TUMORI E MAMMOGRAFIE SONO COSE DEI NOSTRI GIORNI
Saran belli gli occhi neri, saran belli gli occhi blu, ma le gambe, ma le gambe a me piacciono di più. Questo era uno dei pezzi favoriti del mitico dr William di Tavagnacco, usando come microfono un bicchiere vuoto che gli avventori domenicali del Bar al Tram di Artico ed Amabile provvedevano a rimboccare di vino rosso ad ogni nuova canzone.
Saran belli gli occhi neri, “Ma un biel par di tettes mi fas deventà mat” (ma un bel paio di seni mi fa impazzire), aggiungeva di suo in friulano, alla fine del noto ritornello. Non erano i tempi di Marco Caco. Erano gli ultimi anni ’70, una quarantina di anni fa.
Il cancro non era ancora all’ordine del giorno. Non si sapeva nemmeno che esistesse il tumore al seno, e tanto meno si parlava di mammografie. Chi l’avrebbe mai detto che questa parte nobile e attraente della donna, motivo di orgoglio femminile e di desiderio per i maschi, potesse trasformarsi repentinamente da zona anatomica eccitante in area corporale a rischio?
CIFRE DA FAR SPAVENTO
Ogni anno in USA 230.000 donne sono diagnosticate di tumore al seno e 40.000 di esse muoiono. Il breast cancer o cancro al seno non arriva d’improvviso. Quando viene scoperto può essere stato lì per decine di anni.
Quella che poi i medici chiamano “diagnosi precoce” è letteralmente una presa in giro. I casi in realtà sono due: o non si scopre un bel niente, oppure quando la crescita tumorale appare evidente si tratta già di una diagnosi tardiva, buona solo come scusa per procedere con tutto il resto.
IMPEDIRE L’INSORGENZA CON UNA REALE E NATURALE PREVENZIONE
Una donna viene considerata sana fino a quando non evidenzia i sintomi del breast cancer. Ma se ha ospitato per 20 o 30 anni una presenza maligna, o una condizione di intossicazione e di tumorosità, poteva davvero essere considerata sana?
Succede che donne 20-55enni, morte per incidente stradale, hanno rivelato nelle loro autopsie la presenza di un tumore al seno occulto o nascosto nella misura del 20 per cento. Per questa ragione tutte le donne (ma vale anche per i maschi comunque) devono adottare una dieta e uno stile di vita capaci non solo di impedire l’insorgenza e la fase iniziale del tumore, ma anche la fase successiva, durante la quale esso si sviluppa abbastanza fino a porre una reale minaccia.
IL RIMEDIO ESISTE E NON STA IN FARMACIA QUANTO NEL CARRELLO DELLA SPESA QUOTIDIANA
La buona notizia è che mangiando sano e vivendo sano si è in grado di rallentare la crescita di qualsiasi tumore nascosto. Insomma ognuno può vivere a lungo anche con il fardello di un piccolo tumore addosso, piuttosto che morire a causa di esso, o a causa di chi pretende di estirparlo. Una o due cellule cancerogene non fanno male a nessuno.
Diverso è il caso di un miliardo di cellule tumorali, contenute in un comune tumore rilevato in mammografia. Come tutti i tumori, il breast cancer o carcinoma mammario comincia con una cellula che poi si divide in 2, in 4 e in 8. Ogni nuova divisione corrisponde a un raddoppiamento del tumore.
Basandoci sulle autopsie, il 39% delle donne 40enni hanno dei cancri in crescita ma troppo piccoli per essere rilevati dalla mammografia. Questo è il motivo per cui non bisogna attendere l’esito dei propri esami del seno per dare una svolta alla propria vita, cioè mangiando e vivendo sani secondo natura. Bisogna agire subito a partire da stasera.
RACCOMANDAZIONI SPECIALI DELL’AIRC, CANCER RESEARCH AMERICANO (WORLD LEADER AUTHORITY)
Si tratta di consigli per la prevenzione. A parte le cose ovvie e scontate, come il non masticare tabacco, non fumare sigarette normali e nemmeno sigarette elettroniche, domina il cambio radicale della dieta nella direzione dei cibi integrali, vegetali, cereali, frutta e legumi.
