LETTERA
LE MANICOMIALI MEDICINE CONTRO IL CANCRO
Caro Valdo, a quando una tesina sulle medicine manicomiali usate contro il cancro? Un mio amico, dopo una vacanza a L’Avana, in visita a una sua amica cubana, mi ha narrato del famoso serpente blu, il cui veleno pare essere curativo nei riguardi del cancro. E che dire di quell’alga delle Marianne, a 10.000 metri sott’acqua, estremamente rara, e che dopo una serie di incredibili raffinazioni, da 1 tonnellata di materiale ti offre 1 milligrammo di prezioso succo che nessun comune mortale potrà mai comprare, in quanto costerà un milione di euro all’etto?
NESSUNA LOGICA E NESSUN COLLEGAMENTO
Ma questo è nulla. Mi viene in mente l’assurdità di tutto questo balletto. Cosa c’entra e come mai ci potrà entrare il veleno di una serpe cubana e di un’alga del Pacifico con il cancro nostrano di Fidenza o di Canicattì? Cosa ci azzecca il succo di un rettile o un vegetale marino con i nostri disastri interni di scimmie antropomorfe e trasgressive?
LA GENTE È SPAVENTATA AL PUNTO GIUSTO
L’assurdità di certe pseudo-cure e di certe pseudo-medicine sta nel fatto che la gente, come giustamente tu stesso affermi, venderebbe l’anima al diavolo, incluse la casa e la mobilia, per una serie di fiale magiche, che al massimo provocheranno altri tumori ed ulteriori sfracelli. Parliamo di gente indebolita dalle malattie e terrorizzata dalla terribile parola “tumore”, mescolata e confusa di proposito con i termini più ancora agghiaccianti di “cancro e metastasi”.
UN ATROCE CONTESTO TERMINALE
Anche io Valdo, come tanti altri, ho visto morire di cancro, o di cure sbagliate, un parente o un amico. Mia zia, ad esempio, e aveva solo 63 anni. Successe nel 2007, al reparto Oncologia dell’Ospedale di Teramo. Fui l’ultimo nipote ad andarla a trovare. Stava immobile sotto le lenzuola, respiro stentato e rumoroso, un occhio spalancato e l’altro semichiuso. Un’espressione che, se non fosse stato atroce il contesto, si sarebbe detta buffa o grottesca. Eppure, nonostante non parlasse più e non riuscisse nemmeno a muoversi, riconosceva, ed ebbe la forza residua di girare il capo verso il letto alla sinistra, per significare che nel letto accanto, pochi minuti prima, un’altra donna molto più giovane era spirata per un cancro alle ossa.
LA POVERETTA DEL LETTO ACCANTO
Chissà poverina cosa deve aver pensato in quel momento. Mia madre racconta che la giovane con l’osteosarcoma si lamentava e urlava di dolore in continuazione. Tanto che mia zia, prima di cadere in coma, espresse più volte il suo disappunto per quelle insopportabili manifestazioni di sofferenza. Ricordo di essere stato male per molti giorni.
VEDERE LA MORTE IN FACCIA FA MOLTA IMPRESSIONE
La morte l’ho vista in faccia diverse volte. Un cadavere sul letto, attorniato da parenti in lacrime fa effetto. Osservare un malato terminale, pesto eppur ancora cosciente, strazia l’animo e ti fa star male, se sei solo un po’ sensibile. Io mi reputo supersensibile, ed è anche per questo che la mia volontà di accelerare il mio percorso vegano ed eliminare le carni fu attuata in quel mentre, anche se non venne completata come nell’autunno 2010, grazie a te e all’igienismo.
LA GENTE RAGIONA SOLO QUANDO È IN REALI DIFFICOLTÀ
Il dramma è che la gente non vuol capire come stanno le cose. Non vuol capire che, a furia di arrosti, porchette, pesci e compagnia bella, va verso l’infarto, l’ictus e il cancro. Come mai se gli passo il mio memo vegan veloce, composto al 95% da stralci delle tue tesine e il resto da mie osservazioni ironiche e di colore, mi spernacchiano, e dopo finiscono per cagarsi sotto, non appena vanno a farsi qualche analisi del sangue?
LE LACRIME DI COCCODRILLO
Se gli esiti sono buoni festeggiano per un po’ a bistecca e champagne, fino a quando un giorno li senti piangere in greco, alla novella dello specialista che gli canta: “Neoplasia al colon e diffusa metastasi”. Mia zia morì poche ore dopo la mia visita. Ci arrivò la telefonata dall’ospedale il giorno dopo, di prima mattina.
