MENU ECONOMICO PER PENSIONE DA 450 EURO

da 25 Ago 2013Dieta vegan-crudista

LETTERA

Valdo, ho un amico che si trova in uno stato di necessità abbastanza pronunciato. Non è più giovanissimo e può contare solo su una pensione di circa 450 euro mensili.

Volevo chiederti dei suggerimenti per una alimentazione vegana crudista che riesca con un costo irrisorio ad avere un apporto essenziale per la sopravvivenza. In altre parole, gli alimenti su cui puntare per sopravvivere. Grazie per i preziosi suggerimenti. Andrea Mengoni


RISPOSTA

Ciao Andrea. Una centrifuga e un frullatore in cucina ci vorrebbero come piccolo investimento, per qualche succo di carota, di sedano e mele. Detto questo, non penso affatto che uno schema nutrizionale a tendenza vegan-crudista debba essere necessariamente sofisticato e dispendioso.

In questi giorni ho fatto un qualche giro in bicicletta per la campagna friulana. Le vigne sono cariche di uva nera matura. Nulla di meglio per una cura depurativa stagionale. I fichi sono carichi dei loro preziosi frutti. Mele e pere e susine biologiche dimenticate sull’erba sotto i rispettivi alberi.

Noccioli pieni di energia confezionata naturalmente sottoforma di preziose noccioline. Cespugli spinosi ma carichi di more nere dolcissime. Che vuoi di più? Forse il durian. Finché qualcuno non si decide finalmente ad importarlo in una forma o nell’altra, lo si trova soltanto dalla Thailandia in giù, e costa comunque carissimo.

Se uno sta al sud, fichi d’India, carrube, mandorle, melegrane, mele cotogne e finocchio selvatico li trovi in ogni dove. Lungo i torrenti ci sono pure le noccioline selvatiche che cadono sul greto da raccogliere e conservare per l’inverno. Tutto questo è gratuito, basta dedicarci un po’ di tempo.

Più avanti ci saranno i cachi che nessuno raccoglie. Basterà andare un po’ in giro e chiedere ai proprietari il permesso. Stesso discorso per nespole germaniche, noci, pinoli e castagne.

Per il resto suggerisco un buon rifornimento di patate e di patate dolci, da tenersi protette dalla luce in cantina. Patate vive e non irradiate, che saranno parte centrale della dieta nei secondi piatti. C’è anche il topinambur selvatico, da raccogliere lungo i torrenti verso novembre.

Per la verdura cruda, se manca l’orticello, si dovrà trovare una buona fonte di approvvigionamento presso qualche contadino o qualche orticoltore della zona. Raccogliere piante selvatiche tipo tarassaco, ortiche, acetosa, crescione, e cento altre, nonchè bacche selvatiche (rosa canina, frutti del biancospino, cornioli, sorbe e mirtilli e funghi.

Una certa intraprendenza nel seccare banane, mele, pere, uva, banane, pomodori, cachi, tagliuzzandoli ed esponendoli a sole e nel conservarli in sacchetti di carta per l’inverno, sarà di grande aiuto. Anche la germogliazione di semi non è costosa e garantisce una buona resa, specie d’inverno.

Per quello che ci manca si va al mercato, ai mulini e anche al supermarket quando serve. Gallette di riso o di mais, riso integrale farina di avena, farina di ceci, farina di castagne, farina di mais non dovrebbero mancare.

Datteri, uva secca, fichi secchi faranno pure parte delle proprie scorte. Le banane mature coi puntini scuri si trovano in svendita in ogni ortofrutta e valgono oro in tempo invernale.

A volte i pompelmi gialli leggermente aggrinziti ma carichi di succo maturo, vengono proposti a prezzi di realizzo. Per l’acqua, esistono fonti dovunque e basterà riempire di volta in volta qualche damigianetta.

ESEMPIO DI MENU CRUDISTA TENDENZIALE ED ECONOMICO

Un menu economico sarà basato su una bella spremuta d’arancia o di melograno o di mandarino o di limone al risveglio, su una crema di avena a metà mattina, alternabile a del pop-corn fatto in casa (farlo anche tutti i giorni regala energia e salute, e con una manciata di semi si riempie in 3 minuti una intera pentola). Se uno impara a fare il pane in casa, fa un grosso risparmio, visto l’attuale costo delle pagnotte.

Frutta acquosa a colazione e nel pomeriggio lontano dai pasti. Pranzo e cena iniziabili con una abbondante insalata cruda, alternando radicchio, lattuga, pomodoro, cetrioli, ravanelli, cavolo crudo grattugiato, e proseguibili con un secondo a piacere basato su passato di verdure, gnocchi, patate, miglio o riso o grano-saraceno, sfarinata di ceci, fagiolini, pasta al pomodoro crudo o al pesto. Con mele, castagne, noci, pinoli e uvetta secca si fanno fantastici strudel e fantastici castagnacci, tutto senza zucchero aggiunto.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

51 Commenti

  1. Francesco

    La verità è che più ci si sposta verso un menù crudista, a base di frutta e verdura crude e fresche, e più si deve spendere. Per risparmiare, quindi, meglio stare su un menù misto, che comprenda anche i cereali. Certo con un po’ d’intraprendenza si possono fare dei bei risparmi; ad esempio con un po’ di bella faccia tosta si può chiedere ai proprietari di piante da frutta di poterne raccogliere i frutti che loro lasciano marcire (succede spesso). Io personalmente faccio spesso spesa al mercato generale dell’ortofrutta, dove compro a cassette, con qualche risparmio non però così rilevante. Inoltre vedo in giro non poche iniziative di vendita di frutta e verdura a 1 euro al chilo. Ma insomma alla fine, fatti tutti i conti, il menù crudista resta quello più caro di tutti, per nostra sfortuna.

    Rispondi
  2. laura

    non sono d'accordo che il menù crudista sia il più caro. la mia non è un'opinione, mi baso sui fatti. dopodichè bisogna capire le esigenze di ognuno, ma per me vale questo: da quando sono crudista, si può dire al 100%, spendo 200 euro al mese per me sola. ho eliminato i prodotti industriali risparmiando su caffè, zuccheri, pasta, formaggi, conserve e scatolame. all'inizio avevo la mania della frutta e verdura bio, e la cifra arrivava a 300 euro e più al mese (sempre per me sola). mi dava anche fastidio pagare un euro un frutto, con nessuna garanzia.. a volte arriva anche qualcosa dall'orto di qualche conoscente, purtroppo non è la regola e di norma sono verdure che devo fare cotte, o che cerco di mangiare crude, ma non mi piacciono un granchè.
    per aiutare chi non ha molti soldi e pensa che mangiare in questo modo possa costare molto, posso dire che a me con 200 euro al mese non manca nulla. mangio agrumi al risveglio, frutta di stagione a metà mattina e a metà pomeriggio. a pranzo e a cena mangio verdura cruda, carote sempre presenti, se c'è aggiungo del radicchio, ma più in inverno, altrimenti del cavolo crudo, e condisco con aceto di mele, semi (sesamo, zucca o girasole), farina di castagne e germe di grano. questo condimento è una bomba, non mi serve altro. mangio uno due ananas alla settimana, di solito dopo cena, o delle mele, entrambi non costano molto.
    gli sfizi sono pochi: ogni tanto mi faccio l'hummus o trovo qualche crema di olive oppure olive intere, da mangiare con qualche fetta di pane nero o crakers (purtroppo) cercando col lanternino quelli con meno ingredienti possibile, quando non riesco a farmi io qualche piadina cotta velocemente con qualche farina leggera. la base alimentare quotidiana è cruda, e non mi manca niente. se ho tanta fame (succede molto raramente) vado coi pop corn.
    l'importante è avere in casa quelli che chiamo "i nutrienti", ovvero i semi, la farina di castagne e il germe di grano, che sono le cose che costano di più ma che durano. ognuno può provare con altre cose, tipo il lievito secco, altri semi o altre diavolerie, i supermercati biologici sono pieni di risorse.
    una bottiglia di olio di oliva, quello sì bio e spremuto a freddo, perciò più costoso di quello normale, mi dura però una vita perchè per condire preferisco i grassi derivati dai semi oleosi. quando cucinavo ne consumavo invece moltissimo.
    in definitiva, a me sembra di mangiare moltissimo. certo, bisogna fare la spesa due volte a settimana per avere cose fresche, ma in questo modo in inverno posso anche spegnere il frigorifero, e anche quella è una spesa evitata.
    io non vivo in campagna, e in città per terra ci sono parecchie cose, eccetto i frutti di cui parla valdo.. perciò, anche se all'inizio mi facevo tanti problemi su bio e non bio, ora sono più disinvolta e va bene il supermercato come il fruttivendolo, o il mercato o i mercati generali. ormai di biologico compro solo le patate (una volta ogni tanto), e quelli che chiamo "i nutrienti" di cui sopra. cerco di lavare bene tutto ciò che bio non è, lavo e sbuccio, perdendo anche le preziose risorse vicino alla buccia (perciò le patate le compro bio), ma da brava cittadina ignorante, qualche schifezza chimica la preferisco (e non è certo il verbo esatto, ahimè!) ai sani vermetti che spesso abitano la frutta biologica.
    per la fantomatica b12, ce ne fosse bisogno, basta prendere una volta al mese i funghetti coltivati e mangiarli crudi, oppure, se capita, qualcosa dall'orto biologico (ma ci crediamo che l'amico contadino ci non butta niente sopra?) e si è a posto. o almeno, io mi sento a posto.
    spero di essere stata di aiuto a qualcuno 🙂

