LETTERA
CONTATTO CON L’AMIANTO E TUMORE MALIGNO
Salve, innanzitutto grazie per il Suo prezioso lavoro. Ho consultato le varie tesine ma ho trovato pochissimo riguardo al problema che mi opprime.Temo di avere un mesotelioma peritoneale. Nel 1987 entrai in contatto con fibre di amianto purtroppo, e so che si tratta di un tumore maligno. Sono disperata. Ho solo 47 anni e vorrei un Suo parere.
PUÒ LA DIETA VEGAN-CRUDISTA OFFRIRE UNA CONCRETA SPERANZA
L’anno scorso ebbi il piacere di conoscerLa al convegno a Bergamo. Era il 19 maggio. C’era anche Carmelo Scaffidi. Può la dieta vegana-crudista migliorare la mia situazione? Secondo Lei, ho qualche speranza? La ringrazio. Alessandra
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RISPOSTA
LA PAURA E IL RESPIRO CORTO AMMAZZANO PIÙ DI OGNI ALTRA COSA
Ciao Alessandra. Non sono ovviamente in grado di dare responsi sicuri ed assoluti. Sono però certo di un fatto. Se uno non si piega ai diktat terroristici delle previsioni mediche, e se uno non cade nelle maglie del panico e della disperazione, può sicuramente saltarne fuori. C’è al mondo gente sana o quasi-sana che muore anche subito per il solo spavento, ce n’è dell’altra che lascia le penne sotto diagnosi infausta, altra che lo fa durante interventi e cure connesse, altra ancora che viene a mancare una manciata di mesi o di anni dopo. Tu sostieni di non aver trovato nulla sul blog, ma in realtà c’è una tesina dal titolo “Mesotelioma pleurico e vie d’uscita naturali” del 28/6/12, e ci sono tutte le tesine sul cancro che puoi selezionare usando le parole tumore, cancro, lipoma, fibroma, ecc., come motori di ricerca.
LE REMISSIONI SPONTANEE SONO RARE SOLO PERCHÈ TUTTI CADONO REGOLARMENTE NELLA RETE SANITARIA
Ma, nota bene, ci sono pure soggetti che trovano remissione ed auto-guarigione spontanea schivando del tutto ogni terapia. La cosa migliore da farsi è evitare esami diagnostici, evitare terapie e trattamenti, evitare perdite di tempo e di danaro per esami che non servono a nulla se non a spaventare o a fare da precursori a interventi invasivi di vario tipo, carichi di rischio, di sofferenze, di sperimentazione e di scommessa.
STARE ALLA LARGA DA CHIUNQUE SPECULI SULLA SALUTE
Le speranze per risolvere i problemi e saltarne fuori integri esistono tutte al 100%. Stare alla larga dai predicatori di morte. Impariamo dagli zingari, che nutrono fiducia zero verso la medicina ufficiale. Per loro il farmacista si chiama “drabrengo”, vale a dire fabbricante di veleni. Quanto al medico, esso risponde al nome di “mulled-moosh-engro”, vale a dire fabbricante di morte. Occorre però nel contempo apportare rigorose modifiche alle proprie scelte di vita.
RIVOLUZIONARE LA PREPARAZIONE, IL PENSIERO, IL RESPIRO E L’ALIMENTAZIONE
Occorre rivoluzionare il modo di respirare (basilare allungare e rendere ritmico il respiro mediante esercizio quotidiano di respirazione yoga diaframmatica associato a camminate e a ginnastica aerobica), il modo di pensare (diventando eco-sensibili e amici della natura dentro e fuori di noi), il modo di alimentarsi (puntando a digestioni leggere e a metabolismo rapido che non crei ostruzioni causate da moria cellulare impigrente ed ostruente, contrabbandata stupidamente per attacchi virali e per epidemie e contagi inventati, tipo le suine, le aviarie e gli Aids, pestilenze ormai ultranote nelle mani dei monatti e degli untori. Puntare dunque sul crudo e sui bioflavonoidi, senza timori e senza esitazioni di sorta. Cestinare le informazioni mediche, stracariche di arroganza e di incompetenza, e studiare le giuste vie alternative che esistono per chi le vuole veramente cercare con mente libera, autonoma e sgombra.
DEFINIZIONE DI MESOTELIO E DI PERITONEO
Mesotelio è il nome del tessuto che riveste, come una sottile pellicola, la parete interna di torace e addome e lo spazio intorno al cuore. Questa membrana riveste anche la maggior parte degli organi interni e li protegge grazie alla produzione di un particolare liquido lubrificante che ne facilita i movimenti. Il mesotelio assume diversi nomi a seconda dell’area che riveste. Si chiama pleura nel torace, peritoneo nell’addome e pericardio nello spazio attorno alla pompa cardiaca. Il peritoneo è pertanto la membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale e, parzialmente, quelle della cavità pelvica, portando ad avvolgere, quasi senza soluzione di continuità, la serie di organi ivi contenuti.
