LETTERA
OVAIO POLICISTICO E CONSEGUENTE ALDOSTERONE SOPRA LA MEDIA
Buonasera dottore! Le scrissi tempo fa per un problema urinario. Dopo essermi rivolta anche a un urologo mi è stato detto che il mio problema ha origine dal mio ovaio policistico e la conseguente produzione di aldosterone abbondantemente sopra la media!
RITENZIONE IDRICA, ACNE, CADUTA CAPELLI E INUTILE USO DI DIURETICO ALDACTONE
Questo ormone cattivo mi fa aumentare a dismisura la ritenzione idrica. Perdo infatti una notevole quantità di capelli e il viso è coperto da acne! Sono stata curata per 9 mesi con aldactone, diuretico antagonista dell’aldosterone! Ovviamente tutto, o quasi, è stato risolto. Poi alla sospensione ogni cosa è tornata come prima. Quel diuretico però mi provocava vertigini, pesantezza alle gambe, stanchezza. Non potevo fare nulla, faticavo anche ad andare a lavoro! Peso 40 kg e già di per sé la mia pressione è bassa. Abbassarla ancora mi ammazzerebbe!
LA MEDICINA E I FARMACI NON OFFRONO SOLUZIONI CONCRETE
Io cerco da sempre di evitare i farmaci convenzionali. Ma in questo caso non conosco davvero alternative. I medici non ne conoscono e neanche su internet sono riuscita a trovare qualcosa che faccia al caso mio.
ALTERNATIVA NATURALE PER ABBASSARE L’ALDOSTERONE E PER MANTENERE COSTANTE LA PRESSIONE
Le volevo chiedere questo:
- Esiste un’alternativa naturale per abbassare i livelli di aldosterone?
- nel caso non ci fossero alternative, esiste qualcosa che io possa fare per mantenere costante la pressione?
Ho provato con liquirizia come suggerito dal medico, ho provato ad aggiungere un po’ di sale agli alimenti e a bere caffè, guadagnando solo la tachicardia! Grazie in anticipo.
Vanessa
RISPOSTA
RIMEDI NATURALI PER RIDURRE L’ALDOSTERONE E PER MANTENERE STABILE LA PRESSIONE
Ciao Vanessa. La risorsa naturale più efficace e priva di effetti collaterali per mantenere costante la pressione è il biancospino, utilizzabile come infuso o come the, utilizzando foglie, fiori e frutti. Utile anche camminare a passo sostenuto tutti i giorn per un’ora, respirando profondo e non corto, addominale e non alto. Assumere più potassio da patate dolci, fagioli, piselli, prugne secche e uva sultanina. Per abbassare l’aldosterone va bene l’assunzione al risveglio di una limonata calda.
UN RIMEDIO STRAORDINARIO È L’OLIO DI COCCO
Il ricorso all’olio di cocco pare garantire dei miracoli. Gli acidi grassi saturi del cocco sono a catena media e pertanto facilmente digeribili.. Grassi totalmente diversi da quelli saturi di origine animale, che sono a lunga catena e quindi di difficoltosa digestione. L’olio di cocco rende le vitamine A, D, e E K più disponibili per il corpo, e facilita l’assorbimento di calcio e magnesio. Un cucchiaio di olio di cocco al risveglio e uno alla sera per 30 giorni di seguito è straordinario per il tratto urinario, per ridurre le crisi epilettiche, per la pressione, per i disturbi circolatori, la stipsi, l’artrite, il reflusso e la depressione. Possiede straordinari effetti anti-infiammatori.
DEFINIZIONE DI ALDOSTERONE
L’aldosterone è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali, scoperto nel 1953. Agli albori della ricerca si era focalizzato l’interesse sul fatto che l’aldosterone facesse trattenere nel rene il sodio e l’acqua e facesse eliminare nelle urine il potassio. La conseguenza era che un eccesso di aldosterone produceva ipertensione, per la ritenzione di acqua e ipopotassiemia, per la perdita di potassio nelle urine.
L’EQUILIBRIO ALDOSTERONE-RENINA È GARANZIA DI BENESSERE
L’aldosterone usualmente viene regolato da un altro ormone prodotto dal rene, la renina, in risposta a una riduzione di acqua o di sodio. La produzione di renina avvia una serie di eventi che portano alla secrezione di angiotensina II e alla fine di aldosterone. L’aldosterone fa trattenere acqua mediante il sodio e quindi regola la renina che è sensibile a questi stimoli. L’equilibrio di renina e aldosterone crea la situazione di benessere derivante da un perfetto equilibrio fra i liquidi assunti e quelli eliminati.