Già questa semplice scelta innovativa, da sola, taglia di netto il rischio tumorale ed anche il rischio di tutte le altre patologie intermedie. Si vuole una prova concreta? 30.000 donne in post-menopausa e con presenza tumorale, monitorate per 7 anni dall’AIRC, dati citati dal dr Michael Greger. Limitando l’alcol, assumendo dieta vegetale e mantenendo il peso normale, il 62% di esse hanno ridotto di oltre la metà il rischio tumorale.
Dieta vegetale e camminate regolari rendono le difese dal cancro moltiplicate già dopo 2 settimane! Il sangue di queste donne è stato misurato due settimane dall’inizio del test e, in queste 2 settimane iniziali, il 20-30% delle cellule cancerogene iniziali risultarono eliminate. Il netto miglioramento dovuto a una riduzione dell’ormone cancerogeno GH (growing hormone) IGF-1.
SONO LE NOSTRE SCELTE A DETERMINARE LA FORMULA DEL NOSTRO SANGUE, DEL MICROBIOTA E DEL SISTEMA IMMUNE
Che tipo di sangue volete per il vostro corpo? Che tipo di sistema immunitario? Che tipo di microbiota? Che tipo di MEC o di matrice extra-cellulare, ovvero che tipo di mesenchima (liquido che circonda e sostiene tutte le cellule del corpo)?
Da rilevare che eliminando rigorosamente l’assunzione di alcol, le donne del mondo otterrebbero già grossi risultati, visto che 50.000 morti precoci per tumore al seno vengono attribuite al Light Drinking (il bere leggero o ricreazionale).
RUOLO DELLA MELATONINA
Durante il giorno la pineale è inattiva e si riposa. Ma non appena si fa buio essa si attiva e comincia a pompare melatonina nel sangue. Il suo picco attivo è tra le 2 e le 5 del mattino. Oltre che regolare il sonno, la melatonina gioca un ruolo nella soppressione della crescita tumorale e in particolare nella crescita del tumore al seno.
Le donne cieche, ricchissime di melatonina che lavora in loro anche di giorno, hanno un rischio di tumore al seno dimezzato rispetto alle donne vedenti. Al contrario, le donne che lavorano nei turni di notte subiscono un rischio moltiplicato.
L’assunzione di carne rossa o bianca abbassa la produzione di melatonina ed è cancerogena anche per questo. Camminare almeno un’ora al giorno aiuta a mantenersi in forma, incrementando serotonina che va ad energizzare la melatonina, con notevole riduzione del rischio tumorale.
RUOLO DELLE AMMINE ETEROCICLICHE (HCA) E DEL FENIL-IMIDAZO-PIRIDINA (PHIP)
Arrostire, grigliate, friggere e infornare porta a superare i 100-110°C comportando formazione di HCA noto cancerogeno per seno, colon, esofago, polmoni, pancreas, prostata e stomaco. Il PHIP-phenyl-imidazo-pyridine, abbondante nelle carni cotte, ha potenti effetti simil-estrogenici e cancerogeni.
Le HCA ammine eterocicliche si trovano pure nel fumo attivo e passivo di sigarette. Nessuna traccia di PHIP è stata trovata nel latte di una partecipante vegetariana. L’HCA si forma pure sui fried-eggs. Il lato positivo e consolante è che il corpo si libera rapidamente dei livelli PHIP entro 24 ore se uno smette totalmente di mangiare carne. Il PHIP si innalza in molte carni di alto consumo, particolarmente salumi, hamburger, manzo, pesce e pollo.
Le donne che si cibano di carni affumicate e cotte e salate incrementano del 47% i rischi di cancro al seno. Uno studio specifico condotto in Iowa ha confermato che prosciutto, bistecca e hamburger, soprattutto se ben cotti, comportano rischio tumorale 5 volte più alto rispetto a un consumo raro di carni non stracotte.
RUOLO DEL COLESTEROLO
Il breast cancer viene alimentato pure dal colesterolo LDL. La sopravvivenza dai tumori tende ad abbassarsi quando la presenza di colesterolo LDL è più alta.
Il cancro usa il colesterolo come carburante per fabbricare all’interno più estrogeno, facendo invadere al tumore più tessuto ed accelerando la sua crescita. L’uso di statine (enorme business planetario) favorisce poi entrambi i tipi di infiltrazione cancerogena: quella del carcinoma duttale e quella del carcinoma lobulare, entrambi invasivi.
