LETTERA
CONDIZIONE INELUTTABILE PER LA DONNA?
Ciao Valdo. Innanzitutto un saluto a te e grazie per il lavoro che svolgi. Mi chiedevo, sebbene io sia ancora giovane e non toccata dalla cosa sul momento, quanto sia reversibile la menopausa?
TUTTO PER UNA QUESTIONE DI SATURAZIONE ACIDA
Ho letto che, quando la donna va in menopausa, è perchè il corpo si è saturato nel corso del tempo di una sostanza viscosa e densa (muco), prodotta dal corpo acidificato in risposta a cibi cotti e iperproteici.
ATROFIA DELL’ENDOMETRIO
L’endometrio passa a quel punto da uno stato emorragico ad uno stato atrofico. Pensi che questo stato atrofico si possa ripristinare e rimettere in funzione mediante una dieta corretta, supponendo che una persona abbia mangiato nella maniera sbagliata fino a quel punto? Ti ringrazio e ti saluto!
Simona
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RISPOSTA
CESSAZIONE CICLO MENSILE
Ciao Simona. Il termine menopausa deriva dal greco menmenòs = mese e pausis=cessazione. La menopausa è l’interruzione dell’attività mestruale, e dunque della capacità riproduttiva, che avviene in modo naturale in tutte le donne perlopiù tra i 48 e i 55 anni, in seguito a una diminuita produzione di ormoni FSH, LH e progesterone da parte delle ovaie. I cicli della donna man mano si fanno privi di ovulazione e irregolari e il flusso mestruale diminuisce, per poi cessare.
CLIMATERIO E SINTOMI
Il periodo che passa tra i primi sintomi e la cessazione del mestruo è detto climaterio, dal greco klimactèr=scalino o passaggio (passaggio dal periodo fertile a quello non fertile). Tale fase della vita può evolvere con assoluta assenza di sintomi o, al contrario, essere molto fastidiosa, con la presenza di vampate di calore seguite da intensa sudorazione, ansia, depressione, palpitazioni, scarsa concentrazione, calo del desiderio sessuale e talora aumento di peso.
SIGNIFICATI PSICOLOGICI
Come la pubertà, anche la menopausa è dovuta a modificazioni fisiologiche del sistema endocrino. La donna in questo periodo cambia la sua forma, va cioè incontro a modificazioni profonde a livello fisico e psichico. La menopausa è un momento di passaggio che, al di là dell’aspetto centrale che la caratterizza, cioè l’approdo all’impossibilità di avere figli, può manifestarsi in modi assai differenti non solo per motivi genetico-costituzionali, ma anche in base al modo in cui essa viene vissuta.
DIVERSI MODI DI VIVERE LA MENOPAUSA
La perdita stessa della capacità riproduttiva può essere sentita in modi diversi. Da molte donne è vista come un lutto, come perdita di una parte importante di sé, e ciò riguarda soprattutto coloro che hanno fatto dell’essere madre l’aspetto portante della propria identità. Da altre può invece essere sentita come un sollievo, come la possibilità di fare l’amore senza protezione e senza il pericolo di rimanere incinte.
SINTOMI TIPICI
1) Calo del desiderio. È probabile che la donna non si senta capita dal partner in questo suo momento delicato, oppure che non riesca più a sentirsi pienamente donna a causa della fine della sua fertilità.
2) Vampate di calore. Sono più frequenti in coloro che hanno dovuto fare rinunce alla vita sessuale per evitare gravidanze.
3) Palpitazioni. Segnalano una forte partecipazione emotiva al cambiamento e la presenza di un’energia vitale pronta per essere convogliata in nuove forme.
4) Ansia e depressione sono spesso compresenti e indicano uno stato di disagio e di disorientamento dovuto alle profonde modificazioni biochimiche anche a livello cerebrale.
MENOPAUSA NON SIGNIFICA NECESSARIAMENTE VECCHIAIA
Troppo spesso la menopausa è stata associata all’inizio della vecchiaia. Se alcuni cambiamenti ormonali spingono il corpo verso un processo di senescenza, su un piano psicologico, la menopausa segnala l’inizio di un nuovo periodo, la nascita di una donna nuova, una donna che ha vissuto, che ha fatto esperienze e che ora può avere un ruolo diverso.
SENZA GRANDI CONFLITTI INTERIORI, LA MENOPAUSA PUÒ COMPORTARE MAGGIORE SAGGEZZA
Nell’antica Grecia, la saggezza era attribuita alle donne proprio dopo la menopausa. Quando la vita di una donna in menopausa è ricca di senso e non ci sono grandi conflitti interiori, questa fase non costituisce un problema, ma anzi un’occasione per crescere, compiendo un’altra tappa della vita.
ESISTONO DEGLI ESEMPI ECLATANTI
Mi si chiede se la menopausa può essere reversibile. In linea generale userei la parola contrastabile e migliorabile, più che reversibile. In alcune circostanze positive si riesce sicuramente anche a ribaltare le tendenze. Ho citato ultimamente i clamorosi esempi di Annette Larkins, di Karyn Calabrese e di Johanna Haas. Queste donne simboleggiano al meglio la reversibilità della menopausa. Non è un caso che si tratti di donne affezionate al vegan-crudismo.
SATURAZIONE ACIDA NON SIGNIFICA SOLO DEGENERAZIONE MA ANCHE MORTE
Giustamente, Simona, hai adoperato il termine saturazione acida. Si usa dire che la stessa morte non sia mai un fallimento cellulare o un cedimento degenerativo dei singoli organi, ma un fenomeno di saturazione acida. Il benessere e l’allungamento della vita dipendono pertanto dalla nostra capacità di alcalinizzare il nostro organismo, evitando che la matrice extra-cellulare, la massa liquida in cui flottano le nostre cellule, vacilli su valori bassi del pH. La matrice extra-cellulare è l’organo più esteso del corpo umano, e veniva un tempo chiamato sistema connettivo, tanto per capirci.