    Rispondi
  3. Francesco

    Il conto è presto fatto: 3 chili di frutta netti (quindi oltre 4 chili lordi) costano circa 10 euro; tre etti di cereali, che sono grosso modo l’equivalente in termini calorici, costano 1 euro circa. Qui sta la differenza, quindi più frutta si mangia in sostituzione dei cereali, e più il costo aumenta: nel mio caso il costo è massimo perché non consumo cereali ma frutta (almeno 3 chili al giorno). Se a Laura bastano 200 euro al mese, a me occorrono 300 euro al mese solo per la frutta (poi c’è la verdura). Questa è matematica

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  4. laura

    beh, francesco, che tu spenda più di me può dipendere da molti fattori, per esempio dal fatto che sei uomo e forse qualche chilo più di me lo pesi, forse fai una vita diversa e bruci più calorie, forse altro. come detto, non siamo tutti uguali e io ho parlato per me, che sono 50 chili e conduco una vita tranquilla a stressometro zero, perciò forse non necessito di molto. aggiungo di non essere dimagrita un grammo con la mia alimentazione, rispetto a prima.
    non so calcolare con esattezza in chili quanto mangio, ma a occhio e croce mangio circa un chilo di frutta e mezzo chilo di verdura, ma è piuttosto difficile valutare, certi giorni posso mangiare una quantità doppia di entrambi, dipende dal nutrimento e dal peso di ciò che mangio, certa frutta mi sazia più di altra, questo è ovvio. ad esempio, se ho bisogno di depurarmi mangio solo ananas, e sai quanto pesa l'ananas in confronto al suo apporto calorico!
    sono un po' di mesi che calcolo quanto spendo, e vedo che rimango intorno ai 200 euro. certo non dal bio, sennò, come detto, 300 non bastano.
    dipende forse anche da dove abiti o da dove ti rifornisci, da quante volte mangi fuori casa. io spendo quindi più o meno 50 euro alla settimana mangiando sempre a casa. i bar non mi riguardano minimamente, qualche volta capita di mangiare fuori, ma certo non tutti i mesi. in quei 200 non ci sono extra, quindi, è solo spesa che porto a casa, e comprende anche i famosi nutrienti, che costano un botto, e il cibo schifido del gatto, che compro al supermercato scegliendo, certo, non quello che costa di più.. mi sentirei in colpa se la mia gatta non avesse superato i 15 anni e non fosse sana come un pesce. lo stesso posso dire di me, fortunatamente, e meritatamente, da un anno a questa parte, perciò proseguo serena.
    credo anche a ciò che dici tu, francesco, ripeto che forse è una questione di quantità. per la qualità, da quando non compro più bio non guardo quanto costa al chilo la roba, tanto so che risparmio comunque, perciò faccio la spesa serena senza badare a ciò che spendo, e nonostante questo, quella è la cifra. anche questa è matematica!
    a volte tocca fare i famosi conti della serva, ma l'ultima cosa che voglio è affamarmi, e la prima è stare bene.
    complimenti per il tuo stile alimentare, molto simile al mio, a quanto pare!

    Rispondi
  5. Francesco

    Il punto che volevo sottolineare è che, transitando da un menù vegano verso un menù quasi fruttariano, il costo inevitabilmente lievita perché la frutta fresca costa più (pur facendo le debite proporzioni) del cereale o di qualche suo sostituto (legumi). Di quanto sia questo incremento dipende poi ovviamente da quanta frutta si mangi in sostituzione del cereale, e ciò a sua volta dipende dal grado di crudismo adottato e dal fabbisogno calorico, quest’ultimo in relazione all’attività svolta ecc. Io mangio minimo tre chili di frutta e 1 chilo e mezzo di verdura; tu Laura mangi 1 chilo di frutta e mezzo chilo di verdura, e questo spiega il mio maggior costo rispetto al tuo. (a mio modestissimo parere il tuo consumo di cibi crudi (frutta e verdura) è insufficiente, si dovrebbe arrivare sui 2 chili minimo di frutta (in parte acquosa e in parte zuccherina) e 1 chilo di verdura, pur con i tuoi 50 chili. Per la semplice ragione che è lì che stanno i veri nutrienti, dei quali dobbiamo ipernutrirci per fornire al nostro corpo il materiale necessario per il completo ricambio e riparazione dei nostri vecchi tessuti malandati e intasati (un’operazione che richiede comunque diversi anni); poi col passare degli anni, come dice la Osborne, potremo ridurre i quantitativi grazie ad una migliore capacità assimilativa, ma in genere ci vuole molto tempo)

    Rispondi
  6. andrea

    interessanti queste tue ultime righe Francesco …ma sai che io erano diversi giorni che mi facevo una domanda ? dunque , ho 52 anni, peso 96 kg , mi alleno , pesante direi , 34 volte a settimana ,vado a lavorare in pulman per scelta , la mattina sto mangiando solo uva ,1,5 kg , ma prima era cocomero e 1 o 2 banane , a pranzo verdura (nemmeno tanta ) e 1 panino integrale , sera idem con un po' di arachidi ,o mandorle , e il pomeriggio un altro po' di uva (o altra frutta ) ma poca davvero , dicaimo 12 kg circa …ma porca miseria possibile davvero l'organismo sia diventato piu' efficiente dopo 4 anni di veganismo ? insomma con gli allenamenti che faccio (e 9 ore di lavoro d'ufficio…) dovrei mangiarmi i campi di mais e invece sto alla grande cosi'…la osborne che citi e che ammetto di non conoscere che tempi prevede per questa migliorata efficienza del corpo ?
    grazie 1000
    andrea

