LETTERA
UN CONSIGLIO SULLA CONVIVENZA TRA DUE GIOVANI CHE SI AMANO
Ciao Valdo, mi chiamo Max, ho 26 anni e ti scrivo perché ho un problema diciamo così “sentimentale”. Visto che ti interessi anche di questo (faccio riferimento ad alcune tesine tipo “Il dramma del fico e della fica“, “L’ansia da prestazione e la terapia d’urto“, ed altre), volevo chiederti consiglio.
GIÀ LA PAROLA MATRIMONIO MI OPPRIME
La mia compagna vorrebbe sposarsi. Stiamo insieme da 6 anni, la amo, sto bene con lei ma l’idea di sposarsi non la condivido proprio. Voglio vivere con lei, ma l’idea del matrimonio mi opprime. Oltretutto sono perfettamente d’accordo con quanto scrivi tu sul matrimonio, che alla fine diventa una tomba del sesso e dell’erotismo. Sono d’accordo con te quando dici che la sessualità è anche voglia di trasgredire e di rompere il cerchio degli impedimenti morali.
QUANDO COMANDAVANO LE DONNE LE COSE ANDAVANO MEGLIO
Non è che io sia portato a tradire ma insomma questo argomento porta anche verso quella direzione, a meno che non intendiamo il rapporto tra uomo e donna, un po’ come lo intendo io. Nelle antiche società matriarcali e pagane il sesso era libero senza tabù e senza morali, c’erano i riti di fertilità e persino le orge rituali tantriche, e il sesso non era per forza monogamico!
COME GIUSTIFICHI LA TUA CONDIZIONE DI UOMO SPOSATO?
Ho letto libri di Wilhelm Reich e quelli del Tantra indiano che parlano di queste tematiche. Tutto sempre senza gelosie, senza manie di possessione dell’uno sull’altro, e senza le perversioni che, assieme ai divieti, hanno minato la sana sessualità e di conseguenza anche la vita psichica delle persone. Da quanto scrivi tu nelle tesine penso che ti troverai completamente d’accordo con me. Ma allora mi chiedo come tu abbia fatto a sposarti, se scrivi tutte quelle cose contro la condizione matrimoniale? Che consigli puoi darmi in merito? Grazie di cuore per tutto quello che stai facendo. Max
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RISPOSTA
IL MATRIMONIO MONOGAMICO DI TIPO CATTOLICO
Ciao Max, l’argomento che sollevi è di grande attualità. Coinvolge fortemente abitudini, regole, sentimenti, leggi, religioni. Nella nostra società a prevalenza cattolica e cristiana vige il matrimonio monogamico, indissolubile ed eterno tra due persone di sesso opposto, in vista di formare un nucleo familiare che generi possibilmente dei figli per la propagazione della specie. Nel rituale del matrimonio si parla di tante belle cose, tutte importanti, tipo amore, fedeltà, rispetto, in tutte le circostanze della vita, nella gioia come nel dolore, nella fortuna come nella disgrazia, nella salute come nella malattia.
UN FANTASMA CHIAMATO SESSO
Di sesso se ne parla poco o e niente, come se non esistesse. Diciamo pure che il tutto viene rimosso dal cerimoniale e dalla mente, ma rimuovere non significa affatto risolvere. Rimuovere vuol dire cacciar dentro i problemi alla rinfusa nei meandri della psiche e del sistema ormonale. Questa lacuna salta poi fuori alla prima occasione. L’imbambolamento iniziale, chiamato innamoramento, copre inizialmente tutte le lacune e tutte le incongruenze ma, non appena passa, si devono fare i conti con la dura realtà.
LA SOLUZIONE MUSSULMANA
Nelle vicine società islamiche, ci sono altre regole ancora, e chi ha la possibilità economica di avere più mogli può sposarne un certo numero, quattro o anche di più secondo le consuetudini dei vari paesi. Ma in ogni caso parliamo sempre di società maschiliste, dove è l’uomo, almeno in apparenza, a stabilire le regole e a farla da padrone. Che poi le mogli abbiano modo di rifarsi in tanti modi, erodendo progressivamente e in sordina il potere dei mariti e giostrando il tutto a loro vantaggio e a loro piacimento, è un’altra questione.
