MICROANGIOPATIA CON TREMORI AL BRACCIO E ALLA GAMBA

da 9 Nov 2011Disturbi del sistema circolatorio

LETTERA

IL NEUROLOGO E IL SOLITO FARMACO

Gentile Valdo Vaccaro, volevo sottoporle l’esito di una risonanza magnetica che ho eseguito, in merito al responso medico qui sotto, le chiedo gentilmente un parere. Oltre ai suoi consigli sto provando altre strade, il neurologo a cui mi sono rivolto mi richiede ulteriori esami (ecodoppler e scintigrafia con contrasto) e mi consiglia  un farmaco (anticolinergico Artane 12 cp per due volte al dì) che io non voglio assolutamente
prendere.

TREMORI INTENSIFICATI E VOGLIA DI DIGIUNO

Le chiedo se il digiuno mi potrebbe giovare. I miei tremori si sono intensificati oltre che al braccio anche alla gamba sinistra, sono un musicista (chitarra) e mi sconforta parecchio non riuscire più a coordinare la mano,  spero di non dover abbandonare tale attività. Ho ascoltato con piacere la sua conferenza a Bergamo tenuta il mese scorso. Grazie.
Berto

*****

RISPOSTA (da Hongkong)

GLIOSI ASPECIFICA CON ESITI ISCHEMICI CRONICI

Dagli esami allegati, deduco e sintetizzo che si è notata la presenza di gliosi aspecifica (cicatrice riparante) con esiti ischemici cronici per microangiopatia. Detto in parole povere, l’assorbimento di sangue è scarso per cui, nella zona delicata dell’encefalo, si producono le carenze neurologiche che portano ai tremori manifestati al braccio e alla gamba. La microangiopatia è una alterazione dei piccoli vasi sanguigni, le cui pareti diventano spesse e fragili, spesso in conseguenza e complicanza di stati diabetici prolungati, di lungo termine. La patologia riguarda in particolare capillari, arteriole e venule. Questa malattia determina scarsa perfusione, scarsa ricezione da parte dei tessuti.

L’IMPORTANZA FONDAMENTALE DELLA MICROCIRCOLAZIONE

Le arteriole sono assai sensibili a un gran numero di fattori di natura fisica, chimica e nervosa. Esistono poi dei meccanismi di compenso e di autoregolazione che la stessa medicina ipotizza soltanto, non avendoli ancora identificati con chiarezza. Un tessuto nel quale la tensione dell’Ossigeno cali e la tensione dell’Anidride carbonica CO2 aumenti, e nel quale si accumulino acidi, con diminuzione del pH, è un tessuto metabolicamente attivo che necessita di molto sangue, con apporto di Ossigeno e di Energia, per la rimozione delle scorie. Non tutti i letti arteriolari (le pareti dei minivasi) rispondono in modo uguale ed omogeneo. In molti casi la presenza di una regolamentazione nervosa imprevista prevale sulla autoregolazione chimica del vaso e complica il quadro.

I NEURONI, LA GLIA, L’ALZHEIMER E IL PARKINSON

Inevitabile entrare nel campo della citologia. La glia, dal greco glara o gli, o dall’inglese “glue” sta per colla o collante. La gliosi è un processo riparatorio conseguente a distruzione sistematica di cellule nervose. Perdite neuronali e gliosi sono presenti in alcune zone cerebrali in numerose malattie neurovegetative come il morbo di Alzheimer, la sindrome di Korsakoff, l’atrofia multisistemica encefalopatica da prione (Mucca pazza), nel morbo di Parkinson, ed anche nei casi di esaustioni o esaurimenti nervosi sfiancanti, determinati da stili di vita dispendiosi e insani, quelli che i lazzaroni del CDC (Central Disease Control) hanno catalogato come HIV/AIDS, infinocchiando, ridicolizzando tomi e cattedre universitarie, facendo precipitare il mondo intero nell’ignoranza più nera, e facendo rotolare il valore della scienza ai livelli dell’età della pietra.

