LETTERA
DIAGNOSI DI LICHEN SCLEROATROFICO DEL GLANDE
Carissimo Dottore, Siamo tre amici (anni 29 – 36 – 55). Lo siamo diventati frequentando lo stesso dermatologo per un problema non da poco. Ci è stato diagnosticato un “lichen scleroatrofico del glande”, chi da due anni, chi da sette, chi da più di venti (io).
ABBIAMO CONTATTATO I LUMINARI DEL SETTORE, MA DI MIGLIORAMENTI NEMMENO L’OMBRA
Abbiamo deciso di chiedere aiuto anche a TE, pur sapendo che sei impegnatissimo fra tesine e conferenze. Ci siamo svenati in visite, consulti e pareri presso i più accreditati luminari del settore. A Bologna, Firenze e Modena. In case di cura private e in pubblici ospedali. Dopo chilometri di analisi e ricerche, mazziati e affranti non siamo andati oltre alle “crema base, creme al cortisone, gel vari “, mentre di miglioramenti nemmeno l’ombra.
PRURITI, PEGGIORAMENTI E MEDICI CHE BRANCOLANO NEL BUIO
Anzi la malattia progredisce e va dalla sclerosi della pelle fino a interessare i corpi del glande, con dolore, pruriti e sempre più insensibilità nella parte colpita. Quanto ai dottori, ci siamo resi conto che tergiversano e si barcamenano, ma di risposte concrete non ne danno.
In pratica brancolano nel buio.
CI TENIAMO A RIPRISTINARE LA NOSTRA SALUTE
Con tutto il bendidio femminile che circola specialmente d’estate, c’è poco da essere allegri se devi solo guardare e non toccare. Premetto che non facciamo uso di droghe, non facciamo uso di alcol, non fumiamo, non siamo mai (almeno io, ma potrei parlare anche per gli altri) andati con persone dubbie.
UN SALUTO IMMENSO
Avendo spulciato nelle tesine forse in modo affrettato e insufficiente, e pertanto non abbiamo trovato granché sull’ argomento. Ci scuserai per questa lunga mail. Per la persona che SEI e per ciò che fai, un abbraccio e un saluto immenso.
Paolo, Mirco e Toni
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LETTERA 2
FORTE PRURITO GENITALE DIAGNOSTICATO COME LICHENS
Carissimo Valdo, È da un po’ che non ti scrivo. Arrivo subito al sodo. Da 3 settimane a questa parte sono stato vittima di un forte prurito che ha colpito in primis la zona anale per poi estendersi ai genitali. Ora il prepuzio avvolge il glande e fatico a scoperchiarlo: la pelle è secchissima e mi provova piccole lacerazioni. Dopo giorni di sciaqui col tee tree oil e bicarbonato decido di recarmi dal dermatologo che mi dice di trattarsi di lichens (eczema) e mi prescrive due creme: toleriane ultra e avixan. Pensi siano necessarie?
NIENTE PIÙ RAFFREDDORI COL CAMBIAMENTO DIETA, MA DOLCI E ARIA VIZIATA MI HANNO MESSO IN CRISI
Da tre anni, cioè da quando ho cambiato regime alimentare, non mi son beccato nemmeno un raffreddore. Ultimamente, invece, vuoi per un ricorso ai dolci che non ho potuto evitare, tra feste e ricorrenze varie, vuoi per l’aria un po’ viziata che c’è in studio, mi son beccato un raffreddore (ma poco male!) e poi questo eczema. Cosa mi consigli? Ti ringrazio anticipatamente.
Antonello
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RISPOSTA
CHE COS’È IL LICHEN SCLEROSUS
Il lichen scleroatrofico è una patologia infiammatoria di tipo cronico. È stata descritta per la prima volta da Hallopeau nel 1887 che la chiamò lichen planus atrofico. Darier nel 1892 descrisse per primo le caratteristiche istologiche di questa malattia e la chiamò lichen planus sclerotico. Friedrich nel 1976 propose di rimuovere il termine atrofico da lichen sclerosus atrofico e suggerì l’attuale termine di lichen sclerosus. Stuhmer nel 1928 descrisse ampiamente il lichen sclerosus dei genital maschili e propose il nome di balanite (infiammazione cronica del solco balano-prepuziale e del glande).