Camillo, da Teramo
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RISPOSTA
LE RESPONSABILITÀ DELLA MEDICINA SONO EVIDENTI
Ciao Camillo, ti ringrazio per il toccante e realistico messaggio. Per quanto fenomeno naturale ed inevitabile, è difficile non trovare nella morte qualcosa di negativo, di drammatico e di disperante, soprattutto quando la gente muore male, in sofferenza, e magari prima del tempo. Ti spedisco in allegato una decina di tesine che ho scritto sull’argomento. In particolare “Zona tumore e Zona cancro”, che sintetizza la situazione davvero incresciosa a cui ci ha portato la medicina contemporanea, mossa com’è da enormi interessi economici, da spropositata voracità finanziaria, e da scarsissima voglia di far star meglio la gente.
LA RICERCA SUL CANCRO È IN REALTÀ UNA RICERCA SUI SOLDI
Come hai giustamente rilevato, il problema tumorale non è affatto qualcosa di irresolubile, come si tende a presentarlo. Ancor meno si tratta di un problema da risolversi con sostanze strane ricavate nei modi e nei posti più strani. Ma solo in quel modo la medicina può ottenere fondi e finanziamenti per la sua eternamente inutile ricerca sul cancro. La ricerca sul cancro è in realtà una ricerca di soldi e niente altro che di soldi. Tumore e cancro non hanno nulla di misterioso, a patto di volerli conoscere e di volerli guarire. Il problema è che tale volontà manca del tutto.
FARE I SOLDI NON È VIETATO, SE I RISULTATI ARRIVANO
A certi medici preme più l’appartenenza al Club Ferrari che la salute della gente. Alla Coca-Cola e alla McDonald’s preme più prendersi i mercati che pensare all’impatto insidioso dei loro prodotti sui consumatori. Fare i soldi non è vietato. Non è nemmeno immorale, se si accumulano producendo qualcosa di buono e di innocente.
LE MULTINAZIONALI SONO MOSTRI DI CINISMO E DI VORACITÀ
Se domani la Coca-Cola e le varie multinazionali del cibo e della bevanda riconoscessero i loro misfatti, e mettessero a disposizione della gente i loro capitali per piantare arbusti, verdure, alberi da frutto, si potrebbe sempre perdonarle e riprendere con loro un dialogo costruttivo. Ma queste ditte sono autentici mostri di cinismo e di voracità. Mi perdoni la ditta di Atlanta. Non è accanimento contro di essa, non ne avrei motivo personale. Trattasi di semplice citazione comoda e simbolica, per non stare a ripetere in continuazione Pepsi-Cola, Monsanto, Pfizer, Kraft, Philip Morris, Nestlè, Danone, Parmalat, ecc.
UNA SISTEMATICA DEDIZIONE AL MALE
La Coca-Cola dicevo, anziché redimersi, si ingrandisce giornalmente in disinteresse ed ingordigia, in noncuranza e dispregio verso l’uomo e la natura. Viene fuori con altri 100 marchi, con Fanta e Seven-Up, con bevande alla theina ed alla caffeina. Quando si mette poi nelle acque minerali, punta alla Bonaqua, ovvero su un’acqua volutamente insana e rovinata da alta presenza minerale, chiaramente disorganica. Un insulto sistematico e continuato alla natura e alla vitalità, a base di acque sbagliate, di bollicine ammalanti, di zuccheri dopanti, di aspartami cancerogeni e di caffeine acido-uricizzanti.
DOPPIO DISPETTO UGUALE DOPPIO GUADAGNO
I Ministeri della Salute, se svolgessero davvero il loro ruolo istituzionale, ricordandosi di essere Ministeri della Salute e non dell’Ammalamento, dovrebbero fare delle autentiche crociate contro chiunque si muova in senso contrario e contradditorio al benessere degli abitanti. Ma anche lì assistiamo al gioco universale della insaziabilità e della corruzione. Al gioco ipocrita e bastardo di chi tira le fila, di chi manovra i pagliaccetti del teatrino. Una colonizzazione senza precedenti della politica Una resa incondizionata al nemico. Sia nella fase di creazione delle patologie, che in quella, ancor più redditizia, della terapeutica. Meglio mangiarci sopra due volte, piuttosto che una sola.
Valdo Vaccaro
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