FLUIDI LUBRIFICANTI ATTIVI E VERSAMENTI DI CARATTERE TUMORALE
Le cellule a membrana peritoneale normalmente secernono fluidi lubrificanti nel peritoneo. Questo permette movimenti regolari senza attriti degli organi nella cavità addominale. Tuttavia, quando queste cellule sono attaccate da un mesotelioma e si trasformano in cellule cancerose anormali, cominciano a sopra-secernere tali fluidi, portando a un graduale versamento di build-fluide nell’addome.
TUTTO PARTE IN GENERE DALLA PENETRAZIONE DELLE FIBRE DI AMIANTO E DAL MESOTELIOMA PLEURICO
Il mesotelioma addominale è solitamente secondario e conseguente ad una fonte primaria di malignità, che è il mesotelioma pleurico. Si è creduto che le fibre di amianto possano essere ingerite attraverso il tubo digerente o che le fibre siano inalate nei polmoni e trasportate attraverso il sistema linfatico alla cavità addominale. In realtà, le cellule tumorali dalla fonte primaria di origine possono anche diventare mobili e diffondersi attraverso il sistema linfatico ad altre aree, mediante un processo di metastasi.
SINTOMI E SEGNI CLINICI DI MESOTELIOMA PERITONEALE
I sintomi di Mesotelioma peritoneale includono dolori addominali, gonfiori ventrali causati da ritenzione di liquidi (ascite), tumori intestinali ostruenti, anemie che apportano scarso sangue al cuore causando precaria respirazione, perdite ponderali, presenza di una massa addominale, occlusioni intestinali da stitichezza cronica, alterazione evidente dello stato di salute, edema degli arti inferiori, dispnea o fame d’aria o difficoltà respiratoria (dal greco dìspnoia), febbre.
DEFINIZIONE MEDICA DI MESOTELIOMA PERITONEALE MALIGNO
Il mesotelioma peritoneale maligno è un tumore primitivo del peritoneo che origina dalle cellule parietali (mesotelio) della cavità peritoneale. Il mesotelioma peritoneale rappresenta il 10-30% dei mesoteliomi maligni. L’incidenza annuale è circa 1/500.000 in Francia, ma è più elevata, 1/200.000, in alcuni paesi europei come l’Italia. È stata descritta una prevalenza maschile. I tumori di solito vengono diagnosticati nella tarda età adulta (età media: 55 anni).
NON SEMPRE È QUESTIONE DI AMIANTO, MA CI SONO I VACCINI, I FARMACI ANTIVIRALI E I DETRITI CELLULARI-VIRALI INESPULSI
Non è stata chiarita la relazione tra il mesotelioma peritoneale e l’esposizione all’amianto, in particolare nelle donne, come invece è stato dimostrato per il mesotelioma maligno della pleura. Sono stati suggeriti altri fattori eziologici, le infezioni virali, i prodotti vaccinali e la suscettibilità genetica.
CI PUÒ PURE ESSERE L’ESPOSIZIONE ALLA ZEOLITE-ERIONITE
Ci può essere anche esposizione all’erionite e alla zeolite, silicati contenenti alluminio, calcio, potassio e sodio. Minerali rivelatisi causanti di mesotelioma nelle popolazioni turche della Cappadocia, dove le popolazioni vivono in case costruite con tufo locale composto di erionite. Le diagnosi mediche si basano sull’ecografia e la tomografia computerizzata toraco-addomino-pelvica (CAP-CT). La diagnosi viene poi confermata istologicamente dalla biopsia tissutale e dai risultati dell’immunocolorazione (positiva per la calretinina e negativa per l’antigene carcinoembrionico CEA), che devono essere valutati da esperti. La diagnosi differenziale si pone con la carcinomatosi peritoneale secondaria al tumore colorettale o al tumore gastrico e con il carcinoma peritoneale primitivo ed originario.
LE STRATEGIE MEDICHE SONO UN MISTO DI TECNOLOGIA CUROMANE, DI TERRORISMO E DI VANE PROMESSE
Le strategie terapeutiche richiedono un approccio multidisciplinare e devono essere discusse dagli esperti presso un centro specializzato. Al momento non esistono raccomandazioni convalidate sulla presa in carico medica e nessun agente citotossico ha ottenuto l’autorizzazione europea all’immissione in commercio (AIC) per questa indicazione. L’opzione terapeutica attualmente proposta è la combinazione tra la chirurgia citoriduttiva (resezioni viscerali e peritonectomia) e la chemioterapia ipertermica intraperitoneale (HIPEC; indicazione off-label) in pazienti selezionati (giovani, in un buono stato di salute generale e con una massa tumorale di dimensioni limitate). La chemioterapia sistemica (indicazione off-label) viene occasionalmente utilizzata ai fini palliativi. Il trattamento palliativo (chemioterapia sistemica) permette una sopravvivenza media di 1-2 anni. Dopo la citoriduzione chirurgica e la HIPEC, la sopravvivenza media può superare i 50 mesi e i 5 anni nel 50% dei casi.
Valdo Vaccaro
Gentile prof. VACCARO ma per zeolite si intende la clinoptilolite che si usa per disintossicarsi dai metalli pesanti?
Gentile prof. VACCARO ma per zeolite si intende la clinoptilolite che si usa per disintossicarsi dai metalli pesanti?