I farmaci anti-colesterolo, statine e simili, raddoppiano addirittura il rischio. Si tratta di scoperte di questi ultimi mesi! Scoperte che hanno immense implicazioni e che le multinazionali del farmaco tentano invano di insabbiare. Una donna su 4, sopra i 45 anni, prende regolarmente statine negli Stati Uniti!
Il killer numero uno delle donne in America non è il tumore al seno ma le cardiopatie, ed è per quello che esse ricorrono intensamente alle statine. Ma l’LDL è abbassabile ai giusti livelli con dieta vegetale a base di carciofo, tarassaco, girasole, mais, noci, pinoli, pistacchi, cetrioli, meloni, angurie, cachi, curcuma, fragole, avocado, lattuga, radicchio, pomodoro, rucola, ribes, crescione.
RUOLO DEGLI ESTROGENI E DELLA VISCOSITÀ SANGUIGNA
Il più comune stimolo alla crescita di cellule cancerogene al seno è l’eccessiva produzione di estrogeni. Tuttavia, i fattori più attivi rimangono formula del sangue lipidica, ridotta circolazione e precaria ossigenazione cellulare. Il cancro poi non insorge mai finché il fegato non è stato danneggiato e finché non risono modifiche patologiche a reni, milza e sistema linfatico.
Altro pre-requisito è una caduta parziale o totale del sistema immunitario. La crescita tumorale è un sintomo della reale malattia che è la lipotoxemia e la susseguente degenerazione tessuti. Le metastasi non hanno luogo se il sangue scorre. Aggregazione globuli rossi, incollamento piastrinico e alta viscosità sanguigna incrementano la viscosità ed è peggiorata da zucchero, alcol, tè, caffè, sale e dal junk food.
RUOLO DELLA VITAMINA C NATURALE
La Western Diet è molto deficiente in vitamina C per la sua scarsità di frutta e vegetali. La vitamina C è essenziale per costruire il collagene, la sostanza proteica che tiene assieme le cellule all’interno del mesenchima o matrice extra-cellulare, essenziale per l’utilizzazione ottimale dell’ossigeno da parte delle cellule, essenziale per l’integrità del sistema immunitario, essenziale per la detossificazione del corpo.
Tutte le vitamine, specie la A e la E, sono necessarie per prevenire il cancro, ma la C è la più difficile da ottenere in quantità adeguate. Pure potassio e magnesio sono basilari e non si trovano in carne, formaggi, uova, grassi, zuccheri e cereali.
PROFETICHE LE PAROLE DI ARBUTHNOT LANE SULLA STITICHEZZA
Il fattore più comune associato a tutte le forme di cancro è la costipazione. La Western Diet e la SAD-Standard American Diet (che sono un po’ la stessa cosa, anche se la Western ingloba pure la dieta europea) inquinano la matrice extra-cellulare, rendono il sangue viscoso e causano costipazione.
Sir William Arbuthnot Lane (1856-1943), il più celebre chirurgo inglese di tutti i tempi, affermò di non aver mai riscontrato un solo caso di cancro che non fosse preceduto da prolungata stasi intestinale. Disse pure alcune cose che oggi appaiono profetiche.
“Alla larga da tutte le carni senza alcuna eccezione! Solo così ci possiamo nutrire meglio e solo così possiamo eliminare nel contempo i residui velenosi drenando e ripulendo la casa in cui vivono le nostre cellule” (cioè il milieu interieur, il mesenchima, la MEC-Matrice Extra-cellulare o come la vogliamo chiamare).
DEFECAZIONI A CONFRONTO TRA AFRICA E EQUATORIALE E REGNO UNITO
Notevoli gli esperimenti dei medici inglesi Denis Burkitt e Hugh Trowell, per 25 anni in Africa per rilevare che nelle varie tribù rurali la defecazione giornaliera media era di mezzo chilo al giorno con materiale fecale tenero, voluminoso e quasi privo di odore, mentre a Londra e dintorni ci volevano 3 giorni e oltre per ogni evacuazione.
Ovvio che la dieta giocava e gioca un ruolo determinante. Gli africani dei villaggi mangiano germogli, pannocchie di mais, fagioli, banane, ananas, manghi, bacche, patate, manioca, noce di cocco, con 3 volte più crudità e fibra rispetto agli inglesi.