L’INADEGUATEZZA DELLA FORMULA MATRIMONIALE È EVIDENTE
Se la formula matrimoniale cattolica fosse perfetta, funzionale e magari anche benedetta da Dio, come pretende la Chiesa, reggerebbe meglio alla prova dei fatti. La realtà è sotto gli occhi di tutti, e soprattutto sotto gli impietosi numeri delle statistiche. Divorzi e separazioni ufficiali sono all’ordine del giorno. I drammi del convivere quotidiano evidenziano l’inadeguatezza delle formule e degli schemi, la loro incapacità di risolvere i disagi e le incompatibilità tra coniugi costretti a vivere loro malgrado sotto lo stesso tetto.
LA VITA È BELLA PERCHÉ È VARIA
Non pretendo di possedere la verità e nemmeno di dare il buon esempio. Credo in ogni caso che sta a ciascuno di noi trovare delle forme accettabili di compromesso, al di là degli schemi e delle convenzioni sociali e religiose. Girando per i vari continenti ne ho viste di tutti i colori, per cui non mi sclerotizzo a dire che una formula sia giusta e l’altra sbagliata.
AL MONDO NE SUCCEDONO DI TUTTI I COLORI
Ho incontrato mariti che al solo veder la moglie sorridere o dire buongiorno a un altro uomo, le saltano addosso gelosi e sospettosi, possessivi all’inverosimile. Ho visto emiri arrivare in alberghi di lusso e prendere possesso di interi piani per accomodare una trentina di donne del proprio harem. Ne ho visti altri disposti a porgerti la propria compagna sul palmo di una mano.
NIENTE GIUDIZI MORALI
Ho imparato pertanto a non dare giudizi morali, ma soltanto giudizi di merito. Se un rapporto funziona, se la gente sorride in modo genuino e non a denti stretti, non con la maschera e la voglia di mostrarsi diversa da quello che è veramente, mi faccio una opinione positiva. Se vedo dissonanze, tensioni, sentimenti di odio malcelato, istinti possessivi, insane gelosie, prendo nota che qualcuno soffre terribilmente all’interno di un serraglio o di una gabbia.
NON HA SENSO DISTRUGGERE O DEMONIZZARE LA FAMIGLIA
Non mi ritengo affatto un acerrimo critico della famiglia di tipo cristiano. Provengo dopotutto da una realtà laica ma abbastanza vicina a quel prototipo. Provengo da una famiglia felice, da una famiglia modello, priva di drammi interni, priva di tensioni celate. E riconosco che esiste una moltitudine di persone che vivono felici e contente in quel tipo di nucleo sociale. La formula uomo-donna-bambini (propri o adottati) funziona egregiamente anche in realtà diverse dalla nostra, per cui sarebbe folle teorizzarne la distruzione, senza avere in mano un’alternativa valida.
LIBIDO E PACE DEI SENSI STANNO AI POLI OPPOSTI
La mia critica è rivolta piuttosto a chi cerca invano all’interno della famiglia qualcosa che non esiste, e cioè la libido, l’erotismo, l’eccitazione, l’appagamento sessuale. L’eros tende ad essere qualcosa di libero, di spontaneo, di poetico, di casuale, di vagabondo, di impossibile, di vietato, di trasgressivo, di svitato, di sregolato e di extra-familiare. Nella famiglia uno può solo cercare la pace dei sensi, l’armonia, la serenità, la pacificazione, ovvero la decapitazione virtuale del membro.
LA MOGLIE È TUTTO FUORCHÉ UN OBIETTIVO EROTICO
Vivere a stretto contatto con una persona porta a delle inevitabili trasformazioni. La moglie diventa tante cose importanti, diventa tua sorella, tua madre, tua figlia, tua socia, tuo carabiniere, tua spina nel fianco, tuo angelo custode, e diventa soprattutto la madre dei tuoi bambini. Diventa tutto fuorché la tua amante, fuorché la tua conquista, fuorchè un obiettivo erotico. Come fai a conquistare qualcuno che hai già colonizzato, conosciuto e riconosciuto troppe volte? Ovvio che lo stesso discorso può essere fatto dalla donna, visto che siamo giustamente in regime di pari diritti e pari doveri.