    Rispondi
  7. laura

    francesco, ho capito cosa intendi e concordo sul fatto che chi mangia cereali spende di meno. io non ne mangio, salvo qualche sfizio ogni tanto, come già detto, ma il tuo discorso mi ha incuriosita, così ho appena pesato la frutta che penso di mangiare oggi, dato che la tiro fuori dal frigo prima. è tutta lì e hai ragione, è quasi due chili, però c'è da escludere il pompelmo di questa mattina. e quando ci sono le arance, ecco che avrei aumentato di un chilo solo con 4 frutti, magari usati solo per la spremuta al mattino.
    che nella frutta stiano i veri nutrienti non ho niente da eccepire. lo vedo su di me e sul mio stato di salute, non ho mai nemmeno un raffreddore. nonostante questo, non conosco nessuno che mangia come me. conosco due o tre vegetariani, di vegano nessuno, crudisti meno che meno.
    mi piacerebbe sapere la tua giornata alimentare tipo, anche perchè a più riprese hai criticato il menù di valdo, che a me piace tanto perchè mi fa sentire virtuosa in confronto alle sue concessioni. però penso che non abbia torto, solo, come già detto, che accontenti un po' tutti. non si può nemmeno essere fissati, se uno non riesce a essere ortodosso, il menù di valdo è molto aperto a varie possibilità, e lui stesso consiglia il crudismo, se ce la si fa, ma valuta anche molti altri fattori nella scelta. c'è da considerare, tra l'altro, che l'essere umano è molto complesso e si deve tenere conto che altre cose oltre al cibo sono importanti per la salute. io dico sempre che piuttosto che mangiare una noce in tristezza perchè fa bene è meglio concedersi qualche sfizio in allegria. se poi non c'è la consapevolezza necessaria per fare dei cambiamenti, è perfettamente inutile farli, perchè non si sa cosa si sta facendo, tanto vale ascoltare il dietologo di turno che ti dice cosa fare. la spinta deve venire da dentro, la motivazione dev'essere personale, non può arrivare come consiglio da fuori, da seguire alla cieca.
    questo è il mio pensiero, ma penso anche che non tutti siano in grado o abbiano voglia di essere consapevoli, basta guardarsi un po' intorno

    Rispondi
  8. Francesco

    Per un rinnovamento totale dei tessuti occorrono almeno tre anni, se non ci sono altri intoppi, come nel caso di qualche patologia degenerativa in corso (di cui si sia consapevoli o meno), nel qual caso i tempi sono ovviamente ulteriormente dilatati dal tempo occorrente alla detox per l’autoguarigione (nel caso ad esempio del tumore i tempi sono in genere molto lunghi, l’idea che un cancro si possa guarire con qualche digiuno è puramente illusorio, ci vuole tantissima detox, perché tanti sono i veleni da espellere, e ci vuole tantissima ipernutrizione, per ricostruire i tessuti e riportare le cellule alla respirazione liberandole dal metabolismo fermentativo e non ossidativo; si tratta di un lavoro faticosissimo e lungo, come ben sa chi ha avuto modo di frequentare una clinica Gerson).
    Il mio schema alimentare è molto semplice, basato su tre pasti robusti principali (1 chilo netto minimo a pasto): colazione a base di frutta acida (inverno e primavera) oppure acquosa (estate, con anguria o melone, in autunno uva); pranzo a base di frutta zuccherina (banane, cachi, fichi), cena a base di verdura cruda (sia a foglia larga che fruttortaggi) ed eventualmente (se mi resta un po’ di fame, specie se non ho mangiato frutta a sufficienza nel corso della giornata) di verdura cotta. E poi mi faccio un paio di spuntini: uno a mezza mattina, con un succo di carote oppure con frutta di stagione, un altro a merenda con frutta di stagione. Ho abituato gradualmente il mio stomaco ad una maggiore elasticità e capienza, il che mi semplifica parecchio il compito di mangiare frutta a sufficienza in relazione al mio fabbisogno calorico, che sta attualmente sulle 2500 calorie. Spero col tempo di poter contenere tale fabbisogno, come assicura la Osborne, ma per il momento se mangio meno calo subito di peso, quindi è ancora presto per ridurre la quantità di cibo.
    Quanto a Vaccaro, è noto che gli rimprovero di esser troppo indulgente coi cereali, lui come una buona metà del movimento igienistico. Secondo me si tratta di una posizione insostenibile, anzitutto per una ragione logica oltre che per un’evidente ragione pratica. La ragione logica ha a che vedere con la semplice circostanza che se un alimento (i cereali) non incontra il gradimento di tutti ma solo di una parte (diciamo il 50% circa) della platea, non lo vado a proporlo come alimento valido per tutti. Proporrò all’intera platea solo quegli alimenti che incontrano il gradimento di tutti (cioè la frutta e la verdura crude), mentre riserverò ad una parte soltanto della platea quegli alimenti (come i cereali) che non risultano ben tollerati dalla parte restante della platea. C’è un vizio logico evidente in questa posizione, che non si vuol tuttavia ammettere forse perché non si vuol riconoscere che i cereali hanno pesanti effetti su un’amplissima fetta della popolazione. Eppure basterebbe ascoltare i sintomi e i lamenti di chi proprio non può soffrire i cereali, anche se riconosco che non è una cosa semplicissima, visto che io stesso ci ho messo una vita prima di capire che lì stava il problema.

    Rispondi
  9. laura

    francesco, c'è molta più gente che non ama la frutta e la verdura di quanta ce n'è che rinuncerebbe facilmente alla collosa pastasciutta! io non conosco nessuno che preferisca il contrario, e di gente ne conosco tanta. la gente vive tranquillamente senza assumere mai frutta nè verdura, ma non è disposta a togliersi i primi piatti. tranquillamente si fa per dire, ovvero con tutti gli acciacchi e i relativi rimedi che si presentano sul loro cammino, entrambi accettati di buon grado come parte del pacchetto vita.
    riguardo la tua abbuffata di frutta, io non mescolo mai diversi tipi di frutta, e soprattutto dopo una banana non potrei più mangiare uno spillo. evidentemente hai abituato il tuo corpo, come dici. se ti posso chiedere, da quanto tempo ti alimenti in questo modo? e poi, sei ortodosso o ti concedi qualche sfizio? per sfizio non intendo la nutella o l'insaccato, ma magari un grissino, un pezzo di pane, praticamente ciò che tu non tolleri, ovvero i cereali, ma anche cose con zucchero, che io non amo ma so che molti faticano a togliersi. o un pezzo di formaggio, che so, la pizza. mai mai? e poi ti vorrei chiedere come hai acquisito tutte queste nozioni che riguardano il corpo umano, ma magari questo non è molto attinente col blog e stiamo un po' abusando dell'ospitalità di valdo, che dici?!

    Rispondi
  10. lucianna

    @ Laura e Francesco,
    Che bello sentire di gente come voi!
    Trovo i vostri commenti molto interessanti…
    Grazie

    Rispondi
  11. arvo

    Personalmente ho provato qualche volta a fare il crudista 100% ma con l'ultimo pasto mi viene la nausea e poi di notte sogno i cereali. E allora un pasto al giorno di cereali mi ci vuole….e così posso sognare qualcos'altro.
    Inoltre anche se amo la frutta, faccio fatica con la verdura cruda e più di tanto non riesco a mangiarne se non a prezzo di grandi sforzi. Non voglio che la mia vita diventi un campo di battaglia quotidiano. In più al momento il crudismo totale mi fa perdere peso oltre che occasioni di contatto socializzante col mio ambiente. Ovviamente solo cereali antichi e ogni tanto qualche dolce macrobiotico totalmente privo di saccarosio. Oltre questo non posso né voglio andare…..per scelta.

    Rispondi
  12. arvo

    Ah, giusto, volevo solo ribattere ad Ahmed che dice che wrtsjfn gis ft ed io non sono del tutto daccordo. Secondo mia umile opinione direi che qjdgdyrncvc dtbjd dkgu.
    Spero di essere stato chiaro…..