ALDOSTERONE PRO-INFIAMMATORIO MA INDISPENSABILE CONTRO LA IPOTENSIONE
L’aldosterone aumenta se ci mettiamo in piedi. L’aumento dell’aldosterone e di altre sostanze permette di aggiustare la distribuzione del sangue quando ci mettiamo in piedi in modo che arrivi in quantità adeguata di sangue al cervello. Se tale meccanismo non fosse efficiente potremmo avere un’ipotensione ortostatica. La nostra pressione si abbasserebbe di colpo dando vertigini. Di recente si è scoperto che l’aldosterone è il principale ormone pro-infiammatorio, coinvolto sia nell’insufficienza cardiaca che nell’insufficienza renale e nell’aterosclerosi.
LA CONOSCENZA DEGLI ORMONI NEUROTRASMETTITORI È DI STRAORDINARIA IMPORTANZA
L’alimentazione non rappresenta la semplice fornitura di carburante a un meccanismo che lo consuma per sostenersi. L’alimentazione è comunicazione tra ambiente e organismo modulata anche da una rete di retroazioni ormonali significative per tale interazione. Conoscere gli ormoni, le loro funzioni e soprattutto la loro modulazione è essenziale per stabilire quale alimentazione è maggiormente indicata per ogni soggetto esaminato.
PRESENZA DI 50 MESSAGGERI CHIMICI CHIAMATI ORMONI
Nel nostro organismo sono presenti oltre 50 tipi di ormoni, prodotti da 12 ghiandole come la tiroide, il pancreas, le ovaie, il surrene, l’ipofisi e da vari tessuti, che hanno il compito di trasportare informazioni dal luogo di produzione ai diversi organi attraverso il sangue. Gli ormoni sono dei veri e propri messaggeri chimici, che condizionano quasi tutte le attività dell’organismo. Non solo l’apparato riproduttivo, ma anche il metabolismo, il sonno, l’appetito, l’umore, la capacità di concentrazione. Sono piccolissimi e circolano nel corpo in quantità infinitesimale, in miliardesimi di grammi! Sono dei veri portenti e fanno miracoli nel nostro organismo. Possono dare origine a una nuova vita, fanno sbocciare il corpo di un adolescente, contribuiscono a far scoppiare l’innamoramento e l’attrazione fisica. Dal loro delicato equilibrio dipende molto del nostro benessere fisico e psichico.
GLI ESTROGENI
Controllano l’attività dell’apparato genitale femminile e sono coinvolti nella produzione delle endorfine, i neurotrasmettitori del piacere e del relax. Gli estrogeni agiscono anche sull’umore. Il calo dei loro valori che si registra nei giorni che precedono il ciclo, per esempio, è responsabile dei complessi meccanismi fisiologici che determinano i sintomi della sindrome premestruale, come nervosismo, irritabilità ed ansia. Influiscono anche sulla tonicità e la freschezza della pelle.
Livello medio nell’organismo: 100-210 pcg/ml. Livelli troppo elevati di estrogeni, possono dare tachicardia, ritenzione idrica, cellulite, gambe pesanti con capillari ed insufficienza venosa, gonfiore e tensione al seno, irregolarità del ciclo, flusso abbondante.
IL PROGESTERONE
Regola l’attività dell’apparato riproduttivo femminile. Insieme agli estrogeni controlla la ritenzione idrica e, dunque, è alla base dei processi che portano alla formazione della cellulite. Dal punto di vista mentale ha potere calmante, migliora la capacità di riflessione e d’introspezione. Livello medio nell’organismo: 3-27 ng/ml. Livelli bassi di progesterone possono dare ansia, irritabilità, tachicardia, insonnia, ritenzione idrica, emicrania, mestruazioni scarse, irregolari e dolorose e piccole perdite di sangue tra un ciclo e l’altro. Quando sono troppo alti si ha invece malinconia, sonnololenza e stanchezza immotivate, fame esagerata e tendenza ad aumentare di peso.
