LETTERA
QUELLO CHE ACCADE NEI REPARTI OSPEDALIERI DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Salve Valdo, volevo portare alla luce un dramma di cui sono venuta a conoscenza solo di recente, durante il corso pre-parto che sto frequentando, per fortuna gestito da operatrici e ostetriche anticonformiste e naturaliste come me. Ero completamente all’oscuro, ma in fondo avrei dovuto prevederlo, che nei reparti ospedalieri di ginecologia e ostetricia accade di tutto.
IL DRAMMA DELLE PARTORIENTI E I PRIMI ATTACCHI AL SISTEMA IMMUNITARIO
Non sapevo che negli ospedali c’è la più totale ignoranza di elementari norme di rispetto della partoriente e dei nascituri, innescando già dal momento del parto quel famigerato meccanismo che demolisce il sistema immunitario. Quel meccanismo che è promotore di tutti i problemi futuri per mamme e bambini, mettendoli alla mercè totale di latte artificiale e farmaci.
UN ECCESSO DI PARTI CESAREI NELLA MISURA DEL 70%, SECONDO LE STIME DELL’OMS
Innanzitutto, in barba alle indicazioni dell’OMS, in Italia si stima che il 70% dei parti cesarei effettuati e dei parti indotti con l’ossitocina per accelerarne il travaglio, siano da giudicarsi non necessari. Inoltre, poiché tutto questo è motivato dalla fretta e dal poco personale, se il bambino non si attacca decisamente al seno o se la montata lattea ritarda, ecco che ti obbligano subito al latte artificiale.
L’ASSURDA POSIZIONE SUPINA DELLE PARTORIENTI
Non solo, ma cesarei e ossitocina, sofferenza fetale e quant’altro, sono la diretta conseguenza della posizione assurda che la partoriente è costretta ad assumere su indicazione degli operatori sanitari, ossia supina sul lettino e magari immobilizzata da flebo e fascia di monitoraggio. E, in molti ospedali, si recide subito il cordone ombelicale, anche se questo stava ancora passando da madre a figlio importantissime sostanze nutritive.
L’ALTERNATIVA COSTOSA DELLA CASA DI MATERNITÀ
Tutto ciò mi ha portata ad una decisione drastica anche se molto costosa, che è quella di partorire in una casa di maternità. Ma non c’è alternativa. O vai in ospedale a farti tagliuzzare e rovinare a vita psicologicamente e fisicamente, o ti affidi alle mani di ostetriche che ritengono ancora la nascita come il momento più sacro della vita. In Italia non hai molta scelta, come succede in altri paesi europei.
UN CASO DI CESAREO DA BRIVIDO, CAUSATO DAL FATTORE TURNO
Mi è venuto un brivido quando ho sentito che una donna è stata costretta al cesareo solo perché il medico stava finendo il suo turno e aveva un po’ di fretta. Non dimentichiamo che il cesareo è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, con tanto di anestetico che finisce anche nel sangue del bambino.
SE SEI FORTUNATA TI PUÒ ANDARE ANCHE BENE
Al corso di pre-parto mi hanno detto Ti deve andare di culo, testuali parole per significare che ti può capitare uno staff buono o uno pessimo. Dipende pure da quante stanno per partorire in quel momento. Dipende anche se il giorno è giusto o sbagliato, se è un giorno di festa, o se c’è lo sciopero. Robe da scappare in Inghilterra o in un altro paese, e partorire all’estero.
LATTE ARTIFICIALE, SVEZZAMENTO SCORRETTO E IL DRAMMA DEI CESAREI, ALLA BASE DI MOLTI DISTURBI ALIMENTARI SUCCESSIVI
Si è stimato che oltre il 60% dei disturbi alimentari, tipo allergie, diabete, ecc. è dovuto proprio all’uso improprio del latte artificiale e ad uno svezzamento non consono. Ma quando cambieranno le cose? Un saluto, e mi scusi se la tartasso con le mie mail. Giusy Somarelli, naturopata in Milano
RISPOSTA
LE ACQUE CHE NON SI ROMPONO E IL BISTURI CHE FREME
Ciao Giusy, ogni volta colpisci nel segno, e porti argomenti scottanti e di massima attualità, per cui non ti devi scusare. Questo problema mi ha toccato da vicino, anni addietro, coi miei due ragazzi, e ancora di più la mia compagna, che hanno subito quel tipo di vessazione ospedaliera, senza che io fossi in grado di pianificare od organizzare qualcosa di meglio. Ricordo ancora il ritornello sinistro del ritardo nella rottura delle acque, usato come alibi per l’intervento.
L’IRRESISTIBILE TENDENZA A OPERARE
Si usa dire che l’occasione fa l’uomo ladro. Si potrebbe benissimo dire, in questo caso, che il farmaco nell’armadietto e il bisturi in tasca, fanno del medico un farmaco-propinatore e un bisturizzatore per vocazione. Per il chirurgo, tutto porta verso l’operazione.
IL CHIRURGO È UN UOMO COME TUTTI, E TENDE A INNAMORARSI DEL SUO MESTIERE
La voglia di aprire una persona che vive e che pulsa, dopo aver sventrato e ricucito troppi corpi esanimi e freddi, deve essere grande. Deve significare il fremito di avere alle sue spalle degli assistenti, che pendono dalle sue labbra e dai suoi gesti. Il calciatore continua a scalciare anche nel vuoto, in assenza del pallone. Il pilota sogna piste e sorpassi da brivido anche se dorme tra i cuscini. L’uomo è debole per natura e tende a innamorarsi delle cose che fa. Un chirurgo che non opera è come un uccello chiuso in gabbia. Forse esagero, ma un po’ è così.
L’IGIENISMO NATURALE È ANCORA PIÙ DRASTICO NELLE CIFRE
Tu parli di un eccesso del 70%, ed è una cifra di provenienza OMS. Per l’igienismo naturale, andremmo scuramente al 95 %. Non è casuale che ci siano famiglie che optano addirittura per il parto fra le mura domestiche, con ottimi risultati. Tutto sta ovviamente in una adeguata preparazione tecnica. Tutto fuorchè l’ospedale. Hai parlato di cesarei effettuati per banali ragioni, tipo la fretta di finire il turno da parte di un medico.
L’IMMANCABILE LATO ECONOMICO DELLA QUESTIONE
Bisognerebbe anche aggiungere la motivazione economica. Un parto normale produce economicamente poco o nulla all’ospedale. Un cesareo invece, come hai ricordato è una vera e propria operazione chirurgica, e l’ospedale può emettere una sostanziosa fattura alle Mutue. Ovvio che nella decisione tra il fare o non fare il cesareo c’entri molto anche questo.
Valdo Vaccaro
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