    Rispondi
  13. laura

    arvo, mi hai fatto ridere! volevo anche io dire quello che dici tu ad Hamed, ma non trovavo le parole giuste!
    ti capisco per quanto riguarda lo stile alimentare. ognuno deve trovare il suo e gli sforzi non devono esistere, mangiare dev'essere una gioia. detto questo, sto notando un poco per volta che si arriva naturalmente da soli ad eliminare alcune cose. io per esempio sto valutando seriamente di passare a solo frutta, già che quasi ci sono avendo eliminato la verdura. ma senza dogmi al riguardo, se si va a mangiare la pizza tolgo la mozzarella e non mi faccio venire il senso di colpa. tuttavia ciò succede raramente, la voglia è sempre meno e senza fare grandi comizi nessuno trova strano che mi mangi un'insalata al posto della pizza. con la frutta forse è un po' più difficile passare inosservati. forse allora non è un caso che io conduca vita sociale al minimo sufficiente, q.b., e magari lontano dai pasti, perchè mangiare da sola è sempre stata una vera goduria per me e ora ancora di più, se possibile. c'è più libertà, si può stare in silenzio, si ascolta meglio il proprio corpo e non ci sono orari. la pace che serve. in questo modo è più facile capire quando le cose devono cambiare. questa cosa di pesare la frutta mi ha fatto fare un clic nella testa e oggi mi va di mangiare banane a pranzo, vediamo come va. ma sono la prima a dire che se dovessi mangiare in una mensa o avere una vita sociale più ampia avrei un comportamento alimentare diverso. se si è un po' consapevoli di ciò che ci succede nei diversi ambiti della nostra giornata si arrivare alla conclusione che il caso c'entri poco, certo meno della nostra personale conformazione fisiologica. per dire che ciò che facciamo può essere sì una scelta ma dettata anche da come siamo fatti, ognuno diverso, per l'appunto. perciò, almeno per quanto mi riguarda, abbasso i dogmi, abbasso le regole valide per tutti o i dettami di uno solo o la dipendenza dal guru del momento. valdo, ripeto, è un punto di riferimento, niente altro, e uno che si fa pure un mazzo, si vede che gli piace tanto quello che fa, e questo tovo che sia l'esempio da tenere in considerazione più del suo piano alimentare tendenzialmente crudista

    Rispondi
  14. arvo

    Laura, direi che per un ampio numero di persone è indispensabile seguire qualcuno, perché questa materia è realmente ostica. Perché io anni fa, per es, integravo il cloruro di magnesio? Eppure ero prudente e ci ragionavo bene sulle cose. Conoscevo persino la differenza tra minerali organici ed inorganici, cosa che trascurano di fare invece tanti cosidetti esperti. Sapevo che il magnesio tratto dall'acqua di mare era inorganico, scarsamente assimilabile e che la maggior parte della dose si perdeva nell'intestino e che solo un 15% veniva assimilata. Però pensavo che quel poco andasse poi ad agire in positivo per la salute.Gli effetti (dopanti!)si sentono subito, appena assunta la sostanza. Errore che commettono molti esperti. Il bello è che uno di loro ha anche postato qui in questo blog in alcune occasioni. Ne riconosco il nick. Ha condotto tanti come me in questo errore,coi suoi libri. Adesso mi pare che abbia cambiato parzialmente idea. In conclusione, con tanti esperti che si sbagliano e che portano gli altri a fare altrettanto,un punto di riferimento ci deve essere e con esso la giusta dose di rischio. Poi come dice Francesco, contano i risultati su se stessi, specie evidentemente, alla lunga, col tempo.
    [l'unico che non rischia niente è Ahmed…..visto che non si sa quello che scrive!!!]

    Rispondi
  15. andrea

    grazie francesco, quindi in pratica dopo 4 anni e' possibile che la mia sazieta' con qta' relativamente minori sia giustificata da una migliore efficienza . c'e' qualcuno che legge questo msg che mi puo' dire se pratica attivita' fisica e se si di quale tipo e intensita' !?
    io lavoro in una azienda con 450 persone e porto avanti una mini-battaglia personale .abbiamo una palestra qui e ho messo la cosa del vegan crudismo sul piano del rendimento fisico , perche' sul piano della salute e' palese che stia meglio di tutti quelli che mi circondano . pero' , si sa , il concetto di salute ormai e' cambiato, colleghe che viaggiano con momendol e oki nella borsa affermano di essere perfettamente in salute quindi ….
    pero' sul piano fisico la faccenda cambia , ragazzi di 25 e 30 anni non riescono ad allenarsi con me e vorrei far leggere loro che non sono l'unico , quindi se qualcuno ha la bonta' di rispondermi sarebbe cosa gradita davvero ..
    ciao e grazie ancora
    andrea

    Rispondi
  16. laura

    andrea, non posso aiutarti per la tua richiesta, ma ti ammiro molto per riuscire in un ambiente simile a portare avanti il tuo stile di vita, complimenti!
    arvo, direi che per un ampio numero di persone è indispensabile seguire qualcuno, punto! a conferma di questo, prima di farmi una mia idea personale vorrei chiedere a qualcuno di voi cosa pensa del sale (parlo di quello rosa), dato che per il momento non riesco a farne a meno, poco ma "mi serve", e per questo sento la necessità di mangiare carote tutti i giorni, non solo perchè mi piacciono, ma anche perchè ci posso mettere il sale, i semi ecc. anche sull'aceto di mele ci sono tanti pareri, io ancora non mi sono fatta il mio, se non per istinto, che come dite voi cambia e si evolve in base alle nostre scelte

    Rispondi
  17. arvo

    Ecco il mio parere Laura :il sale meno possibile, compreso quello rosa. Il quale resta un aggregato di sali inorganici. Quel poco deve essere il meno inquinato possibile, e allora niente sale comune da supermercato, ma preso per es nei negozi di macrobiotica dove (almeno dove vado io)è super analizzato. Quello raffinato è pieno di porcherie residue da lavorazione (solventi, anti impaccanti, deumidificanti, sbiancanti….da non credere). Circa l'aceto di mele, per me è ok, col suo acido malico e coi suoi effetti alcalinizzanti; a patto che sia da mele biologiche e che sia non pastorizzato. Costosetto….e da prendere in dosi limitate.

    Rispondi
  18. andrea

    laura , prova a mettere dei semi di zucca nelle cose dove vuoi mettere il sale e hai risolto il problema , almeno a me sembra funzioni … le cose acquistano un sapore diverso e piu' saporito …

    Rispondi
  19. laura

    grazie arvo e andrea, cerco di limitare sia sale che aceto di mele, con i semi di zucca che a volte aggiungo pare anche a me che sia più saporito, ma l'abitudine al gusto del sale è dura a morire. l'aceto lo metto perchè insieme alla farina di castagne rende il tutto agrodolce, molto buono. potrei effettivamente fare a meno del sale, ancora non riesco. ecco anche perchè vorrei eliminare tutto questo e passare alla frutta, che non ha bisogno di aggiunte, tanto è buona.
    ho scoperto ieri questo blog:
    http://fruitanya.blogspot.it/
    non so se lo conoscete. arrivo a capire questa persona, mi dà degli spunti e non me la sento di giudicarla per il suo estremismo, perchè immagino si abbia voglia di arrivare a quei punti, un po' alla volta, chi più chi meno. per ora mi sento bene QUA senza cercare lidi dove vivere come aspira lei di fare, finchè ci sto bene insomma. certo se lavorassi come andrea in un posto con tutta quella gente vorrei scappare, e anche la città non è il massimo, però accetto ancora i compromessi, pur non avendo intorno persone che vivono come me. per questo frequento questo blog, direi oggi molto assiduamente! grazie a tutti