LA PROLATTINA LTH
Influenza il ciclo mestruale e il metabolismo. In gravidanza innesca la montata lattea. Curiosità: altera la capacità di gestire i cambiamenti, le novità. Livello medio nell’organismo: 0-20 ng/ml. Quando i suoi livelli aumentano, possono scattare tendenza alla depressione, sindrome premestruale, stanchezza, cefalea, disturbi della vista, aumento di peso, tensione al seno, fuoriuscita di gocce lattescenti dal capezzolo, irregolarità del ciclo, calo del desiderio sessuale. Se la prolattina è troppo bassa nell’organismo, dopo la gravidanza può essere impossibile allattare il piccolo.
L’OSSITOCINA
La sua produzione aumenta fisiologicamente durante il travaglio. Stimola infatti le contrazioni dell’utero che favoriscono il parto. Ma svolge un ruolo anche quando si è innamorati e durante l’orgasmo. Trattasi dell’ormone che provoca l’eccitazione sessuale dei genitali femminili e l’erezione maschile dando senso di appagamento e relax. La sua produzione viene stimolata anche da carezze e dai massaggi. Livello medio nell’organismo: da 2 a 40 pcgr/ml, ma la sua concentrazione nel sangue è molto variabile ed oscillante, poiché è piuttosto legata a particolari fasi e contesti della vita.
Effetti delle variazioni. Se nel tuo organismo si verifica un anomalo aumento si possono avere crampi viscerali, ipereccitazione sessuale, tremore. Quando è troppo bassa, invece, può dare timidezza, insicurezza, scarsa propensione alla vita sociale, calo del desiderio sessuale, difficoltà o addirittura incapacità di raggiungere l’orgasmo, sbalzi d’umore e persino piccole o vere e proprie manie.
IL TESTOSTERONE E ALTRI ORMONI ANDROGENI
Nella donna sono secreti principalmente dalla corteccia surrenale. Il testosterone regola l’attività dell’apparato genitale, la lubrificazione vaginale e il desiderio sessuale, anche nella donna. Livello medio nell’organismo: nella donna è di 10-50 ng/ml. Quando sono troppo alti può esserci un’impennata di aggressività, una sessualità a volte troppo esuberante, tendenza all’acne e all’irsutismo, caduta di capelli, eccessivo sviluppo della massa muscolare con fisico mascolino. Se i livelli sono troppo bassi, può verificarsi un calo del desiderio sessuale. Altri sintomi da carenza sono stanchezza, tendenza alla depressione, perdita dei peli pubici ed ascellari, calo della forza e della massa muscolare, secchezza e perdita di tonicità della pelle.
FT3/FT4, TRIODOTIRONINA E TIROXINA LIBERE
Sono prodotti dalla tiroide e regolano il metabolismo in vario modo:
- Aumentando il consumo di ossigeno e la produzione di calore,
- Inibendo la produzione di colesterolo,
- Influendo sul rilascio degli ormoni sessuali tipo estrogeni e progesterone. Livello medio nell’organismo FT/3: 1,8-3,7 ng/dl, FT/4: 1,3-1,8ng/dl.
Se i livelli aumentano rispetto alla norma si ha ipertiroidismo, che può dare ipereccitabilità, ansia, stress disturbi del metabolismo, perdita di capelli, unghie fragili, pallori, stanchezza, dimagramento, diarrea. Se, invece, diminuiscono si parla di ipotiroidismo, che può dare sintomi come pallori, stanchezza, disordini mestruali, caduta di capelli, aumento di peso o difficoltà a dimagrire, ritenzione idrica, freddolosità e sudorazione specie a mani e piedi, gonfiore del viso e degli occhi specie al risveglio, stanchezza soprattutto al mattino, stitichezza, aumento del colesterolo.
LA MELATONINA
È secreta dall’ipofisi, una piccola ghiandola a forma di pigna che si trova al centro del cervello, solo in assenza di luce. Per questo è durante la notte che il suo rilascio è al massimo. Questo ormone regola i ritmi circadiani di sonno-veglia, agisce da bioregolatore nei casi di sfasamento del ciclo sonno-veglia dovuti al jet lag o a lavoro notturno. Ha connessioni con il sistema immunitario, protegge il sistema nervoso centrale e ha un effetto antiage doppio rispetto alla vitamina E e 5 volte superiore al glutatione. Livello medio nell’organismo. In genere si misurano i livelli del suo metabolita nelle urine delle 24 ore che, è di 12,3-32,8 microgrammi, in una persona adulta di media età. I livelli medi della melatonina, infatti, variano con il passare degli anni. A 6 anni sono al massimo, a 16 cominciano a calare e a 45 se ne produce la metà di un bambino. Se i livelli sono più elevati rispetto alla norma si può avere tendenza alla depressione, stanchezza, ipoglicemia, ipotensione. Quando, invece, tendono ad abbassarsi troppo si ha insonnia, frequenti risvegli notturni, sonno non ristoratore, ansia, tensione nervosa e muscolare, attacchi di fame notturni e tendenza all’invecchiamento precoce.
