PRIMO MESSAGGIO DI LUGLIO
Carissimo Valdo, sono Giovanni, grazie per la stimolante consulenza avuta la settimana scorsa. Ora ho bisogno che tu mi trasmetta un po’ della tua fantastica energia e positività.
Sono stato all’ospedale per annullare l’appuntamento per il primo ciclo di chemio per il linfoma e sono stato accolto, in modo molto gentile e rispettoso, da un nuovo ematologo che per 45 minuti ha cercato di spiegarmi i benefici della terapia oncologica, concludendo categoricamente che rifiutandola mi sarebbero rimasti 6 mesi di vita. È ovvia la stupidità di una simile affermazione ma è comunque destabilizzante.
Al momento sto prendendo il cortisone per tenere sgonfio il collo ma vorrei gradatamente eliminarlo, ma non so come fare perché come lo diminuisco i linfonodi si ingrossano a dismisura.
Grazie se mi dai qualche consiglio e un po’ di sano ottimismo.
Con grande stima e affetto.
Giovanni
RISPOSTA 1
“TI RESTANO TOT MESI DI VITA”: QUESTA È UNA FRASE CRIMINALE IN OGNI PAESE DEL MONDO
Ciao Giovanni. Tu chiami l’ematologo una persona educata e rispettosa nei tuoi riguardi. Sarà magari anche un genio. Io non lo conosco come persona e non vorrei dare giudizi. Tuttavia, almeno in questa circostanza, egli ha dimostrato di quale pasta sono fatti certi medici ospedalieri: bravissimi e imbattibili nello spaventare i pazienti e nel renderli obbedienti. Con la classica frase del tipo “ti restano 2-3-4-5-6 mesi di vita”.
USI E ABUSI DEL CORTISONE
Veniamo a quali alibi ricorrono i medici per prescriverti del cortisone. Uno dei casi più frequenti è la cataratta, oltre che nei problemi relativi agli occhi e alla vista in generale. Altre indicazioni terapeutiche consistono in artrite e dolori articolari, dermatiti, psoriasi, malattie infiammatorie intestinali, epatite, asma e rinite, poliartrite, sindrome nefritica, tumori, leucemia, trapianto, allergie. Resta il fatto che si tratta di un palliativo e di un soppressore del sintomo (un potente immunosoppressore) il quale non sfiora nemmeno la causa ma la lascia in piedi intatta ed inalterata, e quindi non guarisce nessuno nel modo più assoluto. Il cortisone, al pari di tutti i farmaci, è causa di effetti avversi gravi e pesanti, oltre ad essere una autentica droga dopante, per cui si crea una dipendenza dalla quale è difficile uscire.
UNA MAREA DI EFFETTI COLLATERALI
Ovviamente, tanto più lunga sarà la terapia e tanto più alto il dosaggio, maggiori saranno gli effetti collaterali, come iperglicemia, aumento pressione sanguigna, debolezza e perdita di massa muscolare, perdita di densità ossea, aumento di peso, disfunzioni erettili, disturbi del sonno, alterazioni ciclo mestruale (nel caso di soggetto femminile ovviamente), ritenzione idrica e salina, gonfiori al viso per deplezione di potassio, maggiore sensibilità alle infezioni.
I LINFONODI SI INGROSSANO PER FONDATI MOTIVI
Quanto infine ai linfonodi che si ingrossano non c’è nulla di sconvolgente. Essi sono semplicemente bravi nel fare il loro lavoro. Sono lì anche per questo, per ingrossarsi ogniqualvolta siamo in presenza di qualche disfunzione seria, ogni volta che viene superato all’interno dell’organismo il limite di tolleranza ai veleni (limite che varia da soggetto a soggetto). È la classica manifestazione chiamata sintomo o conseguenza, definibile anche come prezioso campanello d’allarme e di monitoraggio.
Valdo Vaccaro
SECONDO MESSAGGIO DI FINE NOVEMBRE
Carissimo Valdo, ti disturbo per chiederti una cortesia. Vista la situazione in cui mi trovo, dove, non riuscendo a ridurre la massa che si estende dall’orecchio dx fino alla scapola creandomi problemi di udito, di movimento con un costante elevato dolore anche a riposo, tutti, parenti e amici mi dicono che non posso più andare avanti così. Io sono certo invece che una strada ci sia.
Vorrei chiederti quindi se c’è qualcuno a cui rivolgermi fisicamente per avere un sostegno diretto e continuativo, io abito vicino a Torino. Grato per la tua costante disponibilità ti saluto e ti abbraccio, Giovanni
RISPOSTA 2
Ciao Giovanni. Intanto sei ancora vivo e vegeto, e questo non fa altro che smentire quel tuo medico che tanto ti ha spaventato la volta scorsa.
Vediamo un po’ di ridefinire l’intera tua situazione in modo sereno. La linfoadenopatia è il sintomo noto come ingrossamento dei linfonodi. Nella maggior parte dei casi, è dovuta a un’infezione, infezione che il più delle volte non è nulla di preoccupante.
Più raramente, è il segnale di una grave condizione di salute, quale un tumore del sangue o leucemia, una neoplasia metastatica o una malattia autoimmune.
Non bisogna poi dimenticare una serie di altre cause non infettive e non gravi, come per esempio le stesse vaccinazioni effettuate sulla spalla (che potrebbero provocare linfoadenopatia ascellare).
La linfoadenopatia è una risposta del corpo a uno stimolo che perturba l’omeostasi dell’organismo umano. Significa che il sistema immunitario si è attivato e sta cercando di agire contro chi ha perturbato il normale equilibrio. Quindi, se da un lato essa rappresenta un campanello d’allarme, dall’altro è il segnale positivo di un organismo in grado di percepire che qualcosa non va e che serve una risposta appropriata al problema.
Tu mi chiedi se a Torino e dintorni conosco qualcuno che ti possa supportare in modo continuativo. Non sono in grado di aiutarti in questo. Quello che io posso fare per aiutarti è indicarti i punti essenziali per venirne fuori in modo naturale, tramite le mie tesine disponibili gratuitamente online, come ad esempio “Linfoadenopatia e depressione” e “Stop alla linfoadenopatia e alla mononucleosi“, o con una ulteriore consulenza telefonica. Anche il mio gruppo Telegram di igienismo naturale potrebbe essere una fonte preziosa di informazioni ed esperienze. Saluti.
Valdo Vaccaro
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