LETTERA
Carissimo Valdo, ti seguo da un po’ e adesso e giunta l’ora di scriverti. Ho fatto un piccolo intervento di asportazione di un nevo con biopsia. Oggi vado a ritirare il risultato e il referto riporta quanto segue.
TESTO DEL REPERTO DERMATOLOGICO
“Lesione melanocitaria atipica pigmentata che appare interpretabile come un melanoma invasivo insorto su nevo displastico composto congeniti (C-B). La lesione coinvolge strutture sudoripare anche con figure di tipo mitotico profonde (2 ad uno spessore di 1 mm circa) ma verosimilmente periannessiali (C) e di incerto significato biologico (piccole ed inglobate nell’infiltrato). Coesiste comunque fibrosi “wiry”, consistente infiltrato a banda con plasmacellule, cospicua dispersione di pigmento melanofagico assimetrico di tipo regressivo.
Sospetti per fenomeni di invasione, dello spessore di mm 1 circa (pT1b*) su E&E di C valutati all’ispessimento fibrotico del derma papillare, lontano dall’annesso, ove si osservano anche rari nuclei atipici (talora voluminosi e con cromatina a zolle) che si miscelano a nuclei più piccoli meno atipici, al di sotto di epimermide particolarmente attenuata con nido dal tetto epiteliale praticamente virtuale.
Melanociti sono presenti al di sotto dell’infiltrato. Grave danno attinico. Indice mitotico dermico: difficile da valutare per l’infiltrato lichenoide ma, ove valutabile, si osservano talora 2 figure mitotiche in 1 HPF (almeno focalmente più di una x mm quadro) in C, con citoplasma eosinofilo. Colorazioni speciali (B-C-D): Melan A: consistente diffusione pagetoide. HMB-45: consistente diffusione pagetoide, nuance di positività della componente dermica superficiale. Il core della lesione appare compreso entro i bordi di resezione. La distanza minima dal bordo di resezione più vicino appare valutabile in circa mm 0.9 su D.
MI STANNO SPINGENDO ALLA TAC E ALLA SALA CHIRURGICA
Confesso che molti punti citati non li ho capiti, fatto sta che mi stanno “spingendo” a fare una Tac nonché un intervento chirurgico per i linfonodi sentinella! Chiedo un tuo parere in merito e più generalmente sul melanoma in questione. Ti ringrazio anticipatamente! Un caro saluto. Emanuele da Trieste
RISPOSTA
MELANOMA E CANCRO DELLA PELLE
Ciao Emanuele. Sintetizzando i vari siti di dermatologia, si usano termini e concetti generalmente impregnati di tecnicismo esasperato e del solito terrorismo medico. Si parte dall’idea pessimistica di essere di fronte a qualcosa di particolarmente grave e si tende a sbigottire il paziente, togliendogli in anticipo ogni spazio di speranza e ogni possibilità di sbocco alternativo, quasi non esistessero al mondo fenomeni tipo la remissione spontanea, quasi che il corpo fosse votato alla degenerazione cancerosa e mai all’auto-guarigione, quasi che la diagnosi medica fosse qualcosa di definitivo, di assoluto e di scontato.
TERMINOLOGIA MIRATA A SPAVENTARE
Già usare il termine cancro fa tremare chiunque. Già chiamare un tumore della pelle con la parola di melanoma maligno, subdolo e aggressivo, mette il panico a chiunque. Metterei dunque un freno e un filtro a questo tipo di descrizioni dogmatiche e spaventevoli, fatte apposta per gettare i pazienti frastornati nelle mani della chirurgia asportatrice e chemioterapica.
I MELANOMI DAVVERO GRAVI SONO ASSAI RARI
Il cancro della pelle, detto anche melanoma maligno, prende dunque nome dai melanociti che sono le cellule della pelle. Il melanoma maligno è un tipo di tumore molto aggressivo e subdolo che può anche non essere visibile sulla pelle del paziente. Fortunatamente si tratta di un cancro molto raro che purtroppo nella maggior parte dei casi è di difficile diagnosi e, quando si arriva al responso spesso è troppo tardi per iniziare una terapia. Si imputano il sole, i lettini e le lampade solari, come le principali cause di sviluppo di melanoma maligno.