    Rispondi
  20. Francesco

    Non le chiamerei abbuffate, almeno dal mio punto di vista, considerato che a fine pasto mi sento sazio ma per niente appesantito. Né faccio troppi miscugli: se faccio colazione con frutta acida, tutt’al più mescolo le arance con qualche kiwi, ma se è anguria è solo quella, idem per il melone o l’uva: la macedonia di banane del mio pranzo è costituita per l’80% circa di banane, con l’aggiunta di qualche prugna o di qualche altro frutto acquoso per diluire un po’ le banane che sono piuttosto asciutte; però non mescolo i fichi né i cachi con nient’altro; l’insalatona serale invece è decisamente mista (che condisco con abbondante limone e un cucchiaio d’olio, niente sale ma solo qualche aroma tipo prezzemolo basilico ecc.)
    L’unico “sgarro” che mi concedo è una pizza (vegana) quando proprio non posso evitare di uscire in compagnia, vale a dire 4 o 5 volte in un anno: forse un giorno eliminerò anche quella, come ho fatto coi dolci lo zucchero il vino la birra il caffè e tutto (proprio tutto) il resto, ma al momento mi riesce difficile ordinare un’insalata degna di questo nome in alternativa alla pizza, e così prima di andare in pizzeria mi faccio una megainsalatona a casa mia.
    Quel pochissimo che so, Laura, lo devo alla mia personale esperienza di vegan crudista, e alla frequentazione di una persona che ha avuto modo (per sua disgrazia familiare) di conoscere una clinica Gerson. L’idea che mi son fatto è che sia più istruttiva un’esperienza di 15 giorni presso tale struttura che la lettura di mille tesine di Vaccaro, certamente molto dotte ma estremamente povere di indicazioni concrete su come comportarsi in presenza di detox: lì sanno tutto di dolori di ogni genere, di “pancione”, di corse in bagno di odore e aspetto delle feci, di febbri, di nausee e di vomito, sanno fino a che punto puoi spingerti con l’eliminazione e contemporaneamente ti insegnano ad ipernutriti.
    Quand’ero vegano, i cereali e legumi erano la base della mia dieta: devo dire che avevo pure raggiunto un felice equilibrio e dunque mi sentivo bene, e avrei fulminato chiunque avesse osato mettere in discussione il mio menù. Divenuto igienista, più di 6 anni fa, ho iniziato a introdurre nella mia dieta quantitativi sempre maggiori di frutta, e con essa è iniziata la detox (sotto forma di disturbi intestinali), che non mi ha più abbandonato, perché il cereale forniva ogni giorno materiale e alimento nuovo all’azione della detox provocata dalla frutta. Solo con l’eliminazione totale dei cereali (con l’eccezione del tutto sporadica della pizza) ho ritrovato il mio nuovo equilibrio tossiemico e raggiunto una salute superiore. Quella dei cereali è stata la dipendenza forse più difficile da superare, più ancora di quella dal caffè: la strategia di lotta è consistita nel mangiare tanta ma proprio tanta frutta, in modo da arrivare al pasto serale sazio di zuccheri, la cui carenza infatti tende a scatenare le voglie represse. Ora anche queste voglie matte mi hanno abbandonato, come non ho più la voglia irrefrenabile del caffè, e se mi concedo una pizza una volta tanto, non c’è pericolo che ricada in tentazione. L’unica dipendenza che è rimasta e di cui vado fiero, è quella dalla frutta: ma ovviamente non si tratta di dipendenza ma di un sano e reale bisogno fisiologico.

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  21. andrea

    quando leggo queste cose e mi confronto con voi mi rendo conto di come la disinformazione su questi argomenti sia tanto potente su tv,giornali radio ecc … e' una cosa orribile se ci pensate bene , da quando nasciamo ci allevano per farci diventare dei pazienti, dei malati, non importa in quale forma ,perche' tanto aggiustano il tiro man mano che passano gli anni … e se non basta le malattie se le inventano , vedi aids … aviaria o suinaria o castelli in aria ….
    vabbe' scusate lo sfogo

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  22. laura

    dei clienti, andrea, dei clienti!

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  23. Enzo Spataro

    Più che uno sfogo, Andrea, la tua mi sembra una giusta analisi che deve motivarci, nel nostro piccolo, ad essere dei veri e propri megafoni per sponsorizzare il nostro impeccabile stile di vita e fare terra bruciata nei confronti di chi si comporta da nemico della vita.

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  24. Francesco

    Perfettamente d’accordo con te, Andrea, sull’importanza dell’esercizio fisico. Personalmente lo faccio ormai da anni, dedicando un’ora circa al giorno (o a giorni alterni) del mio tempo. In questo periodo poi abbiamo l’opportunità di svolgere attività fisica all’aperto, quindi all’esercizio fisico possiamo abbinare bagni di luce, respirazione all’aria aperta, esercizi di respirazione profonda, insomma una vera miniera di cose benefiche. Personalmente trovo molto preziosa anche l’escursione in montagna, che io faccio con cadenza settimanale, estate e inverno. L’esercizio fisico: ecco un’altra sana “dipendenza” da sviluppare e che, oltre a modellarci il fisico in senso estetico (senza esercizio fisico chi mangia solo frutta e verdura sarebbe magro come un chiodo), a proteggere le nostre articolazioni e a favorire la circolazione linfatica, produce anche una quantità di endorfine (che come noto sono droghe benefiche prodotte dal nostro stesso organismo). Una sola avvertenza: l’esercizio fisico, specie se intenso come dovrebbe essere, comporta un dispendio immediato di energia (che poi viene restituita con gli interessi nel lungo andare), quindi se uno sta attraversando una fase di detox profonda, è chiaro che la precedenza va data alla detox, quindi meglio ridurre al minimo o anche a zero l’attività fisica (limitandoci magari alla sola respirazione profonda).
    Mi spiegava un mio amico biochimico che il sale è uno dei veleni più compromettenti e micidiali per la nostra funzionalità cellulare, dunque è da bandire completamente. La strategia vincente si sviluppa in due stadi: primo limitare il sale ai cibi cotti, cioè bandire il sale dai cibi crudi che già sono ricchi del proprio sapore, che invece perdono i cibi cotti che infatti diventano insipidi con la cottura; secondo limitare il consumo dei cibi cotti, anzi azzerarlo proprio, con il che il gioco è fatto.
    Comunque, Laura, non è il caso di precipitare le cose: ogni cosa che deve avvenire, poi effettivamente avviene ma con i suoi tempi, che sono dettati dal nostro corpo e non dalla nostra volontà; noi possiamo certo favorire il processo di adattamento, ma non comandarlo a bacchetta. Io i fruttortaggi (pomodori, peperoni, cetrioli ecc) li manterrei, si comportano esattamente come gli altri frutti. Per le verdure a foglia spero anch’io un giorno di poterne fare a meno, ma per il momento credo di esserne ancora troppo bisognoso.

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    • MarshmallowUW

      È davvero bello vedere che ci sono persone che sono passate dalle stesse situazioni che sto vivendo io perché incominciavo a perdere la speranza. Sono crudista da un anno ormai e ho fatto un passaggio brusco da onnivoro a crudista fruttariano 100% nel giro di un paio di mesi. Dal punto di vista "emotivo" non ho sofferto le rinunce ma i primi 3 mesi sono stati un incubo per via della detox. Poi altri 3 mesi a fasi alterne e poi basta, nessun problema di debolezza, così ho pensato: "è fatta!" Purtroppo però dai primi giorni la mia pancia era sempre gonfia e allora sono andato alla ricerca di una soluzione. Prima i digiuni prolungati, poi I succhi freschi fatti da me con frutta e verdura. Poi ho iniziato a mettere in dubbio tutto quanto e a tornare in dietro aggiungendo frutta secca e datteri (ora ho dei momenti bulimici in cui mangio anche 400g di mandorle e 1kg di datteri in una giornata). Sono tornato al pane integrale fatto in casa e a vari altri compromessi come verdura cotta ecc. Il problema della pancia è peggiorato e ho capito, leggendo questo commento, che devo tornare alla sola frutta in abbondanza e che le mie crisi bulimiche nascono dalla scarsità di frutta o dalla dipendenza da cereali, giusto? Vorrei risolvere una volta per tutte il problema della pancia gonfia anche perché se prima era solo una questione estetica o quasi, adesso incomincia a dare fastidio perché in alcuni momenti faccio fatica a respirare per il gonfiore. Finché non sarò in grado di controllarmi e di farmi bastare una manciata di mandorle o qualche dattero eliminerò del tutto questi alimenti. Mi piacerebbe poter visitare una clinica gerson ma ho visto che la più vicina è in Ungheria e per ora è un po' fuori dalle mie potenzialità. Ci sono altri consigli che mi puoi dare per migliorare la mia situazione? Devo avere pazienza qualche anno, vero?

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  25. laura

    e guarda, francesco, non è neanche un caso che pomodori e cetrioli mi garbano anche senza sale! devo proprio passare allo stadio fruttariano, tenendo anche i frutti della terra, come dici tu. e le patate, che mi piacciono senza sale. dai, un po' alla volta. intanto sono riuscita a fare meno dell'insalata, sopratutto del radicchio, e mi sento meglio, sicuramente meno gonfia, e ne risentono in positivo anche gli odori corporei, ormai azzerati, se questo può aiutare a motivare l'eliminazione

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  26. Francesco

    La sparizione dei cattivi odori corporei è sicuramente un buon segno, vuol dire che buona parte della detox è ormai alle spalle. Quando la detox è all’opera, infatti, anche i nostri odori risentono delle tossine in circolo, e lo sanno bene gli insetti (mosche e zanzare) che attiriamo appunto con i nostri odori. Infatti dopo che la detox ha fatto il suo dovere e pulito a fondo il nostro organismo, gli insetti ci fanno un baffo, e se ancora ci capita di essere punti non ci resta alcun segno sulla pelle (personalmente non avverto quasi nemmeno la puntura di vespa, solo un leggero fastidio istantaneo e poi più nulla, mentre in passato la puntura di vespa era un piccolo dramma).