Il lichen sclerosus o lichen scleroatrofico è una malattia rara che rende la pelle irregolare, bianca e più sottile del normale. Conosciuta anche come Balanite, o Balanitis Xerotica Obliterans (BXO) è una malattia cutanea a carattere infiammatorio cronico. Il termine balanite deriva dal greco balanos che significa ghianda, a indicare la parte terminale del pene, più il suffisso itis che sta per infiammazione. Non si conosce la causa in campo medico. È simile ad altre malattie dermatologiche, ad esempio la Psoriasi e la Sclerodermia.
Vengono colpiti di solito giovani adulti, a temperamento ansioso, neurolabili, a volte dopo traumi psichici. Per questo nella terapia medica, oltre al trattamento locale delle lesioni, si ricorre anche all’impiego di ansiolitici e sedativi. Alterazioni cutanee di tipo lichenoide possono manifestarsi anche in seguito ad assunzione di farmaci o al contatto con particolari sostanze chimiche (per es. i bagni di sviluppo delle pellicole fotografiche a colori).
Il decorso del lichen planus è prolungato. È noto che la malattia, anche senza trattamento, tende alla guarigione spontanea in un periodo che varia da otto mesi a un anno. Il segno più tipico della guarigione, che tuttavia non garantisce dalle recidive, è rappresentato dalla comparsa di una pigmentazione molto accentuata sulle zone già sede della eruzione papulosa. La tendenza a recidivare è legata a eventuale continuazione di vecchie abitudini sbagliate. Se senza trattamento serve quasi un anno, è logico che con una dieta tendenziale crudista, ricca di verdure, i tempi si possono anche dimezzare.
SINTOMI
Questa malattia può interessare la cute di qualsiasi parte del corpo, ma spesso si verifica sulle mucose femminili e maschili, all’interno della vulva, sul prepuzio del pene o intorno all’ano. Negli uomini, solitamente il lichen sclerosus interessa la punta del pene, che diventa dura e bianca. L’uretra si può restringere e può rendere difficile il passaggio dell’urina, determinando un flusso sottile. Può diventare difficile ritrarre il prepuzio (fimosi). Può seguire o coesistere con un’altra malattia della pelle come il lichen simplex, l’infezione da candida vaginale o il lichen planus erosivo.
Il lichen sclerosus causa cicatrici ostruenti che possono creare problemi alla sfera urinaria e sessuale e minare la qualità della vita dei pazienti. I sintomi più frequenti sono il prurito, dolore, difficoltà alla retrazione della cute del prepuzio e getto urinario debole. L’esame clinico rivela le tipiche placche biancastre a macchia di leopardo che coinvolgono il glande, la cute del prepuzio che appare fimotica e la stenosi del meato (restringimento dell’orifizio uretrale).
EZIOLOGIA
L’eziologia del lichen sclerosus rimane sconosciuta, anche se varie ipotesi mediche vengono suggerite , come:
- Teoria autoimmunitaria e disordine genetico,
- Infezione,
- Disordini ormonali,
- Fattori irritativi locali.
Gli obiettivi nel trattamento del lichen sclerosus sono quelli di alleviare i sintomi, prevenire le lesioni cancerose, risolvere i problemi urinari e sessuali. Il trattamento medico del lichen sclerosus include gli steroidi, gli ormoni, le terapie sistemiche. Il trattamento chirurgico del lichen sclerosus include la circoncisione, la meatoplastica e la ricostruzione dell’uretra.
BALANOPOSTITE PREPUZIALE, VARIANTE MASCHILE DELLA VULVODINIA
La forma maschile della malattia è nota anche come lichen sclerosus balano prepuziale. I genitali presentano evidenti chiazze bianco-brunastre lucide, associate ad escoriazioni, microlesioni, prurito, penodinia (variante maschile della vulvodinia femminile), dolore e possibile sensazione di bruciore durante i rapporti (dispareunia).
COMPLICAZIONI
Inoltre, la malattia potrebbe causare uretrite, stenosi uretrale, fimosi serrata e difficoltà allo scorrimento del foglietto prepuziale sul balano (glande). Il lichen scleroatrofico, come preannuncia il termine stesso, potrebbe degenerare e provocare una lenta ma progressiva cicatrizzazione sclerotica del prepuzio, del glande, dell’uretra. Spesse volte, purtroppo, il lichen sclerosus viene mal diagnosticato, di conseguenza anche la terapia non è adatta. Non è raro, infatti, che il paziente maschio affetto abbia cercato di trattare il disturbo con farmaci inappropriati per supposte infezioni micotiche.