TENERE IN ALLERTA LA POPOLAZIONE
Come per tutti i casi di tumore, anche nel caso specifico del melanoma maligno, le possibilità di guarigione dipendono dallo stadio del cancro. Più è tempestiva la diagnosi e più alta è la percentuale di successo e di guarigione. Nel caso contrario, quando la diagnosi è un tumore con uno stadio avanzato, le probabilità di guarire sono poche. Ovvio che anche qui si sente forte il linguaggio chirurgico. Si chiedono diagnosi anticipate non certo per vaghi scopi culturali, ma per un via libera all’intervento operatorio. Esattamente come succede nel caso del tumore al seno e alle altre parti del corpo.
IL MELANOMA COLPISCE LO STRATO PIÙ PROFONDO DELLA PELLE
La prevenzione anche in questo tipo di tumore è molto più semplice. Una persona che ha una carnagione chiara, con molti nei, deve prestare attenzione a qualsiasi modifica, sia nella forma che nel colore, che riguarda i nei. Il melanoma maligno è la forma tumorale più grave che colpisce la cute. La pericolosità e l’aggressività di questo male è data dal fatto che il tumore colpisce lo strato più profondo della pelle, col rischio ovviamente di diffondersi in tutto il corpo. Le parti del corpo dove il melanoma si sviluppa con più frequenza sono la schiena, gambe, braccia e viso, anche se ogni parte del corpo può essere interessata.
CARATTERISTICHE DEL MELANOMA DEFINITO MALIGNO
Contrariamente ai nei, i melanomi maligni si presentano con una forma irregolare, sono più grandi di 6mm, possono sanguinare ed essere pruriginosi. È stato fatto una sorta di elenco di come si presenta un melanoma. Questo elenco si chiama ABCDE, assai facile da ricordare. A sta per asimmetrico, nel senso che il melanoma non ha una forma regolare. B sta ad indicare che il bordo del melanoma non è lineare bensì spigoloso. C sta ad indicare che non ha un colore uniforme, e che può presentare contemporaneamente più colori. D sta ad indicare la dimensione, che se è superiore ai 6mm richiederebbe una visita specialistica. Infine E indica l’evoluzione del neo, ovvero cambiamenti nella forma, nel colore e nella dimensione del neo.
PENSARE IN NEGATIVO SIGNIFICA CEDERE E SPALANCARE LE PORTE AL CANCRO
I medici sono dei negative thinkers professionali e tendono a trasmettere il loro virus alla massa che, più per forza che per amore, li segue. Per loro, non esiste modo e non esiste dieta al mondo capace di modificare la situazione. L’igiene invece insegna esattamente l’opposto. Occorre sempre essere positive thinkers, pensando in positivo, pensando che il problema ce lo siamo creato noi medesimi e che pertanto possiamo avere un ruolo decisivo anche nel risolverlo.
LA STRABILIANTE GUARIGIONE DI JOHN MANN DA MELANOMA MALIGNO
Prendo una interessante pagina dal testo The Health Revolution di Ross Horne, che riporta la testimonianza di Peter McLarty, dirigente nel 1980 di una grossa azienda ingegneristica di Perth in Australia, e colpito da una forma leucemica grave e giudicata inguaribile e mortale. Un amico mi aveva presentato John Mann, che sette anni prima aveva contratto un melanoma maligno. I medici gli avevano pronosticato qualche mese di vita soltanto. Lui non accettò il loro verdetto e, adottando una rigorosa dieta vegetariana vinse il melanoma. Dopo aver ascoltato per filo e per segno la sua vicenda, decisi di diventare vegetariano nel febbraio 1981.