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  27. lucianna

    Ma, volete eliminare anche la verdura verde!? Che vantaggio c'è?
    Nel libro "mangiare per vivere" Fuhrman scrive: "Quando si prendono in considerazione le fibre, le sostanze fitochimiche e altri nutrienti essenziali, i vegetali verdi vincono il premio per il cibo più densamente nutriente."
    La tua alimentazione, Francesco, mi sembra perfetta…Eliminerai anche l'insalata?

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  28. andrea

    non e' che per caso il 19 settembre siete a roma a p.zza asti in occasione dell'incontro con Valdo ??? ma quanto mi piacerebbe incontrarvi !!!

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  29. Francesco

    Confermo senz’altro, Lucianna, che si tratta di un menù molto buono, per via della stragrande prevalenza del crudo, ma comunque non certo perfetto. Il prossimo passo sarà quello dell’ulteriore riduzione quantitativa del cotto (peraltro già ora circoscritto alla sola verdura) fino alla sua completa eliminazione. Ma servirà ancora tempo, non voglio forzare gli eventi ma sono certo che l’abolizione del cotto finirà per imporsi gradualmente da sola. Quanto alla verdura a foglia larga, per il momento non intendo rinunciarvi, è troppo ricca di nutrienti e io non sono ancora in condizioni di farne a meno, ma in futuro perché no, mi semplificherei l’esistenza ed eviterei di spezzare la vita a tante povere piantine in pieno vigore.

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  30. arvo

    Andrea, se dovesse farsi vedere Tubler pensaci tu ed applica le più efficaci tecniche di ridimensionamento umano che sai. Come riconoscerlo? Un uomo tutto cervello e con un bel paio di corna sopra…….attenzione perché si spezzano facilmente….mancanza di calcio organico!

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  31. lucianna

    Sono d'accordo, Francesco, sul tutto crudo come obiettivo. A me succede che la verdura cotta non mi piace più eccetto i gnocchi di patate che fa mio marito e che condisco con olio di oliva, semi di lino-sesamo tritati e due cucchiai di farina di mandorle…..sono da dio!
    @ Andrea: purtroppo non sarò a Roma ma se tu vieni in Friuli…andiamo assieme a trovare Valdo a casa sua e gli facciamo una sorpresa…

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  32. andrea

    ^_^ ma no dai, Arvo , io credo che tubler non sia cattivo e non ha bisogno di essere ''ridimensionato,,…e' vero che all'inizio fa rabbia poi pero' capisci che e' uno che prende a pugni il vento … o no??
    @lucianna che venga in friuli sara' difficile , salutero' valdo a roma pero', il 19 non me lo perdo !

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  33. laura

    giusto non precipitare le cose, francesco e lucianna, visto che le cose che vengono da sole si sono dimostrate le più stabili, almeno per me. ho fatto due mesi interi di quello che valdo chiama il semidigiuno, ovvero solo un tipo di frutta acquosa al giorno e niente altro, ma l'ho fatto perchè sono stata molto male e ho preso molta paura. l'alternativa era prenderne ancora di più (di paura) fra medici e ospedali, e ora chissà dove sarei e come starei. la ripresa è stata totale e mi sono tenuta come regalo la buona abitudine del crudo che ho introdotto un po' per volta. poi si è rotto il gas della mia cucina e insomma, ci pensa anche un po la vita, a quanto pare.
    oggi ho comunque forzato la mano e ho provato a fare a meno del sale, pranzando con la frutta, ma alle 6 non ce l'ho piu fatta e ho preso le mie carote condite al solito modo. beh, il tutto mi è sembrato un tantino amaro, ma sono ancora lontana dal rinunciarci. e vedi, francesco, quando sento valdo che dice che per un pizzico di sale non è mai morto nessuno, a patto che sia solo un pizzico, io mi sento meno a disagio per il mio pizzico, considerato anche che quando si mangia solo frutta e verdura cruda si eliminano tutti i prodotti industriali dove il sale è messo in quantità, e chissà che sale, almeno il mio è il meno peggio perchè lo compro a peso d'oro, si fa per dire. manca solo di eliminare quel po' di creckers ogni tanto dalla dispensa, ma già ieri sera ho fatto l'hummus e l'ho portato ad una cena, di modo che ora non ho più gli ingredienti per farmelo, nè la necessità di spalmarlo su qualche cosa. ho fatto così anche con la crema di arachidi, che era al 100% arachidi ma era diventata una droga, che non comprando più ho eliminato.
    andrea, io non sono mai stata a una conferenza di valdo e se non altro sarebbe curioso vedere tanta gente che mangia simile a me, dato che io non conosco nessuna persona che lo fa nemmeno lontanamente, eccetto voi, e mi chiedo come questo sia possibile, siamo così pochi?

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  34. Francesco

    Però Valdo è anche inflessibile contro un solo caffè residuo al giorno, e sono perfettamente d’accordo con lui, perché quell’unica tazzina mantiene comunque in vita la dipendenza, che è l’ostacolo più difficile da superare. Io ne so qualcosa, perché ci ho messo anni a liberarmi del tutto dalla dipendenza dal caffè, poi improvvisamente è scomparsa del tutto, non è stato semplice né breve ma ce l’ho fatta.
    Per il sale, ancora non mi sono del tutto liberato: non ne faccio uso sulla verdura cruda, già saporita di suo, mentre lo uso con la verdura cotta, che infatti trovo insipida. Credo che mi libererò del tutto dalla dipendenza dal sale quando riuscirò a fare a meno della verdura cotta. Certo io non mangio nessun altro cibo contenente sale (né olive né nient’altro), quindi credo che quello che mi concedo sulla verdura cotta sia alla fine tollerabile.
    Nella cerchia delle persone di tua conoscenza, Laura, hai mai visto un crudista? Io no, penso proprio che siamo un’infima minoranza, nell’ordine dello zero virgola. Conviene che ce ne facciamo una ragione: la nostra società si fa un vanto della cultura del cibo, guai allora a parlar male del cibo cotto (cucinato), che ha un carattere fortemente identitario; per la stessa ragione il cibo crudo è detestato in quanto sentito come strumento di disprezzo nei confronti della tradizione, cultura e identità di un popolo. La vedo molto ma mooolto dura per noi crudisti, mentre i valdiani avranno vita più facile grazie ai loro numerosi compromessi.

    Rispondi
  35. arvo

    Io mi sono trovato con una decina di vecchi amici d'infanzia, di quando abitavo a Pergola, prov di PU, nelle marche. Cena amarcord nel pesarese il 17 agosto. Ho dovuto dire che ero vegetariano, perché nessuno sapeva cosa fosse un vegano e tantomeno cosa sia l'igenismo. Probabilmente avranno pensato :" strano, eppure si lavava anche prima…..magari avrà cambiato saponetta…."
    Dico di più :nella mia vita mai incontrato un vegano eccetto la mia amica Rita, che però adotta il veganismo all'interno delle diete macrobiotiche di Pianesi. Dunque cosa ben diversa. Adesso suo figlio di 13 anni è divenuto gravemente intollerante al pelo del gatto con tanto di crisi respiratorie. Ma non gli verrà qualche dubbio sulla bontà della loro alimentazione? Io a dirgli qualcosa ci ho provato ma……

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  36. Francesco

    Qualche volta mi è capitato di leggere di qualche star di Hollywood che avrebbe adottato qualche balzana dieta crudista. Ma questo fa parte di quei comportamenti bizzosi e singolari che si possono però perdonare a un divo. Ma se a comportarci in quel modo siamo noi mortali, allora apriti cielo: o siamo dei superbi altezzosi che sputano nel piatto in cui mangiano oppure siamo considerati come degli attentatori ai valori tradizionali, alla cultura e all’identità di un popolo e della sua nazione.
    Secondo qualche statistica i vegetariani sarebbero intorno al 6% della popolazione; non sarebbe neanche male, ma i vegani sono una netta minoranza di questo 6% e i crudisti si contano ancora con le dita della mano.

