LETTERA
NATALE PER ME È SOLO MARTIRIO ORRIBILE DI TANTE POVERE CREATURE
Buon giorno Valdo e buon tutto, non le dico Buon Natale perchè purtroppo per me non esiste una festa di questo genere ormai da anni, quando consapevolmente mi dissociai a tanto martirio per le nostre povere creature a 4 zampe e pinne e piume, e per di più sacrificate in nome di dio, quel Dio che per me alberga in tutti noi senza far rumore e senza dover genuflettersi innanzi ad un essere umano che si fa chiamare prete o papa, e mi scuso per lo sfogo.
IL MIO È UN CASO DISPERATO
Comunque ho provato a cercare sul blog ciò che poteva fare al mio caso ma purtroppo non ho trovato nulla. Speravo in una sua risposta per il mio caso disperato. Le scrissi per 2 volte dandole informazioni aggiuntive su di me. Ho ricevuto come risposta una mail dove mi si diceva che potevo cercare tra le tesine un qualcosa per il mio caso. Ma non c’è quanto mi serve oppure non so davvero come procedere. I miei linfonodi mi fanno male e il 31 mi fanno una PET TAC (con glucosio radioattivo).
MI AIUTI A USCIRE DAL TUNNEL DEL TERRORE E DEL SUICIDIO
Non so più se la mia vita ora conta qualcosa o meno. So solo che non so più dove sbattere la testa e la mia depressione si fa sempre più forte. Sono qui a chiederLe aiuto per non farmi entrare nel tunnel del terrore e del suicidio. La prego Valdo mi aiuti, le lascio anche il mio numero, se vuole spiegazioni a voce. Sono qui disposta a darLe tutte le descrizioni del caso. Forse mi potrei spiegare meglio e dirLe ciò che mi affligge e ciò che non so più. Grazie di cuore.
Maria
RISPOSTA
QUALCHE SCRITTO SUL SISTEMA LINFATICO
Ciao Maria. Non è che nella mia tesina “Edema e linfedema alla gamba, linfonodi inguinali e addominali” del 12/11/12, manchi una risposta. Essa stava e sta tutta nell’invito a esercitare il tuo diritto di sollevare la cornetta e confermare coerentemente un appuntamento coi medici o nel disdirlo con altrettanta determinazione, dopo aver fatto una libera ed autonoma scelta di campo. Un passo che evidentemente non hai compiuto, rimanendo in mezzo al guado, preda dell’indecisione e della depressione. Ti segnalo dunque alcuni articoli specifici e spero utili, come “Sistema linfatico e immunodeficienza” del 24/2/12, “Erisipela e linfedema” del 20/6/12 e “Caviglie gonfie, respirazione e pediluvi“, del 12/6/12.
COS’È LA LINFOADENOPATIA
Veniamo comunque al tuo problema chiamato linfoadenopatia. La presenza di linfonodi ingrossati e dolenti desta in genere grosse ed ingiustificate preoccupazioni, in quanto si accompagnano a linfoedemi, a gonfiori e patologie tanto oscure quanto severe, e prive persino di una chiara eziologia medica. Si parla di contatti con sostanze chimiche aggressive, di indebolimento immunitario per vaccini e farmaci, di epatiti, di intasamenti virali, di stress insostenibili, di Helicobacter pylori, e persino di virus Hiv e di EBV o Epstein-Barr, ipotesi mediche queste ultime che l’igiene naturale scarta e irride.
LA PIGRIZIA LINFATICA È PURTROPPO DIFFUSA ALMENO QUANTO IL RAFFREDDORE
La verità è che la stragrande maggioranza di chi si rivolge alle strutture sanitarie per questi problemi risulta affetto da problemi banali e risolvibili, mentre soltanto l’1% presenta complicazioni tumorali. Centinaia possono essere le motivazioni di linfoedemi e linfogranulomi, mentre le modalità per saltarne fuori sono sempre le stesse, e consistono nel rendere urgentemente il sangue più fluido, nel respirare più profondo e ritmato, nel reimpostare la propria alimentazione su basi prevalentemente vegancrudiste o meglio ancora fruttariane. Dopotutto un nodo indurito e gonfio non va necessariamente visto come fonte negativa di pericolo, ma piuttosto come semplice segnale che lo strumento immunitario sta funzionando a dovere in contrasto a una patologia in atto.
LE FUNZIONI IMMUNITARIE DEI LINFONODI
Riandiamo dunque alla definizione di sistema linfatico, come prolungamento e integrazione del sistema immunitario. Il sistema linfatico è costituito da vari organi linfatici, nei quali si formano i linfociti, ossia i globuli bianchi essenziali per la risposta immunitaria. Gli organi linfatici sono il midollo osseo, il timo, la milza, le tonsille, l’appendice, i tessuti linfatici delle mucose e i linfonodi. Linfonodi che svolgono un ruolo depurativo come stazioni di filtraggio della linfa, e che non hanno funzioni secernenti come le ghiandole del sistema endocrino. Osservati al microscopio appaiono attualmente come delle spugne. Nell’organismo umano ci sono dai 600 agli 800 linfonodi distribuiti tra addome, ascelle, collo e inguine. Essi drenano, limitano, controllano, catturano le sostanze considerate estranee ed intasanti, come batteri in sovrannumero, i virus intasanti (polveri e detriti di nostre cellule morte non prontamente espulse). I linfociti tendono a moltiplicarsi in modo molto rapido e ciò può dare luogo al tipico ingrossamento linfonodale acuto o cronico.
