiche e delle autoimmuni).
BASTA UNA SGANGHERATA CARTELLA CLINICA PER INCHIODARE CHICCHESSIA
Basta una cartella clinica (medica e non igienista) con qualche valore fuori-range rispetto alle statistiche FDA (basate su gente malaticcia del Nord-America), e ti ritrovi con una etichetta sulla fronte o sul sedere. Basta un sintomo innocente come un raffreddore o una febbre esterna, e ti ritrovi con un’etichetta da appestato. Non a caso il repertorio medico presenta non 10 o 20 malattie in tutto, ma 20 mila patologie ed anche oltre. Per la medicina non esistono sani ma soltanto persone non diagnosticate opportunamente. Per la medicina, la Terra ideale è un pianeta trasformato in gigantesco ospedale, per la gioia di Maniago del Friuli, capitale mondiale dei coltelli e dei bisturi.
BASTA UN FORMICOLIO E DIVENTI PARAPLEGICO A VITA
Basta un formicolio alla mano o a un dito, per farti precipitare nella categoria dei paraplegici, dei paralitici o dei destinati alla sedia a rotelle. Meno contattiamo i medici e meglio stiamo. Questo è poco ma sicuro. Saggezza spicciola ma profonda.
I MEDICI NON SI FANNO CURARE DAI PROPRI COLLEGHI
Gli stessi medici, quando si ammalano, preferiscono assai spesso, e non a caso, stare alla larga dai loro colleghi. Questo accadeva ai tempi di Oliver Wendell Holmes, fondatore della Corte Suprema degli Stati Uniti, oltre che docente di fisiologia ad Harvard (quello che sognava di vedere tutti i farmaci e tutta la materia medica in fondo al mare, per la salvezza dell’umanità e la morìa dei pesci), e ai tempi di Robert Mendelsohn, maggiore pediatra di tutti i tempi (quello famoso per l’invito universale a “Non andare mai dal medico e tantomeno dal pediatra”, che tu stia bene o che tu stia male poco importa). Ma accade tuttora, lo posso garantire.
PIZZICORE, PARESI E PARESTESIA
Basta un pizzicore strano di un arto che si addormenta perché ti sei seduto in posizione scomoda, e ti viene diagnosticata una “paresi” o una “parestesia”. Se vai poi a guardare cosa significa paresi, trovi “diminuzione della motilità e della sensibilità”, mentre su parestesia trovi “stato anormale della sensibilità, con sensazioni di calore, di bruciore, di formicolio, percepite spontaneamente o in seguito a determinati stimoli esterni”.
UNA CHILOMETRICA LISTA DI FATTORI CAUSANTI
Continuando a spulciare tra i manuali medici, scopri che ci sono 55 tipi di cause riconosciute per la parestesia, e vanno dalla lebbra al cosiddetto Aids, dalla malnutrizione al male dell’elefante (o neurofibromatosi), dagli attacchi ischemici temporali ai tumori al cervello, dall’inquinamento di metalli pesanti alle encefaliti, dal rilassamento poli-neuropatico delle gambe ai postumi di un’operazione al ginocchio o all’anca, dalla puntura di una formica rossa allo scivolamento su un cespo di ortiche estive, dalla puntura di un calabrone alla delusione amorosa psicosomatica.
LA DISTROFIA LGMD E IL NEUROMA DELL’ACUSTICO
A prendere per scontato e per certo la medicina genetica, dovremmo citare la LGMD (Limb and girdle muscular dystrophy, ovvero distrofia del ventre e del tronco, un gruppo di malattie caratterizzate da progressiva debolezza muscolare, dalla zona pelvica di partenza in su, verso la ventrale e la pettorale, con effetti e derivazioni patologiche agli occhi e agli orecchi, chiamate in questo ultimo caso “multiple schwannoma” da Theodor Schwann (1810-1881), anatomista-fisiologo tedesco, docente a Leuven-Lovanio in Belgio e fondatore della teoria cellulare, o chiamate pure neuroma dell’acustico, neurinoma, neurolemmona o tumore cellulare di Schwann.