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  37. lucianna

    Mi vergogno a dirlo ma quando mia figlia, tre anni fa, ci ha detto che era diventata vegana non sapevo cosa fosse. Quando però mi ha spiegato le sue motivazioni etiche non ho avuto dubbi e ho cambiato dall'oggi al domani. Ora lei è vegana 100%, io vegana 100 % e molto crudista, mio figlio vegano tendenzialmente crudista a casa e così anche mio marito che è però meno crudista e si concede qualche volta il formaggio.
    Marito e figlio quando escono con gli amici non vogliono far storie e mangiano di tutto. Secondo me è perchè la loro motivazione è salutistica e non etica, almeno non abbastanza. Mentre io e la figlia, quando mangiamo fuori siamo intransigenti.
    Per conoscere altri vegani è utile andare alle conferenze di valdo. Ora ne conosco parecchi….

    Rispondi
  38. laura

    lucianna, sei molto fortunata ad avere una famiglia omogenea in questo senso. anche le mie motivazioni sono salutistiche e non etiche, e anche io quando esco non faccio storie, a volte non dico nemmeno che sono crudista o vegana, non è necessario, dico che ho voglia di un'insalata o che non mi va la mozzarella sulla pizza. non è un problema, perchè esco molto poco, molto meglio mangiare a casa, e le insalate dei ristoranti, ha ragione francesco, apriti cielo! in generale non sento la necessità di condividere questa cosa dell'alimentazione, nè amo vederla isolata con il nome "crudista" o "vegano", o "vegetariano" giusto per farmi capire da chi non è realmente interessato, che poi si fa un'idea relativa che non è mai quella giusta. solo se trovo persone che capiscono e già condividono affronto l'argomento, altrimenti mai. infatti ne parlo solo qua sul blog, ma non è un problema per me. certo facendo vita sociale o mangiando, che so, in una mensa tutti i giorni, penso che mi sentirei un pesce fuor d'acqua, ma credo che farei di tutto perchè le mie scelte passassero inosservate, non mi piace indottrinare nessuno e invece è molto bello quando qualcuno viene di sua spontanea volontà a chiederti lumi. là però è il caso di non andare subito in fondo alla cosa, meglio lasciare che l'interesse sgorghi spontaneamente dalla persona, come l'amore!

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  39. Francesco

    Arvo, io ti dovevo una risposta da tempo, te l'ho pubblicata sotto la tesina "campane a morto per patatine, hamburger e cibo cotto" di ieri. Scusate per la lunghezza, non son riuscito a stringere di più.

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  40. Francesco

    Beh sì, molto fortunata, Lucianna, o sicuramente anche molto brava tu a gestire le cose in famiglia. Rarissimo, infatti, che un crudista riesca a condividere il suo pasto con gli altri membri della famiglia o con gli amici. La frutta non è ritenuta degna di assurgere al rango di pasto, ma tutt’al più di spuntino veloce; neppure un’insalata è ritenuta meritevole di grande studio o di adeguata preparazione e servizio. Il risultato è che il crudista finisce per consumare i suoi pasti praticamente in isolamento, condizione questa comunque migliore di quella di esser costretti a mangiare in cattiva compagnia, sotto il fuoco di fila delle insulse critiche altrui. Per cui sei veramente e doppiamente una mosca bianca, complimenti.

    Rispondi
  41. arvo

    Vien facile ridere dell'insalata. Come ho già riferito qualche tempo fa, ho ricevuto una risatina tipo "ghigno" da un collega di lavoro, il quale ha commentato così un ipotetico pasto vegano crudista di cui avevo fatto menzione :"ah, ah, no grazie…..questa roba la lascio ai conigli" Ebbene qualche mese dopo, a circa 45 anni (credo più o meno),il nostro eroe è mancato dal lavoro per oltre due mesi a causa di un mal di schiena che lui stesso ha definito atroce; per il quale ad un certo punto non sembravano servire né gli antidolorifici, né l'abbondante cortisone che i medici gli facevano assumere. Mi aggiunse :"credevo di morire!" Devo dire che ad un anno circa da quell'episodio, non ha più avuto ricadute del genere, però ormai cammina sempre semi curvo, a testa bassa e mentre il suo intestino si ingrossa a vista,è preda di frequenti mal di stomaco, dei quali, come dice lui stesso :"non si capisce l'origine" Un caso del genere, per così dire, sempre sotto i miei occhi, mi serve anche da stimolo perché vedo quale fine si può fare trasgredendo le léggi di natura….conosciute o sconosciute che siano. Belle o brutte, dure o agevoli da vivere; il discorso non cambia e la vita ti presenta alla fine sempre il conto. Il quale a volte può essere anche molto salato. Come già detto l'ambito dei dolori ossei ed articolari è il mio tallone d'Achille, così come lo è sempre stato per tutta la mia famiglia (genitori, nonni, zii più stretti ecc..) e la presenza del mio collega di lavoro spiritoso mi serve da ammonimento quotidiano. Meglio mangiare come i conigli che mangiare la polvere camminando ricurvo come il cammello….

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  42. lucianna

    Arvo, se noi mangiamo come i conigli, loro mangiano come le iene….con tutto il rispetto per le iene…
    A proposito della mia situazione familiare, sì sono fortunata. Devo dire che nulla è stato imposto a nessuno a parte il fatto che all'inizio io mi dimenticavo regolarmente di comprare il latte per la colazione visto che io non lo bevevo. Prendevo solo quello vegetale. Quindi caffè d'orzo, pane con marmellata, biscotti, quelli senza latte e uova. Per un po' siamo andati avanti così (c'era ancora la voglia della tradizionale colazione), poi è stato mio figlio per primo a voler provare con la frutta (non gli piaceva quel latte) e così abbiamo rivoluzionato completamente la colazione. Da lì il resto…
    Sono stati loro comunque ad incuriosirsi, a leggere i libri che io lasciavo per casa, ad informarsi e a provare.

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  43. laura

    ciao MarshmallowUW, io penso che non siamo tutti uguali e che ognuno reagisce secondo le sue caratteristiche strutturali, fisiche e psichice, e forse di altra natura.
    anche io sono crudista da un anno e come te ho fatto tutto in due mesi perchè avevo un problema e ho dovuto affrontare il semidigiuno da subito per poterlo risolvere (il digiuno era impossibile), convinta che qualsiasi cosa avessi non avrei dovuto "dargli da mangiare", e senza sapere nulla di igienismo. poco dopo ho iniziato a interessarmi della materia, piu cha altro per sapere cosa fare in alternativa a medici e ospedali, così ho incontrato l'igienismo e valdo ecc. la clinica gerson non la conosco, ma ho guardato il sito postato da francesco e ho visto la frase "clistere di caffè".. non so, io sono contraria a tutte le soluzioni organizzate, perchè partono da due concetti base sbagliati, secondo me, e cioè che siamo tutti uguali e che qualcuno possa fare qualcosa per noi. credo che piano piano, se uno vuole, trova la tua strada. tu sembri perseverante e hai già ottenuto ottimi risultati.
    ad ogni ognuno si trova bene dove si trova bene, a qualcuno piace pure essere forzato, ciò che dico vale per me.
    il passaggio alla frutta è stato anche per me motivo di elminazione di gonfiore, dolori addominali e cattivi odori corporei, e questo mi ha convinto e mi aiuta a perseverare. ho eliminato qualsiasi cosa faccia male, caffè, zuccheri, proprio tutto, e in questi ultimi giorni, essendomi concessa dei dirottamenti fuori casa, giusto perchè non faccio storie quando sono invitata fuori, mi sono buscata un giorno di febbre, raffreddore e tosse, che ho risolto a modo mio, ma che mi ha fatto molto pensare che soprattutto in prossimità del cambio di stagione bisogna essere un po' più strong. questo vale per me, ma dai tuoi sintomi, simili ai miei, anche se dal nome sembreresti un uomo e questa è un'ulteriore diversità, direi che il passaggio alla frutta è l'ideale. io tengo anche le carote, i semi e il germe di grano, che è pur sempre un cereale, ma in modica quantità ha effetti molto diversi a livello colon.
    per quanto riguarda la frutta secca, a quanto pare quasi tutti i vegani eccedono in questo senso, poichè sembra l'unica cosa solida che sazia, me compresa, ma da quando sono a sola frutta (abbondante però) vedo che non ne ho più voglia, e per colmare l'eventuale buco c'è sempre la preziosa banana, che avevo accantonato perchè mi pesava, prima.
    spero di esserti stata utile. fai bene a fare le tue prove, e se non sei malato, forse è superfluo visitare le cliniche "organizzata", e non credo neammeno tu debba aspettare chissà quanti anni, dipende forse un po da come ti sei alimentato prima.
    qualcuno dice che considerandosi sani si dà una mano all'universo a farci essere sani