IMBARAZZO MASCHILE ALLE VISITE ANDROLOGICHE
Per gli uomini, in particolar modo, i disturbi genitali rappresentano problemi decisamente imbarazzanti, dunque la visita dall’andrologo viene spesso presa in considerazione troppo tardi. Il lichen sclerosus è una malattia potenzialmente pericolosa, che cela talvolta balaniti, postiti o balanopostiti. La sanità raccomanda di rivolgersi al medico fin dai primissimi sintomi. Poco importa se il medico dichiaratamente ne sa poco.
CONFUSIONE TRA LICHEN, VITILIGINE E MELANOSI
In genere, il lichen sclerosus si localizza in zona anogenitale, pur potendo interessare altri distretti cutanei (meno del 10% dei casi). Da come si può già intuire dal nome stesso, il termine scleroatrofico descrive le caratteristiche del quadro clinico. Le aree interessate infatti si presentano meno elastiche, di colorito disomogeneo (dal grigio perla al bruno marrone) e qualche volta può essere confuso con la vitiligine e la melanosi genitale, patologie che si presentano in queste zone rispettivamente con colorito ridotto (vitiligine) o aumentato (melanosi).
COSTANTE SCOPERTURA DEL GLANDE
Ma in queste due ultime condizioni l’unico aspetto clinico è il colorito non uniforme, mentre mancano invece i sintomi classici del lichen, dove il colorito, a tratti più chiaro e a tratti più scuro, è dovuto soprattutto all’atrofia tissutale. Quando ad esempio nel maschio interessa il frenulo, può provocare una retrazione di questo ed il glande risulta così costantemente scoperto.
RIDOTTA CAPACITÀ PROTETTIVA DEL PREPUZIO E DISIDRATAZIONE DEL GLANDE
La disidratazione del glande dovuta alla ridotta capacità del prepuzio di svolgere la sua funzione protettiva, rende questa zona più vulnerabile e sensibile. Quando viene diagnosticato un lichen sclerosus in genere il dermatologo spiega che il termine cronico significa che si tratta di una patologia che tende quasi sempre a persistere o a ripresentarsi.
PER LA MEDICINA NON SI GUARISCE MAI DEL TUTTO, PUR ESSENDOCI CASI DI REMISSIONE SPONTANEA
È importante seguirne negli anni l’evoluzione in quanto nella letteratura scientifica esistono casi di degenerazione neoplastica (circa il 5%). Si tratta spesso di persone con forme molto estese e trascurate per molti anni. Nella stragrande maggioranza dei casi invece il dermatologo gestisce tale patologia con terapie locali o anche per via generale. Se è vero che dal lichen sclerosus non si guarisce mai del tutto, è anche vero che con i rimedi oggi esistenti si riesce a convivere con il problema quasi come se non ci fosse.
IL PROBLEMA È PARALLELO CON LE DISFUNZIONI FEMMINILI
Nelle donne tale problema, si presenta con la stessa frequenza del sesso maschile e determina altrettanti problemi di carattere pratico e le ripercussioni funzionali possono variare dalle semplici ragadi fino alla stenosi (dal greco stenoses=restringimento). Anche le donne necessitano perciò di controllo specialistico, in quanto il rischio di degenerazione sebbene raro è una realtà concreta.
IL SOLITO ASSURDO SCARICABARILE CONTRO MADRE NATURA IMMUNITARIA
Infatti il lichen scleroatrofico è in entrambi i sessi una potenziale pre-cancerosi, nel senso che nelle zone interessate dal lichen esisterebbe un’aumentata predisposizione alla comparsa di tumori cutanei (circa 5% dei casi secondo la letteratura). Le cause di questo disturbo così frequente non sono del tutto note e tra le varie ipotesi trova largo consenso la teoria autoimmunitaria, secondo la quale l’organismo produrrebbe degli auto-anticorpi diretti contro la cute e le mucose delle aree interessate, con conseguente sclerosi, discromia, atrofia tissutale e perdita di elasticità.
VISIONE IGIENISTA
Quanto sopra rappresenta la sintesi di quanto ho raccolto qua e là sulle pagine mediche. Per le posizioni igienistiche, ribadisco integralmente la testimonianza di Gigi De Luca da Napoli, che con grande spirito di civiltà mi ha autorizzato a pubblicare la sua personale testimonianza, nella tesina “Parafimosi guarita e circoncisione evitata“.