NOMI IMPORTANTI PER TEORIE CELLULARI DECISAMENTE SUPERATE
E con Schwann bisognerebbe citare pure Rodolfo Virchow (1821-1902), docente di anatomoia patologica a Wurzburg e a Berlino, nonché fondatore della patologia cellulare (vedi malattia di Virchow, ovvero encefalite acuta congenita). I loro studi tuttavia hanno portato confusione più che chiarezza.
LA VANA E FALLIMENTARE RICERCA CONTRO IL NIENTE
E’ da questa gente che hanno preso ispirazione le demenziali rincorse a cellule cancerogene (che le ultime ricerche dimostrano non essere nemmeno mai esistite). E’ da queste teorie cellulari che è partito il piano più disastroso della storia medica moderna, chiamato “Lotta contro il cancro”, lanciato poderosamente negli anni ’70 dal presidente Richard Nixon. E’ da queste teorie che tutti gli stati del mondo si sono svuotati le tasche per sovvenzionare assurde, inutili ed indebitanti campagne di Ricerca contro il Niente, ovvero di ricerca contro il cancro.
LA GENETICA MODERNA, L’AUTOSOMICO DOMINANTE E L’AUTOSOMICO RECESSIVO
La medicina genetica successiva, quella su cui si basano poi tutte le diagnosi e le cure mediche in corso, parla di malattie che coinvolgono due modelli ereditari come l’autosomico dominante e l’autosomico recessivo, con diversi tipi di proteine e di sostanze anormali rilevate in corrispondenza di particolari situazioni genetiche. Le proteine anormali nel LGMD sono associate con un complicato complesso proteico costruito attorno a una proteina centrale chiamata distrofina.
CARENZA DI DISTROFINA NELLA DISTROFIA-1 E NELLA DISTROFIA-2
La mancanza di distrofina è considerata responsabile della distrofia di Duchenne e Becker, che si suddivide in distrofia di tipo 1 (per autosoma dominante) e di tipo 2 (per autosoma recessivo). Nella distrofia-1 le anormalità elencate sono la A1 (difetto o mancanza di miotilina), B1 (difetto o mancanza di laminina), C1 (difetto o mancanza di caveolina-3), D1 (difetto o mancanza di sostanza non ancora individuata).
IPOTESI DI CARENZE SU SOSTANZE ACCERTATE E SU SOSTANZE PRESUNTE
Nella distrofia-2 le anormalità elencate sono la A2 (difetto o mancanza di calpaina), B2 (difetto o mancanza di disferlina, associato a una specifica condizione chiamata miopatia di Miyoshi), C2-F2 (difetto o mancanza di 4 molecole chiamate sarcoglicani, e di 3 altre sostanze non bene accertate), col C2 significante carenza di sarcoglicano gamma, col D2 significante carenza di sarcoglicano alfa, con l’E2 significante sarcoglicano beta, con l’F2 significante sarcoglicano delta, col G2 significante difetto di teletonina, con l’H2 significante difetto ancora sconosciuto e con l’I2 significante ugualmente difetto sconosciuto.
DEBOLEZZA MUSCOLARE CHE PARTE DALLA ZONA PELVICA E SALE FINO AL PETTO
Per essere più concreti e terra-terra, tutti i tipi di LGMD danno dei sintomi, manifestandosi con una debolezza muscolare che parte dalla zona genitale e arriva al petto, con prolungamenti verso i muscoli cerebrali, facciali, olfattivi, visivi ed uditivi. Tale debolezza del tronco si evidenzia quando al paziente viene chiesto di sollevarsi dalla posizione supina senza l’ausilio delle sue braccia.
