COSA C’È DI SBAGLIATO NELL’ASSUMERE DERIVATI DEL LATTE?
Molti Americani, alcuni vegetariani inclusi, continuano ad assumere grandi quantità di latte e derivati del latte. Di seguito elenchiamo dieci importanti motivi per eliminare i latticini dalla propria dieta.
1. L’OSTEOPOROSI
L’assunzione del latte è reclamizzata per la prevenzione dell’osteoporosi, sebbene la ricerca clinica pervenga a conclusioni differenti. L’Harvard Nurses’ Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, ha mostrato che l’aumentato consumo di latte non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture. (1) Stesso risultato è stato confermato anche nel follow-up. (2)
Infatti, l’aumentata introduzione di Calcio attraverso latticini era associata semmai ad un rischio di fratture più elevato. Uno studio australiano è pervenuto al medesimo risultato. Inoltre altri studi non hanno evidenziato alcun effetto protettivo sull’osso da parte del calcio proveniente dai derivati del latte.
In uno studio svedese il consumo elevato di latte è stato associato ad un maggior rischio di fratture nelle donne e un più alto tasso di mortalità sia nelle donne che negli uomini. (3)
Per ridurre il rischio di osteoporosi, va ridotta l’assunzione di sodio e di proteine animali, aumentato il consumo di frutta e verdura, l’esposizione solare per la produzione di vitamina D, l’attività fisica per aumentare la densità ossea (in particolare esercizi multiarticolari come lo squat), e va assicurato un adeguato introito di calcio da fonti vegetali, come ad esempio la verdura a foglia verde ed i fagioli, come pure prodotti tipo i cereali per la colazione ed i succhi freschi.
2. LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
I latticini, ivi inclusi formaggio, gelati, latte, burro e yogurt, contribuiscono significativamente ad elevare il contenuto di colesterolo e grassi nella dieta. Le diete ad elevato contenuto di grassi, soprattutto grassi saturi, possono aumentare il rischio di parecchie malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari.
In uno studio del 2016 i ricercatori sono giunti alla conclusione che sostituendo i grassi animali e quindi anche i latticini con grassi vegetali e grassi polinsaturi si può ridurre il rischio di cardiopatie e coronopatie. (4)
Una dieta a base di prodotti vegetali, povera di grassi e che elimini i derivati del latte, in combinazione con attività fisica, abolizione del fumo e controllo dello stress, può non solamente prevenire le malattie cardiache, ma addirittura renderne reversibile il decorso. I derivati dalla frazione non grassa del latte possono essere utilizzati, seppure siano responsabili di altri rischi per la salute, come descritto oltre.
[Per approfondire: Quanti e quali grassi mangiare?]
3. TUMORE E CANCRO
Alcuni tumori, come ad esempio quello dell’ovaio, sono stati messi in stretta relazione con il consumo di latticini. Lo zucchero contenuto nel latte, il lattosio, viene scisso nell’organismo ottenendo un altro zucchero, il galattosio. A sua volta il galattosio viene ulteriormente catabolizzato da enzimi.
Secondo uno Studio del dr. Daniel Cramer e collaboratori a Harvard, quando il consumo di latticini eccede quantitativamente la possibilità enzimatica di catabolizzare il galattosio, questo può accumularsi nel sangue, e può danneggiare le ovaie femminili.
Alcune donne possiederebbero inoltre livelli di questi enzimi particolarmente bassi, ed il consumo regolare di derivati del latte può triplicare in loro il rischio di sviluppare cancro ovarico.
I tumori della mammella e della prostata sono pure stati messi in relazione con il consumo di derivati del latte, correlazione presumibilmente riferibile, almeno in parte, ad aumentati livelli plasmatici di un composto denominato Insulin-like Growth Factor (IGF-I).