LA QUESTIONE DEL PH O DEL POTENTIA HYDROGENII
Del pH tutti ne parlano e pochi lo capiscono. Esso non è membro della normale numerazione aritmetica tipo pallottoliere, ma è un logaritmo negativo della concentrazione degli ioni idrogeno H+, e viene misurato su scala logaritmica, per cui la diminuzione di una unità corrisponde a un cambiamento x10 volte della concentrazione degli ioni-idrogeno stessi. Fra un pH 6,50 e un pH 6,70 la differenza è enorme. Tra un pH a 7 e un pH a 5 la soluzione è 100 volte più acida, Tra un pH 7 e un pH a 3 la soluzione sarà 10 mila volte più acida.
VIETATO ACIDIFICARE IL SISTEMA CONNETTIVO
L’acidificazione della matrice extracellulare, condizione subdola e micidiale, è talmente diffusa e grave che la maggior parte della gente elimina durante la notte quante più tossine possibili, per cui le urine del mattino sono particolarmente acide.
IL CIRCOLO VIZIOSO ACIDOSI-INFIAMMAZIONE-ACIDOSI
John Tilden parlava dei 7 passi che portano al cancro, enumerando enervazione, irritazione, infiammazione, ulcerazione, indurimento, tumorazione e cachessia (metastasi). Il dr Andrea Grieco, nel suo illuminante testo “Vivere alcalini, vivere felici” parla clinicamente dell’infiammazione come circolo vizioso acidosi-infiammazione-acidosi-infiammazione, riconoscibile in 5 segni che sono rubor (rossore), tumor (gonfiore), calor (calore), dolor (dolore), functio laesa (alterazione funzionale).
LE FASI DELLA DEGENERAZIONE SONO UN FATTO CHIARO ED INEQUIVOCABILE
Anche Grieco, similmente a Tilden, parla di fasi successive come
A) Fase di escrezione-infiammazione dove le sostanze inquinanti vanno ad acidificare inizialmente la matrice extracellulare per cui si innesca l’infiammazione e la stasi circolatoria prende il sopravvento,
B) Fase di deposito-impregnazione tossica, dove si aggravia l’acidificazione e le tossine si accumulano nello spazio extra-cellulare generando ipertrofie dei linfonodi e delle mucose, oltre che ispessimenti cutanei, con un blocco del flusso di scambio fra cellula, ambiente extracellulare e vasi di deflusso (vasi linfatici e venale), con fenomeni di lipidosi, emocromatosi ed amiloidosi,
C) Fase di degenerazione funzionale, per cui le cellule non sono in grado di svolgere le proprie funzioni, per cui diventano anarchiche, come ad esempio nella cirrosi epatica,
D) Fase di degenerazione neoplastica, dove la grave sofferenza ipossica (mancanza di prezioso ossigeno per le cellule) porta a un danno genetico e le fa sfuggire dal controllo immunitario. Come già appurato nel 1931 da Otto Einrich Warburg, l’acidosi è l’ambiente ideale per la crescita tumorale.
SIAMO FATTI DI ACQUA E DOBBIAMO STIMOLARE IL RICAMBIO
Tutto parte da situazioni anomale sul piano qualitativo e quantitativo delle nostre acque interne. Vivere in stato di disidratazione, ad esempio, fa incrementare la produzione di istamina e ci rende vulnerabili ad ogni possibile veleno. Vivere in stato di acidosi, di precarietà metabolica, di stasi circolatoria, di ritenzione idrica e di insufficienza renale, come succede ampiamente tra la gente di oggi, non promette nulla di buono.
DARE UN’OCCHIATA AL PRAL, CHE SIGNIFICA CARICO RENALE
Esistono precise tabelle sui cibi acidificanti e sui cibi alcalinizzanti. Tabelle che valutano la produzione netta di acido endogeno tramite il calcolo del carico acido rene-potenziale PRAL (Potential renal acid load), dove gli alimenti a segno meno (-) alcalinizzano e quelli a segno più (+) acidificano. Il formaggio sottilette è campione di acidificazione con un +28,4, seguito dal tuorlo (rosso d’uovo) a + 23,4, dalla carne in scatola a + 13,4, dai salumi a +12, dai vari tagli magri di carne e di pesce a +10.
PIÙ UVA DA MANGIARE E MENO VINO ALCOLICO DA BERE
Tra i cibi naturali più alcalinizzanti brilla l’uva nera da vinificazione, con uno straordinario -21,8, che dovrebbero far riflettere, visto che l’Italia è ricoperta di vigneti. Bisognerebbe pensare di meno allo spruzzamento di anticrittogamici e alla vinificazione, e di più al consumo diretto di uva, di succhi freschi, di succhi a consumabilità limitata nel tempo, a vinelli di grado alcolico ultra-basso. Altri cibi ideali, i fichi secchi (-14,1), i datteri (-13,7), i ceci (-7,3). Tener presente anche il discorso flavonoidi e il discorso ORAC (vedi tesina “Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere” dell’11/2/13.
COMINCIAMO A FARE LE GIUSTE SCELTE FIN DAI PRIMI ANNI
Credo pertanto che la cosa migliore sia quella di costruire la salute passo per passo, senza aspettare la stagione dei nodi che vengono al pettine. Non è mai troppo tardi per mettere la testa a posto, su questo non ci sono dubbi. Tuttavia, chi la mette a posto in anticipo si ritrova con grossi vantaggi alla stagione fatidica.
Valdo Vaccaro
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