LIBICI ED ISRAELIANI DENOTANO UNA IMPRESSIONANTE FREQUENZA DI CASI
La medicina genetica, a supporto delle sue tesi, aggiunge precise statistiche secondo le quali tra le popolazioni mediterranee, i libici e gli israeliani denotano una frequenza impressionante di LGMD, con una persona su 10 caratterizzata da questa anomala debolezza basso-muscolare.
CONCETTI SFRUTTATI EVIDENTEMENTE DALLE LEGGI RAZZIALI NAZISTE
Questi accenni ai geni difettivi, o presunti tali, di determinate popolazioni, da parte di ricercatori provenienti sempre dalla Germania pre-hitleriana, non può non far pensare, discorso scientifico a parte, all’uso ed all’abuso di questi concetti, se non addirittura all’ispirazione che essi diedero alle funeste idee naziste sulla purezza della razza Ariana, e in particolare a quell’Alfred Rosenberg (1893-1946), politico nazionalsocialista tedesco e teorico ufficiale del razzismo, impiccato con altri gerarchi per crimini di guerra contro l’umanità.
LE FRUTTUOSE RICERCHE DI RECKLINGHAUSEN
Fatto sta che la neurofibromatosi si chiama anche morbo di Recklinghausen, da Friedrich Daniel Recklinghausen (1833-1910), anatomopatologo tedesco e docente a Strasburgo. Descrisse per primo l’emocromatosi (eccesso di minerali nel sangue) e, per l’appunto, la neurofibromatosi, una infiammazione cronica del tessuto osseo, inventando pure un rudimentale ma ingegnoso sistema di osservazione chiamato camera umida.
TUMORI BENIGNI SU NERVI E SOTTO-PELLE
Neurofibromatosi che corrisponde poi in tutto e per tutto alla LGMD, e che viene definita come patologia congenita dove dei tumori benigni di tipo soffice si formano lungo i nervi e sotto la pelle, causando delle tumefazioni (da qui la nomea di malattia dell’elefante), comportando spesso altre anomalie accessorie tipo la fibrosi polmonare e la decalcificazione ossea, nonché formazione di calcoli renali.
NIENTE BACCHETTE MAGICHE
L’igienismo non ha bacchette magiche, e non offre scorciatoie a queste sindromi complesse che implicano sicuramente alcune predisposizioni familiari verso determinate malattie. L’igiene resta coerentemente ligia ai suoi principi non-curativi, e non si allinea assolutamente con le ipotesi della genetica.
I FLASH ISTANTANEI LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO
Scoprire che determinati geni o determinate proteine sono fuori posto o sono mancanti può essere interessante, ma si tratta sempre di flash fotografici istantanei di un determinato momento, incapaci di dare una visuale cinematografica di contorno e di andamento storico della patologia.
C’E’ DI MEZZO PURE IL CROLLO TOTALE DELLA GENETICA
E, dettaglio non certo insignificante, ci viene incontro il clamoroso fallimento della genetica nei suoi principi basilari. E’ di questi mesi il disastroso patatrac dell’intero castello ideologico e metodologico su cui vertevano tutte le considerazioni mediche degli anni scorsi e del tempo presente. Libri di testo e tomi universitari da mandare al macero. Professori da rieducare dalla A alla Zeta. Chiedere lumi su questo a Pietro Perrino, dirigente del CNR e docente presso l’università di Bari.
UNA CADUTA DEI DOGMI E DEI PARADIGMI
Quelli che erano le sicurezze e i dogmi della genetica, implicanti una invariabilità dei geni e del Dna, sono franati in modo irreversibile, avendo le ultimissime ricerche dimostrato impietosamente che i geni, ahimè non si comportano come si pensava, ma variano, si rapportano ed intrallazzano con le condizioni ambientali e con i comportamenti del soggetto che li ospita.
E’ UN PO’ COME NELLE ANALISI DEL SANGUE
Succede insomma la stessa cosa che si fa nelle analisi del sangue, basate su valori istantanei presi in un preciso e determinato momento, quando invece gli stessi valori hanno andamento altalenante e correlato a una serie di cofattori personali ed ambientali, mutevoli al pari dei valori stessi.