È INSENSATO ED IMPRODUTTIVO DISPERARSI IN ANTICIPO, BRUCIANDO PREZIOSA ENERGIA PSICHICA
Il fatto che i linfonodi siano dolenti alla palpazione non significa nulla, ma solo che si trovano in prossimità di ramificazioni sensibili e nervose. Non ho ancora capito il motivo della tua disperazione, tra l’altro prima ancora di effettuare la diagnosi programmata coi tuoi medici curanti. Già avere un tumore non significa necessariamente doversi disperare. A maggior ragione non ci si fascia la testa prima ancora che il vaso di coccio ci abbia colpiti. In ogni caso ci sono strategie naturali da contrapporre a qualsiasi patologia, ed è vietato prendere strade sbagliate quali la depressione, il lasciarsi andare, il disperarsi in anticipo, il lasciarsi prendere dallo sconforto e dalla paura, ed anche il rassegnarsi. Già lo stress e l’abbassamento della propria vitalità e della propria reattività immunitaria possono diventare causa tumorale, mentre un atteggiamento ottimista, volitivo e combattivo diventa fattore di recupero e di guarigione.
IL MEDIASTINO COME DELICATO E VULNERABILE CROCEVIA DEL CORPO
Andiamo subito alle ipotesi peggiori, che i medici accampano sempre, sventagliandole davanti al naso dei pazienti spaventati. Che diverse patologie trovino sede originaria di partenza nei linfonodi è un fatto accertato. Il mediastino, in particolare, dà spesso origine a delle adenopatie tipo la sarcoidosi, il linfoma di Hodkin e non-Hodgkin, nonché ai tumori connettivali (lipoma, sarcoma, liposarcoma), ai tumori timici (timoma, timolipoma, carcinoma timico), ai tumori vascolari (linfangiti, mangioni), ai tumori nervosi (neurinoma, ganglioneuroma, neuroblastoma), ai falsi tumori (aneurismi, ematomi, ascessi organizzati, cisti parassitarie).Il mediastino è lo spazio centrale del torace compreso tra sterno, colonna vertebrale e cavità pleuriche ai lati, comunicante con trachea e collo in alto e limitato in basso dal diaframma. Un crocevia centrale, più che crocicchio del corpo umano. Importante più per il suo contenuto che per se stesso, essendo stipato da un complesso di organi e di visceri di importanza fondamentale, cmd trachea, bronchi, esofago, timo, cuore e grossi vasi.
LA SINDROME DELLA VENA CAVA SUPERIORE
Il mediastino può essere oggetto di processi patologici a carico di ciascuno degli organi citati, e può anche essere interessato nel suo complesso a una sindrome mediastinica. Il più comune caso clinico di sindrome è la sindrome della vena cava superiore, una delle principali vene dell’organismo diretta al cuore. Sindrome caratterizzata da un edema confinato alla parta alta del torace, collo e volto inclusi, con comparsa di turgore giugulare derivante dalla compressione esercitata dalla lesione.
LINFOMI HODGKIN E NON-HODGKIN
Il solo parlare di Hodgkin e non-Hodgkin genera comprensibili paure. I linfomi Hodgkin sono aggressivi e dolorosi, anche se circoscritti e curabili, mentre i non-Hodgkin risultano insidiosi nei loro decorsi. Siccome il sistema linfatico si trova in diverse parti del corpo, questi linfomi possono svilupparsi dovunque. Nel non-Hodkin i sintomi sono diversi, trattandosi in genere di gonfiore non doloroso ai linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine, accompagnato da problemi respiratori, tosse e dolore al torace, più febbre continua ed intensa, più sudorazione notturna intensa e continua (non occasionale), con sintomi persistenti e non scomparenti nel giro di 2 settimane. Per diagnosticare un non-Hodkin non basta una visita medica e una verifica tattile a gonfiori e linfonodi. Servono in questo caso gli esami del sangue e un controllo dell’enzima lattato-idrogenasi, che tende ad aumentare sensibilmente in presenza di neoplasie.
IL VERO MALE È PROPRIO LA PAURA
In conclusione non sarò certo io a farti entrare nel tunnel del terrore. Nulla deve terrificare a questo mondo. Il passaggio dalla vita alla morte è dopotutto una banalissima questione di 3 minuti senz’aria, e riguarda tutti gli umani giovani e anziani, sani e malati, sedentari e sportivi. Non bisogna aver paura di vivere e nemmeno di morire, anche se siamo obbligati moralmente a difendere il nostro capitale vitale. Impariamo a guardare le cose con criterio e con serenità. Il mio personale modo di vedere di fronte a una scelta operatoria è che, se c’ è forza vitale, reattiva e mentale, un paziente è in grado di recuperare per vie naturali. Se invece la situazione è davvero compromessa, con ipotetiche neoplasie ricorrenti e recidivanti, nessuna operazione può dare a tale paziente qualcosa di più e qualcosa di meglio di un mettersi a disposizione del fato, al motto del “finché c’è vita c’è anche uno spiraglio di speranza”.
Valdo Vaccaro
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