LETTERA
DALLO SPORT AGONISTICO A UNO STOP INVALIDANTE PER VERTIGINI
Caro Valdo, sono Eva, ho 23 anni e sono vegana nell’anima fin da bambina. Ma, di fatto, lo sono diventata solo da circa un anno, ovvero da quando sono riuscita a vincere i molti condizionamenti psicologici da parte di medici, preparatori atletici e familiari. Ho sempre fatto sport a livello agonistico: nuoto fino ai 15 anni, poi il Muay Thai, la mia grande passione. Purtroppo, dopo 3 anni di allenamenti intensi e match con risultati eccellenti, mi sono dovuta fermare per un problema di vertigini divenuto ormai invalidante: quasi 24 ore su 24 di capogiri continui, con annessi nausea e vomito.
CONSULTI, FARMACI, RISONANZE E DUE ANNI DA INCUBO
Ho passato mesi chiusa in casa, non potendo nemmeno frequentare le lezioni all’università per paura di avere una crisi da un momento all’altro. Ho consultato decine e decine di specialisti, ma nessuno sapeva spiegarsi la causa di tutto questo, dato che gli esami clinici di routine sembravano essere a posto. Mi hanno somministrato i farmaci più disparati nel tentativo di fermare le crisi, ma inutilmente. Ho subito circa una decina di Risonanze Magnetiche cerebrali con Mdc, e ancora non so quali conseguenze possano avere in futuro. Un incubo di quasi 2 anni che mi ha segnato profondamente nel corpo e nello spirito.
L’OTITE TRASCURATA ALLA PROBABILE ORIGINE DEI MIEI GUAI
Alla fine sono stata ricoverata in Otorinolaringoiatria, dove è stata riscontrata una forma anomala di infiammazione al nervo acustico, una specie di nevrite che creava scompensi all’apparato vestibolare. Di fatto io avevo perso l’udito all’orecchio sinistro fin da piccolissima, probabilmente a causa di una forte otite. Sono cresciuta imparando a sentire solo dalla parte destra, e ciò non mi ha mai dato problemi finché non sono insorte queste vertigini.
INFIAMMAZIONI INSPIEGATE E INTERVENTI APPROSSIMATIVI E DISASTRANTI
Stando ai medici, il nervo acustico aveva mantenuto un residuo di funzionalità del 20% che ovviamente non mi consentiva di udire ma esercitava ancora un minimo di funzione vestibolare. Nessuno ha saputo spiegare il motivo per cui questo nervo si “infiammasse” producendomi le crisi di vertigini. In ogni caso, dopo avere tentato inutilmente la via farmacologica (diuretici osmotici ed iniezioni di vit.B12), l’unica soluzione è stato l’invento di deafferentazione cocleo-vestibolare chimica.
LACERAZIONI, GASTRITI, VOMITI, DIMAGRIMENTO E IRRESPONSABILI INVITI A BISTECCHE E PARMIGIANO
Con la consapevolezza igienista che ho oggi forse me lo sarei potuta evitare. In ogni caso, dopo l’intervento le vertigini sono sparite, ma in cambio ho pagato le conseguenze dei mesi passati a vomitare tutti i giorni, dei farmaci e dell’alimentazione totalmente errata. Mi sono ritrovata con lacerazioni lungo l’esofago, gastrite cronica, disturbi intestinali, amenorrea e soprattutto in grave sottopeso (42 kg x 1,68 m di altezza). Vedendomi così magra e debilitata, tutti cercavano di darmi da mangiare e di farmi ingrassare. “Devi mangiare la bistecca altrimenti diventi anemica”, “Mangiati la cioccolata che metti su un po’ di ciccia”, “Aggiungi il parmigiano sulla pasta che ti dà il calcio per le ossa”, erano le frasi che sentivo 50 volte al giorno.
MANGIARE E MANGIARE SENZA ASSIMILARE
Fortunatamente, un minimo di coscienza alimentare l’ho sempre avuta, anche grazie ai miei genitori. Nonostante in casa fossimo ancora onnivori ed io assumessi buone quantità di proteine anche animali, abbiamo sempre consumato moltissima frutta e verdura fresca. Ed anche prodotti come seitan, tofu, pasta, pane e cereali integrali, oltre che noci e frutta secca. Ovviamente allora credevo che avere un’alimentazione variata che includesse anche proteine animali, seppur in piccole quantità, fosse la cosa migliore. Volevo aiutare il mio fisico a riprendere le forze. Mi accorsi presto che non era affatto così. Era come se il mio corpo si rifiutasse di assimilare il cibo che gli davo. Gonfiori, crampi allo stomaco e forti attacchi di colite erano all’ordine del giorno. Il mio corpo espelleva gli alimenti senza che essi gli fornissero alcun nutrimento. Un’esperienza a dir poco traumatizzante!
UNA SCELTA VEGANA SEMPRE SOGNATA E SCIOCCAMENTE RINVIATA
C’è da dire che il mio fisico era certamente minato. Troppi i medicinali assunti, mio malgrado, ed anche troppi i caffè che, ahimè, prendevo frequentemente durante la giornata. Tuttavia non ho tardato a rendermi conto che il processo di auto-guarigione del corpo, in cui ho sempre creduto, non stava avendo luogo perché qualcosa gli impediva di curare se stesso. Ho cominciato ad informarmi più approfonditamente e mi sono resa conto che la scelta vegan, che fosse dipeso da me avrei abbracciato fin da bambina, non si basava soltanto su ragioni etiche, ma anche su motivazioni salutistiche fondamentali.
DRAMMATICA ASPORTAZIONE DELLA CISTIFELLEA E STOP TOTALE ALLE PROTEINE ANIMALI
La conferma, ahimè, l’ho avuta molto presto: colecistite e colica biliare. Sono stata ricoverata d’urgenza e mi è stata asportata la cistifellea. L’ ennesima “mazzata” mi ha convinto a giurare a me stessa senza mezzi termini che non avrei più toccato nulla che provenisse da un essere vivente. La scelta migliore che io abbia mai fatto! Tra l’altro, dopo un momento di iniziale contrarietà, sono diventati vegani anche i miei genitori!
ALLA FINE SONO ARRIVATA AL DUNQUE
Tuttavia, non mi sono potuta accontentare semplicemente del fatto di essere vegana. Credo che, finché si è vivi, la ricerca non si potrà mai dire conclusa. Non bisogna mai sentirsi paghi di ciò che già si ha, ma serve rimettersi in discussione continuamente. Così ho iniziato a chiedermi perché mai io mi fossi liberata dalla schiavitù delle proteine animali per passare alla schiavitù di quelle vegetali, in particolare della soia! E sono arrivata all’igienismo, al crudismo, e a te!
ELIMINATO IL CAFFÈ E IL SALE HO RIPRESO MIRACOLOSAMENTE PESO
Da circa 3 mesi seguo una dieta tendenzialmente crudista. Mangio solo frutta preferibilmente acidula il mattino, mega insalata a pranzo, frutta nel pomeriggio e verdura cotta al vapore (soprattutto zucca, cavoli, carote) con manciata di frutta secca oleosa per cena. Ho abolito ogni genere di sostanza nervina, non uso sale, pochissimo aceto di mele nell’insalata, quasi niente spezie. Mi sento bene, ho miracolosamente ripreso i kg persi senza alcuno sforzo ed ho ripristinato l’attività fisica almeno per un’ora ogni giorno.
RITENZIONE IDRICA E UN PAIO DI INFORTUNI
Ho però alcuni dubbi che spero tu mi possa chiarire. Da quando ho iniziato a seguire le tue indicazioni non ho avuto crisi eliminative di cui quantomeno io mi sia resa conto. Ho però preso peso abbastanza velocemente (ora sono sui 56-57 kg, secondo me un po’ troppo) e mi si è anche formata della ritenzione idrica su gambe, glutei e fianchi, il che mi ha sconcertata e contrariata. Può essere dovuto alle tossine espulse? Ho inoltre subito ben due infortuni tra Novembre e Dicembre, prima una brutta distorsione alla caviglia sinistra ed ora, proprio ieri, uno fortissimo stiramento all’inguine della gamba destra che mi ha costretta a letto.
DUBBI SUL DA FARSI
E’ possibile che si tratti anche in questo caso di crisi eliminative? Cosa posso fare? Io ho pensato ad un digiuno di almeno 3 giorni, dato che, essendo in periodo di tesi di laurea, non ho necessità di spostarmi da casa e in ogni caso non mi posso muovere. So che sei ultra-carico di lavoro, ma ti sarei grata se potessi rispondermi al più presto in modo da sapere come comportarmi. Ti ringrazio per la disponibilità, la professionalità e la gentilezza che sempre dimostri a tutti noi e ti faccio i miei più cari auguri per le festività imminenti. Eva
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RISPOSTA
UNA DENUNCIA PRECISA E CORPOSA
Ciao Eva, non posso nemmeno criticarti per la lunghezza della tua mail. Pur avendo solo 22 anni, ne hai già viste davvero di cotte e di crude e, anche volendomi fare solo una sintesi, hai sforato ed è venuto fuori un mezzo romanzo. D’altra parte sei stata chiara e precisa, per cui non è difficile capire, in tutta questa vicenda, chi ha sbagliato, dove e perché lo ha fatto.
TRE ANNI MALTOLTI NEL MIGLIOR PERIODO DELLA PROPRIA VITA
Non è mio compito istigare le persone contro l’apparato sanitario. Ma qui siamo davvero al colmo dei colmi. Se le vittime di errori giudiziari riescono giustamente a farsi rimborsare i danni dallo stato, non vedo perché le vittime di eclatanti errori diagnostici e terapeutici non dovrebbero pure poterlo fare. E il conto che tu presenteresti ai responsabili sarebbe davvero salato. Togliere a una ragazza 3 dei suoi migliori anni e precipitarla in un letterale inferno ha un suo prezzo. Trasformare una giovane atleta in una strana e scomoda malata-immaginaria-rompiballe, da far crescere forzosamente a uova e bistecche ingrossandole il fegato e rimuovendole la cistifellea, ha un suo prezzo.
SVISTE, CARENZE ED ERRORI IMPERDONABILI
Nella lista degli errori ci sono di mezzo sviste e trascuratezze non da poco. Una grave e reiterata carenza a livello diagnostico, un pesante avvelenamento farmacologico, un disastrante intervento di deafferentazione, un abominevole piano alimentare, e una gravissima asportazione finale di organo vitale e non secondario. Una denuncia legale contro questo pressapochismo e questa incompetenza terapeutica porterebbe come minimo qualcuno sul banco degli imputati.
ELENCO PRECISO DELLE ACCUSE A CHI TI HA AVUTA IN CURA
Per essere più precisi gli errori, in senso cronologico, sono i seguenti:
- Non aver capito che tutte le le anomalie del corpo partono dal colon.
- Non aver capito che i miasmi gastrointestinali cercano via di fuga in zona cranica.
- Non aver capito e diagnosticato fin dal primo momento che c’era di mezzo una grave forma di otite (probabilmente causata, tra l’altro, da altra precedente perla medica, come vaccinazioni e richiami anti-scarlattina).
- Non aver capito che, in assenza di idee chiare sui problemi che tu avevi, si doveva avere il coraggio di dire “Ci dispiace signorina Eva ma non sappiamo capire i suoi problemi e la dimettiamo dall’ospedale tenendoci i nostri punti di domanda”, rinunciando totalmente a delle cure farmacologiche, e non prescrivendo diversi farmaci a caso che ti hanno letteralmente rovinata.
- Non aver capito che non era assolutamente il caso di impostare una avventurosa e rischiosa operazione.
- Non aver capito che spingerti a diete alto-proteiche animali contrarie ai tuoi gusti, alle tue convinzioni, alle reali necessità del tuo corpo, alle effettive possibilità assimilative del tuo organismo, avrebbe solo ingrossato il tuo fegato avvelenandoti da cima a fondo.
- Non aver capito che serviva un digiuno ed una detossificazione per recuperare un minimo di capacità funzionale, e non certo una scandalosa rimozione di cistifellea, carica di conseguenze invalidanti.
LA TUA SALVEZZA È STATA IL RIPRENDERE UN DIALOGO COL TUO CORPO, UN REINCONTRARE IL TUO VERO CIBO
Con qualche ritardo sei arrivata al miracoloso dunque e hai ripreso a vivere, a riprendere in mano il filo del discorso assimilativo, a mettere su finalmente un po’ di peso, cosa che niente e nessuno era riuscito a fare prima. Grazie alla tua giovane età sei riuscita pure a ristabilire un minimo di reattività immunitaria, quella che ti ha permesso di gradire e di accettare il cibo crudo e la frutta, e nel contempo di iniziare faticosamente un’opera di espulsione tossine.
CI SARÀ ANCORA MOLTO DA LAVORARE PER SCARICARE L’ABBONDANTE STOCK TOSSICO ACCUMULATO
Espulsione faticosa perché hai un corpo, non dimenticarlo, carico di veleni farmacologici mai disgregati prima. Quando uno mangia cose sbagliate, sopravviene il vomito e la diarrea. Ma, quando lo vaccinano e quando assume farmaci, quei veleni non vanno mica fuori. I filtri renali li rifiutano e li rimandano in circolo, per cui il sangue li deve necessariamente collocare nei punti meno dannosi in quel momento. Rifletti su quante porcherie chimiche ti sono state propinate, su quanta odiosa cadaverina, su quanta eparina e quanta caffeina stanno celate dentro di te. Dovrai lavorarci e sopportare dei fastidi eliminativi con tutta la pazienza e la determinazione possibile.
CONSIGLI PRATICI SUL DA FARSI
Ecco allora la tua presente situazione di peso recuperato ma anche di qualche effetto ritentivo alle gambe, provocato da espulsioni tossiche immunitarie che non hanno trovato adeguato sfogo finale, anche per colpa dei due imprevisti incidenti, che hanno rallentato il tuo sistema linfatico e il tuo ritmo metabolico. Cosa fare adesso? Digiuno di 3-5 giorni? Sì, si può fare. Ma se si digiuna non si lavora e non si studia. Si deve digiunare anche con la mente. Al massimo si beve acqua e si respira a fondo, e ci si organizza per un buon ricambio d’aria nella stanza, con atmosfera di pace e di relax. La tesi di laurea richiede intenso impegno mentale e grande dispersione di energia. Non puoi certo affrontare tutto questo facendoci anche dei digiuni. Buon Natale e a presto.
Valdo Vaccaro
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