INGHIPPI INTERPRETATIVI SU BATTERI E VIRUS
Si realizza lo stesso inghippo interpretativo in cui cade regolarmente la biologia medica con gli esami al microscopio elettronico, dove si confonde la presenza batterica con causalità patologica, dove si confonde la presenza di detriti cellulari da normale moria fisiologica interna di proprie cellule con apocalittiche invasioni contagianti.
MANFRINE SULLE INTOLLERANZE E LE ALLERGIE
La stessa manfrina interpretativa in cui sguazza la medicina delle intolleranze, dove si accampano ipotetiche allergie verso innocenti e ottimi cibi, quando invece si tratta il più delle volte di un banale problema di impregnazione tossica di un determinato organismo, nel quale i margini di tolleranza ai veleni (ma anche ai cibi momentaneamente sgraditi per propria indisposizione gastrica) si sono assottigliati in modo abnorme oltre che cronico.
UNA INTENSIFICAZIONE DIURETICA, SUCCESSIVA A UN ANNO DI DISTACCO TOTALE DAI FARMACI, HA PER ME UN CHIARO SAPORE DI FENOMENO CHELANTE
Torniamo finalmente al problema della Manuela, armati di tutte le considerazioni appena fatte. Ho anticipato il mio personale ottimismo e non certo a caso. Non vorrei soffrire della sindrome psicologica di Padre Taddeo, che più un suo paziente peggiorava nei sintomi è più gli diceva che stava guarendo, imbroccandola poi sempre. Ma questa intensificazione di potenza diuretica, e di fastidi renali di contorno, che arriva dopo un anno esatto di eliminazione radicale di tutti i farmaci, è per me un classico esempio di eclatante lavoro immunitario verso la detossificazione e il miglioramento. Una liberatoria chelazione al naturale.
LA VELENOSITA’ DEI FARMACI E’ INDESCRIVIBILE
Può una crisi eliminativa arrivare a distanza di un anno dal cambiamento dietologico e comportamentale? Certo che può. La situazione precedente della Manuela era davvero spaventosa in fatto di inquinamento interno da residui farmacologici. I farmaci non si possono gettare nei contenitori comuni, né tantomeno gettare distrattamente sul letamaio o sul terreno. Serve una fossa biologica speciale, per dar modo alla natura, nel corso di decenni e di secoli, di disgregare questi potenti e pericolosi concentrati si sostanze chimiche.
QUELLO CHE SUCCEDE NELLE VISCERE UMANE SOLO DIO LO SA
Figurarsi le impregnazioni velenose e le incrostazioni che si accumulano in un corpo umano quando per anni e anni si continua ad assumere sostanze di questo tipo, che nessun filtro renale al mondo accetta di trattare. Basta del comune sale da cucina e dello zucchero per provocare delle gravi ritenzioni idriche, dove nemmeno un bicchiere d’acqua bevuto trova facile uscita compensatoria nelle urine, dove l’innocente acqua va dentro e non torna fuori, restando catturata dalle zone avvelenate richiedenti una protezione acquea.
INCORAGGIAMENTO A PROSEGUIRE CON ENTUSIASMO E COERENZA
Figurarsi la ritenzione provocata dai veleni farmacologici e dai micronutrienti concentrati (vitamine sintetiche, minerali inorganici, ormoni sintetici), e figurarsi le difficoltà che deve affrontare il povero sistema immunitario umano per mandar fuori tale massa di porcheria chimica. Invito dunque la Manuela a stringere i denti, a incrementare l’uso di frutta e di verdura cruda, a muoversi di più, a respirare meglio di giorno e di mattina presto al risveglio, e a non spaventarsi della insonnia mattutina, trattandosi di normalissimo fenomeno fisiologico legato al ciclo eliminativo. Ne riparliamo tra qualche mese.
Valdo Vaccaro
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