MICROBIOTA E BATTERI AEROBI
La gente sana ha nel suo microbiota (ex flora batterica intestinale) abbondanza di batteri aerobi che richiedono ossigeno per vivere e svilupparsi.
Se si consumano proteine animali (vedi diete alto-grasse e alto-proteiche a basse fibre e bassi micronutrienti) si hanno forti residui putrefattivi e molti batteri si trasformano per necessità in anaerobi, prendendo il sopravvento nel colon e nel microbiota, dove reagiscono con gli acidi biliari per formare acido apocolico e acido deossicolico entrambi cancerogeni.
Il colon, in penuria di ossigeno, è costantemente esposto a questi agenti cancerogeni e funziona in situazione costante di diverticolite e di cancer milieu, dove le tossine vengono rastrellate dalla bile e condotte al fegato (incapace ormai di detossificare) per cui entrano nel circolo sanguigno ad esercitare il loro effetto corrosivo sull’intero organismo.
Se la prevalenza alimentare ruota intorno a una plant-based diet si favoriscono invece i batteri saprofiti-aerobi-simbiotici amici del microbiota e indispensabili per un funzionamento ottimale dell’intero sistema.
FITO-NUTRIENTI AD AZIONE ANTICANCRO
La Western Diet porta ulteriormente al cancro in quanto non solo priva di acqua biologica della frutta, di fibre, di vitamine naturali e di minerali organici, ma anche di tanti fito-nutrienti ad azione anti-cancerogena contenuti nella frutta e nei vegetali.
L’appendice ileo-fecale possiede un apparato linfatico ad alta azione anti-tossica e antibatterica. L’appendicite è causata da eccessivi veleni e batteri nocivi del colon. Essa secerne un potente fluido germicida che agisce come barriera protettiva tra colon e intestino, a impedire che sostanze dannose tipo escherichia coli ed helicobacter pilori entrino dal colon all’ileo. Tale è la pressione sull’appendice che essa si infiamma.
Difatti, importantissimo rilevarlo, quando sono presenti costipazione e dieta carnea c’è anche presenza tumorale, mentre quando mancano entrambe c’è assenza tumorale. Le proteine cotte sono assai difficili da digerire e la parte indigesta entra nel colon sviluppando putrefazione e formando ammoniaca.
ALTRI MEDICI IMPORTANTI SPIANANO LA VIA ALLE NOSTRE ODIERNE CONOSCENZE SCIENTIFICHE SUI TUMORI
Il dr Broda Otto Barnes (1906-1988), celebre endocrinologo americano, associa la dieta alto-proteica al cancro per l’ipotiroidismo indotto dal metabolismo proteico sulla tiroide.
Il dr Raymond Shamberger della Cleveland Clinic Foundation identifica ancora nel ’75 nella carne di manzo-pollo-maiale-pesce il potente veleno malonaldeide, per anni riconosciuto come fattore di rancidità, ma oggi classificato pure come cancerogeno.
L’inglese dr Charles Lacy Evans, dopo lunga carriera da oncologo ospedaliero decide di cambiare drasticamente ruolino di marcia e diviene, oltre un secolo fa, esponente della medicina naturale. Riconosce che carne cotta, frattaglie e brodaglie ospedaliere danneggiano tutti gli organi vitali (fegato-reni-intestino).
Conosciamo l’importanza che questi organi lavorino in perfetta efficienza e sintonia per prevenire i tumori o per farli almeno regredire. Dovendo proprio assumere della carne essa dovrebbe al limite essere bollita, gettando via il brodo o il tè di manzo, o le orribili minestre di manzo che sono colme di fattori irritanti e cancerogeni.
FLAVONI DEGLI AGRUMI E INDOLI DELLE CRUCIFERE
Il dr Leo Wattenberg della Minnesota School of Medicine riscontra nei suoi esperimenti degli anni ’80 che i germogli alfa-alfa accrescono la produzione di enzimi proteggendo così da insorgenze tumorali.
In particolare cavoli, cavolini Bruxelles, rape, ravanelli, broccoli, cavolfiori, crescione, spinaci, aneto e sedano moltiplicano tali enzimi formando una preziosa famiglia di indoli protettivi. Scopre pure che gli agrumi contengono flavoni che hanno effetti simili agli indoli, mentre legumi e semini vari apportano lectine, proteine vegetali protettive.