L’INSULINA
Viene rilasciata dalle isole di Langerhans all’interno del pancreas con il compito principale di mantenere in equilibrio il tasso di zuccheri (la glicemia) nel sangue. Infatti, contrasta gli effetti del glucagone e di altri ormoni, come l’adrenalina che, invece, tendono ad alzare la glicemia. Livello medio nell’organismo: 4-25 UI/ml. Quando i suoi livelli tendono a rialzarsi troppo si registra, spesso, aumento di peso specie nell’addome, crisi ipoglicemiche con sbalzi d’umore, voglia di dolci e, in età adulta diabete associato all’obesità. Quando, invece, i livelli di insulina sono troppo bassi ci sono brusche variazioni dei livelli di zucchero nel sangue, talvolta svenimenti e coma ipoglicemico. L’insulina stimola l’ingresso di zucchero nelle cellule, la sintesi proteica e l’accumulo di tessuto adiposo. Si tratta pertanto di un ormone anabolizzante e diurno. Gli ormoni antagonisti all’insulina sono invece il cortisolo, l’adrenalina, il glucagone, l’aldosterone e l’ormone della crescita GH. Gli ormoni sinergici e agonisti con l’insulina sono il testosterone e in minor misura gli estrogeni. Il livello massimo d’insulina si osserva dopo pasti ricchi di carboidrati. Gli alimenti con un elevato carico glicemico, GL o Glicemic Load, stimolano particolarmente la produzione d’insulina. Al contrario si osserva un livello minimo di insulina dopo l’assunzione di proteine e di fibre. L’essere umano è inserito in campi emozionali. Le emozioni e i conflitti biologici modulano altrettanto le risposte ormonali. La produzione d’insulina diminuisce alla presenza di eventi stressogeni persistenti. Anche l’aumento della somatostatina inibisce l’insulina. Se si riesce ad abbassare i livelli d’insulina durante il riposo, si utilizza più grasso con l’attivazione del glucagone, il contrormone dell’insulina. L’insulina aumenta subito dopo carichi stressogeni per abbassare i picchi di cortisolo e limitare la perdita della massa magra o FFM Fat Free mass. Gli eventi stressogeni dovrebbero essere pertanto diurni e allocati principalmente di mattina per rispettare la fisiologia.
L’ADRENALINA
È uno degli ormoni che il nostro corpo secerne per reagire allo stress. Viene prodotto dalle ghiandole surrenali che si trovano sopra i reni. Accelera il metabolismo, ottimizza memoria e tono dell’umore. Livello medio nell’organismo: 8-13 mcg/g (misurata nelle urine). Quando è troppo alta, dà ansietà, nervosismo, tachicardia e sudorazione. Se è troppo bassa provoca sonnolenza, stanchezza e cao di memoria.
IL CORTISOLO
Regola numerosissimi stimoli, tra i quali l’aggressività, la fame e la risposta allo stress attivando la produzione di adrenalina e noradrenalina che a loro volta sono responsabili dell’innalzamento della pressione del sangue. Livello medio nell’organismo: 10-25 microgr/dl. Un suo aumento può causare stress, irritabilità, iperattività, aumento della fame e quindi sovrappeso, cattiva memoria, sbalzi d’umore, indebolimento delle difese immunitarie, ritenzione idrica, ipertensione, perdita di massa muscolare, osteoporosi, assottigliamento della pelle. Un suo calo eccessivo, invece, può comportare spossatezza specie sotto sforzo ed in posizione eretta, ansia e difficoltà a fronteggiare lo stress, crisi ipoglicemiche con sbalzi d’umore e voglie di dolci, bassa pressione specie sotto stress ed in posizione eretta, difficoltà a concentrarsi, infiammazioni e allergie, macchie brune sulla pelle e tendenza a soffrire di artrite.