DIETA ANTICANCRO PRATICATA CON SUCCESSO DA PETER McLARTY
Pianificai la mia dieta in modo metodico. Nella prima fase puntai a un processo depurativo del corpo per ripristinare in esso una condizione chimica di tipo alcalino. In pratica una intera settimana mangiando solo uva in continuazione da mattina a sera, con pasti sazianti ogni due ore. Nella seconda fase intermedia passai ai centrifugati vegetali ogni tre ore, per un’altra settimana. Nella terza fase il regime diventò essenzialmente vegan-crudista stabile, con tante insalate crude, tante mandorle e noci e con frutta abbondante. Dopo un paio di mesi, cominciai ad assumere anche vegetali cotti al vapore, minestroni di verdure, purè di patate.
VITTORIA INCREDIBILE SULLE CELLULE LEUCEMICHE, CON PROVE DEPOSITATE ALL’ANDERSON HOSPITAL DI HOUSTON
Dopo un anno di dieta vegana, feci qualche test di controllo e le cellule leucemiche erano già scomparse nel sangue, mentre rimaneva ancora qualche traccia a livello di midollo spinale. Dopo 15 mesi, il test sul midollo, eseguito all’Anderson Hospital di Houston-Texas diede esito del tutto negativo. Niente più cellule leucemiche maligne nel mio organismo. Una vittoria incredibile su una forma di cancro che la medicina aveva definita frettolosamente mortifero.
DIETA VEGANA FORMIDABILE RISPOSTA A TUTTE LE MALATTIE E AL CANCRO IN PARTICOLARE
La mia esperienza autoguaritiva mi ha pure spinto a leggere e a studiare molti altri casi, oltre che ad incontrare altra gente con gli stessi problemi di cancro, di leucemia e di melanoma, risolti brillantemente. Mi ha anche portato alla convinzione assoluta che la dieta vegana è la migliore risposta a tutte le malattie del repertorio medico. Una dieta vegana, combinata con uno stato mentale rilassato e libero da preoccupazioni e da stress, rappresenta la risposta risolutiva ad ogni condizione cronica e soprattutto ad ogni forma tumorale.
LA DIETA RIGOROSA FUNZIONA ECCOME!
Per una persona che sta bene e che sta mangiando liberamente di tutto, non è facile rinunciare ai cibi che piacciono. Questo è comprensibile. Non è facile adottare di punto in bianco una rigorosa dieta vegetariana anche accettandone la logica. Ma quando il tempo arriva, quando uno si trova di fronte a una patologia definita senza scampo, la scelta drastica diventa indispensabile, e funziona. Garantisco che funziona!
LA CUROMANIA DEL RECIDERE, DEL BRUCIARE E DELL’ASPORTARE
In conclusione siamo alle solite. L’idea privilegiata della medicina rimane quella di tipo curomane, consistente nel far sparire al più presto con le buone o le cattive ogni presenza cellulare estranea del corpo, quasi che il problema consistesse nel materiale stesso, nelle sovracellule cancerose che nulla hanno in realtà di maligno se non la caratteristica di essere prolificanti e sovracrescenti.
IL PROBLEMA REALE NON STA NEL TUMORE MA NELLE TUMOROSITÀ
Alla medicina non passa nemmeno per la testa che occorre asportare dal corpo non tanto il sintomo tumorale, non tanto l’incapsulazione, il nodo o il materiale guasto, quanto la tumorosità del corpo, ossia la tendenza di un determinato organismo a produrre tumori, determinata ovviamente da precise cause comportamentali, dietologiche e iatrogene a monte, e non da circostanze strane e misteriose.
GUARIRE LA GENTE SAREBBE UN CLAMOROSO ERRORE
Diciamo pure che alla medicina non interessa affatto esperire questo tipo di strada guaritiva. Si correrebbe il rischio di guarire davvero la gente, eventualità temuta, odiata ed indesiderata, in quanto porterebbe a disoccupazione e disastri economici nelle cliniche e negli ospedali. Viviamo in un mondo coalizzato a favore della malattia e non certo della salute, questa è la realtà dei fatti. Con un mondo pieno di malati il business è assicurato. Con un mondo di sani si fa la fame.
TESINE DA LEGGERE
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Valdo Vaccaro
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