LETTERA
1 (23/8/11)
ANGOSCIA IN FAMIGLIA PER UN FIGLIO CHE SVIENE
Gentile prof Vaccaro, ho visto il suo blog e ne sono rimasta colpita ed affascinata, iscrivendomi subito alla sua newsletter. Sto vivendo un periodo di totale angoscia e confusione per mio figlio di 16 anni.
Lo scorso aprile ha avuto un primo episodio di svenimento in palestra.
Era con la sua morosina la quale ha raccontato che il mio ragazzo, dopo essersi alzato dalla panca dove aveva appena eseguito gli addominali, ha cominciato lentamente a piegarsi in avanti, con gli occhi aperti ma in evidente stato di incoscienza. Ha battuto la fronte in una spalliera, si è accasciato al suolo e si è come risvegliato, dicendo di non ricordare nulla.
CRESCITA RAPIDA, PRESSIONE BASSA ED ESAMI CLINICI NEGATIVI
Ovviamente il nostro medico ci ha prescritto esami del sangue, elettrocardiogramma e visita neurologica con eventuale elettroencefalogramma EEG.
Gli esami non hanno segnalato nulla di irregolare. La visita neurologica è avvenuta due mesi dopo l’episodio e la neurologa non ha ritenuto di effettuare un EEG, non essendoci più stati episodi di svenimento.
Ha aggiunto che si trattava di fattori legati alla sua rapida crescita e alla pressione bassa.
SECONDO EPISODIO E DIAGNOSI DI EPILESSIA
Due mesi fa, dopo un riposo pomeridiano, un secondo episodio.
Si è alzato dal letto e, l’altro mio figlio di 20 anni, notava che il ragazzo non rispondeva alle sue domande.
Lo ha osservato con occhi e bocca aperta, mentre cominciava a cadere lentamente come nel primo episodio.
Dopo 3-4 secondi ha ripreso conoscenza come niente fosse, non ricordando nulla.
Portato al Pronto Soccorso, la neurologa di turno ha preferito ricoverarlo, sospettando altri episodi epilettici. È stato sottoposto a risonanza magnetica (che non ha rilevato nulla) e a EEG che ha invece evidenziato un’attività parossistica diffusa.
Diagnosi: Epilessia generalizzata non convulsiva. Terapia: Keppra 500, 3 compresse al giorno per almeno 2 anni.
SINCOPE IPOTENSIVA E NON EPILESSIA, PER IL CENTRO SPECIALISTICO DI BOLOGNA
Ci siamo allora recati in un centro specializzato di Bologna e il professore che ha visitato il ragazzo e visionato i dischetti degli esami diagnostici, ha detto che non si trattava affatto di epilessia ma di sincopi ipotensive. Questo in base alla descrizione degli svenimenti che riferivano sempre una lenta caduta a terra. Secondo lui l’attacco epilettico comporta una caduta improvvisa, a piombo e non a foglia morta.
L’EEG inoltre non era indicativo. Molti ragazzi della sua età presentano questi problemi.
Ha prescritto l’Holter, per fugare problemi di tipo cardiaco (ma visita cardiologica, ecocardiogramma ed ECG non hanno rilevato nulla di importante).
Ha quindi detto di sospendere il farmaco, passando a mezza pasticca a settimana fino a totale astensione, e di fare piuttosto una cura di sali minerali e di buona alimentazione.
TERZO EPISODIO LA VIGILIA DI FERRAGOSTO
Nelle 3 settimane di lenta sospensione ha avuto un episodio di svenimento a metà agosto. Era il suo primo giorno di astensione dal farmaco, era molto stanco e chiedeva di tornare a casa essendo anche le 2 di notte. È stato visto scendere lentamente a terra. Hanno detto che pareva si stesse allacciando le scarpe. Poi però ha perso conoscenza e dicono che perdesse pure saliva dalla bocca. Il tutto è durato 5-10 minuti. Quando ha ripreso conoscenza non ricordava nulla ed era in stato confusionale. L’ambulanza lo ha portato al PS di Cesena, dove i medici hanno parlato di possibile attacco epilettico. L’astinenza dal farmaco forse lo confermerebbe.
BOLOGNA INSISTE PER LA SINCOPE IPOTENSIVA
Ho ricontattato il professore di Bologna che insiste sulla sincope ipotensiva, che è più prolungata rispetto alla sincope epilettica.
Da allora, siamo al 23 agosto e non è accaduto più nulla.
Pare incredibile, ma il periodo del farmaco è stato proprio quello peggiore per mio figlio.
SIAMO IN CONDIZIONI PENOSE
Ha un consiglio per noi? Siamo angosciati.
Preciso infine che, qualche anno fa, gli venne diagnosticato un difetto di coagulazione del fattore Von Willebrand, quando fu sottoposto a un intervento chirurgico per varicocele, senza complicazioni.
Mi hanno detto che tutto questo non ha alcun legame con queste perdite di coscienza.
Confido in un suo preziosissimo consiglio o parere e la ringrazio fin d’ora.
Silvia
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LETTERA 2 (28/8/11)
NIENTE FARMACI, QUALUNQUE SIA IL PROBLEMA
La ringrazio di cuore. Sto leggendo da giorni con molta attenzione i suoi consigli e le sue tesine.
Aggiungo che dal 14 agosto non è più accaduto nulla. Questo mi fa dedurre che il periodo peggiore, quello del farmaco e della sospensione del medesimo, sia passato.
Il ragazzo è molto alto, ed è cresciuto una ventina di centimetri in un anno e mezzo. Forse anche questo può aver causato degli scompensi.
Qualunque sia il suo problema, mi pare di capire che, anche in caso di epilessia, lei sconsiglierebbe il farmaco.