IL MATRIMONIO È LA TOMBA DEL SESSO
Arriverei a dire che l’erotismo più sbagliato, più illogico ed improbabile è proprio quello all’interno del matrimonio, essendo marchiato da valori negativi quali la routine, la ripetitività, la noiosità, l’obbligatorietà, la penosità e il ridicolo delle mogli che cercano invano di fare le civette per galvanizzare le voglie sopite e sotterrate dei rispettivi mariti. Ed è proprio in questo senso che Wilhelm Reich ha coniato la celebre frase “Il matrimonio è la tomba del sesso”. Un magnifico libro sull’argomento è Matrimonio e morale, di Bertrand Russell.
MA È ANCHE UN GUSCIO PROTETTIVO
Non dimentichiamo però che l’istituto matrimoniale va visto anche come meccanismo sociale. Trattasi di un guscio protettivo, anche di tipo economico, soprattutto per la parte più debole che in genere è la donna. Ci sono aspetti legali. Ci sono complicazioni a non finire con l’arrivo dei figli. Ogni coppia ha la sua storia e le sue vicende da raccontare.
PERCHÉ MI SONO SPOSATO?
La domanda sul perché mi sia sposato, nonostante le mie idee vagamente libertine, va inserita nel contesto di cui sopra. Rispondere singolarmente al quesito ha sicuramente dei limiti, e dovrei coinvolgere la mia compagna di viaggio. Ti posso dire che si è trattato di un classico innamoramento reciproco, con la sua congrua quota di romanticismo. Togliere una ragazza cinese dal suo ambito familiare non è assolutamente cosa facile e scontata.
UN’ESPERIENZA CHE, TUTTO SOMMATO, RIFAREI
La Kathleen, dopo aver lasciato la Cathay Pacific Airways di Hongkong, aveva trovato un impiego alla Bank of America in San Francisco, e si trattava di decidere se vivere assieme o no. Non c’erano pressioni particolari da parte di nessuno. Suo padre aveva aperto un ristorante a Pittsburgh in Pennsylvania, ed è lì che ci sposammo nel 1989. Bei ricordi, belle emozioni, cose di cui non sono pentito e che rifarei, indipendentemente dalle mie idee sulla sessualità e sul matrimonio.
SI PUÒ VIVERE BENISSIMO ANCHE SENZA VINCOLI MATRIMONIALI
Alla fine qual è il consiglio che ti posso dare? Il miglior consiglio in questi casi è quello di non dare alcun consiglio. Trattasi di problemi strettamente privati e personali. Ritengo comunque che nulla impedisca a te e alla tua ragazza di convivere felicemente senza vincoli matrimoniali. Sbaglierebbe lei ad esercitare qualche pressione. Volersi bene significa andare incontro alla persona amata, non imbrigliarla o metterla in difficoltà.
LA PRETESA DI GARANTISMO HA I SUOI BUONI MOTIVI
Occorre però un reciproco chiarimento. Qualora le cose andassero male e ci fosse una separazione, chi dei due sarebbe più penalizzato economicamente e socialmente? In questo tipo di società, dove la donna sola e la ragazza-madre vengono tuttora guardate con pregiudizio, è comprensibile che le femmine cerchino più dei maschi la garanzia matrimoniale. Il tuo nicchiare e rifiutare su questo può sicuramente suonare come un segno di limitato interesse, o come un sintomo di scarsa attenzione nei suoi riguardi. Opportuno dunque che tu le dia qualche garanzia sostitutiva.
Valdo Vaccaro
Questa società è permeata dal Modello Dominatore, anche nell'amore.
http://germanuscaput.blogspot.com/2012/01/la-dominazione-nellamore.html
PS
MAX! Non sei il solo a sentire che amore e sessualità potrebbero essere vissute diversamente. Contattami su FB: Germano Caputo Licastro
VALDO: A quando il primo volume dedicato a salute, sessualità e amore?