DISATTIVAZIONE DEL LICHEN MEDIANTE VERDURE CRUDE
Si guarisce dalle dermatiti, leggere o pesanti che siano, con dieta vitale e crudista rigorosa, evitando zuccheri industriali e cibo-spazzatura, adottando avocado, tarassaco, acetosa, cicoria, pomodori, lattughe, cavoli, crescione, rape e ravanelli. Tanto crudo e tanti flavonoidi sullo stile dei mirtilli, dell’uva, del limone, delle arance, di pere e mele, nonché dei melograni. Più verdure tipo finocchi, carciofi, rape, ravanelli, bietole, sedani. Più verdure che frutta, almeno in fase iniziale. Più verde-clorofilla che multicolore succo zuccherino. Più estratti di carote-sedano e ananas con pizzico di curcuma, di zenzero o di peperoncino. Vanno chiaramente eliminati senza indugio sia il cortisone che gli altri farmaci.
ACCELERAZIONE GUARITIVA MEDIANTE DIGIUNO
Una cura rapida e sicura consiste in un digiuno iniziale di un paio di giorni per liberare il colon, sostituibile anche con un semidigiuno di 4-5 giorni a centrifugato di carota-bietola-sedano. Gli alimenti naturali, particolarmente amici, includono l’avocado, da consumarsi come cibo ed anche da spalmare come crema sul viso apportatrice di vitamina-F. I tempi di guarigione si accorciano o si prolungano in basse a diversi fattori che sono:
- Stock tossico da eliminare,
- Tipo di veleni accumulati,
- Età del soggetto (più uno è anziano e più tempo prende la detossificazione),
- Forza reattiva del sistema immunitario,
- Percentuale di crudo inserita nella dieta ripulitiva, dove il 100% porta sicuramente ai massimi risultati.
NON ESISTONO SOLUZIONI MIRACOLOSE
Fatte queste premesse, non credo che una spasmodica ed ansiogena ricerca di dermatologi miracolosi o di centri ad alta specializzazione fuori provincia o all’estero rappresenti una scelta di saggezza. Non esiste proporzione e corrispondenza logica tra il proprio desiderio urgente di guarire, umano e comprensibile fin che si vuole, e i risultati che si ottengono in concreto attraverso un qualsiasi accanimento terapeutico.
SERVE SOLO MAGGIORE FIDUCIA NELLE PROPRIE RISORSE E SCELTE DI VITA OTTIMALI
Non esiste nessuno al mondo in grado di toglierti le castagne dal fuoco. Nessuno all’infuori dei tuoi meccanismi interni di autoguarigione, a patto che siano messi in condizione di funzionare grazie a fiducia in se stessi, ad autostima e a un miglioramento delle proprie conoscenze salutistiche. Nemmeno il Nobel più quotato al mondo avrebbe gli strumenti per risolvere il tuo caso. Dopotutto, il tuo ultimo dermatologo non ha commesso degli spropositi, a parte le cremine curative che la scienza igienista si guarda bene dall’approvare.
Valdo Vaccaro
Pianamente d'accordo con il Dr. Valdo Vaccaro sulle potenzialità sulle potenzialità del nostro corpo di risolvere le malattie. E' vero che quando non è possibile trovare la causa della malattia si parla di malattie psisomatiche e/o autoimmuni. Ho avuto il problema descritto nell'articolo ed affidandomi a dermatologi sono stato curato con diverse creme e integratori, non ho ottenuto i risultati sperati, devo dire che le diagnosi non sono mai state uguali, qualcuno ha parlato di "balanite". Come da Lei riportato un primario asserendo che il problema nasceva dal presunto diabete 2 mi aveva consigliato la circoncisione, perchè, a suo dire tutto si sarebbe risolto. Decisi di rivolgermi all' IDI di Roma, avendo avuto risposte positive nel campo dermatologico in passato, ho fissato una visita intramoenia e in due mesi ho risolto il problema immediato utilizzando le seguenti medicine: Propionato al Testosterone 1% 3 volte alla settimana alternando le settimane con Placentex crema sempre a giorni alterni, e Piascledine 50 mg capsule. Chiaramente il Dr. Tonanzi mi ha fatto presente che il problema potrebbe ripresentarsi, mi consiglia di continuare a mesi alterni con la crema Placentex e le capusle. Mi auguro che questa mia esperienza possa essere utile ad altre persone.
Salve, un modo per contattare Gigi De Luca esiste ? visto che si è messo a disposizione… grazie