LA DHEA O DEIDROEPIANDROSTERONE
Influisce sulla resistenza alla fatica, migliora l’elasticità della pelle. È sintetizzato dalle ghiandole surrenali a partire dal colesterolo ed è un precursore della sintesi di ormoni quali il testosterone, gli estrogeni e il progesterone. Livello medio nell’organismo: 80-480 mcg/dl. Un suo aumento può causare aggressività, perdita di capelli, tendenza a soffrire di acne e a comparsa di peluria in zone anomale del corpo. Un suo calo può dare riduzione della massa muscolare, perdita di memoria, depressione, diminuzione della libido e calo transitorio delle difese immunitarie, allergie ed infiammazioni, comparsa di rughe, secchezza della pelle ed osteoporosi.
LA LEPTINA
Prodotta dalle cellule adipose, regola la termogenesi e, attraverso complessi meccanismi, controlla il peso corporeo. È in grado di diminuire il senso della fame e tramite un particolare processo chiamato termogenesi adattativa, aumenta la spesa energetica dell’organismo. Livello medio nell’organismo: 10,2-34,8 ng/ml. Livelli di leptina troppo elevati danno riduzione del senso di fame, aumento del metabolismo dei grassi, perdita di peso. Livelli troppo bassi causano aumento dell’appetito, riduzione del metabolismo dei grassi, aumento di peso.
GH O GROWING HORMONE
Detto anche ormone della crescita o somatotropo, ha un ruolo fondamentale nella statura e nella crescita di tutto l’organismo. Comunque, anche a crescita conclusa, svolge un ruolo importante perché stimola la sintesi delle proteine.
LA GHRELINA
Prodotta dallo stomaco, stimola la fame ed è complementare alla leptina che diminuisce il senso della fame. Stimolando la ghiandola pituitaria anteriore, la ghrelina favorisce anche la secrezione del GH, ormone della crescita. I suoi livelli aumentano fisiologicamente e prima dei pasti e scendono circa un’ora dopo.
L’OBESTATINA
È un ormone scoperto da poco da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford. La sua produzione è innescata dallo stesso gene della ghrelina, ma a differenza di questa spegne la fame e, in più, rallenta anche il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino, quindi prolunga i tempi del senso di sazietà.
ACTH OVVERO ORMONE ADRENOCORTICOTROPO, O CORTICOTROPINA
Prodotto dall’ipofisi, influenza l’attività delle cortecce surrenali. In particolare comanda alle due surrenali di secernere il cortisolo, per questo è detto anche ormone dello stress. Inoltre, promuove la produzione di altri ormoni da parte del surrene: il corticosterone, l’aldosterone che determina la ritenzione di sodio e il rilascio di potassio e gli ormoni sessuali androgeni ed estrogeni.
ANDROSTENEDIONE E DEIDROEPIANDROSTERONE SOLFATO (DHEAS)
Sono ormoni sessuali androgeni, che aumentano generalmente nella seconda fase del ciclo e in prossimità delle mestruazioni. Quando sono in eccesso, come accade, per esempio, nell’ovaio policistico, gli androgeni danno seborrea, tendenza all’acne, aumento della peluria, perdita di capelli.
LE BUONE ABITUDINI CHE TENGONO IN EQUILIBRIO IL SISTEMA ORMONALE
Per favorire il corretto assetto ormonale valgono semplici accorgimenti.
1) Imparare a rilassarsi e a stimolare il pensiero positivo ha grande importanza. Il rilassamento profondo, come quello delle meditazione, stimola i circuiti cerebrali a controllare le emozioni e a mantenere in perfetto equilibrio la produzione di gran parte degli ormoni, inclusi quelli sessuali e quelli prodotti dalla tiroide, quelli dei neurotrasmettitori a diretto effetto rilassante tipo serotononia, endorfine, melatonina. Inoltre, riequilibra il rapporto tra cortisolo e Dhea, riducendo gli ormoni dello stress come adrenalina e noradrenalina. In sostanza, basta una ventina di minuti al giorno di meditazione per sentirsi meglio non solo mentalmente, ma anche fisicamente. La pressione del sangue e i battiti cardiaci, per esempio, si abbassano. Per rilassarsi ottima anche la semplice musicoterapia. L’ascolto di musica soft, o in ogni caso di brani che piacciono molto, stimola la produzione di beta-endorfine, le sostanze secrete dall’ipotalamo e dall’ipofisi che hanno il potere di attenuare il dolore e, a cascata, riequilibra la produzione di diversi ormoni. Il rilassamento, poi, stimola il pensiero positivo che attiva la dopamina e quindi il testosterone, l’ormone del piacere e delle capacità seduttive e della conquista.