Avendo avuto 2 svenimenti in 3 mesi, mi è parso davvero precipitoso somministrargli un antiepilettico!
GUSTI RISTRETTI E NASO CHIUSO
Ad ogni modo è così facile orientarsi verso i suoi consigli!
È un richiamo alla natura, all’essenza, alla tutela di sé e del proprio benessere fisico e quindi interiore.
Non sarà facile, lo ammetto.
Il giovane ha gusti molto ristretti in fatto di alimentazione e soprattutto non ama la verdura. La frutta sì però. Ha una respirazione molto scarsa. Il naso è sempre un po’ chiuso insomma. Di notte dorme a bocca aperta. Credo che tornerò dall’otorino a fare qualche controllo, dato che capisco da lei quanto una buona respirazione sia fondamentale.
L’IGIENISMO SARÀ ADOTTATO IN FAMIGLIA
Mi orienterò lentamente ma con impegno all’attuazione dei suoi insegnamenti, per tutta la famiglia intendo. Siamo davvero tutti un po’ intossicati, sia io che mio marito. L’unico che ancora non mostra problemi è il figlio maggiore che ha un’ottima corporatura e nessun disturbo. Ma proprio per questo è mia intenzione tutelarlo e prevenire. Di nuovo, grazie di cuore.
Silvia
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RISPOSTA GLOBALE
TUTTI I PROBLEMI PARTONO DAL COLON
Ciao Silvia, nella mia risposta precedente ho messo in evidenza la necessità di rivedere drasticamente l’alimentazione di tuo figlio, allo scopo preciso di migliorare la formula del suo sangue, la rapidità delle sue digestioni e la regolarità delle sue evacuazioni.
I mancamenti si rivelano nella testa e nel sistema neurovascolare, con coinvolgimento del sistema endocrino. Hanno però origine nel colon, con l’evidente stato di disbiosi che esso lascia presagire, coi miasmi putrefattivi che, sottoforma di vapori irritanti, risalgono fino in zona cranica e causano frastorni cerebrali, oltre che danni al sistema olfattivo, ottico ed uditivo.
Ho evidenziato la necessità di dare una sterzata culturale in senso igienistico e di passare ad una alimentazione vegano-crudista. Tutto questo ho detto e confermo.
VARICOCELE E FATTORE VON WILLEBRAND
Riflettendo sul vWf, ovvero sul fattore von Willebrand, e sull’intervento al varicocele, non trovo affatto che quell’episodio sia totalmente estraneo. Il varicocele è una tumefazione varicosa delle vene in zona testicolare, ed è determinato da digestioni difficili, da sangue viscoso e da stitichezza.
La scarsità di fattore von Willebrand implica un’incapacità di agglutinare, o di far addensare le piastrine e coagulare, e quindi tendenza alle emorragie spontanee.
In ogni caso si parla sempre di problemi riguardanti l’equilibrio sanguineo di una persona.
Con un sangue fluido al punto giusto non succedono infiammazioni e non succedono nemmeno sbalzi coagulativi.
CERCA DI ESSERE CONVINCENTE A LIVELLO DI DIETA
Il tuo ragazzo non ama le verdure crude? Intanto riempilo di frutta e di centrifugati di carote, bietole, rape, topinambur, sedani, ananas, mele. Poi, se gli grattugi dei cavoli, o gli presenti del radicchietto tenero coi ravanelli e le olive, accompagnando il tutto da un buon pane di segala integrale, magari cambia idea.
Se gli aggiungi infine una padellata di patate e cipolle, o un piatto di miglio o altri cereali integrali, con manciata finale di mandorle, o noci o pinoli, non verrà a lamentarsi che gli fai patire la fame.
CATAPLASMA DI FANGO, FRIZIONI FREDDE E CRUDISMO NELLA DIETA
Ti cito il caso di N.L. Pepe di Santiago del Cile, un ragazzo epilettico di 14 anni, curato da Manuel Lezaeta. I suoi genitori, gente benestante di origine spagnola, non lesinarono denaro per risolvere il suo caso. Lo condussero più volte in Europa da vari specialisti, senza mai risolvere del tutto le sue ricadute. Andarono da Lezaeta e riscontrò nel ragazzo il solito guaio degli epilettici e dei soggetti dal sistema nervoso indebolito, ossia il problema della pelle sottoalimentata, il problema della pelle resa sempre anemica dalla cronica febbre gastrointestinale (non rivelata dal termometro).
Il solito guaio del surriscaldamento intestinale che ruba sangue al sistema, congestiona le viscere e lascia le parti periferiche (mani, piedi, epidermide) anemiche, fredde e prive di sangue.
Cataplasmi notturni di fango al basso ventre, frizioni fredde giornaliere su tutte le parti del corpo al risveglio, e dieta a base di frutta ed insalata cruda, queste le contromosse vincenti di Lezaeta.
Il ragazzo guarì perfettamente e, dopo 8 anni, diventò direttore commerciale dell’azienda paterna.
LIBERARE IL NASO DAL MUCO E DALL’INFIAMMAZIONE, SIGNIFICHERÀ SCONFIGGERE ANCHE I MANCAMENTI
Sia un bel digiuno di 3 giorni, che l’adozione di una dieta crudista, o magari la cura dell’uva per una o due settimane, provocheranno in lui una memorabile detossificazione e un intenso scarico di muco, disinfiammandogli la zona nasale, risolvendogli l’evidente ipertrofia ai turbinati.
Potrà così finalmente respirare ritmato e profondo, diaframmatico e non più pettorale.
E i suoi mancamenti, da epilessia, o da sincopi ipotensive, o da sbalzi neurovegetativi, saranno un lontano ricordo.
Questo solo volevo aggiungere, assieme a qualche altra tesina di supporto.
Valdo Vaccaro
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