LETTERA
TRATTAMENTO DELLA LEUCEMIA LINFOIDE CRONICA IN FASE PEGGIORATIVA
Buongiorno, le scrivo per chiederle un consiglio Igienista e Umano. Come si può trattare la sindrome di Richter? Mia madre è affetta da LLC e ora la malattia si é trasformata in linfoma (sembra). Non so dove sbattere la testa. L’unica cosa che penso é che l’alimentazione sana é determinante per il fisico e la psiche. Aiuto! Grazie.
Francesca, da Vicenza
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RISPOSTA
ANDIAMOCI PIANO CON LE SENTENZE DEFINITIVE
Ciao Francesca, quel “sembra” che hai messo tra parentesi a fine frase ha certamente la sua importanza. Cerchiamo di essere dunque ottimisti e di vedere il bicchiere mezzo pieno, più che mezzo vuoto. Vediamo insomma di non perderci d’animo e di non darci per vinti.
LEUCEMIA LINFOIDE CRONICA TENDENTE A DIVENIRE AGGRESSIVA
La leucemia linfoide cronica LLC-B rappresenta la più comune leucemia linfoproliferativa del mondo occidentale. Col passare del tempo, questa leucemia tende a evolvere in linfoma aggressivo, e in particolare a linfoma diffuso a grandi cellule-B. Questa trasformazione patologica, è nota come sindrome di Richter, dal patologo americano Maurice Richter (1897-1988).
PESSIMISMO MEDICO AL DI LÀ DEI LIMITI
La sindrome è caratterizzata da prognosi infausta. “Sopravvivenza media di 9 mesi, con punte minime di qualche settimana e qualche caso favorevole di 15 anni”, dicono in un sito. Wikipedia è ancora più pessimista e parla di rarità di risposta positiva alle cure, per cui la sopravvivenza massima non oltrepasserebbe i 6 mesi. Ovvio che queste statistiche fanno parte A) dei casi peggiori (che rappresentano una forte minoranza in termini statistici) e B) dei casi trattati dai medici (con metodologie mediche di tipo chemio e con nutrizione stabilita dai medici). Sia a sentire un parere medico di questo tipo, che a leggerlo nero su bianco, c’è di che disperarsi e farsi un segno di croce.
NEL 95% DEI CASI NON C’È TRASFORMAZIONE RICHTER, OCCORRE SOTTOLINEARLO
Nel 3-10% dei casi la LLC-B può trasformarsi in un linfoma a maggiore aggressività istologica e clinica o sindrome di Richter, per l’appunto. Nella versione classica della sindrome il linfoma che si sovrappone alla leucemia linfatica cronica è del tipo diffuso a grandi cellule B o la sua variante immunoblastica. Lo spettro delle neoplasie linfoidi secondarie nella LLC-B comprende anche la leucemia prolinfocitica, il linfoma di Hodgkin, il mieloma, la leucemia linfoblastica acuta e la hairy cell leukemia (leucemia a cellule capellute). La sindrome di Richter rappresenta in genere lo stadio finale della leucemia linfatica cronica, con vaghe analogie con la fase accelerata o blastica della leucemia mieloide cronica.
SINTOMI DELLA RICHTER
La patologia si manifesta con l’aumento di globuli bianchi nel sangue venoso periferico e con l’ingrossamento di una o più stazioni linfonodi (linfoadenomegalia). Altri sintomi correlati sono:
astenia, anoressia, perdita di peso e presenza di linfoadenomegalie superficiali e profonde, associate o meno a ingrossamento della milza (splenomegalia) e del fegato (epatomegalia). L’interessamento leucemico può essere a carico delle ghiandole lacrimali e sottomandibolari (sindrome di Mikulicz).
STRATEGIA IGIENISTA QUALUNQUE SIA LA GRAVITÀ DEL CASO
La regola numero uno rimane quella di non andare in panico, visto che le diagnosi mediche sono fatte appositamente per essere smontate e smentite, a condizione di non abboccare al solito amo delle cure sul sintomo. In questo caso il sintomo, pur se al limiti estremi del rischio, è la sindrome stessa di Richter, mentre la malattia da curare sono le motivazioni che hanno portato il corpo a produrre il fenomeno in atto.
CRUDISMO DI TIPO FRUTTARIANO
Si tratta pertanto di rivedere le proprie scelte in tema alimentare ma non solo. Servono tecniche di rilassamento e di respirazione, oltre che di cattura energetica solare. A livello alimentare, puntare a un netto incremento del vegancrudismo fruttariano, portando la percentuale del crudo vicino al 100% durante la strategia di recupero, con l’obiettivo specifico di contrastare duramente la pigrizia linfatica e di rendere il sangue sensibilmente più fluido.
L’IMPORTANTE LEZIONE DI MAX GERSON
Suggerisco anche una adeguata preparazione igienistica da parte di chi assiste la paziente e da parte della paziente stessa, essendo fondamentale la partecipazione convinta ed attiva alle strategie di recupero in atto. Sul blog digitare come motori di ricerca i termini sistema linfatico, linfomi, leucemia, milza, tumore, cancro, dieta. La regola base è di non darsi mai per sconfitti. Finché c’è vita c’è speranza. Max Gerson del resto riuscì a recuperare diversi casi terminali smentendo le sentenze mortali dei suoi colleghi oncologi.
TESINE SUGGERITE
– Leucemia, chemio, zero neutrofili e zero speranze, del 4/8/12
– Stop igienistico alla leucemia, del 4/5/11
– Linfoma sospetto Hodgkin, del 3/5/13
– Sindrome Churg-Strauss, vasculite e sistema linfatico, del 14/8/12
– Milza ingrossata, poliposi nasale e rinite cronica, del 30/7/12
– Sindrome nefrosica, amiloidosi e sindrome di Cushing, del 15/8/12
– Leucemia e digiuno igienistico, del 23/9/11
– Sistema linfatico, leucopenia e immunodeficienza, del 24/2/12
– Leucemia a cellule capellute, del 25/7/10
– Tumore, barriera e strumento del sistema immunitario, del 22/9/11
– Linfoma non-Hodgkin indolente o leucemia linfatica, del 29/12/12
– Cancro senza veli, dell’8/11/12
– Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere, dell’11/2/13
Valdo Vaccaro
Nella leucemia linfatica cronica può servire giornalmente l'associazione di carbonato di potassio con limone?