Questo fattore, isolato nel latte vaccino, è stato ritrovato a livelli plasmatici elevati nei soggetti che consumino regolarmente latticini. Altri principi nutritivi che aumenterebbero i livelli di IGF-I sono pure presenti nel latte vaccino.
Uno studio recente mostra come soggetti maschili che presentino elevati livelli di IGF-I avrebbero un rischio quattro volte maggiore di sviluppare cancro prostatico, quando confrontati con i soggetti nei quali i livelli di questo fattore siano bassi.
Uno studio del 2017 ha evidenziato come l’assunzioni di latticini peggiori la progressione della malattia in pazienti con cancro alla prostata. (5)
In questo studio è stato scoperto invece come un gruppo di persone intolleranti al lattosio e quindi con un assunzione di latticini molto ridotta, corra un rischio di tumore alla prostata, ai polmoni e alle ovaie minore. (6)
Sono numerosi gli studi giunti a risultati simili dove i latticini, in particolare il latte intero, e l’assunzione del calcio in esso contenuto, sono stati associati ad un maggior rischio di tumore alla prostata. (7, 8, 9, 10, 11, 12)
4. IL DIABETE
Il Diabete Insulino-dipendente (tipo 1 o Diabete Giovanile) è correlato al consumo di latticini. Studi epidemiologici in diversi Paesi dimostrano la presenza di una forte correlazione tra l’uso di latticini e l’incidenza di Diabete Insulino-dipendente.
Per esempio questo studio condotto su più di 4000 donne inglesi di età compresa tra 60 e 79 anni, associa il consumo di latte con la resistenza insulinica e la sindrome metabolica. La sindrome metabolica viene definita da condizioni diabetiche e prediabetiche in aggiunta ad obesità, ipertensione e disordini lipidici (trigliceridi alti, colesterolo HDL basso). Le non consumatrici di latte avevano invece circa la metà della probabilità di avere la sindrome metabolica rispetto a coloro che avevano consumato latte. (13)
Alcuni ricercatori nel 1992 hanno individuato una proteina specifica del latte che innescherebbe una reazione autoimmunitaria, che si pensa sia in grado di distruggere le cellule pancreatiche deputate alla produzione di Insulina.
Un nuovo studio del 2008 condotto da Marcia Goldfarb dell’Anatek-EP, un laboratorio di ricerca sulle proteine nel Maine, ha scoperto anticorpi associati alla beta-lattoglobulina del latte vaccino nei bambini affetti da diabete. Nei bambini senza diabete questi anticorpi erano assenti. L’ipotesi è quindi che il latte vaccino possa scatenare la produzione di questi anticorpi, che possono portare al diabete-1. (14)
5. L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO
L’intolleranza al Lattosio è un fenomeno comune in molte popolazioni, e negli USA colpisce circa il 95% dei soggetti di origine Asiatica, il 74% dei Nativi, il 70% dei soggetti di origine Africana, il 53% dei soggetti di origine Messicana, mentre colpisce il 15% dei soggetti di razza Caucasica.
La sintomatologia, che include problemi gastrointestinali, diarrea e flatulenza, compare perchè l’organismo di questi individui non possiede gli enzimi deputati alla digestione dello zucchero presente nel latte, il Lattosio, appunto. In più, oltre ad essere vittime di questi problemi, coloro che bevono latte rischiano di diventare soggetti a rischio di sviluppare altre malattie croniche ed altri disturbi.
6. LA TOSSICITÀ DA VITAMINA D
Il consumo di latte non fornisce una fonte valida ed affidabile di Vitamina D nella dieta. Differenti campioni di latte sono stati trovati contenere quantità molto variabili di Vitamina D, in alcuni campioni era presente una quantità di Vitamina D cinquecento volte superiore a quella indicata, mentre altri campioni di latte ne contenevano quantità insufficienti o questa Vitamina era addirittura assente.
Un eccesso di Vitamina D può essere tossico e può essere responsabile di un eccessivo aumento dei livelli di Calcio in sangue ed urine, di aumentato assorbimento di Alluminio e di depositi di Calcio nei tessuti molli.