    Rispondi
  44. MarshmallowUW

    Grazie mille per la tua risposta Laura! Io non ho mai superato questo gonfiore addominale e le ho provate davvero tutte perché ho visto su questo blog che ci sono molte persone con problemi simili e ho seguito tutti i consigli di Valdo. Ci ho messo anche un sacco di attività fisica, in un certo periodo mi allenavo anche 3 volte al giorno ma poi non ce l'ho più fatta perché ho inserito di nuovo i cibi cotti e questo mi ha dimostrato che la strada della sola frutta è quella da perseguire, tanto più che non è un problema per me. Mi risulta un po' difficile rinunciare alla birretta con gli amici nel weekend perché è l'unica cosa che faccio a livello sociale ma visti i miei problemi attuali direi che è meglio soprassedere per qualche mese. Hai ragione, sono un ragazzo di 27 anni e non ho mai avuto problemi, solo un lipoma nel costato. Ho iniziato questo percorso per migliorare la mia forza e la mia energia e su questo non ci sono dubbi: ho fatto passi da gigante, purtroppo al prezzo di avere la pancia sempre gonfia ma spero di risolvere con un po' di pazienza e di perseveranza. Purtroppo siamo in pochi, altrimenti nelle pizzerie servirebbero insalate degne di tale nome e a un prezzo ragionevole (mi è capitato di pagare 6 o 7 euro per due foglie di lattuga un paio di pomodorini e tre o quattro funghi) e le birrerie e i pub avrebbero una centrifuga per i succhi freschi. Renderebbe tutto più semplice sapere di poter fare serata con gli amici senza dover scendere a compromessi. Per quanto riguarda il metodo gerson condivido le tue perplessità ma credo che la soluzione dei clisteri sia per persone in condizioni gravi. A me servirebbe solo una guida per portare a termine la mia detox in modo veloce e il più indolore possibile.

    Rispondi
  45. laura

    MarshmallowUW, sei bravo alla tua età a fare una scelta del genere! la pancia gonfia sì, credo sia il problema di tutti. a me è passata da quando ho tolto l'ultimo baluardo di foglia di insalata, radicchio, per la precisione, e poi mi è rimasta ancora un po, ora va decisamente meglio, ovvero, non è gonfia ma risente un po di un anno di gonfiore, non so come dire, come se il corpo si fosse abituato, così riesco a mangiare poco e spesso, quando mangio tanto torno punto e a capo. sicchè la strada è lunga, ma sicura. ad esempio, da giovedì scorso mango solo frutta, eccezion fatta per le carote, che cmq sono radici e non verdura, pomodori, peperoni e cetrioli li considero frutta, per capirci, e non ricordo piu la sensazione di gonfiore, anche se da un po andava meglio, quindi credo che la strada della frutta sia quella giusta, almeno per un po. stamattina pensavo che questo inverno riproverò col radicchio, come esperimento, e vediamo se mi gonfia o mi sono aggiustata nel frattempo.
    quanto alla birra con gli amici, direi che ben venga, una volta ogni tanto, magari opti per quella bianca o quella leggera, perchè anche l'alcol fa il suo bel danno. ma che ti renda felice è talmente importante che non andrei per il sottile. se invece felice non ti rende e la trovi cosa inutile e magari solo un'abitudine o addirittura pallora, allora togli, come hai tolto tutto ciò che non serve al tuo corpo. con lo spirito il lavoro è lo stesso!

    Rispondi
  46. laura

    intendevo "pallosa", non "pallora", e per "spirito" non intendo certo l'alcol, non si fosse capito (non si sa mai..)

    Rispondi
  47. MarshmallowUW

    No, è chiarissimo, ma per me il lavoro spirituale è sempre stato abbastanza naturale e spontaneo e grossi problemi non ne ho, anche se a volte mi lascio prendere dallo sconforto quando vedo che il percorso verso il crudismo non è così semplice come viene dipinto. A volte ho un po' paura perché mi rendo conto che superato un certo punto non si torna più indietro e quindi mi vengono mille dubbi. In questo sicuramente mi ha aiutato tantissimo trovare questo blog prima e questa conversazione poi perché vedere che anche per gli altri la situazione è o è stata simile mi fa sentire meno solo e mi fa capire che in qualche modo posso venire a capo dei miei problemini e fastidi. Quindi grazie a tutti quelli che partecipano attivamente a questo blog e rendono le cose più semplici per chi incontra delle difficoltà, spero di poter ricambiare un giorno!

    Rispondi
  48. arvo

    E' fondamentale usare il motore di ricerca del sito, inserendo per es il nome della patologia o dell'argomento e mettersi a ricercare con pazienza. Difficilmente un argomento non è stato trattato. Uno si fa un'idea della questione ed adotta una soluzione. Altrimenti conviene scrivere direttamente a Valdo. Inoltre si può dare un'occhiata ad alcuni commenti recenti di Francesco, il quale sembra essere alquanto ferrato in materia e di queste cose ha parlato ultimamente. Io per fortuna problemi a stomaco ed intestino non ne ho mai avuti e non saprei dare indicazioni ad altri che ne hanno. L'ultimo mal di stomaco che ricordo fu quando alle scuole medie mi presi un pugno da un tizio più grande dopo una lite con un suo cugino che chiese aiuto perché lo prendevo sempre in giro.

    Rispondi
  49. MarshmallowUW

    Arvo, è proprio quello che ho fatto. Ho letto davvero un sacco di tesine e ho fatto tutto quello che diceva Valdo ma nulla ha funzionato. Ora sono tornato al crudismo quasi totale (faccio eccezioni solo per patate cotte comunque in modo conservativo e la birretta del sabato sera) e cercherò di avere pazienza mangiando frutta in abbondanza tutte le volte che ne sento il bisogno in modo da non avere più bisogno di altro e da abituare il mio corpo a questa alimentazione. Spero che così facendo I miei problemi intestinali si risolvano da soli, che poi è un concetto base dell'igienismo quello di lasciar fare al corpo e a madre natura

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  50. laura

    già. magari fai attenzione ad assumere la frutta acquosa al mattino e quella piu "fermentosa" il pomeriggio, così butti dentro tanta acqua. per me almeno vale questo, visto che ho smesso completamente di bere acqua. certo, in una mattina posso farmi fuori anche un ananas, come oggi, perciò l'acqua non serve, ma per dire che se ti mangi albicocche o pesche o banane di mattina è piu difficile il lavoro di smaltimento, chiamiamolo così.
    comunque io col motore di ricerca di valdo ho avuto un ottimo consiglio su un immediato sgonfiore della pancia su non so piu quale testina, comunque il consiglio è valido in ogni caso, perciò eccolo: tre o quattro limoni spermuti senza aggiunta di altro, bevuti subito e lontano dai pasti: se ce la fai a reggere l'aspro, dopo mezz'ora ti senti molto meglio. ho provato e funziona. vorrei capire dove no funziona il limone!
    cerca la tesina e prova, marshmallowUW!

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