SCOPERTE A RIPETIZIONE SULLE QUALITÀ ANTICANCRO DEI FITO-NUTRIENTI
In questi ultimi anni, ricercatori di vari paesi hanno scoperto molte nuove cose interessanti e dagli effetti sorprendenti e rivoluzionari. Si è scoperto che l’avocado è un concentrato di glutatione, il più potente antiradicale libero in natura.
Si è scoperto che fragole e kaki contengono fisetina che accentua il SIRT 1, gene della longevità, protegge i neuroni ed è cancro-protettiva. Si è scoperto che le ciliegie contengono antocianine e composti fenolici capaci di rallentare e contrastare la crescita tumorale.
Si è scoperto che lattuga dei ghiacci e simili, radicchio rosso e scarola contengono quercetina che attiva la proteina AMPK collegata pure al SIRT 1. Si è scoperto che il pomodoro contrasta stipsi e tumori. Si è scoperto che melanzana, rucola, curcuma, capperi, ribes, ortiche, radicchi, tarassaco facilitano il flusso biliare e contrastano il cancro.
Si è scoperto che la citrullina di cetrioli-meloni-angurie contiene acido nitrico e arginina preziosi per il flusso sanguigno e antitumorali. E si è scoperto che la patata dolce ha proprietà protettive specifiche contro il tumore al seno.
Quante cose che non si sapevano e che ora vengono fuori prepotentemente! Ovvio che se uno mangia carne non ha spazio, non ha modo e non ha tempo per assumere e assimilare queste delizie del mondo vegetale.
ZUCCHERI, SALE, GRASSI E PROTEINE
Da uno studio del British Cancer Institute coinvolgente 43 paesi diversi, i 3 principali fattori di cancro mammario sono zuccheri raffinati e dolciumi al primo posto, grassi animali al secondo e proteine animali al terzo.
L’alto consumo di zuccheri e dolciumi ed asportare porta a cancro al seno, cancro prostatico, cancro variano, cancro vescicale, cancro intestinale e cancro rettale. Pure il consumo di sale, usatissimo per dare gusto a carne e cibi cotti che altrimenti sarebbero immangiabili, è causativo di cancro.
Il dr Albert Schweitzer nei suoi lunghi anni in Africa rilevò che le tribù interne erano indenni e immuni da cancro, non adoperando il sale, mentre le tribù costiere lo usavano ed erano colpite dal cancro. Il sale è infatti inibitore di enzimi e nemico chimico del potassio.
CIBO COTTO E IPERTROFIA DEL PANCREAS
Il fattore principale che sta alla base di tutte le forme di cancro rimane dunque il cibo cotto, non solo per gli effetti deleteri e distruttivi sul cibo in sé, ma soprattutto perché cottura-salatura-speziatura rendono patatabili e gradevoli al gusto cibi che altrimenti sarebbero insopportabili e rivoltanti.
Tener presente che il cibo cotto produce una marcata ipertrofia del pancreas (specie riso bianco e pane bianco). L’ipertrofia del pancreas si registra in tutte le malattie terminali come rilevato ampiamente in Filippine.
I pazienti cancerogeni presentano comunemente basse temperature e basso livello di enzimi. Un malato di cancro presenta una chimica corporale difettosa, con funzioni marginali degli organi vitali e diminuita attività enzimatica.
SCALATA DEL TUMORE AL SENO NEI PAESI ASIATICI
Per capire meglio come stanno le cose è utilissimo analizzare le statistiche. L’incidenza del breast cancer è più alta nei paesi ad alto consumo di latticini e di grassi animali. Il tumore al seno è oggi causa numero uno di morte femminile in USA, Olanda, Scandinavia e Danimarca. I contraccettivi orali causano cisti mammarie entro i 2 anni. Gli effetti della Western Diet sulla trasformazione di batteri aerobi in batteri anaerobi che poi reagiscono coi sali biliari è stata citata.
Ruolo cancerogeno importante lo svolge pure la pro-lattina che si trasforma in estrogeno. Le donne asiatiche corrono 5 volte meno rischi di tumore al seno a confronto delle donne americane. Ma l’arrivo massiccio in Cina, Vietnam e Sud-Est Asiatico dei latticini, dei McDonald’s e dei Burger King, della Coca-Cola sta portando sicuramente a un livellamento della situazione, purtroppo in peggio.