2) Fare qualche ciclo di massaggi. Uno studio condotto qualche tempo fa dal prestigioso Istituto Karolinska di Stoccolma su un gruppo di cavie ha dimostrato che i massaggi sono in grado di ridurre gli ormoni dello stress (cortisolo, adrenalina) apportando beneficio all’equilibrio ormonale nel suo complesso. Sembra che un massaggio fatto ad arte stimoli la produzione di ossitocina, l’ormone delle coccole.
3) Avere una regolare attività sessuale mantiene alto il livello di endorfine, degli ormoni sessuali in genere e, in particolare, dell’ossitocina e del testosterone. Durante l’orgasmo o immediatamente dopo, pare che anche nelle donne, come nei maschi, si verifichi un picco di testosterone. Più si fa sesso, più aumenta il desiderio di farlo e viceversa.
4) Fare ginnastica. Muoversi o semplicemente camminare e respirare per 30 minuti, almeno 3 volte alla settimana. Questo serve a potenziare il metabolismo muscolare. L’attività fisica moderata e regolare stimola non solo gli ormoni del buonumore, ma anche il Dheas, il testosterone e il GH.
5) Mantenere il peso forma e alimentarsi correttamente. Ci sono tanti motivi per non mettersi a dieta quando non necessario. Un paio di chili in più non guastano e, al contrario, garantiscono un livello ottimale di ormoni sessuali. Esiste uno strettissimo rapporto tra peso corporeo e regolarità dell’assetto ormonale e, quindi, dell’apparato riproduttivo. Tra l’altro, gli ormoni ipofisari (Fsh che stimola lo sviluppo dei follicoli ovarici e Lh che provoca la rottura dei follicoli maturi e la liberazione dell’ovulo) sono liposolubili, cioè si sciolgono nel grasso. Se, però, il tessuto adiposo è troppo ridotto vanno a bersagliare le ovaie. Per reazione l’organismo trasforma Fsh e Lh in ormoni maschili. Mancano, di conseguenza le fasi estrogenica e progestinica del ciclo e le mestruazione scompare. Anche l’eccesso di grasso va comunque evitato. Oltre a favorire l’insulino-resistenza e il diabete, ha effetti negativi sul ciclo mestruale, perché può assorbire completamente gli ormoni Fsh e Lh a scapito dell’ovaio. Tutti gli ormoni trovano benefici da una dieta vegetariana ricca di frutta e verdure e povera in grassi animali, zuccheri, alcol, caffè.
6) Osservare i ritmi circadiani e dormire al buio completo. Soprattutto ai cambi di stagione, è opportuno coricarsi ed alzarsi negli stessi orari e dormire senza far filtrare luce nella stanza da letto. In questo modo, si aiuta l’organismo a mettere in armonia tutti i ritmi di produzione ormonale, in particolare il rapporto tra serotonina e melatonina e tra cortisolo e melatonina, con vantaggi non indifferenti per il sistema immunitario.
7) Esporsi regolarmente alla luce solare per almeno mezz’ora al giorno, anche con cattivo tempo, è un toccasana per moltissime funzioni dell’organismo e, soprattutto per l’equilibrio ormonale. Attraverso il nervo ottico, infatti, la luce arriva alla ghiandola pineale e influenza l’asse ipofisi-surrene, oltre che tutto il sistema endocrino. Per esempio, tiroide, pancreas e ghiandole sessuali funzionano meglio in presenza di luce. Se una donna sta per partorire, o ha appena partorito un bambino, la luce solare influenza l’ormone della crescita, tanto che l’altezza da adulti dipende dalla quantità di luce solare alla quale si è esposti nel grembo materno negli ultimi tre mesi di gravidanza e nei primi tre mesi di vita.
TESINE DA LEGGERE
- Troppo potassio e inimicizia renale sono cose diverse
- Sindrome nefrosica, amiloidosi e sindrome di Cushing
- Vitiligine, melatonina ed entusiasmo timico-pineale
- Cortisolo, aldosterone e morbo di Allison
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti