UNA PERSONA DI NOME ALBERO
Mi sia concesso di spendere due parole di ammirazione e di affetto per una persona stabile, saggia, maestosa, amica, purificante, energizzante, rassicurante, priva di malizia e di cattive intenzioni. Ebbene, questa persona si chiama albero.
LE STRAORDINARIE QUALITÀ DEGLI ALBERI
Gli alberi sono vivi, belli, utili, discreti, robusti, silenziosi, longevi, produttivi, e sono i migliori simboli e rappresentanti della non violenza, dell’allineamento e dell’obbedienza alle leggi della natura. Si accontentano letteralmente di quello che la natura offre e concede loro, senza mai inscenare dimostrazioni. Ci danno tutti i giorni una autentica lezione di vita. L’avvicinarsi a un albero, l’abbraccio e il contatto con un albero, l’entrare nell’area di influenza e di aura magnetica di un albero, equivale a una sferzata di energia, a una iniezione di benessere e di forza radiante. L’opposto succede se entriamo in contatto con un palo metallico, con una struttura morta composta di ferro e cemento, o con del materiale plastico.
FESTE DEGLI ALBERI E MEMORIE DI GIOVENTÙ
Gli alberi sono intimamente legati alla nostra vita, alla nostra storia, alle nostre visuali, alle nostre origini. L’albero riporta alla mente il nostro tempo passato, quando ad esempio ero alunno delle elementari e si celebrava la Festa degli Alberi, che venivano collocati a dimora lungo le sponde del torrente Cormor, all’altezza del vecchio campo di calcio di Tavagnacco. Per molti anni, quando possedevo la verve e l’elasticità dei tempi migliori, uno dei miei hobby preferiti era quello di arrampicarmi sugli alberi e di riposarmici sopra, respirando a pieni polmoni. Il contatto col legno vivo produceva in me emozioni positive, sensazioni di pace e di relax. Se ci sono dei frutti da raccogliere come sul fico o sul ciliegio o sul kaki, tanto meglio. Un modo per capire di più l’albero, per farselo amico, per provare le stesse esperienze che provano scoiattoli e uccellini nel viverci sopra.
L’INTELLIGENZA TUTTA SPECIALE DEL DURIAN
Mi piace citare la reverenza che nutrono per l’albero del durian, straordinario frutto esotico, thailandesi e malesi che gli attribuiscono scherzosamente una intelligenza del tutto speciale, come quella di far cadere i suoi pesanti e coriacei frutti sulla testa di eventuali ladruncoli e mai sulla testa dei proprietari.
I BOSCHI CI RIVITALIZZANO
L’albero è abitato da un genio, dal genio della vita. Esso dona ossigeno, offre ombra, serve da riparo per i nidi e le scorribande di tanti piccoli animali. Chi non è rimasto senza parole di fronte alla magnificenza di questi vegetali giganti. Chi non è mai stato conquistato dalla generosità di un albero stracarico di frutti profumati e colorati? Chi non ha mai percepito la calma infinita che dona un bosco e la formidabile capacità che esso ha di rivitalizzarci?
GLI ALBERI SONO SOGGETTI FELICI
Gli alberi sono felici senza alcuna ragione apparente. Non diventeranno primi ministri o presidenti, non diventeranno ricchi e famosi. Non avranno un conto in banca. Va anche detto però che non sono perseguitati dall’agenzia delle entrate e dalle bollette che arrivano a pioggia. Forse quella è una delle motivazioni!
LA PROFONDA RELIGIOSITÀ DEI PELLEROSSA
Capite o no che gli alberi parlano una loro impercettibile lingua? Parlano in continuazione tra di loro, se solo li sapete ascoltare. Parola di Sioux. Il problema dell’uomo bianco è che non sa prestare ascolto. E così non ha mai ascoltato gli Indiani, come non ha ascoltato le voci degli animali, come non ha ascoltato le altre voci della Natura. Ma gli alberi ci insegnano sul tempo, sugli animali che essi ospitano e sul Grande Spirito che vigila su di essi. Ci insegnano i segreti delle Energie Sottili.
CESPUGLI E PIANTICELLE COMPLETANO IL QUADRO
Madre Natura non è fatta solo di alberi, ma da tante varietà di cespugli che producono muffe, licheni, funghi, tartufi, nonché bacche e frutti di bosco che, nella nostra zona temperata fredda sono i cornioli, la rosa canina, le more di rovo, i lamponi, i mirtilli rossi e blu, il biancospino, mentre nella fascia equatoriale abbondano i longan, i rambutan, i litchi, i mangostin.
UNA NATURA INCESSANTEMENTE VIBRANTE E DINAMICA
Sui nostri terreni, anche quelli gelati e proibitivi, coperti spesso da strati di foglie secche, spunteranno presto pianticelle tenere e colorate come bucaneve, colchici, primule, violette blu, violette bianche, margherite, ortiche, e saranno seguite a primavera da una vasta gamma di altre piantine. Se potessero esprimersi a voce, invierebbero un coro di vibrate proteste contro Monsanto, Bayer e Syngenta, produttori del glifosato e delle peggiori sostanze chimiche che stanno avvelenando in continuazione le nostre campagne e le nostre falde acquifere. Un coro di proteste anche contro i consorzi agrari che poco e nulla fanno contro questo strazio chimico.
NON MANCANO LE PIANTE SELVATICHE MANGERECCE
Pure un’abbondanza di erbe selvatiche mangerecce ci accompagna tutto l’anno, e mi riferisco al tarassaco, alla valeriana o dolcetta, al crescione di terra, al nasturzio d’acqua, all’acetosa, all’erba cipollina, che crescono proprio adesso sotto le foglie secche e sotto la neve. Col ripetersi delle stagioni e col riapparire della primavera assisteremo alla replica della medesima esplosione di forza verde, del medesimo miracolo della vita che ritorna dopo la lunga e gelida notte invernale.
REGOLE PRECISE E MILLENARIE GOVERNANO IL CREATO
Alberi, fiori, pianticelle, frutta e ortaggi sono parte integrante della natura viva e pulsante che ci attornia. Stesso discorso per le tantissime creature viventi che condividono le nostre sorti. Ma quello che più affascina della Natura sono le sue regole e le sue leggi, quelle leggi millenarie ed eterne che governano sovrane ogni accadimento. Quello che più affascina della Natura è la sua costante e continua presenza dentro di noi. E qui entriamo nel campo della salute naturale e della filosofia igienista che ci riguarda e ci tocca da vicino.
LEGGI SCOMODE ED IMBARAZZANTI PER CHI GIOCA A CARTE FALSE
Quando noi naturalisti e igienisti, o più semplicemente uomini sensibili ai comandamenti, sensibili ai messaggi interni ed interni che ci galvanizzano e ci governano, parliamo di Natura e di leggi naturali, ci riferiamo a leggi fondamentali di tipo verificabile e condivisibile, a regole scientifiche millenarie. Alcune di queste leggi le cito anche nella loro versione originale, per la intrinseca forza che esprimono e in onore ai grandi maestri americani del Movimento Igienista (ANHS) che ha saputo ripescarle dalla storia e riproporle al mondo con grandi meriti e notevoli ripercussioni. Sono leggi comprensibili, chiare e di logica serrata, spesso anche scomode per chi gioca a carte false. Nessuna meraviglia che la Medicina Convenzionale e i Poteri Culturali Predominanti continuino colpevolmente ad ignorarle o addirittura a contrastarle, finendo fatalmente in piena confusione mentale.
CITO QUI DI SEGUITO LE LEGGI CHE PIÙ CI RIGUARDANO
- Every creature, plant, animal and human, is health oriented. (Ogni creatura, pianta-animale-uomo, è orientata verso la salute). E già questa è una cosa sbalorditiva che sfugge alla gente e in particolare alla Medicina comune.
- Every disease starts only when needed and lasts only until necessary (Ogni malattia insorge solo quando serve e dura solo finché necessario).
- Restoring health is the constant priority and trend of the body (Ripristinare la salute è costante priorità e tendenza del corpo).
- The nature of disease is defensive, remedial, eliminative and adaptive (La natura della malattia è difensiva, rimediale, depurativa e adattiva).
- Curing disease is therefore a pernicious superstition (Curare pertanto la malattia è una perniciosa superstizione). È da qui che partono le mosse per la nostra Cura della Non-Cura sul Sintomo.
- If cure means to get well or to recover health, then disease itself is the process of cure (Se la cura significa star bene o recuperare la salute, allora la malattia stessa è il processo di cura).
- Nature keeps the show on the road by employing different ways to retain operational efficiency: A) by bagging up excessive toxic matter in the form of neoplasms, new growths and tumours, B) by depositing morbid matter on the joints and in the fat cells, C) by discharging poisons in the retention waters and extracellular liquids. (La natura fa da protagonista sul campo A) incapsulando le tossine sotto forma di neoplasmi, nuove crescite e tumori, B) depositando le tossine nei giunti e nelle cellule adipose, provocando artriti e reumatismi, C) scaricando veleni nei liquidi di ritenzione). Non siamo dunque comparse in balia degli eventi, ma siamo interpreti di spicco.
- Internal toxemia is the universal cause of disease (La tossiemia è causa universale di tutte le malattie). E per tossiemia intendiamo la tossiemia materiale, biochimica, mentale e spirituale, coinvolgente tutte le nostre guaine corporali, visibili ed invisibili.
- Alla fine il corpo non va mai contro se stesso.
- Il corpo elimina solo quello che lo pregiudica e giammai ciò di cui necessita.
- Solo Madre Natura cura. Il compito del vero medico è di aiutare e di assecondare gli sforzi guaritivi del corpo e non di contrastarli e combatterli provocando effetti aberranti, imprevedibili e devastanti chiamati malattie iatrogene o medico-causate.
- Le malattie sono crisi di purificazione e di eliminazione tossine. I sintomi sono difesa naturale del corpo. Si chiamano malattie ma in realtà sono scarichi di tossine, sono cura unitaria del male, anche se si manifestano in diverse zone corporali e in diverse modalità.
- Da rilevare che l’Igienismo, la Health Science che noi cerchiamo di realizzare e di promulgare al meglio, non è opinione di parte e ancor meno è visuale teleguidata da poteri occulti. È scuola autentica di livello superiore che diffonde autentiche risposte. Si tratta di pura e irresistibile logica. La cosa più vicina alla scienza sul corpo-mente-spirito di cui oggi l’umanità dispone. La Scuola Igienistica è verità millenaria filtrata, selezionata, distillata, aggiornata. Gocce di saggezza, di scienza e di buon senso. Ho citato una dozzina di queste leggi, ma ce ne sono diverse altre ancora, tutte armonizzate e in linea coerente con quanto appena abbozzato.
MEDICINA E NATURA PARLANO LINGUE TOTALMENTE DIVERSE
Se l’America avesse capito e seguito questi pochi punti-chiave elaborati dai suoi migliori scienziati, non sarebbe stato necessario scialacquare miliardi su miliardi di dollari per la decennale guerra di Richard Nixon, guerra perdente e fallimentare contro il cancro, e non sarebbe stato necessario inventare, da parte della CDC-Central Disease Control, l’iniquo progetto Aids per salvare le sorti della Medicina Americana sull’orlo dell’affondamento finanziario ed economico, mettendo in ridicolo per sempre la già scadentissima reputazione della Materia Medica a livello mondiale.
PITAGORA E IPPOCRATE CI HANNO INDICATO LA GIUSTA VIA
Pitagora fu tra i primi, con le sue opere e i suoi Versi Immortali, a portare un messaggio dirompente di Amore verso la Vita, la Natura e il Creato, verso il Sole che veniva osservato come materia obbligatoria di studio a Crotone, verso gli esseri viventi, verso antenati, genitori e figli, verso gli animali tutti. Primo non nuocere e Natura Sovrana Medicatrice di tutti i mali dominano il pensiero umano ai tempi di Ippocrate. Il nostro passato è costellato di grandi maestri e di grandi concetti capaci di dare una traccia e una direttiva di saggezza alle successive generazioni, e capaci anche di sovvertire e di ribaltare il mondo intero quando debolezza, presunzione e ignoranza umana tendessero a prevalere, come sta succedendo in questo mondo attuale, letteralmente allo sbando e alla deriva. Abbiamo la fortuna di poter contare su una formidabile serie di filosofi, di scienziati e di matematici, per cui non possiamo accampare alibi e scusanti, non possiamo permetterci alcun naufragio.
DA ARCHIMEDE A LEONARDO A VOLTAIRE
Datemi una lunga leva e solleverò il mondo, diceva Archimede. Verrà il giorno in cui l’uccisione di ogni singolo animale sarà considerato orrendo crimine, annotava Leonardo tra un dipinto e l’altro, tra la Gioconda e il Cristo Salvator Mundi venduto giorni fa per 450 milioni di dollari all’asta di Christie’s di New York. Finché rimarrà in piedi un solo macello, un solo campo di tortura e di morte, la coscienza umana non si libererà dalla contaminazione e dal rimorso, ammoniva il grande Voltaire. Ecco il motivo per cui non ci è concesso di dormire sugli allori, e non possiamo abbassare la guardia. C’è ancora molto da fare in questa direzione. Dobbiamo ripristinare semmai in modo efficace e risolutivo i contenuti etici, estetici e spirituali dell’Era Classica, del Rinascimento e dell’Illuminismo. Questo è il compito storico che spetta all’Umanità Intera e in particolare ai nostri figli, per poter ridare respiro, reputazione ed autostima alla nostra presenza sul Pianeta Terra.
VIVERE SECONDO NATURA SCOLPITO SULLA PIETRA AL PARI DI CONOSCI TE STESSO
Vivere secondo natura significa vivere secondo ragione. Le due cose coincidono dal momento che l’ordine naturale, divino, è intrinsecamente razionale e l’uomo può partecipare con la sua razionalità alla materia divina. I primi filosofi come Socrate, Platone, Aristotele, Laerzio, Zenone (autore di “Della natura dell’Uomo”), e gli autori stoici come Seneca, sono tutti allineati nella esaltazione di Madre Natura.
IL SUBLIME INSEGNAMENTO DI MARCO AURELIO
Ma chi meglio di tutti ha espresso in modo vibrante e profondo il rispetto per la Natura Divina e per la Natura Umana, il Vivi Secondo Natura, se non l’imperatore romano Marco Aurelio nei suoi Pensieri? Al mattino, quando ti svegli e non vorresti alzarti, pensa che ti desti a compiere l’opera assegnata all’uomo, il motivo principe per cui sei nato e sei venuto al mondo. Al di là delle facili apparenze, gli uomini sono nati e concepiti gli uni per gli altri. Insegna loro o sopportali. Se vivi con gli Dei dimostri di essere soddisfatto di quanto ti hanno assegnato. Guarda sotto la superficie. Non lasciarti sfuggire le qualità e il valore intrinseco delle cose. Dal primo mattino comincia a dire a te stesso che incontrerai gente vana, ingrata, violenta, fraudolenta e invidiosa, incapace di meditare e di cogliere la differenza tra il bene e il male, mentre tu scopri che il bene è bello e che il male è turpe, per cui non puoi adirarti e non puoi nemmeno essere danneggiato da chi pratica imbroglio e malizia, da chi pesca nel torbido, da chi miserabile, mediocre, invidioso e acido, sbava, porta colpi bassi, emana veleni, pratica diffamazione ed offese gratuite o sovvenzionate.
AGIRE PER IL BENE E APRIRE LA MENTE AL CAMBIAMENTO
Siamo nati per la cooperazione. Il mio prossimo è, nonostante tutto, provvisto di mente ed è, nonostante tutto, partecipe del divino. Siamo in grado di smontare una ad una le falsificazioni, le ipocrisie e le manchevolezze dei mediocri, dei collusi, dei corrotti, dei venduti e dei farisei. Scontrarsi e detestarsi è andare contro natura. Siamo superiori alle banalità e alle cattiverie. Quand’anche tu avessi da vivere 3000 anni moltiplicati per 10000, ricorda che nessuno perde una vita altra di quella che vive, né vive altra vita di quella che perde. Due principi bisogna avere presente: 1) Compiere unicamente azioni benefiche, 2) Cambiare idea se c’è qualcuno capace di convincerti e di correggerti, di distoglierti dal male e di migliorarti. Fa che ogni tuo pensiero e ogni tua azione siano come fossero gli ultimi atti della tua vita. Adatta te stesso alle cose che la sorte ti ha assegnato. Parti da lì per migliorarti. Quello sia il tuo trampolino di lancio verso la tua scalata, verso nuovi traguardi. Ama e rispetta profondamente l’umanità che è unita al tuo destino, l’ambiente naturale che ti ospita e le creature che ti attorniano.
LA FOLGORAZIONE ARRIVA DAGLI INDIANI D’AMERICA
Se però abbiamo modo di addentrarci nelle preghiere, nelle meditazioni, nelle benedizioni, nelle poesie e nelle autentiche perle dei Sioux, degli Apache, dei Seattle, dei Cheyenne, dei Cherokee, dei Modoc, dei Pueblo, dei Tecumseh, dei Pimas e dei Navajos, ovvero delle magnifiche tribù dei Pellerossa, resteremmo addirittura folgorati dal loro attaccamento al Grande Spirito e alla Natura. Da loro ci arriva una enorme e incredibile lezione di saggezza e di civiltà. Un motivo in più per prostrarci e commuoverci di fronte alla bellezza universale della Creazione. Un motivo in più per acquisire maggiore coscienza e consapevolezza del nostro ruolo. Un motivo in più per rinsaldare il nostro legame con la Natura Divina a cui apparteniamo e che alberga dentro ciascuno di noi. Essere indiani è un atteggiamento, uno stato d’animo, un modo di essere in armonia con tutte le cose e tutti gli esseri, umili ed elevati nel contempo.
DISTRIBUIRE A TUTTI FELICITÀ E GIOIA
Lungo il cammino della vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiacere ai vostri simili ma, al contrario, procurate loro gioia ogni volta che potete. Un uomo veramente civile è colui che si sente intimamente legato con tutte le creature e che sa percepire l’unità dell’universo.
PROFONDA INCOMPRENSIONE CON L’UOMO BIANCO
I bianchi vogliono sempre qualcosa. Sono sempre scontenti ed irrequieti. Noi non sappiamo cosa vogliono e cosa pretendono. Non riusciamo a capirli. Pensavo di essere amico dell’uomo bianco ma, da quando è venuto, da quando ha svuotato le nostre tende, ha rubato i nostri cavalli, ha spaventato ed inseguito i nostri bisonti, è difficile prestargli credito. Nelle città dell’uomo bianco non esiste un posto tranquillo per meditare, riflettere e respirare, un posto dove ascoltare le foglie e i germogli che si dischiudono in primavera. Il frastuono delle sue città ferisce le nostre orecchie.
RINCORSA CIECA DEL DANARO E INCONGRUENZE A RIPETIZIONE
Voi uomini bianchi pretendete che ariamo la terra, che vendiamo il fieno e che diventiamo ricchi. Voi uomini bianchi conoscete solo il lavoro. Io non voglio che i miei giovani uomini diventino uguali a voi. Gli uomini che lavorano sempre non hanno tempo per sognare, e solo chi ha tempo per sognare trova la saggezza. Vi è molto di folle nella vostra civiltà. Correte dietro al denaro fino a che non ne avete così tanto da non poter vivere abbastanza a lungo per poterlo spendere. Saccheggiate boschi, terra e animali. Sprecate i combustibili naturali come se dopo di voi non venisse nessun altro. Parlate di un mondo migliore mentre continuate a fabbricare armi sempre più potenti. Vi siete impadroniti delle nostre terre, ma questo non vi basta. Volete pure obbligarci a credere nella vostra religione.
DISTACCO DALLA NATURA E PATOLOGICA VOGLIA DI DOMINIO
La mancanza di rispetto per tutto ciò che cresce e che si muove, conduce in fretta alla mancanza di rispetto per l’uomo e per la vita stessa. L’uomo crede di essere nato per dominare gli altri, ma si sbaglia. Egli è solamente parte del tutto. La sua vera funzione non è quella di sfruttare e sottomettere, ma quella di appartenere, di integrarsi nella Natura e nel cosmo. L’uomo ha potere e privilegi ma soprattutto ha responsabilità.
UNA PREGHIERA ACCORATA AL GRANDE SPIRITO
Grande spirito, preservami dalla tentazione di giudicare un uomo prima di aver percorso un miglio nei suoi mocassini. Concedimi o Grande Spirito di imparare la lezione che hai nascosto in ogni foglia, in ogni granello di sabbia, in ogni sasso. Voglio essere forte e saggio e giusto, non per dominare il mio simile ma per combattere il mio più grande nemico, ovvero me stesso. Grande Spirito, fa in modo che io possa essere sempre pronto a venire da te con le mani pulite e lo sguardo leale. Fa in modo che, al calare del tramonto, il mio spirito si presenti a te senza onta.
NON SOFFERMARTI TROPPO SULLA MIA PIETRA TOMBALE
Non restate a piangere sopra la mia tomba. Non sto lì. Non dormo da quelle parti. Ogni cosa è sacra, ogni cosa vive, ogni cosa ha una coscienza. Ogni cosa ha uno spirito. Quando al mattino mi sveglio, ringrazio il Dio Creatore per la luce dell’aurora, per la vita che mi ha concesso, per il cibo che mi offre, per la forza che mi anima e che ritrovo nel mio corpo.
CONDIVIDIAMO LO STESSO RESPIRO
Per noi Pellerossa l’aria è preziosa perché tutte le cose, animali, alberi, uomini dividono il medesimo respiro. Come l’albero non finisce con le punte delle sue radici o dei suoi rami, come l’uccello non finisce con le sue piume e il suo volo, come la Terra non finisce con le sue vette innevate più alte, o le sue più abissali fosse oceaniche, così anch’io non finisco con le mie braccia, i miei piedi e la mia pelle, ma mi espando con la mia voce, il mio pensiero e il mio spirito. Oltre ogni spazio e ogni tempo. Perché la mia anima è il mondo.
IL VERO GUERRIERO SI DEDICA AI PIÙ DEBOLI
Per noi i guerrieri non sono quelli che voi intendete. Il guerriero non è chi odia e combatte il nemico, perché nessuno ha il diritto di prendere la vita di un altro. Il guerriero è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani e degli indifesi, degli animali, di chi non può provvedere a se stesso, e soprattutto dei bambini che sono il futuro dell’umanità. Parola di Toro Seduto.
POSITIVITÀ E BUONI AUSPICI ALL’ORDINE DEL GIORNO
Possa il Sole portarti energia ogni giorno. Possa la Luna farti riposare serenamente. Possa la pioggia lavare le tue preoccupazioni. Possa la brezza soffiare dentro di te nuovo vigore. Possa tu camminare delicatamente nel mondo e scoprire la sua bellezza per tutti i giorni della tua esistenza.
ACCETTAZIONE DELLA NOSTRA PROVVISORIETÀ E DELLA NOSTRA IMPERMANENZA
Gli uomini vengono e vanno senza sosta, come le onde del mare. Non serve addolorarsene quando si assentano e scompaiono. È l’ordine della natura. Persino l’uomo bianco che parla e cammina a fianco del suo amico Dio, non può essere esentato da questo destino.
LA SOLITUDINE È UNA BRUTTA COSA
Abbiamo dimenticato come si ascoltano le storie e i canti che porta con sé il vento. Abbiamo dimenticato come ascoltare la saggezza delle pietre. Abbiamo dimenticato quali piante raccogliere per il nostro benessere. Abbiamo perso la capacità di spiare gli animali che, con gentilezza e grazia, ci offrono la loro naturalezza e la loro genuinità, il loro saper vivere, il loro amore. Ci siamo rinchiusi in noi stessi. E poi ci chiediamo il perché ci assalga spesso la solitudine.
TUTTI SIAMO IMPORTANTI PER MADRE NATURA
Siamo stati messi al mondo assieme ai nostri fratelli e sorelle. Quelli che hanno quattro zampe, quelli che volano, quelli che nuotano. Tutte queste forme di vita, inclusi il più sottile filo d’erba e il più possente degli alberi, formano con noi una grande famiglia. Tutti siamo importanti allo stesso modo su questa Terra.
L’INSEGNAMENTO DEL BUDDHA
Per quanto difficile possa apparire l’offrire l’altra guancia a chi ti ha dato uno schiaffo, occorre ricordarsi l’episodio del Buddha che vi ho già raccontato in altre circostanze. Tra i tanti seguaci che venivano ad esprimergli rispetto e venerazione, venne a trovarlo un tizio che, con la precisione millimetrica di chi si è appositamente allenato, gli sputò dritto in un occhio. Il maestro prese un panno e si asciugò lentamente. Poi si rivolse all’interlocutore. Amico mio, amico in pena, hai forse qualcos’altro da dirmi? Quello si alzò dalla sedia senza dire nulla e uscì frettolosamente. Due giorni dopo si ripresentò al Buddha. Aspetta che prendo un fazzoletto, disse il Maestro al suo strano e strambo ammiratore. Quello si inginocchiò e gli chiese di essere perdonato. Si era reso conto di aver commesso una azione ingiusta e riprovevole. Il Buddha lo guardò negli occhi sorridendo e lo rassicurò dicendogli che nulla aveva contro di lui in quel momento e che non gli serbava rancore, ma che non era in grado comunque di perdonarlo, perché il Buddha di oggi è persona diversa dal Buddha di due giorni fa, e perché anche il visitatore di oggi è persona diversa. Alla fine quello che è stato è stato, e nessuno è in grado di cancellarlo.
ENTRARE NEI MOCASSINI E NEI PANNI DI CHI SBAGLIA
Entrare nei mocassini del prossimo per capirlo meglio, dicono gli Indiani. Non è possibile infatti prendere posizioni dure, rigide e definitive, né tantomeno esprimere sdegno e condanna, se prima non siamo riusciti a entrare nell’ambito emozionale dell’altro, se non siamo entrati nei suoi panni. In effetti, prima di scagliarci contro chi sbaglia, contro chi ci offende, contro chi commette delle mancanze, occorre intuire le vicende interne che lo rodono e lo sconvolgono fino al punto di farlo debordare e andare fuori del seminato. La via del perdono può sembrare spesso la più difficile, ma è un segno di forza e non di cedevolezza. La saggezza dei Sioux ci viene in aiuto anche qui. “Il perdono ci rende leggeri. Il perdono significa camminare liberi come il vento. Il perdono significa recidere le corde che legano al rancore”. Nessuno ci obbliga a sopportare il tedioso e ad amare l’antipatico, fin quando essi non dimostrino alcun ravvedimento. Ma sugli episodi fastidiosi, c’è sempre la possibilità di dimenticare, di voltare pagina e di scaricare ogni fastidiosa scoria.
A VOLTE IL DESTINO PARE ABBANDONARCI
Natura Madre, Natura Giusta, Natura Bella e Natura Lussureggiante. Sì ma non sempre. Sì ma non per tutti. Chi si trova semi-sommerso tra le macerie di Amatrice e i tremiti continui dell’Appennino avrà qualcosa da obiettare. Chi si trova con la magnifica villa californiana circondata dalle fiamme, oppure sotto le acque fangose esondate dal Mississippi, avrà qualcosa da ridire. Chi si ritrova in mezzo alle violenze e alle sopraffazioni cieche ed indiscriminate del fanatismo religioso, avrà grosse riserve su ogni considerazione ottimistica. Chi vive in modo precario nei paesi del Nord-Africa soggetti alla deprecabile neo-colonizzazione francese, a base di franchi CFA e di Legione Straniera e, vittima di Macron e del rapace sistema bancario franco-americano, si vede costretto a migrare verso la Libia, verso Lampedusa ed altri lidi da immigrato, avrà molte cose da ridire. Chi aveva messo vicino un gruzzolo in Italia lavorando una vita intera per vederselo svanire grazie ai super-ladroni delle banche, non avrà facili motivi di consolazione. Pure il bambino che sta semi-paralizzato su una carrozzella, o quello affamato del Burundi dagli occhi incavati, ventre gonfio e gabbia toracica prominente, avrà ampie ragioni per lamentarsi. Per non dire dei tanti giovani che non trovano lavoro e non trovano collocazione, o delle anime in pena che vanno a cercare una via d’uscita chiamata eutanasia nei cantoni della Svizzera.
UN INCESSANTE SUCCEDERSI DI AVVENIMENTI
Eppure la Natura non fa una piega. Continua sicura, granitica ed incrollabile a dominare e a intridere di se stessa persone e cose, mari e montagne, asteroidi e pianeti. Continua in modo puntuale, cronometrico e inappuntabile, secondo i suoi inesorabili parametri di causa ed effetto, a realizzare i suoi obiettivi. Non è colpa della natura se la cecità, la miopia umana, le crudeltà economiche, sociali e politiche impediscono alla gente di campare decentemente.
LA NATURA CI ISPIRA E CI AMMONISCE
I suoi compiti, le sue funzioni, le sue responsabilità le porta avanti precisa, fiduciosa e infaticabile. Non si stanca di far riesplodere la flora ad ogni nuova primavera. Non si stanca di spingere la linfa degli alberi dalle radici alle loro punte più alte a sostegno di gemme, fiori e frutti. Non si stanca di ispirare poeti, scrittori, inventori e artisti. Non si stanca di inviarci messaggi di illuminazione, di amore e di conforto. Non si stanca di darci incoraggiamenti e stimoli, opportunamente mescolati ad allarmi ed ammonimenti, alla sola condizione che impariamo a stare dalla sua parte, alla sola condizione che sappiamo accettarci e svolgere al meglio i nostri progetti, utilizzando appieno le nostre enormi ed incredibili potenzialità, alla sola condizione che prendiamo coscienza e consapevolezza di fare parte integrante e non accessoria di essa, e di evolverci nella giusta direzione, di liberarci ed emanciparci dalla indifferenza, dal cinismo, dal male oscuro che ci ottenebra la vista e ci indurisce i sentimenti.
DA PARADISO TERRESTRE A PIANETA DEI MACELLI
La natura ci chiede semplicemente un atto di responsabilità. Ci chiede di capire che siamo frammenti attivi e responsabili di questa fantastica architettura universale che va dalle cose più minute e microbiche del mondo sub-cellulare e sub-atomico a quelle più vaste delle galassie e dello spazio infinito. Spazio che contiene il nostro piccolo e tribolato pianeta Terra, trasformato ultimamente per l’ignavia e la balordaggine umana da Eden e da Paradiso Terrestre in Fabbrica di sangue e di sofferenza, in luogo inospitale e rischioso, in luogo di violenze inenarrabili e continuate, dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sugli animali, dell’uomo sull’ambiente naturale e sull’ecosistema. Natura Madre e non Matrigna dunque. Natura carica di doni, di segnali, di promesse che alla lunga sa mantenere. Natura perfetta nel senso che non nasconde, non imbroglia e non sbaglia.
TANTI NOMI DIVERSI PER DIRE LA STESSA COSA
Il Grande Spirito degli Indiani non è altro che l’Energia Universale che vivifica e dà animazione ad ogni cosa. Dio, Signore, Natura, Creato, Energia, Destino, Grande Spirito dei Pellerossa, Allah Akbar dei Musulmani (frase usata a sproposito dagli esagitati e dai violenti che tradiscono la ampia anima pacifica dell’Islam, massacrando il prossimo e contrabbandando delinquenza per religiosità), qualunque sia il nome usato, la significanza è la medesima. Si tratta della stessa Entità Cosmica di cui facciamo parte integrante, qualunque sia la nostra lingua, la nostra pelle e la nostra cultura.
IL DIVINO E IL SACRO SIAMO NOI STESSI A PATTO DI ESSERE ALL’ALTEZZA
Rivolgersi a una divinità esterna per ottenere qualcosa qui o nell’aldilà è operazione onomatopeica, retorica, imitativa, mimica, teatrale, plateale e pertanto banale. La divinità sta infatti dentro di noi. Siamo noi il divino. Se c’è preghiera e inchino e prostrazione da farsi essa va fatta verso noi medesimi, se non vogliamo essere dei furbastri, dei pervertiti e degli scarica-barile. Chi si comporta male tradisce se stesso e imbroglia se stesso prima ancora che il suo Dio Centrale di appartenenza e di riferimento. La preghiera verso il divino si traduce dunque in un dialogo interiore con lo Spirito Universale Interno a Noi, col nostro Angelo Custode, col nostro Medico Interno, con la nostra Ambasciata Divina e il nostro vessillo di luce.
ORDINE ED EQUILIBRIO COSMICO
La Natura è perfetta perché basata sull’Ordine Cosmico e sull’equilibrio. Ordine ed equilibrio che investono ogni singolo essere, ogni colpo d’ali, ogni battito e ogni pulsione vitale. Per mantenersi ordinata ed equilibrata la Natura procede senza il minimo errore lungo la sua rotta, manda avanti il meccanismo cosmico senza sosta, senza guasti, senza incertezze. Non si muove foglia che Dio non voglia. L’equilibrio si mantiene grazie a un auto-bilanciamento continuo, a una specie di partita doppia fatta di Dare e Avere, di Entrate e Uscite, di eliminazione continua delle scorie, proprio come avviene in un corpo umano che voglia mantenersi pulito ed efficiente.
COERENZA ED ARMONIA DEL CREATO
Esiste dunque una omeostasi, una coerenza e una armonia infinita del Creato. L’unico dilemma è la fatidica domanda finale che continua ad angustiarci sul perché della Creazione, sulla reale necessità divina di impostare tutto questo enorme marchingegno chiamato mondo o esistenza, sulla necessità divina di impostare un così grande universo pieno di corpi celesti che girano lampeggiano appaiono e scompaiono staccati da distanze incolmabili nelle quali ci si perde. E tutto magari per mettere alla prova dei poveri esseri troppo ignoranti e sguarniti, troppo spesso imperfetti, troppo spesso arroganti, troppo spesso indifferenti, troppo spesso privi di fiducia, di speranza e di ispirazione, per poter superare in scioltezza le promozioni e le bocciature dei tribunali celesti.
CONOSCI TE STESSO E PRENDI COSCIENZA DEL TUO IMMENSO VALORE
Ecco allora che ci viene in soccorso la saggezza greca del Conosci Te Stesso e la saggezza della Roma Imperiale di Cesare e di Marco Aurelio, la saggezza degli stessi Indiani d’America, gente come noi ma di caratura superiore, superiore per la consapevolezza del proprio valore, superiore per capacità di scelta, superiore per l’umiltà di accettarsi e di uniformarsi alle leggi che governano l’universo.
DIOGENE E ALESSANDRO MAGNO SEMPLICEMENTE IMMORTALI
Gente superiore come Diogene che cercava il vero uomo girando di giorno con la sua candela accesa, e come il grande Alessandro Magno che si fece seppellire con le mani aperte e protese fuori della tomba come lezione e ammonimento ai suoi sudditi contro la vanità umana e le sciocche accumulazioni di potere e di vane ricchezze. Alessandro che andava a trovare Diogene al fine di scoprirne curioso i segreti e di toglierlo dalla botte sotto la quale dormiva, per sentirsi dire alla fine “Spostati Imperatore che mi togli la luce del sole”.
SIAMO PORTATORI DI UN ENORME LASCITO DIVINO
Smettiamola dunque di fare richieste accorate e tremanti al Gesù, al Buddha e al Maometto. Smettiamo di cercare il divino nel sacro dei Templi, delle varie Chiese, delle Moschee e dei Minareti, ottimi luoghi d’arte e di storia ma niente di più. Impariamo una buona volta a rivolgerci a noi stessi, a dialogare con noi stessi come portatori e destinatari di un formidabile e sublime lascito superiore.
PATERNITÀ, REFERENZE E CITAZIONI
E per favore nessuno mi chieda a questo punto delle referenze e delle citazioni. Nessuno mi chieda da dove vengono questi dati e quale paternità essi abbiano, da quale testo e quale autore provengano. Nessuno faccia come un mio amato cugino docente di lingua inglese a Perth-Australia il quale, quando gli inviai il manoscritto del mio Alimentazione Naturale, lo trovò molto interessante e piacevole ma impossibile da collocarsi sul mercato per mancanza di adeguati riferimenti bibliografici. Un parere assai diverso dai tanti lettori che lo hanno trovato fonte formidabile di dati, concetti e di ispirazione, strumento indispensabile a capire l’essenza delle cose più che le facili apparenze, decretandone quel successo che tuttora continua a cercare e a comprendere l’essenza delle cose e non le facili apparenze.
NIENTE DI SCANDALOSO NELL’ASSORBIRE E NEL COPIARE LE COSE GIUSTE
Qualcuno mi accusa di non citare le fonti? L’idea poc’anzi espressa di paragonare la vita cosmica a una partita doppia, tanto per fare un esempio, è farina del mio sacco, ve lo garantisco. Lo stile grafico basato su stacchi e sottotitoli è farina del mio sacco, nata dalla necessità di rendere leggibile velocemente il tanto materiale prodotto e promulgato sul blog. Tante altre cose che penso, sostengo, pratico e scrivo arrivano da ispirazioni, riflessioni, elaborazioni, notizie raccolte a destra e a sinistra, pescate nel magico flusso della cultura universale, nella Libera Università Galattica. Siamo tutti delle carte assorbenti e dei copiatori. Facciamo in conclusione un continuo copia e incolla. Trovo del resto molti miei articoli inseriti negli scritti di altre persone che non conosco neppure, e la cosa non mi sconvolge affatto. Non c’è nulla di furbesco, di sbagliato e di scandaloso in tutto questo. Lo stesso Pablo Picasso (vedete che a volte pure io cito) dichiarò apertamente che l’attività più artistica ed encomiabile non è affatto quella di creare dal niente ma piuttosto quella del copiare. L’importante è saper copiare bene, saper scegliere chi copiare, come copiare, dove copiare e perché copiare.
LEONARDO COPIAVA A PIENE MANI
Nessuno è del tutto originale, per cui citare fonti e referenze può essere indispensabile in diversi casi, quando si vuole dare merito e rispetto alla fonte per delle intuizioni o delle formule geniali, o quando si vuole scaricare responsabilità legale alla fonte in questione, ma rimane in molte altre circostanze un futile appesantimento del testo, visto che la fonte citata non è mai in ogni caso quella decisiva e definitiva. Mai nessuno chiederà a Leonardo da chi mai copiò le sue biciclette, i suoi carri armati e i suoi elicotteri, o da chi apprese la sua magnifica arte pittorica. Sulle armi e sulle fortezze volanti gli antichi cinesi lo avevano comunque anticipato. Nessuno oserà poi chiedere al Divino a quale fonte si sia mai ispirato per inventarsi il mondo e per realizzarlo in 6 giorni o in 6 miliardi di anni.
RENDIAMOCI UTILI E DIAMO ORIENTAMENTO A NOI STESSI E AL PROSSIMO
Cerchiamo pertanto di capire, di setacciare, di selezionare, di rimuovere, prediligendo sempre le cose nobili e pure, sensate e logiche per il cuore e per la mente. Cerchiamo di catturare il giusto e il bello, scartando lo scadente, il mediocre e il banale. Cerchiamo di salvare le pietre preziose e di liberarci della melma e della spazzatura. L’originalità vera e l’originalità d’autore stanno nell’assemblare e nel mettere assieme un teorema armonizzato, coerente e capace di dare orientamento e chiarezza mentale a noi stessi e al prossimo.
IMPORTANTE METTERE ASSIEME UN MOSAICO COERENTE
Non si acquisisce maggiore credibilità e scientificità citando le fonti. La scienza, la verità e la poesia arridono a chi sa mettere assieme meglio degli altri un mosaico di sensazioni, di valori, di colori, di percezioni capace di convincere e di conquistare, capace di chiarire e di spiegare, capace di avvicinarsi il più possibile al sensato, al bello, al vero e al giusto. Ecco perché dico che Madre Natura non si sbaglia. L’albero che lei assiste è natura, e mi piace. L’uomo che si comporta da uomo è natura, e mi piace. L’allenatore del Crotone che perde in casa con l’Udinese e che si dimette rinunciando alla sua quota contrattuale per non danneggiare le casse della Società calabrese è natura superlativa e direi pitagorica, è uno che dà il buon esempio in mezzo a un ambiente dominato spesso dalla avidità per il danaro, e questo gesto clamoroso mi piace. Io amo me stesso ed è per questo che posso amare tutti voi amici, e che posso persino sopportare i noiosi, e che posso ammonire e sollecitare a buona ragione chi sguazza mediocremente nella cattiveria, nell’ignoranza e nell’invidia. Sia il soggetto stonato che noi medesimi siamo parte di una Natura Madre, Perfetta e Generosa.
SCUOLA SUPERIORE SIGNIFICA APERTURA MENTALE E CONTINUO AVANZAMENTO
Andiamo a concludere. C’è dopo di me gente importante che ha cose eccellenti da dire. Nessuno mi venga però a dire che qui perdiamo tempo in chiacchiere, buonismi, e argomentazioni che non portano a nulla di concreto. Le buone azioni, quando avvengono, sono precedute da buone idee. Siamo una scuola aperta al confronto con tutti. Siamo una scuola di avanzamento continuo. Non dormiamo sugli allori e non siamo ripetitivi. Ad ogni lezione aggiungiamo nuovi tasselli e nuovi mattoni. Regole precise, ma disponibilità a cambiarle di fronte a probanti alternative. Regole precise ma niente dogmatismi e fissazioni ossessive.
ANDIAMO AL MASSIMO E A GONFIE VELE
Ogni incontro punta ad essere memorabile, punta ad essere l’ultimo nostro pensiero e l’ultima nostra traccia qualificante, poco importa se ce ne andremo domattina o fra altri 5 o 50 anni. Sappiamo solo che stiamo dando il meglio e il massimo di noi stessi, e che stiamo andando a gonfie vele, anche se nessuno ci dà accesso a premi, riconoscimenti o finanziamenti nazionali o europei per la cultura, anche se non offriamo indulgenze per cui nessuno ci fa dei lasciti in concorrenza impari col Vaticano. Non ci aspettiamo certo aiuti da uno stato mattarelliano fiacco e intontito, da uno stato letargico nel premiare e solerte nell’opprimere, simil-staliniano nello svalutare le abitazioni, nel trasformare i proprietari di una o due case in inquilini costretti a versargli pesanti affitti in continuazione, bravissimo nello scoraggiare, inibire ed allontanare gli investimenti stranieri, imbattibile nel mantenere giovani brillanti e pieni di risorse in soggetti disoccupati, demotivati e privi di prospettive. Non ci aspettiamo certo riconoscimenti da una repubblicana lorenziniana e renziana capace solo di caldeggiare e tramare blitz indegni e incivili contro chi gli appare scomodo e fastidioso. Andiamo a gonfie vele caro Vasco, anche se non riempiamo gli stadi come fai tu. A gonfie vele non tanto per la brezza marina, quanto per la dirompente forza spirituale che ci anima e ci sostiene, per la trasparenza e l’indipendenza che ci caratterizza. Ecco l’importanza di obbedire a Madre Natura rispettando le sue regole e accettando i suoi doni e le sue condizioni.
INETTITUDINE MEDICA A CAPIRE LE LEGGI DELLA NATURA
Ho parlato tanto, ma mi accorgo di aver trascurato ingiustamente i medici in rapporto alla natura. Più li critico e più li considero amici. Più li conosco nei loro risvolti e nelle loro umane incongruenze e più li comprendo. Sono il più delle volte eccezionali. Purché non blaterino sulla carne e sulle proteine nobili, purché non blaterino di contagi, antibiotici, psicofarmaci e vaccinazioni. Il loro maggiore difetto rimane quello di essere medici, di essere portati irresistibilmente verso la curomania e l’intervento, non solo nei casi assolutamente dovuti del pronto soccorso o della riparazione indispensabile ed urgente, ma anche quando serve il non fare, il lasciar fare a madre natura, l’allinearsi con essa. Il loro vizietto rimane l’interventismo a tutti i costi e l’inettitudine a capire le leggi di madre natura.
ALLEGGERIMENTI IN FUNZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ
Quanto alle piccole trasgressioni, tipo l’ovetto e la ricotta su basi casuali, tipo il vegetariano al posto del vegano, le considero piccole toppe, piccole ma scontate e necessarie imperfezioni, piccole azioni compensative che poco tolgono al normale buon vivere e che vanno invece accantonate nei momenti di rigorosa depurazione. Non tradimenti e non incongruenze, ma semplici alleggerimenti per rendere i nostri canoni comportamentali piacevoli e sostenibili.
DIVERTIRSI IN OGNI NOSTRA SCELTA
Sia voi qui presenti, che chi ci segue telepaticamente da Londra, Valencia, Hongkong, Burundi e Galapagos, so che vi punzecchiano mille dubbi, mille distrazioni, mille insicurezze e 1500 domande. Per me tutti i giorni è natale. Per me tutti i giorni feriali e non feriali sono validi per essere se stessi e per rendersi utili. Il mio auspicio e il mio regalo è questo. Il mio vitto valdiano e la mia ricetta pitagorica è di una semplicità sconvolgente. Pensate in grande, rispettatevi, pretendete di essere rispettati, fatevi valere. Scartate ed espellete pensieri spazzatura. Svuotatevi di ogni negatività e di ogni sudiciume, oltre che di ogni rammarico. Cose da espellere ne abbiamo. Non solo acque stagnanti, non solo rifiuti solidi e gassosi, non solo muco e scorie e detriti cellulari, ma pensieri degeneri e cattive intenzioni. Voltate pagina. Mangiate tanto agrume, tanti kaki, tante melegrane e tanta uva al mattino e lontano dai pasti principali. Abbondate in radicchio, cavolo, carciofo, carota, valeriana, tarassaco, finocchio, germogli crudi, il tutto ben masticato a inizio di pranzo e cena, il tutto seguito da legumi tipo fagiolini, piselli e lupini, da patate normali e dolci, da zucche, melanzane, peperoni, gnocchi, pasta alle verdure, pizza alla napoletana e vegana con tanta rucola. Muovetevi, respirate, prendete luce e sole. Soprattutto divertitevi.
Valdo Vaccaro
AGGIORNAMENTO
Anam Mea, sul suo canale YouTube ha realizzato questo stupendo video tratto dalla mia tesina.
Immenso Maestro!!!
Ti sono profondamente grato… un abbraccio fortissimo!
Non è uno scandalo se leggendo scappa qualche lacrima.
Condivido ogni parola scritta. Arriva che ciò che la penna scrive è dettato dal cuore. Grazie. Mille volte grazie
Non ho mai letto qualcosa di più motivante. Grazie Valdo