LA LEZIONE DI SHELTON NON HA EGUALI
Continua ad avere ragione Herbert Shelton.
“La correzione del modo di vivere e di alimentarsi è il solo modo efficace di porre fine alla tossiemia, all’avvelenamento del sangue e all’intossicazione cronica intestinale, fenomeni che stanno alla base dei gonfiori al seno e delle cisti al seno.
Già dire a una donna che ha un cancro, significa aggiungere al suo malessere un grave disturbo psicologico fatto di paura e di angoscia che la può condurre a una fine accelerata. Già il solo portarla in una clinica tumorale la trasforma in uno straccio, in una vittima predestinata.
Molte donne subiscono operazioni aspettative al seno per una semplice ghiandola infiammata confusa per tumore maligno. E nessuno si chiede il perché ha una ghiandola infiammata. Il fatto che per anni essa ha mangiato al di là delle proprie capacità digestive e assimilative e che sia rimasta cronicamente avvelenata da tali eccessi, non è di alcun interesse per i chirurghi.
Ciò che vedono è soltanto una enfiagione e ciò che sanno è che bisogna tagliare. Eppure i sintomi rivelatori non mancano. Questa donna malata è piena di detriti accumulati, tanto da emanare cattivo odore dal suo respiro, dal suo sudore e dalle sue escrezioni.
Basterebbe farla digiunare fino alla sparizione del fetore e i suoi fastidiosi gonfiori al seno sparirebbero senza bisogno di tagliare ed asportare alcunché. Se il tumore non ha raggiunto lo stato di indurimento che impedisce alla circolazione del sangue di raggiungere il suo nucleo centrale, esso bon ha raggiunto ancora lo stato canceroso.
Quando il centro del tumore è colpito a morte per isolamento dal circuito sanguigno-linfatico, esso entra in decomposizione, e travasa materiale purulento al resto del corpo, condizione tipica della cachessia. La cachessia è disperante, ma la natura non è mai avara di avvertimenti e di allarmi”.
RIMEDI SPECIFICI CONTRO IL TUMORE AL SENO
Patata dolce, batata rossa, cavoli, carote, mango, cicoria, bietole, spinaci innanzitutto. Ricordarsi in ogni caso che folati B9 e gruppo B sempre al naturale e mai sintetico stanno a salvaguardia delle delicatissime cellule mammarie, mentre zucchero bianco di bietola e rosso di canna in tutte le forme evidenti e nascoste distruggono le vitamine B.
Servono 3 pasti almeno di frutta acquosa al giorno, nei colori viola (more, mirtilli, uva), giallo (melone, albicocca, mango, arancia), rosso (mele, fragole, pomodori, lamponi, mirtilli rossi, ravanelli), bianco (banane, pere, castagne, funghi bianchi, cipolla bianca, aglio), verde (verdure varie, porro, aglio ursino, portulaca, crescione, dolcetta, rucola).
I grassi si ottengono dagli avocado, dalla frutta secca, dai semini, dall’olio di oliva extravergine d’annata estratto a freddo, capace di ridurre il rischio tumorale del 68% con 5 cucchiai al giorno.
Fare uso di vital drinks, ovvero succhi di carote, mele, ananas, bietole, mirtilli, arancia (da sola), anguria (da sola), pompelmo (da solo). Divieto rigoroso per carni, latticini, zuccheri, tabacco, caffè, tè, cole. Sole e attività fisica aerobica con sudore e traspirazione 1 ora al giorno almeno per 5 volte la settimana completano il quadro ideale.
CONCLUSIONE
È imperativo che solo i cibi più digeribili come frutta fresca e matura e come le verdure tenere siano assunti regolarmente. Un corredo di germe grano, germogli, patate, zucche, riso integrale, legumi, alghe, avocado, spinaci, bietole, zucche, melanzane, deve completare calorosamente la dieta.
La frutta fresca è cibo virtualmente pre-digerito dai propri food-enzyme e la sua digestione richiede attività enzimatica assai ridotta se non quasi azzerata, per cui i suoi nutrienti entrano nel sangue nel giro di neanche mezz’ora, a patto che i frutti si consumino a stomaco vuoto e non a fine pasto come spesso avviene tra la popolazione disinformata o male abituata.
Valdo Vaccaro
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