LA MIELINA E GLI ASSONI

Le cellule della glia, o cellule gliali, sono cellule che assieme ai neuroni costituiscono il sistema nervoso.
Hanno funzione nutritiva, di sostegno ai neuroni, e assicurano l’isolamento dei tessuti nervosi e la protezione da corpi estranei in caso di lesioni. Le cellule della glia, contrariamente ai neuroni, muoiono e si riproducono per rapida mitosi cellulare. Esistono quattro principali classi di cellule gliali nel SNC (sistema nervoso centrale), e sono gli astrociti, gli oligodentrociti (produttori di mielina, sostanza bianca a protezione della guaina degli assoni, fondamentale nella trasmissione degli impulsi nervosi), le cellule ependimali e la microglia. Nel sistema nervoso periferico (SNP) ci sono invece le sole cellule di Schwann, responsabili della mielizzazione e della rigenerazione degli assoni o neuriti (conduttori di impulsi in direzione centrifuga rispetto al corpo cellulare).

LA DEMIELIZZAZIONE E LA SCLEROSI MULTIPLA

La demielizzazione degli assoni è causa di quei sintomi neurologici che portano alla sclerosi multipla.
La progressiva degenerazione della mielina in diversi punti del SNC, tipica della SM (sclerosi multipla) fa sì che si blocchi la trasmissione degli impulsi nervosi lungo le fibre del cervello e del midollo spinale.
Non dimentichiamoci che la sclerosi è un indurimento generale del sistema nervoso, e che il termine “scleros”, in greco, significa “duro”. Per molti anni, è prevalso il dogma della impossibilità della rimielizzazione degli assoni. Ma le molte guarigioni da SM e da altre malattie neurologiche, hanno dimostrato che serve molta più flessibilità mentale per capire il funzionamento e le incredibili potenzialità del corpo umano.

L’ALIMENTAZIONE ALTO-PROTEICA ALLA BASE DI OGNI PROBLEMA

Tornando alla microangiopatia, non ho i dati per fare delle ipotesi. C’è chi si diverte a consumare carni di poveri bovini, pur se il prione della Mucca Pazza è sempre in insidiosa presenza. Non è poi che passando al pollo, al maiale, al tacchino o allo struzzo, la situazione cambi. Si parla sempre di cadaverina, di sostanza cimiteriale. Si parla sempre di cibi assurdi per il corpo umano. Si parla di porcherie proteiche che avvelenano e viscosizzano il sangue, rallentando il metabolismo, impigrendo il sistema linfatico, infiammando ghiandole e tessuti. C’è chi si alimenta con cibi avvelenanti e stimolanti che accelerano temporaneamente il ritmo vitale e intensificano il rendimento immediato, aumentano il battito cardiaco e la temperatura corporale, causando però importanti ed inevitabili ripercussioni di lungo periodo, con invecchiamento ed indurimento di organi e tessuti. In quelle condizioni è ovvio che non ci si guarisce più.

DIGIUNO E DIETA VITALE CRUDISTA PER UN PRONTO RECUPERO

Il fatto positivo è che il corpo, lo ripetiamo, è dotato di straordinarie capacità di autoguarigione e di riequilibrio, a condizione che gli vengano garantite le condizioni per farlo. Per riprendersi da uno stile di vita inadeguato, stressante e scioccante, con attentati autolesionistici a ripetizione, condotti e ripetuti proditoriamente per anni, bisognerà puntare su cambiamenti davvero radicali e coerenti, senza mezze misure. Una dieta rivitalizzante cruda, con alcune concessioni intelligenti alla cottura limitata, un programma rieducativo per la respirazione e per l’attività muscolare e sportiva, un adeguato apporto di raggi solari, una sistematica preferenza verso attività rilassanti e non stressanti, saranno tutti ingredienti fondamentali per tonificare il sistema e far sì che la chitarra non finisca infelice in un sottoscala o in una soffitta. Chiaro che un digiuno di alcuni giorni farà da apripista per un programma rigenerativo intenso ed efficace, con adozione di dieta vegana tendenzialmente crudista, secondo gli schemi pubblicati sul blog.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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