7. LA CONTAMINAZIONE
Ormoni sintetici come ad esempio il ricombinante dell’ormone della crescita bovino (rBGH), sono comunemente usati nelle mucche da latte per aumentare la produzione di latte.
Visto che le mucche producono quantità di latte in eccesso rispetto a quanto previsto dalla Natura, sono vittime di mastiti od infiammazioni delle mammelle. Il trattamento di queste patologie richiede l’uso di antibiotici, e tracce di questi farmaci e di ormoni sono stati rilevati in campioni di latte e di latticini. (15) Altre sostanze che contaminano frequentemente il latte sono i pesticidi ed altri farmaci.
8. LA SALUTE DEI BAMBINI
Proteine del latte, zuccheri del latte, grassi e grassi saturi presenti nei latticini possono essere causa di rischi per la salute nei bambini, portando allo sviluppo di malattie croniche quali obesità, diabete e formazione di placche arteriosclerotiche, causa in seguito di patologia cardiaca.
L’American Academy of Pediatrics raccomanda che ai bambini al di sotto dell’anno di vita non venga somministrato latte vaccino intero, poichè la carenza di Ferro è più probabile quando la dieta sia ricca di latticini. I prodotti del latte sono molto poveri di Ferro. Se dovessero costituire una grossa parte della dieta, è più probabile si sviluppi una carenza di Ferro.
Le coliche addominali sono un ulteriore problema correlato al consumo di latte. Un bambino su cinque soffre di coliche. I pediatri ne hanno individuato da tempo la causa nel latte vaccino. Sappiamo ora che quando la madre che allatta al seno il bimbo consumi latte vaccino, il bambino può andare incontro a coliche addominali.
Gli anticorpi della mucca possono passare, attraverso il circolo ematico materno, nel latte materno stesso e da qui al bimbo. Inoltre le allergie alimentari appaiono essere comunemente causate dal consumo di latte, soprattutto nei bambini.
Uno Studio recente mette anche in correlazione il consumo di latte vaccino con la stipsi cronica del bambino. I ricercatori suggeriscono che il consumo di latte provochi ragadi od altre lesioni perianali e severo dolore alla defecazione, provocando così stipsi.
9. PARKINSON
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Epidemiology evidenzia che il consumo di latticini è collegato a un maggior rischio di morbo di Parkinson. Lo studio è stato effettuato su 388 uomini e donne diagnosticati con Parkinson partecipanti all’American Cancer Society’s Cancer Prevention Study II.
I risultati mostrano come all’aumentare del consumo di lattici, anche il rischio di Parkinson aumenti. In particolare, le persone con il consumo di latticini maggiore avevano un rischio del 70% più alto. (16)
10. ACNE
I ricercatori esaminando il rapporto tra dieta e acne hanno scoperto che alcuni alimenti, in particolare il latte di mucca, stimolano la produzione di alcuni ormoni collegati con lo sviluppo dell’acne. L’associazione sembra non essere correlata al contenuto di grasso nel latte, in quanto il latte scremato sembra essere causa di acne più del latte intero. (17, 18)
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CONSIDERAZIONI FINALI
Il latte ed i suoi derivati non sono necessari nella dieta e possono, in effetti, essere dannosi per la salute. Consumate una sana dieta a base di frutta, verdura, legumi, semini, cereali e succhi freschi. Questi cibi, carichi di principi nutritivi, possono aiutarvi a soddisfare le esigenze individuali di Calcio, Potassio, Riboflavina e Vitamina D e tutti gli altri nutrienti essenziali con facilità e senza rischi per la salute.
FONTE: PCRM WASHINGTON DC – USA
Fondata nel 1985, PCRM è un’organizzazione senza scopo di lucro, sostenuta da 5.000 medici e da 100.000 iscritti.
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